Argomenti trattati e livelli della ricerca empirica
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Argomenti trattati e livelli della ricerca empirica
Lucido 153 Argomenti trattati e livelli della ricerca empirica Costruzione della base empirica y Le unità Campione e casi Unità di rilevamento e di analisi Le proprietà La definizione operativa Il rapporto di indicazione Validità e attendibilità y La costruzione di indici Analisi dei dati y La matrice C×V Organizzazione dei dati y Le variabili Analisi dei dati y Il questionario Costruzione della base empirica y y y y y y Lucido 154 Nota sulla costruzione della base empirica • Oltre che tramite la rilevazione di nuovi dati, la base empirica può essere costruita impiegando dati già raccolti da altri ricercatori o da enti preposti a questo compito (ad esempio l’ISTAT) Vantaggi • costi contenuti • facile reperibilità • (di solito) campioni numerosi Svantaggi • dati raccolti per finalità diverse dalla ricerca empirica, e la cui affidabilità è ignota • mancanza (o insufficienza) di definizioni operative condivise Lucido 155 L’intervista • È “un’interazione tra un intervistato e un intervistatore, provocata dall’intervistatore, avente finalità di tipo conoscitivo, guidata dall’intervistatore sulla base di uno schema di interrogazione e rivolta a un numero consistente di soggetti che sono stati scelti sulla base di un piano di rilevazione” (Bichi 2002) Elementi caratterizzanti L’intervista è un’interazione, sebbene di tipo particolare: intervistatore e intervistato di norma non si conoscono, si incontrano per un tempo limitato ma non troppo breve, consapevoli di non incontrarsi probabilmente più in futuro, per parlare di argomenti di cui forse l’intervistato non avrebbe parlato spontaneamente Il rapporto tra intervistato e intervistatore non è simmetrico: l’intervistatore sollecita e guida la conversazione e pone le domande, mentre l’intervistato svolge il ruolo di colui/colei che fornisce informazioni Il fine di questa conversazione è conoscitivo: il ricercatore vuole conoscere qual è il punto di vista dell’intervistato su una serie di temi, quali sono le sue opinioni, interessi, comportamenti, etc.; “Nell’intervista non si ha in alcun modo l’intenzione (come invece nel colloquio psichiatrico) di modificare opinioni, atteggiamenti o – tanto meno – comportamenti dei soggetti studiati”, perché essa intende “rilevare, non alterare, gli stati degli intervistati rispetto alle proprietà che interessano” il ricercatore (Fideli, Marradi 1996) Lucido 156 Non si tratta di una conversazione libera, ma guidata da uno schema che può essere più o meno strutturato, proposto in maniera più o meno standardizzata e più o meno direttiva (Bichi 2002) L’intervista viene condotta su campioni composti da un numero consistente di casi, a seconda del tipo di intervista. Lo schema di interrogazione • è strutturato quando specifica in maniera dettagliata gli argomenti che verranno affrontati nel corso dell’intervista. • è proposto in maniera standardizzata quando l’intervistatore formula le domande nello stesso ordine per tutti gli intervistati. • è direttivo quando l’intervistato non è libero di dare la risposta che vuole, ma viene invitato a scegliere una delle alternative proposte strutturazione + — gli argomenti sono specificati in maniera dettagliata gli argomenti sono definiti in maniera generale standardizzazione direttività le stesse domande sono l’intervistato sceglie proposte nello stesso tra alternative di ordine a tutti gli risposta prefissate intervistati gli argomenti sono proposti a seconda dell’andamento della conversazione l’intervistato è libero di formulare la propria risposta come preferisce Lucido 157 Tre tipi di intervista • A seconda del grado e della combinazione delle tre caratteristiche di base (strutturazione, standardizzazione e direttività) abbiamo tre tipi di intervista: strutturata, semi-strutturata e biografica Intervista strutturata • È il tipo più diffuso nella ricerca quantitativa, e presenta i tre criteri in massimo grado • Viene condotta sulla base di uno strumento altamente strutturato, cioè il questionario, in cui sono pre-definite sia le domande, sia le risposte • Lo strumento di rilevazione (il questionario) viene proposto in maniera standardizzata, poiché le domande si succedono nel medesimo ordine per tutti gli intervistati • Il questionario è inoltre uno strumento direttivo, poiché l’intervistato ha di fronte risposte prestabilite tra le quali deve limitarsi a scegliere • Lucido 158 Esempio di domande di un questionario (rilevazione Iard 2002) Negli ultimi sei mesi ha rifiutato offerte di lavoro? 1. Sì 2. No Se sì, per quale motivo? • Il lavoro offerto non dava garanzie di continuità ( tempo determinato, occasionale, precario) Sì 1 1 No 2 2 • Il lavoro offerto era pagato troppo poco 1 2 • Il luogo di lavoro era troppo distante dalla mia abitazione 1 2 • La mia preparazione era inadeguata ai compiti richiesti 1 2 • Il lavoro offerto era troppo pesante 1 2 • Il lavoro offerto era troppo noioso/ripetitivo 1 2 • Il lavoro offerto era incompatibile con i miei impegni familiari 1 2 • Il lavoro offerto era peggiore di quello che già svolgo 1 2 • Il lavoro era in nero 1 2 Lucido 159 L’intervista semi-strutturata • È una conversazione basata su una traccia di argomenti, formulati dall’intervistatore in termini di domande • L’intervistatore è libero di “adattare ai singoli intervistati sia le domande sia l’ordine in cui le pone” (Pitrone 