rino maenza - passavia.it

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PER LA STRADA
La nostra vita è un continuo cammino verso
mete quasi sempre impegnative.
Nato per essere l’Emmanuele, cioè il Dio con noi,
Cristo non si dà pace: la sua vita, la sua missione,
è per essere accanto all’uomo, sulle strade che egli
continuamente percorre. E su queste strade, la
strada della vita e della quotidianità, egli incontra
Simone e Andrea, me e te, noi comunità in preghiera, intenti a costruire il nostro domani impegnandoci nell’oggi, e ci fa buttare a mare i nostri
progetti e abbandonare le nostre reti, rivelatesi
improvvisamente deboli e tenui, quasi ragnatele,
per il nuovo compito che ci affida.
“Venite, vi faccio pescatori di uomini”.
All’esterno sembra che tutto sia come prima, forse
peggio; si era pescatori e si rimane pescatori; si era
uomini deboli e si rimane uomini deboli; si era
niente e si rimane niente, eppure ora, nel nostro
niente, nella povertà esistenziale di Simone e
Andrea di ogni cristiano, è caduto il seme della
Parola “andate” e la forza dello Spirito rompe
tutti i sentimenti d’affetto che ci tenevano legati
alla barca, al padre, alla rete, ai nostri programmi, ai nostri amici e ci costringe a pensare agli
altri, a cercare gli altri, ad amare gli altri.
L’ansia per l’uomo, la ricerca dell’uomo, costituiscono la missione della Chiesa, la missione per
ognuno di noi.
Dove cercare l’uomo?
Innanzitutto in noi.
Il servo di Dio Paolo VI ha scritto:“Bisogna ritirare l’uomo dal di dentro (...) l’uomo che pensa e pensando ha smarrito la certezza della verità”.
Intorno a noi.
Nella Chiesa, che è la casa del Padre, ma dove non
sempre regna lo Spirito della fratellanza, che
è luogo di fratellanza e deve diventare luogo
di comunione, dove l’ultimo si sente veramente uomo, amato, privilegiato perché figlio,
non perché elemosina la pietà altrui.
Di fronte a noi.
Dove il “di fronte” non indica opposizione,
ma complementarietà; non lotta, ma dialogo;
non giudizio, ma testimonianza; non il
“mondo” per cui Cristo non ha pregato, ma il
“mondo” a cui Cristo ci ha mandati.
In questa prospettiva, il cristiano vive la
storia della salvezza e contempla il volto del
Figlio, preludio e fine dell’eternità.
don Sergio
SOMMARIO
Amici cari
Siamo nati in viaggio
Intervista doppia
Un Papa pellegrino
Missione recensione
Dar Cupolone
Campi estivi
V.I.B.
Comfort e velocità
Piste ciclabili o piste sostabili?
Dove siamo andati in vacanza?
Test
infopassavia
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pag. 2
pag. 3
pag. 4
pag. 6
pag. 7
pag. 7
pag. 8
pag.10
pag.11
pag.12
pag.13
pag.14
pag.15
AGAPE - REDAZIONE
Caporedattore
Donatella Di Pierro
Vice-Caporedattore
Massimo Cassanelli
In redazione
Silvio Caldarola
Nico Colamartino
Giovanni Contò
Nicolangelo
De Vincenzo
Donato Preziosa
Michele Rinaldi
Mauro Saccucci
Mariapaola Torzilli
Hanno collaborato
in questo numero:
don Giuseppe Cavaliere
Alberto D’Andrea
Wendy Wexler
Zaira Squiccimarro
La nostra parrocchia è nata da un viaggio: quello di un anonimo monaco bavarese proveniente da Passau e probabilmente diretto in Terra Santa, il quale, al
termine di un soggiorno nella nostra Bisceglie, volle lasciare un dipinto raffigurante la Vergine di Passavia. In quel viaggio svoltosi circa tre secoli fa affonda le
radici la nostra comunità parrocchiale.
La riscoperta di queste radici ha spinto il
nostro parroco don Sergio e quaranta
parrocchiani di tutte le età a compiere un
nuovo viaggio, questa volta da Bisceglie
verso Passau, nel 2003: un’esperienza
straordinaria, che ha permesso non solo
di scoprire una città stupenda e di osservarne le ricchezze naturalistiche e architettoniche, ma soprattutto di entrare in
relazione con la gente di Passau, con il
sindaco, il vescovo, gli iscritti
all’Associazione Italo-Tedesca e tanti altri
amici.
