rino maenza - passavia.it
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PER LA STRADA La nostra vita è un continuo cammino verso mete quasi sempre impegnative. Nato per essere l’Emmanuele, cioè il Dio con noi, Cristo non si dà pace: la sua vita, la sua missione, è per essere accanto all’uomo, sulle strade che egli continuamente percorre. E su queste strade, la strada della vita e della quotidianità, egli incontra Simone e Andrea, me e te, noi comunità in preghiera, intenti a costruire il nostro domani impegnandoci nell’oggi, e ci fa buttare a mare i nostri progetti e abbandonare le nostre reti, rivelatesi improvvisamente deboli e tenui, quasi ragnatele, per il nuovo compito che ci affida. “Venite, vi faccio pescatori di uomini”. All’esterno sembra che tutto sia come prima, forse peggio; si era pescatori e si rimane pescatori; si era uomini deboli e si rimane uomini deboli; si era niente e si rimane niente, eppure ora, nel nostro niente, nella povertà esistenziale di Simone e Andrea di ogni cristiano, è caduto il seme della Parola “andate” e la forza dello Spirito rompe tutti i sentimenti d’affetto che ci tenevano legati alla barca, al padre, alla rete, ai nostri programmi, ai nostri amici e ci costringe a pensare agli altri, a cercare gli altri, ad amare gli altri. L’ansia per l’uomo, la ricerca dell’uomo, costituiscono la missione della Chiesa, la missione per ognuno di noi. Dove cercare l’uomo? Innanzitutto in noi. Il servo di Dio Paolo VI ha scritto:“Bisogna ritirare l’uomo dal di dentro (...) l’uomo che pensa e pensando ha smarrito la certezza della verità”. Intorno a noi. Nella Chiesa, che è la casa del Padre, ma dove non sempre regna lo Spirito della fratellanza, che è luogo di fratellanza e deve diventare luogo di comunione, dove l’ultimo si sente veramente uomo, amato, privilegiato perché figlio, non perché elemosina la pietà altrui. Di fronte a noi. Dove il “di fronte” non indica opposizione, ma complementarietà; non lotta, ma dialogo; non giudizio, ma testimonianza; non il “mondo” per cui Cristo non ha pregato, ma il “mondo” a cui Cristo ci ha mandati. In questa prospettiva, il cristiano vive la storia della salvezza e contempla il volto del Figlio, preludio e fine dell’eternità. don Sergio SOMMARIO Amici cari Siamo nati in viaggio Intervista doppia Un Papa pellegrino Missione recensione Dar Cupolone Campi estivi V.I.B. Comfort e velocità Piste ciclabili o piste sostabili? Dove siamo andati in vacanza? Test infopassavia 2 pag. 2 pag. 3 pag. 4 pag. 6 pag. 7 pag. 7 pag. 8 pag.10 pag.11 pag.12 pag.13 pag.14 pag.15 AGAPE - REDAZIONE Caporedattore Donatella Di Pierro Vice-Caporedattore Massimo Cassanelli In redazione Silvio Caldarola Nico Colamartino Giovanni Contò Nicolangelo De Vincenzo Donato Preziosa Michele Rinaldi Mauro Saccucci Mariapaola Torzilli Hanno collaborato in questo numero: don Giuseppe Cavaliere Alberto D’Andrea Wendy Wexler Zaira Squiccimarro La nostra parrocchia è nata da un viaggio: quello di un anonimo monaco bavarese proveniente da Passau e probabilmente diretto in Terra Santa, il quale, al termine di un soggiorno nella nostra Bisceglie, volle lasciare un dipinto raffigurante la Vergine di Passavia. In quel viaggio svoltosi circa tre secoli fa affonda le radici la nostra comunità parrocchiale. La riscoperta di queste radici ha spinto il nostro parroco don Sergio e quaranta parrocchiani di tutte le età a compiere un nuovo viaggio, questa volta da Bisceglie verso Passau, nel 2003: un’esperienza straordinaria, che ha permesso non solo di scoprire una città stupenda e di osservarne le ricchezze naturalistiche e architettoniche, ma soprattutto di entrare in relazione con la gente di Passau, con il sindaco, il vescovo, gli iscritti all’Associazione Italo-Tedesca e tanti altri amici. Il viaggio è anzitutto questo: conoscenza e relazione. Si può viaggiare per mille motivi: c’è chi va in vacanza, chi viaggia per lavoro, chi va a divertirsi o a visitare posti nuovi, chi va a far visita a vecchi amici o a parenti, chi