1984) • L’intervistato è libero di rispondere in maniera discorsiva, come avviene in una normale conversazione. • L’intervista semi-strutturata presenta quindi un grado intermedio di direttività e di standardizzazione, con uno schema scarsamente strutturato Esempio Segmento di traccia di un’intervista semi-strutturata a bambini (Capecchi e Livolsi 1973) - Ti piace andare a scuola? - Quali sono le cose che ti piacciono di più nella scuola? - Sai dirmi qual è il maggior difetto e la maggior qualità del tuo maestro? - Sapresti dirmi perché si va a scuola? (indagare se per istruzione-cultura, per imparare un mestiere, per dovere) - C’è una cosa che vorresti fare a scuola e adesso non puoi fare? - Ci sono delle cose a scuola che ti obbligano a fare e che tu se potessi non faresti? Lucido 160 L’intervista biografica • È una conversazione in cui gli argomenti vengono affrontati man mano che emergono, seguendo gli interessi, i bisogni e gli stati d’animo dell’intervistato, mentre l’intervistatore si pone “in una condizione di ascolto” (Fideli, Marradi 1996) • È un tipo di intervista non direttiva, basata su uno schema ben strutturato ma non standardizzato: o direttività e standardizzazione sono minime; o le domande seguono il flusso della conversazione; o l’intervistatore si limita a riproporre le affermazioni dell’intervistato (ad esempio secondo la tecnica “ad eco”: “Mi ha detto poco fa che a suo parere...”) e ad incoraggiare l’intervistato al racconto o esiste però un elenco dettagliato degli argomenti che l’intervistatore si propone di affrontare; in questo senso possiamo affermare che in questo tipo di intervista lo schema di interrogazione è strutturato o lo schema funziona da promemoria, ma non influenza lo stile nondirettivo di conduzione Lucido 161 Il campione • L’intervista viene condotta su campioni composti da un numero variabile ma comunque elevato di casi, a seconda del tipo di intervista Intervista strutturata Nella ricerca quantitativa mediante questionario si costruiscono spesso campioni rappresentativi, ad esempio per età, genere e area geografica di residenza, in modo che rispecchino alcune caratteristiche della popolazione di riferimento. In questo modo la generalizzazione dei risultati di ricerca è giustificata dal punto di vista statistico Intervista semi-strutturata e biografica I casi vengono scelti secondo procedure “a scelta ragionata”, cioè sulla base degli obiettivi dell’indagine, della teoria sociologica che li sostiene, e così via. In questo tipo di ricerche infatti non ha molto senso costruire campioni probabilistici: i casi sono pochi, e l’obiettivo non è costituito dalla generalizzazione statistica dei risultati Lucido 162 Il questionario • La standardizzazione e la rigidità del questionario sono dovute a due ragioni: il suo obiettivo è consentire la costruzione della matrice dei dati; le informazioni devono perciò essere raccolte in maniera standardizzata, in modo che a ciascuna risposta possa essere assegnato un codice numerico i dati organizzati nella matrice C×V devono poter essere considerati comparabili tra loro Esempio La risposta alla domanda x data dal signor Rossi deve poter essere confrontata con quella data alla stessa domanda dalla signora Bianchi. Ciò può avvenire solo se il signor Rossi e la signora Bianchi sono stati esposti allo stesso stimolo, cioè alla stessa domanda, formulata nello stesso modo, con le stesse alternative di risposta. In questo modo siamo autorizzati a pensare che uno stesso stimolo solleciti risposte comparabili tra loro. Se così non fosse, la ricerca quantitativa non avrebbe motivo di esistere: se non c’è modo di confrontare le risposte tra loro, non è nemmeno possibile costruire modelli di analisi statisticomatematica, che sono basati su questo assunto implicito Lucido 163 Il questionario è uno strumento comportamentista? • Domande e risposte standardizzate avvicinano il questionario all’ideale di uno strumento di rilevazione “oggettiva” della realtà: l’intervistato viene considerato come una semplice fonte di informazioni, che l’intervistatore ha il compito di “prelevare” tramite il questionario • Il questionario si inserisce nella logica comportamentista S → R, cioè stimolo → risposta: lo stimolo è la domanda, la risposta è ciò che si vuole ottenere dall’intervistato Il comportamentismo È una corrente di pensiero nata in ambito psicologico; essa sostiene che lo studio della coscienza, della mente, e di tutto ciò che non è osservabile è dominio della metafisica, e quindi nonscienza. Solo ciò che può essere osservato, quindi misurato e valutato, fa parte della scienza; di conseguenza, solo l’osservazione del comportamento (da cui il nome del movimento) presenta interesse scientifico. I sostenitori più noti di questo approccio sono Watson (1912), che coniò il termine ‘comportamentismo’, e Skinner (1971a, 1971b). • Tuttavia nulla ci impedisce di impiegare il questionario al di fuori di questa logica; dobbiamo però essere consapevoli dei limiti che lo strumento porta con sé, in modo da tenerne conto nella sua costruzione e nell’analisi delle informazioni rilevate per suo tramite Lucido 164 Struttura (abituale) del questionario Sezione iniziale: domande socio-anagrafiche (genere, età, titolo di studio, occupazione, ...) Sezione centrale: domande relative all’oggetto della ricerca (la ricerca del lavoro, i valori dei giovani, ...) Sezione finale: domande relative ad argomenti delicati (reddito, comportamento sessuale, uso di stupefacenti, ...)