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Da Virna Lisi a Ornella Muti, da Jodie Foster a Stefania Sandrelli: a Forte dei Marmi i ritratti delle dive di Bruno Oliviero. «La bellezza sa essere anche potere» P. 11 Fondata da Antonio Gramsci nel 1924 Questo giornale ha rinunciato al finanziamento pubblico l €1,40 Anno 93 n. 210 Mercoledì, 3 Agosto 2016 unita.tv Colpo di sole l Erdogan confonde l’Italia con la Turchia, attacca la procura e minaccia: «Non indagate su mio figlio» l Renzi: «Da noi i giudici rispondono alle leggi, non al presidente turco. Si chiama Stato di diritto» P. 8 Il dovere di un grande Paese Piantiamola davvero... col proibizionismo P. 2-3 De Caro: il nostro Sì va all’Italia L y(7HD9B7*KKMKKT( +]!"!{!"!% Sergio Zavoli a vicenda umana sta affrontando il complesso e concitato sviluppo non solo di nuove politiche, ma anche delle condizioni per “aggiornarne” identità ed equilibri. L’Europa non è più simile a quella di quindici anni fa; né sorte migliore è toccata, per vari versi, agli Stati Uniti che oggi, tra i candidati alla presidenza, hanno avuto un magnate, Donald Trump, il quale eccitava il suo parterre elettorale cui orgogliosamente garantiva la distruzione del “political correct” per esempio confermando il diritto a “un’arma difensiva”, da inserire tra le libertà democratiche della nazione americana. Una promessa incentivata dall’improvviso risveglio dell’11 settembre 2001, quando gli appiccatori di incendi presero a dire che l’Islam, deciso a liberarsi da una storica frustrazione per avere mancato il suo incontro con la modernità, e non volendo venir meno a principi di moderazione, ha lasciato, di fatto, che frange variamente islamiste si intestassero la responsabilità di creare e gestire strategie violente, criminali, terroristiche, costituite nel nome di una “libertà” che in Turchia riconosce a un ambiguo dittatore la facoltà di valutare la convenienza politicoelettorale della pena di morte, nel frattempo imprigionando decine di migliaia di maestri e professori, magistrati e intellettuali, giornalisti e burocrati, impiegati e dirigenti, generali e soldati con il pretesto di un “golpe” dall’origine molto dubbia, e spogliando d’ogni “diritto di cittadinanza” tutti i presunti responsabili di un singolare reato: un’inclinazione democratica, laica, liberal-socialista “in palese contrasto con lo spirito e l’ordinamento politicoreligioso dello Stato islamico”. Per tacere dell'ondata revanscista, sommata alle tendenze xenofobe, che ha prodotto i fatti austriaci e il 'leave' della Gran Bretagna. E infine l’agglutinarsi quasi simultaneo di varie forme d’opposizione civile, come in l’Italia, dove in vista di un delicato, si spera, “autunno tiepido” vengono tenuti in vita giudizi univocamente critici sulla politica del governo, quando non solo in Europa gli vengono riconosciuti due anni di sforzi in gran parte inediti, a volte aspri e spesso coraggiosi, seppure con impegni non tutti mantenuti, che stanno restituendoci un laborioso, efficace ruolo diplomatico e politico. Segue a pag 6 L’INTERVISTA Il sindaco di Bari: quelli del No? Sono 30 anni che parlano P. 7 Il benaltrismo dei No a tutto Pietro Reichlin P oiché il voto sulla riforma costituzionale si avvicina, è utile leggere gli interventi a favore del No da parte delle personalità più credibili. Segue a pag. 7 Il sultano di Ankara Umberto De Giovannageli A l «Sultano di Ankara» non basta più aver messo in galera centinaia di giornalisti ed epurato, e in parte incarcerato, migliaia di giudici e funzionari pubblici. Ora, non soddisfatto, si spinge fuori dai confini nazionali e pretende di dettar legge anche in Italia. Siamo all’impudenza che si fa Stato. E in un delirio di onnipotenza, ecco Recep Tayyp Erdogan, andare all’assalto di uno Stato di diritto: quello che vige in Italia. Come a Berlino, c’è un «Giudice» anche a Bologna. E la sua colpa, per il «Grande Epuratore» ottomano, è quella di dover procedere in una indagine nella quale è implicato il figlio del presidente turco, Bilal, indagato per riciclaggio dai pm emiliani. Per Erdogan è un affronto, una provocazione che, avverte, può ledere i rapporti tra Turchia e Italia. Segue a pag. 9 Staino Invertiamo la rotta Valter Vecellio M ai come nei tempi che si vivono, c’è bisogno di ascoltare, di capire, di farsi domande, trovare risposte, per riflettere e pensare. P. 2 L’INTERVISTA Bernardini: «E adesso arrestatemi» La disobbedienza civile dell’ex segretaria radicale P. 3 Una battaglia di civiltà. Ieri Fabrizio Pellegrini, il musicista di Chieti arrestato per essersi curato con la marijhuana, ha lasciato finalmente il carcere. Ora è ai domiciliari. FOTO: FOTOGRAMMA Raggi già sola: la base M5S contro l’assessore Muraro l Conflitti d’interesse, compensi che aumentano ogni giorno: e la trasparenza? Fortini li sfida: «Fate come me, denunciate» P. 4 Rai: nomine e scontri per i Tg Via da Radio2 Lillo&Greg Cambi a Tg3 (Mazzà) e Tg2 (Colucci) ma l’azienda smentisce P. 12 Perché l’oblio di Croce? Michele Ciliberto I n Italia è stato per un lungo periodo molto difficile parlare di Benedetto Croce e di Giovanni Gentile, soprattutto di quest’ultimo; né è difficile individuarne i motivi. Segue a pag 13 Meno due giorni alle Olimpiadi in Brasile: la guida completa (giorno per giorno) al mese olimpico P. 14-15