lerici in... - Istituto Comprensivo di Lerici

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lerici in... - Istituto Comprensivo di Lerici
ANNO 7 - NUMERO 01
1 GENNAIO 2014
MENSILE DEL TERRITORIO DI LERICI
a cura dell’Istituto Comprensivo di Lerici
Le mie amanti? Sono vecchiette su quattro ruote
22
Alberto Ercolini con l’Alfa Romeo del 1959
Laboratorio di
Giornalismo
delle scuole
medie F. Poggi
e P. Mantegazza
Lerici In… è un
allegato di Ameglia
Informa, registrato al
tribunale della Spezia
al n.2 del 4.2.1998
(stampato in proprio)
LERICI IN...
non ha alcun finanziamento pubblico e
si regge solo grazie
alla pubblicità degli
inserzionisti
che permettono la
DISTRIBUZIONE
GRATUITA
alla popolazione
A pochi passi dalla scuola media di San Terenzo abbiamo scoperto il garage che ogni appassionato di auto sognerebbe. È un piccolo museo dell’auto che appartiene ad Alberto Ercolini, sacro custode del motorismo storico, già
motorista navale alle dipendenze
della Mercedes poi autista e meccanico della Fitram e ora collezionista di auto storiche. Noi della
redazione di San Terenzo abbiamo
visitato il suo salone delle meraviglie dove ci ha mostrato e descritto:
• una Balilla sport tipo 508 del
1934, velocità massima 115 km/h;
• un’Alfa Romeo del 1959 di colore
biancospino e interni rossi, velocità massima 180 km/h;
• una Fiat 0 versione Torpedo del
1914, appartenuta a Delia Scala,
colore rosso amaranto e parafanghi neri (caratteristica di tutte le
Torpedo);
• una Fiat 514 versione Torpedo
del 1929 con due tonalità di verde, appartenuta a un nobile
mantovano;
• un taxi colore amaranto Fiat 509
versione Torpedo del 1929.
Abbiamo poi intervistato il proprietario:
D. Quando è cominciata la
sua passione per le auto d’epoca? E come mai?
R. Sin da ragazzo mi sono interessato di meccanica poi da grande, in un modo o nell’altro, ho
sempre lavorato in mezzo ai motori ma è solo da circa 30 anni che
ho iniziato a collezionare vecchie
auto. Come commissario tecnico
del Registro Storico Fiat ho avuto
la possibilità di visionare numerose auto di collezionisti; poi, dai
dai, anch’io sono stato coinvolto da
questa passione e sono riuscito ad
entrare in possesso, a prezzi convenienti, di alcune auto importanti. La mia prima auto storica è
stata la Fiat Balilla berlina taxi
del 1934 che ho in seguito venduto
e sostituito con una Fiat 509 versione Torpedo “taxi” del 1929. Durante l’ultima guerra venne requisita dalla Regia Marina a Venezia
e fu utilizzata per lo spostamento
degli ufficiali del reggimento San
Marco.
D. Tra le sue auto qual è la
preferita?
R. Sicuramente la Balilla sport
tipo 508 del 1934 spider (color rosso a due tonalità, velocità massima 115 km/h), appartenuta a Giuseppe Gilera fondatore dell’azienda motociclistica Gilera, con la
quale ho partecipato a due Mille
Miglia. È conosciuta anche come
“Coppa d’oro” perché nel Gran
Premio d’Italia del 1934 un’auto
simile si aggiudicò la “Coppa d’oro
del Littorio”.
D. Ha qualche programma
per le sue auto o è soddisfatto
(Continua a pagina 2)
Visita il sito internet del Comune di Lerici, www.comune.lerici.sp.it o
quello della scuola, www.istitutocomprensivo-lerici.it con tutti i numeri di “Lerici In” a colori
AEMI
DESIDERI,
(Continua da pagina 1)
dell’attuale sistemazione?
R. Sono soddisfatto di quello che ho e dell’attuale collocazione. Sono però sempre pronto a utilizzare le mie auto per
motivi promozionali o per partecipare a riprese di film ambientati alla loro epoca, come
già successo, ad esempio, per
il film “Incompreso” con Luca
Zingaretti e Margherita Buy o
per la TV in uno spettacolo
con Carlo Conti, Matilde
Brandi e Renzo Arbore a Viareggio.
D. Cura lei la manutenzione, il restauro e la riparazione delle auto o si serve
di esterni?
R. Presso la mia abitazione
ho l’officina di riparazione e,
come motorista, sono io stesso
che provvedo a tutto, a meno
che non si tratti di particolari
problemi di ricostruzione di
pezzi del motore o di carrozzeria, nel qual caso mi servo di
officine specializzate di mia
fiducia del settore.
D. Qual è stata l’offerta
più allettante che le è stata
fatta?
R. È per la Balilla sport
508 del 1934, ma io non sono
disposto a venderla a nessun
prezzo. Quando la mia Balilla
va a un raduno le Ferrari non
le guarda più nessuno.
Balilla sport
508 del 1934
Alberto Ercolini ci ha infine spiegato il significato di
alcuni tipi di carrozzeria delle
auto della sua collezione:
Torpedo è un tipo di carrozzeria aperta molto carenata
che, con cappotta abbassata, è
simile a una carrozza.
Spyder è una carrozzeria
aperta; deriva, come altri similari, dalla terminologia delle carrozze a cavalli.
Berlina indica il tipo di
carrozzeria di un’automobile
normale chiusa a quattro o
cinque portiere e per quattro o
cinque posti.
La redazione
di San Terenzo
SOSTA E VI ABI LITÀ
Nel mese di gennaio è sospesa la zona a traffico limitato sia a
Lerici che a San Terenzo. Tale
sospensione non comporta però la
possibilità di sosta nell’ambito della
ZTL ad esclusione del parcheggio
a pagamento in loc. Erbetta e lungomare Venere Azzurra. La sosta
nel parcheggio La Vallata sopra
alla Venere Azzurra, da lunedì a
venerdì, se non festivo, è gratuita.
Ufficio viabilità tel 0187-960309.
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s o u v e n ir e al tr o …
No vi tà per i rega li de lla Be fana
LERICI IN… - gennaio 2014
“A”
racconto
fantastico,
Youcanprint,
settembre
2013
È uscito in self-publishing,
all’inizio di que- st’anno scolastico, un racconto di Aemi Desideri, studentessa della media “Francesco Poggi” di Lerici, che affronta il tema
dell’iniziazione, nel passaggio
dall’infanzia all’età adulta.
