Quaderni d`italianistica : revue officielle de la Société canadienne
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Quaderni d`italianistica : revue officielle de la Société canadienne
Indici e controindici: la polemica di Pier contro Paolo Vergerio * la censura ecclesl\stica Alessandro La Monica Riassunto: In quest'articolo Pier Paolo Vergerio papato dano e la gli si esaminano alcuni si dei rilievi polemici che giovane inserì nei numerosi contro libelli scritti il cattolica. Gli interventi vergeriani qui studiati riguar- Indices librorum prohibitorum, del 1549, colo Chiesa il segnatamente quello veneziano con alcuni rimandi anche a quello tridentino del 1564. L'arti- sofferma in particolare sulla polemica che Vergerio ingaggiò con- tro le proibizioni di alcune opere di Boccaccio. In nota si Dante {De monarchia), Petrarca e pubblica anche una pressoché sconosciuta tradu- zione latina (curata da Vergerio) del sonetto petrarchesco Fontana di dolore. Bruciatemi, Questo torto non fatemelo! la verità non l'ho sempre, nei mi trattate miei di volo, bruciatemi! scrisse Non lasciatemi fuori! libri, dichiarata:' Che forse E ora voi come fossi un mentitore! Vi comando: bruciatemi! Brecht Nella storia italiana emigrarono i numero il di coloro che per motivi oltralpe, in particolare in Svizzera, è o politici religiosi davvero considerevole. Tra primi a cercare rifugio in quel paese, nel 1549, fu Pier Paolo Vergerio giovane' (Capodistria, 1498 - Tubingen 4 ottobre 1565), arcivescovo Capodistria poi allontanatosi dalla Chiesa cattolica Nella trascrizione del testo è stata si ti- è distinto fra u è stato reso sono ç. con v, sono e. è eliminata al tr. a cura di di comunità apostrofi e accenti, nesso intervocalico il Ih etimologica. Et e la sigla - tironiana Regolarizzati anche l'uso delle maiuscole e l'interpunzione. Le traduzioni dal tedesco (tranne quella canzoni, quale, dalla la grafìa di state sciolte le abbreviazioni, -ti- o-ci-, si state ridotte a ammodernata il il F. in epigrafe, tolta da B. Brecht, Poesie Fortini e R. Leiser, Torino, Einaudi, 1959) e sono dovute sottoscritto. Recentemente gli studi su Vergerio a Schutte 1977, citiamo solo nell'ottobre romanzo di del hanno gli atti del registrato una notevole fortuna: convegno tenuto a Cividale 1998 (Rozzo 2000). Vergerio è anche il protagonista del Tomizza (Tomizza 1984). Quaderni d'italianisrìca. Volume XXDC, No. 2, oltre del Friuli 2008, 17-28 Alessandro Lamonica linguisticamente consorella del cantone dei Grigioni, condusse una strenua battaglia contro la censura ecclesiastica. soffermarci Diverse ragioni innanzitutto sua figura: sulla spingono a ci internazionale rilievo il del personaggio nell'ambito della contesa sulla Riforma; in secondo luogo, Giovanni Della Casa; infine l'invenzione, da parte da del controindice, sorta di Indice dei libri volmente definito da Rozzo {Pier Paolo con ordine. Nel 1 549 come sua vicenda con quella di un'altra figura decisiva l'intrecciarsi della l'allora di Vergerlo, del genere come leggere, è stato autore- Vergerlo censore 149). Ma andiamo nunzio pontificio di Venezia, Giovanni della Casa^ (Mugello, Toscana, 1503 Roma - 1556), famoso autore del Galateo, intra- primo Index librorum prohibitorum prese la compilazione del a stampa (relativo al solo territorio di Venezia)^ suscitando la reazione di Vergerlo, su cui pendeva, tra l'altro, Casa e conclusosi con luterana e nell'inizio di il eresia intentatogli proprio già in Italia, sfocerà nella conversione alla fede una fervida