va in pellegrinaggio, chi partecipa ad un campo scuola, chi parte per fare volontariato, chi va in missione, chi va a curarsi, chi va a studiare in un’altra città, chi emigra inseguendo un sogno, o a volte un miraggio. I viaggi che lasciano un’eredità duratura, nel nostro animo o nella società, sono però quelli nei quali entriamo davvero in relazione con la gente e la cultura del luogo, scoprendo stili di vita, abitudini, mentalità, storie, tradizioni, innovazioni, indipendentemente dal motivo per il quale siamo partiti. Questo è lo spirito con cui viaggia un cristiano autentico, sempre pronto ad offrire ciò che possiede e a ricevere ciò che gli viene offerto. La vita di Gesù è ricca di viaggi. Egli stesso è nato durante un viaggio dei suoi genitori. Ma pensiamo anche a Maria, la quale, appena ricevuto l’annuncio della nascita di Gesù, si mette in cammino per far visita a sua cugina Elisabetta. Pensiamo ad Abramo, a Mosè, all’Esodo del popolo ebraico, ma anche a San Paolo e a tanti protagonisti del Nuovo Testamento, fino ai grandi testimoni del nostro tempo come Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, primi papi dell’epoca moderna a viaggiare per portare in tutto il mondo l’annuncio del Vangelo. Questo è anche lo spirito con cui viaggia ogni persona desiderosa di crescere e di essere protagonista del mondo in cui vive, seguendo quello che è il naturale istinto di scoperta insito in ciascuno di noi. Per dirla con le parole con cui l’Ulisse dantesco spronava i suoi a superare le Colonne d’Ercole e ad esplorare un mondo fino allora sconosciuto: “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”. 3 Massimo Cassanelli a cura di Michele Rinaldi e Mauro Saccucci Wendy, di dove sei? Vivo a Silver Spring, una città vicino Washington negli Usa. Perché hai deciso di venire a Bisceglie? Mio marito, Larry, e io siamo stati tre settimane in giro per l’Italia e siamo venuti a Bisceglie per visitare una coppia di amici di mia figlia. Come avete trascorso il vostro tempo a Bisceglie? Abbiamo visitato alcuni Agriturismi e un frantoio dove abbiamo potuto assaggiare l’ottimo olio extra vergine di oliva di Bisceglie. Abbiamo poi visitato il Castel del Monte oltre al Palazzuolo di Bisceglie e al suo centro storico. Per non parlare poi delle magnifiche passeggiate sulle spiagge diverse dalle altre che abbiamo avuto modo di visitare in giro per il mondo . Vorreste tornarci? SI! Abbiamo scoperto un piccolo pezzo dell’Italia che molti americani non hanno mai visto. Ci è molto piaciuto il fatto di aver potuto ved e r e c o m e vive la g e n t e del posto di4 versamente da ciò che accade di solito ai turisti. Mi dica una cosa del vostro Paese che le è mancata qui in Italia Hmmmmm…… è dura da dire ma siamo venuti qui per non avere a che fare con le abitudini americane ma per scoprirne di nuove. La cosa che mi è mancata di più del mio Paese? La mia asciugatrice per la roba che qui in Italia è poco usata. Quali sono i pregi e i difetti di Washington? Quali i pregi e i difetti di Bisceglie? Washington è una bella città, dovreste venire a visitarla! Ci sono bellissimi paesaggi ed una grande comunità internazionale. E’ una città molto ricca di storia con grandi musei che possono essere visitati gratuitamente! Di Bisceglie mi è piaciuta molto l’acqua cristallina del mare. Però magari potreste realizzare una spiaggia sabbiosa così da non doversi sdraiare sulla vostre pietre interessanti ma dure! Ah, e poi un’altra cosa… la vostra segnaletica stradale è molto difficile da comprendere!!! Cosa diresti ad un amico per convincerlo a visitare Bisceglie? Gli direi che è molto bello ed interessante vedere come viene prodotto l’olio extra vergine d’oliva, che le acque del Mare Adriatico sono bellissime ma soprattutto che la gente del posto è molto accogliente ed amichevole!!! Zaira, per quale motivo hai deciso di andare a New York? Per curiosità. Io e mio marito desideravamo vedere gli Stati Uniti e le città d’oltreoceano. L’esperienza è stata semplicemente