È la storia di Agnese e Amber, due ragazzine che hanno
in comune con Aemi l’età e
non solo. C’è subito, secondo
lo schema classico della fiaba,
l’evento che interrompe la loro
quotidianità introducendo altri due personaggi, Adam e
Andrea, e tutti e quattro hanno una caratteristica un po’
particolare…
Per i protagonisti, in bilico
fra le dimensioni del quotidiano e del fantastico, lo spirito
primordiale che appartiene
all’istintualità umana s’affina
e si manifesta nella propria
emanazione totemica, sino
all’epi-logo finale che, fra nostalgie e aspirazioni, porta
alla scelta definitiva di campo
della propria esistenza.
Maria Luisa Eguez
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La Sfida: 100 giorni in mare solo con se stesso
Giovedì 5 dicembre, nell’accogliente Quadrato Marinai della
sede ANMI di Lerici, si è svolta la
conferenza di Fabrizio Trivella,
cinquantasettenne santerenzino
che in 100 giorni ha circumnavigato l’Italia, da Lerici a Trieste, su
un kajak attrezzato con una piccola vela, stabilizzatori laterali
gonfiabili, pozzetti stagni, una
tenda per le soste notturne, sacco a pelo, fornellino con viveri di
sopravvivenza, un pannellino solare per la ricarica del cellulare,
tablet, Gps, insomma il minimo
indispensabile.
Ciò che ha colpito maggiormente la numerosa platea è stata
la semplicità con la quale il protagonista ha raccontato le 10/11
ore di pagaiate giornaliere, i numerosi problemi incontrati dovuti
sia alle avverse condizioni meteomarine, in particolare nella prima
parte dell’avventura, sia a problemi di navigazione per la presenza
di unità da diporto poco rispettose delle norme. Si è avvertito tangibile il ringraziamento per la calorosa e premurosa accoglienza
ricevuta in ogni parte delle coste
italiane toccate, con episodi gustosi come quando, incontrato un
grande cabinato, è riuscito a soddisfare la voglia di un buon caffè
caldo.
Molti sarebbero gli episodi da
citare ma, visto che Fabrizio sta
raccogliendo in un libro i fatti e le
sensazioni provate, vorremmo
qui ricordare soltanto la commozione che gli ha velato la voce,e
che ha coinvolto i presenti, quando ha descritto l’arrivo nella baia
di Trieste, ripetendo a se stesso
“Ce l’ho fatta!”. A Trieste è stato
accolto dalla moglie, trepidante e
prezioso elemento di collega-
Lirica all’Arca Auser
Presso l’Auser Arca di Lerici, via Gerini 40, il
progetto musicale “Vivere il bello” offre gratuitamente, agli amanti della “buona musica”, i seguenti
appuntamenti di gennaio 2014:
•
4 gennaio ore 16 - “Otello” di G. Verdi
•
11 gennaio ore 16 - “Carmen” di G. Bizet
•
18 gennaio ore 16 - “Rienzi” di R. Wagner
•
25 gennaio ore 16 - “Anna Bolena” di G. Donizetti.
Lezioni e cultura all’Unitre Lerici
Proseguono dalle ore 15.30 alle 17, presso l’aula
dell’università della terza età in piazza Bacigalupi,
le lezioni dell’anno accademico 2013/14. Questi gli
Direttore Responsabile
Sandro Fascinelli
Capo-redazione
Maria Luisa Eguez
redattore docente
Gabriella Molli
Redazione di San Terenzo
Matteo Basta, Alice Berlenghi, Nicolò Conti, Alessandra Guariglia, Annalisa Mencacci, Francesco Mencacci, Emmanuele Purpi, Gloria
Tassoni, Martina Bronzi.
Redazione di Lerici
Elia Brozzo, Irene Gennaro, Giulia
Cacopardo, Isabella Acosta, Ludovica Zambarda, Beatrice Rosati, Matilde Scorza, Lorenza Gianetti, Alessandro Galazzo, Elia Formato,
Fiamma Cattaneo, Olivia Barella,
Andrei Sima, Fabio Vassale, Amalia
Hreasca, Gianfranco Ciarlanti, Samuele Coniglio, Matteo Gironi, Margherita Gattoronchieri.
mento, dal Sindaco di Lerici che,
assieme al Sindaco di Trieste e
al Presidente della locale Lega
Navale, gli hanno tributato il doveroso riconoscimento per l’impresa compiuta, che gli è costata
10 chili e un difficile riadattamento alle normali condizioni di vita.
Raimondo Pagano
G UAR D I A M ED I C A
Ore notturne dalle ore 20 alle
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prefestivi e festivi
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ore 15 alle ore 17.
IL PARCO SHELLEY
è aperto dalle ore 10 alle 18.
appuntamenti di gennaio:
7 - amm. Romani a 90 anni dalla morte di Puccini
cenni sulla sua vita
8 - dott. Petacco cineforum: "Un giorno devi andare"
10 - prof. Centi canto XIII dell'Inferno
14 - prof.ssa Rondini il Giorgione
15 - ing. Lancini gioco degli scacchi
17 - prof.ssa Carletti "Guerra e pace" commento
21 - amm. Romani primi lavori "Manon Lescaut"
24 - prof. Centi canto XV dell'Inferno
28 - prof. Calzolari i toponimi di S. Terenzo e frazioni limitrofe
30 - ing. Lancini gioco degli scacchi
31 - prof.ssa Carletti "Via col vento".
La redazione, a suo insindacabile giudizio, potrà modificare, rinviare o rifiutare
la pubblicazione di scritti e annunci se non conformi all’etica ed allo spirito
della presente pubblicazione o per mancanza di spazio.
Sino a diverso orientamento, le lettere non vengono pubblicate. Gli articoli devono essere concordati preventivamente con il direttore responsabile.
Gli scritti, le lettere e le richieste di pubblicità, complete di nome, indirizzo, telefono ed eventuale e-mail, dovranno essere indirizzate alla redazione c/o la
Direzione Didattica di Lerici piazza Bacigalupi, 5 o tramite e-mail a:
l e r i c i .i n @ l i be r o .i t .
Si avverte che la pubblicazione non ha fine di lucro, quindi gli scritti, gli
articoli e le collaborazioni sono accettate a titolo gratuito e di volontariato.
