La valutazione degli apprendimenti nel sistema di IeFP - Ciofs-Fp

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La valutazione degli apprendimenti nel sistema di IeFP - Ciofs-Fp
SINTESI Intervento tecnico Regione Liguria per CONVEGNO EUROPEO CIOFS: “La
Valutazione degli apprendimenti nel sistema educativo”. Roma 16 – 19 settembre 2014.”
La valutazione degli apprendimenti nel sistema di IeFP ligure. Verso un nuovo modello di
monitoraggio e valutazione di Sistema
Monica Baratta . Regione Liguria - Settore Sistema Scolastico-Educativo Regionale
Premessa
La legge regionale 24 dicembre 2013, n. 43 di istituzione dell’ Agenzia Regionale per i servizi
Educativi e del Lavoro (ARSEL Liguria) attribuisce a tale struttura, dal 1 aprile 2014, il ruolo di
organismo intermedio per i percorsi di qualifica e di diploma di Istruzione e Formazione
Professionale, modificando le competenze istituzionali già attribuite alle Province.
In particolare, ARSEL gestisce attività specifiche in materia di istruzione, diritto allo studio e lavoro,
sulla base degli atti di programmazione regionale nei settori attinenti la sua attività, nonché sulla
base delle direttive e delle linee guida approvate dalla Giunta regionale e nei limiti dalla stessa
previsti.
Già la d.G.R. n. 1675 del 20 dicembre 2013 ha affidato ad ARSEL la gestione della procedura di
accreditamento delle strutture formative della Macrotipologia A., dal 1° aprile la citata legge
n.43/2013 (e le correlate Linee guida che saranno a breve essere adottate) disciplina più articolati
rapporti intercorrenti sul sistema generale di IeFP fra Amministrazione regionale ed ARSEL
medesima. La legge regionale 43/2013, in particolare, affida, ad ARSEL il ruolo di organismo
intermedio per i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale relativamente alle qualifiche
triennali ed ai diplomi quadriennali, in sostituzione delle Province, che gestivano sulla base di
specifica delega, dette attività formativa per conto dell’Amministrazione regionale.
Ciò delinea, pertanto, una modifica del quadro delle competenze istituzionali in materia di IeFP che
dovrebbe consentire una semplificazione e razionalizzazione delle procedure di programmazione,
gestione, e controllo delle attività formative poste in essere..
In questo rinnovato quadro di competenze, anche le funzioni di monitoraggio e valutazione, saranno
organizzate in maniera diversa, non tanto per quanto attiene il Sistema di valutazione degli
apprendimenti, quanto, in particolare, per quanto attiene la valutazione di processo del sistema di
IeFP.
Di seguito si illustrano le modalità con cui la Regione Liguria provvede alle funzioni di valutazione
degli apprendimenti e quelle, in via di formalizzazione, che porrà in essere per modificare le vigenti
procedure di monitoraggio e valutazione.
Valutazione degli apprendimenti
La competenza rappresenta il riferimento prioritario dell’attività valutativa (e quindi formativa)
poiché l’apprendimento non sta nella ripetizione di un’espressione verbale o di un procedimento
manuale o mentale, ma si coglie nell’applicazione appropriata e pertinente delle risorse della
persona entro contesti reali che propongono allo studente problemi e compiti che sono chiamati ad
assumere in modo responsabile, conducendo ad esiti attendibili, ovvero, sostenuti da efficacia
dimostrativa e riscontro probatorio.
Tuttavia, le competenze non rappresentano l’unico contenuto delle acquisizioni che si vogliono
traguardare tramite i percorsi formativi; infatti, l’azione formativa mira anche all’apprendimento di
conoscenze ed abilità ed inoltre all’assunzione da parte degli allievi di comportamenti maturi, propri
di un cittadino consapevole, autonomo e responsabile. La valutazione delle competenze non
esaurisce pertanto le valutazioni che risultano necessarie, che prevedono anche:
– la valutazione delle conoscenze ed abilità per assi culturali
– la valutazione del comportamento
Principi e strumenti della valutazione
I criteri metodologici di una corretta valutazione della competenza sono:
• riferimento esplicito e sistematico alle situazioni di apprendimento (attività, esperienze, azioni)
che lo studente ha svolto in riferimento alla specifica competenza, ricordando che per ogni
competenza occorre almeno un prodotto reale elaborato a tale scopo dallo studente, con
riferimento anche allo stage che include la valutazione da parte dei tutor dell’organizzazione
partner. Tale processo esclude, pertanto, che si valutino competenze dopo aver svolto un percorso
centrato su conoscenze ed abilità fini a se stesse, cercando a posteriori dei legami ipotetici con
quella competenza;
• analisi delle varie performance dell’allievo (prodotti, comportamenti, riflessioni, maturazioni)
viste in rapporto ad una rubrica di competenza che preveda descrittori distinti per livelli (almeno
tre, meglio quattro) espressi in modo da poter essere compresi dallo studente e dalla famiglia
(basilare; adeguato; eccellente);nel caso in cui la padronanza risulti parziale oppure negativa
occorre segnalarlo nelle”note”, un campo della scheda che consente anche di specificare altri
elementi utili alla comprensione della valutazione.