Il viaggio è anzitutto questo: conoscenza
e relazione. Si può viaggiare per mille
motivi: c’è chi va in vacanza, chi viaggia
per lavoro, chi va a divertirsi o a visitare
posti nuovi, chi va a far visita a vecchi
amici o a parenti, chi va in pellegrinaggio, chi partecipa ad un campo scuola,
chi parte per fare volontariato, chi va in
missione, chi va a curarsi, chi va a studiare in un’altra città, chi emigra inseguendo
un sogno, o a volte un miraggio. I viaggi
che lasciano un’eredità
duratura, nel nostro
animo o nella società,
sono però quelli nei
quali entriamo davvero in relazione con
la gente e la cultura del
luogo, scoprendo stili di vita, abitudini, mentalità, storie, tradizioni, innovazioni, indipendentemente dal motivo per il quale
siamo partiti.
Questo è lo spirito con cui viaggia un
cristiano autentico, sempre pronto ad
offrire ciò che possiede e a ricevere ciò
che gli viene offerto. La vita di Gesù è
ricca di viaggi. Egli stesso è nato durante
un viaggio dei suoi genitori. Ma pensiamo anche a Maria, la quale, appena ricevuto l’annuncio della nascita di Gesù, si
mette in cammino per far visita a sua
cugina Elisabetta. Pensiamo ad Abramo, a
Mosè, all’Esodo del popolo ebraico, ma
anche a San Paolo e a tanti protagonisti
del Nuovo Testamento, fino ai grandi
testimoni del nostro tempo come Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II,
Benedetto XVI, primi papi dell’epoca
moderna a viaggiare per portare in tutto
il mondo l’annuncio del Vangelo.
Questo è anche lo spirito con cui viaggia
ogni persona desiderosa di crescere e di
essere protagonista del mondo in cui vive, seguendo quello che è il
naturale istinto di scoperta
insito in ciascuno di noi. Per
dirla con le parole con cui
l’Ulisse dantesco spronava i
suoi a superare le Colonne
d’Ercole e ad esplorare un
mondo fino allora sconosciuto: “Fatti non foste a viver
come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”.
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Massimo Cassanelli
a cura di
Michele Rinaldi
e Mauro Saccucci
Wendy, di dove sei?
Vivo a Silver Spring, una città vicino Washington negli Usa.
Perché hai deciso di venire a Bisceglie?
Mio marito, Larry, e io siamo
stati tre settimane in giro per
l’Italia e siamo venuti a Bisceglie
per visitare una coppia di amici
di mia figlia.
Come avete trascorso il vostro
tempo a Bisceglie?
Abbiamo visitato alcuni Agriturismi e un frantoio dove abbiamo
potuto assaggiare l’ottimo olio
extra vergine di oliva di Bisceglie.
Abbiamo poi visitato il Castel del
Monte oltre al Palazzuolo di Bisceglie e
al suo centro storico. Per non parlare poi
delle magnifiche passeggiate sulle spiagge
diverse dalle altre che abbiamo avuto
modo di visitare in giro per il mondo .
Vorreste tornarci?
SI! Abbiamo scoperto un piccolo pezzo
dell’Italia che molti americani non hanno
mai visto. Ci è molto piaciuto il fatto di
aver potuto ved e r e
c o m e
vive la
g e n t e
del posto
di4
versamente da ciò che accade di solito ai
turisti.
Mi dica una cosa del vostro Paese che
le è mancata qui in Italia
Hmmmmm…… è dura da dire ma siamo
venuti qui per non avere a che fare con
le abitudini americane ma per scoprirne
di nuove. La cosa che mi è mancata di
più del mio Paese? La mia asciugatrice per
la roba che qui in Italia è poco usata.
Quali sono i pregi e i difetti di Washington? Quali i pregi e i difetti di
Bisceglie?
Washington è una bella città, dovreste
venire a visitarla! Ci sono bellissimi paesaggi ed una grande
comunità internazionale. E’ una città molto ricca di storia con
grandi musei che possono essere visitati
gratuitamente!
Di Bisceglie mi è piaciuta molto l’acqua
cristallina del mare.
Però magari potreste
realizzare una spiaggia
sabbiosa così da non doversi sdraiare
sulla vostre pietre interessanti ma dure!
Ah, e poi un’altra cosa… la vostra segnaletica stradale è molto difficile da comprendere!!!
Cosa diresti ad un amico per convincerlo a visitare Bisceglie?
Gli direi che è molto bello ed interessante
vedere come viene prodotto l’olio extra
vergine d’oliva, che le acque del Mare
Adriatico sono
bellissime
ma
soprattutto che
la gente del posto è molto accogliente ed amichevole!!!
Zaira, per quale motivo hai deciso di andare a New York?
