Oggi ho visitato molti dei luoghi colpiti dall`al

Transcript

Oggi ho visitato molti dei luoghi colpiti dall`al
Notizie in breve
Le celebrazioni
di inizio novembre
- Sabato 1 e domenica 2 (al mattino) saranno presenti sul sagrato i volontari della
“Associazione Franca Cassola Pasquali”, per la giornata delle mele. Un
sacchetto di buoni frutti per la ricerca da
destinare alla senologia dell’Ospedale di
Tortona.
- Sabato 1 novembre, in piazza, la Fiera dar Carsént. L’idea, nata intorno
a un’antichissima torta prodotta proprio
nei forni castelnovesi e tramandata nel
tempo da Elio Bocchetti, sarà prodotta in
edizione limitata. Michele Perrone, il fornaio che se ne occupa e che conserva la
ricetta, si metterà al lavoro ben due giorni
prima perché il dolce abbisogna di numerose ore di lievitazione essendo costituito
dalla ‘madre’ senza l’aggiunta di nessun
altro lievito. Farina, zucchero, uvetta, una
prelibatezza che sarà distribuita in piazza
dalle 10 alle 18 di sabato 1 novembre.
Nella piazza un ricco mercato di prodotti tipici, cose buone da mangiare e
da conservare. Tra gli altri, anche i banchi di Campagna Amica della Coldiretti e
quelli organizzati dalla Procom.
- Domenica 2 novembre, infine, le celebrazioni per ricordare l’anniversario
del IV Novembre: al mattino in Chiesa
la Santa Messa alle 10,30 seguita dall’intervento del sindaco al Monumento ai
Caduti.
AIMC - Sabato 11 e domenica 12
L’Associazione sclerosi multipla ha venduto le mele in piazza per raccogliere fondi destinati ai malati di S.M. Sotto il gazebo Cristina Pani, Filippo Rossi, Nicolò
Maimone e Brunetti. A metà mattinata
tutti i sacchetti di mele erano esauriti, ma
le offerte sono continuate ugualmente.
Nel complesso sono state raccolti e consegnati 590 euro. Almeno una settantina
le persone che si sono fermate di loro iniziativa al banchetto.
Iscrizioni albo
scrutatori
Sono aperte da lunedì 3 novembre e per
tutto il mese le iscrizioni per l’albo degli
scrutatori. Chi volesse farlo può rivolgersi all’ufficio anagrafe e chiedere di essere inserito. Ricordiamo che l’iscrizione è
condizione essenziale per poter formare i
seggi in occasione delle elezioni.
2
I lavori a Sant’Ignazio
L
avori in corso sul tetto del
Collegio dei Gesuiti. Da
tempo erano state avviate
le pratiche per la realizzazione
della ripassatura completa di
tutti i coppi, la sistemazione dei
colmi e della protezione intorno
alla cupola di Sant’Ignazio. Il
vento, le intemperie e la pendenza del tetto hanno compromesso la stabilità della copertura favorendo alcune infiltrazioni
d’acqua nella chiesa e in particolare nella zona dell’abside.
Dopo la redazione del progetto e
l’approvazione della Soprintendenza l’ufficio tecnico ha dato
incarico alla ditta Baldassarre di
procedere. I tempi si sono allungati per lo studio dei sistemi di
sicurezza. Prima si è pensato a
realizzare delle “linee vita” ovvero dei sistemi di agganciamento
degli operai e dei muratori, poi
ad un sistema di ponteggi che effettivamente permette loro di muoversi più liberamente sempre nel rispetto della normativa. L’impegno di spesa è di circa 30 mila
euro. Comprende la ripassatura e l’agganciamento di tutti i coppi del tetto per poter
stabilizzare nel tempo la copertura evitando così nuove infiltrazioni d’acqua.
Provincia
Eseguiti gli asfalti
Nel piano asfalti dell’assessorato ai LLPP della Provincia erano compresi alcuni tratti sul
nostro territorio che sono stati realizzati la scorsa settimana. Rifatta interamente la via De
Gasperi con la scarificatura del precedente manto, asfaltato il pezzo di strada che dalla
rotonda va al ponte ed oltre, sino alle case sulla strada per Sale. Rimbottita parzialmente
la strada provinciale per Pontecurone nel tratto oltre l’autostrada.