In tal modo, per ogni competenza mirata, si ottiene una rubrica specifica che consente di passare
alla fase della certificazione nel momento in cui ciò è richiesto o risulti utile e necessario.
Per quanto riguarda gli apprendimenti, l’istituzione scolastica e formativa adotta un “pagellino”
(oppure Documento di Valutazione Periodica) da rilasciare al termine di ogni scadenza rilevante del
percorso e comunque ad ogni anno. Tale documento prevede giudizi espressi con simboli numerici
riferiti a ciascuno degli assi culturali previsti oltre che per l’area professionale; inoltre prevede un
giudizio sul comportamento o condotta dell’allievo destinatario.
Il pagellino di fine anno, approvato formalmente dal consiglio di classe, ha valore in riferimento
alla prosecuzione degli studi del candidato che, in presenza di un risultato positivo, ha diritto di
iscrizione all’anno successivo anche presso strutture diverse da quella fino a quel momento
frequentata.
Il pagellino di fine percorso ha valore di accesso alle prove di accertamento finale e indica il
punteggio che il candidato porta con sé all’esame stesso; tale accesso è peraltro consentito solo ai
candidati che abbiano un riscontro positivo.
Nei percorsi IeFP a titolarità organismo formativo, non è previsto il debito formativo, poiché tutta
l’attività è gestita nella forma della personalizzazione, mentre i LARSA possono essere attivati in
ogni momento del percorso formativo, in corrispondenza delle necessità effettivamente evidenziate
dal Consiglio di Classe.
La prova esperta
Al termine dell’anno gli allievi sono chiamati ad affrontare la cosiddetta prova esperta: essa consiste
in un compito professionale complesso (capolavoro) per affrontare il quale lo studente deve
mobilitare anche le competenze/conoscenze/abilità relative a uno o più assi culturali.
La certificazione delle competenze
I saperi le competenze di cui all’articolo 2 del decreto del Ministero della Pubblica Istruzione n. 139
del 22 agosto 2007 acquisite dagli allievi nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione vengono
certificati, su richiesta dell’allievo interessato, utilizzando il modello previsto dal decreto del
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca n. 9 del 27 gennaio 2010.
Per quanto riguarda i traguardi formativi generali, ogni percorso formativo svolto anche
parzialmente nel sistema educativo regionale conduce alla certificazione delle competenze,
rilasciata utilizzando l’allegato 7 dell’Accordo Stato Regioni del 27 luglio 2011 ed in relazione ai
traguardi formativi del medesimo Accordo. La certificazione delle competenze, attuata alla fine del
percorso triennale e quadriennale, rappresenta un documento aggiuntivo del titolo stesso.
La certificazione finale del percorso formativo deve essere formalizzata attraverso il rilascio del
formato di attestato previsto dall’allegato 5 (per la qualifica) e dall’allegato 6 (per il diploma)
dell’Accordo Stato Regioni del 27 luglio 2011.
L’esame finale
La certificazione finale (qualifica, diploma) di un percorso di istruzione e formazione è il risultato
finale di un percorso di apprendimento che viene acquisito quando un’autorità mette in atto un
processo formale di convalida, atto a stabilire che la persona è realmente competente, ovvero che i
risultati dell’apprendimento corrispondono a standard definiti.
In particolare, il Decreto Legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 prevede che gli studenti, a conclusione
dei percorsi di durata triennale o quadriennale, sostengano un esame finale. Per quanto riguarda i
risultati di apprendimento oggetto della valutazione finale, l’Accordo Stato-Regioni del 27 luglio
2011 prevede in forma unitaria l’acquisizione di tre tipologie di competenza: competenze di base,
tecnico-professionali comuni e professionali specifiche.
In linea con questi elementi, la Regione Liguria definisce la metodologia per gli esami finali
attraverso la quale la valutazione degli esiti viene realizzata verificando nei candidati non solo, e
non tanto, la capacità di ripetere specifici contenuti, quanto la capacità di mobilitarli a fronte di
compiti e problemi tratti dalla realtà. Tra le prove, il cuore è certamente la prova esperta, che
rappresenta un tentativo di mobilitare ad un tempo competenze di base e professionali, per
avvalorare un concetto di professionalità di tipo non addestrativo, ma umano e globale.
In particolare, l’articolazione dell’esame prevede le seguenti tipologie di prova:
• Prova Multidisciplinare
• Prova Esperta con Assi Culturali
• Colloquio orale
La centralità attribuita alla prova esperta trova la sua concretizzazione nella definizione dei
punteggi collegati alle tre prove: la prova esperta consegue 30 punti, rispetto ai 10 punti di prova
multidisciplinare e ai 10 punti del colloquio orale.
Il candidato viene presentato all’esame dall’Organismo Formativo con un punteggio di ammissione,
che tiene conto del percorso svolto nell’arco dell’intero percorso. Inoltre, lo studente si presenta
all’esame con il corredo del suo Portfolio, contenente Unità di Apprendimento, prove esperte
intermedie e prodotti professionali particolarmente riusciti, che evidenziano le competenze
raggiunte.
Oltre all’annotazione del punteggio e al Portfolio, nella Scheda di Presentazione del candidato
l’Organismo Formativo presenta anche la valutazione delle competenze, utilizzando il format del
Libretto Formativo del Cittadino. Per tutte le competenze descritte devono essere indicate
nell’ultima colonna (e in qualche modo prodotte in sede di presentazione alla Commissione) le
evidenze che supportano tale descrizione e che ne comprovano il possesso. A titolo di esempio
possono essere indicate le seguenti tipologie di documenti:
-
Capolavori contenuti nel portfolio delle competenze
Valutazione e/o autovalutazione di unità di apprendimento
Diario stage
Documenti non formali (es. corsi non scolastici, etc.)
Tipologia
Descrizione
Contesto di
Periodo di
Tipo di evidenze
acquisizione
acquisizione
documentali a supporto
(in quale
(anno/i in cui sono
dell’avvenuta
percorso/situazione
state sviluppate le
acquisizione delle
sono state sviluppate le
competenze
competenze descritte
competenze indicate)
indicate)
La prova scritta multidisciplinare, redatta in forma centralizzata dalla struttura regionale, consiste in
un test con domande di vario tipo (scelta multipla, riempimento, etc.), sul modello OCSE-PISA,
INVALSI, etc. Ciascun candidato può utilizzare dizionari o altri strumenti durante la prova, in
quanto per essere competente egli può mobilitare sia risorse interne che esterne. Lo stesso vale per
la prova esperta professionale, dove lo studente può fare ampio uso di strumenti anche di tipo
tecnologico durante i vari passaggi e nell’arco di tempo a sua disposizione, durante il quale egli è
protagonista attivo ed è libero di organizzarsi al meglio.
La prova professionale consiste, infatti, nella realizzazione di un prodotto/servizio significativo, in
grado di dimostrare la padronanza delle principali competenze di base e tecnico-professionali
acquisite durante il percorso formativo. Essa è distinta in tre elementi sequenziali:
• redazione di una scheda di lavoro
• progettazione e realizzazione del prodotto/servizio, con verifica/collaudo e consuntivo
• elaborazione relativa alla matematica ed agli aspetti scientifici della prova.
È compito dell’Organismo formativo predisporre la prova, articolata nei tre elementi di cui sopra,
ed elaborata facendo riferimento alle competenze tecnico professionali comuni e specifiche della
figura professionale, oltre che alle competenze di base, in particolare, matematiche e scientifiche ma
anche linguistiche.
Nella consegna o mandato di lavoro il prodotto finale deve essere descritto chiaramente a guisa di
titolo, fornendo immediatamente l’impressione di un compito unitario e significativo, prima ancora
di scomporre la prova nei vari passaggi previsti. La sensatezza del compito da affrontare in
relazione alla propria professionalità deve emergere anche nella successiva descrizione dello scopo
professionale.
