Incidenti stradali stabili, feriti al minimo storico, lieve aumento dei

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Incidenti stradali stabili, feriti al minimo storico, lieve aumento dei
Provincia di Parma – Ufficio stampa
Incidenti stradali stabili, feriti al minimo storico, lieve aumento dei decessi
Presentati stamattina in Provincia tutti i dati del Parmense relativi al 2015 dal
Delegato alla Statistica Vescovi, col Prefetto Forlani.
Parma, 5 maggio 2015 – Nel Parmense nel 2015 si sono verificati 1.501 incidenti stradali
(considerando solo quelli che hanno provocato morti e feriti), dato sostanzialmente stabile, con
7 incidenti in più rispetto all’anno precedente; hanno determinato 2.000 feriti (minimo
storico) e 32 decessi (4 in più del 2014).
Rispetto all’anno 2000 le vittime della strada sono diminuite del 56,2%.
E questo è avvenuto in presenza di un continuo aumento di mezzi circolanti, in particolare di
motocicli (+78%), che sono tra i mezzi maggiormente coinvolti negli incidenti stradali, ma
anche degli altri (+15%).
Questi e molti altri dati sono stati illustrati stamattina in Piazza della Pace da Gian Marco
Baroni dell’Ufficio Statistica della Provincia, nel corso di una conferenza stampa alla quale
hanno partecipato il Delegato provinciale alla Statistica Maurizio Vescovi e il Prefetto di Parma
Giuseppe Forlani, presenti i rappresentanti di Polizia stradale, Polizie municipali dei Comuni
del territorio, Aci e autoscuole.
“Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte dei giovani tra i 15 e i 25 anni e dei maschi
fino a 44 anni – ha sottolineato il Delegato Vescovi – I costi sociali e la grande sofferenza che
provocano ci spronano ad un sempre maggiore impegno per ridurli, sia con l’attenzione allo
stato delle infrastrutture, sia con l’educazione stradale, sia con la repressione dei
comportamenti scorretti.“
“Le informazioni sono importanti, ma dobbiamo anche modificare i comportamenti: per evitare
gli incidenti stradali occorre essere attenti, consapevoli e responsabili – ha affermato il Prefetto
Forlani – La prudenza è essenziale, occorre sempre adeguare la condotta alle circostanze,
senza distrazioni e senza affidarsi troppo alla presunzione, ad esempio, di avere la
precedenza, e questo vale in primis per pedoni e ciclisti, che sono maggiormente a rischio.”
TUTTI GLI ALTRI DATI
Dal 2015 per la prima volta l’Istat ha considerato la classificazione della gravità delle lesioni
per incidente stradale, a partire dalle informazioni presenti sulle Schede di Dimissione
Ospedaliera, seguendo le indicazioni della Commissione Europea, e per il Parmense si stima
che nel 2015 a fronte di 32 morti vi siano stati circa 109 feriti gravi.
Di grande interesse anche l’analisi per utente della strada, con la distinzione del tipo di
veicolo e del ruolo di pedone: nel Parmense tra il 2011 e il 2015 il numero più alto di decessi
(94) si è registrato tra conducenti e passeggeri di autovetture e mezzi pesanti; seguono
motociclisti (32), ciclisti (19), pedoni (16), ciclomotori (3).
Gli indici di mortalità e lesività per categoria di utente della strada mostrano però come gli
utenti più vulnerabili siano esposti a rischi più elevati rispetto agli utilizzatori di altre modalità
di trasporto per l’assenza di protezioni esterne, come l’abitacolo di un veicolo. L’indice di
mortalità per motociclisti e ciclisti è ben quattro volte superiore rispetto a quello
degli occupanti di autovetture (categoria di riferimento), quello per i pedoni è più
che doppio. L’indice di lesività è invece doppio per pedoni e utenti delle due ruote a motore
rispetto a quello degli occupanti di autovetture.
Molto significativo anche l’indicatore del “costo sociale”, calcolato dal Ministero dei Trasporti,
che quantifica le varie conseguenze dirette o indirette che derivano dall’incidente, che
comprende i costi umani (ad es. i danni morali ai superstiti delle persone decedute e i danni
biologici), quelli sanitari, la perdita della capacità produttiva, i danni materiali e gli altri costi
(ad es. quelli amministrativi e assicurativi).
Il costo sociale per l’Italia nel 2014 è stato di oltre 17,5 miliardi di euro.
Provincia di Parma – Ufficio stampa
Il costo sociale su tutte le strade parmensi, escluse le autostrade, registra nel 2015 una
diminuzione del 3,8% rispetto al 2014, mentre rispetto al 2005 la diminuzione è del 26,4%.
Nel 2015, rispetto al 2005, abbiamo risparmiato circa 46 milioni di euro.
Il giovedì è il giorno della settimana in cui si concentra il maggior numero di incidenti
(264, pari al 17,6% del totale) e di feriti (342, pari al 17,1%). Il sabato presenta invece la
frequenza più elevata, in termini assoluti, per i decessi (8, pari al 25% del totale), seguita
dal giovedì (7 morti). L’indice di mortalità più elevato è infatti al sabato (3,6 morti ogni 100
incidenti), seguito dal giovedì (3,0).
Durante l’arco della giornata un primo picco del numero di incidenti e feriti si registra alle 8 del
mattino, un secondo alle 12 ed un terzo, quello nettamente più alto, alle 17. Per quanto
riguarda le vittime la frequenza più elevata si registra tra le 8 e le 9 del mattino. L’indice di
mortalità più elevato è tra le 23 e le 5 del mattino (5 persone perdono la vita ogni 100
incidenti).
Nel periodo 2010-2015 tra le 200 persone morte in provincia di Parma per incidenti stradali,
solo il 20% erano donne.
L’analisi per classe di età del numero di morti ogni 100 mila di abitanti mostra lo svantaggio
di giovani e anziani.
Analizzando le varie tipologie di strada, si nota che i sinistri si verificano prevalentemente
sulle urbane (68%), ma i decessi vengono registrati per il 56% sulle extraurbane (provinciali e
statali fuori abitato e comunali extraurbane), strade in cui, presumibilmente, gli utenti tengono
velocità più sostenute.
L’indice di mortalità continua quindi ad essere piuttosto elevato sulle strade extraurbane, 4,8
decessi ogni 100 incidenti, mentre si attesta a 0,8 sulle strade urbane. Il valore più alto, però,
riguarda le autostrade: 5,8. In netta crescita rispetto al 2014 quando si fermava a 1.
L’analisi per comune, e escludendo i dati delle autostrade, evidenzia che le zone con una
maggiore densità di incidenti sono quelle del capoluogo e di buona parte della cintura, e
anche quelle attraversate da importanti arterie di traffico come la via Emilia, la SS della Cisa e
la SP Massese.
Confrontando la nostra con le altre province dell’Emilia-Romagna sull’indicatore del numero di
incidenti/100.000 abitanti, infine, il nostro territorio si posiziona abbastanza bene, al terzo
posto subito dopo le province di Ravenna e Ferrara.
N.B.: Dati provvisori diffusi in base all'art. 11 (Utilizzo e diffusione) del Protocollo di intesa tra
Istat, Ministero dell'Interno, Ministero della Difesa, Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Unione delle Province d'Italia,
Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, per il coordinamento delle attività inerenti la
rilevazione statistica sull'incidentalità stradale.
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