In memoria
Scompare Renzo
Ferrari già
assessore in Comune
Sono deceduti negli ultimi quindici giorni parecchi castelnovesi
assai conosciuti (Cicci Conti Tortonesi, Luciano Ghibaudi, la maestra Lina Sottotetti Fossati, Gianni
Masino...).
In particolare è scomparso Renzo Ferrari, detto Matia, per molti
anni consigliere comunale e anche
assessore (per questo motivo è stato suonato il campanone della torre riservato a sindaci e assessori). Militò politicamente nella DC e poi nella lista autonoma creata con
Gennaro Pessini e Aldo Goggi.
Affiancò Lelio Sottotetti nell’organizzazione del gemellaggio con Port Sainte Marie nel
1963. A lungo presidente della Coldiretti sia locale che provinciale, fu sensibile alle tematiche ambientali (vedi il bosco che ha creato lungo la strada per Guazzora) e sempre
disponibile alla collaborazione con il Gruppo ambiente. Abitava nella casa dei Bandello,
accanto all’Ospedale, che fece restaurare, in accordo con la Soprintendenza, con risultati splendidi.
Nella foto: in prima fila, fra Renzo Maggi e Lelio Sottotetti, Renzo Ferrari durante il
cinquantesimo del gemellaggio, nel maggio 2013.
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 10 – Novembre 2014
Beni artistici Restaurata la campana della Chiesa della croce
N
onostante il saccheggio del ferro e del
bronzo nel 1944 per trasformare ogni metallo in armi, le campane di Castelnuovo
sono state in gran parte salvate.
Ultimamente la ditta Trebino di Uscio è intervenuta sulle campane della chiesa parrocchiale e su
quella della chiesetta della Croce.
Quest’ultima, risalente al 1962, aveva problemi di
stabilità, nel meccanismo, nel battacchio e nel castelletto di sostegno. La famiglia Leva, in ricordo
di Peppino che fu uno dei promotori del recupero
di questa chiesa, si è fatta carico dell’intervento.
Superato il problema di un gigantesco nido di calabroni, l’insieme è stato smontato e trasferito a
Uscio. Ripulita, con ruota e meccanismi rinnovati, la campana ha fatto sentire il suo nuovo suono
assai più squillante (merito soprattutto del nuovo
battacchio) in occasione della bella festa del rione
Zibide, domenica 12 ottobre.
Esaminatala da vicino si è notato che la figura
della campana riproduce San Giuseppe con il
classico bastone fiorito. Giuseppe più che un falegname era un carpentiere di prestigio, definito
uomo giusto e puro, con il compito di dare una prima educazione
religiosa a Gesù. Il bastone ha fiori di giglio.
Ecco perché un uomo con un bastone fiorito e con accanto un bambino non può essere altri che Giuseppe, protettore di tutti i lavoratori e anche dei campanari che creavano strutture lignee forti e ben
connesse per reggere le campane.
Trebino al lavoro sulle campane
E la campana della torre?
Il campanone presenta alcuni problemi dovuti a una smussatura e a ben tre battacchi assai consunti che la percuotono in vari
punti. Durante il sopraluogo dei Trebino, venuti a Castelnuovo per
la campana della Croce, è emerso che il lungo periodo 1987-2014
senza manutenzione è eccessivo. Quindi tutte le parti meccaniche
e ferrose del campanone e dell’incastellatura vanno trattate. Il battente elettromagnetico consunto e fuori asse va sostituito. Già con
questo il suono di questo campanone di 12.500 chili e 129 centimetri di diametro riacquisterebbe la sua purezza. Il tutto con un
costo modesto.
Per garantire il massimo della sicurezza occorre spostare i telebattenti delle mezze ore e dei quarti su due nuove campane di 33 e
31 centimetri, esattamente come pare fosse a inizio Ottocento. Il
costo, in questo caso, sale ai 5.000 euro.
Si potrebbe suddividere l’intervento in due parti e poi alla fine ecco
che il suono della torre ritornerebbe argentino e armonioso salvando così una caratteristica del nostro paese: quella di ritmare i tempi
della nostra vita con le campane delle chiese e della torre.