attività di polemista contro condannati. . . ( 1 549) e , di libri eretici stampato in tali scritti, A gl'inquisitori che sono per l'Italia. Del catalogo Roma nell'Anno presente (1559). Ciò che emerge a parte la vis Del primo rispettivamente polemica argomentazione, e l'efficace come e la del terzo Monarchia e autore il che appaiono fuori luogo — del l'Indice è la difesa condannava 1559'^ Decameron; Petrarca, invece, citato da autore che avrebbe avuto tutte colpito dalla censura, ne usciva indenne. (149) li M.D. XLVIIII sono corone poetiche": Dante, Petrarca e Boccaccio. delle "tre Vergerlo inqui- su due volumi vergeriani: // Catalogo de libri quali nuovamente nel mese di maggio nell'anno presente da gli Della Casa in primo luogo. Noi concentreremo in partico- lare la nostra attenzione stati da Della la sua condanna. Egli riparò quindi in Svizzera dove consumata la crisi religiosa, sitori italiani, un processo per le E bene carte in regola per essere precisare, a questo punto, — come ben vede Rozzo quelle interpretazioni che ascrivono tali in PP rilievi Vergerio censore a un presunto ruolo di delatore^ svolto da Vergerio. In realtà egli intende solo denunciare l'incompetenza dei condanna opere censori: questi, tenevano infatti, quelle incluse nel catalogo, dimostrando in tal ^ Su Della Casa vd. Santuososso 1979. ^ Per l'Indice del 1549 vd. Bujanda 1987, 383-93. ^ Per l'Indice del 1559 vd. Bujanda 1990, 752-86. 5 Da fiiori dalla loro che, sosteneva Vergerio, erano anche più pericolose di ultimo vd. Frajese 2006, 79-80. — — 18 modo di non conoscere La polemica Paolo Vkrgf.rio dì Pihr neppure l'oggetto del loro deprecabile lavoro. Venendo a Dante, è probabile ci fosse anche l'intervento vergeriano dietro \â princeps deWa. Monarchia, risalente al da subito suscitò veementi proteste da parte domenicano Guido Vernani^ anni dopo 1280 circa il — trattato il 1327 un De reprobatione Monarchiae scriveva un pubblico Fu solo rogo. ç. il due (Castelnau-Montratier, Villeneuve- Lès-Avignon, 1352) condannava l'opera dal come Quattrocento cominciò ad avere una certa fortuna, come testimoniano due uno anonimo volgarizzamenti: Da 1559. L'opera, com'è noto, ecclesiastica: già nel cardinale Bertrando del Poggetto eretica facendola bruciare in che '^ e l'altro, noto, a opera di Marsilio Ficino.*^ quest'ultima versione, confrontata con un manoscritto autorevole ormai perduto, Johann Basilius Herold,'' noto umanista svizzero, ricavò la sua traduzione tedesca, pubblicata nel 1559 per "Niclaus Bischoff den jiingeren" a Basilea. Qualche settimana dopo volta àié^ editio princeps y^\^\y\\C2X2i Come ricava si da alcune la traduzione tedesca fu la sempre a Basilea "per Joan. Oporinum". lettere incluse nel libro, Herold si occupò anche di questa versione. 'o La domanda capitale nome il di Vergerlo e (Matija Via i : chi è: gli fornì il manoscritto? John Tedeschi^i di un altro umanista, Matthias Flacius Carpano, 1520 - Frankfurt, 1575) Istria, fa Illyricus anch'egli, come Vergerlo, d'origine istriana e di fede protestante. A occuparsi più dettagliatamente della questione è stato però Francis Cheneval, nell'ambito di uno studio sulla ricezione del trattato dalle origini fino alla princeps del 1559. Flacius " cercava Illyricus il Da esso // Catalogo, 22r: "io vi voglio far toccar frati sanno molto poco, uomini, li quali essi e apprendiamo che 1552-53 già nel manoscritto della Monarchia per una sua con mano, che questo Legato, molto male sono informati da questi libri, e e questi de questi hanno voluto condannare, e vederete, che arrano una gran essi hanno sperato di aver laude, e gloria". vergogna da quello, che ' Su Vernani vd. Cheneval 1995, 78 ° Per il s. (e note). volgarizzamento di Ficino vd. Torri 1 844. 