Divinis® è lieto di proporvi

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Divinis® è lieto di proporvi
Divinis® è lieto di proporvi
“DI...VINO, MA NON SOLO…”
Martedì 14/10/2008
Bordeaux comune per comune: Saint-Julien
Saint-Julien 4ème Cru Classé 2005
Château Beychevelle – Saint-Julien-Beychevelle (F)
Saint-Julien 4ème Cru Classé A.O.C. – Cabernet Sauvignon 47%, Merlot 46%, Cabernet Franc 3%, Petit Verdot 4% - 13,3° - Euro 165,00
Saint-Julien 3ème Cru Classé 2004
Château Lagrange – Saint-Julien-Beychevelle (F)
Saint-Julien 3ème Cru Classé A.O.C. – Cabernet Sauvignon 65%, Merlot 28%, Petit Verdot 7% – 13° - Euro 80,00
Saint-Julien 4ème Cru Classé 2004
Château Branaire-Ducru – Saint-Julien-Beychevelle (F)
Saint-Julien 4ème Cru Classé A.O.C. – Cabernet Sauvignon 70%, Merlot 22%, Petit Verdot 4%, Cabernet Franc 4% – 13° - Euro 65,00
Saint-Julien 2ème Cru Classé 2004
Château Léoville Poyferré – Saint-Julien-Beychevelle (F)
Saint-Julien 2ème Cru Classé A.O.C. – Cabernet Sauvignon 65%, Merlot 25%, Petit Verdot 8%, Cabernet Franc 2% – 13,5° - Euro 90,00
Saint-Julien 4ème Cru Classé 2001
Château Talbot – Saint-Julien-Beychevelle (F)
Saint-Julien 4ème Cru Classé A.O.C. – Cabernet Sauvignon 66%, Merlot 26%, Petit Verdot 5%, Cabernet Franc 3% - 13° - Euro 115,00
Saint-Julien 2ème Cru Classé 2001
Château Léoville Las Cases – Saint-Julien-Beychevelle (F)
Saint-Julien 2ème Cru Classé A.O.C. – Cabernet Sauvignon 65%, Merlot 19%, Petit Verdot 3%, Cabernet Franc 13% - 13° - Euro 280,00
In occasione della serata a chi desidera acquistare qualcuno di questi prodotti riserviamo uno sconto del 10%.
Le nostre iniziative sono dirette a favorire un consumo moderato e consapevole del vino, orientato alla qualità e non alla quantità.
Saint-Julien
Piccolo comune appena a sud di Pauillac, Saint-Julien si caratterizza per uno standard qualitativo molto
elevato al punto di essere il comune con la più alta percentuale di Cru Classé del Medoc.
Il terroir di Saint-Julien si caratterizza per uno strato superficiale di «grave» di spessore che raggiunge in
alcuni casi i 10 metri. La complessità del sottosuolo è il frutto di stratificazioni successive di glaciazioni e
periodi di disgelo che hanno apportato un materiale organico molto ricco.
È grazie a questa molteplicità strutturale che la vite trova un’alimentazione diversificata che contribuisce
ampiamente alla complessità dei vini, tratto distintivo di Saint-Julien rispetto ai terroir circostanti.
Terreno di passaggio tra il comune di Pauillac ed il sud del Medoc, con al centro il comune di Margaux,
Saint-Julien si distingue per l’eleganza dei suoi vini, non privi comunque di struttura tannica.
Château Beychevelle
Tre secoli di storia ed una delle più eleganti costruzioni del Medoc sono il tratto saliente di questa azienda
oggi proprietà di Grands Millésimes de France (AZUR-GMF e Suntory).
Il vino è più giocato sull’eleganza che sulla muscolosità anche se qualche critico gli imputa una carenza di
volume che andrebbe a meglio equilibrare il risultato finale. I vini giovani sono spesso austeri, in
particolare in presenza di annate meno felici, ma maturano con grazia e celano sovente felici sorprese.
Questo 2005, frutto di un’annata quasi perfetta, ha rischiato di mettere a repentaglio il proverbiale
equilibrio del vino con un Merlot di fortissima concentrazione, ma un’attenta selezione e l’equilibrio del
Cabernet hanno riportato il taglio finale ad uno stile più elegante, classico di questo Château.
