documento di progetto - Parco nazionale del Vesuvio

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documento di progetto - Parco nazionale del Vesuvio
POR Campania 2000-2006
Progetto Integrato Territoriale
“VESEVO”
Progetto S20
“I Green Sites e le Aule Didattiche all’aperto
del Parco nazionale del Vesuvio”
Documento Tecnico
INDICE
PREMESSA ............................................................................................................ 3
OBIETTIVI ............................................................................................................ 3
STRATEGIA ........................................................................................................... 3
TARGET ................................................................................................................. 5
METODOLOGIE ..................................................................................................... 5
TEMI DELLE LEZIONI .......................................................................................... 5
AULE DIDATTICHE ............................................................................................. 6
SUPPORTI ALLA DIDATTICA PREVISTI ......................................................... 12
ALLEGATO 1: SCHEMA DI
PROGETTO ............................................................
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Premessa
Il green site è un centro di esperienza permanente, è un laboratorio
sperimentale, è un centro di educazione ambientale, in altre parole è il luogo dove
conoscere, esplorare, leggere e giocare si trasformano in un momento altamente
formativo che prepara il visitatore – bambino a vivere l’area Parco in modo rispettoso.
Nei green sites oltre alle informazioni sulle particolarità ambientali del Parco
Nazionale del Vesuvio, si propongono anche modelli comportamentali corretti,
nell’ambito dei diversi temi dell’ecologia applicata.
L’allestimento di un greensite richiede la realizzazione di aule didattiche
all’aperto.
I Green sites e aule didattiche all’aperto perseguono tre obiettivi strategici
fondamentali:
1. la valorizzazione dei territori anche attraverso la sensibilizzazione
ambientale;
2. la fruizione del territorio del Parco da parte di diverse tipologie di
utenze comprendenti anche disabili;
3. la mobilitazione delle risorse endogene in iniziative nell’ambito della
gestione ambientale
GLI OBIETTIVI
Nei green sites del Parco Nazionale del Vesuvio si propongono esperienze di
apprendimento basate sull’esplor-azione e sul gioco. Si mira, ad incoraggiare e
aiutare il naturale desiderio di apprendimento, che è in ogni bambino, con proposte ed
attività stimolanti, divertenti e adatte a diverse fasce d'età.
La principale scelta strategica è quella di istruire divertendo, elevando la qualità
attrattiva dei siti progettati attraverso l’ideazione di eventi particolari, il
cambiamento del tema della visita con cadenza semestrale oppure annuale,
l’organizzazione di eventi ludici in occasione di particolari festività.
L’attività didattica dev’essere di alta qualità e perciò garantita da personale
docente specializzato e opportunamente formato, che dev’essere capace tanto di
svolgere una lezione di educazione ambientale quanto di guidare i bambini nel giochi
didattici e nella sperimentazione nei laboratori .
LA STRATEGIA
L’ESPLORAZIONE
L’esplor-azione: E’ noto come l’apprendimento costituisca un processo
psicologico complesso che interessa le facoltà superiori della nostra mente. Per
migliorare la qualità del livello di apprendimento è necessario intervenire su due
aspetti molto importanti: la motivazione e l’attenzione. Il bambino impara a conoscere
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meglio ciò che sperimenta attraverso la sua esperienza, le sue emozioni, la sua
intelligenza e che contribuisca a dargli maggiore fiducia in se stesso.
In altre parole per un bambino è' “più facile” imparare concetti e nozioni che lo
interessano, e che siano per lui stimolanti. Per questo l’esperienza “sul campo”
acquista un ruolo fondamentale nel suo sviluppo cognitivo. Si predilige quindi una
metodologia di insegnamento che utilizzi prevalentemente lo strumento ludico e la
sperimentazione diretta rispetto alla lezione tradizionale, sebbene questa sia
imprescindibile, in quanto momento di comunicazione delle nozioni generali.
Le informazioni date devono riuscire a raggiungere il più ampio numero di
