Esporta l`inventario
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Parrocchia di Santa Maria Assunta in Verla (Giovo). Inventario dell'archivio storico (1368 - 1989) a cura di Cooperativa Koinè Provincia autonoma di Trento. Soprintendenza per i beni librari e archivistici 2009 Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati effettuati per incarico e con la direzione della Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell'Archivio diocesano tridentino; la redazione dell'inventario è stata curata da Ornella Bolognese, Francesca Tecilla, Cinzia Groff e Elena Bertagnolli, socie della cooperativa Koinè e ultimata nel novembre 2008. L'intervento è stato realizzato utilizzando il Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Le schede sono state compilate secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006. Relativamente alla descrizione delle singole unità archivistiche sono stati usati i seguenti criteri: - il titolo originale del documento è riportato tra virgolette; - nella trascrizione dei titoli si sono ricondotti all'uso moderno i segni d'interpunzione, i segni diacritici, le lettere maiuscole e minuscole e si sono sciolte le abbreviature, tranne quelle ancora in uso; - le ricostruzioni di titoli, di date ed eventuali altre integrazioni sono state indicate tra parentesi quadre; - di ogni unità archivistica si sono indicati gli estremi cronologici, la definizione archivistica e il numero delle carte. In particolare per i registri: - in presenza di più titoli originali, si è scelto quello più significativo, specificandone la posizione solo se esso non appare all'esterno; - si è riportata, ove presente, la numerazione originaria per carte o per pagine; se assente si è dato il computo delle carte scritte, facendo seguire al numero l'espressione "non numerate" (n.n.); - la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate contrapposte viene espressa mediante la locuzione "carte sinistra - destra" (cc. sd); - in presenza di una numerazione non omogenea si è indicato il computo totale delle carte scritte, specificando di seguito, tra parentesi tonde, il tipo di numerazione presente (parziale, varia, imprecisa); - si è indicata tra parentesi la presenza di carte bianche, tranne quelle esistenti in fine registro. Nelle citazioni, l'unità archivistica è individuata dal nome del fondo, dal nome della serie e dal numero che indica la posizione dell'unità all'interno della serie. Ad ogni unità archivistica è inoltre associata una segnatura, scritta nel margine sinistro in alto e applicata sul pezzo, che indica la collocazione fisica del pezzo all'interno della serie. Questa è costituita da una lettera alfabetica maiuscola diversa per ogni fondo, dal numero corrispondente alla serie, dal numero del pezzo in inventario e, eventualmente, dal numero della busta-contenitore. Nella descrizione delle unità archivistiche si è fatto ricorso alle seguenti abbreviazioni e sigle: c., cc. carta, carte recto - verso cc. sd carte sinistra - destra, cioè con la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate contrapposte n., nn. numero, numeri n.n. non numerato/e num. orig. numerazione originale p., pp. pagina, pagine tit. dorso titolo dorso tit. int. titolo interno ADT Archivio Diocesano Tridentino Alla fine dell'inventario si trovano indici relativi a: persone, toponimi, istituzioni e cose notevoli. Ad ogni lemma dell'indice sono associati i numeri che indicano la posizione del lemma stesso nell'inventario; tali numeri sono collocati tra parentesi tonde, accanto alle introduzioni e alle unità archivistiche, in alto a destra. Le voci dell'indice si riferiscono esclusivamente a quanto riportato nel presente inventario, senza ulteriori ricerche e approfondimenti critici. 2 Sommario Archivio storico della parrocchia di Santa Maria Assunta in Verla, 1368 - 1989 ....................................................... 9 Parrocchia di Santa Maria Assunta in Verla ................................................................................................................ 12 Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta in Verla, 1483 (copia) - 1989 .............................................................. 18 Registri dei nati e battezzati, dei matrimoni e dei morti, 1580 - 1799 ......................................................................... 19 Indici dei registri dei nati e battezzati, dei matrimoni e dei morti, 1945...................................................................... 21 Registri dei nati e battezzati e dei morti, 1740 - 1803 ................................................................................................. 22 Registri dei nati e battezzati, 1803 - 1961.................................................................................................................... 