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Pagina I
Il Settecento
e l’Ottocento
LM si differenzia da altre opere oggi presenti sul mercato, perché non è una semplice derivazione
dei testi progettati per altri ordini di scuola, ma UN NUOVO CORSO PROGETTATO PER IL BIENNIO
POST-QUALIFICA DEI PROFESSIONALI.
LM si differenzia da LIEM, il precedente corso di Marta Sambugar e Gabriella Salà, di cui
mantiene le caratteristiche di comprovata efficacia didattica, perché il testo è stato interamente
rivisto e in gran parte riscritto recependo le indicazioni date dagli insegnanti che in questi anni
hanno avuto in adozione LIEM. LM costituisce quindi un corso più snello, più funzionale al tipo
di scuola a cui si rivolge, con moduli agili e schematici e un prezzo diverso. In particolare, il
profilo storico-letterario è stato concentrato nelle cornici storico-culturali e nei moduli d’autore e
d’opera in modo da evitare ripetizioni e prolissità.
LM presenta due elementi fondamentali di novità rispetto a LIEM:
● una ricca e articolata Guida allo studio e all’esame di stato, allegata al primo volume,
con indicazioni e schemi operativi per lo studio della letteratura e per le tecniche di scrittura
(scalette, mappe e appunti, tecniche di memorizzazione), un recupero degli strumenti
dell’analisi del testo, esempi e attività guidate della prima prova d’esame nelle quattro tipologie,
una guida al colloquio orale e alla tesina pluridisciplinare, con esempi e indicazioni operative;
● un CD-ROM, anch’esso allegato al primo volume, con un recupero di grammatica, tracce di
lavoro per prepararsi all’esame lavorando al computer, una serie di testi piacevoli e
interessanti per i ragazzi (Il piacere di leggere).
LM introduce inoltre:
● moduli sugli autori stranieri (L’Europa e il mondo) con collegamenti ad autori e testi della
letteratura italiana, ma con apparati molto leggeri, dato che gli autori stranieri non sono mai
presentati nella tipologia A della prima prova d’esame;
● moduli interamente nuovi su temi legati agli indirizzi professionali.
LM presenta infine alcune novità per facilitare lo studio e guidare la scrittura:
● Laboratori di Scrittura per costruire le competenze utili alla stesura delle tipologie B, C, D
della prima prova;
● Guida allo studio per creare e consolidare un metodo di studio;
● spunti per il ripasso e l’approfondimento in vista dell’interrogazione;
● esercizi articolati per livello di difficoltà;
● schede per orientarsi nello studio, per ripassare o per recuperare il lessico di base;
● schede di confronto tra autori e tra testi;
● schede di collegamento Letteratura e…, con il cinema, l’attualità e la musica.
Alcuni elementi presenti in LIEM sono stati rivisti o implementati in LM:
molti più esercizi di comprensione e nuovi esercizi su lessico e sintassi;
● più mappe concettuali, visualizzazioni e schemi;
● Itinerari multimediali rivisti e aggiornati;
● inserti a colori dedicati all’arte attivati e maggiormente collegati allo studio della letteratura.
●
© RCS LIBRI EDUCATION SPA
Le novità di LM
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Pagina II
A mio padre e a mia madre con affetto e riconoscenza
Marta Sambugar
L’opera è stata ideata e progettata da Marta Sambugar che ha anche coordinato il lavoro dei collaboratori.
Nel presente volume, Gabriella Salà ha curato la realizzazione dei seguenti moduli: “La locandiera di Goldoni”,
“Ugo Foscolo”, “L’Europa e il mondo – Il primo Ottocento: poesia e romanzo”, “Alessandro Manzoni”, “Madame Bovary
di Flaubert”, “Giovanni Verga”, “Il viaggio”.
Marta Sambugar ha curato la realizzazione dei seguenti moduli: “Illuminismo, Neoclassicismo, Preromanticismo”,
“L’Europa e il mondo – Il Settecento: saggistica e narrativa”, “Prosa e poesia del Settecento in Italia”, Laboratorio
di Scrittura 1, “L’età romantica”, “Giacomo Leopardi”, Laboratorio di Scrittura 2, “Dal Realismo al Simbolismo”,
“L’Europa e il mondo – Il secondo Ottocento: romanzo e poesia”, “Poesia e prosa del secondo Ottocento in Italia”,
Laboratorio di Scrittura 3, “La figura dell’impiegato”.
Hanno contribuito alla stesura dei testi Filippo Doveri e Olivia Arzilli.
Hanno collaborato alla stesura degli inserti d’arte Cinzia Manco e Filippo Doveri.
Un particolare ringraziamento, da parte delle autrici, va alla casa editrice La Nuova Italia e a Paola Campinoti per la
puntuale critica costruttiva e l’accurata redazione.
Coordinamento editoriale: Paolo M. Mazzoni
Coordinamento redazionale: Paola Campinoti
Redazione: Filippo Doveri, Cristiana Cecconi, Cristiano Miglionico
Schede cinema: Danila Faenza, Filippo Doveri
Progetto grafico: Marco Capaccioli, CD&V, Firenze
Copertina: Media Studio, Firenze
Fotocomposizione e impaginazione: Nuova MCS, Firenze
Stampa: Rotolito Lombarda, Pioltello (MI)
In copertina: Canaletto, Piazza San Marco, 1735-1740
Il materiale illustrativo proviene dall’archivio iconografico della Nuova Italia.
L’editore è a disposizione degli eventuali aventi causa.
La realizzazione di un libro presenta aspetti complessi e richiede particolare attenzione in tutte le fasi della lavorazione. Revisioni e riletture vengono
effettuate più volte; ciò nonostante, sappiamo per esperienza che è molto difficile evitare completamente errori o imprecisioni. Ringraziamo sin da
ora chi vorrà segnalarli alla redazione.
Per segnalazioni relative al seguente volume scrivere a:
La Nuova Italia/RCS Libri S.p.A. - Redazione Scuole Secondarie di 2° grado
Via E. Codignola, 20 - 50018 Scandicci (FI)
e-mail: [email protected]
Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso
previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633.
Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale
possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana n. 108, Milano 20122, e-mail
[email protected] e sito web www.aidro.org
www.lanuovaitalia.it
ISBN 978-88-221-5969-4
Proprietà letteraria riservata
© 2008 RCS Libri S.p.A., Milano
1a edizione: gennaio 2008
Ristampe
2008
2009
2010
2011
2012
1
2
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La Nuova Italia
Letteratura Modulare
Marta Sambugar - Gabriella Salà
Il Settecento
e l’Ottocento
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Pagina IV
Come è fatto questo corso
1
• C O R N I C E
Prerequisiti
• Conoscere i principali eventi storici
del Settecento
• Conoscere il quadro socio-economico del Settecento
Obiettivi
Conoscenze
• Le novità dell’Illuminismo e la loro
influenza sulla religione, sull’economia, sulla politica e sulla mentalità
dell’epoca
Il contesto storico-politico
Le guerre del Settecento
1701-1714 Guerra di successione spagnola: la Spagna cede all’Austria tutti i suoi possedimenti italiani (regno di Napoli, Sicilia e
ducato di Milano).
1733-1738 Guerra di successione polacca.
1741-1748 Guerra di successione austriaca.
1756-1763 Guerra dei sette anni: la Prussia di Federico II si rivela una nuova potenza europea.
La Rivoluzione
americana
1773 Il Parlamento inglese emana il Tea Act,
che proibisce alle
colonie americane il
commercio del tè.
1774 Ha inizio la Rivoluzione americana.
1776 Il 4 luglio, a Filadelfia, viene firmata la Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America.
1783 Il 3 settembre vengono ufficialmente riconosciuti gli Stati Uniti d’America.
1789 George Washington eletto primo presidente degli Stati Uniti.
L’Europa e il mondo
Ognuno dei due volumi di LM (Letteratura Modulare)
è suddiviso in quattro sezioni: le prime tre cronologiche
e l’ultima dedicata a temi di indirizzo professionale.
1700
1740
1720
Le guerre del Settecento
1733-1738 Guerra di successione polacca: l’Austria cede
il regno di Napoli e la Sicilia alla Spagna e acquisisce il Granducato di Toscana e i ducati
di Parma e Piacenza.
1741-1748 Guerra di successione austriaca: Maria Teresa diventa imperatrice e inizia il predominio
austriaco in Italia (pace di Aquisgrana).
L’Italia
Le sezioni cronologiche, che contengono moduli di genere,
d’autore e d’opera, si aprono con una cornice
storico-culturale, che concentra la trattazione storicoletteraria, agevolando così il compito dello studente.
S T O R I C O - C U L T U R A L E
Modulo 2
La Rivoluzione francese
1789 Il 14 luglio, con la presa della Bastiglia, ha inizio la
Rivoluzione francese; il 26 agosto viene approvata
la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino.
1792 Il 10 agosto il re Luigi XVI è arrestato. Il 20 settembre l’esercito rivoluzionario sconfigge i prussiani a
Valmy; viene convocata la Convenzione nazionale
che, il giorno dopo, proclama la Repubblica.
1793 Il 21 gennaio viene ghigliottinato Luigi XVI. Ha inizio il regime
del Terrore.
1794 Il 28 luglio viene ghigliottinato Robespierre; il potere passa nelle mani del Direttorio.
1795 In agosto la
Convenzione, ormai in mano alla borghesia moderata, cancella le libertà democratiche e il suffragio
universale; è la fine della Rivoluzione.
1760
• Saper usare i principali strumenti
di analisi del testo poetico e del testo
narrativo
• Conoscere il contesto storico-culturale
e nei generi letterari del Settecento
IGENERII
PROSA SAGGISTICA E DIVULGATIVA
L’opera che identificò lo spirito dell’Illuminismo fu l’Enciclopedia, insieme ad
altri generi letterari come il trattato (lo Spirito delle leggi di Montesquieu, Trattato sulla tolleranza di Voltaire) e il pamphlet (Discorso sull’origine dell’ineguaglianza di Rousseau). Gli obiettivi centrali della prosa saggistica e divulgativa, diffusa soprattutto in Francia, erano:
• la divulgazione delle idee illuministiche;
• il rinnovamento culturale soprattutto attraverso la discussione di temi civili e
sociali;
• l’uso di un linguaggio semplice e chiaro, adatto al nuovo pubblico borghese.
La prosa saggistica e divulgativa in Italia
La prosa scientifica e divulgativa (rappresentata dalle opere di Beccaria e dagli articoli dei fratelli Verri pubblicati sul “Caffè”) si proponeva di diffondere idee
e opinioni, esaminare problemi sociali, rappresentare i valori dell’iniziativa individuale.
M.2
• Montesquieu, p. 50
• Rousseau, p. 53
• Enciclopedia, p. 56
M.3
• Beccaria, p. 93
• Verri, p. 90
TEATRO
M.2
• Defoe, p. 59
• Swift, p. 65
• Voltaire, p. 68
LABORATORIO
DI SCRITTURA 1
• Laclos, p. 211
Il teatro illuministico era fondato sulla scelta di argomenti contemporanei e
sull’esaltazione della borghesia cittadina, allo scopo di educare il pubblico anche
attraverso una recitazione realistica.
‹
46
1. fatal quïete: la morte, il riposo voluto dal Fato.
nto immago: immagine.
Settece 3.2. corteggian:
accompagnano.
4. zeffiri sereni: venti primaverili che portano il bel tempo.
5. aere: cielo.
6. inquïete: tempestose.
7. all’universo meni: porti sulla
terra.
8. invocata: desiderata (da me).
9. le secrete vie: i sentimenti
più intimi.
10. tieni: occupi.
11. sull’orme: sulle tracce.
12. al Nulla eterno: verso la
morte, l’annullamento di tutto.
13. reo tempo: età malvagia,
causa di dolori e di tormenti.
14. le torme delle cure: gli innumerevoli affanni.
15. onde... si strugge: con cui si
consuma insieme a me.
16. dorme... mi rugge: si placa
lo spirito combattivo che si agita
con forza nel mio animo.
Campoformio del 1797,
con il quale Napoleone
aveva barattato Venezia
con l’Austria, in cambio
di Belgio e Lombardia.
L’insofferenza, la delusione politica e forse anche
quella affettiva dominano
il suo animo e lo portano
a desiderare la morte,
l’annullamento totale, la
liberazione dalle sofferen-
ze. Il sonetto Alla sera,
collocato dal poeta in
apertura della raccolta
delle sue Poesie, è dominato dal mistero, proprio
della sera, che acquista
qui un senso profondo:
«al progressivo scomparire dei singoli spettacoli
della vita terrena avvolti
dalla luce serale, che a poco a poco si spegne, si ac-
compagna il progressivo
separarsi del poeta dalle
cure del giorno»(M. Fubini). Così Foscolo può
contemplare se stesso e il
destino degli uomini con
maggiore serenità: la riflessione sul «Nulla eterno» non lo turba, ma lo
induce ad accogliere, anche se provvisoriamente,
la pace della sera.
Forse perché della fatal quïete1
tu sei l’immago2 a me sì cara vieni
o sera! E quando ti corteggian3 liete
le nubi estive e i zeffiri sereni4,
5
10
e quando dal nevoso aere5 inquïete6
tenebre e lunghe all’universo meni7
sempre scendi invocata8, e le secrete
vie9 del mio cor soavemente tieni10.
Vagar mi fai co’ miei pensier sull’orme11
che vanno al Nulla eterno12; e intanto fugge
questo reo tempo13, e van con lui le torme
delle cure14 onde meco egli si strugge15;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch’entro mi rugge16.
da Sepolcri, odi, sonetti, cit.
guida allo studio
PRIMA FASE. Cogliere il senso generale
Leggi il testo in modo analitico, senza saltare parole o
frasi.
Individua i vocaboli che non conosci e chiariscine il significato con l’aiuto delle note o di un dizionario.
SECONDA FASE. Riconoscere la tipologia e la struttura
Qual è il tipo di componimento poetico?
Verifica se è presente la divisione in STROFE e se è eventualmente riconoscibile la loro tipologia.
La lirica si articola in due parti, una descrittiva e una riflessiva: prova a individuarle.
184
Sezione 1. Il Settecento
TERZA FASE. Selezionare i contenuti
Sottolinea nel testo le frasi, le parole chiave o i concetti più significativi, compresi eventuali elementi che ti
sembrano rilevanti; prova a utilizzare diverse sottolineature a seconda degli elementi evidenziati e diversi segni
grafici per indicare il livello di importanza delle informazioni.
Individua i temi presenti nel testo (riportali anche nel Percorso antologico p. 162) e per ciascuno indica il passo, o
i passi, in cui compare. Per esempio: il tema dell’analogia
tra la sera e la morte compare fin dal v. 1; ricompare successivamente: dove?
QUINTA FASE. Analizzare il testo
Nella prima parte del SONETTO il poeta analizza il suo stato d’animo quando giunge la sera in due momenti diversi:
alla fine di una serena giornata estiva e al sopraggiungere
delle tenebre in una cupa sera invernale. Individua i termini
o le espressioni che lo descrivono. In queste due diverse situazioni esterne, lo stato d’animo di Foscolo cambia o è
sempre lo stesso?
Nella seconda parte il poeta chiarisce perché la sera, immagine della morte, gli è così cara: possiede una potenza
terapeutica straordinaria nei suoi confronti perché rappresenta il «Nulla eterno», l’annullamento totale degli affanni e
delle sofferenze. Il «reo tempo» perde di significato di fronte alla morte; che cos’è che placa lo «spirto guerrier» del
poeta?