utenti attraverso strumenti didattici quali, ad esempio, cartelli composti da scritte in
nero e in caratteri braille completati da immagini rese anche in rilevato per garantirne
la percezione anche ai non vedenti o agli ipovedenti; cartelli con sagome sia in rilievo
che in bassorilievo, oppure traforate per consentire anche a coloro (non vedenti o
ipovedenti) che non sono in grado di decifrare il linguaggio braille, di poter ricevere le
informazioni; aule didattiche all’aperto con spazi di seduta adeguati ad accogliere
persone anche con diverse tipologie di disabilità; guida ad attività interattive; guida
alle attività di gioco da svolgere sia in gruppo sia nelle strutture opportunamente
create allo scopo;
IL GIOCO
Il gioco rappresenta il principale sistema di apprendimento per un bambino.
Attraverso il gioco il bambino sperimenta direttamente le cose divertendosi,
quindi con un minore affaticamento e quasi senza accorgersi che ciò che sta facendo
contribuisce all’accrescimento delle sue conoscenze.
Il gioco è un tipo di attività gratuita, libera e, soprattutto, estetico-espressiva,
oltre che un fenomeno capace di migliorare la socializzazione.
Il gioco è una strategia di simulazione, e per questo è per il bambino un’attività
seria che accende una successione di dispositivi di ordine psicologico, pedagogico,
sociologico, antropologico, e contribuisce allo sviluppo dell’intelligenza e della vita
emotiva.
Quindi l’esercizio dei giochi sia di carattere motorio - sociale che
semplicemente intellettuale serve a potenziare lo sviluppo di qualità come la fantasia
e la creatività, che tornano utili al fine dell’apprendimento.
Alla luce di queste considerazioni la scelta progettuale ha privilegiato la
creazione di spazi gioco e di spazi interattivi ove l’attività psico – motoria si fonde con
quella didattica, sia per i bambini normalmente abili che per quelli disabili, in
considerazione del fatto che i giochi sociomotori sono apprezzati come indispensabili
ad uno sviluppo armonico della personalità umana al punto da essere spesso inseriti
nei programmi di riabilitazione psichica e in psicoterapia.
Lo spazio pensato dev’essere uno spazio di interazione “per tutti”, perchè è
proprio nel gioco che i giovani utenti con disabilità vivono maggiormente
l’emarginazione e la loro limitazione ad interagire con gli altri bambini. Le aree gioco
progettate garantiscono, quindi, pari opportunità di sperimentazione e di sviluppo
delle proprie capacità.
Alle aree gioco si alternano aree di riposo intese come spazi destinati ad attività
interattive ed al confronto fra i bambini aumentando la loro socializzazione.
Quali supporti alla didattica si creeranno:
1.
information point con n. 2 postazioni computer collegate ad Internet, in
rete con il sito del Parco nazionale del Vesuvio, con il Laboratorio permanente sulla
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biodiversità e con le aree museali, che fornirà informazioni sul territorio, sulla
ricettività, sul tempo libero, sugli eventi e sulle iniziative promosse del Parco;
2.
mostra permanente sugli ambienti del Parco con pannelli illustrativi,
fotografie, diorami, reperti geologici che informano il visitatore sulle principali
caratteristiche dell’area e lo educano all’osservazione su campo;
3.
cartoteca e biblioteca;
4.
museo mineralogico, erbario e collezione della fauna vertebrata
imbalsamata;
5.
planetario;
6.
laboratorio sperimentale permanente sui temi dell’ecologia applicata
(degrado ambientale e rischio vulcanico, raccolta differenziata e riciclaggio rifiuti,
risparmio energetico ed idrico, tecnologie alternative);
7.
aula didattica per gli studenti disabili e non e per l’aggiornamento dei
docenti/formatori ;
8.
area degustazione e vendita di prodotti artigianali ed enogastronomici
locali.
Saranno poi prodotti strumenti didattici e formativi da distribuire nelle scuole e
da utilizzare nelle aule all’aperto.
IL TARGET
Ogni iniziativa prevista è nata dal desiderio di rispondere a particolari esigenze:
1.
Si sono ideati siti dove genitori e bambini possano vivere insieme una
particolare e affascinante esperienza.
2.
Si è voluto offrire agli insegnanti e alla scuola esperienze ricche, non
disciplinari, sulle quali si può continuare a lavorare in classe.
Il target di riferimento è,quindi, composto da:
• Famiglie
• Scuole
METODOLOGIE DI ATTUAZIONE
L’allestimento dei green sites prevede:

Attivazione di iniziative capaci di attrarre l’interesse dei bambini

Suscitare il desiderio di ritornare più volte sull’area di progetto

Creazione di nuove figure professionali qualificate
TEMI DELLE LEZIONI
I programmi didattici sono suddivisi per classi di età e per tipo di formazione
(ossia nella scuola media superiore si adegueranno i temi affrontati e le attività
laboratoriali alla tipologia di istituto di provenienza degli studenti).
L’attività didattica si svolge su due fronti: la lezione fatta dagli operatori
didattici e le attività pratiche (ludiche e laboratoriali). Le lezioni si orienteranno su
temi specifici:

principi di ecologia applicata;

flora e fauna vesuviana;
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
aspetti geologici e vulcanologici del complesso vulcanico Somma –
Vesuvio.

principi generali di mineralogia;

l’agricoltura e l’artigianato tradizionale in area vesuviana;

la conservazione integrata per uno sviluppo sostenibile;
e sono propedeutiche alle attività pratico – laboratoriali che si orientano nella
guida a:
Camminare, osservare ed esplorare – vengono svolte osservazioni guidate
lungo sentieri didattici studiati per la più ampia accessibilità, che mirano ad esaltare in
ogni visitatore le sue capacità percettive;
Leggere, scrivere e raccontare- attraverso la lettura di brani scelti e tratti
dalla letteratura classica su temi legati alle lezioni, si guidano i ragazzi ad interpretarle
con fantasia e creatività.
Riposare – si insegnerà a godere della natura ed a percepirne i suoni, colori,
rumori, nell’abbandono di un momento di relax.
Mangiare – guida ai prodotti tipici dell’area vesuviana ed alle tecniche di
produzione ecocompatibile e biologica, con numerosi riferimenti di educazione
alimentare.
Costruire, lavorare e disegnare – con del materiale fornito dagli operatori
didattici si guideranno i ragazzi in attività creative anche con materiali da riciclare.
Sperimentare – vere e proprie attività di laboratorio con prove in sito su temi
diversi affrontati durante le lezioni. A titolo esemplificativo si citano ad esempio
attività laboratoriali sul tema “Facciamo i botanici”: consistente nel riconoscimento
delle specie vegetali illustrate durante la lezione, compilazione di una scheda di
catalogo, disegno dal vero.
“Nelle viscere del vulcano”: individuazione di
un’emergenza geologica e riconoscimento del ciclo eruttivo cui appartiene,
descrizione della stratigrafia di un sito, riconoscimento di alcuni minerali. “Il
monitoraggio ambientale”: prove di osservazione della fauna selvatica locale.
AULE DIDATTICHE
Si prevede la realizzazione di almeno tre siti didattici concepiti nel modo
seguente:
SITO DIDATTICO N.1:
Oltre a percorsi per tutti (abili e diversamente abili) si deve prevedere la
creazione di aree attrezzate per il gioco, un’aula all’aperto ed alcuni punti sosta da
utilizzare anche come spazi per le attività di laboratorio.
PER IL GIOCO
I giochi che si possono essere posizionati in sito sono:
1)
Altalena normale, affiancata da un’altalena ad amaca, sono i giochi
deputati allo stimolo delle percezioni motorie, ma anche al divertimento che il
dondolamento riesce a dare ai bambini. Il movimento ritmico dell’altalena enfatizza la
percezione degli odori e delle caratteristiche dell’aria, del grado di insolazione e dei
rumori di un luogo.
L’altalena normale dovrà essere adattata alle esigenze di bambini con disabilità
e per questo sarà formata da un piano di altalena a sedile cui viene aggiunto uno
schienale allungato e, davanti, una maniglia di sicurezza orizzontale apribile per
consentire di sedersi agevolmente.
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L’altalena ad amaca è invece particolarmente utile per tutti quei bambini che
non possono stare seduti (e non solo) ma che in questo modo possono dondolare
insieme agli altri, condividendo le stesse emozioni e godendo del contatto fisico
diretto.
2)
Il labirinto delle essenze è il luogo deputato allo sviluppo delle capacità
sensoriali: nel labirinto le essenze vegetali si possono toccare, odorare, vi si possono
sperimentare le proprie capacità di orientamento.
Importante è la scelta delle essenze vegetali da piantare nel labirinto. Molto
variate saranno le forme delle loro foglie ed i loro colori in modo che siano rese
percepibili anche da persone con limitate capacità visive.
Il percorso ben delimitato e segnalato per tutti, può essere esplorato da ogni
ragazzo che potrà scoprire il mondo vegetale grazie al contatto diretto
3)
L’arrampicata fra gli uccelli, dovrà essere creata con l’aiuto di uno
scultore che sia capace di conferirle la scenografia più adatta con colori contrastati e
materiali naturali trattati in modo diverso per variare le sensazioni al tatto. E’ il gioco
più completo perché capace di coniugare sviluppo motorio, apprendimento e
sperimentazione. Il bambino arrampicandosi migliora il suo coordinamento e la
percezione del proprio corpo, controllando i movimenti di mani e gambe senza