Editoria Presentati quattro libri
• Venerdì 3 ottobre, nella chiesa parrocchiale, è avvenuta la presentazione del volume
dedicato alla storia centenaria del Bollettino
parrocchiale. La serata è stata coordinata
dal curatore dell’opera, il prof. Roberto Carlo
Delconte, affiancato dal vescovo mons. Martino
Canessa e dal parroco don Costantino Marostegan. Assai piacevoli gli intermezzi dell’organista Carlos Stringini.
• Venerdì 10 ottobre, presentazione del libro “Le erbacce nel piatto”. Presentato
dal sindaco Luise e da Antonello Brunetti, Carlo
Fortunato è stato in gamba a illustrare la serie
di foto preparate, presentazione che trasudava
una dettagliata conoscenza scientifica, ottime
capacità culinarie e una verve colma di aneddoti
e di simpata.
Alla fine tutti trasferiti nella vicina pizzeria “Agresto” che, con la supervisione di Fortunato, ha
preparato con gusto una tavolata di stuzzichini alle erbe per i molti partecipanti. Il libro è in
vendita presso la cartoleria Cassinelli-Maniezzo.
• Venerdì 24 ottobre 2014, in Sala Pessini,
Elda Lanza ha presentato il suo ultimo libro dal
titolo Il venditore di cappelli, Salani Editore,
presente in tutte le edicole. Intermezzi musicali
di De Agostini e Bellomo.
Il volume descrive la terza inchiesta di Max Gilardi, l’avvocato napoletano protagonista dei due
precedenti gialli (Niente lacrime per la signorina
Olga del 2012 e Il matto affogato del 2013).
• Venerdì 31 ottobre, alle ore 21, in
Sala Pessini, è il turno del catalogo che raccoglie i documenti e le memorie presentate a
San Desiderio. “Il notevole successo avuto dalla
mostra organizzata per celebrare il 200° anniversario dell’Arma dei Carabinieri –
dice il sindaco Luise – ci ha indotti a valutare
la possibilità di produrre un catalogo illustrativo
dell’evento tale da costituire un ricordo, speriamo gradevole, di un momento particolarmente
sentito non solo dalla popolazione castelnovese
ma anche dai numerosi visitatori provenienti dai
paesi limitrofi. Grazie al contributo della Fondazione C.R. Tortona e del nostro Comune che
ha editato l’opera, ciò è stato possibile”. Il libro
verrà distribuito a fronte di un’offerta per l’Associazione “Franca Cassola Pasquali”.
RICORRENZE
Nozze d’oro
Ben quattro le nozze d’oro festeggiate a
ottobre. Dapprima Bruno Tortora e Mirella
Trovò, Augusto Inveraldi con Paola Toci;
poi Riccardo Moretti con Rina Angeleri.
Infine domenica 12 Bruno Barbero e Franca Santafede. Quest’ultimi si erano conosciuti lavorando nel calzaturificio di Alfredo
Maggi. Esattamente cinquanta anni fa, la
diciottenne Franca e il ventunenne Bruno
si sposarono e vivono ora in via Magenta.
Tre figlie: Cristina, Enrica e Bruna.
Sono gradite altre segnalazione e foto da pubblicare.
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 10 – Novembre 2014
3
Alluvione 2014
LAVORI IN CORSO
Il Grue in piena strappa gli argini nella vallata
Acqua e fango invadono le case,
le fabbriche e sommergono il cimitero
La furia del Grue che tra Viguzzolo e Pontecurone esonda oltrepassando
addirittura il rilevato ferroviario e la statale. Sconvolto il Basso Piemonte:
più di 400 millimetri d’acqua caduti nella notte.
Ore 15 di lunedì 13 ottobre il ponte viene chiuso per due ore.
C
i sono ancora paesi senza acqua
potabile da quel giorno. Domenica 12 ottobre, l’Arpa convoca
i sindaci del Basso Piemonte in
Prefettura: le condizioni meteo particolarmente sfavorevoli impongono il codice
2 di allerta. Non si sa con precisione se il
temporale previsto per la notte si scaricherà sulla città di Genova, peraltro già
martoriata nei giorni precedenti, oppure si piazzerà a cavallo dell’Appennino
interessando anche l’entroterra. Andrà
peggio ancora: la pioggia battente che ha
registrato picchi di 400 millimetri cade
su tutto il versante appenninico interno.
