Adolescente in Famiglia

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Adolescente in Famiglia
PRESA IN CARICO
DELL’ADOLESCENTE
E DELLA SUA
FAMIGLIA
Psicologa
Acone Silvana
L’ADOLESCENTE: CHI SONO?
Il compito dell’adolescente è quello di
"individuarsi" rispetto alla propria famiglia.
 Emanciparsi dalle figure genitoriali attraverso il
processo di acquisizione e costruzione della
propria identità.
 Sentirsi gli stessi pur attraversando delle nuove
esperienze sociali e relazionali al di fuori del
nucleo familiare.
 I cambiamenti a livello corporeo implicano per
loro stessa natura nuove aspettative sia nei
genitori che anche nella società, rispetto ai ruoli e
alle norme di comportamento che l’adolescente
deve iniziare a tenere a rispettare.

ADOLESCENZA: LA FAMIGLIA TRA CRISI E SVILUPPO
L’ingresso di un figlio/a nell’adolescenza è un
evento critico che pone l’intera famiglia di fronte
a non poche difficoltà, mettendo alla prova le sue
capacità adattive e di cambiamento.
 Il nucleo familiare può aiutare molto il figlio/a
con un atteggiamento di apertura, ascolto,
comprensione e rassicurazione.
 La famiglia è la culla in cui il figlio/a acquisisce
gli elementi fondanti del suo assetto psicologico
come il principio di appartenenza (intimità,
condivisione, vicinanza, l’abitudine al dialogo, la
capacità di esprimersi senza timore ecc..) foriero
di salute fisica e psichica.

LE COMPETENZE DEL FIGLIO ADOLESCENTE
Il figlio/a aiuta a crescere ed a rinnovare il
genitore.
 Fin dall’infanzia il bambino instaura un rapporto
di fiducia di reciproco scambio con le figure di
accudimento (madre-seno- succhiare).
 Il conflitto messo in atto dal figlio/a che provoca il
genitore e le sue competenze, oltre a tirar fuori
gli elementi sedimentati nell’infanzia, favorisce
nuovi equilibri.
 Il conflitto diventa una risorsa per il
superamento stesso della criticità, un’occasione
per adottare un cambiamento e una crescita
personale dei genitori stessi.

I CAMBIAMENTI DEI GENITORI DEGLI ADOLESCENTI
I genitori, così come i figli, affrontano una vera
crisi di identità.
 Devono accettare che la loro giovinezza è passata
e che comincia l’ingresso verso l’età matura.
 Anche il loro corpo comincia a modificarsi e
devono imparare a tollerare i primi segni
dell’invecchiamento.
 I genitori come i figli (innocenza dell’età infantile)
devono elaborare delle perdite: la loro forza
biologica, il ruolo dei genitori “onnipotenti”, la
morte o la malattia dei loro relativi genitori .
 La relazione coniugale.

