Rapporto annuale 2011 - amnesty :: Rapporto annuale
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ACQUISTA ONLINE > AFRICA SUBSAHARIANA 11 DUEMILA CAMERUN 2_AFRICA SUBSAHARIANA:Layout 1 04/05/11 11.26 Pagina 52 RAPPORTO 2011 telligence Service (AFR/16/002/2010) Burundi: Demand release of online editor: Jean Claude Kavumbagu (AFR 16/004/2010) Burundi: Still no justice for Burundi massacre victims (AFR 16/005/2010) Burundi: Ensure justice over activist’s killing, 7 aprile 2010 Burundi: Investigate those accused of torturing opposition politicians, 23 agosto 2010 CAMERUN REPUBBLICA DEL CAMERUN Capo di stato: Paul Biya Capo del governo: Philémon Yang Pena di morte: abolizionista de facto Popolazione: 20 milioni Aspettativa di vita: 51,7 anni Mortalità infantile sotto i 5 anni (m/f): 151/136‰ Alfabetizzazione adulti: 75,9% Il governo ha continuato a limitare le attività degli oppositori politici e dei giornalisti e a reprimere la libertà di espressione. Un giornalista è morto in custodia. Le condizioni di detenzione hanno continuato a essere molto dure, spesso mettendo a rischio la vita dei prigionieri. Persone con relazioni omosessuali hanno subito arresti e carcerazioni. Membri delle forze di sicurezza implicate nelle violazioni dei diritti umani del febbraio 2008 hanno continuato a godere dell’impunità. Almeno 77 prigionieri erano nel braccio della morte. CONTESTO In vista delle elezioni fissate per la fine del 2011, sono aumentati i timori di una possibile instabilità, dopo 28 anni di governo del presidente Paul Biya. I leader dell’opposizione hanno accusato il presidente di aver indebolito i poteri della commissione elettorale, nota come Elezione Camerun (Elections Cameroon – Elecam). Il parlamento, dominato dal partito di governo Raggruppamento democratico del popolo camerunese (Rassemblement démocratique du peuple camérounais – Rdpc), ha approvato un progetto di legge a marzo che conferisce al governo stesso la supervisione dei preparativi elettorali, attraverso il ministero dell’Amministrazione territoriale, un incarico in precedenza svolto dall’Elecam. 52 Rapporto annuale 2011 - Amnesty International 2_AFRICA SUBSAHARIANA:Layout 1 04/05/11 11.26 Pagina 53 AFRICA SUBSAHARIANA A settembre, il presidente Biya ha messo in atto un rimpasto di governo e sostituito alcuni alti funzionari dei servizi di sicurezza. Per tutto l’anno si sono succeduti scontri armati nella regione di Bakassi. Il 18 marzo, il governo ha annunciato che 19 soldati scelti del Battaglione d’intervento rapido per il Delta sono stati giudicati colpevoli di “atti di brutalità nei confronti di civili”, a seguito degli scontri di febbraio nella penisola di Bakassi in cui erano rimasti feriti 24 civili. L’insicurezza è aumentata anche al largo della costa di Bakassi, quando alcune imbarcazioni sono state catturate da un gruppo autodefinitosi Commando marino africano e i marinai presi in ostaggio o uccisi. A maggio, una commissione mista Camerun-Nigeria ha avviato l’ulteriore demarcazione di un confine conteso, stabilito con una decisione della Corte internazionale di giustizia nel 2002. Secondo quanto riferito, il governo aveva in programma l’abolizione delle mutilazioni genitali femminili nel contesto della revisione del codice penale. ACCUSE DI CORRUZIONE Decine di ex funzionari di governo e presidenti di aziende di stato, alcuni dei quali arrestati nel corso dell’anno, sono rimasti in custodia in attesa di processo con accuse di corruzione. Molti di loro hanno sostenuto che le accuse a loro carico erano motivate da divergenze politiche o da gelosie. A fine anno, i prigionieri Titus Edzoa e Thierry Atangana erano sotto processo per nuove accuse di corruzione formulate a loro carico, a quasi due anni dallo scadere dei 15 anni di carcere che stavano scontando dal 1997. Il processo che aveva portato a questa condanna era stato iniquo, si era concluso alle prime luci dell’alba, senza la presenza di un avvocato della difesa ed era stato ritenuto politicamente motivato. Titus Edzoa si era dimesso dalla carica di alto funzionario di governo per candidarsi alle elezioni presidenziali e Thierry Atangana era stato accusato di essere l’organizzatore della sua campagna elettorale. LIBERTÀ DI ESPRESSIONE Il governo ha cercato di zittire quanti criticavano le sue