perdere l’equilibrio. Le riproduzioni degli uccelli permettono di conoscere giocando, di
vincere i propri limiti per raggiungere mete via via diverse, in un’avventura che aiuta
ad acquisire consapevolezza di se e delle cose che si incontrano.
4)
I Punti di sosta pur non essendo delle aree gioco in senso stretto,
acquistano una grande importanza dal punto di vista aggregativo. Sono dotati di
panche ombreggiate dove poter parlare, dove l’operatore didattico potrà far svolgere
giochi di gruppo, dove godere di scorci particolari o panorami suggestivi.
Tra le aree di sosta sono comprese anche le zone erbose dove è possibile
giocare liberamente o stendersi a contatto con il verde.
PER L’APPRENDIMENTO
1)
Uno spazio pianeggiante interno all’area si trasformerà in aula didattica
all’aperto dove un operatore didattico svolge la lezione in posizione centrale
circondato dagli spazi di seduta intervallati da punti dove possono trovare posto anche
uditori su sedie a rotelle.
Nell’area didattica trovano posto alcuni cartelli con immagini e scritte (anche
braille) ed altri a rilievo per la percezione tattile delle specie animali e vegetali
presenti nel Parco, nonché qualche esempio di opere di ingegneria naturalistica.
2)
Un’information point può essere posizionato all’interno di un edificio
preesistente, dove verrà posto un punto Internet in rete che con il sito del Parco
nazionale del Vesuvio, con il Laboratorio permanente sulla biodiversità e con le aree
museali, dotato di un software interattivo che fornirà informazioni generali sul
territorio vesuviano, sulle sue caratteristiche geologiche ed ambientali, riferimenti alle
emergenze architettoniche ed archeologiche, sulle capacità ricettive, ricreative,
nonché sugli eventi e sulle iniziative culturali promosse dal Parco;
3)
Occorrerà posizionare anche mostra permanente sugli ambienti
del Parco con pannelli illustrativi, fotografie, diorami, reperti geologici che informano
il visitatore sulle principali caratteristiche dell’area e lo educano all’osservazione su
campo;
4)
punto vendita di pubblicazioni curate dal Parco Nazionale del Vesuvio e
gadgets
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SITO DIDATTICO N.2:
Si prevede la realizzazione di un sentiero della fantasia all’interno dello stradello
forestale della Riserva Tirone Alto Vesuvio.
 Il percorso ludico – didattico inizia all’ingresso della Riserva Tirone - Alto
Vesuvio dal lato di Ercolano e prosegue all’interno della Riserva, lungo lo stradello
già tracciato, con andamento quasi pianeggiante attraverso un bosco misto in cui
alla pineta impiantata in epoca recente con interventi mirati di forestazione, sta
lentamente sostituendosi una lecceta, con numerosi elementi di macchia
mediterranea. nei tratti più aperti (Spartium junceum, Helichrysum litoreum ,
Centranthus ruber, e la Rumex amplexicaulis), fino a giungere ad un largo dove
insistono alcuni corpi di fabbrica.
Il percorso è segnato in più punti da opere di sostruzione muraria e di
regimentazione delle acque meteoriche realizzate in quest’area fin dall’epoca
borbonica, e che gli conferiscono valore anche sotto l’aspetto storico – ingegneristico.
Ed infine è reso particolarmente suggestivo dagli ampi tratti panoramici che si aprono
sul Golfo di Napoli e dalla quasi improvvisa apparizione, lì dove attraversa la recente
distesa lavica oggi in fase di colonizzazione pioniera da parte dello Stereocaulon
vesuvianum, della maestosa mole del vulcano.
L’itinerario didattico proposto si comporrà di due tratti di sentiero la cui percorrenza è
divisa da una sosta presso l’aula didattica (che si costituisce di uno spazio all’aperto e
di uno spazio al chiuso), e di una seconda aula didattica all’aperto ubicata in uno dei
punti più alti del versante vesuviano.
Il primo tratto conduce all’aula didattica dove vengono approfonditi i temi affrontati
durante il percorso, e dove vengono svolti giochi ed attività laboratoriali.
Il secondo tratto sale al Gran Cono verso il piazzale panoramico sul lato di Ottaviano
percorrendo la Strada Matrone .
In tutto il percorso, oltre agli operatori didattici, accompagnerà i visitatori un
personaggio speciale - LA MASCOTTE DEL PARCO – che diventerà un cicerone
d’eccezione capace, con la sua presenza di affascinare i bambini e di guidarli nelle
attività laboratoriali e nei giochi.
La mascotte è un personaggio chiave di tutto il progetto perché assume
l’importante ruolo di tramite fra fantasia e realtà. Il personaggio, tratto dalle
leggende e fiabe popolari vesuviane, è il cantore delle bellezze naturalistiche del
Vesuvio ma anche narratore di usi e di tradizioni locali. Egli è presente su tutto il
percorso in diverse vesti:
 come immagine - nei cartelli, sulle brochures e sul materiale didattico,
 come abitante dello spazio didattico - attraverso l’allestimento come sua
dimora di uno degli immobili presenti nell’area;
 nell’aula didattica come immagine sui cartelli illustrativi e come docente
(uno degli operatori travestito).

