Lotta di classe nelle campagne e città europee nel corso del Medioevo

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Lotta di classe nelle campagne e città europee nel corso del Medioevo
ISC - Istituto di Studi sul Capitalismo
Lotta di classe nelle campagne e città europee nel corso del Medioevo
BOURNAZEL Eric BURGARELLA F. CHIERICI S. FONTAINE R. GUIDETTI M. LECLERCQ J. POGGIO P.P. REPETTO
P. SPINELLI G., Apogeo e crisi del Medioevo. Con Atlante storico fuori testo. JACA BOOK. MILANO. 1989 pag 572 8°
avvertenza cartine (Atlante storico), bibliografia; 'Storia d'Italia e d'Europa, Comunità e popoli', a cura di Massimo
GUIDETTI; prima edizione italiana 1978, edizione speciale per IAC, 1989. ['Geografia e cronologia delle ribellioni
trecentesche. (...) L'area però dove in questo periodo fu più profonda l'inquietudine delle campagne furono le Fiandre. Dal
1323 al 1328 un'aspra guerra civile devastò la regione di Bruges ed Ypres. Era una sollevazione in gran parte contadina,
iniziata con adunanze nei villaggi e violenze contro i castellani ed i funzionari del conte; dalle compagne passò alle città,
guidate da Bruges. La ribellione era esplosa con il rifiuto dell'imposta comitale e delle decime, ma aveva a monte anni di
siccità estive e di inverni rigidi, che avevano diffuso notevole povertà. In campagna i contadini di medie condizioni risposero
massicciamente all'appello delle loro parrocchie; nelle città folloni e tessitori fornirono le truppe all'insurrezione. Fu un
tentativo di rilievo, poiché gli insorti, rifiutando l'obbedienza ai cavalieri, e in genere rifiutando l'intromissione di poteri
superiori nella propria vita, posero in crisi le fondamenta stesse dell'assetto sociale. I ribelli affermarono di volersi
definitivamente liberare della nobiltà, e se la presero con tutti i rappresentanti dell'autorità: ufficiali del conte, scabini,
esattori fiscali. L'insurrezione fu condotta con precisione ed organizzazione, ed ebbe i suoi capi, capaci di guidare e
prendersi responsabilità. Tra di essi vi erano proprietari terrieri, ma anche il borgomastro di Bruges e contadini benestanti.
Per cinque anni le Fiandre furono insanguinate da questa lotta. La Chronica del conte di Fiandra parla di un «tumulto così
grande e pericoloso, come da secoli non si era visto»: nelle parole dei cavalieri e della nobiltà i ribelli erano tacciati dei
peggiori epiteti. Ma erano decisi e coraggiosi, e furono sconfitti solo quando su appello del conte intervenne il re di
Francia, nella battaglia di Cassel (1328). Come sempre, alla sconfitta seguirono confische, giudizi, esecuzioni. A partire
dalla carestia del 1315-1317 tutto il secolo fu percorso da ondate di miseria. E' questa miseria che a volte nei documenti
interviene a motivare le ribellioni. A Provins nel 1316 scoppiò una ribellione operaia «in occasione della pubblica carestia
e dell'alto prezzo del pane»; lo stesso accadde a Douai nel 1322. A Parigi nel 1306 in seguito ad una svalutazione di
circa il 39% annunciata da Filippo, il Bello, vennero improvvisamente triplicati i debiti e i canoni di locazione. I locatari
protestarono vivamente, e nel 1307 si scatenò un moto collettivo che percorse i campi intorno alla città e poi la città stessa,
fino ad assediare il re al Tempio, dove si era rifugiato. Convinti i rivoltosi a pacificarsi, essendo inafferrabili i responsabili
del moto, i responsabili dell'ordine fecero impiccare a titolo d'esempio 28 maestri delle principali corporazioni. Ma non
per questo in Francia cessarono le inquietudini: nel 1313 vi fu uno sciopero dell'imposta a Parigi, agitazioni contro il fisco
a Rouen nel 1348 e nel 1351. In questa ultima occasione furono impiccati 23 operai lanieri. Nei medesimi anni furono
molte in Francia anche le controversie per ottenere maggiori salari e migliorare le condizioni di lavoro" (pag 524-525)
[(in) Crisi economiche e sociali nel tardo medioevo. Capitolo sedicesimo] [ISC Newsletter N° 79] ISCNS79TEC [Visit the
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http://www.isc-studyofcapitalism.org/jmla
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