dal primo settembre la raccolta di firme
Transcript
dal primo settembre la raccolta di firme
d’Italia RIFORME, BERLUSCONI RILANCIA SUL “PRESIDENTE ELETTO DAL POPOLO”. DAL PRIMO SETTEMBRE LA RACCOLTA DI FIRME ANNO LXII N.142 Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Redazione “Torna in campo Berlusconi, smentendo quanti in queste ore lo danno per totalmente assorbito dallʼappello del processo Ruby. E torna per dire no alla “damnatio memoriae” dei governi da lui presieduti e soprattutto per rilanciare la battaglia sul presidenzialismo. Il Cavaliere la annuncia in tre mosse in unʼapposita conferenza stampa alla Camera: attraverso gli emendamenti già presentati al Senato, primo firmatario Maurizio Gasparri; con un ddl di modifica alla Costituzione ed infine attraverso un proposta di legge dʼiniziativa popolare per la quale già prevede “qualche milione di firme” a fronte delle cinquantamila necessarie da raccogliere presso i gazebo. Cʼè già una data: “Dal primo settembre tutti in campo”. Sullʼesito della mobilitazione il Cavaliere è ottimista, come sempre: “Ce la faremo”. I problemi, in realtà, non vengono dai gazebo ma dal rapporto con gli altri partiti e soprattutto con il Pd di Renzi. Un incontro con il premier – WWW.SECOLODITALIA.IT spiega Berlusconi – è subordinato allʼesito del lavoro che il capogruppo forzista Romani, da un lato, ed il ministro Boschi, dallʼaltro, stanno portando avanti con lʼobiettivo di trovare “un punto che vada bene a entrambi”. ”Se lʼaccordo non verrà trovato, ci incontreremo direttamente con Renzi”. La questione, ovviamente, non è di metodo quanto di merito. Ed il Cavaliere non manca di evidenziarlo partendo proprio dalla situazione attuale: “Abbiamo un Capo dello Stato – sono le sue parole – che è oggi passato al di là delle funzioni previste dalla Costituzione”, un passaggio “che è diventato fisiologico”. Nello schema immaginato da Forza Italia, “la ri- forma complessiva deve avere un perno, e il presidente della Repubblica eletto direttamente a suffragio universale sia questo perno” e valga anche da “contrappeso necessario” al federalismo regionale. Con il sistema attuale, invece, ”il Capo dello Stato non è espressione della volontà dei cittadini ma viene deciso a seguito di molte discussioni, contrasti e compromessi, da due, tre, quattro segretari di partito, in un stanza chiusa e nella maggior parte pure di notte, con le idee quindi non chiarissime”. Comunque sia, a chi gli chiedeva se il pacchetto di proposte sul presidenzialismo fosse da considerare “conditio sine qua non” per il via libera alle riforme presentate dal governo, Berlusconi ha sgombrato il campo dagli equivoci: “Assolutamente no, abbiamo preso un impegno sul titolo V, sul Senato e la legge elettorale e li manterremo”. Una precisazione che, in ogni caso, non gli ha impedito di criticare aspramente la riforma del Senato caldeggiata da Renzi: “Squilibra lo Stato a favore dellʼAnci e lo consegna alla sinistra”, ha spiegato il leader forzista. Ma il presidenzialismo è servito a Berlusconi anche per lanciare messaggi al resto del centrodestra, a cominciare dal partito di Alfano, il Ncd che con Cicchitto ha previsto tempi lunghi per il percorso immaginato dal Cavaliere. Che, dal canto suo, mostra fair play: “Il Ncd vuole il presidenzialismo? Bene, fa piacere vedere che le nostre proposte sono apprezzate anche da altri”. E proprio agli uomini di Alfano sembra riferirsi Berlusconi quando rivendica la disponibilità a collaborare: “Siamo coerenti e responsabili e quindi pur sapendo prima che qualcuno avrebbe criticato la nostra posizione dicendo ʻnon siamo né carne né pesceʼ, abbiamo detto sì alle riforme per il bene del Paese”. Unʼalleanza sul presidenzialismo per ricostruire il centrodestra Italo Bocchino Il Secolo dʼItalia è stato il primo giornale italiano, a suo tempo, a proporre il presidenzialismo. Ai tempi le risposte della politica furono quasi tutte negative perché i tempi non erano maturi e si aveva timore dellʼuomo solo al comando. Oggi lʼelezione diretta del capo dello Stato è un tema che riguarda tutti, perché sia a destra sia a sinistra sanno che la democrazia diretta garantisce miglior governo del paese e maggiore alternanza. Il momento adesso è maturo e la proposta lanciata ieri da Silvio Berlusconi offre una grande occasione a tutto il centrodestra, che può trovare nellʼelezione diretta del presidente della Repubblica un nuovo e forte tema utile a riunire la coalizione. Il leader di Forza Italia ha proposto un percorso con tre diversi strumenti: emendamenti alla riforma costituzionale attualmente allʼesame del Senato, disegno di legge costituzionale e proposta di legge di iniziativa popolare. La prima proposta è la migliore perché avrebbe tempi brevi, ma richiederebbe il consenso della sinistra o di una parte di essa, la seconda è lunga e di natura parlamentare, la terza spinge il popolo ad esprimersi e può diventare un momento per fare iniziative comuni di tutto il centrodestra per spiegare il progetto e raccogliere le firme. Con una forte battaglia per il presidenzialismo potrebbero superarsi incomprensioni e divisioni ed i partiti alternativi alla sinistra – o che tali si dichiarano – potrebbero gettare le basi programmatiche per un percorso comune, tenuto conto che il sistema presidenziale favorirebbe al contempo sia la tenuta del bipolarismo sia la coesione del centrodestra. Dopo la proposta di Berlusconi, però, servono fatti concreti ed il primo potrebbe essere la nascita di un “Comitato 1del centrodestra per il presidenzialismo” con dentro i partiti che lo condividono, ma anche Fondazioni, associazioni, giornali e costituzionalisti. Un percorso di lavoro comune, una nuova “officina” per giovedì 19/6/2014 gettare le basi per disegnare assieme lʼarchitettura della Terza Repubblica, dove il centrodestra può tornare ad essere maggioritario. Forza Italia ha avanzato la proposta formalmente, Fratelli dʼItalia già aveva annunciato la sua intenzione di fare iniziative in tal senso, la Lega ha tutto lʼinteresse per un sistema che si sposa con il federalismo e che già votò nella ultima bicamerale per le riforme. Infine anche il Nuovo centrodestra si è espresso a favore e con un percorso in comune con gli altri su un grande tema istituzionale si smarcherebbe un poʼ dallʼappiattimento sul governo Renzi che rischia di farlo apparire poco nuovo e poco di centrodestra. La Boldrini chiede a Gad Lerner perché “è antipatica”, poi invoca il “dentro tutti” per gli immigrati 2 Secolo d’Italia GIOVEDì 19 GIUGNO 2014 Redazione Nel giorno i cui trapela la notizia di un suo “consulto” con comunicatori (tra cui Gad Lerner) e psicologi per comprendere come mai risulti antipatica a tutti, Laura Boldrini regala lʼennesima intervista “politically correct” sul tema dellʼimmigrazione, al grido di: dentro tutti… «LʼItalia è un posto sicuro, qui non vi succederà nulla, nessuno vi torturerà, nessuno vi ammazzerà, nessuno vi perseguiterà più, ma ʻnon riposate sugli allori, perché bisogna essere realistici, lʼItalia può fare molto, ma non può fare tutto», è il messaggio che il presidente della Camera Laura Boldrini, intervistata dalla Stampa, rivolge ai rifugiati che approdano nel nostro Paese. «Il senso della mia visita in Sicilia (venerdì per la Giornata mondiale del rifugiato, ndr) è proprio questo – spiega -: rendere omaggio ai Corpi dello Stato che stanno lavorando in modo strenuo per salvare le persone e difendere principi sacrosanti del diritto internazionale. Ma vado anche a dare solidarietà a una regione che si sta prendendo il carico più grande dei flussi di richiedenti asilo». Poi arriva lʼattacco a Maroni: «Quando era agli Interni, aveva lanciato il progetto di una equa ridistribuzione tra Regioni. Oggi che è presidente della Regione però sembra non pensarla più così». Il Mediterraneo, aggiunge, è diventato ”via dellʼasilo: oggi la gran parte delle persone soprattutto siriani, eritrei, somali scappano dalla morte”. «Ci sono carenze nel nostro sistema, le stesse di sempre. La realtà è che gli arrivi via mare sono un dato strutturale, non possono essere gestiti come emergenze. Ci vuole una cabina di regia capace di far colloquiare tutti gli attori e un monitoraggio che impedisca quello che avvenne nel 2011, quando si spesero tantissimi soldi per lʼaccoglienza, ma furono spesi male». E lʼoperazione “Mare nostrum”? Raddoppiarla, potenziarla, perché “da sola non basterà mai, bisogna prevedere nei Paesi di transito sedi diplomatiche dellʼUe attrezzate per accogliere domande dʼasilo e per trasferire legalmente le persone nei Paesi di destinazione…”. Girolamo Fragalà Solo una sana e inconsapevole festosa libidine salva Ignazio Marino non solo dallʼAzione cattolica ma anche dallʼira del Pd e dalle ironie pungenti del centrodestra. Lui si mostra sempre contento, qualsiasi cosa accada. Figuriamoci adesso, con Charles Aznavour che terrà il primo luglio un concerto-evento al Foro Italico di Roma («è un artista straordinario, capace di toccarci il cuore»). La sinistra, quella più settaria, ha evitato di commentare, magari consigliando al sindaco di essere più cauto nei suoi entusiasmi. Ma lui, lʼinconsapevole Marino, ha continuato e lʼha buttata in politica: «Aznavour ha avuto la capacità di affrontare temi importanti come lʼomosessualità in anni in cui pochissimi avevano il coraggio di parlarne». Un autogol, con il Pd in forte tensione perché buttarla in politica è pericoloso, il cantante-mito francese ha più volte espresso il suo pensiero finendo nel mirino proprio della sinistra, che non lʼha mai amato. E molti sono gli episodi che hanno creato un certo imbarazzo tra i democratici. A cominciare da quanto lo stesso Aznavour disse in merito alla cittadinanza degli immigrati: «Va data solo a chi la merita». Un esempio negativo? «Il padre di Leonarda (la quindicenne kosovara espulsa dalla Francia con la sua famiglia perché in situazione irregolare) che fa figli perché è un modo per avere diritti e denaro, è abominevole». Eppure Aznavour è di origini armene: «Sono il solo membro della mia famiglia ad essere nato in Francia – ha raccontato spesso il cantante, tra i simboli della chanson francaise – Ma dopo tanti anni mi sento meno armeno che francese. Si tengano solo gli immigrati che lo meritano. Essere francese è sposare la lingua della Francia, la sua cultura, e non volere essere altro». Concetti, questi, che il Pd non ha mai sposato. Per la sinistra, poi, Aznavour è doppia- mente colpevole, in quanto è anche amico di Berlusconi: «Mi piace perché è matto e io ho sempre amato i matti. È stato condannato per frode fiscale? Oggi è una cosa banale». E ancora: «Sì che lo conosco, o meglio lo conoscevo prima che entrasse in politica. Una volta mi ha regalato duecento bottiglie di vino. Ama la buona musica, ha una stupenda collezione di quadri e parla bene il francese. Come può non piacermi?». Altro delitto commesso dallʼartista francese: il duetto con il Cav sulla terrazza del Duomo. Sul sito del Partito democratico scrissero che per festeggiare era stato scongelato Aznavour. Altro che mito, quindi, il grande Charles era considerato un artista finito nel freezer. Per non parlare poi dei problemi tecnici allʼaudio che finirono per sabotare il concerto del cantante francese in piazza San Marco. Chi era il sindaco? Giorgio Orsoni, proprio lui, lʼuomo finito nei guai per lo scandalo del Mose. E allʼepoca, proprio per come fallì lʼevento veneziano, il centrodestra chiese le dimissioni del primo cittadino. Con Aznavour alla sinistra è andata sempre male. Ma forse Marino non lo sa. E non sa neppure che è difficile costringere lʼartista francese a parlare solo dei gay. Ma lui è un sindaco inconsapevole e perciò incolpevole. Aznavour, lʼamico del Cav, in concerto a Roma. Lʼinconsapevole Marino gioisce, il Pd tentenna Aumentano le imprese “socialmente impegnate”. Ma la metà lo fa per migliorare visibilità e reputazione GIOVEDì 19 GIUGNO 2014 Secolo d’Italia 3 Il 40% dei medici under 40 è precario Redazione Aumenta il numero di imprese italiane impegnate nella cosiddetta responsabilità sociale ma si spende meno e con interventi mirati e misurabili. Le nuove strategie aziendali sono incentrate sul coinvolgimento dei dipendenti: lotta agli sprechi, ottimizzazione dei consumi energetici e ciclo dei rifiuti. Dal 2011 a oggi, la consapevolezza dell'importanza della Corporate social responsibility si è fatta più diffusa tra le nostre aziende e ha permeato la loro stessa identità. A spingere al cambiamento sono i consumatori, mentre le istituzioni nazionali "latitano" e non danno seguito alla richiesta di incentivare fiscalmente le buone pratiche. «Questa rilevazione - spiega Roberto Orsi, direttore dell'Osservatorio Socialis che ha partecipato alla ricerca tradotta nel VI rapporto di indagine sull'impegno sociale delle aziende in Italia - ci restituisce l'immagine di un tessuto imprenditoriale che dalla crisi ha assimilato soprattutto questo: le risorse sono preziose, i processi, determinanti. E orientare l'impatto sociale di impresa richiede una strategia precisa». Fatto sta che se nel 2011, anno di riferimento del precedente rapporto, le imprese che dichiaravano di impegnarsi nella responsa- bilità sociale d'impresa erano il 64 per cento del campione ora questo dato cresce: ad attuare una strategia di Corporate social responsibility è il 73 per cento delle imprese italiane con più di 80 dipendenti. La prima motivazione che spinge a fare responsabilità sociale è "reputazionale" segno che è stata colta la centralità della responsabilità sociale nella costruzione del posizionamento dell'immagine aziendale. In seconda battuta viene segnalato l'effetto sul business e, quindi, sul clima interno. A un terzo livello si trovano poi le motivazioni di ordine morale (la responsabilità sociale come contributo d'impresa allo sviluppo sostenibile) e il rapporto con amministrazioni e stakeholders. Coerentemente, il principale criterio di scelta delle iniziative da so- stenere o attuare è la loro visibilità, poi l'area geografica ovvero il legame con il territorio, a sottolineare l'obiettivo di influire nei rapporti con i soggetti sociali locali. Seguono la possibilità di coinvolgere il personale e quella di misurare i risultati dell'iniziativa. Nonostante la spiccata motivazione verso il rafforzamento della Corporate Reputation, il primo vantaggio realmente riconosciuto dalle imprese che hanno fatto responsabilità sociale è nel miglioramento del clima interno e nel coinvolgimento dei dipendenti: a pensarla così è il 46 per cento delle aziende ma solo il 36 per cento registra invece il verificarsi dell'effettivo ritorno reputazionale prospettato all'inizio. Redazione Duecentocinquantamila euro versati a un giudice e a un avvocato per “aggiustare” un processo in appello relativo a un duplice omicidio: è quanto rivelato dal pentito dei casalesi Antonio Iovine in un interrogatorio depositato dai pm della Direzione distrettuale antimafia. Secondo il pentito dei casalesi esisteva una «struttura che girava per il tribunale di Napoli» per corrompere le toghe. I casi di presunta corruzione sono stati trasmessi, secondo quanto si è appreso, alla procura di Roma, competente a indagare sui magistrati partenopei. Nello specifico, Iovine ha dichiarato che il suo legale, avvocato Michele Santonastaso, attualmente detenuto per un'altra inchiesta, gli disse che occorreva la somma di 250mila euro da consegnare a un giudice e a un avvocato per ottenere l'assoluzione in appello in un processo per duplice omicidio. Il pentimento di Iovine è avvenuto dal 13 maggio: O' Ninno (il bambino), come è soprannominato l'ex rampollo che con Michele Zagaria prese il controllo del clan dopo la cattura di Francesco Schiavone e Francesco Bidognetti, in considerazione del suo ruolo da ''ministro dell'economia'' dell'organizzazione potrebbe aiutare soprattutto a ricostruire la rete di affari, estesa dal Casertano a varie zone del centro-nord, dove negli ultimi anni è stato riciclato il fiume di denaro ricavato dal traffico di droga, dal racket delle estorsioni e dalle infiltrazioni negli appalti pubblici. Questo l'auspicio dei magistrati della Dda che hanno convinto il boss a recidere i legami con la malavita organizzata e hanno già riempito pagine e pagine di verbali con le sue dichiarazioni, dopo aver provveduto ad assicurare la protezione ai familiari. La decisione di Iovine, per quanto riguarda gli assetti criminali, potrebbe avere sull'organizzazione gli stessi effetti che negli anni Novanta ebbero le defezioni di boss del calibro di Carmine Alfieri e Pasquale Galasso sul destino del sodalizio Nuova Famiglia, protagonista della lunga guerra senza quartiere con la Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo. 250mila euro per aggiustare un processo: le rivelazioni di Iovine scuotono il tribunale di Napoli Redazione In Italia su settemila medici under 40 del Ssn circa tremila hanno un contratto atipico. Una cifra che rappresenta circa il 40%. Numeri illustrati da Domenico Montemurro, medico internista di 38 anni di Vicenza, che dal 12 giugno è diventato responsabile del settore Anaao Giovani. Il laboratorio Anaao nasce proprio per affrontare più da vicino il tema della difesa e della tutela dei diritti dei giovani camici bianchi under 40. Un settore che sarà articolato sia a livello regionale che aziendale. «Il nostro obiettivo a breve termine – ha annunciato Montemurro – è costruire un Libro Bianco che mostri le criticità dei giovani camici bianchi del Ssn, anche per avere un censimento serio e preciso dei contratti atipici e una vision più ampia sulle problematiche che affrontano i giovani professionisti». Per il responsabile Anaao Giovani occorre «pensare a costruire contratto flessibile. Ma non flessibile senza tutele. Il contratto dovrà guardare le specificità del medico, perché è assurdo che un medico precario prenda mille euro a fronte di tante responsabilità». Infine, una battuta anche sul numero chiuso: «Diciamo no al modello francese, il numero chiuso ci deve essere ma deve seguire l'andamento dei professionisti che vanno in pensione, serve programmazione». «Un errore cercare l'indulgenza dei media». Jean-Marie Le Pen torna all'attacco della figlia Secolo 4 d’Italia Redazione La «forza» del Front National è «restare diversi», Marine ha torto a «cercare il consenso, o peggio, l'indulgenza del sistema mediatico-politico»: lo dice, in un'intervista a Paris Match, il fondatore del Front National, Jean-Marie Le Pen, dopo il duro scontro con la figlia Marine. La settimana scorsa, padre e figlia - rispettivamente fondatore ed attuale presidente del Front National - si sono duramente scontrati attraverso i media dopo la battuta dalle forti connotazioni antisemite pronunciata da JeanMarie Le Pen rispetto al popolare cantante francese di origini ebraiche, Patrick Bruel («Critica il Fn? La prossima volta ne faremo un'infornata...»). Per la prima volta, Marine - forte dell'exploit nelle elezioni europee, dove il Fn si è imposto come primo partito di Francia - ha reagito alle provocazioni del padre, accusandolo di aver commesso un «errore politico». Marine Le Pen ha anche deciso di eliminare dal sito ufficiale del Front National il controverso videoblog settimanale del padre, già condannato più volte per le sue derive razziste e antisemite. Giovedì scorso, in una lettera aperta, rivolta alla figlia, Jean Marie ha definito il gesto «un elemento di discordia di cui chiedo riparazione vista la mia totale innocenza: il ritiro del mio blog» dal sito del Fronte. L'europarlamentare ottanta- cinquenne ha deplorato quindi «l'ingiustizia» di cui si sente «vittima» tornando a dire che la sua battuta sul cantante di origini ebraiche, non aveva nessun carattere antisemita. Questa denuncia «banale» delle sue parole, ha argomentato, «non sarebbe tanto cresciuta se tale calunnia odiosa non fosse stata accreditata dai commenti maldestri» di alcuni esponenti del partito, tra cui il vicepresidente (e compagno di Marine) Louis Aliot. Le Pen si è detto vittima di un'interpretazione malevola e diffamatoria che è stata fatta da nemici politici, o da degli «idioti utili», secondo cui il vero «errore politico» e' stato da parte di quei dirigenti Fn che hanno supportato la lettura antisemita delle sue parole, ricordando alla figlia come anche lei sia stata criticata per il paragone tra le preghiere islamiche di strada e l'occupazione nazista della Francia. «Ammettere la sanzione, significherebbe ammettere la propria colpevolezza», ha sostenuto ancora il fondatore del Front National, dicendo che dopo lo scoppio delle polemiche non è stato contattato