Letti da noi I ragazzi che si vedono nel video sono alcuni tra gli ex
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Letti da noi I ragazzi che si vedono nel video sono alcuni tra gli ex
Letti da noi I ragazzi che si vedono nel video sono alcuni tra gli ex studenti del Liceo (classi 4 e 5UC) che hanno vissuto per primi questa esperienza e dichiarano di essersi sentiti onorati di averla lanciata e di averne preso parte. Dopo avere presentato un loro originale percorso di lettura sul tema La brevità della vita, ispirato ai testi dello scrittore latino Seneca ( e non solo…), sono fieri di essere riusciti nel loro intento: trasportare gli ascoltatori nel mondo della letteratura antica, i cui capolavori sono stati da loro analizzati e riletti in chiave originale e moderna In questo caso possiamo dire che sono gli alunni a dare vita alla scuola: il loro compito è di abbattere quelle pareti che isolano il loro sapere dal mondo. Il rischio che si verifica soprattutto nei licei è proprio quello di far apparire inconciliabili teoria e pratica. Gli studenti potrebbero così vivere passivamente il loro percorso formativo. Ed è per scongiurare questo pericolo che nasce il progetto “Letti da noi”. Ideato lo scorso anno dalla nostra insegnante di lettere presso il Liceo “Teresa Ciceri”, viene oggi riproposto a un pubblico più ampio. Se, infatti, nel 2015 prendeva vita nella Aula Magna della scuola ed era rivolto solo agli studenti, quest’anno è pronto ad aprirsi al confronto tra generazioni. Gli incontri nel 2016 invece si svolgeranno, a partire dal 17 marzo, presso l’Università della Terza Età di Como. I ragazzi prenderanno parte alle attività del Circolo del libro dei loro più maturi “colleghi” e presenteranno loro alcuni libri, incentrati su tematiche relative alle discipline studiate. “Letti da noi” diventa così un’opportunità di confronto tra mondi che, secondo la società moderna,sono molto distanti tra loro. Giovani e anziani sostengono spesso di non avere nulla in comune: pur vivendo nella stessa realtà hanno una visione ben diversa del mondo, frutto del loro passato. Tuttavia ignorano che è anche possibile arricchirsi reciprocamente comunicando e, soprattutto, ascoltandosi. Ecco un altro obiettivo del progetto. Gli studenti diventano perciò insegnanti per un giorno. Offrono al pubblico le loro conoscenze, dimostrando una buona dose di coraggio ed esponendosi a critiche costruttive, che li aiuteranno nel loro futuro. L’iniziativa si rivela molto innovativa: chi mai avrebbe pensato che un adolescente fosse in grado di insegnare qualcosa a una platea di adulti? Il pubblico più impegnativo, costituito non solamente da coetanei che, invece, dovranno affrontare quest’anno i nuovi protagonisti, scatenerà in loro emozioni ancor più intense. Ansia, preoccupazione, voglia di fare buona impressione si contrappongono al senso di soddisfazione e fierezza per l’impresa da compiere, così lontana dai rigidi schemi istituzionali, ma così vicina alle materie di studio di un liceo come quello delle scienze umane. Di fronte al pubblico però tutto sarà immediato, passerà rapidamente. Pochi minuti per vincere l’agitazione e affrontare gli ascoltatori, per scoprire qualcosa che potrebbe portare una svolta nella vita di ognuno dei presenti o di nessuno di loro. Il messaggio potrebbe arrivare o rimanere celato, potrebbe toccare l’animo dei più restii o annoiare anche i cuori più gentili. L’augurio rimane comunque quello di riuscir ad abbattere il muro tra i presenti, soffocare il silenzio, il baratro in cui spesso cade la cultura, vincere l’indifferenza e il disinteresse verso la lettura. Carlo Dossi diceva : “l’uomo che sa leggere parla con gli assenti, e mantiene in vita gli estinti. Egli è in comunicazioni con l'universo, non conosce la noia, viaggia, s’illude”. Il filosofo e scrittore del diciannovesimo secolo forse aveva ragione: anzi, senza dubbio. Ed è questo che condividono le generazioni, gli esseri umani. Hanno il privilegio di potersi dedicare alla lettura, di viaggiare con la mente in luoghi fantastici o lontani, evadere la noia, comunicare tra loro mediante un unico linguaggio universale. A cura di Linda Gregorio, Giulia Leoni, Eleonora Mossi