Gli orari delle manifestazioni e le informazioni turistiche, nonostante la nostra
più scrupolosa precisione e attenzione, poiché predisposte con largo anticipo,
dovranno essere sempre verificate dai lettori interessati prima dell’evento.
La tariffa per ogni modulo di pubblicità è di euro 35 + IVA (gratis 1 ogni 12).
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segreteria telefonica) o [email protected] .
LERICI IN… - gennaio 2014
Pagina 3
Un professore di lettere con un degno erede
N.d.r. Il prof. Angelo Pasquali, di cui si parla nell’articolo, è il padre del prof. Marco
Pasquali già rettore dell’Università di Pisa che avevamo
intervistato su Lerici In nel numero di agosto del 2009. Questi
attualmente è ritornato all’insegnamento universitario presso il dipartimento di chimica
non potendo esercitare il mandato di rettore per più di due
volte consecutive.
Negli anni ’50 ho frequentato, fra i primi a Lerici, l’Istituto Tecnico per periti industriali
della Spezia, dal quale sono
usciti molti dirigenti e tecnici
intermedi, che hanno costituito
l’ossatura di diverse industrie.
Ovviamente le materie più importanti, oltre a fisica, matematica ecc... riguardavano il
campo della tecnica; dovevamo
effettuare anche molte ore di
esercitazioni pratiche in vari
settori, per cui l’impegno totale
era di 44 ore settimanali.
In questo panorama l’insegnamento delle lettere (italiano e storia) non si può dire che
fosse considerato prioritario,
almeno da noi ragazzi… finché
non arrivò il prof. Angelo Pasquali. Ricordo bene il primo
giorno: si presentò in terza con
un giaccone blu e una sciarpa
rossa, magro, emaciato.
Sapemmo successivamente
che aveva vinto un concorso
per insegnare al Classico, ma
considerando che stava scrivendo, assieme al prof. Gianni,
una Storia della Letteratura
Italiana, aveva optato per un
Istituto che probabilmente riteneva meno impegnativo. Devo dire che all’inizio ci sconcertò con alcuni atteggiamenti.
Intanto quando interrogava
leggeva quasi sempre l’Unità e
si aveva l’impressione, rivelatasi poi errata, che potesse più
difficilmente cogliere nostri
errori od omissioni nelle risposte. Inoltre, credo a seguito di
problemi digestivi conseguenti
a una prigionia subita, spesso,
mentre interrogava, assumeva
dei semi di anice e del caffè, da
un thermos. Poi, quando iniziò
a trattare i vari autori e soprattutto Leopardi e Manzoni,
cominciammo ad apprezzare la
passione e l’attenzione che
metteva nell’insegnamento, la
collocazione dell’autore nel periodo storico e in particolare
l’intensità nella spiegazione
della poetica.
Prestava molta attenzione a
come declamavamo le poesie;
ricordo quanti 4 seguiti da “si
accomodi a posto” per il Cinque
Maggio del Manzoni, se non
facevi la pausa dopo “Ei fu”.
Per quanto riguarda i temi era
molto attento sia al contenuto
che alla sintassi e alla grammatica, cosa piuttosto rara in
un Istituto Industriale.
Se oggi riesco a scrivere abbastanza bene, e spero senza
errori, lo devo in gran parte a
lui. La Storia… raccontata da
lui sembrava un romanzo; ci
dettò, per appunti, la Storia
della Rivoluzione francese,
partendo dalla situazione dei
poveri ed indigenti (il quarto
stato, i servi della gleba) cercando di farci capire quale fosse stata l’importanza dell’Illuminismo.
Certo, come qualche compagno di classe mi fa notare ancora oggi, con alcuni amici più
sinistreggianti era un pochino
più indulgente, ma è innegabile che sia stato per tutti noi un
elemento importante per la
nostra formazione. Era severo
in particolare con chi non studiava o dimostrava di non seguirlo ma, se riscontrava impegno, era pronto a riconoscerlo.
Dei vari episodi divertenti
ne citerò uno personale. Durante un’interrogazione su uno
scrittore che non ricordo e del
quale avevo elencato e descrit(Continua a pagina 5)
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(Continua da pagina 4)
to alcune opere, mi sentii chiedere: “E cosa ha scritto d’altro?”, mentre leggeva la solita
Unità. Disperato mi rivolsi ai
compagni per un suggerimento che sfortunatamente giunse
in questi termini: “Don Chisciotte”. Ora io sapevo bene
che l’opera era di Cervantes,
ma nella concitazione del momento pensai: “Probabilmente
anche lo scrittore in questione
si è cimentato con lo stesso
titolo” e, fidando nella distrazione dovuta alla lettura, dissi: “Don Chisciotte”, a bassa
voce. Purtroppo mi sentì e per
la prima volta gli vidi una parvenza di sorriso sulle labbra,
seguito dalla frase: “Signor
Pagano, invece di andare a
passeggio con quella signorina
dalla calze bianche - (l’attuale
“Tre metri sopra al cielo” di Tellaro
mia moglie) - farebbe bene a
studiare di più”.
Sì, perché per mia sfortuna,
abitando egli a San Terenzo
probabilmente mi aveva visto
sul lungomare!
Comunque ne ho un ricordo
profondo e simpatico, unito ad
un senso di gratitudine per il
suo insegnamento.
Grazie prof. Pasquali.
Raimondo Pagano
Il belvedere di Tellaro senza più lucchetti
Tellaro dicembre 2013
Lerici In di maggio 2011: “La ringhiera degli innamorati”
LA TARGA
DI BELLAVISTA:
PER D ANTE
IL PURG ATO RIO
CONTI NU A…
TRA LERICI E TURBIA
LA PIÙ DISERTA LA PIÙ
ROTTA RUINA È UNA SCALA VERSO DI QUELLA AGEVOLE ED APERTA
(foto di Thomas Gianaretti)
DANTE
PURGATORIO CANTO III
ASSOCIAZIONE ERIX
Lerici In di marzo 2011
ANNO
Lerici fra intransigenza e tolleranza
Due situazioni a confronto:
Mentre qualcuno a Tellaro ha drasticamente
spezzato le promesse degli innamorati, a Lerici,
per le parole di Dante, si è pensato di spostare il
contenitore della carta e mettere sotto la targa
quello del vetro... e il purgatorio continua...