Per curiosità. Io e mio marito desideravamo vedere gli Stati Uniti e le
città d’oltreoceano. L’esperienza è
stata semplicemente straordinaria!
Come hai trascorso la vacanza?
Il nostro obiettivo era quello di visitare il
più possibile New York, e per far ciò ogni
giorno ci siamo spostati dalla periferia,
dove alloggiavamo,
al centro città, visitando un “angolo” di
New York per volta.
Ci torneresti? Perché?
Ci tornerei volentieri,
perché sono rimasta
affascinata dalla città
e la vorrei visitare
ancor più nello specifico.
Cosa ti è mancato a New York di Bisceglie? E cosa ti è mancato di New
York, una volta tornata a casa?
Durante il soggiorno newyorkese, purtroppo non ho sentito molto la mancanza di Bisceglie; invece una volta tornata
nella nostra città, ho avvertito la mancanza dei parchi, degli edifici, delle strade
enormi e soprattutto delle persone; in
particolare, inizialmente credevo di tro-
v a r e
dei residenti “freddi” lì in
America; invece mi sono dovuta ricredere ben presto, sono persone gentili e disoonibili.
Pregi e difetti di newyorkesi e
riscegliesi
Mi è difficile
trovare pregi
e difetti nei
newyorkesi,
essendo stata
la nostra una
visita molto
breve.
Dei
biscegliesi posso dire che non sempre è
facile entrare in relazione con gente nuova; delle volte appaiono diffidenti.
Uno slogan per invogliare la gente a
visitare New York
Più che invogliare la gente a visitare New
York, invito tutti coloro che ne hanno la
possibilità, a viaggiare per conoscere nuova gente, nuovi modi di pensare, nuovi
modi di vivere…
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Così Papa Giovanni Paolo II esortava i
giovani, i pellegrini e i fedeli musulmani
durante la visita alla Moschea di Damasco nel maggio del 2001: “Il futuro della
pace nel mondo dipende dal rafforzamento del dialogo e della comprensione
fra le culture e le religioni.”
Uno dei desideri più grandi di Karol
Wojtyła era quello di diffondere nel
mondo la pace, eliminando totalmente
guerre e diffondendo soprattutto nei
giovani, governanti del domani, uno
spirito di tolleranza “gli uni verso gli
altri in fraternità e amicizia”. Durante il
suo Pontificato ha compiuto numerosissimi viaggi apostolici per trasmettere questo ideale di uguaglianza fra popoli di
religione, lingua, tradizioni, società e
forme di governo diverse fra loro. Ha compiuto ben 146 visite
pastorali in Italia e ha
visitato zone e posti in
cui nessun altro suo
predecessore si era recato. Si contano centoquattro viaggi fuori
dall’Italia a partire dal
1979 fino al 2004. Il
viaggio: strumento uno per rendersi presente ovunque nel mondo e per entrare
in contatto diretto con i popoli.
Wojtyla è stato ad esempio il primo Papa ad entrare in una Sinagoga, a Roma,
nel 1986; il primo a recarsi nel campo di
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concentramento di
Auschwitz e a visitare i forni crematori di Birkenau,
chiedendo perdono del silenzio della Chiesa sul dramma dell’Olocausto;
il primo a visitare
Porto Rico nel
1984, quando vi
regnava Hernandez Colon. Nel maggio
2001 ha intrapreso un viaggio lungo il
Mediterraneo sulle orme di S. Paolo percorrendo varie tappe della Siria e della
Grecia, dove è stato il primo Papa cattolico ad entrare in una Moschea.
Di importanza storica sono gli incontri
con i capi di altre religioni come
ad esempio Robert Runcie, capo
della Chiesa Anglicana a Canterbury (Regno Unito), il Capo della
Chiesa Ortodossa durante la sua
visita in Romania, i due rabbini
capo di Tel Aviv (Israele), lo sceicco di Al Azhar (Al Cairo).
Alcune delle tappe: Stati Uniti,
Messico, Polonia, Turchia, Pakistan, Guatemala, Ecuador, Kenya,
Burundi, Brasile, Ruanda.
Il Papa che resterà sempre a noi caro ha
girato il mondo testimoniando la sua
missione di uomo portatore di pace, che
si definiva “un viandante sullo stretto
marciapiede della terra”.
