presentato il vi rapporto sulla finanza immobiliare 2013

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presentato il vi rapporto sulla finanza immobiliare 2013
PRESENTATO IL VI RAPPORTO SULLA FINANZA IMMOBILIARE 2013
Per l’erogazione dei mutui in Italia previsto un miglioramento nella seconda parte dell’anno
COMUNICATO STAMPA
Milano, 5 giugno 2013-“Se il miglioramento del clima di fiducia proseguirà anche nei prossimi mesi, e
se le condizioni sui mercati finanziari consentiranno il mantenimento dei tassi d’interesse sui bassi livelli
attuali, lo scenario previsto sarà quello di una stabilizzazione prima e di una progressiva risalita delle
erogazioni poi” è quanto si legge nel VI Rapporto sulla Finanza Immobiliare 2013 curato da NOMISMA e
UNIVERSITA’ LUM presentato oggi a EIRE.
Analizzando lo scenario del mercato dei mutui domestico si evidenzia come nel 2012 le
compravendite coperte da mutuo hanno subito una contrazione del 38,6% rispetto all’anno precedente
(senza dimenticare che già il 2011 era risultato un anno critico per il settore). Alla base l’imposizione da
parte degli Istituti di criteri più stringenti per la concessione del mutuo e una valutazione più severa dei
profili dei richiedenti.
Sebbene nel 2012 – e ancora di più nei primi mesi del 2013 – si sia accresciuto il valore dei titoli del
debito pubblico italiano NOMISMA evidenzia come non si siano registrati miglioramenti nella concessione
di mutui da parte degli Istituti bancari.
Pur di fronte a questo scenario le variabili qualitative analizzate portano NOMISMA a prevedere un
+7,6% dell’erogato nel 2013.
Nello specifico l’ammontare dei mutui erogati nel primo trimestre dell’anno è stimato 6,1 miliardi di
Euro (in linea con il dato 2012 che fu di 6,2 miliardi).
Il miglioramento previsto per il 2013 sarà in ogni caso inferiore confrontando i risultati del 2011. Per
il quarto trimestre NOMISMA stima che le erogazioni colmeranno gran parte del gap esistente (77%
rispetto al valore del corrispondente trimestre 2011).
Più in generale NOMISMA nel suo Rapporto evidenzia come “la disponibilità di risorse per l’acquisto
di abitazioni appare prerogativa di una quota tutto sommata esigua della potenziale domanda”. Va da sé
quindi il rilevante aumento della locazione rispetto all’acquisto di abitazioni.
Analizzando l’attuale indisponibilità da parte del mondo bancario a sostenere una significativa
porzione di domanda potenziale per il mercato residenziale– stimata in 800.000 famiglie – NOMISMA
sottolinea come occorra al contrario “arrivare a questa (individuazione di strategie mirate di sostegno
creditizio, ndr) consapevolezza in tempi brevi, evitando di confidare nella possibilità che il coinvolgimento di
veicoli finanziari, in particolare fondi immobiliari, rappresenti una soluzione che consenta di prescindere da
un sostanziale ampliamento delle dimensioni del mercato”.
Ponendo l’accento sulle società immobiliari NOMISMA rimarca nel suo Rapporto come esse
manifestino un interesse alquanto modesto al processo di quotazione preferendo assetti di governance e
operativi spesso difformi rispetto alle indicazioni provenienti dalle Autorità di Vigilanza. Per NOMISMA è
quindi prioritario il “superamento di retaggi culturali e operativi che impediscono un sostanziale
ampliamento del mercato, degli investimenti immobiliari corporate senza il quale il nostro Paese faticherà
ad uscire dalla crisi”.
La Condizione Finanziaria delle Famiglie Italiane viene osservata in controluce da NOMISMA
attraverso il “Questionario dell’indagine sulle famiglie italiane”, analisi condotta nel periodo 6-9 maggio
2013 su un campione di 1.000 famiglie con un contatto diretto con la figura “decisore” a livello economicofinanziario dell’intero nucleo familiare.
L’analisi rispecchia “un quadro complesso di redditi calanti e di persistente disagio economico”;
considerando 0= assenza di fiducia e 10= massima fiducia si evidenzia come per gli intervistati le
prospettive di crescita del Paese passino dal 3,76 del 2012 a 3,53 del 2013. Il miglioramento delle condizioni
finanziarie delle famiglie subiscono un calo dal 3,31 del 2012 al 3,18 del 2013. Le disponibilità delle banche
a dare crediti passano da un 2,52 del 2012 a una crescita (2,70) del 2013.
Nel Questionario realizzato nel 2013 sono state aggiunte due domande riguardanti la situazione
personale lavorativa e il futuro dei figli e più in generale delle giovani generazioni. Il dato emerso rispetto
al primo quesito -4,46—risulta essere relativamente basso ma superiore rispetto al contesto complessivo
paese. Il dato rispetto al futuro dei figli e delle giovani generazioni risulta essere preoccupante.
Per quanto concerne il risparmio il 75,5% degli intervistati afferma di aver risparmiato in misura
inferiore rispetto all’anno precedente (in questo caso il 31,2%) o non ha risparmiato nulla (44,3%).
La quota di chi ha risparmiato meno o nulla rispetto all’anno precedente è aumentata rispetto
all’anno precedente (2012) e si avvicina al picco raggiunto con l’indagine condotta nel 2010 (77%).
NOMISMA sottolinea come – pur a fronte dei dati sopra esposti- il livello di indebitamento delle
famiglie italiane sia significativamente più basso rispetto agli altri paesi dell’aerea Euro, ma analizzando la
composizione del debito emerge con il 66% di esso è rappresentato da mutui per l’acquisto della prima
casa, percentuale superiore rispetto alla media europea (63,8%).
L’indagine che NOMISMA ha condotto per il 2013 al riguardo dell’indebitamento per l’acquisto di
abitazioni rimarca “l’acuirsi di forti politiche di razionamento anche alle famiglie intenzionate ad acquistare
abitazioni”. Solo il 6,3% delle famiglie intervistate ha dichiarato di aver attivato un mutuo sulla casa, mentre
nel 2012 tale percentuale ammontava al 10,8%.
Nelle intenzioni di acquisto di abitazioni nei prossimi 12 mesi NOMISMA riscontra un “netto
indebolimento della “dipendenza” da mutuo”. Infatti solo il 64,8% delle famiglie intenzionate a comprare
un’abitazione nei prossimi 12 mesi ha dichiarato di voler procedere con l’accensione di un mutuo.
Nel 2012 l’erogazione di mutui bancari per acquisto di abitazioni si è dimezzata sia per le condizioni
di offerta restrittive che per la minore domanda riscontrata.
Sulla base dell’indagine condotta da NOMISMA si rimarca come “il fenomeno di deterioramento del
credito erogato ha riguardato finora il 4,5% delle famiglie mutuatarie a cui, già nei prossimi mesi, non è
escluso si possa aggiungere il 6,8% dei nuclei che nel corso dell’anno hanno palesato difficoltà ad onorare gli
impegni di restituzione del credito”.
Significativa resta la quota di “desiderio” di casa ma per i problemi sopra evidenziati la domanda
abitativa risulterebbe “disintermediata” dal circuito creditizio.
Il 64,8% delle famiglie intenzionate ad acquistare un’abitazione vede il 90% di esse composto da un
capofamiglia con età fino ai 34 anni e del 74,3% se l’asticella dell’età viene portata oltre i 44 anni. Per il
79,1% sono persone con un lavoro dipendente e reddito medio basso (per quasi l’80% fino a 1.200 Euro e
oltre il 90% se il limite viene portato a 2.400 euro).
Sulla base dei dati contenuti nel VI Rapporto sulla Finanza Immobiliare 2013 rispetto alla stessa
situazione fotografata nel 2012 per quanto concerne le caratteristiche socio-economiche dei gruppi
familiari proposti emerge come ben 2 milioni di famiglie scivolano nella categoria degli illiquidi (non
risparmiano, possiedono un’abitazione, non detengono strumenti finanziari) e 1 milione in quella degli
equilibristi (non risparmiano, non possiedono un’abitazione, non detengono strumenti finanziari) .
Nel 2013 emerge l’incapacità a risparmiare e la necessità di far ricorso a quanto accumulato per
supportare le scelte prese all’interno del nucleo familiare. Per questo ben 400.000 famiglie nel 2013 non
sono più equipaggiate (risparmiano, possiedono un’abitazione, detengono strumenti finanziari) e proprio a
causa dei risparmi utilizzati che 1,1 milioni di famiglie non sono più resilienti (non risparmiano, possiedono
un’abitazione, detengono strumenti finanziari).
Il segmento più consistente nel panorama delle famiglie italiane si conferma – secondo il report
NOMISMA- la categoria degli illiquidi (8,4 milioni) ossia quelle figure per le quali la proprietà della casa
non sempre rappresenta un elemento di salvaguardia sufficiente. I resilienti vengono misurati in 6,1 milioni
e, pur sotto la pressione della difficile congiuntura economica, riescono ancora a far fronte alle spese
impreviste o incidentali facendo fronte attraverso i risparmi accumulati.
Chi dimostra una migliore visione delle prospettive future sono i 5,7 milioni di famiglie che
dimostrano una capacità di risparmio e, al contrario, 17,8 milioni sono le famiglie che presentano una
costante incertezza e preoccupazione sul futuro.
La più evidente prospettiva rispetto all’acquisto di un’abitazione è presente nei cassettisti (
risparmiano, non possiedono un’abitazione, detengono strumenti finanziari) che sono al momento le
famiglie più ottimiste rispetto agli orizzonti futuri.
Per informazioni:
Ufficio Stampa Nomisma
Edoardo Caprino
Tel. 339 5933457 - [email protected]
Giulia Fabbri
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