straordinaria! Come hai trascorso la vacanza? Il nostro obiettivo era quello di visitare il più possibile New York, e per far ciò ogni giorno ci siamo spostati dalla periferia, dove alloggiavamo, al centro città, visitando un “angolo” di New York per volta. Ci torneresti? Perché? Ci tornerei volentieri, perché sono rimasta affascinata dalla città e la vorrei visitare ancor più nello specifico. Cosa ti è mancato a New York di Bisceglie? E cosa ti è mancato di New York, una volta tornata a casa? Durante il soggiorno newyorkese, purtroppo non ho sentito molto la mancanza di Bisceglie; invece una volta tornata nella nostra città, ho avvertito la mancanza dei parchi, degli edifici, delle strade enormi e soprattutto delle persone; in particolare, inizialmente credevo di tro- v a r e dei residenti “freddi” lì in America; invece mi sono dovuta ricredere ben presto, sono persone gentili e disoonibili. Pregi e difetti di newyorkesi e riscegliesi Mi è difficile trovare pregi e difetti nei newyorkesi, essendo stata la nostra una visita molto breve. Dei biscegliesi posso dire che non sempre è facile entrare in relazione con gente nuova; delle volte appaiono diffidenti. Uno slogan per invogliare la gente a visitare New York Più che invogliare la gente a visitare New York, invito tutti coloro che ne hanno la possibilità, a viaggiare per conoscere nuova gente, nuovi modi di pensare, nuovi modi di vivere… 5 Così Papa Giovanni Paolo II esortava i giovani, i pellegrini e i fedeli musulmani durante la visita alla Moschea di Damasco nel maggio del 2001: “Il futuro della pace nel mondo dipende dal rafforzamento del dialogo e della comprensione fra le culture e le religioni.” Uno dei desideri più grandi di Karol Wojtyła era quello di diffondere nel mondo la pace, eliminando totalmente guerre e diffondendo soprattutto nei giovani, governanti del domani, uno spirito di tolleranza “gli uni verso gli altri in fraternità e amicizia”. Durante il suo Pontificato ha compiuto numerosissimi viaggi apostolici per trasmettere questo ideale di uguaglianza fra popoli di religione, lingua, tradizioni, società e forme di governo diverse fra loro. Ha compiuto ben 146 visite pastorali in Italia e ha visitato zone e posti in cui nessun altro suo predecessore si era recato. Si contano centoquattro viaggi fuori dall’Italia a partire dal 1979 fino al 2004. Il viaggio: strumento uno per rendersi presente ovunque nel mondo e per entrare in contatto diretto con i popoli. Wojtyla è stato ad esempio il primo Papa ad entrare in una Sinagoga, a Roma, nel 1986; il primo a recarsi nel campo di 6 concentramento di Auschwitz e a visitare i forni crematori di Birkenau, chiedendo perdono del silenzio della Chiesa sul dramma dell’Olocausto; il primo a visitare Porto Rico nel 1984, quando vi regnava Hernandez Colon. Nel maggio 2001 ha intrapreso un viaggio lungo il Mediterraneo sulle orme di S. Paolo percorrendo varie tappe della Siria e della Grecia, dove è stato il primo Papa cattolico ad entrare in una Moschea. Di importanza storica sono gli incontri con i capi di altre religioni come ad esempio Robert Runcie, capo della Chiesa Anglicana a Canterbury (Regno Unito), il Capo della Chiesa Ortodossa durante la sua visita in Romania, i due rabbini capo di Tel Aviv (Israele), lo sceicco di Al Azhar (Al Cairo). Alcune delle tappe: Stati Uniti, Messico, Polonia, Turchia, Pakistan, Guatemala, Ecuador, Kenya, Burundi, Brasile, Ruanda. Il Papa che resterà sempre a noi caro ha girato il mondo testimoniando la sua missione di uomo portatore di pace, che si definiva “un viandante sullo stretto marciapiede della terra”. Mariapaola Torzilli Esce nelle sale il 25 settembre, si chiama Baarìa. E’ il nuovo film del maestro Giuseppe Tornatore, in concorso al Festival del Cinema di Venezia, e si annuncia come un evento spettacolare, una grande opera corale, un lavoro molto sentito e personale, che si avvicina a “Nuovo Cinema Paradiso”. Il regista torna infatti a narrare con enfasi della terra che ama, la Sicilia, e lo fa