CONFERENZA DI SERVIZIO DEL DSM ASL RMH – APRILE 2015

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CONFERENZA DI SERVIZIO DEL DSM ASL RMH – APRILE 2015
CONFERENZA DI SERVIZIO DEL DSM ASL RMH – APRILE 2015
AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO
Con la legge 6/04 istitutiva della figura dell’Amministratore di Sostegno è stato introdotto un nuovo
strumento di protezione giuridica finalizzato a tutelare con interventi di sostegno, temporaneo o
permanente, e con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o
in parte di autonomia.
Questa legge ha posto al centro dell’attenzione la persona fragile riconoscendole misure di
protezione flessibili, adattabili nel tempo alle diverse esigenze, atte a favorire l’avvio di un progetto
di vita negoziato e condiviso.
La costruzione di percorsi personalizzati in favore dei beneficiari è lo spirito dell’amministrazione
di sostegno e proprio per questo non possiamo pensarla slegata dalla costruzione di una rete di
alleanze e sinergie fra tutti gli attori che possono partecipare nell’ottica di una più ampia prospettiva
di restituzione sociale.
Il DSM da anni è impegnato nella costruzione di questa rete con azioni concrete che hanno
coinvolto altri soggetti pubblici e privati (comuni, tribunale, procura, associazioni) come ad
esempio la sottoscrizione del Protocollo d’intesa di rete per l’applicazione dell’amministrazione di
sostegno; o la fattiva partecipazione (con quote orarie delle assistenze sociali) allo sportello di
consulenza e orientamento attivato presso il Tribunale di Velletri nel 2013; inoltre il DSM ha
presentato alla Regione Lazio una bozza di proposta di legge per l’applicazione della
Amministrazione di Sostegno a livello regionale ed ha collaborato all’elaborazione del testo che
verrà presentato dal Presidente della Commissione affari sociali della Regione Lazio.
Questa proposta di legge è stata presentata nell’ambito di un convegno tenutosi presso la Regione
Lazio a dicembre 2014 e questo convegno è stato anche l’occasione per celebrare il decennale della
promulgazione della legge 6/04 e riflettere sulle criticità emerse nella sua applicazione concreta.
Le criticità nell’applicazione della legge possono essere individuate nelle seguenti:
• difficoltà di coinvolgimento di tutti i soggetti interessati e necessità di rafforzare
l’intervento dei servizi sociali e sociosanitari e del mondo delle associazioni per favorire la
costruzione di una rete territoriale efficace; deve ad esempio essere riattivato il Tavolo
interistituzionale (fermo ormai da quasi un anno a causa delle difficoltà legate alla
unificazione della sedi di tribunale che ha portato nel Tribunale di Velletri un notevole
sovraccarico di lavoro per la cancelleria della volontaria giurisdizione);
• deve essere riattivato lo Sportello di consulenza ed orientamento fermo per lo stesso motivo
(potrebbe ipotizzarsi il riavvio dello sportello presso ogni distretto socio-sanitario, ad
esempio presso i PUA, con la presenza di un assistente sociale dedicata con quota oraria,
ciò potrebbe garantire la quasi capillarità dell’azione informativa e di orientamento);
• Devono essere intraprese nuove azioni formative per il reperimento di nuovi amministratori
di sostegno e devono essere istituiti i registri degli ADS (questa cosa è prevista dalla
proposta di legge succitata). Una delle criticità, infatti, è quella del sovraccarico di nomine
per alcuni amministratori di sostegno, soprattutto avvocati, non avendo il GT a
disposizione elenchi riconosciuti ed ufficiali di persone disponibili ed in grado di ricoprire
il ruolo. Nel 2013 su sollecitazione del Tavolo Interistituzionale, presso il Tribunale di
Velletri, si è tenuto un corso di formazione per futuri ads a cura dell’associazione “Persona
e Diritti” ( associazione nata con lo scopo di promuovere l’applicazione dell’ads e
composta da professionisti di varia estrazione (anche operatori del DSM): avvocati, ass.soc.
commercialisti, psicologi, psichiatri, volontari, ed operante sul territorio della ASL RMH,
cui hanno partecipato circa trenta iscritti.
•
Sarebbe opportuna l’istituzione (presso la ASL come è avvenuto in altre Regioni?)
dell’ufficio di protezione giuridica delle persone fragili
Emergono, poi, delle criticità nel merito:
• La legge definisce l’obbligo dei Servizi alla presentazione del ricorso: come si devono
individuare i casi che necessitano dell’avanzamento dell’istanza?
• In caso di presentazione dell’istanza quale documentazione deve essere prodotta? La
certificazione di tipo clinico/sanitario dovrebbe essere arricchita con la valutazione
delle capacità di agire o per dir meglio “gestionali”, che può fornire al GT quelle
informazioni idonee alla formulazione di un decreto il più dettagliato e personalizzato
possibile
• Un aspetto importante che meriterebbe approfondimenti e comunque un attenzione
particolare è quello legato al rapporto fra ads ed “obbligatorietà” delle cure.
Tutti questi temi dovranno sempre più essere approfonditi dai servizi anche nell’ambito di eventi
formativi come quello che il DSM ha inserito nel piano formativo di quest’anno e che sarà rivolto al
personale sanitario.
Quanto detto fa emergere l’importanza del ruolo dei servizi (sanitari e sociali), più questi
lavoreranno in modo integrato con il GT e con gli ads nominati più gli utenti beneficiari ne
trarranno beneficio. Il rapporto fra l’ads ed i servizi (DSM o altri) deve mantenere al centro il
progetto di vita delle persone in un’ottica di empowerment.
Come accennavo, nell’ambito dell’applicazione della legge nel corso di questo decennio sono
emerse delle criticità o comunque una tale varietà di approcci e orientamenti interpretativi che
hanno portato ad una disparità di soluzioni nei vari tribunali, o anche nello stesso Tribunale fra i
vari GT, suscitando a volte incertezze e diffidenze presso i potenziali utenti, i familiari, gli
operatori dei servizi…Tutto ciò è stato rilevato e raccolto dall’osservatorio ministeriale sulla
disabilità portando alla proposta della creazione di un gruppo di lavoro che porti alla definizione di
Linee Guida Nazionali per l’applicazione della amministrazione di sostegno allo scopo di
assicurare, come afferma il prof. Cendon, una maggiore linearità applicativa e ed una sempre più
stretta aderenza al soffio ispiratore della riforma.
Il lavoro minuzioso di raccolta ed elaborazione dei dati che questo gruppo di lavoro si accinge a
fare potrà essere arricchito con le riflessioni, le indicazioni e le segnalazioni da parte degli operatori
e di quanti hanno quotidianamente a che fare con l’amministrazione di sostegno.
A tal fine potrebbe essere importante promuovere nei ns. Servizi una raccolta dei dati relativi alla
amministrazione di sostegno che ci porti a conoscere, ad esempio, quanti dei ns. utenti sono
attualmente beneficiari di ads, quanti hanno come amministratore un familiare e quanti un ads
esterno; quanto l’introduzione dell’ads ha rappresentato una risorsa e la possibilità di evoluzioni
positive nella gestione dei casi più complessi o quanto, invece, ha rappresentato un elemento di
criticità.