9 Su Herold vd. Burkhardt 1966. L'opera fu pubblicata nello stesso anno da Oporino, prima in edizione latina e poi in traduzione tedesca, curate entrambe da Herold. Vergerio in Della camera, et statua della "Dante scrisse. . . in prosa quel libro il Si legga Madonna chiamata cui titolo è quanto di Loretta, Monarchia. . . 1 scrive 554, 44r: e tosto lo farò io comparire in stampa". ^^ Vd. Tedeschi 1987, contribuirono a fornire 42, il n. 13: "R manoscritto per R Vergerio la — 19 — stampa". e M. Flacius Illyricus Alessandro Lamonica Kirchgeschichte e che aveva contattato fra gli altri lo stesso canto lo aiutasse in tale ricerca. D'altro Johannes Oporinus, già nel '54 era una sua legge in Cheneval giugno dello lettera del stesso non Hunc nunquam non un anno dopo la non avrebbe saputo nulla: cuius versionem habeo. Illud est apud paucissimos et è sicuro se — dato anche da — procurato da il Vergerio. brano che Cheneval reperiri, ego manoscritto che servì per cita dal De almeno comparire in stampa" (44 primo piano di non sicuro, resta, Non r.). c'è una di '^ idolo lauretano, traduzione camera vergeriano, nell'originale italiano suona: un ruolo manoscritto; il parte di Oporinus, possesso, fosse stato il latina del Della possesso vir, excusum fuisse typis Per cui, conclude Cheneval, quindi, se si ma era sine diffìcultate potui adipisci (Vergerio, Postremus Catalogus 18). princeps Eppure 1560, da cui catalogus, egli, tuttavia, eruditione atque autoritate certum, sua parte al ante 60 annos in Italicam linguam convertit Marsilius Ficinus, magna non si difficoltà, del testo originale latino. Questo almeno dichiara nel suo Postremus pubblicazione della princeps, di cui del come solo conosceva la versione di Ficino, venuto in possesso, seppur con molta farò io una parte di anno (Cheneval 377). opere vergeriane, dal 1554 cita poi diverse ricava che l'ex arcivescovo avesse almeno in possesso dato che ne inviò copia a un certo Windelius Rihelius, trattato, la Vergerlo perché futuro editore della princeps, il dubbio, allora, "e tosto lo che Vergerio nella pubblicazione della princeps; diventa, certo probabile che fosse Vergerio a fornire semmai, incerto Oporinus nel 1554, se manoscritto, di cui il quello fosse interessato alla polemica anticattolica, Vergerio. di come si il dichiara in Non scrive Cheneval, essendo Oporinus quando non gli proposero De formula Romani Imperii: l'editore forse congelò la pubblicazione del trattato, fin di pubblicare uno scritto di Alciato, il allora colse l'occasione per pubblicare, argomento, una miscellanea 17 Vd. Cheneval 1995, 386: Manuskript von P. P. insieme ad sulla tematica della altre opere di consimile monarchia. Quanto al nicht sicher, dal? der Easier Drucker sein "... ist es Vergerio erhalten hat, denn dieser bekundet im Jahre 1554 Werks und bemerkt, dal? nur ganz wenige dieses Im Jahre 1560 wiederholt Vergerio seine Aussage, fiigt aber noch cine indirekte Kenntnis des Opus besitzen. den Hinweis dazu, da^ er mit grower Schwierigkeit ein Exemplar der Monarchia habe auftreiben kònnen" [non il è certo che lo stampatore di Basilea abbia ricevuto manoscritto da Vergerio, poiché questo mostra nel 1554 una conoscenza indiretta dell'opera e rileva che solo pochissimi ne Vergerio ripete la sua affermazione, ma esemplare