Gruppo Lucchini

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Gruppo Lucchini
Ministero dello Sviluppo Economico
DIPARTIMENTO PER L’IMPRESA E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE
DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA’
Struttura Crisi di Impresa - Unità Gestione Vertenze
Documento
Azienda
Settore
Numero dipendenti
Data
Verbale di riunione
Gruppo Lucchini/Severstal
Acciaio
3200
30/11/2010
Martedì 30 novembre 2010 si è tenuta presso il Ministero dello Sviluppo Economico una riunione
riguardante il Gruppo Lucchini.
Alla riunione presieduta dal Sottosegretario di Stato allo Sviluppo Economico On. Saglia, hanno
partecipato il Dr. Castano, l’Ing. Rocca Bonini, il Dr. Di Leo (MiSE), l’Assessore Simoncini e la
Dr.ssa Marinetto per la Regione Toscana, l’Assessore Seganti per la Regione Friuli Venezia Giulia,
la Dr.ssa Caputo per la Regione Puglia, il Presidente Kutufà e l’Assessore Anselmi per la Provincia
di Livorno, il Dr. Semino, il Dr. Biumi e l’Ing. Calcagni per il Gruppo Lucchini/Severstal,
unitamente alle OO. SS. di categoria nazionali e territoriali FIOM CGIL, FIM CISL, UILM UIL,
UGL Metalmeccanici ed alle RSU aziendali.
Il Dr. Castano ha introdotto la riunione evidenziando come la stessa sia stata convocata per fare il
punto della situazione e come non sia da escludere che a breve possa essere calendarizzata una
nuova riunione, ha quindi chiesto all’Ing. Calcagni di illustrare la situazione attuale dell’Azienda.
L’Ing. Calcagni ha dichiarato come le riunioni svoltesi a Piombino, alla presenza del Dr.
Mordachov, proprietario della maggioranza delle azioni della Lucchini, abbiano chiarito alcuni
punti fondamentali. La priorità dell’azionista, che ha confermato al centralità del sito di Piombino, è
raggiungere un accordo con le banche per la ristrutturazione del debito per procedere poi alla
vendita della Lucchini. Il business plan presentato dovrebbe ottenere l’appoggio delle banche e lo
stesso Mordachov si farà carico della sua gestione. L’accordo sulla ristrutturazione del debito
dovrebbe essere raggiunto entro fine anno, l’azionista ha presentato, infatti, la propria proposta alle
banche ad inizio settembre. È necessario comunque accelerare il processo, a tal fine a fronte della
presentazione di una proposta alle banche è stato chiesto alle stesse di nominare un comitato
ristretto composto dai 5 istituti più esposti. I tre temi principali della discussione sono l’immissione
di liquidità da parte degli azionisti, la discussione tra le banche circa la ripartizione del debito, la
conversione dello stesso in uno strumento finanziario riconvertibile che sulla base della scelta del
CdA potrà essere convertito in equity o rimborsato.
Per quanto riguarda il piano strategico nel sito di Piombino verranno concentrate produzioni finite
ad alto valore aggiunto. A partire dal secondo trimestre il sito francese ha ripreso in maniera
significativa l’attività industriale, siamo arrivati all’85% del livello pre-crisi. La situazione italiana è
molto più difficile, sono stati raggiunti livelli vicini all’85 % ma da fine giugno si è registrata un
inversione di tendenza su alcuni prodotti. Attualmente il livello di produzione raggiunge il 50 – 65
% di quello pre-crisi. Il settore delle rotaie sta facendo registrare dei segnali positivi, è stata, infatti,
acquisita un’importante commessa in Turchia. Per quanto riguarda la produzione di vergella sono
stati ridotti i turni, a fronte del rallentamento significativo del settore dell’edilizia in Italia. I
semiprodotti sono stati fortemente ridimensionati.
Riguardo le ipotesi di vendita, si sono registrate delle manifestazioni di interesse da parte di diversi
acquirenti ma al momento non è stata fatta nessuna manifestazione d’acquisto vincolante. Si tratta
di Equity Funds e di gruppi industriali.
Il Sottosegretario Saglia ha evidenziato la strategicità del Gruppo Lucchini per il Paese. L’impegno
preso con le istituzioni locali e le parti sociali era quello di reincontrarsi per verificare se la
negoziazione del debito fosse stata avviata. Il Governo ritiene Mordachov e la Severstal
interlocutori affidabili, il fattore tempo resta, però, fondamentale. Diviene, quindi, necessario capire
quale percorso bisogna intraprendere. Sicuramente il Governo e le istituzioni locali dovranno fare la
loro parte, è necessario, però, uscire da questa fase di incertezza, allungare l’attuale fase non
facilita, infatti, il lavoro.
Il Presidente Kutufà ha chiesto all’Azienda maggiori dettagli sulla situazione dell’indotto.