Primo tratto del sentiero
Gli operatori didattici si preoccuperanno di accogliere i visitatori consegnando
loro il materiale didattico e, se necessario, dividendoli in gruppi, per poi iniziare la
visita alla Riserva.
Questo primo tratto di sentiero viene percorso a piedi o con l’ausilio di mezzi
elettrici messi a disposizione delle persone diversamente abili. I visitatori saranno
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accompagnati dagli operatori didattici che illustreranno le caratteristiche ambientali
della Riserva non solo con interventi di natura descrittiva ma anche coordinando brevi
giochi di gruppo (a titolo di esempio “La caccia al Tesoro per la scoperta dei ricchezze
del Parco”).

La prima aula didattica
 Si raggiunge l’aula didattica ubicata in un edificio preesistente, un tempo
a servizio degli operai forestali. Su questo edificio è in fase di progettazione un
intervento di recupero statico e funzionale nell’ambito del P.I. Vesevo (I28 Recupero e restauro degli immobili siti nella R.F.P. Tirone alto Vesuvio, recupero e
valorizzazione del percorso Matrone e delle aree annesse alla Riserva).
L’aula didattica si compone di uno spazio all’aperto, pianeggiante e panoramico,
e di uno spazio al chiuso che verrà allestito con unità interattive e con pannelli
illustrativi.
L’aula al chiuso comprende:




un piccolo spazio di lettura costituito da alcuni punti di seduta ed una libreria
ad accesso libero con pubblicazioni sul Vesuvio;
uno spazio sensoriale in cui trovano posto strumenti per la percezione degli
odori, delle sensazioni tattili, dei rumori di quanto è presente nel Parco;
uno spazio per la proiezione del filmato sul Parco nazionale del Vesuvio;
uno spazio per la elaborazione dei materiali di laboratorio.
Date le ridotte dimensioni della sala più attività sono posizionate nello stesso
ambito, ottimizzando lo spazio senza rinunciare a nessuna delle attività necessarie.
L’aula all’aperto comprende:



alcuni elementi di seduta per i visitatori realizzati con materiali naturali
(legno e pietra locale);
cartelli composti da scritte in nero e in caratteri braille completati da
immagini rese anche in rilevato per garantirne la percezione anche ai non
vedenti o agli ipovedenti;
cartelli con sagome sia in rilievo che in bassorilievo, oppure traforate per
consentire anche a coloro (non vedenti o ipovedenti) che non sono in
grado di decifrare il linguaggio braille, di poter ricevere le informazioni;
Entrambi gli spazi didattici comprendono sistemi per l’accessibilità anche da
parte di persone diversamente abili.