23 Indici dei registri dei nati e battezzati, sec. XX primo quarto...................................................................................... 26 Registri dei matrimoni, 1803 - 1961 ............................................................................................................................ 27 Registri dei morti, 1803 - 1989.................................................................................................................................... 29 Registri dei cresimati, 1830 - 1989 .............................................................................................................................. 31 Stati delle anime, sec. XX............................................................................................................................................ 33 Registri dei consensi paterni, 1857 - 1893................................................................................................................... 35 Registri degli sponsali, 1920 - 1942 ............................................................................................................................ 36 Atti matrimoniali, 1770 - 1958 .................................................................................................................................... 37 Carteggio e atti attinenti all'anagrafe, sec. XVIII inizio - 1951 ................................................................................... 40 Registri degli avvisi e delle pubblicazioni, 1935 - 1960.............................................................................................. 41 Diari delle messe avventizie, 1864 - 1957 ................................................................................................................... 42 Registri delle soddisfazioni degli oneri missari, 1948 - 1988 ...................................................................................... 43 Registri di associazioni e opere pie, 1867 - 1978 ........................................................................................................ 44 Registri di cassa generale, 1932 - 1964 ....................................................................................................................... 45 Protocolli degli esibiti, 1881 - 1934............................................................................................................................. 46 Carteggio e atti raccolti da don Gino Zulberti, 1483 (copia) - 1958 ............................................................................ 47 Carteggio e atti, 1667 - 1964 ....................................................................................................................................... 57 Beneficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla ............................................................................................. 62 Beneficio parrocchiale di Santa Maria Assunta in Verla, 1682 - 1937....................................................................... 65 Carteggio e atti, 1682 - 1937 ...................................................................................................................................... 66 3 Chiesa di Santa Maria Assunta .................................................................................................................................... 67 Chiesa di Santa Maria Assunta in Verla, 1385 - 1958 ................................................................................................. 71 Urbari, 1385 - 1838...................................................................................................................................................... 72 Registri delle locazioni, 1580 - 1825 ........................................................................................................................... 74 Registri delle riscossioni degli affitti, 1757 - 1762 ...................................................................................................... 76 Partitari, [1853] - 1929 ................................................................................................................................................ 77 Registri dei verbali di liquidazione, 1816 .................................................................................................................... 78 Registri dei verbali delle riunioni della fabbriceria, 1910 - 1928 ................................................................................ 80 Registri dei conti, 1529 - 1827..................................................................................................................................... 81 Resoconti, 1823 - 1958 ................................................................................................................................................ 