della Monarchia con grande sono in possesso. Nel 1 560 aggiunge anche che ha potuto scovare un difficoltà.] — 20 — La polemica che fatto censura condannasse la della pubblicazione a stampa, Paolo Vlw^f.rio d\ Pifr il non da escludere che a ciò fosse indotta è come abbiamo dalle citazioni di Vergerlo che, ben cinque anni prima trattato dantesco proprio nel 1554 ne visto, annunciava un'imminente edizione. Un'opera come questa, considerato mano potente in al il suo autore, diventò un'arma "Dante fervido polemista: nel libro della non depende dice a lettere maiuscole, che l'imperio monarchia contrario di quel che tenete voi" {A gl'inquisitori 30v); tuttavia, il rileveremo anche in seguito, polemica letterario sempre religiosa, che i primo piano, un una profonda conoscenza rivela Vergerlo riprende censori per avuto? che furia è stata in fuori) sbandeggiar libro consideravano per italiani lo Demostene dissentire da il ultimi, il prosa latino, ma che mai stampato come fretta avete catalogi (del i alla e trovassi primo molto Boccaccio Vergerlo nota che a guida "tal e gli maestro, qual è Cicerone (A gl'inquisitori 19v), né nelle greche" egli sembra argomenti dei censori contro questi gli la parzialità, s'ignoravano pour cause Boccaccio si cento le ma all'improviso" {A gl'inquisitori 31v), come a ignoranza si — come condannava un egli trattato rime morali, ancora più polemiche, le censuravano volgare e in latino. Petrarca, non fu non dovuta ma ad opportunismo: come di Dante — del la non quanto Vergerlo a volgere biasimandone sapeva così condanna dantesca: quale oltre puramente dei classici. Si legga "... come opinione. tale Abile è poi interesse vostra d'aver voluto in tutti la un la raro?" {A gl'inquisitori 32r); e in nelle latine e commento emerge, questo in in la dalla chiesa, che è tutto novelle, "fatte Luterane glissava sulle altre opere, in si detto, ne esce indenne, o quasi. Infatti, è segnalata negli Indici alcuna sua opera, se non l'edizione, a cura dello nomine e accompagnate stesso Vergerlo, di sedici lettere estratte dalle Sine da tre sonetti tempio il d'eresia"''' bastasse, sostiene loro autore facesse inquisitori salvando Ecco la si sono invece ai del dichiarirvi solo verso "Scola d'errori e Vergerlo {A gl'inquisitori 53v), perché già condannati condannare limitati a Dante la fatto eretici egli vi sia vostro [sic] Dante e Boccaccio un gran stecco ne ordine. Ma anche contra voltaremo nel volgare e in non la tante legne far eretico Il verso petrarchesco si anche il al fuoco Petrarca, gl'occhi, specialmente essendo fuggirete, che sarete costretti a di lui, percioché tutte quelle sue epistole più d'una lingua" {A gl'inquisitori, 34v). IO •^ e Boccaccio. Gli plaquette vergeriana non metter spiegazione di Vergerlo: "parvevi di quantunque stato compagnia il opere di Petrarca, da cui quella dichiaratamente dipendeva. le avendo e nonostante antiavignonesi, legge in Canzoniere, — — 21 CXXXVIII, 2. Alessandro Lamonica Il monumento Canzoniere era un do vietarne stampa; dopo la sarebbe stato assur- letterario, sicché vergeriana s'imponeva, tuttavia, la sfida necessità di un'edizione espurgata dalle punte più polemiche. In realtà si un "Druckverbot" (Ley 250) arrivò a ma ufficiale, la non come solo implicito; rileva giustamente Rozzo {La letteratura italiana 93), è errato sostenere che dopo la segnalazione di Vergerio le edizioni del Petrarca uscirono prive dei come sonetti anticuriali; altrettanto impreciso scrivere, — dell'indice contenenti che "del Canzoniere ...furono stampate solo tosto, precisa ancora Rozzo, "le o deturpate con inchiostro in esempi di italiana 93): tali pagine con quei modo testi da renderle . . . edizioni tre da Vergerio, l'ultima nel 1573" sonetti pubblicati i fa Frajese in Nascita (91). Piut- venivano strappate " illeggibili {La letteratura operazioni sono riscontrabili nelle edizioni di Venezia, Bertani, 1573, Venezia, Vidali, 1574 e Lione, Roviglio, 1574. certo, però, che si assistette a ma dante non solo Petrarca, Il fatto è una drastica riduzione delle stampe, riguar- anche — ribadiamo — che opere espurgate. le altre Vergerio, tramite la segnalazione di altre opere eminenti non incluse nell'Indice, non intendeva certo avallare pratica censoria ma, contro una condanna da come una reazione contrario, provocare al lui ritenuta assurda. Di qui i dottissimo Filosofo e Teologo, che citati, come egli fu riconosciuto nel l'ipotesi di campo era {A riferimenti a Dante come di gl'inquisitori 32r) e quelli a illustre prosatore. non Petrarca, poi, momento bisogno di particolari credenziali, dal teorizzazione bembiana, " la in tutta Italia a colui la cui autorità "specialmente nell'Italia è grandissima, Boccaccio, già E — com'è noto — il che, aveva, dopo specie la modello unanimemente Interessante è a questo proposito delle lettere. Klaus Ley (246), per cui Vergerio, con paradossale rovescia- mento, avrebbe rivolto quel modello proprio contro chi nel Cinquecento — dopo la morte del Bembo ± ne era le cose stessero così, cioè che continuatore più il alto, della il Casa appunto. Che tanti assenze nell'Indice sitori, ma solo per non per Nostro provocare — dopo — una rilevasse numerose lui quanto dice lo stesso Vergerio: segnalate molti non arrebbono creduto, che oggidì fosse cosi grande quegli, che valenti, sono contrari alla chiesa che sapessero contra di essa quando leggerano questo catalogo chiesa di Roma possa aver il e impor- gli inqui- un'eventuale messa all'Indice delle reazione indignata almeno fra opere da ci il un'inspiegabile consonanza con Romana, e che componer tanti [...] numero de fussero tanto dotti, e libri, e tante opere, e sarano costretti a credere, che torto, giacché tanti dotti — 22 — il lettori, è i uomini la di tutte le La parti del mondo sono tempo medesimo Lo scopo Paolo Vercerio f.mica di Pier p(ìi (// d'accordo a scriver tanti contra di libri lei un in Catalogo 20v). di Vergerlo era dunque con autori considerati importanti in accrescere tale catalogo, soprattutto Italia. A confermare quanto andiamo dicendo è anche l'autodenuncia, altrimenti davvero inspiegabile, che Vergerlo fa laddove parla dei diversi mezzi di cui servirsi per pubblicare le Portano eziandio gli Protestanti mettere in viventi, e così stampatori, cima e nome il librari Anche alle medesime opere de Come [...] sette salmi i quale è mia, se bene è stampata sotto (// stampatori possono alcuno de Cardinali, o morti, o di caminarano attorno secure parafrasi scritta in volgare sopra Cremona gli opere censurate: nome il una è fatto di si chiamati Penitentiali, di la don Giovani da Catalogo 21v). Petrarca, ancora in vita, sarebbe stato vittima della censura ad opera di un "Solipodio Dominicano" {A gl'inquisitori 34r). Di un Marco Piceno di Solipodio scriveva effettivamente fra Girolamo Squarciafico nella sua Vita Francisci Petrarchae, allegata all'edizione delle Opere latine del Da poeta, pubblicate a Venezia nel 1501.i'^ mente ricavò, oltre a quest'episodio, curiali e le Sine tale biografia Vergerio probabil- anche