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PORTOFRANCO IL CINEMA INVISIBILE AL BARETTI PORTOFRANCO IL CINEMA INVISIBILE AL BARETTI Calendario MARZO / MAGGIO 2011 10 maggio 2011 22 marzo REVANCHE di Gotz Spielmann 29 marzo OSAMA di Siddiq Barmak 5 aprile IM JULY (In luglio) di Fa h Akin [versione originale con so o toli in italiano] 12 aprile NON DESIDERARE LA DONNA D’ALTRI di Susanne Bier 19 aprile OCCUPAZIONE IN 26 QUADRI di Lordan Zafranovic E’ prevista la presenza in sala del regista Lordan Zafranovic e dello storico Eric Gobe . [versione originale con so o toli in italiano] AFFETTI E DISPETTI di Sebas an Silva 3 maggio DIARIO DI UN MAESTRO di Vi orio De Seta 10 maggio LA LINEA GENERALE - IL VECCHIO E IL NUOVO di Sergej Ejzenštejn Film muto con cartelli in russo e italiano 17 maggio GARAGE di Leonard Abrahamson 24 maggio ALAMBRADO di Marco Bechis E’ prevista la presenza in sala del regista Marco Bechis Con il contributo di: PORTOFRANCO è realizzato: Unicredit Group - Cineforum Circolo Torino In collaborazione con: Goethe Institut di Torino - Associazione culturale Russkij Mir Wic.it - Web Image Communications - Libreria Gulliver Con il sostegno di: Circoscrizione 8 LA LINEA GENERALE (IL VECCHIO E IL NUOVO) [ General’naja linija - Staroe i novoe ] Portofranco rispetta l'ambiente e sceglie la carta riciclata 26 aprile di Sergej Ejzenštejn Film muto con cartelli in russo e italiano Con: Durata: Genere: Nazionalità: Sceneggiatura: Aiuto regista: Fotografia: Marfa Lapkina, Konstan n Vasil’ev, Vasilij Buzenkov, Ivan Judin 90 minu dramma co URSS, 1926-1929 Sergej Ejzenštejn, Grigorij Aleksandrov Grigorij Aleksandrov Eduard Tisse, Vladimir Popov Via Baretti 4 - 10125 Torino - Tel./Fax 011 655187 www.cineteatrobaretti.it - [email protected] Dopo il successo mondiale della Corazzata Potëmkin, Potëmkin, Ejzenštejn elaborò la teoria del “cinema intelle uale”: per mezzo delle immagini e del loro montaggio è possibile trasporre in un film anche idee scien fiche e conce astra . In questo senso avrebbe voluto trasporre addiri ura Il Capitale di Karl Marx, il proge o però non andò in porto. Iniziò invece la lavorazione de La linea generale, generale, interro o per girare O obre e terminato solo nel 1929: qui, come in O obre, obre, si può notare che effetvamente Ejzenštejn parla dallo schermo di conce molto profondi e complessi, facendo uso solo delle immagini e del montaggio. La linea generale è dedicato al problema della colle vizzazione nelle campagne e a raverso un caso parziale (quello di Marfa, che era una povera contadina anche nella realtà), Ejzenštejn parla in generale dei grandi processi storicosociali in a o nel paese. L’intreccio è simile a quello di un pico “film d’agitazione”: Marfa riesce a convincere gli altri contadini a organizzare una cooperativa procurando una scrematrice, un toro e un tra ore, ma deve lo are non solo con i kulaki (i contadini ricchi) ma anche con le diffidenze e i pregiudizi dei suoi stessi compagni e, sopra u o, dei burocra “del ministero”, che pensano solo a sé e sembrano avere dimen cato gli insegnamen di Lenin… Per queste ul me affermazioni, nonché per il suo sperimentalismo (l’avanguardia ar s ca non era più in auge) auge) il film incontrò un mucchio di difficoltà da parte della censura staliniana: fu tagliato e rimontato, il tolo fu cambiato in Staroe i novoe (Il vecchio e il nuovo), Ejzenštejn dovette aggiungere un epilogo patetico e accettare critiche pesan ssime al suo lavoro, che negli anni successivi lo avrebbero obbligato anche a fare “autocri ca” e ad acce are che alcuni dei suoi film non venissero porta a termine (Bežin Bežin lug) lug) o fossero vietati (La (La congiura dei boiari, boiari, seconda parte de Ivan il Terribile). Terribile). La linea generale fu proiettata pochissimo in Occidente, e venne tra l’altro frainteso come un film dida co-poli co. Come ha scri o Aldo Grasso: “Pochi “Pochi compresero la sua natura di poema sulla fecondità della terra e sulla pienezza delle forze della natura al servizio dell’uomo. È un film più vicino alle Georgiche di Virgilio che alla tradizione del romanzo realis co. Le metafore sessuali e l’allegria panica di cer passaggi instaurano talvolta tra schermo e spe atore una tensione ero ca: “Per Ejzenštejn la figura dell’orgasmo è la metafora più efficace per rappresentare la forza dirompente della rivoluzione”. Dopo un precoce esordio in teatro come scenografo e regista, Sergej M. Ejzenštejn (1898-1948), uno dei più grandi e autorevoli regis di tutti i tempi, oltre che uno dei più profondi e innovatori teorici del cinema, realizza nel 1924 il suo primo film, ““Sciopero Sciopero”. ”. Fra i suoi capolavori, “La “La corazzata Potëmkin”” (1925), ““IlIl vecchio e il Potëmkin nuovo”” (“La nuovo (“La linea generale”, generale”, 192729), ““Aleksandr Aleksandr Nevskij” Nevskij” (1938) e il film in due episodi “Ivan “Ivan il Terribile” Terribile” (1944-1946). Nel 1930 fu invitato a lavorare a Hollywood ma divergenze con la produzione causarono la ro ura del contra o; senza fortuna fu anche l’esperienza messicana, e non gli riuscì di terminare e montare il suo documentario Que Viva Mexico!.. Morì di crepacuore a Mosca xico! l’11 febbraio 1948. (a cura di Anna RoberƟ Associazione Culturale Russkij Mir di Torino) Nella foto, da sinistra a destra: Grigorij Aleksandrov, l’operatore Eduard Tisse e Sergej Ejzenštejn durante le riprese del film Prossimo appuntamento di PORTOFRANCO: 17 maggio 2011 GARAGE di Leonard Abrahamson