83 Carteggio e atti, 1566 (copia) - 1870 ........................................................................................................................... 84 Beneficio Mazzanti ...................................................................................................................................................... 85 Beneficio Mazzanti in Verla, 1638 (copia) - 1958......................................................................................................... 87 Registri di amministrazione, [1851] - 1896 ................................................................................................................. 88 Resoconti, 1871 - 1958 ................................................................................................................................................ 89 Carteggio e atti, 1638 (copia) - 1951 ........................................................................................................................... 90 Beneficio Silvestri Bampi ............................................................................................................................................ 91 Beneficio Silvestri Bampi in Verla, 1747 - 1937 ........................................................................................................... 92 Registri di amministrazione, [1850] - 1919 ................................................................................................................. 93 Resoconti, 1837 - 1937 ................................................................................................................................................ 94 Carteggio e atti, 1747 - 1926 ....................................................................................................................................... 95 Cappella della Madonna Addolorata............................................................................................................................ 96 Cappella della Madonna Addolorata in Mosana, 1845 - 1951 .................................................................................... 97 Resoconti, 1845 - 1951 ................................................................................................................................................ 98 Chiesa di Sant'Antonio................................................................................................................................................. 99 Chiesa di Sant'Antonio in Verla, 1844 - 1951............................................................................................................. 101 Resoconti, 1844 - 1951 .............................................................................................................................................. 102 Cappella di San Felice ............................................................................................................................................... 103 Cappella di San Felice in Pressano, 1463 - 1580......................................................................................................... 104 Registi delle obbligazioni per le messe, 1463 - 1580................................................................................................. 105 4 Confraternita del Santissimo Rosario......................................................................................................................... 106 Confraternita del Santissimo Rosario di Verla, 1620 - 1783 ..................................................................................... 108 Registri degli iscritti, 1620 - 1783 ............................................................................................................................ 109 Confraternita del Santissimo Sacramento .................................................................................................................. 110 Confraternita del Santissimo Sacramento in Verla, 1802 - 1974.............................................................................. 112 Registri dei verbali delle riunioni, 1802 - 1969 ......................................................................................................... 113 Registri delle messe per i confratelli defunti, 1901 - 1974 ........................................................................................ 114 Comune di Verla ........................................................................................................................................................ 115 Documentazione del comune di Verla (ordinamento italico), 1811 - 1815............................................................... 116 Registri dei nati, 1811 - 1815..................................................................................................................................... 