da nessuno, né dalla figlia Marine né tantomeno dalla nipote Marion, anch'ella esponente di spicco del partito: «La cosa un po' sorprendente, è che nessuno abbia pensato di farmi una chiamata». Albania, si arrende il capo dei ribelli del villaggio simbolo della marijuana Redazione Si è consegnato alla polizia Gate Mahmutaj, il presunto capo dei ribelli di Lazarat, il villaggio simbolo della coltivazione illegale della marijuana. I ribelli si sono opposti con le armi alla vasta operazione intrapresa dalle forze dell'ordine. Mahmutaj, numerosi precedenti penali alle spalle, era stato sospettato nel 2004 per gli spari contro un elicottero della polizia italiana che stava effettuando un volo di ricognizione su Lazarat. Ma per quella vicenda non è stato mai processato. In numerose interviste telefoniche ai media di Tirana Mahmutaj ha negato di essere a capo del gruppo che sta facendo resistenza armata. La polizia invece sostiene che i primi attacchi contro gli agenti sono partiti proprio dalla sua abitazione. Martedì nei terreni di sua proprietà la polizia ha scoperto sette piantagioni di marijuana, con circa diecimila piante, mentre in un capannone da lui posseduto sono state sequestrate altre mille piante pronte ad essere interrate. E mercoledì sono state sequestrate altre dieci tonnellate di marijuana. Altre 60mila piante, di cui tremila pronte a essere interrate, sono state distrutte durante le perquisizioni in trenta abitazioni. Intanto nelle zone ancora non controllate dalla polizia, gli abitanti hanno cominciato a bruciare la marijuana, per evitare di essere sorpresi. Mentre nell'abitazione del fratello di Mahmutaj sono state scoperte attrezzature per il trattamento della marijuana. Un altro ricercato è stato invece arrestato mentre tentava di lasciare il villaggio sotto falsa identità. Sale così a otto il numero delle persone finite in manette. Tre i feriti invece dagli scontri a fuoco, dei quali un agente delle unità speciali, e due giovani pastori. Il ministro dell'Interno Saimir Tahiri ha promesso che «l'operazione non si concluderà fino a quando ogni centimetro quadrato di Lazarat, non sarà sotto il controllo della polizia». GIOVEDì 19 GIUGNO 2014 Grecia, medici in sciopero contro la messa in mobilità Redazione Un nuovo sciopero dei medici e dei paramedici greci. Gli ospedali pubblici della Grecia per ventiquattr'ore sono stati a ranghi ridotti a causa di uno sciopero indetto dalla Federazione nazionale Medici Ospedalieri (Oenge) e da quella dei Dipendenti degli Ospedali Pubblici (Poedin) contro il sistema di messa in mobilità dei lavoratori attuato dal ministro della Riforma Amministrativa che spesso prelude al licenziamento. La Oenge ha chiesto il ritiro «dei criteri arbitrari della valutazione del personale degli ospedali che portano ai licenziamenti e l'immediata copertura dei posti del personale medico e paramedico che sono vacanti». La Poedin, da parte sua, ha sostenuto che «i dipendenti del settore non accettano il nuovo sistema di valutazione del personale in quanto almeno il 15 per cento dei dipendenti di ogni settore viene obbligatoriamente classificato in una graduatoria bassa e viene messo in continua mobilità». Anche l'Adedy, uno dei due maggiori sindacati greci che raggruppa i dipendenti statali, ha organizzato un'astensione dal lavoro dalle 12 di mercoledì fino a fine turno per poter permettere ai dipendenti del settore di partecipare alla manifestazione di protesta organizzata da Poedin e Oenge. Il festival di villa Adriana apre con “Verso Medea”, a Firenze il protagonista è Leopardi GIOVEDì 19 GIUGNO 2014 Secolo d’Italia Redazione Isa Danieli, Danilo Rea e gli ''Amati fogli sparsi'' di Eduardo al Ravello Festival e il ''Verso Medea'' di Emma Dante a Tivoli ; il ''Dolore sotto chiave'' ancora di Eduardo con Tony Laudadio al Napoli Teatro Festival Italia, fino a ''Lavia dice Leopardi'' a Firenze: sono alcuni degli appuntamenti teatrali in cartellone nei prossimi sette giorni. Con l'inedita coppia Isa Danieli e Danilo Rea, apre sabato la 62/a edizione del Ravello Festival: un calendario di più di 50 eventi tra musica, teatro e danza, che andranno avanti per tutta l'estate, fino al 13 settembre. Primo appuntamento al Belvedere di Villa Rufolo, il debutto di ''Amati fogli sparsi'', omaggio a Eduardo De Filippo nel trentennale della scomparsa, tra parole e musica che la signora del teatro Isa Danieli e il re del jazz Danilo Rea hanno cucito insieme su testi dello stesso Eduardo. Una sorta di jam session per pianoforte e voce, ''affettuosa ed eclettica''. Il 21 giugno. È invece con il ''Verso Medea'' di Emma Dante che si è aperta ieri la sesta edizione di festiVAl - Festival Internazionale di Villa Adriana. In programma, un mese di teatro, musica, circo, perfoming arts sul palcoscenico delle Grandi terme dell'imperatore romano, a partire dal fortunato spettacolo-concerto in cui la Dante riesplora il mito dell'eroina tragica per eccellenza. Ultimo week end per il Napoli Teatro Festival Italia che questa sera torna a omaggiare Eduardo De Filippo, nel trentennale della scomparsa, con ''Dolore sotto chiave'', suo atto unico ricco di echi pirandelliani, diretto