Settembre 2013
Transcript
Settembre 2013
http://www.aslROMAa.it/auslrma/ farmaAnotizie Periodico mensile di informazione della ASL ROMA A su argomenti di farmacoepidemiologia/farmacoeconomia/farmacovigilanza Settembre 2013 – anno 4° – n° 9 Malaria, sperimentato negli Usa primo vaccino efficace al 100% Dodici dei 15 volontari ai quali è stato iniettato un dosaggio elevato sono risultati "immuni" dalla malattia. La vaccinazione allo studio consiste nell'iniettare parassiti della malaria "indeboliti" per irradiazione, direttamente nel circolo sanguigno. Entrando in contatto con l'agente infettivo indebolito, l'organismo umano ha il tempo di sintetizzare le difese immunitarie specifiche necessarie a combatterlo. La ricerca, di fase clinica I, è stata pubblicata sulla rivista Science. Lo studio è stato condotto dai ricercatori del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid), parte del Nih, e da collaboratori presso il Walter Reed Army Institute of Research e il Naval Medical Research Center. Cinquantasette volontari sani si sono sottoposti ai test per verificare l'efficacia del vaccino sperimentale, battezzato PfSPZ e sviluppato dagli scienziati di Sanaria Inc., azienda biotecnologica di Rockville. A 40 volontari sono stati iniettati diversi dosaggi, mentre 17 non hanno ricevuto alcuna difesa preventiva contro il morso della zanzara portatrice del Plasmodium falciparum. Tutti i pazienti sono stati punti dalle zanzare carrier della malattia: quasi tutti quelli non vaccinati o che avevano ricevuto bassi dosaggi di vaccino hanno preso la malaria. Mentre dei 15 ai quali sono stati iniettati alte dosi di vaccino, solo 3 hanno sviluppato la malattia. 1 Già in passato gli scienziati avevano osservato che essere punti da zanzare trattate con radiazioni rendeva gradualmente immuni dalla malattia. Il problema era che la quantità di "punture" necessarie era troppo alta, almeno 1.000. Per questo motivo i ricercatori hanno deciso di 'lavorare' direttamente con i parassiti trasmessi dalle zanzare. "Il prossimo passo sarà cercare di capire quanto a lungo nel tempo duri la protezione - spiega l'autore principale dello studio Robert Seder, del Vaccine Research Center del Nih, nel Maryland - Il fatto che debba essere iniettato direttamente in vena piuttosto che sottocute come la maggior parte dei vaccini - precisa - potrebbe rendere difficoltosa la somministrazione". Secondo gli esperti, comunque, la cosa positiva di questo approccio, rispetto ai vaccini oggi più comunemente in uso che utilizzano solo alcune parti del microorganismo, è che "induce una risposta ampia contro diversi target sul parassita". Venti vaccini in fase di sperimentazione. Attualmente sono 20 i vaccini in sperimentazione clinica contro la malaria, che nel 2010 ha infettato 219 milioni di persone, con 660 mila morti, secondo le stime dell'Organizzazione mondiale della sanità. I ricercatori invitano tuttavia alla prudenza, perché bisogna ancora capire quanto dura l'effetto-scudo e valutare se il vaccino è efficace contro tutte le varianti di Plasmodium falciparum. Fonte Bibliografica: National Institute of Allergy and Infectious Diseases 2 Anticorpi diretti contro i farmaci anti TNF Lo sviluppo di anticorpi rivolti contro i farmaci anti TNF comporta un aumento del rischio di interruzione del trattamento e di reazioni di ipersensibilità. A queste conclusioni giunge una revisione sistematica condotta da ricercatori spagnoli che hanno selezionato la letteratura scientifica alla ricerca di lavori mirati a valutare la comparsa di anticorpi in corso di terapia con farmaci anti TNF e alle loro conseguenze su sicurezza ed efficacia. L’uso dei biologici e in particolare degli anticorpi monoclonali anti TNF è diventato sempre più diffuso nelle malattie infiammatorie croniche immuno-mediate, poco si sa finora però sullo sviluppo di anticorpi in risposta a queste terapie, evento che non è poi così raro. Partendo da oltre 10.000 possibili articoli di interesse, i revisori alla fine hanno identificato 59 studi con le caratteristiche desiderate. In tutti i casi considerati (pazienti con artrite reumatoide, malattie infiammatorie croniche intestinali, spondilo-artropatie) i soggetti che avevano sviluppato anticorpi contro il farmaco impiegato avevano più spesso un rischio di reazioni da ipersensibilità dopo l’infusione rispetto a quelli senza anticorpi (odds ratio 3,97, limiti di confidenza al 95 % da 2,36 a 6,67). Solo nel caso dell’artrite reumatoide i pazienti con anticorpi andavano anche più spesso incontro a un abbandono