l'accostamento fra i sonetti anti- nomine, di cui in seguito progettò e in parte realizzò diverse edizioni. Dalle indicazioni che Vergerio fornisce in alcuni suoi verificate con Hubert (291-2), possiamo quindi a cura di Vergerio: 1) la prima in De margine all'opera cui, come e sonetto Fontana di dolore in forma d'epigramma il detto, si pubblicavano insieme alcuni seconda edizione dell'ottobre del 1554, di vd. Frasso 1980. Per sedici i testo della il idolo lauretano, in estratti dalle stampate, dice Vergerio, falsificando parzialmente Su Squarciafico scritti, citare le seguenti edizioni Sine nomine latino'''; lettere 2) una Sine nomine, dati per sviare i censori, Vita Francisci Petrarchae curato da Squarciafico vd. Quarta 1909. -^ Pubblichiamo questa poco nota traduzione vergeriana, compresa lauretano, 85: "Fons aerumnarum, domus sectarum mobile templum,/ qua tot luctus, irae, Roma quidem gemitusque feruntur in fueras, nunc orbem,/ O Si nunquam pauperie tua sunt fundamina iacta/ Sed altis./ Spes Quid nam frontis habes meretrix? est in divite cista./ miserum qui Non contra modo quo igitur redeat te sustinet aufferat orbem." — 23 — De idolo es Babylonia te fallax,/ Ex fraudum mater, Career teterrimus irae,/ Carnifìcina boni, sed iniqua sedula nutrix,/ miraclum insigne futurum/ in piena furoris,/ Errorum ludus, Vivorum Christi saeviat ira./ infernus, Casta in fondantes oppugnas cornibus niteris audax/ Spes[?] In adulteriis, Constantinus adaugens/ Protinus at Alessandro Lamonica "in Argentina da Cristiano Milio" {A gl'inquisitori òAv): in realtà di sediciìciicre — come 1455 — nel febbraio del 3) una Hubert (294), V. stesso, ricorda scrive a pubblicate a Strasburgo presso Christian Milius; tre sonetti antiavignonesi con infine, 4) la raccolta Stanze del luochi e, 1554. Non solo, il Berna con ma \n A gl'inquisitori (34v.) titolo del Petrarca del tre sonetti Vergerio annuncia un'edizione [le Sine nomine voltaremo nel volgare, e in più d'una lingua". Per quanto riguarda quest'ultima edizione, completa o parziale da parte falsificazione gli — alla biografia del si dividono sulla con quest'ultimo poeta, — da Qui Della Casa. opporre, intuisce bene entra in gioco la dubbio che attrative a derne la egli fosse contrarissimo il questione degli scritti licenziosi e l'atteggiamento di Vergerio rispetto a essi. Ora, c'è la dai trascorsi giovanili licenziosi scoperta della vera fede, quella luterana — studiosi di Vergerio dei testi assegnati al Berni."' Certo è che Vergerio voleva proporre, vicenda di una conversione esemplare Ley (249) nomine Alcuni importanti integrale e tradotta in più lingue: "tutte quelle sue epistole di Petrarca] trattava BuUinger terza rappresentata dalla traduzione in volgare di alcune Sine accompagnate da alla si non opere che "contengono cose alle concupiscenza carnale" {A gl'inquisitori 15v), arrivando a chie- censura come nel caso degli scritti dello stesso Berni, di Aretino o di Boccaccio. Quest'ultimo rappresenta, però, un caso a nabile per Vergerio: per due motivi, direi. Il sé, non integralmente condan- primo riguarda l'eccellenza raggiunta dal Boccaccio nella prosa che, certificata dal Bembo, poteva occhio il sulle oscenità presenti nel Decameron:}'^ far chiudere un secondo, ovviamente, è rappre- sentato dall'importanza, per la letteratura protestante, del motivo antiecclesiastico che, com'è noto, è molto presente un atteggiamento ambivalente negativo.'