Com’è nel dicembre 2013
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LERICI IN… - gennaio 2014
Pagina 5
1944: destinazione Buchenwald anche se avevi 16 anni
A tu per tu con un
sopravvissuto della Shoah
Il 28 novembre i ragazzi
delle terze medie di Lerici e
San Terenzo hanno incontrato il dottor Gilberto Salmoni
di Genova (nella foto), sopravvissuto alla Shoah. Ingegnere
e psicologo, il dottor Salmoni
compì sedici anni nel campo
di transito di Fossoli, dove era
stato portato assieme al resto
della sua famiglia dopo
l’arresto (il 17 aprile del ‘44)
durante un tentativo di espatrio in Svizzera.
Suo padre, sua madre e
sua sorella furono spediti ad
I consigli delle nonne
Dopo il nostro appello di
dicembre sono cominciati ad
arrivare i primi “consigli” delle
nonne. Ad aprire la serie una
lettrice di Santo Stefano Magra, nonna Gabriella Spadaccini, che ci ha fotocopiato
il quaderno dei consigli di sua
suocera Dina Turchini.
“Punture di vespe o api:
Auschwitz (Polonia) e subito
eliminati, mentre lui e suo
fratello, medico di 31 anni,
furono mandati al campo di
Buchenwald (Germania), gestito dalle SS tramite i famigerati “triangoli verdi” (criminali comuni), dove furono liberati dalle Forze Alleate l’11
aprile del 1945.
Qualche anno fa Salmoni
ha pubblicato le sue memorie
in un libro intitolato “Una
storia nella Storia”.
“Mi dispiace che persone
come lui - ha commentato Nicolò Conti della redazione di
San Terenzo - per darci la loro testimonianza debbano rivivere questa terribile esperienza, ma sono certo che ne
sia valsa la pena perché noi
ragazzi potremo tener vivo il
ricordo grazie a incontri come
questo”.
Federico Maccari ha aggiunto: “Penso che, se mi capitasse una cosa simile, non
avrei la forza di renderla pubblica”. Pietro Bragazzi: “È
stata una storia avvincente e
avventurosa ma estremamente triste allo stesso tempo”.
Mattia de Ceglia: “Il dottor
Salmoni oggi è apparentemente una persona come tutte le altre ma dentro si porta
dei ricordi terribili”.
L’incontro, che si è tenuto
nell’aula magna della primaria di Lerici, è stato registrato
dagli operatori del Gruppo
Eliogabalo che produrrà un
filmato sull’evento grazie anche al patrocinio del Gruppo
Samuel: entrambe le associazioni hanno già in passato
collaborato con l’Istituto Comprensivo di Lerici ad altri progetti per il Giorno della Memoria (27 gennaio).
La redazione di San Terenzo
passare sulla parte della puntura una fettina di aglio. Così
scompare dolore e gonfiore.
Viti arrugginite: per svitarle, gocciolare sopra di esse un
po’ d’aceto. Dopo due ore provare a svitare.
Per chi soffre in auto: annusare di quando in quando
un mazzetto di prezzemolo.
Macchie di biro: vanno via
con alcool o trielina. Non strusciare ma far assorbire con un
batuffolo di ovatta sotto.
Per conoscere l’olio. Mettere in un bicchiere d’acqua un
cucchiaio d’olio. Se è d’oliva
l’acqua diventa verdastra, se è
di semi diventa rossiccia, se è
di arachide diventa grigiastra.
Le perle si opacizzano se
sono dove si dà il profumo”.
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Un altro angolo dimenticato: Il lavatoio di Solaro
un po’ liberamente:
HECTOR ROCHERIUS GATUS TERRAEQ MARISQ
DAMNIS
EREPTUS
SOLVERE VOTA CUPIT
HAC IGITUR STATUIT
TIBI SEDE RECTOR OLYMPI
SACRATA
TIBI
VULT
HAC QUOQ VIRGO PIA
DIE X MARTII MDLXXI
4
Mi piace cominciare l’articolo dandovi una buona notizia: il lavatoio della Serra è
stato ripulito e sono iniziati i
lavori di manutenzione. Ringraziamo pertanto il Sindaco e
tutta l’Amministrazione Comunale per il pronto intervento.
Per riscoprire il lavatoio di
Solaro questa volta siamo partiti in tre, abbiamo parcheggiato l’auto all’ingresso del paese
e siamo scesi nella Piazzetta
Giulio Vassale che è uno degli
angoli più belli e meglio conservati del nostro territorio; le
facciate sono state tutte intonacate e dipinte da poco, la
nuova pavimentazione in pietra e cotto è perfettamente intonata all’ambiente, gli arredi
urbani sono eccellenti e l’accesso alle auto è impedito da una
robusta catena.
In questo luogo raro abbiamo letto la scritta (nella foto
sopra) che vi proponiamo in
chiaro e che abbiamo tradotto
(Ettore Gato Rochero
scampato ai pericoli di terra e di mare desiderò sciogliere i voti e dunque volle
consacrare questa casa a te
Signore del Paradiso ed anche alla Vergine pietosa.
Giorno 10 marzo 1571 )
Il nome Rocherius Gatus è
probabilmente quello che si è
trasmesso fino ai giorni nostri
con le varianti: Gattoronchieri,
Gattoronchiero, Gatto-Ronchero, Gatto-Ronchieri.
Usciti dalla piazzetta abbiamo girato a destra su una stradina pedonale e, dopo poche
decine di metri, abbiamo trova-
to il vecchio lavatoio (foto sotto)
e siamo tornati nella dura realtà del disordine e dell’abbandono. Una data scritta a mano
sul cemento indica il 23 maggio 1956 che supponiamo coincida con l’anno di costruzione
delle case popolari sovrastanti.
All’epoca il lavatoio dovrebbe
essere stato molto frequentato
perché non era ancora iniziata
la diffusione degli elettrodomestici, e della lavatrice in particolare, nelle nostre abitazioni.
Sio Ca’ ( Alfredo Lupi )
Maurizio Baldassari
Lo stilista lericino famoso nel
mondo, di cui all’articolo pubblicato nel numero di dicembre
2013 in occasione del book fotografico prodotto a Tellaro e di cui
abbiamo detto che “ora segue
prevalentemente le pubbliche
relazioni”, è invece “Presidente e
Amministratore Delegato della
società Maralunga s.r.l. proprietaria del marchio Maurizio Baldassari e si dedica anche alla ricerca
dei nuovi mercati esteri”.