Château Lagrange
Dopo una lunga storia, anche se un po’ travagliata, nel 1983 è stato acquistato del gruppo giapponese
Suntory che ha contribuito ampiamente all’ammodernamento sia del vigneto che della cantina.
Il domaine di 157 ha, di cui 113 ha vitati, si situa su un sottosuolo di grave completamente drenato.
Château Branaire-Ducru
Creato dallo smembramento di Château Beychevelle, dopo il classement del 1855 attraversa un lungo
periodo di alti e bassi che si conclude alla fine degli anni ’80 del ‘900, quando la famiglia Maroteaux
(industriali saccariferi) ne acquisisce la proprietà e intraprende un importante programma di
ammodernamento, l’età delle vigne di molte parcelle è ragguardevole ma completamente diserbate, che
porta lo château ai livelli qualitativi attuali. Vini di notevole eleganza caratterizzati da una forte
percentuale di Cabernet.
Nel 1986 Roald Dahl ha scritto “Taste a 1934 Château Branaire Ducru Tainted”, spassosa novella che si
sviluppa intorno ad una cena durante la quale si beve una bottiglia di questo vino.
Château Léoville Poyferré
Un tempo i Léoville costituivano un corpus unico. Da 25 anni diretto con attenzione e intelligenza da
Didier Cuvelier, oggi affiancato dalla consulenza di Michel Rolland, lo châteu raggiunge oggi livelli di tutto
rispetto grazie ad una maggiore immediatezza dei vini.
Château Léoville Las Cases
Dei tre Léoville è il più esteso (90 ha) e indubbiamente il più reputato al punto di raggiungere spesso le
quotazioni di mercato dei premier cru. Il suo terroir, denominato Grand Enclos, confina direttamente a
nord con i vigneti di Château Latour e questo la dice lunga sulle potenzialità di questo territorio. Una
combinazione ideale di terreno, esposizione e micro-clima che permette la maturazione perfetta del
cabernet sauvignon. Se si aggiunge a questo un lavoro certosino sia alla vigna che in cantina si capisce il
perché della reputazione di questo vino.
Château Talbot
Deve il suo nome al Conestabile Talbot, militare inglese sconfitto alla battaglia di Castillon nel 1453.
Vigneto di dimensioni ragguardevoli, più di 100 ha, da tempo di proprietà della famiglia Cordier.
Dalla zona interna della denominazione Talbot rappresenta lo stile classico di Saint-Julien con
complessità, forza ed una particolare propensione all’invecchiamento.
I commenti di Maurizio Landi
Non si può certo dire che a questi vini manchi charme e raffinatezza. Ed anche in questo caso l’omogeneità
del territorio sembra un segno distintivo che accomuna e amalgama le personalità dei singoli château.
Fatto salvo Léoville Poyferré, che fa della banale “fruttosità” la propria bandiera, tutti i vini presentano
una notevole freschezza che ne agevola ampiamente la fruibilità, anche in questa fase di relativa
immaturità.
Branaire Ducru si distingue per una struttura tannica decisamente più presente rispetto agli altri vini,
unita comunque a notevole finezza. Léoville Las Cases, invece, dimostra una dimensione superiore, tutta
giocata sull’eleganza sostenuta, però, da un corpo veramente poderoso.
Una degustazione di livello molto alto con la quale, però, fatico ad entrare in sintonia per la generale
elegante compostezza dei vini che sembrano più preoccupati della loro “forma”, che della loro capacità di
trasmettere alcunché.
Indice di Gradimento dei Partecipanti alla Degustazione
Vino
Produttore
Totale
4 Saint-Julien 2ème cru Classé 2004 Léoville Poyferré
1 1 5 1 6 11121136
30
2 Saint-Julien 4ème cru Classé 2005 Château Beychevelle
2 3 1 4 1 22332521
31
3 Saint-Julien 4ème cru Classé 2001 Château Talbot
3 2 3 3 5 44214255
43
1 Saint-Julien 3ème cru Classé 2004 Château Lagrange
4 4 2 6 2 33555412
46
5 Saint-Julien 4ème cru Classé 2004 Branaire Ducru
6 6 4 2 3 55663363
58
6 Saint-Julien 2ème cru Classé 2001 Léoville Las Cases
5 5 6 5 4 66446644
65