LA RELAZIONE DI COPPIA:
UN CAMBIAMENTO SIGNIFICATIVO
 L’impegno
genitoriale diminuisce
progressivamente (ora che i figli sono
cresciuti).
 I coniugi iniziano a ritrovarsi nuovamente da
soli (come l’inizio della loro storia).
 Hanno maggior tempo da dedicare a se stessi
e all’altro.
 Bisogna ridefinire la relazione coniugale e
reinvestire in essa.
 La genitorialità non può mai essere confusa
col destino, talvolta burrascoso, della coppia
(la separazione).
Quale mondo stiamo
consegnando in
eredità alle nuove
generazioni?
I
genitori sono smarriti in un tempo che
chiede figli sempre più pronti, evadendo il
compito educativo (che la differenza
generazionale impone) lasciandoli, così,
soli nel loro percorso di formazione.
 Le difficoltà del nostro tempo (crisi
economica, caos governativo, precarietà
istituzioni, corruzione ecc..) che
attraversano tutto il corpo sociale non può
essere non considerato una concausa dei
tanti disagi degli adolescenti e dei
genitori stessi.
LA PRESA IN CARICO DELLA FAMIGLIA
CON ADOLESCENTE: IL “DISAGIO”
 L’adolescente
in terapia è l’eco del
disagio dell’ intero nucleo familiare.
 La famiglia non deve essere lasciata
sola nel percorso di cambiamento,
occorre aiutarla a promuovere nuove
strategie di benessere.
 Un fattore importante è la
confusione dei ruoli all’interno del
nucleo familiare.
LE COMPETENZE DISFUNZIONALI
MATERNE
 Imporre
sempre la propria autorità di
generatrice nei confronti della figura
paterna (invalidare le competenze
paterne).
 Sostituirsi al figlio/a creando confusione
tra bisogno e desiderio (anticipa sempre i
bisogni del bambino/a).
 Comportarsi e quindi autorizzare il resto
del nucleo familiare ad essere sempre
indispensabile (creando dipendenza).
LE COMPETENZE DISFUNZIONALI
PATERNE
Ritenersi come elemento della famiglia da essere
accudito insieme ai figli (porsi al livello di figlio e
non di padre).
 Avere un atteggiamento amicale forzato rispetto
al figlio/a (parlare della nuova conquista, della
notte trasgressiva ecc..)
 Astenersi da ogni forma di regola, adoperare un
atteggiamento troppo permissivo e delegare alla
figura materna il ruolo di educatore verso il
figlio/a.

CONFUSIONE TRA LE GENERAZIONI:
I PADRI-FIGLI




Il padre è colui che sa dare la parola. Non colui che
detiene il potere assoluto dell’ultima parola.
Il figlio/a chiede al padre di dare peso alla propria
parola , che significa assumere egli stesso tutte le
conseguenze delle sue azioni.
Un padre non deve rappresentare nessun ideale di
perfezione, ma è chiamato a dare peso simbolico alla
parola, al proprio essere, in modo da trasmettere ai
figli la giusta eredità della testimonianza per
affrontare da soli, ben forniti, il viaggio della loro vita.
Il padre è colui che lascia il posto, sa tramontare,
delegare, concedere occasioni, avere cura
dell’avvenire.
 Ogni
adolescente è figlio della sua epoca, è
l’erede di un passato.
 Il suo progetto più grande è l’ invenzione di
un cambiamento, la possibilità di percorrere
la stessa strada utilizzando una strategia
diversa , divenendo così padre del suo tempo
e cogliere le risorse, là dove sono, con la
propria intelligenza.
 La presa in carico della famiglia, non deve
avvenire solo da parte del terapeuta, ma deve
essere contestuale al lavoro dei genitori
stessi, che quotidianamente sono chiamati a
rimodulare la loro realtà interna con quella
esterna, attraverso un contatto con se stessi,
in un gioco relazionale che è per sempre.
E’ nell’essere accolto dal sistema familiare
che l’individuo trova forza e sostegno per
formare un anello nella catena delle
generazioni.
(E. H. Erikson )
Lui saprebbe
inventarla una
strada,
qui, in questo
silenzio,
in questa terra che
non vuole
parlare.
(Oceano mare,
A. Baricco)
Siamo i semi
della tenace
pianta,
ed è
nella nostra
maturità e
pienezza di
cuore che
veniamo
consegnati al
vento e dispersi.
(K. Gibran)
Io sono meno paziente del
vento,
tuttavia devo andare.
Anche quando dorme la
terra, noi procediamo nel
viaggio.
Mi piacerebbe portare con
me tutto ciò che c’è qui.
Ma, come potrei?
Una voce non può portare
con sé la lingua e le
labbra che le danno fiato,
deve cercare l’aere da sola.
E da sola, e senza il
proprio nido l’aquila
volerà attraverso il sole.
(K. Gibran)
«Ecco l'odore del mio figlio
come l'odore di un campo»
(La Genesi, 27)
.
GRAZIE
PER L’ATTENZIONE