Nello show room di via Solferino a Milano, in corrispondenza
della prossima settimana della
moda, presenterà ai clienti invitati
da tutto il mondo la collezione
uomo autunno-inverno 2014.
In questa occasione i compratori prenotano i capi della collezione e fanno gli ordini. Le consegne verranno poi effettuate nei
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LERICI IN… - gennaio 2014
Pagina 7
Lerici e il senatore: storia di un amore non corrisposto
ziò la fondazione della flotta
che portava il suo nome.
È stato un benefattore sportivo, sostenitore delle squadre
di calcio, di vela e di pallanuoto. Ha sponsorizzato la “Losanga d’oro”, la più famosa regata
velica che univa Lerici con la
Costa Azzurra dove partecipavano i più importanti yacht
del Mediterraneo.
Ha elargito soldi a tutte le
chiese locali affinché fossero
restaurate e provvedessero
alla manutenzione delle opere
d'arte, agli asili e a tutte le
opere benefiche del Comune.
La moglie, Amelia Roncallo,
si occupava invece delle famiglie bisognose: qualche vecchio
lericino, che ancora vive, potrebbe raccontare molti aned-
Il senatore lericino Giovan
Battista (Giobatta) Bibolini
era armatore, così ha voluto
che la sua flotta fosse costruita nei cantieri di Muggiano
per dare lavoro ai concittadini
ed anche che l'equipaggio fosse
formato da ufficiali e marinai
locali.
Nato nel 1875, si laureò a
pieni voti in ingegneria navale
e meccanica a soli 22 anni. Ebbe la felice intuizione di inventare un sistema per recuperare l'olio esausto.
Precursore tecnologico dei
tempi, come spesso accade,
non riuscì a vendere l'idea in
Italia, ma a un'impresa francese, la Folzer, che lo ricoprì
d'oro. Con questi denari finan-
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doti. “Il senatore”, così veniva
chiamato, amava la gente di
mare, senza distinzione di nascita e di grado, tanto da voler
naviganti e marinai ogni anno
ospiti nella sua villa. (vedi foto
che li rappresenta con al centro i coniugi Bibolini).
La più vecchia società di
Lerici, la Società Marittima di
Mutuo Soccorso, lo ha avuto
per molti anni presidente onorario e tutt'ora ha la sede in
un locale da lui donato nella
piazza Garibaldi. Ha costruito,
dietro la Pubblica Assistenza,
un palazzo a sue spese per i
marittimi senza casa.
Fra gli Anni ‘40 e ’50 il senatore voleva fare di Lerici
una concorrente della Costa
(Continua a pagina 9)
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Azzurra e per questo aveva
incaricato l'ing. architetto
Franco Oliva di progettare un
complesso turistico alla Venere Azzurra, dove doveva sorgere il grande albergo “Qui si
vive” prospiciente la cosiddetta spiaggia del Sole con ampia
visione del Golfo. Il complesso
era costruito in un terreno di
10.000 mq, l'albergo aveva 72
camere con tutti i confort,
all'esterno campi da tennis e
vicino un campo da golf.
Sempre alla Venere Azzurra, nel palazzo già adibito a
scuola alberghiera, l'Albergo
“Anfitrite” in un terreno di
Presepi ed eventi a Tellaro
Nell’ambito della 45° edizione
del Natale Subacqueo, l’Unione
Sportiva Tellaro ha organizzato il
“Concorso presepi nel Borgo” giunto quest’anno alla sua terza edizione. Rimarranno esposti nella Chiesa di San Giorgio martire, quella
antica sul mare, fino al 12 gennaio
2014, giorno della premiazione.
I premi di 1.000 euro cadauno a
tre categorie: privati - parrocchie
5.000 mq con 26 camere di categoria extralusso (vedi foto).
A San Terenzo avrebbe fatto edificare l'Albergo Emilia
sovrastante la casa abitata da
Shelley su di un terreno di
mq. 7000 con 95 da albergo
extralusso. Infine, sempre nella zona di casa Magni, avrebbe
dovuto sorgere una piscina
coperta. La piscina doveva essere elegantemente piastrellata a mosaico e avere un impianto per l'approvvigionamento dell'acqua di mare, per
la sua circolazione, depurazione e per il riscaldamento.
Un ricordo di questa famiglia ci era stato dato dalla
sig.ra Teresa Bibolini, Sisi,
ora deceduta: “L’ing. Giobatta
Bibolini, armatore, senatore
della Repubblica e proprietario della superba Villa Marigola era un cultore delle bellezze di Lerici con l’ambizione di
farla diventare un porto esclu-
sivo come Montecarlo. Avrebbe
investito volentieri, se glielo
avessero consentito, una grande parte del suo patrimonio
pur di vedere realizzato il suo
sogno. Ho conosciuto questo
meraviglioso uomo nella mia
prima infanzia e ho ricevuto
dalla sua famiglia tanto amore. Lo ricordo come un affettuoso ed attento padre e lo conserverò sempre nel mio cuore”.
Sarebbe opportuno che le autorità comunali, presenti e future, ricordassero questo grande concittadino.
Noi diciamo: “Grazie, senatore, non ci siamo mai dimenticati di Lei; quando possiamo
la nominiamo e la ricordiamo
appoggiato al suo bastone di
bambù, che passava nelle strade del suo paese dove tutti gli
abitanti, confermiamo tutti, si
fermavano per renderle omaggio”.
ed associazioni - scuole. Un ulteriore premio (un televisore donato
dalla Mutuo Soccorso locale) al
presepio più votato dal pubblico.
Programma delle manifestazioni che l’Unione Sportiva Tellaro
organizza nell’Oratorio in Selàa:
• 28 dicembre ore 17.30 Il Settecento europeo, musiche di
Handel, Telemann e altri.
• 29 dicembre ore 17.30 Riflessione del Prof. Gianni Cravero sul
“Natale e Babbo Natale”.
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30 dicembre ore 21.15 Concerto di Fisarmonica Classica di
Ylenia Volpe, musiche di: Albéniz, Satie, Bettinelli, Piazzolla.
• 4 gennaio 2014 ore 17.30 Concerto polifonico natalizio eseguito dal Coro parrocchiale San
Francesco di Lerici.
• 12 gennaio 2014 ore 15.30 Premiazione del Concorso “Presepi
nel Borgo”; i Cantori, diretti da
Cristina Benefico, eseguiranno
brani natalizi.