Mariapaola Torzilli
Esce nelle sale il 25 settembre, si chiama Baarìa. E’ il nuovo film del maestro
Giuseppe Tornatore, in concorso al Festival del
Cinema di Venezia, e si annuncia come un evento spettacolare, una grande opera corale, un lavoro molto sentito e personale,
che si avvicina a “Nuovo Cinema Paradiso”. Il regista torna infatti a narrare con
enfasi della terra che ama, la Sicilia, e lo fa con un affresco collettivo che abbraccia numerosi decenni della storia del secolo scorso, con l’obiettivo di restituire
al pubblico una memoria comune che sembra essersi progressivamente cancellata. La trama, sullo sfondo di Bagheria (Baarìa, come la chiamano i siciliani), si
estende su buona parte del Novecento, nelle tre generazioni di una famiglia che
vedremo crescere nell’Italia di quegli anni, densi di vicende e cambiamenti, passioni politiche e civili, tra nostalgia, malinconia, risate che fanno riflettere. Gli attori
che interpretano Mannina e Giuseppe, il cui amore è protagonista della storia,
sono due volti nuovi: Margareth Medè e Francesco Scianna, 25 e 26 anni. Carrellata di grandi
nomi invece per alcuni degli innumerevoli personaggi (circa 200!) che popolano i tanti intrecci di
questa pellicola: Lina Sastri, Vincenzo Salemme,
Leo Gullotta, Nino Frassica, Raoul Bova, Beppe
Fiorello, Aldo Baglio, Michele Placido, Monica Bellucci e altri. Ulteriore elemento di qualità, la firma
delle colonne sonore, ancora una volta di Ennio
Morricone.
Giovanni Contò
a cura di Massimo Cassanelli
Tre Persone che sono un solo Dio perché il Padre
è amore, il Figlio è amore, lo Spirito è amore. Dio
è tutto e solo amore, amore purissimo, infinito ed
eterno. Non vive in una splendida solitudine,
ma è piuttosto fonte inesauribile di vita che
incessantemente si dona e si comunica. Lo possiamo in qualche misura intuire osservando sia
il macro-universo: la nostra terra, i pianeti, le
stelle, le galassie; sia il micro-universo: le cellule, gli atomi, le particelle elementari. In tutto ciò
che esiste è in un certo senso impresso il “nome”
della Santissima Trinità, perché tutto l’essere,
fino alle ultime particelle, è essere in relazione,
e così traspare il Dio-relazione, traspare ulti-
mamente l’Amore creatore. Tutto proviene
dall’amore, tende all’amore, e si muove spinto
dall’amore, naturalmente con gradi diversi di
consapevolezza e di libertà.
La prova più forte che siamo fatti ad immagine
della Trinità è questa: solo l’amore ci rende
felici, perché viviamo in relazione per amare e
viviamo per essere amati. Usando un’analogia
suggerita dalla biologia, diremmo che l’essere
umano porta nel proprio “genoma” la traccia
profonda della Trinità, di Dio-Amore.
Benedetto XVI, Angelus del 7 giugno 2009, Solennità
della Santissima Trinità
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Un viaggio, un’avventura, o forse qualcosa di più, la ricerca di noi stessi,
di quello che siamo stati fino ad ora, che siamo ma che soprattutto sogniamo
di essere: è stato tutto ciò il nostro campo vacanza che ha avuto come titolo:
”SILENZIO:PARLA GESU’”.
Otto giorni trascorsi divertendoci
con semplicità, imparando ad
imparare ad essere buoni amici,
buoni cristiani nel mondo e non
necessariamente del mondo, buoni compagni di viaggio per gli altri.
Cesenatico è stata la cornice perfetta alla nostra esperienza che
posso definire un “viaggio nel
viaggio”.
Non ci siamo, infatti, semplicemente recati in un’altra città come
si fa per una normale vacanza, ma
giorno per giorno abbiamo avuto
modo di scoprirci e di scoprire la
bellezza del cuore degli altri che
vivono con noi all’interno del
gruppo guidati perfettamente da
Don Giuseppe.
Tutto ciò è stato possibile grazie ai
momenti di condivisione, essenziali per la nostra crescita spirituale ma soprattutto
umana e personale, durante i quali abbiamo provato ad ascoltare gli altri e
non a parlarci sopra, a non avere pregiudizi nei nostri rapporti, ad aver coraggio
e a saper perdonare.
Tutte cose che possono sembrare banali ma che lasciano un’emozione indelebile se provate davvero con il cuore senza badare al nostro tornaconto personale.
E’ davvero difficile riuscire a scrivere su un foglio le emozioni e le sensazioni di
quei giorni, le risate tra di noi, gli scherzi, la giornata a Mirabilandia, i pranzi e
le cene insieme, gli abbracci affettuosi, il riuscire a
divertirsi come matti anche nelle situazioni più
improbabili come può essere un piccolo concerto
in una piccola cittadina tra Milano Marittima e
Rimini.