Definisci il tipo di linguaggio utilizzato: basso o alto, aulico, classicheggiante, ecc.
Analizza il livello morfosintattico: categorie grammaticali
prevalenti e organizzazione dei periodi. Ricerca in particolare le figure dell’ordine: INVERSIONE o ANASTROFE, ecc. e verifica se hai ricostruito correttamente i periodi nella tua parafrasi al testo.
Nella prima parte del sonetto, il periodo complesso e lungo crea un ritmo ampio e disteso, nella seconda parte, invece, le frasi più brevi, corrispondono a un ritmo più serrato e incalzante. Verifica lo stato d’animo del poeta in entrambe le parti e da’ una spiegazione alle variazioni di ritmo.
Fa’ attenzione al livello fonico individuando le figure di
suono: ALLITTERAZIONI, ripetizioni di parole, ecc.
Analizza il livello retorico e le figure di significato: PERIFRASI, METONIMIA, METAFORA, ecc. In questo componimento ne
sono presenti alcune, prova a individuarle e a interpretarne
la funzione nel testo. Procedi costruendo una tabella a due
colonne: nella prima indica il numero del verso o dei versi;
nella seconda la figura retorica e le parole o le espressioni
che la individuano. Per esempio: nel v. 1 Foscolo indica la
morte con una perifrasi, la «fatal quïete», cioè voluta dal Fato, il che rimanda alla sua visione materialistica della vita.
Analizza il livello metrico-ritmico (il tipo dei versi; il ritmo
determinato dalla successione degli accenti; RIME INTERNE;
ecc.). Rifletti in particolare sulla funzione degli ENJAMBEMENT
presenti nel testo spiegando se servono a mettere in rilievo
determinate parole, oppure se incidono in modo rilevante
sul ritmo, rallentandolo in corrispondenza di alcune immagini per adeguarsi al loro significato. Indica caso per caso
quale delle due situazioni si verifica.
La dinamicità della struttura e dei significati tra prima e
seconda parte è sottolineata anche dal gioco delle rime: i
verbi che indicano la situazione positiva della liberazione
spirituale e psicologica del poeta rimano con verbi o sostantivi che indicano il negativo: per es. «fugge» rima con
«strugge» e «rugge». Trova tu altri casi simili.
Analizza la personalità di Foscolo quale emerge da questo sonetto, in particolare quando si riferisce alle «torme delle cure» e allo «spirto guerrier». Prova innanzitutto a spiegare queste due espressioni con parole tue e poi utilizza
questi due elementi per delineare la personalità del poeta.
SESTA FASE. Interpretare e approfondire
Sulla base dell’analisi condotta, proponi un’interpretazione complessiva del testo cercando di mettere in luce il tuo
personale punto di vista.
Nell’Ortis Foscolo scrive: «Mi affaccio al balcone ora che
l’immensa luce del sole si va spegnendo, e le tenebre rapiscono all’universo quei raggi languidi che balenano su l’orizzonte; e nell’opacità del mondo malinconico e taciturno
contemplo la immagine della distruzione divoratrice di tutte le cose». Confronta lo stato d’animo di Jacopo con quello espresso da Foscolo in questo sonetto. Quali sono le differenze?
Ti suggeriamo alcune domande che possono facilitare il confronto.
• Jacopo e Foscolo meditano sul significato della sera o di
una sera in particolare?
• Il «Nulla eterno» di cui parla Foscolo corrisponde concettualmente alla riflessione di Jacopo sulla «distruzione divoratrice di tutte le cose»?
• Quale effetto produce nell’animo di Foscolo la pace della
sera?
• L’«opacità del mondo» suscita in Jacopo lo stesso stato
d’animo?
Puoi eventualmente approfondire la produzione lirica di
Foscolo attraverso letture critiche che trovi suggerite nell’Itinerario multimediale a p. 207.
SETTIMA FASE. Organizzare e memorizzare le conoscenze
a) Conoscenze testuali e intertestuali
Organizza gli elementi chiave del testo e quanto emerso
dai diversi livelli di analisi in una scaletta, in uno schema o
in una tabella.
Associa le informazioni selezionate a immagini, disegni,
simboli o a qualunque altro elemento che possa favorirne la
memorizzazione.
b) Conoscenze extratestuali
Sintetizza in una mappa le informazioni e le conoscenze che ritieni più importanti ricavate da eventuali approfondimenti (contesto storico-culturale, analisi di contributi critici, film).
QUARTA FASE. Verificare la comprensione dei contenuti
Fa’ la parafrasi del testo evitando di servirti delle note
esplicative e alla fine confrontala con le spiegazioni al testo
in modo tale da verificarne la correttezza.
Modulo 5
L’autore
Ugo Foscolo
185
guida allo studio • guida allo studio • guida allo studio • guida allo studio • guida allo studio • guida allo studio • guida allo studio •
guida allo studio • guida allo studio • guida allo studio • guida allo studio • guida allo studio • guida allo studio • guida allo studio •
I. Il
Sezione
114
alla sera (1802-1803)
(da POESIE)
Il sonetto fu composto
probabilmente tra la fine
del 1802 e l’inizio del
1803. Foscolo si trovava
a Milano ed era ancora
fedele a Napoleone, ma
della figura del generale
avvertiva ormai tutta
l’ambiguità: ancora fresca era la ferita inferta
nell’animo dei patrioti come lui dal trattato di
1820
Competenze
• Individuare le correlazioni tra contesto
storico-culturale e tendenze
illuministiche e preromantiche
• Comprendere e analizzare la prosa
saggistica e divulgativa illuministica
e il romanzo settecentesco
• Riconoscere in un testo le tematiche
OBIETTIVI
illuministiche e preromantiche
Conoscenze
• Riconoscere le scelte stilistiche
• I caratteri della prosa saggistica
e tematiche proprie di ogni autore
e divulgativa dell’Illuminismo europeo
e ricondurle nell’ambito
• I maggiori esponenti dell’Illuminismo
della codificazione del genere
europeo e le loro opere
MODULI E LABORATORI
L’ILLUMINISMO
O vedi pp. 6-23
• Riconoscere in un testo narrativo
• Le caratteristiche contenutistiche
le principali caratteristiche
L’Illuminismo fu un movimento culturale nato in Francia
e formali
deldel
romanzo
agli inizi
Sette- europeo
della tipologia di romanzo
settecentesco
cento. I suoi princìpi fondamentali erano:
• I maggiori rappresentanti del romanzo
• la centralità dell’uomo;
preromantico
europeo e le loro opere
• il primato della ragione e della libertà di giudizio, contrapposti
alla tradizione
e all’autorità politica e religiosa;
• la fiducia nel futuro e nel progresso;
• il cosmopolitismo (tutti gli uomini sono uguali) e il filantropismo (amore per
tutti gli uomini);
• il materialismo (l’uomo è un prodotto biologico mosso da piacere e interesse).
PREREQUISITI
Il genere caratteristico della letteratura illuministica fu il romanzo, che costituì il mezzo per diffondere idee e opinioni, per affrontare problemi sociali e per
rappresentare i valori propri del nuovo pubblico borghese. Tra le caratteristiche
del romanzo settecentesco ricordiamo:
• il ricorso a personaggi concreti e realistici;
• i temi legati al miglioramento delle proprie condizioni economiche e sociali;
• il linguaggio vivo e semplice.
Il romanzo nella stagione illuministica si sviluppò principalmente in Inghilterra e in Francia e diede vita a vari tipi quali:
• il romanzo d’avventura (Defoe, Swift);
• il romanzo sentimentale (Richardson);
• il romanzo filosofico (Montesquieu, Voltaire, Rousseau, Diderot);
• il romanzo libertino (Laclos).
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L’età napoleonica
1796-1797 Prima campagna militare in Italia di Napoleone, conclusa dal trattato di Campoformio: la
Francia cede all’Austria il Veneto ottenendo in
cambio la Lombardia; nasce la Repubblica cisalpina.
1799
Il 17 ottobre Napoleone sale al potere in Francia con un colpo di stato.
1804
Il 2 dicembre Napoleone è incoronato imperatore di Francia.
1813
In ottobre Napoleone è sconfitto a Lipsia dalla coalizione delle potenze europee.
1814
Napoleone esiliato all’isola d’Elba.
1815
In marzo Napoleone torna al potere (“Cento
giorni”) ma il 18 giugno è definitivamente
sconfitto a Waterloo.
1821
Il 5 maggio Napoleone muore a Sant’Elena.
L’Europa e il mondo
di riferimento
Per orientarsi nei movimenti culturali
Alla fine delle sezioni cronologiche, i Laboratori di Scrittura
permettono allo studente di costruire
le competenze utili alla stesura delle
tipologie B, C e D della prima prova d’esame.
I contenuti e gli schemi operativi si rifanno
a1
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a quanto presentato nella Guida allo studio
io di S
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e all’esame di stato e nel CD allegati al volume.
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Competenze
• Individuare le relazioni tra mutamenti sociali, movimenti culturali e
generi letterari
• Cogliere differenze e analogie tra
poetiche, autori e opere
• Capire rapporti di derivazione e di
opposizione tra le varie tendenze letterarie
1780
ROMANZO
Gli esercizi, suddivisi in
comprensione, analisi, approfondimento, e distinti per
livello di difficoltà, suggerito
da un pallino o due pallini,
(minore o maggiore difficoltà)
prevedono anche verifiche
di lessico e sintassi.
• L’evoluzione del ruolo della letteratura e il suo rapporto con la società
L’età napoleonica
1796-1797 Prima campagna militare in Italia di Napoleone, conclusa dal trattato di Campoformio: la
Francia cede all’Austria il Veneto ottenendo in
cambio la Lombardia; nasce la Repubblica cisalpina.
Il Settecento: saggistica
e narrativa
I moduli di genere, suddivisi in produzione italiana
e produzione straniera (L’Europa e il mondo),
sono introdotti da una breve scheda, Per orientarsi...,
che ripercorre i principali contenuti della cornice e offre,
al tempo stesso, un collegamento schematico tra la storia
della letteratura e gli autori antologizzati; tale scheda
nei moduli L’Europa e il mondo mira a evidenziare il collegamento con gli autori e le opere della letteratura italiana.
l testo
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Per lav
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• Le conseguenze del pensiero illuministico sulla produzione letteraria dell’epoca e i generi, gli autori e le opere
più rappresentativi dell’Illuminismo
• Il recupero dell’arte antica nel movimento neoclassico e i generi, gli autori, le opere più significativi del
Neoclassicismo
• L’affermazione della sensibilità preromantica e i generi, gli autori, le
opere più significativi del Preromanticismo
© RCS LIBRI EDUCATION SPA
Il Settecento
sezione 1
M O D U L O
Illuminismo,
Neoclassicismo
e Preromanticismo
Sezione 1. Il Settecento
Prima prova, tipologia B
Ambito artistico-letterario
ARGOMENTO: Donne dal “multiforme ingegno”
• Saggio breve
GUIDA ALL’ELABORAZIONE
1. Individuazione delle consegne e della situazione
comunicativa
b. Definire
la destinazione editoriale, le scelte lin198-157,
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pp. 147guistiche
1b.
Proposta di destinazione editoriale: rivista storicoculturale.
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2. Elaborazione
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• Documento 3: la pittrice si rappresenta accanto al buch
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3. Raccolta delle idee
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• Documento 1: fare riferimento alla concezione della
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Riscrittura
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Guida allo studio, ideati per aiutare
lo studente nella costruzione graduale
delle competenze.
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29-11-2007
9:44
Pagina V
per argomenti mitologici, il gusto per raffigurazioni nitide, armoniose e dal forte rilievo visivo; il massimo rappresentante di questo filone è lo scultore italiano Antonio Canova (1757-1822), la cui produzione è quasi interamente ispirata alla mitologia greco-romana (Amore e Psiche, 1793, vedi pp. 432-433; Dedalo e Icaro, 1777-1779; Le tre Grazie,
1812-1816, vedi p. 208).
• il Neoclassicismo rivoluzionario, che esalta Atene, Sparta e Roma come modelli di vita
repubblicana libera, casta e virtuosa, cercando di farne rivivere la simbologia e gli ideali. I rivoluzionari si identificavano negli eroi antichi, cercavano persino di parlare e vivere
come loro e seguivano uno stile di vita austero e sobrio; un esempio eloquente di questa
tendenza è offerto dalle opere pittoriche di Jacques-Louis David (1748-1825) Il giuramento degli Orazi (1784; vedi pp. 434-435) e Il ratto delle Sabine (1799).
• il Neoclassicismo imperiale, maturato durante l’età napoleonica, che non esalta più le
virtù repubblicane e libertarie ma tende ad assimilare il regime napoleonico alle forme
imperiali romane. La letteratura del Neoclassicismo imperiale celebra i fasti del governo napoleonico e usa un linguaggio enfatico e solenne, come avviene anche nell’arte: le
statue di Marte pacificatore (1803-1806) e di Venere vincitrice (1804-1808) di Antonio Canova, per esempio, dietro l’iconografia classica, intendono in realtà esaltare Napoleone e
la moglie Paolina Borghese.
Movimenti culturali
Il Neoclassicismo
Il “bello
ideale”
Lo studio della letteratura e degli autori
è facilitato da mappe dei concetti, schemi
riepilogativi, carte, linee del tempo,
autovalutazioni (con risposte alla fine del volume).
Il percorso antologico è ricco di schede
di confronto tra autori, opere,
poetiche, personaggi, temi, sia avviate,
sia completamente svolte come modelli
per lavori analoghi.
Sono presenti anche schede di approfondimento
su metrica e narratologia, visualizzazioni
che illustrano dettagliatamente le più importanti
tecniche narrative, schede Letteratura e...
che attualizzano i testi collegandoli
a cinema, musica, fumetto, attualità,
e propongono ulteriori spunti operativi
per la tipologia D.
Non mancano schede Per il ripasso: in sintesi,
che ripercorrono i contenuti fondamentali
presentati, l’Itinerario multimediale
e una pagina Per l’interrogazione
pensata come un aiuto
per lo studente, in cui sono suggeriti
gli argomenti più importanti da ripassare.
La concezione
dell’arte
neoclassica
Le diverse
tendenze
del Neoclassicismo
24
Classico
Nella seconda metà del Settecento si sviluppò in Europa il Il termine classico ha molti significati,
Neoclassicismo, un movimento artistico così chiamato per- ma quello prevalente nel XVIII secolo
ché direttamente ispirato all’arte classica, che divenne ben era quello di “scrittore esemplare”, modello di lingua e di stile; solo in seguito
presto una vera e propria moda destinata a coinvolgere tutti passò a indicare tutto ciò che era attigli aspetti della vita pubblica e privata. La sua nascita è stret- nente alla cultura greco-romana.
tamente legata al rinnovato interesse per l’antichità e all’entusiasmo suscitato dal ritrovamento di preziose opere d’arte affiorate durante gli scavi archeologici di Ercolano (1738) e di
Pompei (1748).
Il maggior esponente del Neoclassicismo fu il tedesco Johann
Joachim Winckelmann (1717-1768), al quale si deve il concetto di “bello ideale”, da lui identificato nelle opere artistiche
realizzate dagli antichi. Egli vedeva infatti nell’arte classica l’espressione di un ideale di bellezza che esaltava la serenità,
l’armonia, la semplicità, la calma, la contemplazione dello
spirito nel totale dominio delle passioni. Il “bello ideale” teorizzato da Winckelmann era riferito principalmente alle arti
figurative, ma le sue riflessioni ebbero una grande influenza
anche sulla letteratura, perché promossero il gusto per una
scrittura chiara e incisiva, con riferimenti costanti al mondo ellenico e alla mitologia greca e romana.