L’Ing. Calcagni ha evidenziato che con il sistema dei fornitori esistono relazioni quotidiane, finora a
situazione è stata gestita bene e si sta rientrando con l’ammontare complessivo dello scaduto.
Le OO.SS. hanno evidenziato la forte preoccupazione per l’esposizione finanziaria del gruppo. E’
auspicabile che un accordo sulla ristrutturazione del debito sia raggiunto rapidamente, concludendo
quanto prima la trattativa in corso con le banche, per poi entrare nel merito delle eventuali ipotesi
di vendita e comunque del piano industriale. A questo fine, andrebbe indicata già da adesso una
data per aggiornare l’incontro.
La situazione non può restare a lungo con questo grado di incertezza. Vale per il sito principale
come per tutti gli altri. A Piombino si registrano problemi gestionali e di rapporto con i fornitori e
le aziende di appalto, ma per la prospettiva anche problemi tecnologici, riguardo l’altoforno per cui
si sta procedendo con delle operazioni di fermata che possono avere effetti sulla durata del ciclo di
vita. Ciò rende incerto e preoccupante il futuro dello stabilimento. Resta aperto il problema di
Trieste, per cui le certezze che si avevano fino al 2015, rischiano di venire meno. Bisogna fare
chiarezza sulle voci e le indiscrezioni che si registrano sulla stampa, ma anche da dichiarazioni
istituzionali, su possibili acquirenti, alcuni palesemente non credibili o con intenti solo speculativi,
come la notizia apparsa oggi circa una ipotesi che coinvolgerebbe anche il sito di Lecco, in
quanto”complementare” a Trieste (cosa non più vera da molti anni). C’è quindi il problema delle
prospettive per il sito di Lecco come per quello di Condove. Per quanto riguarda il sito di Bari è
venuta meno una commessa delle ferrovie italiane e questo preoccupa le OO. SS., ma le lavorazioni
legate agli scambi ferroviari possono avere prospettive di sviluppo, magari insieme ad altri partner,
anche sui mercati esteri. Per tutto questo i sindacati hanno ribadito la necessità di avere rapidamente
dei chiarimenti, riconfermando la volontà di trovare soluzioni industriali per tutti i siti, senza ipotesi
di spezzettamento.
L’Assessore Simoncini ha evidenziato l’importanza del fattore tempo. Le aziende dell’indotto sono
state sostenute per l’accesso al credito, la Regione Toscana sollecita la definizione degli accordi sul
debito in modo da poter passare rapidamente alla fase successiva.
Il Presidente Kutufà ha condiviso le preoccupazioni espresse dall’Assessore Simoncini ed
evidenziato la necessità di far chiarezza sulla situazione.
L’Ing. Calcagni ha dichiarato che il fattore tempo rappresenta una preoccupazione significativa
anche per il management dell’azienda che sta svolgendo un ruolo di stimolo continuo. Non va, però,
dimenticato che si tratta di un negoziato difficile, siamo nella fase finale della discussione con le
banche e si sta lavorando per un rilancio dell’Azienda su basi solide. Senza accordo con le banche
non ci può essere visibilità sulla vendita. Al momento sono aperte tutte le opzioni, comprese quelle
relative alla vendita separata. Non ci sono, però, manifestazioni di interesse né per il sito di Trieste
né per quello di Lecco.
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A Bari sono stati fatti sforzi importanti per l’efficientamento dello stabilimento, sono stati registrati
dei passi per la creazione di un polo industriale per la produzione degli scambi con RFI e si stanno
cercando partnership anche all’estero. Si sta, inoltre, finalizzando con RFI un ordine aggiuntivo per
il 2011 che dovrebbe consentire allo stabilimento di restare in attività.
Le linee guida del piano industriale, più volte annunciate, prevedono lo sviluppo della produzione di
rotaie, il miglioramento del mix prodotti e la sinergia con il sistema francese. Al momento è
comunque prematuro avviare una discussione di merito.
L’Assessore Seganti ha dichiarato che presso la Regione è stato convocato un tavolo sul sito di
Trieste da cui sono nati tre tavoli tecnici, uno strategico coordinato dal Comune, uno coordinato
dall’Assessore al Lavoro ed uno sull’ambiente coordinato dalla Provincia. I tavoli si sono conclusi e
verrà convocato un tavolo unico per assumerne le determinazioni. L’obiettivo della Regione è agire
tramite un AdP incaricando Friulia SpA dell’implementazione.
Il Dr. Castano ha concluso la riunione evidenziando come la stessa sia servita per fare chiarezza
sull’attuale situazione del gruppo. È necessario tener conto della variabile tempo che in questa fase
riveste un’importanza decisiva e a tal proposito non si possono che apprezzare le parole dell’Ing.
calcagni. Lo sblocco della situazione finanziaria è, infatti, propedeutico alle discussioni sulle
prospettive del gruppo. Un nuovo incontro potrebbe, quindi, a fronte delle scadenze citate
dall’azienda essere calendarizzato nelle prime settimane di gennaio.
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