Di propositi ne abbiamo fatti tanti, è ora di mettersi in gioco, di “osare”. Allora non perdiamo
tempo, tutti insieme prendiamo il largo!!!
Mauro Saccucci
Parlando
di viaggi e pellegrinaggi,
non possiamo non citare il modo più conveniente, e credetemi anche più bello, per conciliare preghiera e vacanze: il Camposcuola. Anche
quest’anno, il nostro gruppo giovanissimi L.A.S.E.R., è partito per un nuovo camposcuola, una nuova avventura, un nuovo modo per crescere insieme. Dal 20 al 24
luglio, sono partiti alla volta di Santa Maria di Leuca; guidati dall’infaticabile Don
Giuseppe e dall’insostituibile educatrice Laura, hanno vissuto momenti meravigliosi,
tra riflessione e divertimento, condivisione e risate. Il camposcuola quest’anno, ha
avuto come tema “LA SEQUELA ESIGENTE”, utile a farci capire come il
nostro Signore, è un Dio buono ma geloso, misericordioso ma esigente, che non si
accontenta facilmente, e che ogni
giorno pretende
da noi il massimo.
Per quanto riguarda il divertimento,
bisogna dire che il
mare
è
stato
l’elemento predominante; ricordiamo
il giro per le grotte
di Leuca fatto in
barca, con relativo
tuffo, i giochi sulla
spiaggia e anche
quelli in acqua. Le
serate non erano da
meno: in una serata, i
nostri ragazzi si sono
misurati nel divertente quiz estivo “Reazione a
Catena”, nel quale hanno rinfrescato la propria mente grazie al buonumore; non potevano
mancare l’estenuante Caccia al Tesoro, ed una
bellissima passeggiata serale per le vie del
paese con la quale abbiamo potuto conoscere, anche se solo un poco, la cultura del posto; infine
nell’ultima serata si sono dilettati nella realizzazione
dello striscione del campo nel quale come vedete,
hanno raffigurato il posto in cui sono stati, curando i
particolari quali il santuario e lo splendido faro. In
conclusione non posso non ringraziare tutti coloro
che hanno partecipato alla buona riuscita di questo
camposcuola meraviglioso che ha alimentato
l’amicizia del gruppo.Alla Prossima!
Silvio Caldarola
a cura di Donatella Di Pierro
RINO MAENZA
E a proposito di viaggi, di conoscenza di
nuovi posti, di nuove culture, non possiamo che parlare di un biscegliese la cui
vita è caratterizzata da un impegno nelle
relazioni interculturali tra il nostro Paese
e la città di Betlemme.
Stiamo parlando di Rino (Salvatore)
Maenza, nato 59 anni fa nella nostra
città. All’età di 10 anni, un incidente gli
ha provocato la perdita della vista, cosa
che non l’ha ostacolato però nella sua
carriera professionale. Ancora piccolo si è
trasferito a Bologna, dove ha proseguito i
suoi studi e ha conseguito la laurea in
Giurisprudenza nel 1976. Proprio in questi anni si è iniziato ad affacciare al mondo della politica, passione che ha
a n c o r a
tutt’oggi e
che lo porta
a impegnarsi per lo
sviluppo
culturale e politico della
città di Bologna, ma non solo…
Nel 1975 Maenza ha costituito la casa
discografica “Fonoprint”. In seguito, come produttore ha realizzato svariati programmi televisivi e cinematografici. Negli
anni Rino Maenza si è distinto anche per
aver ricoperto iportanti incarichi amministrativi tra cui il Vice Presidente della
Fondazione Teatro Comunale di Bologna
dal 1999 al 2006 e, dal settembre 2004
al luglio 2007, è stato presidente del
Conservatorio di Musica "Pedrollo" di
Vicenza. Quello che invece ha
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attratto la nostra attenzione su questo personaggio, è stato il conferimento della cittadinanza onoraria di Betlemme a riconoscimento
dell'assistenza valorosa nell'organizzazione del "Concerto per la Vita e per la Pace”
nella Chiesa di S. Caterina durante le festività natalizie, come segno dell'amicizia e
solidarietà con il popolo di Betlemme e a
riconoscimento degli sforzi che sostiene
per servire la Città della Natività e il suo
popolo e per il consolidamento delle buone relazioni tra Betlemme e le regioni e
città italiane.
Betlemme è uno dei luoghi più importanti per la nostra religione. La “casa del
Pane”, questo il suo significato, ha dato i
natali al Re Davide, secondo Re d’Israele,
da cui discende Gesù Cristo. Nella storia
questa città non ha avuto vita facile: è
stata oggetto di persecuzioni dai tempi
più remoti fino ad oggi, in cui la percentuale di cristiani che vive là è davvero
bassa.