Un disastro. Come siamo abituati a vedere in tivù.
Prima Genova, poi le nostre zone lungo
l’asse Serravalle-Arquata-Novi-Castel-
4
nuovo e valli confluenti, poi la città di
Parma, la zona della Maremma e infine
sulla città di Trieste. Un evento a spasso per l’Italia che ha provocato ingenti
danni, messo in ginocchio numerose attività imprenditoriali e devastato civili
abitazioni e intere popolazioni. Il Consiglio dei Ministri ha decretato lo Stato di
emergenza nei territori e avviato le operazioni di Protezione Civile per le rispettive Regioni. Le polemiche naturalmente
non mancano perché in ogni zona emergono criticità legate alle opere pubbliche,
alla pulizia dei torrenti, alla costruzione
di insediamenti in zone improprie, all’abuso di cemento e asfalto, alle eccessive
tombinature per creare parcheggi. Ma
alla base di tutto c’è anche una recrudescenza dell’impatto al suolo delle piogge
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 10 – Novembre 2014
più abbondanti e concentrate rispetto al
passato. C’è la sottrazione di spazi verdi,
c’è un insieme di fattori che costituiscono
negatività ed ostacoli alle opere di salvaguardia. E se da una parte ci sono persone - dall’età sui 60, 70 anni - che ti dicono
che l’acqua così abbondante, violenta e
torrenziale non l’hanno mai vista; dall’altra c’è chi afferma che nel 1993 caddero a
Busalla 800 mm e che alluvioni simili a
Castelnuovo sono capitate nel 1970, nel
1974, nel 1976, nel 1993, nel 2002 e che
lo storico Bertetti ne elenca moltissime
nel suo secolo, il XIX.
IL TORTONESE
La zona del tortonese da Brignano Frascata (dove correvano due metri di acqua
in paese) sino al nostro paese diventa
L’onda del Grue-Calvenza giunge in via Einaudi e poi al
cimitero e alla Madonna delle grazie.
La Regione Piemonte settore Opere
Pubbliche e l’AIPO hanno approvato
nei giorni scorsi i due progetti presentati dal Comune a metà agosto e riguardanti la Scrivia e il Grue. Il primo si
riferisce alla rimodulazione del materiale litoide a monte del ponte di fronte al
Parco dei Neonati dove c’è un ingente
accumulo di ghiaia e all’asportazione
di una parte di essa. Quello sul Grue,
invece, riguarda il taglio della vegetazione all’interno del canale dalla cascina
Bersana sino all’interconnesione con
l’autostrada TO/PC. Infine si procederà
al rifacimento del ponte sulla Calvenza,
quello posizionato e metà della strada
del Cerro: la determina è stata pubblicata alla fine di settembre.
Due osservazioni: sarebbero importanti, anche se non determinanti, un ripristino della rete idrografica di un tempo
(fossi e calvenzoli) con verifiche sulle interruzioni operate dai lavori autostradali
con quelle barriere trasversali che tagliano tutta la parte sud-est del nostro
territorio; una ripulita dello scolmatore
con distacchi di tempo più ridotti.
ostaggio di due torrenti: il Curone e il che viene completamente allagato per da bacino di raccolta, fortunatamente
Grue. Il primo esonda a valle allagando una altezza di sessanta centimetri. Qui la con pochi danni a causa del pronto e asle zone di pianura verso Casei Gerola. Il Calvenza (cambiando denominazione in sai faticoso intervento di molti volontari
secondo, più ingrossato dalle zone in cui roggia San Carlo, scarica parte della pie- capeggiati da don Costantino.
nasce, prima strappa gli argini ed esonda na nei campi che attorniano il depuratore La Scrivia, monitorata nei giorni preceintorno a Sarezzano, si allarga sino a Vi- a Scrivia, mentre il resto defluisce verso denti, aveva avuto un picco di piena proguzzolo dove devasta un intero quartiere. nord in direzione di Molino e verso Casei prio nelle ore centrali di lunedì, dalle 13
Poi si sfoga in parte riempiendo
Oggi ho visitato molti dei luoghi colpiti dall’al- alle 15, e ciò impone la chiusura
l’enorme cava Montemerla e alla
luvione. Castelnuovo, Tortona, Viguzzolo, del ponte per motivi di sicurezza.