con un affresco collettivo che abbraccia numerosi decenni della storia del secolo scorso, con l’obiettivo di restituire al pubblico una memoria comune che sembra essersi progressivamente cancellata. La trama, sullo sfondo di Bagheria (Baarìa, come la chiamano i siciliani), si estende su buona parte del Novecento, nelle tre generazioni di una famiglia che vedremo crescere nell’Italia di quegli anni, densi di vicende e cambiamenti, passioni politiche e civili, tra nostalgia, malinconia, risate che fanno riflettere. Gli attori che interpretano Mannina e Giuseppe, il cui amore è protagonista della storia, sono due volti nuovi: Margareth Medè e Francesco Scianna, 25 e 26 anni. Carrellata di grandi nomi invece per alcuni degli innumerevoli personaggi (circa 200!) che popolano i tanti intrecci di questa pellicola: Lina Sastri, Vincenzo Salemme, Leo Gullotta, Nino Frassica, Raoul Bova, Beppe Fiorello, Aldo Baglio, Michele Placido, Monica Bellucci e altri. Ulteriore elemento di qualità, la firma delle colonne sonore, ancora una volta di Ennio Morricone. Giovanni Contò a cura di Massimo Cassanelli Tre Persone che sono un solo Dio perché il Padre è amore, il Figlio è amore, lo Spirito è amore. Dio è tutto e solo amore, amore purissimo, infinito ed eterno. Non vive in una splendida solitudine, ma è piuttosto fonte inesauribile di vita che incessantemente si dona e si comunica. Lo possiamo in qualche misura intuire osservando sia il macro-universo: la nostra terra, i pianeti, le stelle, le galassie; sia il micro-universo: le cellule, gli atomi, le particelle elementari. In tutto ciò che esiste è in un certo senso impresso il “nome” della Santissima Trinità, perché tutto l’essere, fino alle ultime particelle, è essere in relazione, e così traspare il Dio-relazione, traspare ulti- mamente l’Amore creatore. Tutto proviene dall’amore, tende all’amore, e si muove spinto dall’amore, naturalmente con gradi diversi di consapevolezza e di libertà. La prova più forte che siamo fatti ad immagine della Trinità è questa: solo l’amore ci rende felici, perché viviamo in relazione per amare e viviamo per essere amati. Usando un’analogia suggerita dalla biologia, diremmo che l’essere umano porta nel proprio “genoma” la traccia profonda della Trinità, di Dio-Amore. Benedetto XVI, Angelus del 7 giugno 2009, Solennità della Santissima Trinità 7 Un viaggio, un’avventura, o forse qualcosa di più, la ricerca di noi stessi, di quello che siamo stati fino ad ora, che siamo ma che soprattutto sogniamo di essere: è stato tutto ciò il nostro campo vacanza che ha avuto come titolo: ”SILENZIO:PARLA GESU’”. Otto giorni trascorsi divertendoci con semplicità, imparando ad imparare ad essere buoni amici, buoni cristiani nel mondo e non necessariamente del mondo, buoni compagni di viaggio per gli altri. Cesenatico è stata la cornice perfetta alla nostra esperienza che posso definire un “viaggio nel viaggio”. Non ci siamo, infatti, semplicemente recati in un’altra città come si fa per una normale vacanza, ma giorno per giorno abbiamo avuto modo di scoprirci e di scoprire la bellezza del cuore degli altri che vivono con noi all’interno del gruppo guidati perfettamente da Don Giuseppe. Tutto ciò è stato possibile grazie ai momenti di condivisione, essenziali per la nostra crescita spirituale ma soprattutto umana e personale, durante i quali abbiamo provato ad ascoltare gli altri e non a parlarci sopra, a non avere pregiudizi nei nostri rapporti, ad aver coraggio e a saper perdonare. Tutte cose che possono sembrare banali ma che lasciano un’emozione indelebile se provate davvero con il cuore senza badare al nostro tornaconto personale. E’ davvero difficile riuscire a scrivere su un foglio le emozioni e le sensazioni di quei giorni, le risate tra di noi, gli scherzi, la giornata a Mirabilandia, i pranzi e le cene insieme, gli abbracci affettuosi, il riuscire a divertirsi come matti anche nelle situazioni più improbabili come può essere un piccolo concerto in una piccola cittadina tra Milano