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Quando il riciclo diventa un’arte
San Terenzo. Questa è la
cronaca di un fine-incontro dell’ultimo martedì di giornalismo del mese di novembre in
cui abbiamo parlato anche di
riciclo in tempo di crisi.
“Non te ne andare - mi ha
detto Maria Luisa Eguez con
aria misteriosa - prima di aver
dato uno sguardo ai lavori che
stanno facendo i ragazzini del
tempo pieno”. Così sono scesa
e con uno stupore che provo
solo quando mi trovo di fronte
a qualcosa di straordinario,
sono rimasta senza parole:
leggeri alberelli di Natale erano stati realizzati con bottiglie
di plastica. Quelle che di solito
finiscono nel contenitore giallo
della differenziata. I ragazzi,
tutti attorno alla maestra Rosanna Fabiano, erano molto
concentrati su quanto stavano
facendo. Il clima era quello di
un laboratorio organizzato.
La sorpresa più emozionante è stato un anellino a fiore
(nella foto di Sandro) fatto di
trasparenti petali azzurrini a
strati e un cuore aranciato al
centro, che Rosanna Fabiano
ha tratto da una scatola. L’ho
indossato sull’indice della mano sinistra. Delizioso. Sì, questa è vera arte del riciclo. Grazie, maestra Rosanna. La creatività si coltiva così. Il suo è
un esempio di quella miriade
di piccole cose artistiche che si
possono fare senza abbandonare subito ciò che appartiene
Il presepe vivente del 14 / 15 dicembre
alla vita di oggi. E grazie anche a Maria Luisa Eguez che
mi ha donato il delizioso anellino.
Rosanna Fabiano sta realizzando piccoli gioielli di plastica anche per donare il ricavato a favore del rifacimento
di un restauro della chiesa di
Montemarcello. Per vedere l’anellino a colori, andare sul sito del Comune di Lerici (dove
si trovano tutti numeri di Lerici In).
Gabriella Molli
che si è creata spontaneamente con grande partecipazione da parte della cittadinanza e delle aziende
commerciali si è snodata per le vie del borgo addobbate in modo appropriato all’avvenimento.
Un presepe a grandezza naturale resterà esposto in
Calata Mazzini sino al termine delle feste (7 gennaio).
In piazza San Rocco
Si è svolto per il 3° anno a Lerici, con grande suc cesso di pubblico, il presepe vivente. La manifestazione
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Marescià’ ho arrestato una vecchietta.
L’ho trovata con le mani nel sacco.
Ma, sei fuori...?
È la Befana!
Vignetta di
Irene Gennaro
Presepe vivente
Banco del CIF
Spulciando gli antichi periodici spezzini
Quando c'è qualche ricorrenza significativa come quelle
di fine anno, me ne vado a
spulciare fra gli antichi periodici spezzini (sono in Rete accessibili a tutti) per vedere un
po' che cosa succedeva tanti e
tanti anni fa. Si ritrovano notizie interessanti: di economia,
politica, cultura. A volte anche
di costume. Spesso proprio
queste notizie offrono lo spunto per scriverci sopra.
Così, cento anni fa di questi
tempi, si discuteva se mandare al macero la “cassa acustica
del boschetto”, il palco della
musica ai giardini, per sostituirla con una nuova, ma le
polemiche di chi sosteneva che
costava troppo per la cassa
municipale che non riesce a
sopportare l'onere, ebbero la
meglio e così si è mantenuto il
palco che datava a qualche
lustro prima.
Il Ministero dell'Istruzione
(al tempo stiamo conquistando
la Libia) intende istituire l'insegnamento dell'arabo al Liceo
e al Tecnico, le due scuole superiori presenti nel territorio,
ma sembra di capire che non
si riescono a trovare gli insegnanti.
La notizia più curiosa è,
però, quella del furto, perpetrato nottetempo, di due delle
più belle piante di giacinto che
stavano sotto al monumento di
Garibaldi. Ignorano però chi
sia stato il malvivente autore
del gesto criminoso.
Io non sono Poirot, ma sospetto che sia stato un innamorato che, privo di mezzi,
abbia così voluto ricordare alla
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trascorso sulle panchine lì accanto. Doveva regalarle qualcosa, era Natale, il giorno in
cui si perdona tanto ricordando Chi nacque in una greppia.
Sono sicuro che l'avranno perdonato.
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Un episodio poco noto del comandante del Rex
Nel numero di dicembre del
mensile “History” pubblicata
da B.B.C. Italia (British
Broadcasting Corporation) è
inserito un articolo su “L’epopea del Rex” in cui si ricordano il comandante lericino e le
iniziative organizzate a Lerici
in occasione dell’ottantesimo
anniversario della conquista
del Nastro Azzurro, fra cui la
gigantesca silhouette del
“Rex” elevata sul molo di Lerici. I lericini dovrebbero conoscere meglio la personalità di
questo grande uomo (nel senso
di più famoso comandante della marineria italiana nonché
nel senso di statura elevata,
dalle fotografie appare alto
come il grande pugile e lottatore Carnera), ma anche di
animo grande e capace inoltre
di delicatezza di sentimenti.
Quando i giornalisti americani lo interrogarono sul perché non avesse moglie egli non
volle rispondere, se non con un
lieve sorriso. Cosa si celava
dietro quel sorriso? Egli, ancora adolescente, si invaghì di
una sua cugina e la famiglia,
improntata a sentimenti religiosi, per interrompere questa
situazione sentimentale, si
trasferì a Genova, anche per-
ché il padre, comandante, avrebbe dovuto più volte recarsi
in quella città, allora il più
grande porto del Mediterraneo.
Secondo un vecchio detto
quanto più si soffre, tanto prima si guarisce, ma evidentemente egli restò fedele a questo primo amore adolescenziale. Il grande comandante non
si sposò, così come non si sposò la cugina. La sua personalità, peraltro improntata, in
senso freudiano, ad un enorme
super-io, rimase legata a principi di vita cristiani.
cortine laterali, così richiamando la sapienzialità sia del
Nuovo sia dell’Antico Testamento.
Da ulteriori ricerche è stato
possibile sapere che un’erede
di Tarabotto, figlia di un fratello, ha fatto testamento a
favore dell’Istituto Cottolengo
di Don Orione ed è per questo
che ho fatto richiesta al responsabile dell’Istituto per un
eventuale ripristino dei vetri
ed apposizione di una targa a
ricordo del Nastro Azzurro,
considerato che la tomba, nell’itinerario di visita al cimitero
monumentale, è vicina a quella di Mazzini. Una tale memoria sarebbe un vanto per la
nostra Lerici.