** Il nelle novelle boccacciane. Vergerio ha quindi rispetto a Boccaccio: più positivo, alla fine, commento vergeriano, infatti, si sulle novelle decameroniane,''^ in particolare che sofferma a lungo e favorevolmente su quelle che sono più interessanti ^^ va. Rozzo 2005, 93-99. L'autorizzazione poteva venire dalla Regola VII che precedeva l'Indice di ' del 1564: elegantiam "Antiqui et vero, [libri] ab Ethnicis conscripti, Roma propter sermonis proprietatem permittuntur; nulla tamen ratione pueris perlegendi erunt" (Bujanda 1990, 817). IO. Si veda ad esempio Della camera., 42v, dove Boccaccio viene definito "accorto ingegno" e viene accomunato a Petrarca e Dante, "uomini dottissimi, e di bravo ingegno... nella volgar lingua... eccellentissimi, e maestri di tutti ^ Come gli altri". Vergerio fa anche nello scritto succitato Della camera et statua della Madonna chiamata di Loretta, 1554. — 24 — La poi kmica ni Pihr P/\oi o Vhrcerio nell'ottica protestante: la notissima novella di Ciappelletto di Abraam giudeo le novelle di aspramente cridca contro 2), (I, Ferondo Puccio frate (III, 8), ganda protestante e ne annuncia, quella seguente 1); o, ancora, rivestire tali novelle per commento ad opera sua e di altri collaboratori.^o Di quest'edizione, che potè essere realizzata per Eppure non due Morata lì a non molto (Ferrara, 1 526 - Heidelberg, 1 I, relativo forse ha si non traccia. una traduzione e la tempo presente nel Decameron, nonché al in latino proprio Olimpia Fulvia 2, a cura di e frequentava gli ambienti Vergerlo.^' dunque, per Vergerio, una condanna senza appello, attenuata nel caso del Boccaccio per Quanto I, una corrispondenza proprio con l'altro letteratura oscena merita 1 555) grande figura di donna umanista che Svizzera a quel in lei protestano, intrecciando fra La sarà pubblicata novelle citate da Vergerio, cioè la trovava anche si non Vergerio, la vastità degli interessi di propa- sarà torse fuori luogo notare che proprio in Svizzera, a Basilea in particolare, di delle la un'edizione antologica con infatti, Non Cipolla (VI, 10), ecc. (III, 4), fra che potrebbero sfrigge a Vergerio l'importanza (I, Chiesa di Roma; la il motivo antiecclesiastico per l'alto valore della sua prosa. Della Casa, che ha sentito l'obbligo di "farsi un concilio in camera" (// Catalogo 78r), Vergerio ricorda che da giovane era stato autore non pochi di un poemetto uno versi alla in cui si maniera bernesca, celebrano le fra i quali spicca scandalosamente lodi della sodomia.-- Vergerio allude a dei Gz/)/W/ pubblicati insieme a quelli del Castiglione nel 1533, inti- tolato Capitolo sopra Germanos,^^ il forno. ammettendo In seguito Della Casa rispose, nell'opera l'errore giovanile, ma negando che si Ad trattasse d'amore omosessuale. Dalle parole di Vergerio, infine, sembra ^^ "Io conosco alcun vostro amico, sia sorto un equivoco perdu- quale ha in animo di il separatamente e porre in un bel libriccino tutte quelle novelle XXV. e speriamo che queste, volentiera, che tutte postille, ^^ •^^ l'altre, essendosi tanto più che aperti gl'occhi, [. . .] far stampare e saranno forse saranno aremo imparato ancor noi lette più a porvi delle overo scolie nel margine e dell'annotazioni nel fine" {A gl'inquisitori 20t) . Si occupa della traduzione latina della novelle boccacciane Pirovano 1998. // in Catalogo 78r: "In alcuni vostri versi, che sono stampati col vostro bel cima, e vanno attorno insieme con celebrar le laudi... ^^ Citiamo i w. 22 della s. Sodomia (questa di questo poemetto i è cosa notoria in tutta la Italia)". nella versione pubblicata da Menage: Cumque versibus/ Laudavimus Furnum, haud mares laudavimus:/ Quod ait per maximam calumniam:/ Sed feminas piane: ut videre Carmine/ Ex "[...] ille nome capitoli del Berna, voi avete tolto a ipso adhuc potestis". — 25 — Alessandro Lamonica rante ancora oggi, relativo a ma stesso scabroso tema, come Vergerlo non del forno con quella poesia — riferisca proposito, altro 1725 precisava già nel mai riferimento: si F. è citate Menage, trattava lo dubbio, c'è — sempre Menage nota giustamente nel suo Anti-Baillet (449), semplicemente scambiato Non latina. da noi nelle opere poemetto dellacasiano che un De laudibus pederastiae sive sodomiae. in latino: In realtà, vi fa un la ripresa al infatti, il Capitolo che Vergerlo Capitolo in volgare. implicita del A si tal 31 ("Benché v. chi fa questo mestier divino': c.n.): "bisognava che aveste detto chiaro di condannar sua Reverendissima Signoria [Bembo], per aver sotto pretesto cantar le Lodi del forno, celebrato le opera divina e mestier divinò' {A gl'inquisitori I4v: c.n.); aggiungo che anche in // Catalogo (78r-78v) l'autore vi fa riferimento ("due volte in un avete detto, che quello è '1 forno un'arte santa' (11: Altre e più approfondite indagini merita censura; frattanto avremo ci poche righe mestiere, e un'arte divina': c.n.) alludendo a verso di poco precedente: "Soleva esser già accontenteremo se, con il il di pessimo e averlo chiamato lodi del vizio rapporto fra un c.n.). Vergerlo e la nostro modesto intervento, suscitato la curiosità degli studiosi. Università di Zurigo Opere citate La Monarchia Alighieri Dante. Ficino; di Dante Allighieri; col volgarizzamento di Marsilio dal codice inedito della Mediceo-Laurenziana di Firenze con tratto illustrazione di diversi; a cura del dottore Alessandro Torri. Livorno: Artisti Tipografi, 1844. Monarchey, Oder Dass das Keyserthumb, zu der wolfart diser Welt von nòten: Den Rómern billich zierlichs buchlein, zugehort .../ Herren Dantis Aligherij des Florentiners, ein in drey teyl aussgeteilt. . ; . auch neuwes verdolmetscht durch Basilium Johannem Heroldt. Basel: Bischoff, 1559. Andreae Alciati... De formula Romani Imperii Libellas: Accesserunt non dissimilis très. Radulphi Carnotensis De M. Jordanis, Qualiter Romanum ad Germanos. Omnia nunc primum in lucem edita. argumenti, Dantis Fiorentini de Monarchia libri translatione Imperii libellas. Imperium translatum sit Basileae: per Joan. Chronica Oporinum, 1559. 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Della camera et statua della Madonna chiamata di Loretto. [Tubingen: Ulrich Morhart], 1554. Stanze del Berna con tre sonetti del Petrarca dove — 27 — si parla dell'Evangelio, & della Alessandro Lamonica Corte Romana. [Tubingen]: 1554. _. _. XVI Petrarchae Christian Milius, 1554/5. epistolae. Strafiburg: bei Alcuni importanti luochi tradotti fuor Petrarca, Campidoglio con Papa Clem. VII. delle epistole latine di Canonico di Padoa, archidiacono di Parma, che fu tre sonetti, e Ove M. e Francesco laureato in con XVIII Stanze del Berna, che fu secretario di vedessi che opinione hebber ambidue della Rom. Chiesa, s.l.: 1557. _. A gl'inquisitori che sono Roma _. per l'Italia. Del catalogo di libri eretici stampato in nell'Anno presente. [Pforzheim: Corvinus (Georg Rab),]: 1559. Postremus catalogus haereticorum catalogos qui post decennium in Romae Italia nec post renatum Evangelium fuerunt aediti Corvinus (Georg Rab), 1560. 28 conflatus non cum eos 1559 continens alios quatuor omnes qui annotationibus in Gallia et Flandria Vergerij, Pforzheim: