Cinque Terre Bonanini

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Cinque Terre Bonanini
Scelti per Voi
Liguria
Cinque Terre Bonanini
Su terrazzamenti con muretti
a secco a strapiombo sul mare,
Heydi Bonamini coltiva vitigni
quasi scomparsi e sapientemente
li trasforma in vini
che profumano di territorio
L
e Cinqueterre sono una zona famosa più per lo stupendo scenario paesaggistico che per la produzione di vino.
Proprio qui, però, su terreni in forte pendenza che si tuffano
nel mare azzurrissimo, un tempo c’erano moltissimi vigneti, la cui
coltivazione era resa possibile grazie a terrazzamenti con muretti a
secco alti anche fino a 4 metri e che, con il progressivo abbandono
della viticoltura, negli anni ‘90 erano in gran parte crollati.
Oggi, grazie anche al crescente interesse verso i vitigni autoctoni,
si sta lentamente riscoprendo la potenzialità vinicola del territorio, il
cui emblema è lo Sciacchetrà, un bianco dolce prodotto lasciando
appassire le uve per circa 2 mesi su graticci.
Ma la Doc “Cinque Terre” comprende anche il bianco secco, un
vino che, grazie alla particolare esposizione dei terreni che garantisce un soleggiamento perfetto ai chicchi, grazie all’altitudine che
determina un’importante escursione termica e grazie alla vicinanza
al mare, acquisisce un’acidità, una mineralità e dei profumi unici.
I vitigni ammessi dal disciplinare sono il Bosco per almeno il 40%,
Albarola e/o Vermentino fino al massimo al 40% più un 20% di altri vitigni autoctoni come il Rossese (a bacca bianca, diverso da
quello di Dolceacqua), il Picabon (letteralmente “Picchiabene”), il
Frapelao (ossia “Frate pelato”).
Heydi Bonanini, trentatreenne innamorato della sua terra, dalla fine
degli anni ‘90 porta avanti la sua opera di salvaguardia e riscoperta
delle varietà autoctone.
A partire da alcuni frutteti lasciatigli dal nonno a Riomaggiore (SP),
Heydi arriva nel 2004 a possedere circa un ettaro e mezzo, di
cui buona parte impiantato a vigneto. I terreni sono dislocati tra
Riomaggiore, dove si trova l’appezzamento più esteso, e la costa
di Tramonti (La Spezia), in luoghi tra i più spettacolari delle Cinque
terre. La frammentazione geografica dei vigneti permette di diversificare la produzione, diminuendo i fattori di rischio ambientale, e
dona al vino un profumo salmastro e della macchia mediterranea
che circonda le vigne.
Tutte le lavorazioni in vigna sono manuali, l’unica difesa contro i
parassiti è lo zolfo in polvere e la vinificazione avviene in modo
naturale. Dopo la raccolta le uve vengono refrigerate e subito conferite nella cantina in parte ricavata nella roccia situata nel centro
storico di Riomaggiore. Dopo la spremitura il mosto resta qualche
giorno a contatto con le bucce, quindi viene torchiato e lasciato
fermentare per circa un mese. Il 20% del mosto affina per un breve
periodo in barrique, costruite con legni tradizionali del territorio come il castagno, l’acacia e il ciliegio.
La prima vendemmia dell’azienda, nel 2004, ha prodotto 450 bottigile complessive: davvero poche, ma sufficienti a far parlare di
sé in Italia e, soprattutto, all’estero, che oggi assorbe il 90% della
produzione. Un lavoro oneroso e faticosissimo è la manutenzione
dei muretti a secco, non solo per la forte pendenza dei terreni, ma
anche per la difficile reperibilità e l’elevato costo delle pietre adatte
e del loro trasporto in loco. Ma Heydi, spinto dall’amore per il terri-
torio e dal rispetto per le generazioni che lo hanno preceduto, non
si arrende. Proprio ai “vecchi” chiede notizie sui vini del passato,
oggi scomparsi, e sulle antiche tecniche di lavorazione: è riuscito
così a riportare in vita un passito di uve rosse tipico di questa zona,
e prossimamente riproporrà il Perseghino, infusione di vino e noccioli e foglie di pesco.
Sempre seguendo lavorazioni completamente naturali, Heydi produce anche mieli di acacia, castagno, erica arborea e melata.
Sta sviluppando l’olivicoltura, la coltivazione di un agrumeto, di
frutteti, di erbe aromatiche e officinali (tra cui lo zafferano) e la lavorazione dei prodotti derivati, come la cera e il limoncello. L’azienda
Possa organizza percorsi didattici per scolaresche e gruppi, per
insegnare ai bambini a conoscere e amare questa splendida terra,
per troppi anni trascurata con le drammatiche conseguenze che di
recente l’hanno portata, purtroppo, al centro dell’attenzione mediatica.
SCHEDA TECNICA
. Nome: Cinque Terre Doc
. Vitigni: Bosco 80%, altri vitigni autoctoni recuperati 20%
. Vendemmia: anticipata a fine agosto per ottenere vini non
troppo alcolici, con elevata acidità e quindi longevità
. Vigneti: disposti su terrazze da livello del mare a 400 m s.l.m.
diviso in diversi appezzamenti
. Resa per ettaro: 35/40 q.li
. Vinificazione: 4 giorni di macerazione sulle bucce, passaggio
di 4 giorni in acciaio, per il 50% affinamento in barrique di acacia
e per il restante 50% affinamento in acciaio.
. Colore: giallo paglierino con riflessi dorati
. Profumo: floreale spiccato con sentori di macchia mediterranea,
passa poi all’agrumato mantenendo mineralità e sapidità
. Sapore: sapido, minerale e con una lunga persistenza in bocca
. Servizio: a 10-12 oC nel calice dei bianchi
. Abbinamenti: ottimo con ricette di pesce elaborate, con carni
bianche ma anche su selvaggina
. Distribuzione: cantina, enoteche e gastronomie specializzate,
spedizione a domicilio con corriere
. Prezzo al pubblico: 25,00 Euro
AZ. AGR. POSSA di Bonanini Samuele - Heydi
Via Sant’Antonio, 72 - 19017 Riomaggiore (SP)
Cell. 348 3162470
www.possa.it - [email protected]
www.sapori-italia.it
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