LA DONNA NEL MEDIOEVO

La Donna nel
Medioevo
Nel Medioevo le donne avevano il compito
di curare malattie femminili, di assistere ai
parti e si occupavano di preparare
medicine adatte alle patologie riscontrate;
per questa loro abilità vennero viste come
streghe. Le streghe erano accusate di
fabbricare unguenti magici e di compiere
malefici, specialmente nei confronti di
bambini piccoli, però l’abilità di queste
donne in ostetricia era troppo preziosa per
essere messa sempre in discussione.
La poca conoscenza sulle cause delle
pestilenze e carestie che colpivano
villaggi, città, ha portato alla ricerca di un
capro espiatorio, la donna. Verranno
istituiti dei tribunali che avevano il compito
di scegliere e mettere in pratica la pena
capitale su chiunque era accusato di
stregoneria, nasce nel 1487 il primo
tribunale dell’Inquisizione, la loro brutalità
nell’eseguire torture, supplizi ed
esecuzioni si ripercuoterà per tutta la fine
del Medioevo.
Anche nel tardo Medioevo la donna farà
riparlare di se ma positivamente,
soprattutto nel periodo a cavallo del 1378
e 1430 perché si sentivano toccate
profondamente dalle sventure che
avevano colpito le loro antenate e
affermavano di essere portatrici delle
rivelazioni divine, vennero etichettate
come profetesse o visionarie, un esempio
Giovanna D’Arco.
In questi anni il potere di Dio viene
trasmesso alla donna che diventerà
portavoce di Dio stesso.
La donna nella realtà storica era vista come una
piaga sociale in contemporanea la letteratura
vedeva la donna come un angelo, ad essa
l’uomo doveva obbedire come facevano gli
angeli con Dio.
Nasce la visione della donna come una
rappresentazione divina, nelle opere di famosi
poeti italiani come Cappellano, Cavalcanti,
Guinizzeli e Dante la donna viene lodata ed è
ispiratrice e portatrice d’amore, che sarà il
sentimento che potrà innalzare l’anima di un
uomo più vicino al Signore, in questa epoca sarà
anche il tema centrale delle varie opere.
Colonna Gaia, Giacomini Sara, Del Bene
Daniele, Marcucci Luca e Marinelli Dennis.