Enrico Calzolari
Rettifica
Egli adorava grandemente
la madre, e la cappella fatta
costruire a Staglieno (nella
foto sopra) è ornata con le simbologie dei quattro evangelisti
nella facciata e con il simbolo
del serpente che si avvolge al
famoso albero della mela nelle
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L’Ambrosia
Mi corre l’obbligo di
correggere una inesattezza comparsa
sul numero 11 di
Lerici In (pag 15).
Ho scritto che il logo di Mytiliade
era di Mariza Ratti. Correggo dicendo che il logo di Mytiliade è
invece opera del designer Michela Voglino. Su di lei ho già scritto
in Ausergiornalino. Ora mi riprometto di presentarne il profilo anche su Lerici In.
Gabriella Molli,
redattore docente
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Ritrovato un trittico scomparso da Sarzana ?
Una foto esclusiva del trittico
Ho partecipato all'inizio della stagione estiva ad una visita organizzata alla pieve di
Sant'Andrea di Montedivalli.
Per chi non lo sapesse, si tratta di una delle più interessanti testimonianze artistiche medievali della bassa Val di Vara. All'interno della pieve si è
svolta una serie di interventi,
a cura di alcuni rappresentanti di associazioni culturali lunigianesi.
Fra questi uno è stato tenuto dal professor Gianni Donati, che ha parlato di un interessante trittico statuario che
attualmente si trova nella
chiesa di San Rocco, in frazione Chiesa di Montedivalli. Si
tratta di tre statuette di arte
sacra, particolarmente pregevoli, raffiguranti il Cristo, la
Madonna e San Pietro, comunemente attribuite al sesto
secolo. Dopo la visita alla pieve siamo saliti proprio alla
frazione Chiesa per vedere anche noi quel trittico, e lì il professore ci ha intrattenuti con
una sua interessante ipotesi
sull'opera.
In sintesi, da una documentazione storica, è venuto a conoscenza che un trittico simile
a questo si trovava a Sarzana
nella chiesa di San Francesco,
dietro all'altare. Era posto fra
i monumenti sepolcrali di
Guarnerio degli Antelminelli,
il figlioletto di Castruccio Castracani e di Bernabò Malaspina, vescovo di Luni. I due monumenti sono opera di Giovanni di Balduccio, uno scultore
pisano, operante nella prima
metà del '300. Ed è proprio in
questo periodo che si viene ad
inserire l'ipotesi del professor
Donati.
Egli ritiene che i due trittici
siano in realtà coincidenti e
che l'opera sia stata successivamente traslata da San Francesco di Sarzana a Sant'Andrea di Montedivalli. Quindi,
l'analisi dell'opera ne sposterebbe la realizzazione in avanti di ben sette secoli, e questo
basterebbe di per sé a giustificarne l'interesse, ma dietro ci
potrebbe essere ben altro!
Infatti, se attribuita a Balduccio o alla sua scuola, farebbe di San Francesco la sede di
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LERICI IN… - gennaio 2014
un avvenimento importante
nella storia dell'arte. Sarebbe
uno dei luoghi del “sorpasso”
della scuola scultorea pisana e
toscana in genere su quella
lombarda, ovvero dei Maestri
Comacini, famosi in tutta l'Europa per la loro bravura. Concludo facendo un breve paragone con la facciata del Duomo
di Carrara. Si riconoscono una
parte inferiore, con stilemi di
scuola comacina, ed una superiore, di bellezza notevolmente
superiore, che risente di influssi pisano-lucchesi.
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ringraziano
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La slitta di Babbo Natale a San Terenzo
Quest’anno la Pro Loco di
San Terenzo ha voluto cimentarsi in qualcosa di nuovo per
festeggiare il Natale. Mimmo
Bilotta e Michele Arecco, frequentatori del “Baretto” di via
Trogu, si sono offerti per costruire gratuitamente una vera slitta di Babbo Natale in
grandezza naturale e il consiglio direttivo della Pro Loco ha
colto al volo l’occasione assu-
mendosi l’onere del
costo dei soli materiali.
I lavori sono iniziati in un “fondo” di
via Trogu ma, andando avanti nella
costruzione, il luogo
è diventato troppo
piccolo e la slitta è
stata trasferita in un
altro locale di via
Sotto il Volto. Procedendo con
la costruzione il lavoro ha preso la mano ai nostri volontari
che hanno voluto apportare
molti abbellimenti come gli
intagli sul legno e la posa in
opera di ferri che in passato
erano cerchi delle botti di proprietà della famiglia Ricco della Chiappa alla Spezia. I Ricco
erano mezzadri dei Marchesi
Doria di Genova. A me piace
Spaghetti, maccheroni... che buona pasta!
Un bel piatto di
spaghetti al pomodoro, al ritorno da scuola, è
ideale per placare la fame. C’è chi li cosparge
di parmigiano e chi aggiunge
invece solo un filo d’olio extravergine. Abbiamo già elencato
quattro elementi (pasta, pomodoro, formaggio, olio) che hanno a che fare con la storia di
ciò che mangiamo.
La pasta, come la focaccia,
appartiene alla storia del grano, il formaggio è un prodotto
del latte. Tre di questi quattro
elementi hanno una storia tutta mediterranea. Il pomodoro
invece arriva da noi con Colombo e non fu subito apprezzato. Il sughetto che ha accompagnato i vostri spaghetti, è
una ricetta che si è affermata
dire che questi cerchi hanno
arricchito la slitta a livello storico e romantico.
Sabato 7 dicembre la slitta,
insieme all’albero di Natale, è
stata inaugurata davanti al
“Baretto” che ha offerto panettone, pandoro, spumante e bibite per bambini. Un bel Babbo Natale a grandezza d’uomo,
messo a disposizione da Celè
Bertolotti, trainava la slitta
perché purtroppo, in tempo di
crisi economica, non ha potuto
permettersi le renne, però una
scatola salvadanaio con scritto: “Regaliamo una renna a
Babbo Natale” faceva bella
mostra di sé e noi speriamo
che il caro “vecchio”, il prossimo anno, possa salire, sedersi
sulla sua slitta e, alleggerito
dalle fatiche, dispensare più
regali.
