Oggi ho visitato molti dei luoghi colpiti dall`al
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Oggi ho visitato molti dei luoghi colpiti dall`al
Notizie in breve Le celebrazioni di inizio novembre - Sabato 1 e domenica 2 (al mattino) saranno presenti sul sagrato i volontari della “Associazione Franca Cassola Pasquali”, per la giornata delle mele. Un sacchetto di buoni frutti per la ricerca da destinare alla senologia dell’Ospedale di Tortona. - Sabato 1 novembre, in piazza, la Fiera dar Carsént. L’idea, nata intorno a un’antichissima torta prodotta proprio nei forni castelnovesi e tramandata nel tempo da Elio Bocchetti, sarà prodotta in edizione limitata. Michele Perrone, il fornaio che se ne occupa e che conserva la ricetta, si metterà al lavoro ben due giorni prima perché il dolce abbisogna di numerose ore di lievitazione essendo costituito dalla ‘madre’ senza l’aggiunta di nessun altro lievito. Farina, zucchero, uvetta, una prelibatezza che sarà distribuita in piazza dalle 10 alle 18 di sabato 1 novembre. Nella piazza un ricco mercato di prodotti tipici, cose buone da mangiare e da conservare. Tra gli altri, anche i banchi di Campagna Amica della Coldiretti e quelli organizzati dalla Procom. - Domenica 2 novembre, infine, le celebrazioni per ricordare l’anniversario del IV Novembre: al mattino in Chiesa la Santa Messa alle 10,30 seguita dall’intervento del sindaco al Monumento ai Caduti. AIMC - Sabato 11 e domenica 12 L’Associazione sclerosi multipla ha venduto le mele in piazza per raccogliere fondi destinati ai malati di S.M. Sotto il gazebo Cristina Pani, Filippo Rossi, Nicolò Maimone e Brunetti. A metà mattinata tutti i sacchetti di mele erano esauriti, ma le offerte sono continuate ugualmente. Nel complesso sono state raccolti e consegnati 590 euro. Almeno una settantina le persone che si sono fermate di loro iniziativa al banchetto. Iscrizioni albo scrutatori Sono aperte da lunedì 3 novembre e per tutto il mese le iscrizioni per l’albo degli scrutatori. Chi volesse farlo può rivolgersi all’ufficio anagrafe e chiedere di essere inserito. Ricordiamo che l’iscrizione è condizione essenziale per poter formare i seggi in occasione delle elezioni. 2 I lavori a Sant’Ignazio L avori in corso sul tetto del Collegio dei Gesuiti. Da tempo erano state avviate le pratiche per la realizzazione della ripassatura completa di tutti i coppi, la sistemazione dei colmi e della protezione intorno alla cupola di Sant’Ignazio. Il vento, le intemperie e la pendenza del tetto hanno compromesso la stabilità della copertura favorendo alcune infiltrazioni d’acqua nella chiesa e in particolare nella zona dell’abside. Dopo la redazione del progetto e l’approvazione della Soprintendenza l’ufficio tecnico ha dato incarico alla ditta Baldassarre di procedere. I tempi si sono allungati per lo studio dei sistemi di sicurezza. Prima si è pensato a realizzare delle “linee vita” ovvero dei sistemi di agganciamento degli operai e dei muratori, poi ad un sistema di ponteggi che effettivamente permette loro di muoversi più liberamente sempre nel rispetto della normativa. L’impegno di spesa è di circa 30 mila euro. Comprende la ripassatura e l’agganciamento di tutti i coppi del tetto per poter stabilizzare nel tempo la copertura evitando così nuove infiltrazioni d’acqua. Provincia Eseguiti gli asfalti Nel piano asfalti dell’assessorato ai LLPP della Provincia erano compresi alcuni tratti sul nostro territorio che sono stati realizzati la scorsa settimana. Rifatta interamente la via De Gasperi con la scarificatura del precedente manto, asfaltato il pezzo di strada che dalla rotonda va al ponte ed oltre, sino alle case sulla strada per Sale. Rimbottita parzialmente la strada provinciale per Pontecurone nel tratto oltre l’autostrada. In memoria Scompare Renzo Ferrari già assessore in Comune Sono deceduti negli ultimi quindici giorni parecchi castelnovesi assai conosciuti (Cicci Conti Tortonesi, Luciano Ghibaudi, la maestra Lina Sottotetti Fossati, Gianni Masino...). In particolare è scomparso Renzo Ferrari, detto Matia, per molti anni consigliere comunale e anche assessore (per questo motivo è stato suonato il campanone della torre riservato a sindaci e assessori). Militò politicamente nella DC e poi nella lista autonoma creata con Gennaro Pessini e Aldo Goggi. Affiancò Lelio Sottotetti nell’organizzazione del gemellaggio con Port Sainte Marie nel 1963. A lungo presidente della Coldiretti sia locale che provinciale, fu sensibile alle tematiche ambientali (vedi il bosco che ha creato lungo la strada per Guazzora) e sempre disponibile alla collaborazione con il Gruppo ambiente. Abitava nella casa dei Bandello, accanto all’Ospedale, che fece restaurare, in accordo con la Soprintendenza, con risultati splendidi. Nella foto: in prima fila, fra Renzo Maggi e Lelio Sottotetti, Renzo Ferrari durante il cinquantesimo del gemellaggio, nel maggio 2013. IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 10 – Novembre 2014 Beni artistici Restaurata la campana della Chiesa della croce N onostante il saccheggio del ferro e del bronzo nel 1944 per trasformare ogni metallo in armi, le campane di Castelnuovo sono state in gran parte salvate. Ultimamente la ditta Trebino di Uscio è intervenuta sulle campane della chiesa parrocchiale e su quella della chiesetta della Croce. Quest’ultima, risalente al 1962, aveva problemi di stabilità, nel meccanismo, nel battacchio e nel castelletto di sostegno. La famiglia Leva, in ricordo di Peppino che fu uno dei promotori del recupero di questa chiesa, si è fatta carico dell’intervento. Superato il problema di un gigantesco nido di calabroni, l’insieme è stato smontato e trasferito a Uscio. Ripulita, con ruota e meccanismi rinnovati, la campana ha fatto sentire il suo nuovo suono assai più squillante (merito soprattutto del nuovo battacchio) in occasione della bella festa del rione Zibide, domenica 12 ottobre. Esaminatala da vicino si è notato che la figura della campana riproduce San Giuseppe con il classico bastone fiorito. Giuseppe più che un falegname era un carpentiere di prestigio, definito uomo giusto e puro, con il compito di dare una prima educazione religiosa a Gesù. Il bastone ha fiori di giglio. Ecco perché un uomo con un bastone fiorito e con accanto un bambino non può essere altri che Giuseppe, protettore di tutti i lavoratori e anche dei campanari che creavano strutture lignee forti e ben connesse per reggere le campane. Trebino al lavoro sulle campane E la campana della torre? Il campanone presenta alcuni problemi dovuti a una smussatura e a ben tre battacchi assai consunti che la percuotono in vari punti. Durante il sopraluogo dei Trebino, venuti a Castelnuovo per la campana della Croce, è emerso che il lungo periodo 1987-2014 senza manutenzione è eccessivo. Quindi tutte le parti meccaniche e ferrose del campanone e dell’incastellatura vanno trattate. Il battente elettromagnetico consunto e fuori asse va sostituito. Già con questo il suono di questo campanone di 12.500 chili e 129 centimetri di diametro riacquisterebbe la sua purezza. Il tutto con un costo modesto. Per garantire il massimo della sicurezza occorre spostare i telebattenti delle mezze ore e dei quarti su due nuove campane di 33 e 31 centimetri, esattamente come pare fosse a inizio Ottocento. Il costo, in questo caso, sale ai 5.000 euro. Si potrebbe suddividere l’intervento in due parti e poi alla fine ecco che il suono della torre ritornerebbe argentino e armonioso salvando così una caratteristica del nostro paese: quella di ritmare i tempi della nostra vita con le campane delle chiese e della torre. Editoria Presentati quattro libri • Venerdì 3 ottobre, nella chiesa parrocchiale, è avvenuta la presentazione del volume dedicato alla storia centenaria del Bollettino parrocchiale. La serata è stata coordinata dal curatore dell’opera, il prof. Roberto Carlo Delconte, affiancato dal vescovo mons. Martino Canessa e dal parroco don Costantino Marostegan. Assai piacevoli gli intermezzi dell’organista Carlos Stringini. • Venerdì 10 ottobre, presentazione del libro “Le erbacce nel piatto”. Presentato dal sindaco Luise e da Antonello Brunetti, Carlo Fortunato è stato in gamba a illustrare la serie di foto preparate, presentazione che trasudava una dettagliata conoscenza scientifica, ottime capacità culinarie e una verve colma di aneddoti e di simpata. Alla fine tutti trasferiti nella vicina pizzeria “Agresto” che, con la supervisione di Fortunato, ha preparato con gusto una tavolata di stuzzichini alle erbe per i molti partecipanti. Il libro è in vendita presso la cartoleria Cassinelli-Maniezzo. • Venerdì 24 ottobre 2014, in Sala Pessini, Elda Lanza ha presentato il suo ultimo libro dal titolo Il venditore di cappelli, Salani Editore, presente in tutte le edicole. Intermezzi musicali di De Agostini e Bellomo. Il volume descrive la terza inchiesta di Max Gilardi, l’avvocato napoletano protagonista dei due precedenti gialli (Niente lacrime per la signorina Olga del 2012 e Il matto affogato del 2013). • Venerdì 31 ottobre, alle ore 21, in Sala Pessini, è il turno del catalogo che raccoglie i documenti e le memorie presentate a San Desiderio. “Il notevole successo avuto dalla mostra organizzata per celebrare il 200° anniversario dell’Arma dei Carabinieri – dice il sindaco Luise – ci ha indotti a valutare la possibilità di produrre un catalogo illustrativo dell’evento tale da costituire un ricordo, speriamo gradevole, di un momento particolarmente sentito non solo dalla popolazione castelnovese ma anche dai numerosi visitatori provenienti dai paesi limitrofi. Grazie al contributo della Fondazione C.R. Tortona e del nostro Comune che ha editato l’opera, ciò è stato possibile”. Il libro verrà distribuito a fronte di un’offerta per l’Associazione “Franca Cassola Pasquali”. RICORRENZE Nozze d’oro Ben quattro le nozze d’oro festeggiate a ottobre. Dapprima Bruno Tortora e Mirella Trovò, Augusto Inveraldi con Paola Toci; poi Riccardo Moretti con Rina Angeleri. Infine domenica 12 Bruno Barbero e Franca Santafede. Quest’ultimi si erano conosciuti lavorando nel calzaturificio di Alfredo Maggi. Esattamente cinquanta anni fa, la diciottenne Franca e il ventunenne Bruno si sposarono e vivono ora in via Magenta. Tre figlie: Cristina, Enrica e Bruna. Sono gradite altre segnalazione e foto da pubblicare. IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 10 – Novembre 2014 3 Alluvione 2014 LAVORI IN CORSO Il Grue in piena strappa gli argini nella vallata Acqua e fango invadono le case, le fabbriche e sommergono il cimitero La furia del Grue che tra Viguzzolo e Pontecurone esonda oltrepassando addirittura il rilevato ferroviario e la statale. Sconvolto il Basso Piemonte: più di 400 millimetri d’acqua caduti nella notte. Ore 15 di lunedì 13 ottobre il ponte viene chiuso per due ore. C i sono ancora paesi senza acqua potabile da quel giorno. Domenica 12 ottobre, l’Arpa convoca i sindaci del Basso Piemonte in Prefettura: le condizioni meteo particolarmente sfavorevoli impongono il codice 2 di allerta. Non si sa con precisione se il temporale previsto per la notte si scaricherà sulla città di Genova, peraltro già martoriata nei giorni precedenti, oppure si piazzerà a cavallo dell’Appennino interessando anche l’entroterra. Andrà peggio ancora: la pioggia battente che ha registrato picchi di 400 millimetri cade su tutto il versante appenninico interno. Un disastro. Come siamo abituati a vedere in tivù. Prima Genova, poi le nostre zone lungo l’asse Serravalle-Arquata-Novi-Castel- 4 nuovo e valli confluenti, poi la città di Parma, la zona della Maremma e infine sulla città di Trieste. Un evento a spasso per l’Italia che ha provocato ingenti danni, messo in ginocchio numerose attività imprenditoriali e devastato civili abitazioni e intere popolazioni. Il Consiglio dei Ministri ha decretato lo Stato di emergenza nei territori e avviato le operazioni di Protezione Civile per le rispettive Regioni. Le polemiche naturalmente non mancano perché in ogni zona emergono criticità legate alle opere pubbliche, alla pulizia dei torrenti, alla costruzione di insediamenti in zone improprie, all’abuso di cemento e asfalto, alle eccessive tombinature per creare parcheggi. Ma alla base di tutto c’è anche una recrudescenza dell’impatto al suolo delle piogge IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 10 – Novembre 2014 più abbondanti e concentrate rispetto al passato. C’è la sottrazione di spazi verdi, c’è un insieme di fattori che costituiscono negatività ed ostacoli alle opere di salvaguardia. E se da una parte ci sono persone - dall’età sui 60, 70 anni - che ti dicono che l’acqua così abbondante, violenta e torrenziale non l’hanno mai vista; dall’altra c’è chi afferma che nel 1993 caddero a Busalla 800 mm e che alluvioni simili a Castelnuovo sono capitate nel 1970, nel 1974, nel 1976, nel 1993, nel 2002 e che lo storico Bertetti ne elenca moltissime nel suo secolo, il XIX. IL TORTONESE La zona del tortonese da Brignano Frascata (dove correvano due metri di acqua in paese) sino al nostro paese diventa L’onda del Grue-Calvenza giunge in via Einaudi e poi al cimitero e alla Madonna delle grazie. La Regione Piemonte settore Opere Pubbliche e l’AIPO hanno approvato nei giorni scorsi i due progetti presentati dal Comune a metà agosto e riguardanti la Scrivia e il Grue. Il primo si riferisce alla rimodulazione del materiale litoide a monte del ponte di fronte al Parco dei Neonati dove c’è un ingente accumulo di ghiaia e all’asportazione di una parte di essa. Quello sul Grue, invece, riguarda il taglio della vegetazione all’interno del canale dalla cascina Bersana sino all’interconnesione con l’autostrada TO/PC. Infine si procederà al rifacimento del ponte sulla Calvenza, quello posizionato e metà della strada del Cerro: la determina è stata pubblicata alla fine di settembre. Due osservazioni: sarebbero importanti, anche se non determinanti, un ripristino della rete idrografica di un tempo (fossi e calvenzoli) con verifiche sulle interruzioni operate dai lavori autostradali con quelle barriere trasversali che tagliano tutta la parte sud-est del nostro territorio; una ripulita dello scolmatore con distacchi di tempo più ridotti. ostaggio di due torrenti: il Curone e il che viene completamente allagato per da bacino di raccolta, fortunatamente Grue. Il primo esonda a valle allagando una altezza di sessanta centimetri. Qui la con pochi danni a causa del pronto e asle zone di pianura verso Casei Gerola. Il Calvenza (cambiando denominazione in sai faticoso intervento di molti volontari secondo, più ingrossato dalle zone in cui roggia San Carlo, scarica parte della pie- capeggiati da don Costantino. nasce, prima strappa gli argini ed esonda na nei campi che attorniano il depuratore La Scrivia, monitorata nei giorni preceintorno a Sarezzano, si allarga sino a Vi- a Scrivia, mentre il resto defluisce verso denti, aveva avuto un picco di piena proguzzolo dove devasta un intero quartiere. nord in direzione di Molino e verso Casei prio nelle ore centrali di lunedì, dalle 13 Poi si sfoga in parte riempiendo Oggi ho visitato molti dei luoghi colpiti dall’al- alle 15, e ciò impone la chiusura l’enorme cava Montemerla e alla luvione. Castelnuovo, Tortona, Viguzzolo, del ponte per motivi di sicurezza. Capitania apre un corso nuovo al la frazione Baracca dove il fiume si è preso La corrente è molto forte sotto le la macchina, Garbagna e tutta la Valle Grue arcate centrali e si decide di ferconfine con Pontecurone e, dopo per poi andare a Novi Ligure In tutti questi posti la mare il traffico. Nel complesso il aver riempito lo scolmatore, nella cosa più straordinaria è stata la presenza di decine nostro ponte in cotto, che proprio zona di Piccagallo trabocca nella e decine di ragazzi delle medie e delle superiori che quest’anno compie 150 anni, ha roggia Calvenza. hanno approfittato delle scuole chiuse per andare a retto benissimo. La piena della spalare. Tutto il giorno senza mai lamentarsi. SiaA CASTELNUOVO mo abituati a descriverli come quelli cui interessa Scrivia che si allarga nella zona Qui da noi ruscella nelle campa- far casino fino a tardi e fregarsene di tutto. Beh, un di laminazione verso Sale e Guazgne sino a quando la Calvenza par di palle! Forse ci dimentichiamo che quando zora, ovvero nel corso che ha da sotto l’impeto dell’esondazione avevamo la loro età lo dicevano di noi... secoli, attraversa il sistema dei del Grue, dopo lo strappo alla I ragazzi amano divertirsi, ma quando c’è vero bi- fornici e rientra a valle sul conficascina Bersana, arriva con vio- sogno CI SONO SEMPRE! Stasera sono un po’ più ne con Alzano Scrivia: il livello è lenza nelle prime ore del mattino ottimista. molto alto, si supera il numero 4 GRAZIE RAGAZZI di martedì sulla provinciale per sull’asta metrica. Ciò impedirà (Dalla pagina Facebook dell’Ing. Claudio Coffano, Dirigente Pontecurone e sulla via Einaudi. Dipartimento Ambiente Provincia di Alessandria). per alcune ore allo scolmatore del Sessanta centimetri di acqua ininGrue di funzionare in piena efterrotti sulla provinciale tra le abitazioni. ove il sistema idrografico lasciato dai la- ficienza di scarico nella Scrivia ossia ne Si abbattono le spallette del ponte della vori per la terza corsia autostradale è de- rallenta l’immissione delle acque di piena Calvenza. Scarsi i risultati perché Grue cisamente carente e senza collegamenti. per cui nella zona dei Cascinotti esonda e Calvenza transitano impetuosi oltre la Naturalmente per l’ennesima volta la nella campagna. I lavori che sono stati statale, attraversano la strada di San Da- chiesa cimiteriale della Madonna delle eseguiti dall’Aipo nel 1981 si confermano miano e arrivano nella zona del Cimitero grazie, collocata in un avvallamento, fa davvero provvidenziali. “ ” IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 10 – Novembre 2014 5 Altri tempi / di Antonello Brunetti La bandiera e la strana storia della ricorrenza di San Desiderio A conclusione di quanto avvenuto un secolo fa nel 1914 inizia un nuovo percorso: storie, aneddoti, percorsi della nostra comunità San Desiderio Era nato a Bavari, presso Genova, e venne scelto in seguito a segni prodigiosi, da alcuni pellegrini provenienti da Langres, nella Francia settentrionale, quale loro vescovo. Quando i Germani conquistano Langres, Desiderio sacrifica la sua vita in cambio della salvezza dei suoi fedeli. Mozzatagli la testa il 23 maggio 355, il sangue cade su un libro sacro e ne perfora i fogli conservando le parole. Poi Desiderio raccoglie la propria testa e si reca verso il luogo ove desidera essere sepolto. Questa 1 - La tela con il martirio di San Desiderio. 2 - Le reliquie del santo sono conservate in un reliquiario d’argento che sostituisce quello in legno dorato rubato nella notte del 4 novembre 1863. Viene mostrato ai fedeli sul sagrato (ora anche portato in cima alla torre) per vedere se u rida o u piönsa ossia se l’annata agricola sarà buona o disastrosa. scena è raffigurata nella grande tela del presbiterio, a sinistra guardando l’altare. - Di qui la data del 23 maggio, ma cosa c’entra Castelnuovo? - San Desiderio era protettore dei calzolai, dei tintori e dei drappieri, il che lascia intuire la scelta fatta dai castelnovesi, grandi produttori di erbe tintorie, quali il gualdo, la robbia e lo zafferano. - Inoltre il 23 maggio corrispondeva all’apertura tradizionale del commercio delle foglie del gualdo che venivano raccolto ben cinque volte da fine maggio a novembre. - Una terza spiegazione, assai meno credibile, è messa in evidenza da un documento che ho rintracciato nell’Archivio parrocchiale, un documento che trascrive alcune pagine edite nel 1613 a Milano, presso Hieronimus Bordonium. L’autore di questo “Cathalogus sanctorum Italiae” è Filippo Ferrario, frate dei Servi di Maria. In una Adnotatio si legge, traducendo dal 6 latino, “Nella Diocesi di Tortona è eminente Castelnuovo Scrivia, città molto ampia e famosa, di cui questo vescovo martire è santo patrono. I castelnovesi narrano con orgoglio una vicenda meravigliosa. Il loro territorio in passato era ricoperto di gramigna e di erbe (filicibus) ma, dal giorno nel quale decisero di onorare san Desiderio, nato contadino, rimasero del tutto privi di quelle erbe infestanti, mentre così non avvenne nei paesi vicini ove le malerbe continuarono a crescere e a essere combattute”. Un miracolo piuttosto strano e inconsueto, ma evidentemente in quell’epoca, in cui tutto dipendeva da magri raccolti, essere liberati da un eccessivo sviluppo di erbe invasive, doveva essere considerato un dono eccezionale. Allora erano ancora pochi quelli che, in linea con san Francesco, avevano ben presente l’esigenza della biodiversità. Come abbia fatto san Desiderio a produrre questa selezione costituisce un mistero, tipico dei racconti miracolosi. Scherzandoci sopra tentiamo tre ipotesi: 1 - I primi contatti con le Americhe hanno favorito l’arrivo di sementi di erbe nuove senza antagonisti. Avviene ancora adesso sotto forma di erbe, di insetti, di animali e di virus; 2 - il merito, in realtà, più che a san Desiderio va agli agricoltori castelnovesi, famosi per la tenacia con cui lavoravano la terra; 3 - forse san Desiderio con siffatti miracoli puntava a diventare protettore, oltre che dei calzolai, dei tintori e dei “pateri” (negozianti di stoffe), anche, guardando nel futuro, dei produttori e venditori dei micidiali diserbanti odierni. Dal 23 maggio alla quarta domenica di agosto Dopo varie riunioni del Consiglio comunale, con delibera del 9 settembre 1852, la festa di San Desiderio venne spostata alla quarta domenica d’agosto, conservando però il rinnovo della bandiera e la cerimonia della benedizione con il busto del santo. L’evolversi delle attività economiche non consentiva ai contadini la partecipazione alla festività, essendo duramente impegnati con il magéngh (primo taglio, movimentazione e trasporto del fieno) e soprattutto nell’allevamento in ogni casa dei bachi da seta (bigàt) che, essendo ormai giunti alla “quarta dormita”, necessitavano nell’ultima quindicina di maggio di continue cure, di assoluto silenzio, temperatura costante, luce soffusa e mancanza di correnti d’aria. IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 10 – Novembre 2014 Tali incombenze sono scomparse dal dopoguerra e pertanto sta tornando in auge la festività originaria del 23 maggio. La bandiera Per Castelnuovo fu particolarmente felice il periodo in cui Filippo Maria Visconti concesse a Borso d’Este l’enclave della signoria di Castelnuovo. Ferrara e Modena ebbero così l’esclusiva di un prodotto importante come il gualdo e i castelnovesi alcuni decenni di stretti rapporti con una delle corti più celebri e ricche d’arte del Rinascimento. Castelnuovo pagava in tre rate a Borso d’Este due mila ducati d’oro all’anno e così era esentato dal pagamento di parecchie tasse, soprattutto quella sui cavalli, ma in particolare non era obbligato ad ospitare truppe in transito sul territorio. Gli altri paesi dovevano fornire ad ogni homo d’arme “una stanza comoda per sé e per la sua famiglia (squadra) con una lettiera, uno letto per l’officiale, una botta da vino, tavola e panche. Per i cavalli doveva provvedere a una stanza comoda fornita da rastrelliere et mangiatoie. Per quanto riguarda i viveri due stara (60 litri) di grano il mese per bocca, 75 libbre di paglia come strame per ogni cavallo al giorno oppure 33 libbre di fieno. Per far fuoco uno carro di legna al mese per lancia (una squadra di 5 cavalieri)”. I costi imposti alla popolazione locale erano dunque molto gravosi, per non parlare degli “excessi Lettere e delicti” (furti, saccheggio, distruzioni, violenze, stupri, ferimenti e omicidi) commessi dai soldati. La presenza della bandiera (tre bande giallo oro e argento) sulla torre segnalava alle truppe di passaggio che dovevano girare al largo. Un privilegio che tutti i paesi dei dintorni, soggetti al Ducato di Milano, ci invidiavano. - La bandiera ora semplificatasi con i tre colori nazionali, riporta due scritte “Liberaci o Signore dalla peste, dalla fame e dalla guerra” (Libera nos domine a peste, fame et bello) e “Liberaci o Signore dai fulmini e dalla grandine” (Libera nos domine a fulgure et tempestate). La croce che la sovrasta sostiene un sacchetto di grano, un sacchetto di sale, un cero pasquale, un ramo d’ulivo, una fronda di alloro e una piantina di gualdo. Segnalazione per l’ambiente e i reliquati autostradali Egregio signor direttore de IL COMUNE della Bassa Valle Scrivia. Le scrivo in merito alla deliberazione del Consiglio comunale che ha votato l’appalto per la manutenzione delle aree adiacenti alla A7 espropriate per la costruzione della 3 corsia ma non di utilità funzionale all’opera. Questa deliberazione prevedeva che fosse l’amministrazione, dietro congruo canone annuo, circa 27.000 euro, a eseguire la manutenzione alle aree verdi già piantumate. Questo recepimento, a detta del vicesindaco, avrebbe portato un netto miglioramento ambientale delle stesse aree e un migliore decoro al territorio comunale anche per l’importanza che questa amministrazione dà alla gestione dell’ambiente. A oggi le aree suddette versano in stato di abbando- Siamo lieti di informarvi che nella sede di Castelnuovo Scrivia via Umberto I n° 14 - Tel. 0131/826528 Fax: 0131825923 - www.assicurazionipicchi.it sono a vostra completa disposizione per informazioni e preventivi di natura finanziaria-assicurativa. i nostri fidati intermediari assicurativi: PIERANGELO CISI - CESARE TORTI - CATERINA CANOBBIO - PIERO ORSI - CESARE GROTTOLI no, mentre la società autostrade ha provveduto a far manutenzione a quelle di sua competenza. A quando l’amministrazione pensa di intervenire? Grazie per l’ospitalità. Giovanni Ferrari, Consigliere comunale Castelnuovo Scrivia 29/09/2014 Siamo in attesa che l’ANAS approvi la determinazione della società Autostrade per il passaggio in concessione dei reliquati. Speriamo ci impieghi meno tempo rispetto alle decisioni sulla Salerno-Reggio Calabria. Grazie per l’attenzione. Il Vice Sindaco Gianni Tagliani Viale IV Novembre, 14 - Castelnuovo Scrivia ORARIO: Dal Lunedì al Sabato dalle 8,30 alle 20 – Domenica dalle 8.30 alle 13 