117 Registri dei nati di Verla, 1811 - 1815....................................................................................................................... 118 Registri dei nati di Ville e di Palù, 1811 .................................................................................................................... 119 Registri dei nati di Ville, 1813 - 1815........................................................................................................................ 120 Registri dei nati di Palù, 1813 - 1815 ........................................................................................................................ 121 Registri dei matrimoni, 1811 - 1815 .......................................................................................................................... 122 Registri dei morti, 1811 - 1815.................................................................................................................................. 124 Registri dei morti di Verla, 1811 - 1815 .................................................................................................................... 125 Registri dei morti di Ville e di Palù, 1811 ................................................................................................................. 126 Registri dei morti di Ville, 1812 - 1815..................................................................................................................... 127 Registri dei morti di Palù, 1812 - 1815...................................................................................................................... 128 Anagrafe, [1811]........................................................................................................................................................ 129 Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1812 - 1815............................................................................................. 130 Atti matrimoniali, 1811 - 1815 .................................................................................................................................. 131 Congregazione di carità ............................................................................................................................................. 132 Documentazione dell'archivio della Congregazione di carità di Giovo, 1810 - [1881]............................................ 134 Carteggio e atti, 1810 - [1881].................................................................................................................................. 135 Silvestri, Odorico ....................................................................................................................................................... 136 Documentazione dell'archivio del notaio Odorico Silvestri da Verla, 1566............................................................. 137 Protocolli, 1566......................................................................................................................................................... 138 5 Valentini, Giuseppe.................................................................................................................................................... 139 Documentazione dell'archivio privato di don Giuseppe Valentini, 1812 - 1866 ...................................................... 140 Raccolta di manoscritti, 1812 - 1866 ......................................................................................................................... 141 Pergamene dell'archivio parrocchiale di Verla, 1368 - 1672..................................................................................... 142 Indici.................................................................................................................................................................................184 6 Albero dei soggetti produttori Parrocchia di Santa Maria Assunta, Verla (Giovo), [1145] Ha per organo/ufficio : Cappellania esposta di San Valentino, Palù di Giovo (Giovo), 1786 - 1946 febbraio 13 Ha per organo/ufficio : Cappellania esposta di San Nicolò, Ville di Giovo (Giovo), 1787 luglio 18 - 1919 settembre 12 Ha per organo/ufficio : Curazia di San Rocco, Ceola (Giovo), 1945 novembre 10 - 1959 maggio 28 Ha per organo/ufficio : Curazia di San Felice, Pressano (Lavis), 1576 luglio 17 - 1919 maggio 14 Si separa in : Parrocchia di San Valentino, Palù di Giovo (Giovo), 1946 febbraio 14 Si separa in : Parrocchia di San Nicolò, Ville di Giovo (Giovo), 1919 settembre 13 Si separa in : Parrocchia di San Rocco, Ceola (Giovo), 1959 maggio 29 Assorbe : Beneficio parrocchiale di Santa Maria Assunta, Verla (Giovo), [1145] - 1987 gennaio 24 Assorbe : Chiesa di Santa Maria Assunta, Verla (Giovo), ante sec. XI - 1987 gennaio 24 Beneficio parrocchiale di Santa Maria Assunta, Verla (Giovo), [1145] - 1987 gennaio 24 Assorbe : Beneficio Silvestri Bampi, Verla (Giovo), 1747 giugno 30 - 1953 Assorbe : Beneficio Mazzanti, Verla (Giovo), 1638 luglio 20 - 1973 E' assorbito da : Parrocchia di Santa Maria Assunta, Verla (Giovo), [1145] Chiesa di Santa Maria Assunta, Verla (Giovo), ante sec. XI - 1987 gennaio 24 Assorbe : Chiesa di Sant'Antonio, Verla (Giovo), 1724 aprile 13 - 1953 E' assorbito da : Parrocchia di Santa Maria Assunta, Verla (Giovo), [1145] Beneficio Mazzanti, Verla (Giovo), 1638 luglio 20 - 1973 E' assorbito da : Beneficio parrocchiale di Santa Maria Assunta, Verla (Giovo), [1145] - 1987 gennaio 24 Beneficio Silvestri Bampi, Verla (Giovo), 1747 giugno 30 - 1953 E' assorbito da : Beneficio parrocchiale di Santa Maria Assunta, Verla (Giovo), [1145] - 1987 gennaio 24 Cappella della Madonna Addolorata, Mosana (Giovo), 1726 - ante 1987 gennaio 24 Chiesa di Sant'Antonio, Verla (Giovo), 1724 aprile 13 - 1953 E' assorbito da : Chiesa di Santa Maria Assunta, Verla (Giovo), ante sec. XI - 1987 gennaio 24 Cappella di San Felice, Pressano (Lavis), sec. XII - 1576 luglio 16 Successori: Curazia di San Felice, Pressano (Lavis), 1576 luglio 17 - 1919 maggio 14 Confraternita del Santissimo Rosario, Verla (Giovo), 1610 - sec. XX inizio Confraternita del Santissimo Sacramento, Verla (Giovo), 1687 - [1974] 7 Comune di Verla, Verla (Giovo), 1810 settembre 1 - 1820 dicembre 31 Congregazione di carità di Giovo, Verla (Giovo), 1811 febbraio 15 - 1937 giugno 3 Silvestri, Odorico, notaio, 1566 - 1574 Valentini, Giuseppe, sacerdote, Regnana (Bedollo), 1863 luglio 22 - Ceola (Giovo), 1936 8 superfondo Archivio storico della parrocchia di Santa Maria Assunta in Verla, 1368 (1) - 1989 registri 102, volumi 2, quaderni 5, buste 31 (fascicoli 37, pergamene 6), fascicoli 14, pergamene 133; metri lineari 10.0 Lingua Italiano, Tedesco, Latino Storia archivistica L'archivio parrocchiale di Verla, per quanto riguarda la parte relativa all'anagrafe, era conservato al momento del presente riordino presso la canonica abitata dal parroco. La parte più consistente della documentazione era stata depositata nella mansarda della canonica di Palù di Giovo, recentemente ristrutturata e adibita ad uso sociale e parrocchiale. Nella mansarda, arredata con scaffalature metalliche, era depositato anche materiale riconducibile alle altre parrocchie dell'Unità pastorale di Giovo, poiché è in previsione la costituzione di un polo unico per gli archivi e le biblioteche parrocchiali della zona. In questo locale sarà ricondotto l'archivio storico della parrocchia di Verla. Le pergamene erano invece depositate presso la banca locale. La documentazione presente in archivio era stata oggetto di una sistemazione da parte del parroco don Gino Zulberti che rimase a Verla dal 1903 al 1929. Egli raccolse gli atti dell'archivio allo scopo di riportare un po' di ordine e li collocò in contenitori. In questo caso non ci si trova di fronte ad un archivio particolarmente strutturato; va riconosciuto a don Zulberti il merito di essere stato il primo parroco a preoccuparsi dell'archivio parrocchiale e ad avergli dato un ordine che è comunque stato mantenuto dai suoi successori (1). Negli atti di consegna si può ricavare qualche notizia circa la situazione dell'archivio prima di questo intervento: una descrizione relativa alla situazione dell'archivio parrocchiale si trova sull'atto di consegna al neo parroco Giovanni Martinelli del 12 luglio 1893, dove si legge che egli ricevette in custodia, tra l'altro "i libri dei matrimoni, nati e morti, cresimati ed atti diversi come si trovano nell'archivio che merita di essere riordinato" (2). Giovanni Martinelli rimase parroco di Giovo fino alla morte avvenuta il 16 novembre 1902. Con decreto 23 marzo 1903 veniva eletto parroco di Giovo don Gino Zulberti che il 15 aprile ricevette in consegna la sostanza degli enti ecclesiastici della parrocchia e anche "registri dei nati, matrimoni e morti dal 1580 a tutto oggi consistenti n. 14 tomi; un tomo per l'anagrafe della Parrocchia di Giovo del 1895; registri dei cresimati n. 2" (3). Non si fa menzione d'altro riguardo all'archivio, non si nominano altri registri o atti se non quelli relativi a fondazioni missarie e documenti di credito. Don Gino Zulberti rimase a Verla fino alla primavera del 1929 ed effettuò la riconsegna il 6 maggio dello stesso anno. In questa occasione viene reso un preciso elenco degli "atti dell'ufficio di cura d'anime" consegnati dal parroco e per la prima volta si parla di "teche" (4). Si segnala che il registro più antico dei conti della chiesa, risalente al 1370, si trova ora custodito presso la Biblioteca comunale di Trento (ms. 1111, forziere 72 bis); padre Remo Stenico, che ne curò l'edizione, lo ritene essere il più antico registro dei conti di chiesa del Trentino (5). 9 Criteri di ordinamento e inventariazione Come riferimento metodologico generale per l'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio storico della parrocchia di Verla ci si è attenuti a quanto indicato nelle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, parte prima, punto 3, che fa riferimento alla C.M. del Ministero dell'interno n. 39/1966, Direzione generale degli Archivi di Stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari". Il presente lavoro ha comportato tre momenti principali: la schedatura, l'ordinamento e l'elaborazione finale. In fase iniziale sono stati schedati tutti i pezzi rinvenuti nell'archivio parrocchiale rispettando le unità preesistenti. Per quanto riguarda l'ordinamento poiché non è stato possibile ricostruirne uno preesistente, si sono individuate le varie attività svolte dal parroco e le amministrazioni che nella parrocchia operano sotto la sua diretta o indiretta responsabilità. Le valutazioni, le scelte e le operazioni occorse nel presente lavoro di riordino sono state comunque concertate con il direttore dell'Archivio diocesano tridentino e con il referente della Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. Condizioni di accesso In base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana" la consultazione dei documenti riguarda esclusivamente la documentazione dichiarata di interesse storico. La consultazione di documenti di carattere riservato, relativi a situazioni puramente private di persone, è regolata in termini di legge statale (D. L. 30/6/03 n. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali") richiamata dal "Testo unico provinciale dei Beni Culturali" (L. P. n. 1/2003). Ai titolari degli archivi viene riservato il giudizio sulla consultabilità dei documenti che possono ledere il riserbo dovuto alle persone e comunque solo ad essi, o ad operatori autorizzati, è concessa la facoltà di accedere alla parte relativa all'anagrafe. Inoltre, in base alle suddette "Intese", la consultazione da parte degli studiosi deve comunque avvenire mediante motivata richiesta da inoltrarsi al titolare dell'archivio tramite l'Archivio diocesano, il quale dovrà inviare al servizio provinciale competente l'elenco delle autorizzazioni rilasciate. Condizioni di riproduzione La riproduzione (fotoriproduzione, microfilmatura, ecc.) dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale è consentita previa autorizzazione da parte del titolare dell'archivio stesso, sentito il parere e avuto il consenso dell'incaricato diocesano per gli archivi parrocchiali. L'Ordinariato consente alla Provincia la microfilmatura dei documenti al fine di costituire copie di sicurezza che saranno conservate presso l'Archivio provinciale. Presso l'Archivio diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal Concilio di Trento fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza comunale. Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961 (2) Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888 (3) SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri (4) 10 parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989 Normative Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari (5) Codice di diritto canonico (1983) (6) Decreto arcivescovile 10 febbraio 1993, istituzione dell'Archivio diocesano tridentino (7) Deliberazione della giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i (8) requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11) Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 27 agosto 1993, n. 11704, Intese fra la Giunta provinciale (9) di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana. Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali (10) Codice in materia di protezione dei dati personali, D. L. 30 giugno 2003, n. 196 (11) Norme o convenzioni La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006. Note (1) Cfr. l'introduzione alla serie "Carteggio e atti raccolti da don Gino Zulberti". (2) Cfr. Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta in Verla, Carteggio e atti, fasc. 7.8, c. 13. (3) Ibidem, c. 16. (4) Ibidem, c. 18. (5) Cfr. STENICO R., Il più antico libro-conti chiesa del Trentino sec. XIV-XVI. La pieve di Giovo, Ed. Gruppo culturale Civis, Trento, 1994. 