Inoltre Betlemme, come pochi sanno, è
legata particolarmente a noi biscegliesi, in
quanto, secondo la tradizione, vi sarebbe
nato uno dei nostri Patroni, S. Mauro,
inviato da San Pietro qua in Puglia, appena fu consacrato Vescovo.
Tornando a Betlemme e alla sua attuale
situazione, fatta di miseria ed isolamento,
anche a causa del famoso “muro” che
Israele ha eretto qualche anno fa, possiamo dire che Maenza cerca di accendere
una fiammella di speranza , attraverso il
linguaggio universale della musica.
I
n ogni tipo di viaggio si avverte
l’esigenza di godere del massimo
comfort nel minor tempo possibile: i
mezzi di trasporto si presentano oggi
con sedili in grado di attutire gli urti,
arredamenti interni dei più disparati,
bars, ristoranti, linee telefoniche,
Internet, ma la competizione fra paesi
e compagnie sta soprattutto nella velocità.
Stavolta sono i numeri a parlare: gli
svizzeri inviano "pendolini" costruiti in
casa a 220 orari fino a Monaco e
Stoccarda, gli austriaci spingono a
230 all'ora i loro intercity internazionali grazie a potentissime locomotive,
il treno superveloce giapponese è lo
Shinkansen: viaggia su un cuscinetto
d'aria alto 10 cm creato da un campo
magnetico: ciò permette di incontrare
l’unica resistenza al moto nell’attrito
con l’aria e di raggiungere velocità
prossime a quelle degli aerei (650 km
orari per alcuni prototipi). Tuttavia a
causa dei costi elevati, l'unica applicazione odierna si trova a Shanghai
dove una linea collega la città con
l'aeroporto alla velocità massima di
431 km orari e una media di 250. Il
primato assoluto in velocità è detenuto oggi dalla Francia con l’SNCF TGV
POS set.No.4402 che il 3 aprile del
2007 ha raggiunto su una tratta commerciale i 574,8 km all’ora. Il record
italiano
invece è
di 355
km/h,
siglato
il 29
febbraio
2009
dall'ETR
500-Y RF
di RFI.
Le innovazioni non
riguardano certamente solo
i treni: sugli aerei stanno
sperimentando una nuova propulsione
chiamata Scramjet (supersonic combustion ramjet), che non utilizza compressori o turbine e altri comburenti, ma
solo aria come fluido propulsivo. Gli
aerei di questo tipo saranno molto più
leggeri, efficienti e si prevede possano sfiorare gli 8000 km orari. In breve, fra qualche anno si potrà raggiungere qualsiasi posto della Terra entro
d u e
ore!
A n ch e
s u i
dirigibili le
idee
non mancano! Il “Mannet Cloud” è un
dirigibile hotel in grado di trasportare in tutto 65 persone in qualunque
condizione meteo e con un’autonomia
di 5000 km. Impossibile non citare
infine lo SkyCat 1000 che può trasportare 1000 tonnellate di carico a
200 km orari (velocità comunque alta
per il mezzo in esame).
La bellezza del viaggio a mio parere,
sta nel godersi a pieno i luoghi e i
tempi e la tecnica ci aiuta a rendere
questo sempre più piacevole. Ora
tocca a noi: siamo disposti ad avventurarci in esso, alimentando la nostra
sete di ricerca e di conoscenza?
Nicolangelo De Vincenzo
Le hanno anche dipinte di rosso, fasciate
al bordo con una vernice giallo-ruvido;
le nuove piste ciclabili “disegnate” sulle
strade urbane della nostra città non vi
sono certo passate inosservate. E questo
è un bene, se siete pedoni o ciclisti, ma è
un male se siete automobilisti. Sì, perché
non potrete certo dire di non averle viste, e dunque probabilmente siete anche
voi in quell’incalcolabile numero di indisciplinati che ogni giorno le calpestano
con le 4 ruote, le invadono, le occupano.
Percorrendo la città in bicicletta
quest’estate, dapprima ero fiducioso che
la gente le accettasse e imparasse a conviverci; poi mi sono rassegnato: da queste parti non siamo ancora pronti per
certe “innovazioni urbane”. “Suvvìa”, mi
dirà la signora “solo il tempo di un caffè”; “hai tutto lo spazio per passare”, mi
risponderà il proprietario del furgone, in
sosta “a
spina di
pesce”
c o l
“muso”
s u l l a
p i s t a
rossa,
c o m e
capita
spesso
ad esempio davanti ad una famosa pasticceria
della città…
Danno e beffa: sì, perché se prima le
normali corsie miste auto/bici godevano
di metà della carregiata, adesso, con la
pista ciclabile ostruita dalle vetture in
sosta perenne, ma anche dai bidoni della nettezza urbana (!), dai rifiuti, dai
vetri, dagli scatoloni depositati al di fuori
dei suddetti bidoni, ai ciclisti resta da
percorrere la corsia delle auto, con una
larghezza inferiore a
quanto era disponibile
prima, senza pista.
