Intervista a Milo Manara. Alla scoperta del mito
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Intervista a Milo Manara. Alla scoperta del mito
Intervista a Milo Manara. Alla scoperta del mito Giovedì 12 Giugno 2014 12:10 Presentare artisticamente Milo Manara è inutile. Il Maestro del fumetto erotico non ha bisogno di introduzioni. Ecco perché siamo voluti andare alla scoperta del mito che si cela dietro Manara. Anche se lui, col sorriso e con la modestia che solo i veri grandi hanno, non si è professato tale. L'occasione per conoscere meglio Milo Manara è arrivata da Etna Comics 2014 , dove la voce pacata del Maestro è stata sempre un importante spunto di riflessione. Maestro Manara, cos’è la bellezza secondo lei? «La bellezza è un tema molto complicato. C'è una grande frase di Dostoevskij nei Karamazov che dice "solo la bellezza potrà salvare il mondo" che ha un suo senso. Ma bisogna vedere cosa si intende per bellezza. Nei mangiatori di patate di Van Gogh, ci sono una serie di personaggi molto brutti intorno a un tavolo illuminato da una lampadina flebile. Però noi diciamo che quel quadro è bellissimo. La bellezza non vuol dire lineamenti belli e bei colori. Quei colori sono brutti, ma dall'altro senso sono bellissimi, perché sono i colori adatti per rappresentare questo tipo di miseria, povertà e abbandono. Questa è la bellezza che salverà il mondo. La bellezza di quel quadro, non il fatto che ci sia una Venere nel quadro. La bellezza è penetrare a fondo nelle cose e riportarle alla luce anche nella loro drammaticità. La bellezza può essere anche la perfezione, perché di quel quadro non si può cambiare neanche una virgola. Ma chi ha solo un bel viso non salverà proprio niente, se non forse se stesso ». Cosa ne pensa dell’erotismo espresso dai manga giapponesi? 1/3 Intervista a Milo Manara. Alla scoperta del mito Giovedì 12 Giugno 2014 12:10 «Io sono un po' perplesso nei confronti di questo tipo di erotismo. Vediamo dei corpi disegnati con in evidenza i segnali sessuali (le grandi tette ecc.), però con visi molto infantili. È un tipo di erotismo sorprendente, per me resta misterioso. Bisognerebbe vivere in Giappone per capire cosa c'è dietro questo desiderio di infantilizzare l'aspetto erotico della vita. Si ha l'impressione che sia un popolo intero che la pensi così, e allora diventa un fenomeno da studiare. Lo guardo con rispetto, anche perché molti manga sono disegnati benissimo. Gli sfondi, le architetture, gli alberi, le automobili sono disegnati con una perizia davvero impeccabile. Le figure sono debitrici in genere dai grandi disegnatori come Miyazaki. Ma forse è perché non gli importa di creare nuovi modelli. Quello che mi sorprende è che i giovani, che mi portano le loro prove a fumetti, copino tutto dai manga. Io mi chiedo fino a che punto questo strano universo sia penetrato nell'immaginario dei nostri giorni, e fino a che punto i nostri giovani siano penetrati in questo strano universo. Io consiglio ai giovani di guardarsi intorno, imitare altri modelli, anche più difficili da emulare ». A proposito dei giovani, come possono inseguire il mito di Milo Manara? «Non so se esista questo mito. Ai giovani io faccio tanti auguri. Ho avuto la fortuna di vivere in un periodo in cui il fumetto ha cominciato ad avere un ruolo sociale molto preciso, quando è cominciato a nascere il concetto di graphic novel, importato dai grandi disegnatori italiani ed europei come Hugo Pratt, Sergio Toppi, Nino Battaglia, Moebius. Sono nato sulla scorta di questi grandi, che non hanno conosciuto forse la stessa popolarità che ho conosciuto io. Io ho goduto del loro traino. La mia è stata una serie di coincidenze straordinarie, una storia difficilmente ripetibile. Ho cominciato per scherzo. All’epoca, sull'onda di Diabolik sono usciti una serie di fumettini di bassa qualità, che permettevano ai giovani di cominciare, senza essere già bravi, e di viverci bene. Cosa che adesso non c’è. Oggi i giovani devono essere già bravi, non hanno palestre. Sono in una situazione infinitamente peggiore di quella che ho vissuto. I giovani da una parte non l'invidio per niente, dall'altra invidio la loro età. Non so se farei a cambio. Forse sì ». Certi del fatto che l'arte di Milo Manara contribuirà a salvare il mondo, ringraziamo il Maestro per le sue parole e la sua disponibilità. Foto di Paolo Barbagallo 2/3 Intervista a Milo Manara. Alla scoperta del mito Giovedì 12 Giugno 2014 12:10 Antonio Michele Paladino 3/3