gelosia - Dott.ssa Stefania Samek Lodovici
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gelosia - Dott.ssa Stefania Samek Lodovici
Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l’altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri” R. Barthes La gelosia è un emozione complessa costituita da tante dimensioni affettive e legata a esperienze individuali e relazionali. La descrizione maggiormente più diffusa è la modalità di reazione alla percezione e alla convinzione, reale o presunta, che l’integrità della relazione sia minacciata da altri. Esistono diverse tipologie di gelosia che si ritrovano sia nella sfera relazionale che nell’ambito sociale e molto probabilmente abbiamo avuto modo di sperimentare sia l’una che l’altra; oggi ci soffermeremo su quella che suscita maggior interesse e scalpore, la gelosia sentimentale ed amorosa. A cosa serve? Ha una qualche utilità, o crea solo tensioni e incomprensioni? La gelosia, come tutte le emozioni, ha una sua ragione d’esserci e assolve a una sua funzione, se utilizzata correttamente è utile a motivare la propria crescita personale per migliorare e consolidare il legame con il partner. Se gestita non correttamente ecco che diviene disfunzionale, ossia inutile o nociva. In questo caso essa predispone, mantiene ed purtroppo troppo spesso aggrava ed esaspera una situazione relazionale di disagio e conflittualità. La gelosia è un emozione comune a tutto il genere umano e si presenta in misura differente e in momenti diversi nel ciclo di vita Secondo la psicoanalisi si soffre di gelosia autentica nella prima infanzia mentre nell’ età adulta si rivive la riedizione del dolore mal contenuto ed elaborato della separazione- allontanamento dalla propria madre, un passaggio chiave fondamentale nello sviluppo psicologico che, se mal gestito, diviene un trauma e riporta l’adulto a rivivere quei sentimenti dolorosi di abbandono e tradimento. Insorge quindi precocemente nonostante si presenti nella nostra vita a tutte le età, ma sembra essere più pervasiva in adolescenza e nella prima età adulta. La gelosia è una reazione emotiva di cui si ha consapevolezza condiziona fortemente la percezione, i pensieri e la memoria. Nelle situazioni più gravi e patologiche, l’esperienza di gelosia può contribuire a provocare nel partner reazioni comportamentali tanto distruttive da mettere in pericolo l’incolumità fisica della persona amata. I sintomi del disagio emotivo in prospettiva non patologica si evidenziano con preoccupazioni eccessive, sospettosità, dubbi, paura di essere rifiutati, abbandonati, traditi, di rimanere da soli, senso di insicurezza personale ed incertezza circa la solidità della coppia, ipersensibilità alle critiche del partner, ecc. La relazione di coppia attraversa una gamma di stati emotivi molto forti ma altalenanti, cioè ambivalenti: da un estremo coinvolgimento ad un radicale distanziamento emotivo dal partner. I timori e le aspettative di essere traditi possono realmente concretizzarsi in tradimenti reali per il semplice fatto che si innesca un clima di sfiducia e tensione reciproca amplificata dai tentativi massicci di controllo. Sul piano psicologico inoltre, l’attenzione e la memoria si fanno sempre più selettive, concentrandosi sui ricordi e le immagini dolorose, o gli indizi esterni che “proverebbero” il tradimento. La gelosia porta la coppia a tagliare i ponti con gli altri, con il mondo esterno evitando di fare nuove esperienze sociali. Gli spazi di libertà individuali possono essere fortemente condizionati dai timori eccessivi di chi vive con un partner patologicamente geloso/a. Chi non riesce a sottrarsi dal delirio della gelosia mette in pratica delle strategie negative che finiscono per incrementare la conflittualità e il disagio nella coppia: punizioni verbali, scenate in pubblico, ritorsioni sul piano affettivo e sessuale, allontanamento fisico, limitare la libertà dell’altro (anche solo minacciandola), fingere disinteresse per fare ingelosire anche il partner (pensando di riaccendere l’amore), ecc. Questi modi negativi anche se avessero, nell’immediato, l’effetto di scongiurare una separazione, a medio e lungo termine distruggono l’amore perché minano la stima e la fiducia reciproca, cronicizzando la crisi di coppia. Quando la coppia presenta questa patologia del legame è bene rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Ma da quella sana gelosia che ha connotazioni più evolutive di preservazione dei propri affetti senza la prevaricazione e la mortificazione dell’altro come è possibile meglio gestirla? Partendo dal presupposto che in una relazione la comunicazione e il rispetto sono fondamentali, alcuni buoni suggerimenti potrebbero essere rivolti ad incrementare le manifestazioni di affetto e di attenzione verso il partner; persuadere il partner comunicando in maniera serena, sincera e chiara che una certa situazione o comportamento provoca sofferenza e disagio; Se ciò non fosse sufficiente, un’alternativa valida avvalersi, insieme o singolarmente, di uno specialista (psicoterapeuta con una buona formazione di coppia) per focalizzare strategie e suggerimenti concreti e circostanziati che aiutino a tollerare la frustrazione e i dispiaceri quando ancora non si riesce a gestire questi stati emotivi penosi; sempre accompagnati in un percorso psicoterapeutico diviene maturativo superare il dispiacere, la paura, l’ostilità, l’insicurezza e sentimenti di sfiducia andando a ricercarne le cause e l’origine. Non è semplice lavorare sulla gelosia, richiede un impegno costante nel tempo per individuare quelle che realmente sono distorsioni percettive e cognitive (le fantasiedeliri) responsabili delle reazioni più negative della gelosia. Fondamentale è rafforzare l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità relazionali e comunicative. Si ringrazia dott. Cavalieri e dott. Ronconi