Marittima e Rimini. Di propositi ne abbiamo fatti tanti, è ora di mettersi in gioco, di “osare”. Allora non perdiamo tempo, tutti insieme prendiamo il largo!!! Mauro Saccucci Parlando di viaggi e pellegrinaggi, non possiamo non citare il modo più conveniente, e credetemi anche più bello, per conciliare preghiera e vacanze: il Camposcuola. Anche quest’anno, il nostro gruppo giovanissimi L.A.S.E.R., è partito per un nuovo camposcuola, una nuova avventura, un nuovo modo per crescere insieme. Dal 20 al 24 luglio, sono partiti alla volta di Santa Maria di Leuca; guidati dall’infaticabile Don Giuseppe e dall’insostituibile educatrice Laura, hanno vissuto momenti meravigliosi, tra riflessione e divertimento, condivisione e risate. Il camposcuola quest’anno, ha avuto come tema “LA SEQUELA ESIGENTE”, utile a farci capire come il nostro Signore, è un Dio buono ma geloso, misericordioso ma esigente, che non si accontenta facilmente, e che ogni giorno pretende da noi il massimo. Per quanto riguarda il divertimento, bisogna dire che il mare è stato l’elemento predominante; ricordiamo il giro per le grotte di Leuca fatto in barca, con relativo tuffo, i giochi sulla spiaggia e anche quelli in acqua. Le serate non erano da meno: in una serata, i nostri ragazzi si sono misurati nel divertente quiz estivo “Reazione a Catena”, nel quale hanno rinfrescato la propria mente grazie al buonumore; non potevano mancare l’estenuante Caccia al Tesoro, ed una bellissima passeggiata serale per le vie del paese con la quale abbiamo potuto conoscere, anche se solo un poco, la cultura del posto; infine nell’ultima serata si sono dilettati nella realizzazione dello striscione del campo nel quale come vedete, hanno raffigurato il posto in cui sono stati, curando i particolari quali il santuario e lo splendido faro. In conclusione non posso non ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla buona riuscita di questo camposcuola meraviglioso che ha alimentato l’amicizia del gruppo.Alla Prossima! Silvio Caldarola a cura di Donatella Di Pierro RINO MAENZA E a proposito di viaggi, di conoscenza di nuovi posti, di nuove culture, non possiamo che parlare di un biscegliese la cui vita è caratterizzata da un impegno nelle relazioni interculturali tra il nostro Paese e la città di Betlemme. Stiamo parlando di Rino (Salvatore) Maenza, nato 59 anni fa nella nostra città. All’età di 10 anni, un incidente gli ha provocato la perdita della vista, cosa che non l’ha ostacolato però nella sua carriera professionale. Ancora piccolo si è trasferito a Bologna, dove ha proseguito i suoi studi e ha conseguito la laurea in Giurisprudenza nel 1976. Proprio in questi anni si è iniziato ad affacciare al mondo della politica, passione che ha a n c o r a tutt’oggi e che lo porta a impegnarsi per lo sviluppo culturale e politico della città di Bologna, ma non solo… Nel 1975 Maenza ha costituito la casa discografica “Fonoprint”. In seguito, come produttore ha realizzato svariati programmi televisivi e cinematografici. Negli anni Rino Maenza si è distinto anche per aver ricoperto iportanti incarichi amministrativi tra cui il Vice Presidente della Fondazione Teatro Comunale di Bologna dal 1999 al 2006 e, dal settembre 2004 al luglio 2007, è stato presidente del Conservatorio di Musica "Pedrollo" di Vicenza. Quello che invece ha 10 attratto la nostra attenzione su questo personaggio, è stato il conferimento della cittadinanza onoraria di Betlemme a riconoscimento dell'assistenza valorosa nell'organizzazione del "Concerto per la Vita e per la Pace” nella Chiesa di S. Caterina durante le festività natalizie, come segno dell'amicizia e solidarietà con il popolo di Betlemme e a riconoscimento degli sforzi che sostiene per servire la Città della Natività e il suo popolo e per il consolidamento delle buone relazioni tra Betlemme e le regioni e città italiane. Betlemme è uno dei luoghi più importanti per la nostra religione. La “casa del Pane”, questo il suo significato, ha dato i natali al Re Davide, secondo