Mappa dei concetti
Il Neoclassicismo
Le teorie artistiche di Winckelmann ebbero una grande influenza sull’evoluzione delle poetiche neoclassiche. È possibile riassumere alcuni dei punti fondamentali del suo pensiero:
• l’arte classica, soprattutto quella greca, esprime il “bello
ideale”, il risultato di un’operazione dell’intelletto dell’artista,
che riesce a trasfigurare la realtà umana;
• la materia, per l’artista, è solo il mezzo che rende visibile e
sensibile il “bello”;
• il “bello ideale” appartiene al regno della «bellezza incorporea» e «soprannaturale» perché è l’espressione dell’anima dell’artista che «oltrepassa di molto le forme della
bella natura».
La bellezza ideale non esclude la rappresentazione delle passioni,
purché esse siano affidate al controllo della forma che le sublima
in una compostezza superiore («nobile semplicità e quieta
grandezza»).
Il Neoclassicismo fu un movimento che influenzò gran
parte dell’arte e della letteratura della seconda metà del Settecento; al suo interno è possibile individuare alcune tendenze particolari:
• il Neoclassicismo illuministico, in cui lo stile nobile e
classicheggiante si accompagna a temi legati all’impegno
civile e politico oppure alla critica dei vizi e del malcostume sociale; questa corrente interessa soprattutto l’Italia e il
suo principale esponente è il poeta Giuseppe Parini (17291799);
• il Neoclassicismo archeologico, diffuso soprattutto nella
letteratura italiana ed espresso attraverso la predilezione
“Bello ideale”
(arte greca)
Recupero
della civiltà classica
Movimento artistico-letterario
che influenza la società europea
Francia
Mitologia
Armonia, semplicità,
serenità, dominio
delle passioni
Espressione
dell’animo
dell’artista
Neoclassicismo rivoluzionario:
considera Atene, Sparta
e Roma come modelli di virtù
repubblicana (David)
Neoclassicismo archeologico:
predilige argomenti mitologici
e si ispira alle rovine
di Pompei e Ercolano (Canova)
Neoclassicismo imperiale:
assimila il regime napoleonico
all’impero romano (Canova)
A. Canova, Venere italica (18041812). L’adesione alla poetica del
Neoclassicismo, già evidente nella
scelta di un soggetto mitologico, è
qui espressa dall’effetto
complessivo di armonia,
compostezza e grazia, da cui ha
origine il “bello ideale” teorizzato
da Winckelmann.
Cornice
storico-culturale
Modulo 1
Sezione 1. Il Settecento
Italia
Neoclassicismo illuministico:
stile classicheggiante,
temi civili e sociali (Parini)
Esaltazione dell’antica Grecia
e dell’antica Roma
Confront
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Modulo
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WWW
In entrambi i volumi è presente
un inserto di storia dell’arte a colori,
che collega la produzione artistica alla cultura
e alla letteratura, arricchito da un percorso
tematico per una lettura guidata delle immagini.
Lin
• Biogra k: documenti
it.wikip fia, opere e arge dibattiti
• Su Ital
edi
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• Il sito a.org/wiki/G omenti correla
nito:
recension
www.le ufficiale Leopariacomo_Leopa ti:
www.italia
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di.it:
filibri.net/o
• Il sito rdi.it/
• Una
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• Per legg rio.it/as/le tro Nazionale
www.le :
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www.class ere tutte le opardi/
Leopardia
1.htm atour.it/tesin
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• Per sca
• Due
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index120. iche sull’autore
Guida allo studio di Giacomo Leopardi
poesie
www.liberricare le ope
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:
poe
dite
re:
ta:
e scherz
• La poe liber.it/bibliot
Al punto 1 della seguente scheda sono riportati gli argomenti chiave con l’indicazione
www.colle
ose del
it.wikip tica di Leopar eca/l/leopard
• Appunt zioni-f.it/leop_
delle pagine del testo in cui sono trattati, come aiuto per l’interrogazione.
edi
i/
ined.html
• Il pen a.org/wiki/Gdi:
www.netp i, ricerche e
Al punto 2 potrai ricostruire il tuo percorso antologico inserendo nella tabella gli elementi
siero filo
iacomo
tesi
www.filoso
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che caratterizzano i testi studiati (scegliendoli tra quelli suggeriti o indicandoli tu stes• Aforism fico.net/giacodi Leopardi: rdi_(poetica)
ricerca.stu-Giacomo-Leop ine/italiano/T
so); se lo spazio è insufficiente, puoi riprodurre una tabella uguale sul tuo quaderno.
moleop
e
it.wikiq i:
ricerca. denti.it/risors ardi.html
ardi.htm
uot
studenti.it
e/c
• Per arti e.org/wiki/G
/leo
opardi/
par
/risorse/c
www.croncoli e approfo iacomo_Leopa
/giacomdi/1/
• Tesi on-1/
o+le
rdi
• La pag ologia.it/stori ndimenti:
correla line sull’autore
ina
a/biografi
e argom
Scienze dedicata
www.te ti:
e/le
enti
sion
www.ems Filosofiche: a Leopardi su opar2.htm
?n=Leo line.it/news/pe
(p. 278), pessimismo cosmico e teoria del piaceEnciclo
La vita, le opere, il pensiero, la poetica
pardi+Gia
rso
• Sullo f.rai.it/biogra
ped
•
nag
Per visi
ia Multim
gio.jsp
fie/ana
re (p. 279), pessimismo eroico, solidarismo e titatare il Par como
www.e stesso sito
ediale del
gra
mo Leo
La vita: l’ambiente familiare e recanatese; la formazioco Lettera
le
nismo (p. 281); natura benevola e natura matri- • Per msf.rai.it/gril, La poesia del fico.asp?d=29
www.parc pardi:
rio Giacodolo
lo/t
un
ne; la conversione letteraria e la conversione filosofigna (pp. 277 e 281);
xoomer.virarticolo di apprasmissioni.asre: Giacomo Leo
• Per visi hiletterari.com
p?d=54
pardi:
rofondi
ca; l’amicizia con Pietro Giordani; il tentativo di fuga
gilio.it/b
Stile: la poetica del vago e dell’indefinito (pp. 278- spazioi
3
mento
www.giacotare Casa Leo /leopardi/
rdeb/Leop
nwi
da Recanati; il viaggio a Roma; i diversi soggiorni (a
• Su Rep nd.libero.it/le
a/leopa e pagine critiche
279); la canzone libera (p. 309).
• Per ved moleopard pardi a Recana
ti:
:
ere il ma i.it/
Milano, Bologna, Firenze, Napoli; l’amicizia con Anwww.re ubblica Lettera tteraturait/an.htm
dell’Infinit
pubblic
nos
tolo
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gia/
• Dall’ar
alettera
tonio Ranieri: p. 274.
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ticolo Ma
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www.liber o:
ria.
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chiv
liber.it/
nella rico io del Gazzettit/GiacomoLeol di vivere in Giai.htm
Le opere maggiori:
infinito
bibliot
rren
como Leo
pardi.h
ino
lab.cha
• Una rice/html/manos eca/l/leopard
Epistolario: lettere ad amici e intellettuali; testitm
pardi:
ss.utoro za dei duecen , un articolo pub
i/l_
2. Il tuo percorso antologico
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nto.ca/
www.ta tta gastronomcri.htm
monianza delle tormente vicende della sua vita
rescentre/anni della nas blicato il 29 giu
ccu
gno 199
italian/29 cita del poe
ta_id=242inistorici.it/ricica di Leopardi:
Contenuti: politici, storici, autobiografici, mitologici.
(pp. 276, 287);
8
etta
giugno.htm ta:
&ricetta_d
.php?ricet
Personaggi: reali, mitici, simbolici.
Zibaldone: diario con ricordi, meditazioni su vari
ove=4
l
Ambientazione: realistica, fantastica, immaginaria,
temi; vi è espresso il pensiero e la poetica leoMu
• Una sica
simbolica.
pardiani (pp. 277 e 290);
pag
del poe ina in cui trov
Temi: la caducità delle “illusioni”; l’impossibilità, per
Canti: raccolta di canzoni (civili e filosofiche), idilli
ma sinf
pardi, che
onico A erai il libretto
l’uomo, di conseguire la felicità; il rapporto tra incon(piccoli e grandi), Ciclo di Aspasia (pp. 275-276,
Giacom
il compos
scagni
o Leo
sapevolezza e felicità; l’infinità dell’universo, fonte di
294-295);
www.m compose in itore Pietro Ma ono
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gioia interiore; l’amore infelice e doloroso; la natura
Operette morali: prose incentrate su temi imporbretto agni.org/workre del poeta: s/leopa
del piacere; la natura matrigna; la necessità della fratanti quali l’infelicità dell’uomo, l’ostilità della naturdi/li
tellanza; la critica alla società del tempo; il rapporto
ra, le vuote ideologie del secolo XIX; cupo pessimitra la memoria e la morte.
smo (pp. 276 e 329-330).
Stile: metro (dei testi in versi); tipo di lessico; tono e
Il pensiero e la poetica
ritmo; sintassi; figure retoriche; poetica del vago e
Credenze e ideologie: pessimismo storico (pp. 277dell’indefinito.
279), poesia di immaginazione e di sentimento
Per l’interrogazione
1.
Testi studiati
Contenuti
Personaggi
Ambientazione Temi
Stile
C.D. Frie
drich, Un
uomo e
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Modulo
8
………………………
………………………
L’autore
donna dav
anti
alla luna
, 1830-35.
Giacomo
Leopardi
………………………
………………………
345
………………………
………………………
346
6
Odilon Redon, L’occhio come un pallone bizzarro si dirige
verso l’infinito, 1882, litografia, Parigi, Biblioteca Nazionale
GUIDA ALLA LETTURA
2
Osserva la litografia e, partendo da sinistra verso
destra e dal basso verso l’alto, descrivi con precisione la collocazione nello spazio delle figure e degli elementi naturali (ci sono alberi o piante? sullo
sfondo è visibile qualcosa? con che cosa è costruita la mongolfiera? ecc.).
3
Ti sembra che la raffigurazione del paesaggio suggerisca un atteggiamento di riflessione nell’esecuzione dell’opera o, piuttosto, una rapidità tipica della pittura impressionista?
4
Qual è, a tuo parere, il significato simbolico della
testa che forma la base della mongolfiera?
Che cosa vuole simboleggiare Redon attraverso
l’immagine dell’occhio?
Percorso
tematico
1
461
Sezione 2. Il primo Ottocento
Il CD allegato al volume 1 è arricchito
anche da un recupero grammaticale
e dalla sezione Il piacere di leggere,
che propone testi di paraletteratura
piacevoli e coinvolgenti (vedi indice
a p. 760).
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16:06
Pagina VI
INDICE GENERALE
Per orientarsi nella terminologia di base
Sezione 1 – Il Settecento
Modulo 1 – Cornice storico-culturale
Illuminismo,
Neoclassicismo,
Preromanticismo
Il contesto storico-politico
Il contesto socio-economico
LETTERATURA E... ATTUALITÀ
Il sapere condiviso, dalla pergamena
alla rete
58
4
6
Tendenze letterarie La letteratura illuministica
17
Movimenti culturali Il Neoclassicismo
24
Tendenze letterarie La letteratura
tra Illuminismo e Neoclassicismo
26
Movimenti culturali Il Preromanticismo
29
Il romanzo nella stagione
illuministica
W. Defoe, Robinson Crusoe
Il primo pane di Robinson
LETTERATURA E... CINEMA
37
J. Swift, I viaggi di Gulliver
Perché gli uomini si fanno la guerra
Voltaire, Candido
Il migliore dei mondi possibili
Il genere: i caratteri del racconto filosofico
PER IL RIPASSO ‹ IN SINTESI
WWW
38
PER L’APPROFONDIMENTO. Itinerario multimediale 42
Per l’interrogazione
44
J.W. Goethe, I dolori del giovane Werther
Werther e la natura
J. Austen, Orgoglio e pregiudizio
Una goffa proposta
LETTERATURA E... CINEMA
Jane Austen e il grande schermo
Il Settecento: saggistica
e narrativa
e nei generi letterari del Settecento
WWW
46
La prosa saggistica e divulgativa
C. de Secondat de Montesquieu,
Lo spirito delle leggi
La dottrina dei tre poteri
VI
Indice generale
50
51
63
65
66
68
70
73
Il romanzo di gusto preromantico
Modulo 2 – L’Europa e il mondo
Per orientarsi nei movimenti culturali
59
61
Robinson Crusoe e il mito del naufrago
Tendenze letterarie La letteratura preromantica 31
AUTOVALUTAZIONE
53
54
56
57
2
Cultura e letteratura
Movimenti culturali L’Illuminismo
J.J. Rousseau, Discorso sull’origine
dell’ineguaglianza
L’uomo selvaggio vive sereno e appagato
D. Diderot, Enciclopedia
L’origine delle arti
74
76
78
79
80
PER L’APPROFONDIMENTO. Itinerario multimediale
83
Per l’interrogazione
86
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12:51
Pagina VII
C. Goldoni, La locandiera
La locanda e i suoi avventori
Le malizie di Mirandolina
Il misogino sedotto
Modulo 3 – I generi
Prosa e poesia
del Settecento in Italia
Le tecniche narrative: le forme colloquiali
Per orientarsi nei movimenti culturali
e nei generi letterari del Settecento
88
La prosa illuministica
LA CRITICA. GOLDONI INTERPRETE
DEL SETTECENTO
WWW
P. Verri, Il Caffè
Nasce un nuovo giornale
C. Beccaria, Dei delitti e delle pene
L’inutilità della tortura
90
91
93
94
127
127
133
138
142
148
PER L’APPROFONDIMENTO. Itinerario multimediale
149
Per l’interrogazione
150
Diritti umani? Pochi progressi
97
98
No alla pena di morte
La poesia tra Illuminismo,
Neoclassicismo
e Preromanticismo
G. Parini, Il Giorno
Per orientarsi nella metrica.
