La Státní opera di Praga
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La Státní opera di Praga
03 66 economicrevue cultura kultura 16 La Státní opera di Praga Marta Prošková e Jaroslav Prošek La bella musica e il bel canto, il dramma nel suo aspetto più musicale hanno affascinato e continuano ad affascinare le nuove generazioni. La Státní opera Praha ha sempre offerto agli spettatori un repertorio classico ricercato. Ha anche permesso, però, di guardare al futuro di questo genere, realizzando una serie di anteprime a livello mondiale Il primo aprile 2002 ha festeggiato il decimo anniversario di attività indipendente. Ha sede nell’edificio dell’ex Teatro Nuovo tedesco, costruito tra il 1886 e il 1887 dall’architetto praghese Alfons Wertmüller in base al progetto dello studio viennese Fellner- Helmer. Nel 1945 vi fu istituito il Divadlo 5. května. Nel 1946 assunse il nome di Velká opera 5. května. Dal 1948 venne di nuovo chiamato Divadlo 5. května. Nello stesso anno si fuse con il Národní divadlo. Nel 1949 gli venne dato il nome di Smetanovo divadlo, che gli rimase fino al 1992 quando nacque la Státní opera Praha. Dal primo luglio 2002 sono stati insegniti rispettivamente della funzione di direttore dell’opera e di direttore del balletto il Mgr. Vojtěch Spurný e il Prof. Pavel Šmok. Il nuovo direttore artistico sarà nominato in base ad un procedimento di selezione che sarà bandito all’inizio della prossima stagione. Esiste anche la possibilità di unificare questa funzione con l’incarico attuale di direttore musicale. Venne cambiata anche la forma organizzativa. Il contenuto delle attività è rimasto in sostanza inalterato. La bella musica e il bel canto, il dramma nel suo aspetto più musicale hanno affascinato e continuano ad affascinare le nuove generazioni. La Státní opera Praha ha sempre offerto agli spettatori un repertorio classico ricercato. Ha anche permesso però di guardare al futuro di questo genere e ha realizzato una serie di anteprime a livello mondiale. Solo nella stagione 2001-2002 ve ne sono state otto, un risultato di tutto rispetto. Non è possibile distogliere lo spettatore dal repertorio classico e non esiste nemmeno l‘intenzione. L‘obiettivo è quello di offrire al pubblico nuovi orizzonti. Le novità comportano sempre il rischio di affluenze minori. Tuttavia dal punto di vista degli spettatori, gli allestimenti dell‘opera minimalista di Glass, La rovina della casa degli Usher o dell‘opera di Britten, Stringere la vite, hanno avuto un notevole successo. Questo dimostra anche la grande maturità del pubblico. È necessario considerare la drammaturgia della Statní opera Praha e dell‘opera del Národní Divadlo come un’unica compagine nell’ambito praghese con lo scopo di rafforzare la reputazione di Praga come insigne metropoli europea dell’opera. Oltre ad aspetti vantaggiosi, come per esempio la capacità di risparmiare, invitando ospiti, oppure la possibilità di fare insieme promozione all’estero, l’elemento positivo principale sarà la coordinazione dell’attività con l’opera del Národní Divadlo nella preparazione di un megaprogetto comune: L’anello dei Nibelunghi di Richard Wagner. Per motivi soprattutto finanziari non sarebbe infatti possibile riunire neanche un solo corpo di cantanti rispondente al livello di quest’opera. Attualmente il corpo cantanti della Statní opera Praha è oberato dal numero di repliche della stagione. Un progetto prevede di diminuire lievemente il numero delle repliche degli spettacoli operistici sostituendoli con dei balletti. Per questo verrà intensificata l’attuale collaborazione con il Balletto praghese da camera di Pavel Šmok con l’obiettivo, in futuro, di fondere con questo corpo di ballo il ballet ensemble della Státní Opera Praha. IT Nel 2001 i maggiori indici di affluenza si sono registrati per l‘Aida (91,9 per cento), Nabucco (90,8 per cento) e Carmen (87 per cento). Da un punto di vista finanziario, la Státní opera Praha è risultata autosufficiente per il 61 per cento, il che costituisce un grande successo in confronto con le altre case operistiche europee e mondiali. Il 30 giugno 2002 si è chiusa una tappa significativa della Státní opera Praha, che è stata scritta dall‘intendente, architetto accademico Daniel Dvořák, dal direttore amministrativo Mgr. Jaroslav Vocelka e dal drammaturgo Jiři Nekvasil. L’intendente Daniel Dvořák ha lasciato la Státní opera per andare a dirigere il Národní Divadlo a Praga. Jaroslav Vocelka, persona di ricche esperienze, ha annullato la funzione di direttore amministrativo, svolgendo contemporaneamente la funzione di intendente. Il programma abbraccierà la linea contemporanea della drammaturgia innovatrice, in modo particolare il repertorio mondiale, le opere poco conosciute e le attuali creazioni. Tra il 21 agosto e il primo di settembre alla Statní opera Praha si è tenuto la decima edizione del Festival Verdi. Si è svolto sotto il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica italiana a Praga e con la collaborazione dell’Istituto italiano di cultura. Nell’ambito del festival, i visitatori, quest’anno, hanno avuto la possibilità di assistere anche all’Aida. L’anno scorso al festival, quest’opera non è stata messa in scena poichè si stava preparando la turnée in Giappone. Con il tutto esaurito delle sale, si è svolta la ventiduesima rappresentazione di quest’opera magnifica, davanti a un pubblico giapponese entusiasta. E‘ stato di nuovo uno dei grandi successi della Statní opera Praha all’estero.