Dinamica e fattori dell`avvenimento educativo

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Dinamica e fattori dell`avvenimento educativo
Dal capitolo primo
Dinamica e fattori dell’avvenimento educativo
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Prima premessa
“Eine Einfuhrung in die Wirklichkeit”, introduzione nella realtà, ecco cosa è l’educazione. La parola
“realtà” sta alla parola “educazione” come la meta sta ad un cammino. La meta è tutto il significato
dell’andare umano: essa è non solo nel momento in cui l’impresa si compie e termina, ma anche in
ogni passo della strada. Così la realtà determina integralmente il movimento educativo passo dopo
passo e ne è il compimento.
“Eine Einfuhrung in die Gesamtwirklichkeit”, introduzione alla realtà totale: così lo Jungmann
precisa la sua definizione. Ed è interessante notare il duplice valore di quel “totale”: educazione
significherà infatti lo sviluppo di tutte le strutture di un individuo fino alla loro realizzazione
integrale, e nello stesso tempo l’affermazione di tutte le possibilità di connessione attiva di quelle
strutture con tutta la realtà. Lo stesso identico fenomeno, cioè, attuerà e una toitalità di dimensioni
costitutive dell’individuo e una totalità di rapporti ambientali.
La linea educativa è così innegabilmente segnata in tutto il suo dinamismo essenziale: nelle sue
prospettive, nelle sue modalità, nella sua trama di connessioni. La realtà la condiziona e la domina
– la condiziona dalle origini e la domina come fine. Qualunque pedagogia, che conservi un minimo
di lealtà con l’evidenza, deve riconoscere e in qualche modo attendere a questa “realtà”.
Possiamo senz’altro dire che un’educazione ha tanto più valore quanto più obbedisce a questa
realtà, quanto più cioè suggerisce attenzione ad essa, ne rispetta le pur minime indicazioni, in
primo luogo l’originale necessità di dipendenza e la pazienza evolutrice.
Seconda premessa
Codesto realismo pedagogico si specifica subito nel seguente modo: la realtà non è mai
veramente affermata, se non è affermata l’esistenza del suo significato. Un significato per la realtà
totale sottende allora il processo dell’educazione: di esso si imbeve la coscienza dell’individuo nel
primo stadio della sua introduzione al reale; di esso si rende conto, sperimentandone la
consistenza, la coscienza dell’adolescente; esso instancabilmente persegue, o abbandona per una
più radicale significanza, la coscienza matura dell’uomo adulto. E se, nell’arco evolutivo
dell’individuo, l’infanzia e la fanciullezza sono i momenti dell’assorbimento primitivo,
nell’adolescenza, dopo i 13-14 anni, si assiste al momento più decisivo per la determinazione della
fisionomia personale di ognuno: l’adolescente prende coscienza di sé e del significato totale della
realtà che lo circonda.
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(Luigi Giussani, Il rischio educativo, ed. SEI)