al San Ferdinando da Francesco Saponaro con Tony Laudadio protagonista (il 19 e 20 giugno). Enzo Moscato porta invece al Teatro Nuovo ''Istruzioni per minuta servitù'', testo nato da uno studio sui rapporti sociali tra classi deboli e classi di potere, e sul concetto di servitù secondo autori come Genet, Strindberg, Swift, Scarpetta (il 1920). E per chiudere, gli ultimi due capitoli dedicati alla drammaturgia di Cechov: ''Un gabbiano'' con Anita Bertolucci e Pietro Biondi diretti da Gianluca Merolli al Sannazaro (1920) e lo ''Zio Vanja'' di Rimas Tuminas con il Teatro Accademico Vakhtangov al Mercadante (21-22). A Firenze invece è di scena Leopardi. “Le poesie di Leopardi sono talmente belle e profonde che basta pronunciarne il suono, non ci vuole altro. Da ragazzo volli impararle a memoria, per averle sempre con me”. Così Gabriele Lavia presenta il suo ''Lavia dice Leopardi'', recital dedicato al poeta di Recanati, ospite da sabato del cartellone dell'Estate al Bargello, il festival di teatro, musica e danza nel cortile del Museo Nazionale del Bargello. Un titolo scelto non a caso, spiega il regista, perché, appunto, Lavia dice Leopardi, non lo legge né interpreta, ma riversa sul pubblico, in un modo assolutamente personale nella forma e nella sostanza, le più sue più intense liriche, da ''A Silvia'' a ''Passero solitario'', dal ''Canto notturno di un pastore errante dell'Asia'' a ''La sera del dì di festa''. Il 21 e 22 giugno. Redazione A bordo, si parte alla volta delle Case Dipinte. Da sabato i quartieri più lontani di Ostia Antica saranno raggiungibili su quattro ruote dai visitatori anziani a disagio con le lunghe distanze. Ad offrire passaggi gratuiti saranno golf-car, ricaricate da una tettoia fotovoltaica e guidate dal personale della Soprintendenza speciale ai beni archeologici di Roma, per coprire una distanza di oltre mille metri. Il servizio è disponibile su prenotazione e, in via sperimentale, si svolgerà il sabato con un turno al mattino e uno al pomeriggio. Tre i posti disponibili su ogni vettura, oltre a quello per l'autista, venti- quattro al giorno gli individui trasportati nella fase iniziale del progetto. «La città antica di Ostia garantisce un viaggio nel tempo – spiega il Soprintendente Mariarosaria Barbera – ti trovi circondato da 33 ettari di panorama urbano dell'impero romano, tra case, botteghe, monumenti, affreschi e mosaici, in un parco naturale meraviglioso sulla riva del fiume. Ora, con l'aiuto della Direzione generale per la Valorizzazione, possiamo invitare anche le persone che affronterebbero con disagio la lunga passeggiata verso le propaggini più distanti dall'ingresso. Ma si tratta di luoghi eccezionali che meritano una visita. Il servizio per ora è disponibile solo una volta a settimana – continua – Sarà esteso non appena avremo un incremento di personale che consenta di dedicare stabilmente due unità per turno al trasporto su gomma». Un'iniziativa unica che è stata già commentata positivamente dai cittadini e dagli anziani. Le prenotazioni nominative, specificando l'eventuale presenza di accompagnatori, dovranno pervenire allo 06 5635804. 5 Pisa, scoperto “buco” nella Asl: 70.000 ticket sanitari non pagati Archeologia, a Ostia Antica golf-car per accompagnare i nonni Redazione Controlli effettuati dalla guardia di finanza presso la Asl di Pisa e l'azienda ospedaliero universitaria Pisana, hanno permesso di «accertare 70.000 casi di mancato pagamento del ticket sanitario, consentendo un recupero di contributi non versati per un totale di 3,2 milioni di euro». Lo ha rivelato il generale della Gdf Giuseppe Vicanolo, incontrando i giornalisti a Firenze in occasione del suo trasferimento dall'incarico di comandante regionale della Toscana e quello di comandate regionale della Puglia. Le indagini, ha spiegato Vicanolo, sono state avviate circa due anni fa dalle Fiamme gialle della tenenza di Volterra, «che ha sottoposto a screening tutto il sistema di gestione del pagamento dei ticket nella provincia di Pisa» riscontrando poi il grave ammanco. «In generale - ha proseguito Vicanolo - sono soddisfatto del lavoro fatto dai nostri reparti nel campo della spesa sanitaria. Siamo partiti con il buco da 224 milioni della Asl di Massa - ha detto - e da qui si è sviluppata un'ampia indagine su tutte le Asl. Abbiamo appurato che il fenomeno non si è ripetuto altrove. Ci sono state irregolarità di altro tipo su Siena e Pistoia, ma il sistema sanitario toscano non è messo in dubbio da contabilità opache o omissive». Unsmscontrolospaccioascuola.Alfano:«Lalottaalladroga centraleanchenelsemestreitalianodipresidenzaUe» 6 Secolo d’Italia Redazione Sarà esteso a tutte le scuole d'Italia il servizio di sms anti-spaccio già attivo in via sperimentale a Roma. A darne notizia è stato il ministro dell'Interno Angelino Alfano, aprendo nella Capitale i lavori della International drug enforcement conference (Idec), la riunione annuale dei capi delle agenzie antidroga di tutto il mondo, che si incontrano per sviluppare una strategia comune contro il traffico di droga e il riciclaggio dei proventi del narcotraffico. «L'intenzione è quella di partire a