politiche, compresi giornalisti e difensori dei diritti umani. Germain Cyrille Ngota, direttore responsabile del Cameroon Express, uno dei tre giornalisti arrestati a marzo, è deceduto in custodia ad aprile. Fonti hanno riferito che non gli erano state fornite cure mediche durante la detenzione e i suoi familiari hanno sostenuto che era stato torturato. Un’inchiesta del governo, i cui atti non sono stati resi pubblici, ha concluso che era morto per cause naturali, ma tali risultati sono stati contestati da giornalisti e difensori dei diritti umani. Robert Mintya, direttore del periodico Le Devoir, e Serge Sabouang, direttore del bimestrale La Nation, i quali erano stati arrestati assieme a Germain Cyrille Ngota e avevano Rapporto annuale 2011 - Amnesty International 53 2_AFRICA SUBSAHARIANA:Layout 1 04/05/11 11.26 Pagina 54 RAPPORTO 2011 sostenuto di essere stati torturati, continuavano a dover rispondere dell’imputazione di frode e di utilizzo di documenti falsi. Robert Mintya è stato aggredito da un compagno di cella ad agosto ed è stato di conseguenza ricoverato in ospedale per diverse settimane. Robert Mintya e Serge Sabouang sono stati rilasciati a novembre, secondo quanto riportato, per ordine del presidente Paul Biya, ma le accuse a loro carico non sono state archiviate. Il processo a carico di tre giornalisti e un insegnante, arrestati in seguito a un dibattito televisivo nel 2008, ha preso il via a gennaio ma è stato aggiornato almeno sei volte durante l’anno. Alex Gustave Azebaze e Thierry Ngogang, del canale televisivo indipendente Stv2, Anani Rabier Bindji di Canal2 e il docente universitario Aboya Manassé dovevano rispondere dell’accusa di aver rivelato informazioni riservate, per aver parlato dell’operazione Epervier, un’iniziativa governativa contro la corruzione. Lewis Medjo, direttore del quotidiano La Détente Libre, condannato a tre anni di carcere nel gennaio 2009, è stato rilasciato a giugno. L’ex sindaco Paul Eric Kingué e il musicista Pierre Roger Lambo Sandjo stavano scontando pene detentive dopo essere stati giudicati colpevoli di coinvolgimento nei disordini del febbraio 2008. I difensori dei diritti umani del Camerun hanno sostenuto che Paul Eric Kingué era stato arrestato perché aveva protestato contro le uccisioni illegali di presunti facinorosi; mentre Pierre Roger Lambo Sandjo per aver composto una canzone che criticava l’emendamento alla costituzione che permetteva al presidente Biya di candidarsi nuovamente alle presidenziali. LIBERTÀ DI ASSOCIAZIONE E DI RIUNIONE Il governo ha continuato a limitare le attività del Consiglio nazionale del Camerun del Sud (Southern Cameroons National Council – Scnc), un gruppo secessionista non violento, i cui membri sono incorsi in arresti e carcerazioni. Le attività non violente di organizzazioni politiche e di gruppi della società civile sono state analogamente sottoposte a sanzioni da parte delle autorità. A novembre, sette sindacalisti sono stati arrestati in seguito a una manifestazione pubblica organizzata dal sindacato centrale del settore pubblico (Centrale sindycale du secteur publique – Csp), davanti all’ufficio del primo ministro a Yaoundé. Tra questi figurava Jean-Marc Bikoko, presidente del Csp, e membri di spicco di diversi sindacati della scuola, accusati di reati collegati a una manifestazione non autorizzata. A fine anno il processo a loro carico era ancora in corso. A maggio, giornalisti che protestavano per il decesso in custodia del direttore di testata Germain Cyrille Ngota sono stati dispersi dalla polizia, che ha impedito loro di tenere un sit-in, in occasione della Giornata mondiale della stampa. Alcuni hanno dichiarato di essere stati percossi dagli agenti. DIRITTI DELLE PERSONE LESBICHE, GAY, BISESSUALI E TRANSGENDER Secondo il codice penale avere relazioni omosessuali è un reato e anche la Commissione 54 Rapporto annuale 2011 - Amnesty International 2_AFRICA SUBSAHARIANA:Layout 1 04/05/11 11.26 Pagina 55 AFRICA SUBSAHARIANA nazionale sui diritti umani si rifiuta di riconoscere e difendere i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (Lgbt). Arresti, persecuzioni e processi di uomini gay si sono succeduti frequentemente durante l’anno. Le persone incarcerate erano prigionieri di coscienza. Fabien Mballa e Aboma Nkoa Emile sono