Il secondo tratto del sentiero e la seconda aula didattica
Dall’aula didattica la visita alla Riserva continua, sempre in compagnia della
guida, sul secondo tratto di sentiero che si collega alla strada Matrone, l’antica risalita
al cratere che da Trecase sale a quota 1000 s.l.m. dal lato di Ottaviano.
Al piazzale di quota 1000 di Ottaviano c’è la seconda aula didattica all’aperto
allestita però prevalentemente con pannelli illustrativi, perché la suggestione del luogo
è tale da lasciare che sia esso stesso l’oggetto su cui creare la lezione.
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Su questo piazzale sorge un edificio ad un solo vano, piuttosto piccolo, che un
tempo era la biglietteria della funicolare Matrone, attualmente in disuso, e che viene
trasformato in LUOGO DELLE TRACCE dove i visitatori potranno lasciare un segno del
loro passaggio (l’impronta di una mano, una firma, un disegno, o quant’altro da
apporre direttamente sulle pareti.)
Da questo edificio parte un sentiero che sale fino alla sommità del cratere
(Sentiero n. 5) e che compie il giro completo ricollegandosi all’altro piazzale di quota
1000 s.l.m., quello del lato di Ercolano. Questo sentiero, però, per le particolari
caratteristiche del sito, non può essere adeguato alla fruizione anche da parte di
persone diversamente abili, e per questo non viene fatto rientrare nell’ambito dei
percorsi didattici di progetto, ma viene presentato come eventuale proposta di visita
offerta nei pacchetti turistici.
I visitatori, dopo la pausa sulla seconda aula didattica, ridiscendono fino a quota
800 circa, e proseguono sull’ultimo tratto di itinerario fino al cancello di uscita dalla
Riserva Tirone –Alto Vesuvio che si apre sulla via provinciale Vesuvio di Ercolano quasi
all’altezza del piazzale di quota 1000.
Nei pressi di questo cancello sorge il rudere dell’osservatorio che nel 1944
ospitò Imbò durante i suoi studi sull’ultima eruzione del Vesuvio. L’edificio è anch’esso
oggetto di un progetto di recupero funzionale e restauro conservativo in seguito al
quale è prevista la sua trasformazione in spazio aperto al pubblico a servizio sia della
Via Provinciale che della Riserva. Questo corpo di fabbrica diviene il vero e proprio
trait-d’union tra il sentiero della fantasia e la salita tradizionale al Vesuvio e,
nell’ambito delle funzioni che accoglierà, si inseriranno anche alcune postazioni
informatiche, complete di PC e stampanti, e di un’altra area di lettura;
IL GIOCO
L’educazione ambientale concepita come gioco interattivo, stimola nel visitatore
la curiosità e lo guida verso comportamenti corretti: essa è prerequisito indispensabile
per arrivare allo sviluppo sostenibile.
Su questo sentiero si prevede lo svolgimento di giochi di gruppo, fondati sul
ragionamento e sulla scoperta. Giochi che vedono nella collaborazione fra i ragazzi il
cuore dell’azione.
La fantasia, elemento guida di tante attività dell’adulto (si pensi ad esempio alla
sua importanza in tutte le arti), ha le sue radici nell'infanzia e nel gioco infantile.
Il contrario del gioco è il reale ed il bambino sa distinguere molto bene il mondo
dei suoi giochi dalla realtà e sa bene la differenza fra "giocare" e "fantasticare".
L'adulto, pur smettendo di giocare, non vi rinuncia, bensì trasforma il gioco in
un sostituto o surrogato: costruisce aspirazioni e fantasie, quelli che si è soliti
chiamare con il nome di “sogni a occhi aperti”.
Questo diverso comportamento di chi gioca e di chi fantastica trova il suo
fondamento nei motivi di queste due attività, diversi anche se l'una è la continuazione
dell'altra.
Il sentiero della fantasia intende, perciò, coniugare l’attitudine al gioco del
bambino con il desiderio di fuga dal mondo reale dell’adulto. Vuole esser un centro di
educazione ambientale indirizzato ai bambini ma intende anche dare agli adulti il
piacere di essere accompagnatori, e di condividere gli entusiasmi dei più piccoli.
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SITO DIDATTICO N.3:
La terza aula didattica troverà posto nel giardino sud del Palazzo Mediceo, forte