settembre, si tratta di un sistema che assicura protezione a chi invia il messaggio e consente alle forze dell'ordine di intervenire velocemente», ha sottolineato Alfano, ribadendo la sua «totale contrarietà» ad ogni forma di legalizzazione e spiegando che il "metodo sms" permette alle forze di polizia di aggredire anche i «piccoli canali di spaccio», ultima filiera che è spesso quella che si trova più a contatto con giovani e giovanissimi. Ciò non significa che verranno trascurati i "grandi canali". «La lotta alla droga e al riciclaggio dei proventi - ha detto Alfano - è un tema fondamentale del semestre italiano di presidenza dell'Ue» ed è anche per questo che diventa di primaria importanza una «più stretta collaborazione» tra tutti i soggetti coinvolti nella lotta alla droga. Parole che il capo della Polizia Alessandro Pansa ha ribadito ai delegati di quasi 130 Paesi riuniti a Roma. Il sistema unico per battere il traffico di droga in maniera efficace è sommare le nostre capacità e rischierarle insieme contro i narcotrafficanti», ha detto Pansa, sottolineando che si tratta di un compito che richiede anche molti fondi visto che le organizzazioni criminali possono contare su una montagna di denaro. Il volume complessivo dei proventi del riciclaggio dei soldi della droga rappresenta il 2,7% del Pil mondiale e, in termini assoluti, raggiunge gli 1,6 trilioni di dollari. «Il fiume di denaro che proviene del traffico di droga e le modalità con cui questo è reimpiegato in attività imprenditoriali legali - ha chiarito il direttore della Direzione centrale antidroga, Andrea De Gennaro - rappresentano sotto il profilo socio-economico temi di estrema rilevanza, ove se ne consideri la capacità pervasiva e l'attitudine a inquinare l'economia di interi stati, alterando le regole stesse del libero mercato». Redazione Un sito pensato per fare musica, come una sorta di grande xilofono. È questa l'ultima ipotesi fatta sulla funzione del sito megalitico di Stonehenge, che si trova a Salisbury in Inghilterra. A formularla i ricercatori del Royal College of Art di Londra, come spiegano nello studio pubblicato sulla rivista Time and Mind: The Journal of Archaeology, Consciousness and Culture. Una teoria che si aggiunge a quelle che nel corso dei decenni gli hanno attribuito la funzione di tempio, osservatorio o grande orologio solare, e che nasce dalla scoperta del fatto che alcune delle pietre del monumento possiedono delle inaspettate proprietà acustiche. Se colpite, emettono un forte e fragoroso rumore. E questo forse spiegherebbe, secondo gli studiosi, perché queste particolari pietre sono state scelte e trascinate da Preseli Hills, nel Galles occidentale, per circa 200 miglia ben 4mila anni fa. L'idea che questi enormi massi fossero usati per fare musica - o rumore almeno - è venuta al team guidato da Paul Devereux, durante una gita a Preseli. Come insegnanti d'arte, stavano cercando di "curare" i loro studenti dalla dipendenza dai materiali digitali, esponendoli a ciò «che gli occhi e le orecchie dell'Età pietra percepivano». Così hanno scoperto che in alcune aree di Preseli, una pietra grigia o nera, la dolerite, una di quelle presenti a Stonehenge, se "suonata", produceva un suono simile a quello di una campana metallica. A luglio scorso, poi, gli studiosi hanno avuto il permesso di testare alcune pietre di dolerite con caratteristiche simili. «C'è lo spazio aereo sufficiente intorno a loro per avere la giusta risonanza - continua Devereux - e diverse pietre hanno chiaramente prodotto dei suoni simili a quelli di una campana, inoltre alcune pietre sembravano riportare i segni dei colpi inferti per essere suonate. Non dico che siano tutte pietre sonore, ma alcune hanno questa qualità». GIOVEDì 19 GIUGNO 2014 Dal 2017 si viaggerà intorno alla Luna: due cosmoturisti hanno già prenotato. Al prezzo di 150 milioni di dollari Stonehenge come un grande xilofono. L'ultima teoria sul sito più misterioso d'Inghilterra Redazione Non sarà forse comodo come quello in una business class, anche se il prezzo si aggira intorno ai 150 milioni di dollari, ma lo spettacolo sarà insuperabile. Arriva il viaggio spaziale di Space Adventures e ci sono già due persone che hanno versato l'acconto per volare come turisti intorno alla Luna, non prima del 2017. Lo ha annunciato la stessa società privata americana, fondata nel 1998, che per i suoi otto viaggi turistici verso la Stazione Spaziale Internazionale (Iss) dal 2001, ha utilizzato la capsula russa Soyuz. Per andare in orbita lunare utilizzando sempre la Soyuz, una capsula che ha fatto il suo esordio nello spazio nel 1967, la Space Adventures ha chiesto alla società Energhia, che le produce, delle sostanziali modifiche per realizzare il viaggio. Il prezzo che pagheranno i due turisti, i cui nomi sono al momento riservati, copriranno tutte le spese necessarie a modificare i sistemi di navigazione e comunicazione e a rinforzare lo scudo termico che protegge i cosmonauti al rientro nell'atmosfera terrestre. Nel loro viaggio i turisti saranno accompagnati da un cosmonauta professionista. Il miliardario americano Dennis Tito, che fu il primo nel 2001, ha pagato per una settimana a bordo della Iss circa 20 milioni di dollari mentre oggi per un volo analogo la Space Adventure ne chiede 52, circa 38 milioni di euro. Musical “Celeste”, dall'Isola Tiberina a Londra Secolo GIOVEDì 19 GIUGNO 2014 7 d’Italia Redazione «Sbancheremo Londra con l'amore tra Lucifero e un'ostetrica». La scommessa sembra ardita, ma solo fino a quando si ascolta il primo brano di ''Celeste'', il musical ancora in lavorazione che ha messo insieme il regista e autore Francesco Gasperoni, il costruttore Roberto Mezzaroma per la prima volta in veste di produttore teatrale e due esperti di musical come l'avvocato inglese John Cohen e Iain Gillie, tra l'altro, produttore di un successo mondiale come ''The woman in black''. «Perché Londra? Perché se per le mozzarelle di bufala vai a Napoli, con un musical devi partire dal West End», spiega Gasperoni, presentando il progetto all'Ospedale Fatebenefratelli di Roma. Una location scelta non a caso, perché Gasperoni è qui che da anni si cura per la sclerosi multipla e qui, sull'Isola Tiberina, al centro del Tevere e all'ombra di San Pie- tro, ha ambientato la sua più azzardata storia d'amore: quella tra l'ex angelo Lucifero e Celeste, «non una modella, ma una donna normale che lavora e fa nascere bambini», proprio nell'ultima settimana prima della fine del mondo. A Londra il musical debutterà solo nella primavera 2015. Intanto, pronti i venti brani originali e scelto il cast con Louise Dearman (applauditissima nel West End in ''Wicked'') nel ruolo principale, la produzione cerca investitori tra In- ghilterra e Italia. «Per capirne i vantaggi – spiega Gasperoni – basta guardare i numeri: Avatar è costato 450 milioni di dollari e ne ha portati 2 miliardi; il Fantasma dell'opera, 15 milioni di sterline e oggi siamo a 6 miliardi e 900mila». «Celeste – aggiunge Cohen – è una bellissima storia, con musiche di respiro internazionale. E il fatto che sia ambientato in Italia è un'ulteriore chiave di successo». Per gareggiare ''ad armi pari'' sulla scena londinese, il musical dovrà avere un budget di 2-5 milioni di euro, che la produzione conta di raccogliere «con lo stesso modello di fundrising utilizzato nel settore tecnologie, come per Google». «In Italia – commenta Mezzaroma – non siamo abituati a investire. Se hai un progetto, chiedi i soldi alla banca. Se fallisci, hai fallito tu. Se hai successo, guadagni tu. Anche io all'inizio ho dovuto capire il meccanismo». Per i 50 anni della Mostra del cinema di Pesaro il ricordo della Grande guerra Valter Delle Donne Arriva la 50ma edizione della Mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro (23/29 giugno) tra film in concorso (opere prime e seconde), una retrospettiva dedicata al nuovo cinema statunitense e una selezione sul cinema d'animazione. Infine un omaggio a Lino Micciché. E ancora immagini della Mostra di Pesaro nel corso degli anni ('68 compreso; quando Jack Nicholson frequentava Pesaro). Intanto il concorso dedicato alla memoria di Lino Micciché, presenta sette film di giovani registi emergenti con uno sguardo al road movie fisico e spirituale. Troviamo "Liar's Dice" della regista indiana Geethu Mohands; "Raiz/Roots" del cileno Matias Rojas Valencia e il colombiano "Tierra en la lengua" di Ruben Mendonza. L'Italia è invece rappresentata da "I resti di Bisanzio", esordio nel lungo di finzione di Carlo Michele Schirinzi. A completare la selezione del concorso arrivano dall'Estonia il dramma esistenziale "Free Range" di Veiko Ounpuu; dalla Turchia (in co-produzione con l'Italia) il politicamente impegnato sulla causa curda "The Fall from heaven" di Ferit Karahan e infine il surreale "Swim Little Fish Swim" (Francia/Usa) di Lola Bessis e Ruben Amar. C'è poi Panorama Usa una rassegna di circa trenta titoli in programma della cinematografia americana sperimental-narrativa post 11 settembre. Tra i nomi il premio Oscar John Canemaker (che terrà una Masterclass sull'animazione americana e Walt Disney), Bill Morrison, Thomas Allen Harris, Abigail Child, Julie Talen e James Franco. L'evento speciale dedicato alle 50 edizioni della mostra, vedrà la proiezione di quindici dei film più importanti pescati e scelti nei suoi primi dodici anni di vita. Cinema in piazza accoglierà invece anche quest'anno nello scenario di Piazza del Popolo una selezione di opere provenienti da tutte le sezioni del festival, a cominciare dal film di apertura, l'opera del concorso Swim Little Fish Swim, per poi commemorare il 27 giugno i 100 anni dall'inizio della grande guerra con il collettivo "I ponti di Sarajevo", composto da 13 episodi realizzati tra gli altri dai "nostri" Leonardo di Costanzo e Vincenzo Marra, ma anche da Jean-Luc Godard e Aida Begic. Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale Editore SECOLO DʼITALIA SRL Fondatore Franz Turchi d’Italia Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato) Alessio Butti Antonio Giordano Antonio Triolo Ugo Lisi Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà Redazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171 mail: [email protected] Abbonamenti Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250