stati arrestati il 24 marzo da gendarmi a Camp Yeyap, a Yaoundé. Sono stati condannati dal tribunale penale di Yaoundé a cinque mesi di reclusione e multati; si trovavano detenuti nel carcere di Kondengui. Roger Bruno Efaaba Efaaba e Marc Henri Bata, arrestati a settembre perché sospettati di furto, ma poi accusati di attività omosessuali, a ottobre sono stati sottoposti a visite mediche anali forzate, una forma di trattamento crudele, disumano e degradante. A fine anno si trovavano ancora in custodia. CONDIZIONI CARCERARIE Le carceri e altri centri di detenzione sono risultati sovraffollati e spesso le condizioni mettevano a repentaglio la vita dei detenuti. In molti casi non veniva fornita né assistenza medica né cibo, o questi erano inadeguati. Disordini e tentativi di evasione sono risultati frequenti e diversi detenuti sono stati uccisi durante questi episodi. Le guardie avevano scarsa formazione, erano male equipaggiate e il loro numero era insufficiente rispetto alla numerosa popolazione carceraria. Il carcere di Kondengui, costruito per 700 reclusi, alla data di agosto ne ospitava 3852. Le scorte di cibo, acqua e farmaci scarseggiavano. In un’ala, conosciuta come Kossovo, non vi era spazio sufficiente per i prigionieri per dormire sdraiati. In un’altra sezione rimanevano i detenuti affetti da malattie mentali, senza ricevere alcuna terapia psichiatrica. Il carcere di Douala (Nuova campana), con una capacità ufficiale di 700 unità, alla data di agosto conteneva più di 2453 reclusi. Molti erano in custodia preprocessuale ed erano trattenuti assieme ai prigionieri con sentenza definitiva. Alcuni erano tenuti in catene. Secondo quanto riportato nel carcere di Maroua alcuni prigionieri sono deceduti a seguito del caldo soffocante e nella prigione di Ngaoundere a causa del colera. IMPUNITÀ Le autorità di governo hanno confermato che non era stato adottato alcun provvedimento nei confronti di membri delle forze di sicurezza accusati delle violazioni dei diritti umani nel 2008, quando un centinaio di persone rimasero uccise nel corso di proteste contro l’aumento dei prezzi e contro un emendamento costituzionale che cancellava i limiti della durata del mandato presidenziale. Rapporto annuale 2011 - Amnesty International 55 2_AFRICA SUBSAHARIANA:Layout 1 04/05/11 11.26 Pagina 56 RAPPORTO 2011 PENA DI MORTE Nel braccio della morte c’erano almeno 77 persone, sebbene l’ultima esecuzione di cui si abbia notizia risalga al 1997. Ha destato preoccupazioni il fatto che a maggio non era ancora stato completamente attuato un decreto presidenziale emanato per commutare alcune condanne a morte in ergastolo. I prigionieri del braccio della morte non sono stati informati del perché le loro condanne non fossero state commutate. MISSIONE DI AMNESTY INTERNATIONAL Delegati di Amnesty International hanno visitato il Camerun ad agosto, incontrando le autorità di governo per la primissima volta e conducendo ricerche. CENTRAFRICANA, REPUBBLICA REPUBBLICA CENTRAFRICANA Capo di stato: François Bozizé Capo del governo: Faustin Archange Touadéra Pena di morte: abolizionista de facto Popolazione: 4,5 milioni Aspettativa di vita: 47,7 anni Mortalità infantile sotto i 5 anni (m/f): 196/163‰ Alfabetizzazione adulti: 54,6% Gran parte del paese è rimasta fuori dal controllo del governo centrale e sono aumentati gli attacchi sui civili da parte dei gruppi armati. Questi ultimi, così come i membri delle forze armate, hanno compiuto gravi violazioni dei diritti umani nella pressoché totale impunità. È iniziato davanti alla Corte penale internazionale (International Criminal Court – Icc) il processo a carico di Jean-Pierre Bemba. Persone accusate di stregoneria sono state torturate e uccise. CONTESTO Le elezioni in programma per aprile e ottobre sono state rinviate a gennaio 2011. A ottobre, la commissione elettorale indipendente ha annunciato che il censimento degli elettori era stato completato con successo. Tuttavia, funzionari elettorali sono stati rapiti e tenuti in ostaggio da gruppi armati in diverse parti del paese. Leader dei partiti di opposizione, tra cui il presidente del Movimento di liberazione del popolo centrafricano (Mouvement de libération du peuple centrafricain – Mlpc), hanno subito molestie ed è 56 Rapporto annuale 2011 - Amnesty International