punto di riferimento nello sky line del Monte Somma dal lato dell’agro Nolano, ed
emergenza urbanistica importante per il centro storico di Ottaviano e per tutto il
versante sommano, vero e proprio simbolo per le popolazioni locali.
Il Palazzo, è stato uno dei beni confiscati alla camorra negli anni Ottanta e
diventerà sede legale del Parco Nazionale del Vesuvio.
Anche in questo caso il green site si compone di un’aula didattica all’aperto e di
una al chiuso. L’aula al chiuso trova posto negli spazi seminterrati posti al di sotto del
loggiato del giardino storico e oltre all’aula vera e propia dovrà essere allestita a
piccolo museo della civiltà contadina.
Lo spazio che si apre davanti a questi ambienti seminterrati sarà piantumato con
specie autoctone dell’agricoltura vesuviana e con altre essenze tipiche dell’ambiente
vegetale del complesso Somma – Vesuvio.
In entrambe le aule didattiche (al chiuso ed all’aperto) gli operatori creeranno dei
percorsi mirati al riconoscimento delle specie presenti, all’insegnamento delle
specificità agricole e vegetali, con sperimentazioni dirette ed esperienze laboratoriali a
tema (ad esempio se il tema è la produzione del vino si sperimenterà una vendemmia
con la pigiatura dell’uva, la formazione del mosto e via via seguendo tutte le fasi di
lavorazione).
Questo green site sarà più degli altri disponibile alla libera iniziativa degli operatori
didattici che dovranno proporre una rosa di iniziative indirizzate alla sperimentazione,
al gioco, alla didattica, ovvero a tutti i principi già esposti nella trattazione dei siti
precedenti
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SUPPORTI ALLA DIDATTICA PREVISTI
Vista la previsione di progetto si intende creare quali supporti alla didattica (requisiti
minimi):
1. un information point con n. 2 postazioni computer collegate ad Internet, in rete
con il sito del Parco nazionale del Vesuvio, con il Laboratorio permanente sulla
biodiversità e con le aree museali, che fornirà informazioni sul territorio, sulla
ricettività, sul tempo libero, sugli eventi e sulle iniziative promosse del Parco;
2. mostra permanente sugli ambienti del Parco con pannelli illustrativi, fotografie,
diorami, reperti geologici;
3. una cartoteca, audioteca e biblioteca;
4. un piccolo spazio museale mineralogico, erbario e collezione della fauna
vertebrata imbalsamata;
5. n.1 planetario mobile;
6. il laboratorio sperimentale permanente sui temi dell’ecologia applicata (degrado
ambientale e rischio vulcanico, raccolta differenziata e riciclaggio rifiuti,
risparmio energetico ed idrico, tecnologie alternative);
7. arredamento aula didattica per gli studenti disabili e non e per l’aggiornamento
dei docenti/formatori ;
8. arredamento e allestimento area degustazione e vendita di prodotti artigianali
ed enogastronomici locali.
Inoltre per attivare i greensites è necessario l’acquisto degli strumenti, degli arredi e
delle attrezzature sotto elencate (requisiti minimi):
a. n.2 Work station grafiche corredate da schede video di adeguata potenza
e monitors 20” LCD ad alto contrasto (necessari anche all’adeguamento
della visibilità degli ipovedenti);
b. n. 1 stampante laser;
c. n. 1 pocket PC Mobile (Palmari con GPS per l’orientamento) completi di
accessori per pocket PC;
d. n. 3 bussole;
e. n. 1 binocolo;
f. n.1 videomicroscopio completo di accessori, e strumenti per la visione
(vetrini, coloranti, etc);
g. kit didattici per:
i.
realizzazione di letti di coltivazione;
ii.
realizzazione di erbari;
iii.
analisi fisico – meccaniche dei materiali piroclastici e rocciosi;
h. N.2 Notebook con schermo ad alto contrasto completi di batteria di
ricambio;
i. n.1 videocamera;
j. n.1 fotocamera;
k. N.1 Planetario mobile con simulazioni dedicate ai temi geologici e floro –
faunistici del Vesuvio;
l. N. 300 pubblicazioni in materia di educazione ambientale e materiali
cartografici anche per diversamente abili;
m. Arredi per i laboratori, biblioteca, aula al chiuso;
n. Produzione di strumenti didattici e formativi da distribuire nelle scuole e
da utilizzare nelle aule all’aperto.
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