amici dell`uomo
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C amici dell'uomo Barbone verve a quattro zampe in una cascata di irresistibili ricci Federica Farini N el film d’animazione “Oliver & Company” (1988) è Georgette, che da perfetto stereotipo di cane Barbone - snob e vanitoso - si tramuta in compagna di giochi dolce e tenera per l’ex randagio Oliver e l’allegra banda di amici. In un altro famoso cartone animato, “Lilli e il vagabondo” (1955) è invece Whisky, Barboncino nero dal carattere peperino. Il Barbone, considerata una razza da “salotto”, classificato come cane da compagnia, rivela in realtà un carattere vivace, piglio e fiuto svegli e perfino attitudine al nuoto, come rivelano i suoi antenati francesi, in passato impiegati per la caccia alle anatre (da qui il nome Caniche, da canard, anatra). Ancora più indietro nel tempo il Barbone deriverebbe da un cane d’acqua estinto chiamato Barbet, secondo il filone di attribuzione del Barbone a discendenza tedesca, (pudel in tedesco e poodle in inglese significano proprio “lanciarsi in acqua”), razza asiatica arrivata in Eu- ropa grazie a Goti, Ostrogoti o Berberi del Nord-Africa. Una carrellata di esempi racconta nel tempo la storia della razza: il Principe Rupert del Palatinato (nipote di Carlo I d’Inghilterra), prigioniero durante la battaglia di Lemgo (1638) trascorre molto tempo con un Barbone di nome Boy, dal quale non si separa fino alla morte. È nel XVII secolo che la razza si diffonde presso le nobili famiglie dell’epoca: il cane “ricciuto” omaggia anche la regina Anna d’Inghilterra, la quale ne viene a conoscenza quando alcuni sudditi le portano in dono Barboni addestrati capaci di saltellare e danzare sulle zampe anteriori, fino a giungere ai ritratti di Rembrandt e ai circhi francesi, per la spiccata attitudine ad apprendere numeri acrobatici. È il XVIII secolo il periodo d’oro che vede il Barbone, di gran moda, diventare un perfetto animale da compagnia presso le corti reali (da Luigi XVI e nei quadri di Goya), momento in cui gli allevatori creano i primi esemplari in colore grigio e albicocca (oltre al nero, bianco e marrone). Durante le guerre Napoleoniche numerosi sono i casi di Barboni-soldato “famosi” che accompagnano gli eserciti in Europa e si distinguono per fedeltà e coraggio: da Barbuche, a Moustache (Barbone nero mascotte di un reggimento di granatieri francesi), a Moffino (perso durante la battaglia della Beresina ma in grado di rimettersi sulle tracce del padrone fino a Milano), a Magrita (cane-infermiere che trasporta al collo i bendaggi per curare i feriti). Anche le star dello spettacolo lo amano: Grace Kelly, Jackie Kennedy, Elizabeth Taylor e Maria Callas (che appare con uno dei suoi batuffoli sulla copertina del Time nel 1956), ma anche Rene Zellweger, 88 Lady Gaga e Rhianna, che delle foto con il suo Oliver ha riempito il web. Questa razza dalle mille virtù è stata usata perfino per stanare il tartufo grazie al fiuto sopraffino e alla taglia ridotta che gli permette agilità ma anche delicatezza - e come guida per i non vedenti, seppure poi rimpiazzato dal più robusto e forte Pastore Tedesco. Quattro sono le varianti di taglia, dal Barbone di grande mole (fino a 58 centimetri al garrese), a quello medio, nano e toy, che può scendere fino a 24 centimetri al garrese. Tipico il suo pelo, riccio e soffice (solo rari esemplari presentano pelo cordato anziché riccioluto), fondamentale allo stato selvatico per proteggere l’animale dal freddo nelle attività di nuoto e caccia, con la contemporaneità un manto diventato protagonista di acconciature nei concorsi di bellezza. In passato il padrone usava seguire il ciuffo della coda del proprio Barbone per localizzarlo quando si immergeva scomparendo in acquitrini, cespugli e sottobosco. Il pelo è inoltre ipoallergenico, non soggetto a muta, perfetto quindi anche per la vita d’appartamento. Il Barbone è altresì una razza molto longeva, di carattere energico (fondamentali passeggiate e corse) e di animo sensibile, empatico con il padrone, abile nel riporto di oggetti, ideale per i bambini. L’arte più recente di Jeff Koons è stata battuta all’asta per 55 milioni di dollari: protagonista il suo Balloon Dog, Barboncino composto da palloncini e riprodotto in diverse sculture d’acciaio che hanno letteralmente spopolato, dal tetto del Metropolitan Museum di New York, al Canal Grande, alla reggia di Versailles. I milionari hanno fatto a gara per averne uno: un Barbone per la vita!