Versi e accenti ritmici
Il risveglio del giovin signore
La sfilata degli imbecilli
V. Alfieri, Rime
Tacito orror di solitaria selva
WWW
Modulo 5 – L’autore
Ugo Foscolo
101
103
105
109
112
113
La vita
Le opere
Il pensiero e la poetica
AUTOVALUTAZIONE
PER L’APPROFONDIMENTO. Itinerario multimediale
115
LINEA DEL TEMPO
Epistolario
Lettera di addio a Isabella Roncioni
Alla famiglia
Per l’interrogazione
116
LETTERATURA E... ATTUALITÀ
I “senza patria” del terzo millennio
Ultime lettere di Jacopo Ortis
Tutto è perduto
LETTERATURA E... CINEMA
N. Io e Napoleone
Il bacio
La teoria del racconto
La locandiera di Goldoni
L’autore. Carlo Goldoni
LINEA DEL TEMPO
118
122
Il quadro storico-culturale. L’epoca di Goldoni 123
Mirandolina, l’astuta
imprenditrice rubacuori
AUTOVALUTAZIONE
Lettera di addio a Teresa
159
160
163
163
165
167
168
169
171
174
176
Confronto tra opere. Ultime lettere di Jacopo
Ortis e I dolori del giovane Werther
178
Poesie
All’amica risanata
Alla sera
A Zacinto
179
180
184
186
Il sonetto: due schemi a confronto
126
152
153
155
172
Per orientarsi nella narratologia
Modulo 4 – L’opera
© RCS LIBRI EDUCATION SPA
LETTERATURA E... ATTUALITÀ
In morte del fratello Giovanni
Indice generale
188
189
VII
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8:58
Pagina VIII
Dei sepolcri
Il sepolcro come legame degli affetti
Il sepolcro ispiratore di «egregie cose»
Il sepolcro come fonte di poesia
191
192
197
201
LA CRITICA. LA POESIA FOSCOLIANA
TRA CLASSICISMO E ROMANTICISMO
205
PER IL RIPASSO ‹ IN SINTESI
206
WWW
PER L’APPROFONDIMENTO. Itinerario multimediale 207
Per l’interrogazione
209
LdS
Laboratorio di Scrittura 1
Donne dal multiforme ingegno
210
• C. de Laclos, Le relazioni pericolose
• Paolo Frisi, Elogio di Maria Teresa
• A. Kauffmann, Autoritratto
211
212
213
Elaborazione guidata per la tipologia B
Elaborazione guidata per la tipologia C
Elaborazione guidata per la tipologia D
214
216
217
Sezione 2 – Il primo Ottocento
LETTERATURA E... MUSICA
Modulo 6 – Cornice storico-culturale
Dall’artista romantico
all’artista impegnato
L’età romantica
Il contesto storico-politico
Il contesto socio-economico
218
220
W. Scott, Ivanhoe
La lizza di Ashby
Movimenti culturali Il Romanticismo
221
Tendenze letterarie La letteratura romantica
228
LETTERATURA E... CINEMA
241
Il fascino del Medioevo
AUTOVALUTAZIONE
PER IL RIPASSO ‹ IN SINTESI
242
PER L’APPROFONDIMENTO. Itinerario multimediale 244
Per l’interrogazione
WWW
Per l’interrogazione
Il primo Ottocento:
poesia e romanzo
Giacomo Leopardi
Per orientarsi nei movimenti culturali
e nei generi letterari del primo Ottocento 248
La poesia romantica
Indice generale
268
272
246
Modulo 8 – L’autore
VIII
264
265
PER L’APPROFONDIMENTO. Itinerario multimediale 270
Modulo 7 – L’Europa e il mondo
Novalis, Inni alla notte
Primo inno alla notte
S.T. Coleridge, La ballata del vecchio
marinaio
La tempesta, l’albatro e il destino
G.G. Byron, Lara
Lara, un eroe romantico
262
262
Il romanzo storico
Cultura e letteratura
WWW
E. Dickinson, Poesie
Io canto per consumare l’attesa
261
La vita
Le opere
Il pensiero e la poetica
LINEA DEL TEMPO
283
284
Epistolario
Come una canna secca
Zibaldone
Il piacere ossia la felicità
Canti
Il passero solitario
287
287
290
290
294
295
AUTOVALUTAZIONE
251
252
254
255
258
259
274
275
277
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8:58
Pagina IX
L’infinito
La sera del dì di festa
A Silvia
La canzone leopardiana
299
301
304
309
Confronto tra autori. “Illusioni” e “inganni”
in Foscolo e Leopardi
310
La quiete dopo la tempesta
Il sabato del villaggio
Liriche a confronto: La quiete dopo la tempesta
e Il sabato del villaggio
A se stesso
311
314
317
318
LETTERATURA E... CINEMA
L’amore non corrisposto
La ginestra o il fiore del deserto
Operette morali
Dialogo della Moda e della Morte
LETTERATURA E... ATTUALITÀ
La moda e la vanità
332
Dialogo della Natura e di un Islandese
336
Confronto tra ideologie. Il rapporto
uomo-natura in Leopardi e Voltaire
342
LA CRITICA. UNA FORTE E COMBATTIVA
PERSONALITÀ
Adelchi
Dagli atri muscosi
Confronto tra autori. Il motivo
dell’oppressione straniera
in Foscolo e Manzoni
La morte di Ermengarda
Le strofe di settenari
I promessi sposi
I contenuti capitolo per capitolo
Un grosso equivoco: Renzo
dall’Azzecca-garbugli
343
I promessi sposi sul piccolo schermo
La corruzione delle istituzioni:
la monaca di Monza
WWW
344
PER L’APPROFONDIMENTO. Itinerario multimediale 345
Per l’interrogazione
346
Alessandro Manzoni
La vita
Le opere
Il pensiero e la poetica
LINEA DEL TEMPO
AUTOVALUTAZIONE
Lettera a M. Chauvet
Vero storico e vero poetico
Lettera sul Romanticismo
al marchese D’Azeglio
L’utile, il vero, l’interessante in letteratura
Inni sacri
La Pentecoste
Odi civili
Il cinque maggio
348
349
352
356
358
360
361
363
363
367
368
373
373
400
402
PER IL RIPASSO ‹ IN SINTESI
417
PER L’APPROFONDIMENTO. Itinerario multimediale 418
Per l’interrogazione
LdS
419
Laboratorio di Scrittura 2
La polemica classico-romantica
Modulo 9 – L’autore
397
Confronto tra poetiche. La ricostruzione
storica in Manzoni e Scott
408
La crisi della coscienza:
la conversione dell’innominato
409
Il dramma della peste: la madre di Cecilia 413
LA CRITICA. L’ORIGINALITÀ DEI PROMESSI SPOSI
416
WWW
PER IL RIPASSO ‹ IN SINTESI
384
385
390
391
395
LETTERATURA E... TELEVISIONE
320
321
329
330
378
379
380
La metrica
420
• M.me de Staël, Sulla maniera e l’utilità
• delle traduzioni
422
• G. Berchet, Lettera semisera di Grisostomo
• al suo figliuolo
423
• B. Thorvaldsen, Giasone
424
• V. Vela, Spartaco
424
Elaborazione guidata per la tipologia B
Elaborazione guidata per la tipologia C
Elaborazione guidata per la tipologia D
425
427
428
Storia dell’arte – Dal Neoclassicismo
al Simbolismo
429
Percorso tematico – La pittura
di paesaggio tra Settecento
e Ottocento
Indice generale
454
IX
0050.indice.qxd
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8:58
Pagina X
Sezione 3 – Il secondo Ottocento
Modulo 10 – Cornice storico-culturale
Dal Realismo
al Simbolismo
LETTERATURA E... CINEMA
La redenzione di un colpevole: I miserabili 513
462
464
Le tecniche narrative: il narratore in terza persona
L. Tolstoj, Guerra e pace
Il principe Andrèi viene ferito
Cultura e letteratura
Movimenti culturali Il Positivismo
465
Tendenze letterarie La letteratura realista
e d’evasione
470
Tendenze letterarie La letteratura naturalista
474
Tendenze letterarie La letteratura verista
478
Tendenze letterarie La poesia simbolista
481
Le grandi battaglie campali
F. Dostoevskij, Delitto e castigo
L’interrogatorio
LETTERATURA E... CINEMA
All’origine del noir: Delitto e castigo
Il romanzo naturalista
E. Zola, L’Ammazzatoio
Gervasia all’Ammazzatoio
485
AUTOVALUTAZIONE
LETTERATURA E... ATTUALITÀ
La piaga dell’alcol
PER IL RIPASSO ‹ IN SINTESI
486
PER L’APPROFONDIMENTO. Itinerario multimediale 489
Per l’interrogazione
490
La prosa “scientifica” dell’Ammazzatoio
G. de Maupassant, Bel-Ami
Il trionfo di un arrampicatore sociale
La poesia simbolista
C. Baudelaire, I fiori del male
L’albatro
Modulo 11 – L’Europa e il mondo
LETTERATURA E... MUSICA
Il secondo Ottocento:
romanzo e poesia
L’artista maledetto: dalla letteratura
alla musica
Per orientarsi nei movimenti culturali e
nei generi letterari del secondo Ottocento 492
Il romanzo realista
H. de Balzac, Papà Goriot
La pensione Vauquer
496
498
LETTERATURA E... FUMETTO
La formula del serial
dalla letteratura al fumetto
C. Dickens, Oliver Twist
Nell’istituto della signora Mann
Stendhal, Il rosso e il nero
Giuliano, ovvero il calcolo della seduzione
X
Indice generale
515
516
518
LETTERATURA E... CINEMA
Tendenze letterarie Scapigliatura e Classicismo 483
WWW
509
510
500
501
502
505
506
Corrispondenze
P. Verlaine
Arte poetica
A. Rimbaud, Poesie
Vocali
WWW
521
522
523
© RCS LIBRI EDUCATION SPA
Il contesto storico-politico
Il contesto socio-economico
V. Hugo, I miserabili
Il furto a casa del vescovo
527
528
530
532
536
537
538
543
544
546
Rimbaud tra fonosimbolismo e sinestesia
547
548
549
551
552
553
PER L’APPROFONDIMENTO. Itinerario multimediale
554
Per l’interrogazione
558
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Pagina XI
Odi barbare
Nevicata
Modulo 12 – L’opera
Madame Bovary
di Flaubert
L’autore. Gustave Flaubert
LINEA DEL TEMPO
560
563
Il quadro storico-culturale. L’epoca di Flaubert 564
Madame Bovary, donna
inquieta e insoddisfatta
570
G. Flaubert, M.me Bovary
Le nozze di Charles ed Emma
I.U. Tarchetti, Fosca
L’amore distruttivo
M. Serao, Il paese di cuccagna
La mania del lotto
I sognatori
575
576
L’educazione di Emma
LETTERATURA E... CINEMA
Le inquietudini di Emma:
Madame Bovary
577
580
583
Una serata a teatro
Le tecniche narrative: l’impersonalità
La morte di Emma
584
590
LA CRITICA. LA VERA TRAGEDIA DI EMMA BOVARY
PER L’APPROFONDIMENTO. Itinerario multimediale
591
Per l’interrogazione
592
PER L’APPROFONDIMENTO. Itinerario multimediale
617
Per l’interrogazione
618
Modulo 14 – L’autore
Giovanni Verga
La vita
Le opere
Il pensiero e la poetica
629
630
Vita dei campi
Rosso Malpelo
633
633
AUTOVALUTAZIONE
LETTERATURA E... ATTUALITÀ
Il lavoro minorile
636
Confronto tra autori. Il mondo degli umili
in Manzoni e in Verga
Modulo 13 – I generi
Un documento umano
I Malavoglia
La famiglia Malavoglia
Poesia e prosa
del secondo Ottocento
in Italia
Le strategie narrative di Verga
Per orientarsi nei movimenti culturali e
nei generi letterari del secondo Ottocento 594
Lutto in casa dei Malavoglia
L’arrivo e l’addio di ’Ntoni
645
646
650
653
656
658
662
663
667
LETTERATURA E... CINEMA
La poesia degli scapigliati
e il Classicismo di Carducci
Le figure retoriche in Pianto antico
620
621
623
LINEA DEL TEMPO
Confronto tra personaggi. Rosso
Malpelo e Oliver Twist
Fantasticheria
E. Praga, Penombre
Preludio
G. Carducci, Rime nuove
Pianto antico
605
606
611
612
571
571
LETTERATURA E... CINEMA
WWW
Il romanzo tra Scapigliatura
e Verismo
WWW
AUTOVALUTAZIONE
603
603
597
598
600
601
602
Il fascino di Verga sul cinema:
Luchino Visconti
668
Confronto tra autori. Il pessimismo
in Leopardi e Verga
671
Novelle rusticane
La roba
Libertà
672
672
677
Indice generale
XI
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Pagina XII
Vagabondaggio
La festa dei morti
683
683
LETTERATURA E... ATTUALITÀ
La festa di Halloween
685
Mastro-don Gesualdo
L’addio alla “roba”
688
689
LA CRITICA. DISCORSO INDIRETTO LIBERO
E “CORI” DI VOCI
692
PER IL RIPASSO ‹ IN SINTESI
WWW
693
PER L’APPROFONDIMENTO. Itinerario multimediale 694
Per l’interrogazione
695
LdS
Laboratorio di Scrittura 3
La “questione meridionale”
696
• P. Villari, Lettere meridionali
• L. Franchetti, S. Sonnino, Inchiesta
• in Sicilia
• “L’Asino”, vignetta del 1899
697
698
699
Elaborazione guidata per la tipologia B
Elaborazione guidata per la tipologia C
Elaborazione guidata per la tipologia D
700
702
703
Percorsi tematici a indirizzo professionale
Modulo 15 – Il tema
Modulo 16 – Il tema
Il viaggio
La figura dell’impiegato
La scoperta del mondo,
la ricerca di se stessi
706
V. Alfieri, Vita
Il paesaggio nordico
708
709
J.W. Goethe, Viaggio in Italia
La città eterna
R. Stevenson, Viaggio nell’entroterra
Due strani venditori ambulanti
J.R. Kipling, Lettere corsare dall’India
Un turista sprovveduto
712
713
716
717
721
722
LETTERATURA E... CINEMA
Uno scontro tra culture:
Passaggio in India
WWW
722
PER L’APPROFONDIMENTO. Itinerario multimediale 726
Figure professionali della città
728
H. Melville, Bartleby lo scrivano
Uno strano impiegato
730
731
LETTERATURA E... CINEMA
Impiegati ribelli e impiegati da ridere
A. âechov, Diario di un aiuto contabile
L’ossessione della carriera
M. Serao, Telegrafi dello Stato
Vita da ufficio
WWW
PER L’APPROFONDIMENTO. Itinerario multimediale
Glossario
Risposte alle autovalutazioni
Indice degli artisti
Indice degli autori
Indice dei movimenti culturali
e delle tendenze letterarie
ESERCITAZIONI PER L’ESAME DI STATO
Contenuti del CD
I termini in
p. 745
XII
Indice generale
MAIUSCOLETTO
734
737
737
740
740
744
745
751
754
755
758
759
760
rimandano al glossario a
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Per orientarsi nella terminologia di base
Qui di seguito proponiamo un piccolo glossario che contiene termini del lessico di base, indispensabile per affrontare lo studio della letteratura.
Genere letterario Categoria con cui si definiscono opere accomunate da determinati elementi formali (lessico, metrica) o di contenuto (temi). Le regole di
un genere letterario – che, a seconda dei periodi storici risultano più o meno rigide – possono essere codificate in trattati di poetica (vedi sotto) o essere ispirate da una particolare opera giudicata come la prima di quel genere (ad esempio, i Promessi sposi di Manzoni sono il modello del romanzo storico italiano).
Ideologia Complesso di idee, credenze e princìpi che contraddistinguono
un’epoca, un popolo, un gruppo politico o religioso, una classe sociale, ma anche un singolo autore.
Manifesto letterario Testo in cui è enunciato il programma, cioè i princìpi di
poetica (vedi sotto) di un movimento letterario (vedi sotto).
Metrica Insieme delle norme che definiscono le caratteristiche formali dei vari componimenti poetici, come, ad esempio, la lunghezza dei versi, la posizione degli accenti, lo schema delle RIME.
Movimento letterario Termine che, insieme a “corrente letteraria”, definisce
un gruppo di scrittori e intellettuali che condividono scelte stilistiche, tematiche
e ideologiche e sono impegnati nella divulgazione e nello sviluppo di determinate idee. Allo stesso modo si può parlare di “movimento artistico” o di “movimento culturale”.
Narratologia Disciplina che analizza le forme e le strutture (NARRATORE, PUNTO DI
VISTA, TEMPO DELLA STORIA…) dei diversi generi narrativi (ROMANZO, NOVELLA, favola…).
Poetica Insieme di princìpi cui si ispira un autore (o un movimento o una
scuola) in merito alle scelte tematiche e stilistiche, ai fini della produzione di
un’opera.