Capitania apre un corso nuovo al
la frazione Baracca dove il fiume si è preso La corrente è molto forte sotto le
la macchina, Garbagna e tutta la Valle Grue arcate centrali e si decide di ferconfine con Pontecurone e, dopo
per
poi
andare a Novi Ligure In tutti questi posti la mare il traffico. Nel complesso il
aver riempito lo scolmatore, nella
cosa
più
straordinaria è stata la presenza di decine nostro ponte in cotto, che proprio
zona di Piccagallo trabocca nella
e
decine
di
ragazzi delle medie e delle superiori che quest’anno compie 150 anni, ha
roggia Calvenza.
hanno approfittato delle scuole chiuse per andare a
retto benissimo. La piena della
spalare. Tutto il giorno senza mai lamentarsi. SiaA CASTELNUOVO
mo abituati a descriverli come quelli cui interessa Scrivia che si allarga nella zona
Qui da noi ruscella nelle campa- far casino fino a tardi e fregarsene di tutto. Beh, un di laminazione verso Sale e Guazgne sino a quando la Calvenza par di palle! Forse ci dimentichiamo che quando zora, ovvero nel corso che ha da
sotto l’impeto dell’esondazione avevamo la loro età lo dicevano di noi...
secoli, attraversa il sistema dei
del Grue, dopo lo strappo alla I ragazzi amano divertirsi, ma quando c’è vero bi- fornici e rientra a valle sul conficascina Bersana, arriva con vio- sogno CI SONO SEMPRE! Stasera sono un po’ più ne con Alzano Scrivia: il livello è
lenza nelle prime ore del mattino ottimista.
molto alto, si supera il numero 4
GRAZIE RAGAZZI
di martedì sulla provinciale per
sull’asta metrica. Ciò impedirà
(Dalla pagina Facebook dell’Ing. Claudio Coffano, Dirigente
Pontecurone e sulla via Einaudi. Dipartimento Ambiente Provincia di Alessandria).
per alcune ore allo scolmatore del
Sessanta centimetri di acqua ininGrue di funzionare in piena efterrotti sulla provinciale tra le abitazioni. ove il sistema idrografico lasciato dai la- ficienza di scarico nella Scrivia ossia ne
Si abbattono le spallette del ponte della vori per la terza corsia autostradale è de- rallenta l’immissione delle acque di piena
Calvenza. Scarsi i risultati perché Grue cisamente carente e senza collegamenti.
per cui nella zona dei Cascinotti esonda
e Calvenza transitano impetuosi oltre la Naturalmente per l’ennesima volta la nella campagna. I lavori che sono stati
statale, attraversano la strada di San Da- chiesa cimiteriale della Madonna delle eseguiti dall’Aipo nel 1981 si confermano
miano e arrivano nella zona del Cimitero grazie, collocata in un avvallamento, fa davvero provvidenziali.
“
”
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 10 – Novembre 2014
5
Altri tempi / di Antonello Brunetti
La bandiera e la strana storia
della ricorrenza di San Desiderio
A conclusione di quanto avvenuto un secolo fa nel 1914
inizia un nuovo percorso: storie, aneddoti, percorsi della nostra comunità
San Desiderio
Era nato a Bavari, presso Genova, e venne scelto in seguito a
segni prodigiosi, da alcuni pellegrini provenienti da Langres,
nella Francia settentrionale, quale loro vescovo. Quando i
Germani conquistano Langres, Desiderio sacrifica la sua vita
in cambio della salvezza dei suoi fedeli. Mozzatagli la testa il
23 maggio 355, il sangue cade su un libro sacro e ne perfora i
fogli conservando le parole. Poi Desiderio raccoglie la propria
testa e si reca verso il luogo ove desidera essere sepolto. Questa
1 - La tela con il martirio di San Desiderio. 2 - Le reliquie del santo
sono conservate in un reliquiario d’argento che sostituisce quello
in legno dorato rubato nella notte del 4 novembre 1863. Viene mostrato
ai fedeli sul sagrato (ora anche portato in cima alla torre) per vedere se
u rida o u piönsa ossia se l’annata agricola sarà buona o disastrosa.
scena è raffigurata nella grande tela del presbiterio, a sinistra
guardando l’altare.