Vabbè, ci si consolerà di
quelle piste ricavate sui
marciapiedi sul lungomare, mi direte. E certo, quelle non possono essere invase dalla vetture. Ma dai pedoni sì. Ed anche
qui, (immancabile!), pedoni impreparati
a tanta emancipazione! Posso dire di
aver litigato ogni giorno tra giugno e
agosto con qualcuno che mi rimproverava “Non si và sul marciapiede con la
bicicletta! Incivile!”. E dire che ci sono i
cartelli blu… :(
Visto però che non vi è accondiscendenza dal basso, mi chiedo, è davvero così
difficile studiare progetti migliori e maggiormente funzionali? Un cordolo di
protezione per la pista, per dissuadere
l’invasione veicolare, non mi sembra poi
così tanto costoso. Pericoloso
per
le
due ruote, mi ha
d e t t o
qualcuno. Ma
le città
limitrofe
ne sono piene, e credo senza problemi.
E’ d’altronde responsabilità di chi conduce biciclette e motorini, guidare salvaguardando la propria salute, no? E fra
l’altro l’uso di cordoli o delimitatori di
corsia a rilievo è adottato già presso
l’ospedale e sul tratto di Via Bovio subito
dopo l’incrocio per il nosocomio.
Chissà se fino alla prossima estate saremo
“cresciuti un po’ ”…
Nico Colamartino
Il freddo di questi giorni allontana
sempre di più la passata, lunga stagione estiva, e noi possiamo fare
alcune considerazioni sulle mete, il
target e le modalità che
sono andate per la maggiore tra i nostri concittadini
biscegliesi nel periodo delle
vacanze di quest’anno, in cui
protagonisti indiscussi rimangono i viaggi. Nonostante
le difficoltà economiche
che stanno caratterizzando
questo
periodo storico,
infatti, non si
rinuncia
alla
partenza, e anzi, ai weekend
di due-tre giorni, quasi tutti i
viaggiatori
si
E bene si, anche i pellegrini e i viaggiatori
hanno un proprio santo protettore: San
Giacomo Apostolo. Detto il maggiore per
distinguerlo dall’altro Giacomo di Alfeo,
Giacomo è figlio di Zebedeo e fratello di
Giovanni Evangelista con il quale riceve
da Gesù il soprann o m e
d i
“Boanerghes”,
ovvero figli del
tuono. Inoltre fu
uno dei primi
quattro
apostoli
chiamati da Gesù
in riva al mare di
Galilea. Dopo la
morte e la resurrezione di Gesù,
anche lui inizia a
proclamare
la
buona novella, e
sono concessi il classico soggiorno
di una settimana. I clienti sono in
maggioranza coppie o gruppi di giovani, cui seguono giovani coppie
sposate con bambini al seguito
(approfittando delle promozioni per quella fascia
d’età). Per quel che riguarda le destinazioni, gettonate
ancora una volta Spagna,
Tunisia ed Egitto che propongono ai ragazzi Ibiza,
Barcellona Lloret del Mar,
Sharm el Sheik, ormai
classiche mete del divertimento; chi
resta in Italia sceglie invece quasi
esclusivamente le splendide terre di
Salento e Gargano, quest’anno letteralmente inondate di prenotazioni:
la nostra stessa Puglia dunque si sta
confermando di anno in anno regina
delle vacanze al mare italiane.
Giovanni Contò
anche lui, come
tutti gli altri apostoli,
viene ucciso, in particolare decapitato, e
sarà il primo apostolo
martire. In seguito alla
sua morte sono nate
numerose storie: si dice che
abbia predicato il vangelo in Spagna,
luogo della decapitazione, e che dopo
la conquista araba, il suo corpo sia stato
spostato in un’altra cittadina, in suo onore
chiamata Santiago (Sant-Yago, in spagnolo san Giacomo) e che tutt’ora è meta di molti pellegrinaggi. Come San Giacomo, anche noi dobbiamo portare la
buona novella ovunque andiamo, anche rischiando la propria vita, e quindi
possiamo ancora dire: SI VIAGGIARE!!!!