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Contesto Espressione con cui si indica un insieme di riferimenti (eventi storici e politici, situazione economica e sociale, tendenze culturali, ideologie…)
che favoriscono una corretta interpretazione di un testo, di un’opera, di un autore, di un movimento artistico e letterario.
Retorica Nell’antichità era l’arte del parlare in maniera efficace allo scopo di
convincere gli ascoltatori e ottenere l’approvazione delle proprie tesi; successivamente, il significato del termine è passato a indicare l’insieme degli artifici
linguistici definiti FIGURE RETORICHE.
Scuola L’insieme di tutti coloro che fanno parte di un determinato gruppo artistico o letterario, ne condividono gli elementi caratteristici (tematiche, ideologie, scelte stilistiche…) e forniscono una produzione relativamente omogenea.
Stile Termine con cui si definiscono le scelte espressive tipiche di un autore
(ad esempio “stile di Leopardi”), la fisionomia formale di un’opera (ad esempio
“stile dei Promessi sposi”) o di un movimento letterario (ad esempio “stile romantico”). Uno stile è formato da elementi che possono riguardare le scelte
linguistiche, sintattiche, metriche, retoriche, narratologiche.
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Il Settecento
sezione 1
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M O D U L O
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• C O R N I C E
Illuminismo,
Neoclassicismo
e Preromanticismo
Il contesto storico-politico
L’Europa e il mondo
Le guerre del Settecento
1701-1714 Guerra di successione spagnola: la Spagna cede all’Austria tutti i suoi possedimenti italiani (regno di Napoli, Sicilia e
ducato di Milano).
1733-1738 Guerra di successione polacca.
1741-1748 Guerra di successione austriaca.
1756-1763 Guerra dei sette anni: la Prussia di Federico II si rivela una nuova potenza europea.
L’Italia
1700
La Rivoluzione
americana
1773 Il Parlamento inglese emana il Tea Act,
che proibisce alle
colonie americane il
commercio del tè.
1774 Ha inizio la Rivoluzione americana.
1776 Il 4 luglio, a Filadelfia, viene firmata la Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America.
1783 Il 3 settembre vengono ufficialmente riconosciuti gli Stati Uniti d’America.
1789 George Washington eletto primo presidente degli Stati Uniti.
1720
1740
Le guerre del Settecento
1733-1738 Guerra di successione polacca: l’Austria cede
il regno di Napoli e la Sicilia alla Spagna e acquisisce il Granducato di Toscana e i ducati
di Parma e Piacenza.
1741-1748 Guerra di successione austriaca: Maria Teresa diventa imperatrice e inizia il predominio
austriaco in Italia (pace di Aquisgrana).
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S T O R I C O - C U L T U R A L E
Prerequisiti
• Conoscere i principali eventi storici
del Settecento
• Conoscere il quadro socio-economico del Settecento
Obiettivi
Conoscenze
• Le novità dell’Illuminismo e la loro
influenza sulla religione, sull’economia, sulla politica e sulla mentalità
dell’epoca
• Le conseguenze del pensiero illuministico sulla produzione letteraria dell’epoca e i generi, gli autori e le opere
più rappresentativi dell’Illuminismo
• Il recupero dell’arte antica nel movimento neoclassico e i generi, gli autori, le opere più significativi del
Neoclassicismo
• L’affermazione della sensibilità preromantica e i generi, gli autori, le
opere più significativi del Preromanticismo
La Rivoluzione francese
1789 Il 14 luglio, con la presa della Bastiglia, ha inizio la
Rivoluzione francese; il 26 agosto viene approvata
la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino.
1792 Il 10 agosto il re Luigi XVI è arrestato. Il 20 settembre l’esercito rivoluzionario sconfigge i prussiani a
Valmy; viene convocata la Convenzione nazionale
che, il giorno dopo, proclama la Repubblica.
1793 Il 21 gennaio viene ghigliottinato Luigi XVI. Ha inizio il regime
del Terrore.
1794 Il 28 luglio viene ghigliottinato Robespierre; il potere passa nelle mani del Direttorio.
1795 In agosto la
Convenzione, ormai in mano alla borghesia moderata, cancella le libertà democratiche e il suffragio
universale; è la fine della Rivoluzione.
1760
1780
L’età napoleonica
1796-1797 Prima campagna militare in Italia di Napoleone, conclusa dal trattato di Campoformio: la
Francia cede all’Austria il Veneto ottenendo in
cambio la Lombardia; nasce la Repubblica cisalpina.
• L’evoluzione del ruolo della letteratura e il suo rapporto con la società
Competenze
• Individuare le relazioni tra mutamenti sociali, movimenti culturali e
generi letterari
• Cogliere differenze e analogie tra
poetiche, autori e opere
• Capire rapporti di derivazione e di
opposizione tra le varie tendenze letterarie
L’età napoleonica
1796-1797 Prima campagna militare in Italia di Napoleone, conclusa dal trattato di Campoformio: la
Francia cede all’Austria il Veneto ottenendo in
cambio la Lombardia; nasce la Repubblica cisalpina.
1799
Il 17 ottobre Napoleone sale al potere in Francia con un colpo di stato.
1804
Il 2 dicembre Napoleone è incoronato imperatore di Francia.
1813
In ottobre Napoleone è sconfitto a Lipsia dalla coalizione delle potenze europee.
1814
Napoleone esiliato all’isola d’Elba.
1815
In marzo Napoleone torna al potere (“Cento
giorni”) ma il 18 giugno è definitivamente
sconfitto a Waterloo.
1821
Il 5 maggio Napoleone muore a Sant’Elena.
1820
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Il contesto socio-economico
Il dispotismo illuminato Assolutismo
Nel Seicento si era conso- Teoria politica secondo cui una
sola persona (generalmente il
lidato in Europa un mo- re) deve detenere tutto il potere,
dello di stato assolutista, dal momento che la sua autorità
direttamente da Dio (“re
che considerava il potere deriva
per diritto divino”).
del re “assoluto” perché di
origine divina e che era
fondato su una rigida di- Dispotismo illuminato
visione della società in Termine con cui, nel Settecento, venivano indicate le monarclassi, considerata immu- chie assolute rette da sovrani
tabile. Nei decenni cen- che basavano il loro programdi governo sulle idee illumitrali del Settecento si af- ma
nistiche.
fermò una nuova concezione del potere, il dispotismo illuminato, che vide alcuni sovrani europei come Federico II di Prussia, Maria Teresa d’Austria e Caterina II di Russia,
promuovere un vasto programma di riforme, ispirate agli ideali illuministici e volte a sostenere il benessere dei sudditi e a intaccare i privilegi della nobiltà e del clero. Le politiche “illuminate” determinarono anche un radicale cambiamento nella politica religiosa: si tentò per la prima volta di limitare il
potere della Chiesa, cercando così di rinsaldare il predominio dell’autorità statale. Molti ordini religiosi furono sciolti e la maggior parte dei loro possedimenti
4
Sezione 1. Il Settecento
confiscati; vennero inoltre create nuove istituzioni assistenziali, sanitarie e scolastiche, da contrapporre a
quelle gestite dalla Chiesa, giudicate arretrate e inefficienti.
In Europa rimasero estranee a questa ondata riformatrice solo l’Inghilterra – che in seguito alla rivoluzione del 1689 era già governata da una monarchia parlamentare – e la Francia, i cui sovrani si rifiutarono ostinatamente di modificare gli ordinamenti sociali esistenti, creando così i presupposti
per lo scoppio della rivoluzione.
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Un secolo “rivoluzionario” Il Settecento fu caratterizzato da tre “rivoluzioni” che hanno segnato profondamente la storia dell’umanità:
• una culturale, con l’avvento dell’Illuminismo;
• una economica, con il miglioramento delle tecniche agricole (rivoluzione agricola) e con la nascita dell’industria moderna (rivoluzione industriale);
• una politica, con la Rivoluzione americana
(1774-1783) e la Rivoluzione francese (17891795), che posero le basi per il crollo della società
di antico regime (Ancien régime) e per la nascita
di monarchie parlamentari in cui centrale divenne il ruolo della borghesia.
La rivoluzione industriale L’Europa del Settecento fu interessata da una forte crescita demografica, dallo sviluppo della produzione agricola
e manifatturiera e dall’aumento dei commerci
internazionali, favoriti dalla politica espansionistica delle grandi potenze europee, in particolare
Olanda e Inghilterra.
Grazie a queste premesse, negli ultimi decenni del
secolo ebbe origine in Inghilterra la prima rivoluzione industriale. Determinante fu la scoperta dell’energia del vapore e delle sue applicazioni pratiche, rese possibili, nel 1769, dalla prima macchina
a vapore costruita da James Watt. Grazie a questa
innovazione l’Inghilterra si trasformò rapidamente
in un paese industrializzato: nel settore tessile, in
cui già dominava il mercato mondiale grazie alla
materia prima (il cotone) facilmente reperibile nei
territori coloniali, i telai meccanici soppiantarono
in breve tempo la lavorazione manuale; l’uso del
ferro nella costruzione dei macchinari e l’impiego
del carbone per la fusione del ferro diedero invece
un forte impulso all’industria mineraria e siderurgica.
In questi anni nacque la fabbrica moderna, che
divenne l’elemento centrale della nuova economia,
innescando una trasformazione dei rapporti sociali dalla quale uscì rafforzata la classe borghese, vero motore dello sviluppo economico; paralle-
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lamente, cominciò ad emergere anche un nuovo
proletariato urbano, composto in maggioranza da
contadini che affluivano nelle città in cerca di un
impiego.
L’ascesa della borghesia La rivoluzione industriale e la crescente diffusione delle idee illuministiche portarono in primo piano il nuovo ruolo
economico e politico della borghesia, che fu all’origine delle due grandi rivoluzioni politiche del
Settecento, quella americana e quella francese. Entrambe presero l’avvio dalla protesta dei ceti imprenditoriali borghesi: nel caso americano come affermazione della libera iniziativa economica in seguito al Tea Act, una legge emanata nel 1773 dalla
corona inglese, che escludeva i mercanti americani
dal redditizio commercio del tè; in quello francese
sotto forma di lotta contro i privilegi di cui godevano l’aristocrazia e il clero.
In Francia la borghesia era uscita economicamente
rafforzata dagli anni della Rivoluzione (soprattutto
grazie all’acquisto di beni ecclesiastici e nobiliari
che il regime rivoluzionario aveva requisito e messo in vendita), ma fu durante l’età napoleonica che
essa divenne a tutti gli effetti la classe dominante
del contesto socio-economico europeo. La nuova visione borghese dello stato fu alla base della riorganizzazione sociale intrapresa da Napoleone, la
quale interessò tutti i paesi compresi nell’impero. Il programma napoleonico era costituito dal seguente programma:
• creare una nuova nobiltà legata al servizio dello stato, nella burocrazia e nell’esercito, formata
in prevalenza dall’alta borghesia finanziaria e amministrativa;
• redigere nuovi codici legislativi, incentrati sul
principio dell’uguaglianza giuridica degli individui (condensato nella formula «la legge è uguale per tutti»);
• abolire i privilegi di classe, sostituendoli con il
principio dell’equità fiscale (tutti i cittadini sono
tenuti a concorrere alle spese pubbliche secondo
le loro possibilità);
• riformare il sistema scolastico elementare, secondario ed universitario;
• istituire un esercito di massa attraverso il reclutamento obbligatorio, per sostenere il peso
delle numerose campagne militari di Napoleone.
Modulo 1
Cornice
storico-culturale
I princìpi rivoluzionari all’origine delle moderne
democrazie Le rivoluzioni intraprese da americani
e francesi non miravano ad ottenere qualche concessione economica o politica, ma sostenevano la
necessità di un profondo cambiamento sociale, ispirato ai princìpi illuministici di libertà, giustizia ed
uguaglianza. La migliore testimonianza del legame
con il pensiero illuministico è offerta dai due documenti più significativi prodotti durante le rivoluzioni: la Dichiarazione d’indipendenza americana (4
luglio 1776) e la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e
del cittadino francese (26 agosto 1789). Mentre la
prima era fondata sul concetto di sovranità popolare e sul riconoscimento di diritti quali la vita, la
libertà e «la ricerca della felicità», la seconda affermava, fin dal primo articolo, il principio di uguaglianza tra tutti gli esseri umani, elencando di seguito una serie di irrinunciabili diritti naturali
dell’uomo, come la libertà, il diritto «inviolabile e
sacro» alla proprietà, le libertà di associazione,
culto e stampa, il diritto per tutti i cittadini di ricoprire cariche pubbliche.
In materia di riorganizzazione dello stato la Rivoluzione francese si spinse molto più avanti di quella americana, proponendo l’abolizione del regime
feudale e della schiavitù e ponendo le basi per la
nascita della moderna democrazia, grazie al riconoscimento della separazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, e del principio che
«ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione». I presupposti illuministici su cui si fondavano
i rivoluzionari miravano a creare una società più
giusta, in cui tutti i cittadini fossero uguali e nessuno godesse di particolari privilegi.
Anche se nelle sue ultime fasi fu teatro di stragi e
violenze (il cosiddetto “Terrore”), la Rivoluzione
aveva comunque trasformato la struttura della
società, prima limitando e poi cancellando il potere assoluto del sovrano, smantellando i privilegi
di classe, affermando il principio della sovranità
popolare. Queste trasformazioni, “esportate” in
tutta Europa dalle campagne militari di Napoleone, furono solo in parte cancel- Restaurazione
late dalla Restaurazione e rap- Movimento politico
nato con il Congresso
presentarono un riferimento di Vienna (1814-1815),
obbligato per i movimenti libe- che si propose di ristabilire in Europa il poterali ottocenteschi.
Illuminismo, Neoclassicismo e Preromanticismo
re dei sovrani assoluti.
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Cultura e letteratura
Movimenti culturali
L’Illuminismo
Il secolo
dei Lumi
L’Illuminismo fu un movimento di pensiero nato in Francia nei primi decenni del Settecento, che si diffuse rapidamente nel resto d’Europa e influenzò tutti gli aspetti della vita
e della cultura contemporanee, dalle dottrine politiche ed economiche fino alla produzione
artistica e letteraria. Il pensiero illuministico poneva l’uomo al centro della sua visione del
mondo ed era fondato sull’uso della ragione e della libertà di giudizio, contrapposti alla tradizione e all’autorità politica e religiosa; la fiducia nell’uomo portava inoltre ad esaltare valori quali la tolleranza, l’uguaglianza e la fratellanza tra gli uomini.
Il termine “illuminismo”, usato già nel Settecento, stava a significare che la ragione doveva
illuminare le menti degli uomini per condurli sulla via del progresso e della felicità, come osservava nel 1732 lo scrittore Bernard le Bovier de Fontenelle (1657-1757): «si è diffuso da
qualche tempo uno spirito filosofico quasi interamente nuovo, una luce che non aveva illuminato i nostri antenati». Gli illuministi erano infatti convinti di provenire da un’età di oscurità e ignoranza e di dirigersi verso una nuova epoca, segnata dall’emancipazione del genere umano e chiamata, non a caso, “il secolo dei Lumi”.
Kant e
la definizione
dell’Illuminismo
La miglior sintesi del pensiero illuministico si deve al filosofo tedesco Immanuel Kant
(1724-1804), che nel 1784 pubblicò un breve scritto intitolato Risposta alla domanda: che cos’è l’Illuminismo?, in cui scriveva:
L’illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se
stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! [“osa sapere”]. Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il
motto dell’Illuminismo. [...] A questo illuminismo non occorre altro che la libertà e la più inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi.