Re d’Israele, da cui discende Gesù Cristo. Nella storia questa città non ha avuto vita facile: è stata oggetto di persecuzioni dai tempi più remoti fino ad oggi, in cui la percentuale di cristiani che vive là è davvero bassa. Inoltre Betlemme, come pochi sanno, è legata particolarmente a noi biscegliesi, in quanto, secondo la tradizione, vi sarebbe nato uno dei nostri Patroni, S. Mauro, inviato da San Pietro qua in Puglia, appena fu consacrato Vescovo. Tornando a Betlemme e alla sua attuale situazione, fatta di miseria ed isolamento, anche a causa del famoso “muro” che Israele ha eretto qualche anno fa, possiamo dire che Maenza cerca di accendere una fiammella di speranza , attraverso il linguaggio universale della musica. I n ogni tipo di viaggio si avverte l’esigenza di godere del massimo comfort nel minor tempo possibile: i mezzi di trasporto si presentano oggi con sedili in grado di attutire gli urti, arredamenti interni dei più disparati, bars, ristoranti, linee telefoniche, Internet, ma la competizione fra paesi e compagnie sta soprattutto nella velocità. Stavolta sono i numeri a parlare: gli svizzeri inviano "pendolini" costruiti in casa a 220 orari fino a Monaco e Stoccarda, gli austriaci spingono a 230 all'ora i loro intercity internazionali grazie a potentissime locomotive, il treno superveloce giapponese è lo Shinkansen: viaggia su un cuscinetto d'aria alto 10 cm creato da un campo magnetico: ciò permette di incontrare l’unica resistenza al moto nell’attrito con l’aria e di raggiungere velocità prossime a quelle degli aerei (650 km orari per alcuni prototipi). Tuttavia a causa dei costi elevati, l'unica applicazione odierna si trova a Shanghai dove una linea collega la città con l'aeroporto alla velocità massima di 431 km orari e una media di 250. Il primato assoluto in velocità è detenuto oggi dalla Francia con l’SNCF TGV POS set.No.4402 che il 3 aprile del 2007 ha raggiunto su una tratta commerciale i 574,8 km all’ora. Il record italiano invece è di 355 km/h, siglato il 29 febbraio 2009 dall'ETR 500-Y RF di RFI. Le innovazioni non riguardano certamente solo i treni: sugli aerei stanno sperimentando una nuova propulsione chiamata Scramjet (supersonic combustion ramjet), che non utilizza compressori o turbine e altri comburenti, ma solo aria come fluido propulsivo. Gli aerei di questo tipo saranno molto più leggeri, efficienti e si prevede possano sfiorare gli 8000 km orari. In breve, fra qualche anno si potrà raggiungere qualsiasi posto della Terra entro d u e ore! A n ch e s u i dirigibili le idee non mancano! Il “Mannet Cloud” è un dirigibile hotel in grado di trasportare in tutto 65 persone in qualunque condizione meteo e con un’autonomia di 5000 km. Impossibile non citare infine lo SkyCat 1000 che può trasportare 1000 tonnellate di carico a 200 km orari (velocità comunque alta per il mezzo in esame). La bellezza del viaggio a mio parere, sta nel godersi a pieno i luoghi e i tempi e la tecnica ci aiuta a rendere questo sempre più piacevole. Ora tocca a noi: siamo disposti ad avventurarci in esso, alimentando la nostra sete di ricerca e di conoscenza? Nicolangelo De Vincenzo Le hanno anche dipinte di rosso, fasciate al bordo con una vernice giallo-ruvido; le nuove piste ciclabili “disegnate” sulle strade urbane della nostra città non vi sono certo passate inosservate. E questo è un bene, se siete pedoni o ciclisti, ma è un male se siete automobilisti. Sì, perché non potrete certo dire di non averle viste, e dunque probabilmente siete anche voi in quell’incalcolabile numero di indisciplinati che ogni giorno le calpestano con le 4 ruote, le invadono, le occupano. Percorrendo la città in bicicletta quest’estate, dapprima ero fiducioso che la gente le accettasse e imparasse a conviverci; poi mi sono rassegnato: da queste parti non siamo ancora pronti per certe “innovazioni urbane”. “Suvvìa”, mi dirà la signora “solo il tempo di un caffè”; “hai tutto lo spazio per passare”, mi risponderà il proprietario del furgone, in sosta “a spina di pesce” c o l “muso” s u l l a p i s t a rossa, c o m e capita spesso ad esempio davanti ad una famosa pasticceria della città… Danno e beffa: sì, perché se prima le normali corsie miste auto/bici godevano di metà della carregiata, adesso, con la pista ciclabile ostruita dalle vetture in sosta perenne, ma anche dai bidoni della nettezza urbana (!), dai rifiuti, dai vetri, dagli scatoloni depositati al di fuori dei suddetti bidoni, ai ciclisti resta da percorrere la corsia delle auto, con una larghezza inferiore a quanto era disponibile prima, senza pista. Vabbè, ci si consolerà di quelle piste ricavate sui marciapiedi sul lungomare, mi direte. E certo, quelle non possono essere invase dalla vetture. Ma dai pedoni sì. Ed anche qui, (immancabile!), pedoni impreparati a tanta emancipazione! Posso dire di aver litigato ogni giorno tra giugno e agosto con qualcuno che mi rimproverava “Non si và sul marciapiede con la bicicletta! Incivile!”. E dire che ci sono i cartelli blu… :( Visto però che non vi è accondiscendenza dal basso, mi chiedo, è davvero così difficile studiare progetti migliori e maggiormente funzionali? Un cordolo di protezione per la pista, per dissuadere l’invasione veicolare, non mi sembra poi così tanto costoso. Pericoloso per le due ruote, mi ha d e t t o qualcuno. Ma le città limitrofe ne sono piene, e credo senza problemi. E’ d’altronde responsabilità di chi conduce biciclette e motorini, guidare salvaguardando la propria salute, no? E fra l’altro l’uso di cordoli o delimitatori di corsia a rilievo è adottato già presso l’ospedale e sul tratto di Via Bovio subito dopo l’incrocio per il nosocomio. Chissà se fino alla prossima estate saremo “cresciuti un po’ ”… Nico Colamartino Il freddo di questi giorni allontana sempre di più la passata, lunga stagione estiva, e noi possiamo fare alcune considerazioni sulle mete, il target e le modalità che sono andate per la maggiore tra i nostri concittadini biscegliesi nel periodo delle vacanze di quest’anno, in cui protagonisti indiscussi rimangono i viaggi. Nonostante le difficoltà economiche che stanno caratterizzando questo periodo storico, infatti, non si rinuncia alla partenza, e anzi, ai weekend di due-tre giorni, quasi tutti i viaggiatori si E bene si, anche i pellegrini e i viaggiatori hanno un proprio santo protettore: San Giacomo Apostolo. Detto il maggiore per distinguerlo dall’altro Giacomo di Alfeo, Giacomo è figlio di Zebedeo e fratello di Giovanni Evangelista con il quale riceve da Gesù il soprann o m e d i “Boanerghes”, ovvero figli del tuono. Inoltre fu uno dei primi quattro apostoli chiamati da Gesù in riva al mare di Galilea. Dopo la morte e la resurrezione di Gesù, anche lui inizia a proclamare la buona novella, e sono concessi il classico soggiorno di una settimana. I clienti sono in maggioranza coppie o gruppi di giovani, cui seguono giovani coppie sposate con bambini al seguito (approfittando delle promozioni per quella fascia d’età). Per quel che riguarda le destinazioni, gettonate ancora una volta Spagna, Tunisia ed Egitto che propongono ai ragazzi Ibiza, Barcellona Lloret del Mar, Sharm el Sheik, ormai classiche mete del divertimento; chi resta in Italia sceglie invece quasi esclusivamente le splendide terre di Salento e Gargano, quest’anno letteralmente inondate di prenotazioni: la nostra stessa Puglia dunque si sta confermando di anno in anno regina delle vacanze al mare italiane. Giovanni Contò anche lui, come tutti gli altri apostoli, viene ucciso, in particolare decapitato, e sarà il primo apostolo martire. In seguito alla sua morte sono nate numerose storie: si dice che abbia predicato il vangelo in Spagna, luogo della decapitazione, e che dopo la conquista araba, il suo corpo sia stato spostato in un’altra cittadina, in suo onore chiamata Santiago (Sant-Yago, in spagnolo san Giacomo) e che tutt’ora è meta di molti pellegrinaggi. Come San Giacomo, anche noi dobbiamo portare la buona novella ovunque andiamo, anche rischiando la propria vita, e