Silvio Caldarola
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a cura di Nico Colamartino
1. Chiamando Abramo, Dio gli chiede
6. Quale Arcangelo, apparso in forma
di mettersi in viaggio verso dove?
umana col nome di Azaria, accompagnò Tobia nel suo viaggio?
a) Verso l'Egitto
b) verso la terra di Cànaan
a) Michele
c) verso Sòdoma
b) Gabriele
2. Per il “sacrificio di Isacco”, Abra- c) Raffaele
mo intraprende un viaggio con un
asino, della legna, due servi ed il fi- 7. Il primo viaggio che Maria di Nazareth
compie, mentre è in attesa di Gesù è:
glio Isacco. Dove va?
a) verso Betlemme per il censimento
b) verso Ain Karem per andare a trovare
sua cugina Elisabetta
c) verso Cana di Galilea, invitata a una
3. In quale modo Giuseppe, figlio di festa di nozze
Giacobbe, arrivò in Egitto per la pri8. Dopo quanto tempo, nel viaggio di
ma volta?
ritorno da Gerusalemme, Maria e
a) per un viaggio di piacere insieme a suo Giuseppe si accorsero che il dodicenne Gesù si era smarrito?
padre ed ai suoi fratelli
b) trasportato come schiavo dai commercianti ai quali i fratelli lo avevano venduto a) appena essere partiti
c) Giacobbe lo mandò in cerca di viveri, b) dopo tre giorni di viaggio
c) dopo una giornata di viaggio
che scarseggiavano per una carestia
a) nel territorio della Decàpoli
b) sul monte Tabor
c) nel territorio di Moria
4. Quale fu la prima richiesta che Mo- 9. Nella famosa parabola del buon
Samaritano, Gesù narra di un tale che
sè, mandato da Dio, fece al faraone?
incappò nei briganti mentre era in
a) di lasciare il popolo d'Israele libero di viaggio:
partire verso la Palestina
b) di lasciar partire il popolo d'Israele a) da Haifa a Gerusalemme
verso un luogo nel deserto per compiere b) da Gerusalemme a Gerico
c) da Gerico a Nazareth
un sacrificio
c) di alleggerire il lavoro giornaliero agli Ebrei 10. La sera di Pasqua, Gesù risorto
5. Nel viaggio dell'Esodo dall'Egitto in appare a due discepoli in viaggio verPalestina, quali corsi d'acqua Dio do- so Emmaus. Egli appare loro:
vette "interrompere" per consentire il
a) come viandante accanto a loro lungo
passaggio a Israele?
la via
b) avvicinandosi alla loro barca, cammia) uno, il Mar Rosso
b) due, il Mar Rosso e il fiume Giordano nando sulle acque
c) tre, il Mar Rosso, il fiume Giordano e il c) scendendo dal cielo e lasciandoli sbigottiti
Mare di Galilea
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- le soluzioni del test sono a pagina 15 -
1.a 2.c 3.b 4.b 5.b
6.c 7.b 8.c 9.b 10.a
Da 10 a 7 risposte esatte
Conosci bene i viaggi narrati
nella Bibbia, che ci raccontano come Dio si fa nostro
compagno di viaggio nel
cammino della vita.
Da 6 a 4 risposte esatte
E' vero, la geografia si studia
"coi piedi", ma nel senso che è
bello visitare i posti di persona... Tu invece, in materia di
viaggi biblici, hai preso il
detto "alla lettera"...
Da 3 a 0 risposte esatte
Hai le idee un pò confuse.
Gerusalemme è in montagna, e, a dispetto del nome, il
Mare di Galilea è un lago.
Appena puoi, corri in Palestina per un bel tour chiarificatore!
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Soluzioni del test di pag.14
E’ proprio questo, “ZERO”, il nome del nuovo gruppo
giovanissimi che comprende ragazzi di seconda, terza media
e primo superiore. Zero perché, come tutte le iniziative, parte dal nulla, ma crescerà col tempo. Noi,
Mauro e Nicolangelo,
abbiamo accettato con
gioia la proposta di
educatori perché ci sembra l’espressione più
bella del nostro impegno
in parrocchia e lo facciamo soprattutto perché ci crediamo fermamente. Ci auguriamo quindi un anno
proficuo e pieno di iniziative
per i nostri amici.
Fabrizio
Colamartino,
seminarista della
nostra
comunità
parrocchiale,
venerdì 30 ottobre
u.s. è stato ammesso agli Ordini Sacri
del Diaconato e
del
Presbiterato,
durante la celebrazione
eucaristica
presieduta dal nostro Arcivescovo,
Mons. Giovan Battista Pichierri.
Tanti gli amici convenuti
per
l’occasione.
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