Sio Ca’ (Alfredo Lupi)
a metà Ottocento circa, prima
nel Sud Italia (a Napoli e nei
suoi dintorni) e poi nel Nord.
Il pomodoro non è stato subito capito: si ammiravano i
suoi fiori (velenosi) e i suoi
frutti (tanto saporiti) vennero
in un primo momento scambiati come deliziosi ornamenti
da giardino. Forse l’idea di
provare a cuocerli è nata da
una donna: alle donne infatti
era affidata l’alimentazione
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LERICI IN… - gennaio 2014
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della famiglia. In tempi difficili, esploravano tutto ciò che
nasceva dalla terra.
Il buon odore di quei frutti
rossi, che quando il sole li maturava cadevano, forse è stato
il primo motivo di curiosità. Il
fuoco, la cipolla tritata, qualche erba aromatica. L’aggiunta di un cucchiaio di olio. Il
gioco si è fatto interessante.
Niente mal di pancia (questa
era la cosa che più interessava
alle donne). E la prima salsa
rossa nacque. Era ottima sul
pane, perché non metterla sul-
la pasta? Ci sono quadri che
rappresentano scugnizzi che
mangiano gli spaghetti al pomodoro con le mani. E verso la
fine dell’Ottocento, anche foto.
Questa è la storia degli spaghetti al pomodoro, ma la pasta dove è nata e quando? La
pasta non è un privilegio esclusivo dei napoletani. Diverse sono le interpretazioni della
provenienza, fra cui una riguardante Genova. Dove un
documento del 1279, parla di
un’eredità di una “bariscella
piena de macaronis”. Quindi i
maccheroni erano già in uso
nel capoluogo ligure.
Ma anche nella Sicilia saracena o arabo normanna verso
il 1100 c’era un cibo filiforme
preparato con farina e acqua,
chiamato tria. Chissà che le
nostre trenette non prendano
il nome da lì. Una cosa è certa:
il Mediterraneo ha dato molta
importanza alla pasta. E ha
fatto delle paste piene (ravioli)
uno dei piatti più piacevoli.
(continua)
Gabriella Molli
Tellaro, tra i borghi più belli d’Italia, ora è anche tra i più belli d’Europa!
Tellaro vista dal mare
La CNN, che è una delle
principali emittenti televisive
statunitensi, ha stilato nel suo
sito Internet una guida per
turisti esigenti, che si recano
in Europa, non per seguire i
flussi più “gettonati” ma per
cercare i luoghi più caratteristici e incontaminati.
“Raggiungere alcune di queste bellezze europee richiede
uno sforzo in più, ma i vostri
occhi vi ringrazieranno”.
Ebbene, tra i sette “santuari”, della bellezza del “Vecchio Mondo” troviamo Tellaro.
Non sappiamo se la classifica è casuale o per merito ma,
poiché i borghi non sono elencati in ordine alfabetico, per
noi giustamente, Tellaro è
indicato come primo della serie. A seguire: Bibury in Inghilterra, Hallstatt in Austria, Folegandros in Grecia,
Colmar in Francia, Reine in
Norvegia e Telě nella Repubblica Ceca.
Così viene descritta Tellaro
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LERICI IN… - gennaio 2014
ce dell’articolo su CNN International (7 nov. 2013):
“Una strada che serpeggia
dalla cima delle scogliere e un
minuscolo porto hanno protetto Tellaro dalle ondate di turismo che hanno invaso le altre
cittadine costiere liguri come
Vernazza e Portofino. Tellaro
occupa la punta più orientale
del Golfo dei Poeti in un guazzabuglio di edifici color pastello che si aggrappano vertiginosamente sulle scogliere a picco
sul mare. Il Golfo è chiamato
dei poeti per le icone letterarie
come Lord Byron e DH Lawrence che hanno cercato ispirazione in questo paradiso del
Mediterraneo”.
Sandro Fascinelli
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Superato San Terenzo, ci trovate a sinistra, subito dopo la galleria degli Scoglietti
Paolo Mantegazza a San Terenzo
Medico e politico, scrittore e
patriota: tutto questo era Paolo
Mantegazza, uno dei primi cittadini onorari del comune di
Lerici. Nato a Monza il 31 ottobre 1831 Mantegazza, neppure
diciassettenne, finì sulle barricate delle Cinque Giornate di
Milano e poi, laureatosi a 23
anni in medicina e chirurgia,
dopo aver pubblicato il libro La
Fisiologia del Piacere, partì per
l'Argentina dove studiò gli effetti della cocaina e, intuendone le proprietà farmacologiche,
fu tra i primi a introdurla in
Europa.
Rientrato in patria, nel
1858, fu nominato professore
ordinario di Patologia all'università di Pavia dove fondò il
primo laboratorio di Patologia
Sperimentale d'Europa. Man-
tegazza fu fondatore della medicina sociale e pubblicò, primo
in Italia, libri d'igiene a scopo
divulgativo; nel suo impegno
professionale a tutto campo,
oltre a impegnarsi nella lotta
alla tubercolosi, fu tra i precursori della elioterapia, dei campi
solari e della medicina del lavoro. Grande divulgatore dell'igiene sessuale scrisse anche La
fisiologia dell'amore e in seguito Le estasi umane.
Deputato dal 1865 al 1876,
a 45 anni venne nominato senatore: nel 1872 si trasferì a
San Terenzo. In un primo momento abitò nella casa di un
certo Paoletti in via Portiola
(l'attuale via XX Settembre)
poco dopo costruì "villa Serenella" in quella che all'epoca
era denominata strada privata
LERICI IN… - gennaio 2014
(Brano tratto dal libro “San
Terenzo” del giornalista e ricercatore Riccardo Bonvicini e
trascritto da Annalisa e Francesco Mencacci della redazione
di San Terenzo con la collaborazione di Gabriella Molli)
Calevo Nestore & F. s.r.l.
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dal 1888
e oggi è via del Campo.
In questa casa il medico visse sino al giorno della sua morte e lì scrisse anche il libro Testa, una diretta risposta a Cuore di De Amicis. Darwiniano
convinto, mentre scriveva e
viveva a San Terenzo, Mantegazza creò a Firenze la prima
cattedra di antropologia all’Università Toscana e nel 1878
ne divenne professore ordinario. Poco dopo fondò la Società
Italiana di Antropologia e il
Museo di Etnologia e Antropologia di Firenze.
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