del trattamento (odds ratio 3,53, limiti di confidenza al 95 % da 1,60 a 7,82). In pratica, l’uso di inibitori del TNF può accompagnarsi allo sviluppo di anticorpi, con possibili effetti avversi. Dalla revisione è emerso anche che nei soggetti trattati in contemporanea con un farmaco che modifica il decorso della malattia, il rischio di sviluppare anticorpi contro i farmaci anti TNF si riduceva significativamente, per cui il consiglio è di impostare una terapia composita che associ i due tipi di farmaci. Fonte Bibliografica: JAMA Intern Med 2013;DOI:10.1001/jamainternmed.201 3.7430 CDI #nnf# Affresco della Domus del Chirurgo (Rimini; III secolo) 3 Le vaccinazioni internazionali Figi Febbre gialla - Richiesta del Paese: Il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla è richiesto ai viaggiatori di età superiore a un anno che arrivino da paesi con rischio di trasmissione di febbre gialla. Raccomandazione di vaccinazione contro la febbre gialla: No Filippine Febbre gialla - Richiesta del Paese: Il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla è richiesto ai viaggiatori di età superiore a un anno che arrivino da paesi con rischio di trasmissione di febbre gialla. Raccomandazione di vaccinazione contro la febbre gialla: No Malaria - Il rischio di malaria esiste tutto l'anno nelle zone al di sotto di 600 m., eccetto che nelle province di Aklan, Albay, Benguet, Bliaran, Bohol, Camiguin, Capiz, Catanduanes, Cavite, Cebu, Guimaras, Ilo ilo, Leyte, Leyte settentrionale, Leyte meridionale, Marinduque, Masbate, Samar orientale, Samar settentrionale, Samar occidentale, Sequojor, Sorsogon, Surigao Del Nord e la metropoli di Manila. Si ritiene che non esista alcun rischio nelle zone urbane e nelle pianure. Rapporti relativi a ceppi di P.falciparum resistenti alla clorochina e alla sulfadossina-pirimetamina. Riportata infezione umana di P.knowlesi nel Palawan. Finlandia Febbre gialla - Richiesta del Paese: No Raccomandazione di vaccinazione contro la febbre gialla: No Francia Febbre gialla - Richiesta del Paese: No Raccomandazione di vaccinazione contro la febbre gialla: No Fonte Bibliografica: Viaggi Internazionali e Salute 4 Radiosensibilizzazione da vemurafenib cutanea Il trattamento con vemurafenib può predisporre a una dermatite radioindotta. La segnalazione proviene da un gruppo di dermatologi e oncologi francesi e canadesi che hanno osservato la reazione cutanea in due casi di melanoma metastatico (mutazione BRAF accertata) in trattamento con il farmaco. Nel primo caso, un uomo di 27 anni con plurime localizzazioni secondarie, sottoposto all’irradiazione di una voluminosa metastasi alla spalla destra e successivamente posto in trattamento con vemurafenib (960 mg 2 volte al giorno), la dermatite (vescicole eritematose e pruriginose su un’area di qualche centimetro) si è sviluppato a distanza di 10 giorni dalla prima dose di radiazioni. Nel secondo caso, una donna di 64, con melanoma in stadio avanzato e ulcerato, il chemioterapico è stato somministrato alla medesima dose 23 giorni dopo la fine della radioterapia, mentre la reazione si è sviluppata a distanza di 30 giorni a carico del gluteo sinistro in forma di placca eczematosa e pruriginosa. Eventi di Formazione Il 24 settembre 2013 si svolgerà, presso l’Aula Magna dell’Ospedale George Eastman, l’evento formativo, organizzato dalla ASL RMA, "aggiornamento sulla campagna di vaccinazione antinfluenzale 2013/14. III anno". In entrambi i pazienti la dermatite attinica ha risposto bene alla somministrazione locale di corticosteroidi. Nel secondo caso il vemurafenib non è stato sospeso. L’impiego del vemurafenib per il trattamento del melanoma metastatico è in crescita e di conseguenza aumentano le segnalazioni di eventi avversi: fototossicità, cheratosi follicolare, sindrome mano-piede, alterazioni degli annessi, cheratoacantoma e carcinoma squamocellulare. La valutazione del rapporto rischi/benefici va effettuata nel singolo caso. Fonte Bibliografica: Boussemart L, Boivin C, et al. Vemurafenib and radiosensitization. JAMA Dermatol. 2013;():1-3. doi:10.1001/jamadermatol.2013.4200. Riviste consigliate Infezioni in Medicina http://www.infezmed.it/ MenuIniziale.aspx Siti consigliati http://www.merqurio.it/ Comitato di Redazione: Dott. Luigi Bellante Dott. Riccardo Rivolta Dott.sa Patrizia Montinaro Dott.sa Giovanna Riccioni Dott.sa Maria Rosaria Macripò UOC Farmacoeconomia, Farmacoepidemiologia e Farmacovigilanza ASL ROMA A - via Ariosto 3/9, 00185, ROMA, Fax 06/77307427, Tel 06/77307474; e-mail: [email protected] 5