- Di qui la data del 23 maggio, ma cosa c’entra Castelnuovo?
- San Desiderio era protettore dei calzolai, dei tintori e dei
drappieri, il che lascia intuire la scelta fatta dai castelnovesi,
grandi produttori di erbe tintorie, quali il gualdo, la robbia e
lo zafferano.
- Inoltre il 23 maggio corrispondeva all’apertura tradizionale
del commercio delle foglie del gualdo che venivano raccolto
ben cinque volte da fine maggio a novembre.
- Una terza spiegazione, assai meno credibile, è messa in
evidenza da un documento che ho rintracciato nell’Archivio
parrocchiale, un documento che trascrive alcune pagine edite
nel 1613 a Milano, presso Hieronimus Bordonium. L’autore di
questo “Cathalogus sanctorum Italiae” è Filippo Ferrario, frate
dei Servi di Maria. In una Adnotatio si legge, traducendo dal
6
latino, “Nella Diocesi di Tortona
è eminente Castelnuovo Scrivia,
città molto ampia e famosa, di
cui questo vescovo martire è
santo patrono. I castelnovesi
narrano con orgoglio una
vicenda
meravigliosa.
Il
loro territorio in passato era
ricoperto di gramigna e di erbe
(filicibus) ma, dal giorno nel
quale decisero di onorare san
Desiderio, nato contadino,
rimasero del tutto privi di quelle
erbe infestanti, mentre così non
avvenne nei paesi vicini ove le
malerbe continuarono a crescere
e a essere combattute”.
Un miracolo piuttosto strano e
inconsueto, ma evidentemente
in quell’epoca, in cui tutto
dipendeva da magri raccolti, essere liberati da un eccessivo
sviluppo di erbe invasive, doveva essere considerato un dono
eccezionale. Allora erano ancora pochi quelli che, in linea
con san Francesco, avevano ben presente l’esigenza della
biodiversità. Come abbia fatto san Desiderio a produrre questa
selezione costituisce un mistero, tipico dei racconti miracolosi.
Scherzandoci sopra tentiamo tre ipotesi:
1 - I primi contatti con le Americhe hanno favorito l’arrivo
di sementi di erbe nuove senza antagonisti. Avviene ancora
adesso sotto forma di erbe, di insetti, di animali e di virus;
2 - il merito, in realtà, più che a san Desiderio va agli agricoltori
castelnovesi, famosi per la tenacia con cui lavoravano la terra;
3 - forse san Desiderio con siffatti miracoli puntava a diventare
protettore, oltre che dei calzolai, dei tintori e dei “pateri”
(negozianti di stoffe), anche, guardando nel futuro, dei
produttori e venditori dei micidiali diserbanti odierni.
Dal 23 maggio
alla quarta domenica di agosto
Dopo varie riunioni del Consiglio comunale, con delibera del
9 settembre 1852, la festa di San Desiderio venne spostata alla
quarta domenica d’agosto, conservando però il rinnovo della
bandiera e la cerimonia della benedizione con il busto del
santo. L’evolversi delle attività economiche non consentiva ai
contadini la partecipazione alla festività, essendo duramente
impegnati con il magéngh (primo taglio, movimentazione e
trasporto del fieno) e soprattutto nell’allevamento in ogni casa
dei bachi da seta (bigàt) che, essendo ormai giunti alla “quarta
dormita”, necessitavano nell’ultima quindicina di maggio di
continue cure, di assoluto silenzio, temperatura costante, luce
soffusa e mancanza di correnti d’aria.
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 10 – Novembre 2014
Tali incombenze sono scomparse dal dopoguerra e pertanto
sta tornando in auge la festività originaria del 23 maggio.
La bandiera
Per Castelnuovo fu particolarmente felice il periodo in cui
Filippo Maria Visconti concesse a Borso d’Este l’enclave
della signoria di Castelnuovo. Ferrara e Modena ebbero
così l’esclusiva di un prodotto importante come il gualdo e i
castelnovesi alcuni decenni di stretti rapporti con una delle
corti più celebri e ricche d’arte del Rinascimento.
Castelnuovo pagava in tre rate a Borso d’Este due mila ducati
d’oro all’anno e così era esentato dal pagamento di parecchie
tasse, soprattutto quella sui cavalli, ma in particolare non
era obbligato ad ospitare truppe in transito sul territorio. Gli
altri paesi dovevano fornire ad ogni homo d’arme “una stanza
comoda per sé e per la sua famiglia (squadra) con una lettiera,
uno letto per l’officiale, una botta da vino, tavola e panche.
Per i cavalli doveva provvedere a una stanza comoda fornita
da rastrelliere et mangiatoie. Per quanto riguarda i viveri due
stara (60 litri) di grano il mese per bocca, 75 libbre di paglia
come strame per ogni cavallo al giorno oppure 33 libbre di
fieno. Per far fuoco uno carro di legna al mese per lancia (una
squadra di 5 cavalieri)”. I costi imposti alla popolazione locale
erano dunque molto gravosi, per non parlare degli “excessi
Lettere
e delicti” (furti, saccheggio, distruzioni, violenze, stupri,
ferimenti e omicidi) commessi dai soldati.
La presenza della bandiera (tre bande giallo oro e argento)
sulla torre segnalava alle truppe di passaggio che dovevano
girare al largo. Un privilegio che tutti i paesi dei dintorni,
soggetti al Ducato di Milano, ci invidiavano.
- La bandiera ora semplificatasi con i tre colori nazionali, riporta due
scritte “Liberaci o Signore dalla peste, dalla fame e dalla guerra”
(Libera nos domine a peste, fame et bello) e “Liberaci o Signore dai
fulmini e dalla grandine” (Libera nos domine a fulgure et tempestate).
La croce che la sovrasta sostiene un sacchetto di grano, un
sacchetto di sale, un cero pasquale, un ramo d’ulivo, una fronda di
alloro e una piantina di gualdo.
Segnalazione per l’ambiente e i reliquati autostradali
Egregio signor direttore de IL COMUNE della Bassa Valle Scrivia. Le scrivo in merito alla deliberazione
del Consiglio comunale che ha votato l’appalto per
la manutenzione delle aree adiacenti alla A7
espropriate per la costruzione della 3 corsia
ma non di utilità funzionale all’opera.
Questa deliberazione prevedeva che fosse
l’amministrazione, dietro congruo canone
annuo, circa 27.000 euro, a eseguire la manutenzione alle aree verdi già piantumate.
Questo recepimento, a detta del vicesindaco, avrebbe portato un netto miglioramento
ambientale delle stesse aree e un migliore
decoro al territorio comunale anche per
l’importanza che questa amministrazione dà alla gestione dell’ambiente.
A oggi le aree suddette versano in stato di abbando-
Siamo lieti di informarvi che nella sede di Castelnuovo Scrivia
via Umberto I n° 14 - Tel. 0131/826528 Fax: 0131825923 - www.assicurazionipicchi.it
sono a vostra completa disposizione per informazioni e preventivi di natura finanziaria-assicurativa.
i nostri fidati intermediari assicurativi:
PIERANGELO CISI - CESARE TORTI - CATERINA CANOBBIO - PIERO ORSI - CESARE GROTTOLI
no, mentre la società autostrade ha provveduto a far
manutenzione a quelle di sua competenza.
A quando l’amministrazione pensa di intervenire?
Grazie per l’ospitalità.
Giovanni Ferrari, Consigliere comunale
Castelnuovo Scrivia 29/09/2014
Siamo in attesa che l’ANAS approvi la determinazione della società Autostrade per il passaggio in
concessione dei reliquati. Speriamo ci impieghi
meno tempo rispetto alle decisioni sulla Salerno-Reggio Calabria.
Grazie per l’attenzione.
Il Vice Sindaco Gianni Tagliani
Viale IV Novembre, 14 - Castelnuovo Scrivia
ORARIO: Dal Lunedì al Sabato dalle 8,30 alle 20 – Domenica dalle 8.30 alle 13
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 10 – Novembre 2014
7
Immagini / Nel 1970 e nel 1976
Castelnuovo e le alluvioni
T
antissime sono state in passato
le alluvioni provocate dalla
Scrivia e dal Grue. Si pensi ad
esempio a quelle di metà Settecento
che si “mangiarono” quasi tutto il
quartiere Zibide. Una media di piene
disastrose ogni dieci anni. Quest’ultima
assolutamente non è stata delle peggiori
(eccetto ovviamente per chi ne ha subito
conseguenze dirette). Lasciamo perdere
quella del settembre 1993 e riportiamo
alcune foto di quelle dell’ottobre 1970 e
del novembre 1976.
- 8 ottobre 1970 Scrivia ha letteralmente
demolito e portato a piano campagna
80 metri dello stradone che porta verso
Sale. Nella foto, due giorni dopo, si cerca
di creare un passaggio provvisorio.
- in un mese ben quattro alluvioni del
Grue-Calvenza. Nelle foto appaiono
il Grue all’altezza del ponte accanto
alla Soms (ora tipografia Fadia), e un
funerale nell’acqua.
Nella vicina chiesa cimiteriale l’acqua
raggiunse i 150 centimetri.
Ordinanza a tutela
degli animali selvatici
A
seguito della prima piena della Scrivia è stata emessa un’ordinanza di divieto di
accesso ai luoghi prospicienti il torrente e a tutte le vie di accesso. Ciò per favorire
gli animali selvatici rifugiatisi sulle rive e impedire una mattanza. Le Guardie venatorie
provinciali, i responsabili dell’ATO di caccia competente e la Polizia locale hanno
svolto un ottimo lavoro di salvaguardia e tutela considerando anche il buon senso dei
cacciatori che non hanno effettuato alcuna battuta nelle zone indicate.
8
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 10 – Novembre 2014
Persone Incontri /di Elda Lanza
Un musicista
D
a alcuni giorni ho al polso un
braccialettino grazioso, di poco
valore. Me l’ha regalato una
bimba di sei anni, bionda, con grandi
occhi azzurri e uno sguardo intenso:
si chiama Alice. Le ho detto che ha lo
stesso nome della bimba di Max Gilardi, il protagonista dei miei romanzi. Mi
ha sorriso e mi ha regalato il braccialetto, con l’impegno che al prossimo
incontro io lo regalerò a lei.
In un mondo che ti confonde per poca
disciplina e malagrazia, ti chiedi di chi
sia figlia una bimba così, che a sei anni
conosce il valore di un gesto e la consapevolezza di un sorriso.
Alice è figlia di Alessandra Balduzzi,
ingegnere e architetto, e di Fabrizio
Consoli, il musicista di Milano che
‘ogni tanto viene qui’.
Si sono conosciuti tredici anni fa in
Calabria: lei in vacanza e lui sul palco, impegnato in un concerto. Perché
Fabrizio Consoli è un musicista che la
musica, anche se leggera, la compone, la suona e la canta. Artista serio
e impegnato inizia la sua carriera al
Conservatorio di Milano dove si diploma in contrabbasso. In un racconto
che mi ha confuso per mia assoluta
incompetenza, mi parla degli esordi,
dei locali dove andava a cantare accompagnandosi con la chitarra; del
Banco del Mutuo soccorso a Roma,
con gli artisti degli anni ’70. Poi la
carriera. Musicista con l’orchestra
del Conservatorio. Con De André per
molti dei suoi successi. E con Finardi,
una collaborazione durata anni e dalla
quale emerge, famosissima, La forza
dell’amore. E ora l’ultima compiletion
per un imprenditore americano: Ten
whispers. Dieci sospiri.
Fabrizio ha cinquant’anni e ha una
casa di produzione musicale a Milano
dove compone e produce canzoni che
raccontano storie: Una rosa per te.
Arcobaleno. La coscienza degli ombrelli... Testi d’amore sul filo dell’ironia
per concerti in programma in tutto il
mondo: con quella voce che graffia e
il ritmo di un jazz raffinatissimo. Si definisce con una risata un artigiano resistente. Un castelnovese di riflesso che
varrebbe la pena di conoscere meglio.
Dimenticavo: Alice ha un fratellino di
tre anni che si chiama Giulio.