quindi possiamo ancora dire: SI VIAGGIARE!!!! Silvio Caldarola 13 a cura di Nico Colamartino 1. Chiamando Abramo, Dio gli chiede 6. Quale Arcangelo, apparso in forma di mettersi in viaggio verso dove? umana col nome di Azaria, accompagnò Tobia nel suo viaggio? a) Verso l'Egitto b) verso la terra di Cànaan a) Michele c) verso Sòdoma b) Gabriele 2. Per il “sacrificio di Isacco”, Abra- c) Raffaele mo intraprende un viaggio con un asino, della legna, due servi ed il fi- 7. Il primo viaggio che Maria di Nazareth compie, mentre è in attesa di Gesù è: glio Isacco. Dove va? a) verso Betlemme per il censimento b) verso Ain Karem per andare a trovare sua cugina Elisabetta c) verso Cana di Galilea, invitata a una 3. In quale modo Giuseppe, figlio di festa di nozze Giacobbe, arrivò in Egitto per la pri8. Dopo quanto tempo, nel viaggio di ma volta? ritorno da Gerusalemme, Maria e a) per un viaggio di piacere insieme a suo Giuseppe si accorsero che il dodicenne Gesù si era smarrito? padre ed ai suoi fratelli b) trasportato come schiavo dai commercianti ai quali i fratelli lo avevano venduto a) appena essere partiti c) Giacobbe lo mandò in cerca di viveri, b) dopo tre giorni di viaggio c) dopo una giornata di viaggio che scarseggiavano per una carestia a) nel territorio della Decàpoli b) sul monte Tabor c) nel territorio di Moria 4. Quale fu la prima richiesta che Mo- 9. Nella famosa parabola del buon Samaritano, Gesù narra di un tale che sè, mandato da Dio, fece al faraone? incappò nei briganti mentre era in a) di lasciare il popolo d'Israele libero di viaggio: partire verso la Palestina b) di lasciar partire il popolo d'Israele a) da Haifa a Gerusalemme verso un luogo nel deserto per compiere b) da Gerusalemme a Gerico c) da Gerico a Nazareth un sacrificio c) di alleggerire il lavoro giornaliero agli Ebrei 10. La sera di Pasqua, Gesù risorto 5. Nel viaggio dell'Esodo dall'Egitto in appare a due discepoli in viaggio verPalestina, quali corsi d'acqua Dio do- so Emmaus. Egli appare loro: vette "interrompere" per consentire il a) come viandante accanto a loro lungo passaggio a Israele? la via b) avvicinandosi alla loro barca, cammia) uno, il Mar Rosso b) due, il Mar Rosso e il fiume Giordano nando sulle acque c) tre, il Mar Rosso, il fiume Giordano e il c) scendendo dal cielo e lasciandoli sbigottiti Mare di Galilea 14 - le soluzioni del test sono a pagina 15 - 1.a 2.c 3.b 4.b 5.b 6.c 7.b 8.c 9.b 10.a Da 10 a 7 risposte esatte Conosci bene i viaggi narrati nella Bibbia, che ci raccontano come Dio si fa nostro compagno di viaggio nel cammino della vita. Da 6 a 4 risposte esatte E' vero, la geografia si studia "coi piedi", ma nel senso che è bello visitare i posti di persona... Tu invece, in materia di viaggi biblici, hai preso il detto "alla lettera"... Da 3 a 0 risposte esatte Hai le idee un pò confuse. Gerusalemme è in montagna, e, a dispetto del nome, il Mare di Galilea è un lago. Appena puoi, corri in Palestina per un bel tour chiarificatore! HAI GI A’ VISITA TO IL S ITO PARR WWW OCCHIALE . PA TR O V I TUTTE SSAVIA.IT ? LE INF O DELLA PARRO DELLA VITA C CHIA E LEGG TUTTO I AGAPE A COL CHE AS OR I ! PETTI? CLICCA PASSA VIA.IT SU ! Soluzioni del test di pag.14 E’ proprio questo, “ZERO”, il nome del nuovo gruppo giovanissimi che comprende ragazzi di seconda, terza media e primo superiore. Zero perché, come tutte le iniziative, parte dal nulla, ma crescerà col tempo. Noi, Mauro e Nicolangelo, abbiamo accettato con gioia la proposta di educatori perché ci sembra l’espressione più bella del nostro impegno in parrocchia e lo facciamo soprattutto perché ci crediamo fermamente. Ci auguriamo quindi un anno proficuo e pieno di iniziative per i nostri amici. Fabrizio Colamartino, seminarista della nostra comunità parrocchiale, venerdì 30 ottobre u.s. è stato ammesso agli Ordini Sacri del Diaconato e del Presbiterato, durante la celebrazione eucaristica presieduta dal nostro Arcivescovo, Mons. Giovan Battista Pichierri. Tanti gli amici convenuti per l’occasione. 15