Nella consegna possono e debbono essere allegati documenti e materiali utili ad affrontare la
specificità del compito (ad esempio una sitografia, volumi consultabili, bozze del prodotto finale,
etc.), come anche strumenti di supporto ai diversi passaggi richiesti (ad esempio domande guida per
esplicitare gli elementi matematici e scientifici della prova, indicazioni sui requisiti qualitativi del
testo da produrre per la scheda di lavoro, etc.).
La messa a punto del prodotto richiesto, nel rispetto delle norme di sicurezza e di tutela della salute,
comprende anche la verifica o collaudo e il consuntivo del lavoro svolto. I criteri di valutazione,
oltre alla realizzazione in senso stretto del capolavoro professionale, mirano anche ad accertare la
capacità progettuale a monte (impostazione del lavoro) e di autovalutazione a valle (verifica e
consuntivo). Parallelamente vengono valutati anche gli aspetti relativi alle competenze tecnicoprofessionali, con particolare riguardo a sicurezza e salute.
Infine, la terza prova dell’esame finale consiste in un colloquio di fronte alla Commissione. Anche
la prova orale non consiste nella mera ripetizione di contenuti relativi ad uno, studio mnemonico,
ma si basa sulla discussione, da parte dell’allievo, di un elaborato scritto o multimediale, dallo
stesso realizzato. In alternativa, egli può discutere del suo percorso di stage, degli obiettivi formativi
conseguiti e dell’orientamento professionale che ne scaturisce, in prospettiva di uscita dal mondo
dell’istruzione e formazione.
Il principale obiettivo del colloquio è quello di valutare la consapevolezza di sé rispetto al percorso
educativo e formativo svolto, nonché la capacità di riflettere sulle esperienze vissute durante il
percorso e sulle aspettative riguardanti il proprio futuro (competenze orientative).
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL SISTEMA
Tramite gli interventi congiunti di monitoraggio e valutazione ARSEL fornisce alla Regione Liguria
gli indicatori più rilevanti circa la qualità del sistema di Istruzione e Formazione professionale, così
che possa essere valutata l’efficacia ed efficienza degli investimenti nelle attività previste. In
particolare gli scopi di monitoraggio e valutazione consistono:
 Nel rendere consapevoli i cittadini del valore dei percorsi formativi svolti sotto la
responsabilità regionale, così da poter effettuare le proprie scelte sulla base di una serie di
dati obiettivi;
 Nel fornire alla Regione Liguria informazioni puntuali circa la rispondenza reale degli
investimenti effettuati nel sistema IeFP così da poter essere da supporto delle scelte politiche
regionali;
 Nel fornire ad Arsel stesso, in quanto responsabile dell’accreditamento e della valutazione
delle candidature degli Enti gestori, dati sistematici per garantire decisioni di ammissione
all’albo degli organismi accreditati e di accoglimento delle candidature supportate da un
quadro informativo puntuale circa la loro effettiva qualità formativa.
Monitoraggio
Il monitoraggio del sistema consiste in una serie di attività mirate a:
­ sostenere l’autovalutazione da parte degli Organismi formativi come parte di un più ampio
processo di valutazione;
­ consentire la valutazione di processo da parte della Regione Liguria, anche ai fini delle
azioni di programmazione (per esempio nella valutazione delle candidature). Nella fase di
valutazione delle candidature, si intende, infatti, tenere conto di un indicatore numerico
riferito in particolare agli esiti occupazionali ed alla continuità formativa ;
­ rilevare gli aspetti gestionali, esaminati alla luce di un apposito dispositivo volto a valutare
la conformità dell’attività di gestione amministrativa, contabile e didattica degli Organismi
formativi.
Ciò in coerenza con il Regolamento del Sistema Nazionale di Valutazione (DPR 80 del 28
marzo 2013) in materia di Istruzione e Formazione con il quale il nostro Paese risponde agli
impegni assunti nel 2011 dall’Italia con l’Unione Europea, in vista della programmazione dei
fondi strutturali 2014/2020. In particolare, il monitoraggio avviato in via sperimentale con il
supporto degli organismi formativi e delle loro associazioni anche a livello nazionale, intende
fornire alla Conferenza unificata una metodologia provata circa le modalità di valutazione del
sistema di IeFP ai sensi dell'articolo 6 del previsto dal Capo III del decreto legislativo 17 ottobre
2005, n. 226. Tale metodologia mira a dotare il sistema di un modello di valutazione centrato
prioritariamente sullo stimolo delle capacità riflessive e migliorative degli stessi organismi
erogativi, in coerenza con i dispositivi già attivi di accreditamento e certificazione della qualità.