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 10 – Novembre 2014 7 Immagini / Nel 1970 e nel 1976 Castelnuovo e le alluvioni T antissime sono state in passato le alluvioni provocate dalla Scrivia e dal Grue. Si pensi ad esempio a quelle di metà Settecento che si “mangiarono” quasi tutto il quartiere Zibide. Una media di piene disastrose ogni dieci anni. Quest’ultima assolutamente non è stata delle peggiori (eccetto ovviamente per chi ne ha subito conseguenze dirette). Lasciamo perdere quella del settembre 1993 e riportiamo alcune foto di quelle dell’ottobre 1970 e del novembre 1976. - 8 ottobre 1970 Scrivia ha letteralmente demolito e portato a piano campagna 80 metri dello stradone che porta verso Sale. Nella foto, due giorni dopo, si cerca di creare un passaggio provvisorio. - in un mese ben quattro alluvioni del Grue-Calvenza. Nelle foto appaiono il Grue all’altezza del ponte accanto alla Soms (ora tipografia Fadia), e un funerale nell’acqua. Nella vicina chiesa cimiteriale l’acqua raggiunse i 150 centimetri. Ordinanza a tutela degli animali selvatici A seguito della prima piena della Scrivia è stata emessa un’ordinanza di divieto di accesso ai luoghi prospicienti il torrente e a tutte le vie di accesso. Ciò per favorire gli animali selvatici rifugiatisi sulle rive e impedire una mattanza. Le Guardie venatorie provinciali, i responsabili dell’ATO di caccia competente e la Polizia locale hanno svolto un ottimo lavoro di salvaguardia e tutela considerando anche il buon senso dei cacciatori che non hanno effettuato alcuna battuta nelle zone indicate. 8 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 10 – Novembre 2014 Persone Incontri /di Elda Lanza Un musicista D a alcuni giorni ho al polso un braccialettino grazioso, di poco valore. Me l’ha regalato una bimba di sei anni, bionda, con grandi occhi azzurri e uno sguardo intenso: si chiama Alice. Le ho detto che ha lo stesso nome della bimba di Max Gilardi, il protagonista dei miei romanzi. Mi ha sorriso e mi ha regalato il braccialetto, con l’impegno che al prossimo incontro io lo regalerò a lei. In un mondo che ti confonde per poca disciplina e malagrazia, ti chiedi di chi sia figlia una bimba così, che a sei anni conosce il valore di un gesto e la consapevolezza di un sorriso. Alice è figlia di Alessandra Balduzzi, ingegnere e architetto, e di Fabrizio Consoli, il musicista di Milano che ‘ogni tanto viene qui’. Si sono conosciuti tredici anni fa in Calabria: lei in vacanza e lui sul palco, impegnato in un concerto. Perché Fabrizio Consoli è un musicista che la musica, anche se leggera, la compone, la suona e la canta. Artista serio e impegnato inizia la sua carriera al Conservatorio di Milano dove si diploma in contrabbasso. In un racconto che mi ha confuso per mia assoluta incompetenza, mi parla degli esordi, dei locali dove andava a cantare accompagnandosi con la chitarra; del Banco del Mutuo soccorso a Roma, con gli artisti degli anni ’70. Poi la carriera. Musicista con l’orchestra del Conservatorio. Con De André per molti dei suoi successi. E con Finardi, una collaborazione durata anni e dalla quale emerge, famosissima, La forza dell’amore. E ora l’ultima compiletion per un imprenditore americano: Ten whispers. Dieci sospiri. Fabrizio ha cinquant’anni e ha una casa di produzione musicale a Milano dove compone e produce canzoni che raccontano storie: Una rosa per te. Arcobaleno. La coscienza degli ombrelli... Testi d’amore sul filo dell’ironia per concerti in programma in tutto il mondo: con quella voce che graffia e il ritmo di un jazz raffinatissimo. Si definisce con una risata un artigiano resistente. Un castelnovese di riflesso che varrebbe la pena di conoscere meglio. Dimenticavo: Alice ha un fratellino di tre anni che si chiama Giulio.