Ma io odo da tutte le parti gridare: “Non ragionate!”. L’ufficiale dice: “Non ragionate, ma fate esercitazioni militari”. L’impiegato di finanza: “Non ragionate, ma pagate”. L’uomo di chiesa: “Non ragionate, ma credete!”. [...] Io rispondo: il pubblico uso della propria ragione deve esser libero in
ogni tempo, ed esso solo può attuare l’illuminismo tra gli uomini.
In sintonia con lo spirito dei tempi, Kant sosteneva l’importanza di una cultura verificata
dall’individuo attraverso il libero uso della ragione, senza alcuna guida precostituita, secondo l’idea illuminista che tutti potevano e dovevano contribuire al progresso culturale.
Egli poteva quindi affermare che l’età dei lumi consentiva di uscire «dallo stato di minorità», indicando il nuovo atteggiamento che l’uomo doveva avere con la formula «imparare a camminare eretti», senza piegarsi cioè di fronte alla tradizione e all’autorità.
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Sezione 1. Il Settecento
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Le origini dell’Illuminismo
Il legame
fra Rinascimento e
Illuminismo
Gli argomenti centrali del pensiero illuministico erano stati
per la prima volta sviluppati nel periodo rinascimentale, ma nel
Settecento raggiunsero una compiutezza e una definizione che in
precedenza non avevano mai avuto. I tratti comuni che legano
il Rinascimento all’Illuminismo sono sostanzialmente tre:
1) l’idea che l’uomo sia al centro del mondo e sia artefice del
proprio destino;
2) una visione laica della vita, ossia indipendente dal pensiero
religioso;
3) un’interpretazione delle religioni come diverse manifestazioni di una stessa religione universale.
RINASCIMENTO
Libertà e dignità dell’uomo
Visione laica della vita
Religione naturale
ILLUMINISMO
Le novità del pensiero illuministico
La caratteristica più evidente dell’Illuminismo fu un generale ottimismo, accompagnato
dall’idea che il progresso potesse portare alla felicità. La sconfitta di alcune malattie (nel
1796 fu scoperto il vaccino contro il vaiolo), le maggiori possibilità di alimentazione e il conseguente aumento demografico prospettavano un futuro migliore; le scoperte scientifiche
e la nascente industrializzazione sembravano rendere la vita dell’uomo più agiata. La miseria si sarebbe potuta superare e l’ignoranza sarebbe stata sconfitta tramite l’alfabetizzazione di massa e la cultura, mentre lo sviluppo del pensiero scientifico faceva sperare che tutto, prima o poi, sarebbe stato spiegato e risolto con la ragione: l’uomo dimostrava addirittura
di poter volare grazie all’aerostato (1782) dei fratelli Joseph-Michel e Jacques-Étienne de
Mongolfier.
Cosmopolitismo
e filantropismo
Da questa visione razionale e scientifica del mondo ebbe origine una teoria che influenzò
tutta la società settecentesca: se la ragione è comune a tutti gli uomini, tutti gli uomini sono
fratelli. Questo concetto è alla base del cosmopolitismo illuministico, ovvero l’affermazione che, al di là delle differenze razziali, culturali e religiose dei popoli, ogni essere umano è
uguale a tutti gli altri, un “cittadino del mondo” animato da sentimenti fraterni verso i suoi
simili. Cosmopolitismo e filantropismo, cioè un amore verso tutti gli uomini che porta a
operare per il loro bene, sono all’origine della tolleranza, che consiste nel rispetto per gli altri indipendentemente dalle loro opinioni. Celebre, a questo riguardo, il motto di Voltaire
(vedi p. 10): «Non sono d’accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue
idee». Inoltre, il principio di uguaglianza portava a costruire una società più equa in cui
nessuno poteva vantare privilegi di classe o di stirpe. La mentalità illuministica cominciò
così a scontrarsi con la nobiltà e il clero, che tendevano a mantenere sistemi di vita, sociali
ed economici, di ostacolo alla nascita di una società più moderna e più giusta.
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Una nuova
fiducia
nel futuro
La diffusione dell’Illuminismo
I philosophes
Modulo 1
Nato come fenomeno di élite, l’Illuminismo coinvolse ben presto nel dibattito culturale
gran parte della classe dirigente dei vari stati europei, convinta che il dominio dei “lumi”
avrebbe portato a un mondo nuovo e migliore, nel quale sarebbe stato possibile garantire
la «pubblica felicità», smascherando superstizioni e pregiudizi. Tuttavia,
i veri protagonisti del rinnovamento alla base dell’Illuminismo furono gli Philosophe
intellettuali, che sottoposero all’esame critico della ragione tutte le ma- (= filosofo) Termine
francese con cui, nel
nifestazioni del pensiero e della società.
Settecento, venivano
Si affermò un nuovo ruolo sociale dell’intellettuale, che si identificò definiti gli intellettuali
nella figura del philosophe, colui che si presentava come un professioni- che aderivano alle
idee illuministiche.
sta del pensiero, sempre in lotta per un mondo fondato sulla tolleranza e
Cornice
storico-culturale
Illuminismo, Neoclassicismo e Preromanticismo
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sulla pace, e si proponeva come guida civile della società. Tre grandi figure dominarono la
scena europea del Settecento: Charles de Secondat de Montesquieu (1689-1755), Voltaire
(pseudonimo di François-Marie Arouet, 1694-1778) e Jean-Jacques Rousseau (1712-1778).
Gli intellettuali e la
divulgazione
del sapere
L’intellettuale illuminista divenne il nuovo protagonista del secolo. Egli apparteneva di
norma alla borghesia, la classe sociale che in paesi come l’Inghilterra e la Francia deteneva
il potere economico e aspirava alla propria affermazione sociale e politica, rivendicazione
che si rifaceva agli ideali di dignità dell’uomo, uguaglianza e giustizia. Grandissimo valore fu
dato alla divulgazione del sapere, concepito come un mezzo di emancipazione dei popoli;
di conseguenza crebbe enormemente la produzione culturale, che cercò nuovi e diversi canali di diffusione. L’informazione e l’attualità trovarono i loro veicoli nelle gazzette, nei periodici e nei quotidiani, che concorrevano alla formazione di una vasta opinione pubblica.
Giornali
e periodici
Nel clima illuministico del Settecento, pervaso dalla fede nelI PRIMI PERIODICI
la ragione e da una ventata di ottimismo per lo sviluppo culturale e scientifico dell’uomo, le nuove idee si diffusero rapidaInghilterra
mente in tutta Europa. Tra i fattori che contribuirono alla rapida ed efficace circolazione del pensiero illuministico ricordiamo: “The Rewiew” (1704)
“The Tatler” (1711)
• il progresso dei mezzi di comunicazione;
“The Spectator” (1712)
• la nascita dei primi giornali a grande tiratura;
• la diminuzione dell’analfabetismo (ormai in Europa il 40%
dei cittadini sapeva leggere);
Italia
• l’affermazione del francese come lingua internazionale del“La
Gazzetta
veneta” (1760)
la cultura.
“La Frusta letteraria” (1763)
Le opere più significative dell’Illuminismo si diffusero in Euro- “Il Caffè” (1764)
pa attraverso estratti e resoconti pubblicati sui giornali, che nel
corso del secolo si moltiplicarono in tutto il continente. Il primo
quotidiano apparve nel 1702 in Gran Bretagna, mentre con il periodico “The Spectator” (“Lo
spettatore”, 1712), fondato da Joseph Addison (1672-1719), nacque il giornalismo letterario
che influenzò analoghe pubblicazioni in tutta Europa.
La stampa
in Italia
In Italia, sull’esempio di Inghilterra e Francia, nel Settecento nacque la stampa periodica. Pur sotto la stretta sorveglianza delle autorità politiche, il numero dei giornali aumentò
progressivamente. La più nota pubblicazione italiana fu “Il Caffè” (‹
p. 98) dei fratelli Pietro e Alessandro Verri e di Cesare Beccaria, vero e proprio manifesto dell’Illuminismo
lombardo; si possono inoltre ricordare “La Gazzetta veneta”, “La Gazzetta di Foligno”, “La
Gazzetta Universale di Firenze” e “La Frusta letteraria” di Giuseppe Baretti (1719-1789), tutte riviste che contribuirono a informare i ceti più colti sulle vicende e sui progressi del tempo. Occorre infatti ricordare che in Italia la gran massa della popolazione era culturalmente
molto arretrata e non esercitava alcun influsso sulla vita politica e sociale e anche la stessa
questione dell’unità nazionale interessava solo ristretti ambienti intellettuali e politici.
Salotti
letterari
e caffè
Oltre alla figura dell’intellettuale si rinnovarono anche i centri di diffusione e trasmissione del sapere. Le corti e le accademie, che erano state il fulcro della cultura del Cinquecento e del Seicento, furono gradualmente soppiantate dalla nuova moda dei salotti letterari
privati: si trattava di circoli intellettuali animati dalle grandi dame del tempo all’interno dei
loro sontuosi palazzi, in cui venivano diffuse le nuove idee letterarie e scientifiche. Un altro
importante luogo della cultura settecentesca furono i caffè cittadini, dove si commentavano
i fatti e gli eventi della politica e della letteratura.
La nascita
della
massoneria
Alla diffusione delle idee illuministiche contribuirono anche le società segrete, in particolare quella dei “massoni”. La moderna massoneria fu fondata a Londra nel 1717 come organizzazione “speculativa” (ossia filosofico-religiosa) e accolse e diffuse da subito le nuove
teorie dell’Illuminismo, raccogliendo ampi consensi fra le classi colte e affiliando a sé nobili, intellettuali, borghesi ed ecclesiastici. Diffusasi in Francia nel decennio 1720-1730, la mas-
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soneria si concentrò a Parigi prima nelle società della Grande Loggia e poi del Grande Oriente (1772), partecipando attivamente ai dibattiti illuministici e all’elaborazione delle idee rivoluzionarie. Con caratteristiche liberali e anticlericali apparve nel 1730 anche in Italia,
ma fu fortemente ostacolata dalla Chiesa.
G. Lemonnier, Lettura di una tragedia di Voltaire nel salotto di Madame Geoffrin, 1755 ca. Il salotto di Madame
Geoffrin era uno dei più importanti luoghi d’incontro e di diffusione della cultura illuministica.
Illuminismo e religione
I rapporti
con la Chiesa
Per la sua natura progressista e razionalista, l’Illuminismo non tardò a Laicismo
scontrarsi con il potere ecclesiastico. La Chiesa, impreparata a reggere Concezione che teorizza l’indipendenza
l’impatto di una così radicale spinta al rinnovamento, si difese mettendo in del pensiero e delle
guardia le masse popolari contro il pericolo del laicismo. Tuttavia il con- azioni umane nei condi qualsiasi fede
trasto tra autorità religiose e movimento illuministico andava a tutto van- fronti
religiosa; in politica, il
taggio dei governi, interessati a limitare nei loro territori il grande potere laicismo si esprime
acquisito nel corso dei secoli dalla Chiesa. Nacque così un nuovo sistema nella totale separaziodi regolazione dei rapporti tra stato e Chiesa, il giurisdizionalismo, che ne tra stato e Chiesa.
mirava a una riduzione delle aree a giurisdizione ecclesiastica all’interno degli stati e a un
ampliamento di quelle sotto la giurisdizione statale.
La lotta
contro
la superstizione
e il fanatismo
La concezione religiosa del Seicento era cupa e intrisa di pessimismo e riteneva l’uomo
dominato dall’egoismo e irresistibilmente attratto dal peccato. L’orientamento spirituale dell’Illuminismo fu invece caratterizzato da due atteggiamenti: il deismo e l’ateismo. Gli illuministi si proponevano come obiettivo la lotta contro la superstizione e il fanatismo religioso, ritenuto responsabile di conflitti e lotte sociali, secondo la nota massima di Voltaire che «l’ateismo non si oppone ai delitti ma il fanatismo spinge a commetterli». Gli illuministi criticavano aspramente le religioni rivelate (ebraismo, cristianesimo, islamismo),
perché caratterizzate da alcuni elementi (dogmi, riti, credenze) che essi consideravano all’origine dell’odio, delle prevaricazioni e delle intolleranze che da sempre avevano funestato
le società e ostacolato il vero progresso.
Il deismo
e la religione
naturale
Il deismo fu la tendenza di gran lunga prevalente tra i pensatori illuministi, che si sforzarono di ridurre la religione entro i limiti della ragione,
rifiutando ogni valore in una fede irrazionale. I deisti credevano nell’esistenza di un Dio che si identificava in un Essere supremo creatore del
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Illuminismo, Neoclassicismo e Preromanticismo
Essere supremo
La realtà più alta che
esiste, che governa,
organizza e controlla il
mondo.
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mondo, ed erano sostenitori della religione naturale, genuina e spontanea nell’uomo, perché basata su «verità ragionevoli», che non contraddicevano la ragione. Secondo questa dottrina, religione ed etica erano fenomeni naturali e nella natura l’uomo doveva trovare la guida morale e religiosa.
Mentre i deisti salvavano la religione naturale, l’ateismo mise in dubbio il concetto stesso di religione, considerando ogni idea di Dio come frutto o dell’immaginazione o della paura o degli interessi umani. Paul-Heinrich Thiry d’Holbach (1723-1789) sostenne la tesi della strumentalizzazione politica, secondo cui la religione è sempre stata uno strumento della classe dominante per mantenere il potere sui sudditi, sprofondati da secoli nell’ignoranza
e condizionati dalle paure dell’esistenza.
Ogni religione, secondo D’Holbach, è in realtà frutto del timore e dell’incapacità umana di
affrontare le difficoltà della vita.
Gli errori e i pregiudizi sono dovuti al fatto che gli uomini, nel corso dei secoli, si sono lasciati
irretire dall’immaginazione e dall’autorità, rinunciando all’unica esperienza valida, quella
dei sensi.
Materialismo
e meccanicismo
Al rifiuto della religione alcuni pensatori illuministi affiancarono una concezione materialistica, secondo cui l’uomo è un puro prodotto naturale, mosso esclusivamente da fattori biologici e ambientali. Nella sua opera Sullo spirito (1758) Claude-Adrien Helvétius (17151771) individuò nel piacere e nell’interesse gli unici moventi dell’agire umano, stabilendo
uno stretto legame tra l’individuo e la società: è l’organizzazione sociale a determinare il
tipo di uomo, la sua sensibilità, la sua morale.
Assieme al materialismo si affermò anche il meccanicismo, una teoria che cercava di dare
una spiegazione scientifica di tutti i fenomeni e considerava il mondo come un’immensa
macchina, in cui tutto accadeva in base a precise leggi naturali e nulla era imputabile a Dio
o ad altre realtà soprannaturali.
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L’ateismo
di D’Holbach
Contro l’ateismo e il materialismo si schierò invece Voltaire (1694-1778). Deista e seguace della religione naturale espresse le sue idee in materia di religione attraverso numerose polemiche contro varie correnti filosofiche del Seicento, in particolare contro:
• il giansenismo di Blaise Pascal (1623- 1662), attaccato nelle Lettere filosofiche (1733) e
nelle Osservazioni sui Pensieri di Pascal (1742). Della concezione di Pascal, definito un «subli- Misantropo
Persona scontrosa e
me misantropo» che in- scarsamente socievosegnava agli uomini ad le, che conduce una
odiare la loro stessa na- vita solitaria, senza
nessun contatto con
tura, Voltaire rifiuta il ra- gli altri.
dicale pessimismo religioso che aveva origine dalla teoria cattolica del peccato originale;
• la filosofia ottimistica del tedesco Gottfried Leibniz (1646-1716), il quale sosteneva che tutto nel mondo ha una giustificazione e una causa e che dunque «viviamo nel migliore dei mondi possibili»;
Voltaire ironizza su questa convinzione
nel Poema sul disastro di Lisbona (1756) e
nel ROMANZO FILOSOFICO Candido (1759;
‹
p. 68), in cui l’ingenuo protagonista passa per un’infinita serie di disgrazie
che lo rendono consapevole dell’inconsiA.F.E. Menzel, Tavola rotonda, 1850. Il quadro ritrae il sovrano “illuminato”
stenza di una simile teoria e dell’impossiFederico II (al centro) e Voltaire (il secondo alla destra del sovrano) durante
bilità di vivere in un mondo felice.
un pranzo nella reggia di Sans-Souci, con un gruppo di autorevoli amici.