Sono previste tre attività:
1.
CFP in chiaro: la produzione annuale dei documenti “Il CFP in chiaro” con i quali si
forniscono agli organismi formativi i dati – in serie storica e aggiornata - circa l’attività
formativa realizzata, le performance relative alla gestione dell’utenza, quelle riferite agli esiti
formativi ivi compresi i sistemi di valutazione su prove standardizzate gestite da un’istituzione
esterna, infine quelle riferite all’efficacia sociale sotto forma di inserimento lavorativo e di
efficacia formativa nel senso della continuità post corso. Con tale documento, che indica i
punti di forza e i punti di criticità, tratti dal raffronto delle performance dell’organismo
rispetto ai valori di soglia individuati, si dà avvio ad un processo di autovalutazione
dell’organismo formativo.
2.
Il monitoraggio esterno effettuato da un’equipe specializzata ARSEL, ha lo scopo di rilevare
la qualità dei processi formativi (metodologico didattico, valutativo, organizzativo, delle
relazioni) può essere svolto su tutti gli organismi attuatori, oppure a campione. Qualora il
controllo venga attuato a campione, viene dato privilegio alle seguenti fattispecie:

organismi formativi che nell’analisi di “CFP in chiaro” presentino forti criticità;

su richiesta dello stesso organismo come supporto esterno al processo di
autovalutazione del modello didattico;

in presenza di segnali rilevanti di emergenza.
Si svolge attraverso un dispositivo (in via di progettazione) articolato nei principali ambiti del
modello didattico, ovvero Unità di Apprendimento, LARSA, Valutazione e Stage In ciascun
ambito sono identificati alcuni criteri, che rappresentano indicatori di qualità nell’ambito del
dominio individuato. In base al riscontro delle evidenze il valutatore attribuisce il punteggio
pieno (4 pt.) qualora tutti i criteri siano ritenuti soddisfatti, 3 punti su tutti i criteri tranne uno,
etc. L’esito del monitoraggio confluisce assieme al dossier “Il Cfp in chiaro” nell’alimentare
l’autovalutazione di istituto, così da concorrere al piano di miglioramento dell’organismo.
3.
Monitoraggio gestionale (ispettivo): viene effettuato da un’équipe specializzata di Arsel e può
essere attivato su tutto il sistema degli enti attuatori, o soltanto a campione. L’Ispezione ha
come oggetto gli aspetti gestionali, esaminati alla luce di un Dispositivo di Ispezione .
Valutazione
Si distinguono due livelli di valutazione:
1. A livello di istituzione formativa:
si procede tramite l’autovalutazione che prevede l’integrazione dei dati contenuti nel documento
“Il CFP in chiaro” e del monitoraggio di processo (metodologico/didattico e ispettivo) con
quelli ulteriori disponibili da parte dell’ente stesso (gradimenti dei vari attori, sistema di ascolto
della qualità). Il centro dell’autovalutazione consiste nella riflessione degli organismi direttivi e
del personale dell’Ente volta a comprendere i punti di forza ed i punti critici e ad individuare le
necessarie azioni di consolidamento e miglioramento, infine nell’elaborazione ed attuazione del
piano di miglioramento e sua implementazione.
2. A livello di sistema:
si procede mediante un dossier periodico che raccoglie gli esiti dell’intero arco di attività poste
in atto, con particolare riferimento ai dati di performance relativi ai cinque ambiti seguenti,
raffrontando il quadro regionale con quello nazionale:
­ le dinamiche dell’utenza: iscritti, frequentanti, ingressi ed uscite lungo il percorso;
­ gli esiti formativi interni rilevati tramite promozioni/bocciature anno per anno e
superamento/non superamento delle prove finali, ivi compresi i sistemi di valutazione
esterna;
­ l’efficacia sociale in termini di occupazione e di coerenza lavorativa secondo una linea
temporale a partire dalla conclusione del percorso;
­ la continuità formativa in rapporto sia ai passaggi qualifica/diploma IeFP/Ifts sia al
passaggio verso percorsi dell’istruzione;
­ i costi intesi sia in termini di stock sia di unità riferita alle specifiche azioni formative ed agli
utenti.
La pubblicizzazione dei risultati raggiunti avviene secondo i canali ordinari di comunicazione di
ARSEL e della Regione, e periodicamente con un evento straordinario.