La critica
di Voltaire
a Pascal
e a Leibniz
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La concezione
religiosa
di Voltaire:
deismo
e tolleranza
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Secondo Voltaire non bisogna cercare la giustificazione universale di ogni fenomeno, ma
accettare il mondo così com’è, contribuendo a migliorarlo, almeno per ciò che ci è possibile. La visione religiosa di Voltaire si basa, in definitiva, su una concezione deistica: Dio esiste, ma non prende parte alle vicende storiche dell’uomo e la sua esistenza non è un dato di
fede, ma di ragione.
Nelle Lettere filosofiche (1733) e nel Trattato sulla tolleranza (1763) Voltaire si scaglia violentemente contro il fanatismo religioso, l’ignoranza e la superstizione, i mali, cioè, che impediscono all’umanità di imboccare la via del progresso e che devono essere combattuti dalla
fede illuministica nel cosmopolitismo e nel filantropismo (vedi p. 7). Egli era convinto che
la tolleranza tra gli uomini e il rispetto delle diversità si basavano sul riconoscimento della pari dignità di ogni religione. Tutti gli uomini di buona volontà, che praticano comportamenti razionali e sono animati dall’ideale del bene comune, devono sentirsi fratelli e amarsi al di là della fede che professano.
Il pensiero economico
Nasce
l’economia
politica
Il generale decollo dell’economia e l’incremento della popolazione stimolarono negli ambienti illuministici la riflessione sulla politica economica dei governi e sui meccanismi della produzione di ricchezza. Si svilupparono in particolare due scuole di pensiero: quella dei
fisiocratici in Francia e quella dei liberisti in Inghilterra, che per la prima volta tentarono
un’analisi scientifica dei processi economici, fondando una nuova scienza, l’economia politica.
La fisiocrazia e il liberismo avevano alcune caratteristiche comuni:
• ritenevano che l’economia fosse soggetta a “leggi naturali”, come quella del mercato,
che stabilisce i prezzi delle merci in base alla relazione tra domanda e offerta;
• criticavano la politica mercantilistica dei governi, che ostacolava la libera circolazione
delle merci;
• proponevano una nuova politica economica all’insegna del laissez faire, laissez passer
(“lasciate fare, lasciate passare”), che escludeva l’intervento dello stato in economia e sosteneva l’abolizione di tutti i vincoli che condizionavano lo sviluppo economico.
La fisiocrazia
François Quesnay (1694-1774) fu il caposcuola della fisiocrazia, così designata per la sua
fiducia nel potere della natura (il termine ha origine dalle due parole greche phỳsis = “natura” e kratía = “potere”). Nel 1758 pubblicò la Tavola economica, in cui afferma che l’agricoltura è l’unica attività veramente produttiva, in quanto soltanto essa crea un prodotto netto. Mentre l’industria e il commercio si limitano a trasformare la materia e a distribuire le
merci, l’agricoltura, grazie alla naturale fertilità del suolo, realizza un “surplus” (prodotto
netto). Dato che la prosperità di uno Stato è accresciuta dall’agricoltura, è necessario, secondo Quesnay, favorirne lo sviluppo con l’introduzione di moderni criteri di gestione
(grande proprietà, lavoro salariato, tecnologia avanzata, investimento di capitali), l’abolizione dei vincoli feudali sulla terra, la liberalizzazione del commercio dei prodotti agricoli, in particolare del grano.
La tesi fisiocratica, che considera l’agricoltura la fonte di ogni ricchezza, rispecchiava un’economia prevalentemente agricola come quella francese, in cui era necessario potenziare la
produzione per soddisfare la domanda di una popolazione in crescita. Tuttavia, i concetti di
libera iniziativa e libero commercio, dipendenti dalla dinamica domanda-offerta e dall’assenza di qualsiasi controllo statale, contrastavano nettamente con i princìpi economici
dello stato francese assolutista.
Il liberismo
Il liberismo di Adam Smith (1723-1790) è alla base del pensiero economico moderno.
Nella Ricerca sopra la natura e le cause della ricchezza delle nazioni (1776) egli sostiene che solo il lavoro produce ricchezza. La prosperità di una nazione è frutto della ricchezza dei
singoli e quindi l’individuo deve essere messo nelle condizioni di compiere le scelte economiche che ritiene più adeguate, senza alcun intervento da parte dello stato. La fabbrica mo-
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derna, secondo Smith, è il luogo in cui il capitale viene investito per Valore di scambio
la produzione di valore di scambio (che si realizza nel profitto) e Il valore economico che deriva dal possesso di un oggetdove la produttività del singolo operaio è ottenuta attraverso la divi- to, contrapposto al suo valosione del lavoro. L’interesse privato dell’imprenditore che investe re d’uso (o utilità). Ad esemper il profitto, o dell’operaio che lavora per il salario, è la molla che pio, il pane ha un elevato valore d’uso ma un basso valospinge a sviluppare la produzione e la circolazione delle merci se- re di scambio, mentre il diacondo le leggi del mercato. Smith parte dal presupposto individuali- mante possiede uno scarso
d’uso ma ha un alto vastico secondo cui è l’interesse privato a spingere gli uomini verso un valore
lore di scambio.
miglioramento del proprio tenore di vita e concorda in un solo punto con le teorie fisiocratiche: la necessità dell’assoluta libertà di scambio e di mercato.
L’Illuminismo e la critica dell’antico regime
Montesquieu
e la separazione
dei poteri
L’Illuminismo si diffuse in
tutta Europa, ma trovò l’amANTICO REGIME
ILLUMINISMO
biente più favorevole alla sua
espansione in Francia, dove
Ottimismo
Pessimismo
l’arretrata struttura sociale e
l’assolutismo rendevano più
urgente e radicale la lotta conEgoismo
Filantropia
tro la mentalità tradizionale e
i privilegi che ostacolavano
Fanatismo religioso
Tolleranza
l’affermazione della classe
borghese.
In campo politico la critica ilDisprezzo per le classi
Fratellanza
luministica della società di
inferiori
antico regime portò Montesquieu (1689-1755) a teorizStato assoluto
Cosmopolitismo
zare la separazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. La visione laica delGerarchia sociale
Teoria dell’eguaglianza
lo stato che emerge dallo Spirito delle leggi (1748; ‹
Concezione statica
p. 50), un TRATTATO storico-poFede nel progresso
della storia umana
litico scritto per dimostrare
l’origine naturale delle istituzioni, fu un modello fondamentale per lo sviluppo delle idee rivoluzionarie e per la costruzione dello stato costituzionale, basato sulla tolleranza, il rifiuto del dispotismo e la separazione dei poteri. Montesquieu fu il tipico esponente di quella “nobiltà di toga” che ricopriva le più alte cariche amministrative e si considerava il simbolo della legalità contro lo strapotere dell’assolutismo.
Egli, attratto dalla soluzione costituzionale inglese, non respingeva il regime monarchico
francese, ma proponeva di riformarlo per impedirne la tendenza al dispotismo. Il principio
della divisione dei poteri rappresenta infatti un punto di riferimento irrinunciabile per
la salvaguardia della libertà politica e come tale è ancora oggi alla base delle costituzioni democratiche.
Voltaire
e l’ideale
del sovrano
“illuminato”
Voltaire, pur ammirando la monarchia costituzionale inglese, temeva che l’indebolimento
dell’assolutismo avrebbe favorito l’anarchia nobiliare e, soprattutto, nutriva forti dubbi sulla capacità del popolo di auto-governarsi. Il modello da lui proposto fu quello di uno stato retto da un sovrano “illuminato”, che adoperasse il potere assoluto per riformare le strutture
giuridiche, amministrative ed economiche dello stato e per garantire le libertà dei cittadini
contro lo strapotere e i privilegi della nobiltà feudale.
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Sezione 1. Il Settecento
Sovranità
popolare ed
uguaglianza
in Rousseau
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Ben più radicale fu il pensiero politico di Jean-Jacques Rousseau (1712-1778), per il quale era necessario garantire a tutti parità di diritti con l’instaurazione di uno stato democratico, retto dal principio della sovranità popolare. Il suo ideale era quello di una piccola comunità repubblicana, dove una forte tensione morale avrebbe spinto i cittadini a rinunciare agli egoismi privati e a sentirsi membri di una collettività retta dalla volontà generale e animata dal bene comune.
Nella sua opera Il contratto sociale (1762) Rousseau analizza il tema delle disuguaglianze sociali e, rovesciando l’intera impostazione illuministica, arriva a considerare proprio il progresso e la civiltà come le cause dei mali della società. Secondo il filosofo ginevrino le disuguaglianze derivano dall’introduzione della proprietà privata: infatti, uguali per tutti sono i
diritti alla vita, ai beni materiali e alla diffusione delle idee e il sovrano ha il compito di dare
l’esempio rispettando tali princìpi, poiché la sua autorità deriva non da Dio, ma dal popolo.
La soluzione proposta da Rousseau per migliorare la
società è il ritorno allo stato di natura attraverso
l’uguaglianza; tuttavia la sua riflessione non nasce da
un’analisi di tipo socio-politico ma da un altro principio caratteristico dell’Illuminismo, quello dell’originaria condizione naturale dell’uomo.
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Il pensiero politico dell’Illuminismo
fu anche all’origine di un movimento
che richiedeva nuovi diritti per le donne: se tutti gli individui sono uguali e hanno gli stessi
diritti, non era chiaro perché non dovesse cambiare
anche la condizione femminile. La prima donna a sostenere queste tesi, sviluppando le teorie di Rousseau
sull’uguaglianza originaria di tutti gli uomini e l’idea
che la proprietà fosse alla base delle disuguaglianze
sociali, fu l’inglese Mary Godwin Wollstonecraft
(1759-1797). Nel suo saggio Rivendicazione dei diritti
della donna – scritto nel 1791, due anni dopo la Dichiarazione dei diritti dell’uomo – ella sostiene infatti che LdS
la subordinazione femVedi p. 210
minile non è un fatto naLaboratorio di Scrittura 1
“Donne dal multiforme
P. Longhi, La lezione di geografia, 1752. Il dipinto mostra co- turale, ma deriva invece
ingegno”
me le donne nobili potessero studiare e ricevere un’educa- dall’educazione e dalla
struttura della società.
zione analoga a quella maschile.
La questione
femminile
Il “problema dei selvaggi” e le teorie sulla natura umana
Il dibattito
sulla natura
dell’uomo
Durante il XVIII secolo l’intensificarsi dei viaggi di studio e di esplorazione e le numerose relazioni che arrivavano in Europa avevano rivelato l’esistenza di popolazioni che vivevano in maniera primitiva, dando vita a un intenso dibattito sulla natura dell’uomo e sulle
originarie forme di convivenza civile. Per gli uomini del Settecento il desiderio di spiegare come era possibile che esistessero popoli privi di strutture politiche, commerciali e produttive
divenne più semplicemente il “problema dei selvaggi”. Iniziò così a farsi strada l’idea che
anche le popolazioni, che avevano raggiunto un livello di organizzazione sociale complesso,
erano state un tempo “selvagge” e vennero formulate varie ipotesi su come fosse avvenuto
questo processo di “civilizzazione sociale”.
Rousseau
e il mito
del “buon
selvaggio”
Una delle teorie di maggior successo fu il “mito del buon selvaggio” elaborato da Rousseau. Nel Discorso sull’origine dell’ineguaglianza (1754), egli spiega la condizione di infelicità
dell’uomo nel suo distacco dalla natura e nella creazione di una società in cui esistono la pro-
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Illuminismo, Neoclassicismo e Preromanticismo
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prietà e la disuguaglianza. Le idee di Rousseau possono essere riassunte nei seguenti punti:
• fingiamo per ipotesi che sia esistita una condizione originaria della specie umana, definita stato di natura, e proviamo a immaginarne le condizioni di vita osservando quei popoli che vivono ancora in maniera “primitiva”, a stretto contatto con la natura, in comunità semplici in cui tutti sono soddisfatti di quello che hanno, senza organizzazione statale
né commercio, senza preoccupazioni per il futuro;
• l’uomo selvaggio ha solo desideri legati al bisogno fisico e, quando li soddisfa, è appagato e in armonia con la natura;
• in questo stato, sembra che gli uomini non siano «né buoni, né cattivi, e non abbiano
né vizi, né virtù»; si può anzi affermare che essi non sono sicuramente cattivi, perché
«la calma delle passioni e l’ignoranza del vizio [...] impedisce loro di agire male»;
• nello stato di natura originario l’uomo è dotato di sentimenti semplici e naturali, come
la compassione verso il prossimo, e non desidera far male agli altri.
La proprietà:
origine
di vizi e mali
Se l’uomo per natura non è cattivo, perché invece nella nostra società agisce spesso in
modo malvagio, è indifferente al dolore degli altri e in alcuni casi addirittura crudele? A questa domanda Rousseau rispose affermando che l’origine di tutti i mali è la proprietà.
L’Illuminismo italiano
Caratteri
dell’Illuminismo
italiano
L’Illuminismo italiano si sviluppò come conseguenza dell’efficace opera di diffusione delle nuove idee dei philosophes francesi, ma fu animato da motivazioni particolari e condizionato dalle differenze che esistevano tra i vari stati della penisola. Da un punto di vista culturale, i centri in cui maggiore fu l’influenza delle dottrine illuministe furono Milano, Napoli
e il Granducato di Toscana, in cui il dibattito culturale interessò soprattutto questioni di
economia e di agricoltura, culminate nel 1753 con la fondazione dell’Accademia dei Georgofili. Il fatto che in Italia gli ideali settecenteschi di rinnovamento morale, civile e intellettuale non abbiano prodotto miglioramenti rilevanti nella società dipese da un insieme di fattori socio-economici, tra i quali ricordiamo:
• la parziale adesione alle idee illuministiche degli intellettuali italiani;
• una cultura ancora essenzialmente letteraria, poco incline al dibattito su argomenti filosofici, politici e religiosi;
• la debolezza della borghesia imprenditoriale, incapace di sostituirsi ai centri del potere tradizionale (la nobiltà terriera e la Chiesa) e ostile ad ogni innovazione significativa
dell’assetto economico e sociale.
A Milano la condizione che favorì
l’affermazione di un movimento illuminista fu il dominio austriaco, che,
per impulso dei sovrani “illuminati” Maria Teresa
(1740-1780) e Giuseppe II (1780-1790), condusse
un’opera di abolizione delle strutture feudali, di
riorganizzazione dell’apparato amministrativo
e burocratico, di incremento delle attività industriali e commerciali, cercando il consenso dei ceti
borghesi e dei più prestigiosi intellettuali lombardi.
Importanti uomini di cultura come i fratelli Pietro
(1728-1797) e Alessandro (1741-1816) Verri e Cesare Beccaria (1738-1794) guardarono con favore
al riformismo di Maria Teresa e ricoprirono incarichi nell’amministrazione pubblica, anche se in seA. Perego, L’Accademia dei Pugni, 1776. Da questo circolo illuministico sorgerà la redazione del “Caffè”. Sono qui ritratti Ales- guito ad alcune discutibili riforme di Giuseppe II se
sandro Verri (il secondo da sinistra), Cesare Beccaria (il quarto ne distaccarono, finendo per guardare con sospetto
da sinistra) e Pietro Verri (il secondo da destra).
e avversione alla Rivoluzione francese.
L’Illuminismo
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Sezione 1. Il Settecento
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I fratelli Verri
e “Il Caffè”
Gli illuministi lombardi si preoccuparono di condurre una battaglia per il rinnovamento della cultura (intesa anche in senso tecnico-scientifico) e per la divulgazione delle nuove idee presso un pubblico di non letterati. Lo strumento di diffusione della cultura
illuministica fu il periodico “Il Caffè” (1764-1766; ‹
p. 90), fondato dai fratelli Verri. Essi si proponevano di riportare immaginarie conversazioni ascoltate nella bottega del
caffè del greco Demetrio, in cui, attraverso un colloquio diretto e amichevole con il lettore, venissero discusse «cose varie, cose disparatissime, cose inedite [...] cose tutte dirette
alla pubblica utilità».
Il programma culturale del “Caffè” puntava su una letteratura civilmente impegnata, fatta di argomenti attuali, e promuoveva l’uso di un linguaggio vivo e semplice. Anche la scelta dell’ambientazione era il simbolo della polemica contro la cultura tradizionale e accademica che escludeva il grande pubblico. Pietro Verri fu inoltre l’animatore dell’Accademia dei Pugni (1761-1766), il cui fine era quello di approfondire conoscenze utili alla vita
sociale in un orizzonte culturale che coinvolgesse tutta l’Europa.
Beccaria:
una nuova
concezione
del crimine
Tra i collaboratori del “Caffè” vi fu anche Cesare Beccaria, letterato e giurista, autore di
un fortunatissimo libro sul sistema giudiziario del tempo e sui princìpi a cui si ispirava,
Dei delitti e delle pene (1764; ‹
p. 93). Beccaria sosteneva la necessità di rinnovare la
società su basi illuministiche e auspicava una giustizia fondata sull’uguaglianza fra gli uomini e sulla chiarezza delle leggi. Egli polemizzò duramente contro la legislazione repressiva, formulando nuove proposte in favore della prevenzione del crimine e della limitazione
delle pene, che comprendevano anche l’abolizione della tortura e della pena di morte.
Per Beccaria il concetto stesso di crimine non aveva più alcun collegamento con la sfera religiosa. Il punto di partenza della nuova legislazione è infatti la netta distinzione tra “peccato” (che solo Dio può valutare e condannare) e “reato” (giudicabile sulla base del danno
procurato alla comunità). Elemento centrale del suo pensiero è la dimostrazione dell’inutilità e della illegittimità della tortura e della pena di morte. Egli considera infatti la sovrabbondanza delle pene «una inutile prodigalità di supplizi», in quanto incapace di migliorare gli uomini e di tenerli lontani dalle colpe e dai crimini; dal momento che anche la
morte, massima condanna che si possa infliggere ad un uomo, non fa diminuire la frequenza dei misfatti, egli arrivò dunque alla conclusione che la pena di morte è inutile. In questa ottica illuministica le conclusioni di Beccaria erano di natura pratica: egli dimostrava
che una legge che applica la pena di morte non difende gli interessi dei cittadini con «salutare esempio», ma rischia di diventare controproducente in quanto ammette la morte «legale», che ha così il sapore di una vendetta ragionata e senza attenuanti, mentre in uno stato rispettoso della dignità umana ogni pena deve essere giustificata esclusivamente dal fine
rieducativo del colpevole. Le idee di Beccaria si imposero ben presto all’attenzione di tutta
l’Europa e furono alla base dell’abolizione della pena di morte, decisa nel 1786 dal granduca di Toscana Pietro Leopoldo.
L’Illuminismo
napoletano
A Napoli il movimento illuministico prese impulso dalla politica di riforme inaugurata
dalla nuova dinastia dei Borboni, al potere dal 1734. Gli intellettuali napoletani appoggiarono le iniziative giurisdizionaliste dei sovrani, volte a rivendicare i diritti dello stato contro
i secolari privilegi della Chiesa. Tra loro vi eraL’ILLUMINISMO ITALIANO
no studiosi come Antonio Genovesi (17131769), Ferdinando Galiani (1728-1787) e Gaetano Filangieri (1752-1788); essi compirono
NAPOLI
MILANO
importanti studi nel campo delle discipline
economiche e sostennero una riforma della
giurisprudenza destinata a rinnovare nel Rinnovamento
Giurisdizionalismo:
profondo la vita civile del Regno. Più che un culturale:
• Genovesi
vero e proprio gruppo come quello lombardo, • Fratelli Verri
• Galiani
l’Illuminismo napoletano fu caratterizzato da • “Il Caffè”
• Filangieri
• Beccaria
grandi personalità, ma l’intento di contribuire
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Cornice
storico-culturale
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al rinnovamento socio-politico dello stato si scontrò con sistemi e mentalità di tipo feudale
impossibili da scardinare e con un governo che, in definitiva, accolse solo gli aspetti più esteriori delle proposte riformistiche.
In Italia la letteratura illuministica non produsse importanti opere narrative, sia perché al
pubblico venivano offerte le traduzioni dei capolavori inglesi e francesi, sia perché l’attività
letteraria era subordinata all’esigenza degli intellettuali di farsi portavoce delle idee di rinnovamento e di riforma sociale e politica. Un notevole successo riscosse invece la divulgazione letteraria e scientifica “alla moda”, come quella del veneziano Francesco Algarotti
(1712-1764), che acquistò fama internazionale con il Newtonianesimo per le dame (1737), e
del gesuita mantovano Saverio Bettinelli (1718-1808), che attaccò i limiti della letteratura
italiana nelle Lettere virgiliane (1757) e nelle Lettere inglesi (1766).
Mappa dei concetti
L’Illuminismo
Critica dell’autorità
politica e religiosa
e critica della tradizione
Uomo al centro
del mondo
Cosmopolitismo
e filantropismo
Rifiuto delle religioni
rivelate e del fanatismo
religioso
Religione naturale
Deismo
(Voltaire)
Tolleranza
Primato della ragione
e libertà di giudizio
Interpretazione scientifica
e razionale del mondo
Intellettuali (philosophes)
come guida
della società
Dispotismo
illuminato
(Voltaire)
Sovranità popolare
e uguaglianza (Rousseau)
Diritti delle donne
(Wollstonecraft)
Sezione 1. Il Settecento
Divulgazione per un pubblico
borghese (giornali, caffè)
Rifiuto del mercantilismo:
liberismo (Smith),
fisiocrazia (Quesnay)
Materialismo
e meccanicismo
Ritorno allo stato di natura
e critica della proprietà
privata (Rousseau)
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Fiducia nel futuro
e nel progresso
Critica politica dell’antico regime
Ateismo
(d’Holbach)
© RCS LIBRI EDUCATION SPA
La letteratura
al servizio
della società
Separazione dei poteri
(Montesquieu)
Italia: rinnovamento culturale,
divulgazione scientifica e letteratura
impegnata su temi civili e sociali
(“Il Caffè”, Beccaria, i fratelli Verri)
e su questioni giurisdizionaliste
(Genovesi, Galiani, Filangieri)
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Tendenze letterarie
La letteratura illuministica
La nascita
di nuovi
generi
letterari
Il “vero”,
oggetto
della letteratura
La letteratura illuministica era fondata su una visione ottimistica della vita e sulla fiducia nel progresso dell’uomo. Incarnava la nuova mentalità borghese, i cui valori erano l’intraprendenza, la chiarezza e la semplicità, e aveva intenti educativi e pedagogici. Da ciò nasceva una concezione unitaria del
sapere che annullava la frattura fra cultura umanistica e conoscenza scientifica in nome di una visione in cui queste due componenti si integravano a vicenda nell’attività intellettuale. Queste
tendenze determinarono l’affermarsi di generi letterari, quali la
LETTERA, il SAGGIO, il TRATTATO, tutti prodotti librari di ampia diffusione che, nelle forme e nei contenuti, si ispiravano alla realtà
sociale, al “vero”, al “naturale” e al “razionale”. In Francia gli
intellettuali progressisti riuscirono a scuotere le coscienze e a portarle alla “luce della ragione” attraverso i PAMPHLET, brevi opere
saggistiche, spesso pubblicate sotto falso nome, che si proponevano di contrastare l’autorità politica, religiosa e culturale della
classe dominante, invocando il “riscatto” delle classi subalterne.
LETTERATURA
ILLUMINISTICA
Ottimismo
Fiducia nel progresso
Volontà di spiegare
ed educare
Semplicità
e chiarezza espressiva
Concezione unitaria
della conoscenza
Una delle più importanti novità dell’arte e della letteratura illuministiche Estetica
fu l’elaborazione di una nuova teoria estetica , secondo cui, dal momento Disciplina filosofica
si occupa della coche ogni conoscenza deriva dalle sensazioni, il valore dell’opera artisti- che
noscenza del bello naca e letteraria consiste nel suscitare in chi guarda o legge una sensazione turale e artistico.
di piacere in grado di stimolare sentimenti e passioni. Il “primato della ragione” non originò, quindi, un freddo e astratto razionalismo, poiché induceva a cogliere
tutte le manifestazioni della sensibilità e della fantasia umana. Parallelamente, la tendenza all’analisi psicologica delle sensazioni e all’osservazione della realtà favorì la nascita di
una letteratura il cui oggetto non era più il “bello”, definito da canoni e poetiche lontane dalla sensibilità del fruitore, ma il “vero”. Compito della nuova letteratura era aiutare l’uomo a
«uscire dalla tristezza che lo perseguita» e a cercare di «abbellire e di animare coll’opera della fantasia l’effetto delle belle arti» (P. Verri).
La prosa saggistica e divulgativa dell’Enciclopedia
Un’opera
per l’uomo
e sull’uomo
L’opera che meglio di ogni altra esprime lo spirito della cultura settecentesca e di fatto
identifica l’“età dei lumi” è certamente l’Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri (o più semplicemente Enciclopedia) ideata da Denis Diderot (1713-1784)
e Jean-Baptiste D’Alembert (1717-1783) e realizzata con la collaborazione di scienziati di varie discipline e dei più prestigiosi intellettuali dell’epoca, tra i quali Condillac, D’Holbach,
Helvétius, Montesquieu, Quesnay, Rousseau, Voltaire. Alla base del progetto vi era l’esaltazione illuministica della centralità dell’uomo.
La genesi
del progetto
L’Enciclopedia ebbe una storia assai travagliata, soprattutto a causa dei numerosi interventi delle autorità politiche e religiose. Dopo l’uscita del primo volume nel 1751, le autorità
ritirarono il “privilegio di stampa” (ovvero l’autorizzazione alla pubblicazione) in seguito alle polemiche suscitate dall’interpretazione scientifica e razionale di tutti gli aspetti della
conoscenza, anche quelli che tradizionalmente erano riservati alla filosofia e alla teologia. Il
divieto non fermò Diderot (D’Alembert abbandonò l’impresa nel 1758, do- Censura
po la condanna dell’opera da parte del Parlamento di Parigi) e nel 1765 Controllo delle forme
erano stati stampati già 17 volumi di testo, a cui seguirono, nel 1772, 11 vo- di espressione artistiche e letterarie caratlumi di tavole illustrate, per un totale di 33 volumi pubblicati entro il 1781. teristico di regimi poProprio in virtù delle numerose battaglie combattute contro la censura e litici autoritari.
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l’ostilità degli ambienti culturali più conservatori e tradizionalisti, l’Enciclopedia fu considerata l’espressione di un vero e proprio “partito filosofico”.
L’opera fu concepita come raccolta di tutto il sapere, revisionato e chiarito alla luce dei
metodi scientifici e sperimentali, e fu il principale strumento di diffusione di un nuovo tipo di pensiero, basato esclusivamente sull’esaltazione della ragione. L’opera era divisa in
due grandi sezioni: la prima illustrava la nozione di “Enciclopedia” come sistema universale delle conoscenze umane; la seconda si presentava come dizionario ragionato delle scienze, arti e mestieri.
L’affermazione del romanzo
Il successo
del romanzo
La letteratura dell’Illuminismo si ispirava all’esigenza di rinnovamento e di divulgazione. Il genere caratteristico della nuova sensibilità illuministica fu il ROMANZO, che proprio
durante il Settecento divenne il prodotto letterario più diffuso e letto presso il pubblico di tutta Europa. Le ragioni di questo successo si spiegano con la particolarità del genere romanzesco, che, in quanto non soggetto a regole rigide, apparve da subito idoneo alla rappresentazione dello spirito borghese di una società che aspirava ad accordare pari dignità a
tutti gli individui; il romanzo si adattava infatti a qualsiasi argomento ed era in grado di utilizzare tutti i linguaggi, dal gergo popolare alla lingua d’uso comune fino al linguaggio tecnico, con l’ovvio risultato di far presa su qualunque tipo di lettore.
La realtà sulla quale si focalizzò maggiormente l’attenzione dei narratori fu quella della borghesia e della città. Un ruolo decisivo
nell’affermazione del romanzo fu svolto dal pubblico, che,
soprattutto in paesi socialmente evoluti come l’Inghilterra,
si era notevolmente allargato ed era costituito dalla classe
dirigente, dai gruppi di opinione e dagli uomini d’affari,
commercianti e professionisti. La differenza più importante rispetto alle epoche precedenti risiede nel fatto che i lettori settecenteschi amavano essere informati dei fatti di attualità dalle gazzette e dai giornali e prediligevano la lettura di libri ispirati alla realtà sociale o incentrati sulle questioni filosofiche emergenti. Essi si dilettavano, inoltre, di
libri che rappresentavano quei mondi esotici che sempre
più spesso balzavano all’attenzione delle cronache in seguito ai resoconti di viaggi commerciali o di esplorazioni.
Si spiega così l’enorme successo ottenuto da quello che è
convenzionalmente considerato il primo romanzo moderno, Robinson Crusoe (1719; ‹
p. 59) dell’inglese Daniel Defoe (1660-1731).
Un nuovo
pubblico
Il romanzo settecentesco nasce e si consolida in Inghilterra, il paese socialmente ed economicamente più avanzato d’Europa, ma fu
la Francia il paese in cui la produzione romanzesca fu
quantitativamente maggiore. Mentre in Inghilterra si sviluppò un romanzo di tipo “borghese”, i romanzi francesi erano rivolti ai gusti e alle aspettative di un pubblico influenzato dalle idee e dai princìpi della cultura illuminista. Il nuovo romanzo francese è lo specchio di una società
dove era ancora molto forte la presenza della nobiltà; per
questo tra gli autori figurano spesso esponenti della nobiltà
e sono assai diffusi personaggi e contesti aristocratici.
Inghilterra
e Francia
T. Rowlandson, Il libraio, disegno del 1784. In questa
caricatura si vedono un libraio altezzoso e un autore
ossequioso, che mostra al libraio il testo che intende
far pubblicare. Gli autori del Settecento erano più
fortunati dei loro predecessori perché i libri erano più
economici, c’erano biblioteche itineranti e aumentava
la richiesta di libri da parte di un nuovo pubblico,
quello borghese. Tutti questi fattori contribuirono
alla nascita e allo sviluppo del nuovo genere del romanzo borghese.
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Sezione 1. Il Settecento