11 Ente Parrocchia di Santa Maria Assunta in Verla (12) [1145] - Luoghi Verla (Giovo) Altre forme del nome Parrocchia di Giovo Pieve di Santa Maria di Giovo Archivi prodotti Fondo Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta in Verla Storia La pieve di Santa Maria di Giovo, una delle più antiche del Trentino, esisteva già nel XII secolo; il suo territorio comprendeva tutta l'antica giurisdizione del "comitatus Zovi et Faedi", l'antica comunità di Giovo e Faedo composta dai centri abitati di Verla, Ceola, Valternigo, Ville di Giovo (diviso nelle località di Vesino e Lavato), Palù di Giovo, Mosana, Lavis, Pressano e alcuni masi situati tra Lavis, Sorni e Faedo. Tutto il territorio era un possedimento della famiglia Appiano (Eppan), che lo aveva ricevuto in feudo dal vescovo di Trento. Il "comitatus Zovi et Faedi" aveva un'importanza strategica per il transito dal Nord verso l'Italia: il traffico diretto a Sud poteva infatti essere bloccato proprio qui, sia per quelli che usufruivano della via fluviale (il guado della Nave), sia per coloro che provenivano da Bolzano e che spesso, trovando impraticabile la strada fra Salorno e San Michele a causa delle frequenti alluvioni, erano costretti a percorrere il passo (iugum, da qui poi Giovo (1)) che collegava la valle dell'Adige. Nel XIV secolo il territorio è denominato "comitatus Zovi et Königsberch"; il distretto era passato sotto i conti del Tirolo che ne ebbero il controllo fino al 1407, anno in cui subentrarono i Thun, e il centro amministrativo e giudiziario venne fissato presso il castello di Königsberg (Monreale) a San Michele all'Adige. In questo modo i Tirolo si erano garantiti una zona strategicamente importante alle porte di Trento. La storia della pieve è strettamente legata a quella del monastero dei canonici regolari di Sant'Agostino in San Michele all'Adige, fondato dal vescovo di Trento Altemanno che lo inaugurò insieme alla sua chiesa il 29 settembre 1145. Ai canonici di San Michele fu affidata la cura d'anime dei centri vicini, tra i quali rientrava anche Giovo. Il vescovo dotò il monastero con un assegno annuo assicurato su alcuni masi e i conti di Appiano donarono tutte le proprietà che avevano attorno al monastero. Copiose furono anche le donazioni provenienti da altri signori della zona. Il beneficio del convento, che godeva anche del diritto di decima in molti luoghi, divenne consistente e proprio per tutelarsi da possibili molestie, il preposto (2) Enghelberto credette opportuno supplicare la protezione papale. Nel 1177 papa Alessandro III confermò il monastero con tutti i suoi beni, tra cui la pieve di Giovo con le sue cappelle, dotazioni, diritti di decime (3). La pieve di Giovo fu quindi sottoposta al patronato della Prepositura di San Michele all'Adige: fino alla soppressione del convento (1803) i pievani e i curati della parrocchia vennero scelti fra i canonici regolari (4), sostentati direttamente 12 dalla Prepositura alla quale erano devoluti diritti di decime e quarte di terre e prati. Il pievano di Giovo era dunque un beneficiato della Prepositura di San Michele e da essa riceveva il necessario per il suo sostentamento. Le sue entrate erano costituite da decime di grano e "graspato", da affitti, da corresponsioni versate dalla comunità e da privati; le uscite erano dovute per il mantenimento del cooperatore, per il pagamento delle imposte e per tutte le spese di ordinaria manutenzione della casa "continente due stuve, una cucina, tre stanze, una dispensa, tre volti, una caneva fonda, stalla e stabio, cortile e finalmente una salla ed andito, segnata n. 13, nominata la canonica" (5). Con la soppressione del convento (6) il patronato della parrocchia di Giovo passò a patronato cesareo; il primo parroco nominato, proveniente dal clero secolare, fu don Pietro Eccheli. Per il mantenimento del sacerdote di Giovo l'erario cedeva a titolo di congrua i 3/5 della decima in generi che percepiva nel comune di Giovo e alcuni livelli. Dalla seconda metà del XIX secolo, con la reluizione delle decime e dei livelli, il Governo smise di corrispondere la sua parte e il mantenimento del parroco venne lasciato in carico al Comune. Anticamente tutti gli abitanti nel territorio della pieve dovevano portarsi alla chiesa di Santa Maria di Giovo per assistere alle funzioni e ricevere i sacramenti. L'antica chiesa pievana risaliva certamente a prima dell'anno Mille, ma di essa non rimane traccia poiché fu completamente rasa al suolo al termine della costruzione del nuovo e attuale edificio, nel 1779. La chiesa antica pare si trovasse all'inizio del paese (venendo da Lavis), nella valletta del rio Molini, in località detta "alla giesia" o "alle giesie" (7). Accanto alla pieve esisteva il cimitero con la cappella per i morti. Dalla pieve di Giovo dipendevano ecclesiasticamente i paesi di Pressano, Lavis, Verla, Ville, Palù, Mosana, Valternigo e Ceola (8) e per le varie mansioni di cura d'anime il pievano si serviva dell'aiuto di un cooperatore. L'aumento della popolazione e la distanza dalla chiesa pievana favorirono in alcuni paesi la costruzione di propri edifici sacri, piccole cappelle dove il pievano o un suo delegato si recavano per assolvere ai bisogni spirituali dei parrocchiani più lontani. Molte di queste cappelle si resero parzialmente indipendenti, anche se per l'amministrazione dei sacramenti dipendevano totalmente dalla matrice. Alcune di esse ottennero in seguito il Fonte battesimale, la custodia dell'Eucarestia e la presenza di un cappellano residente. I cappellani esposti erano comunque sottoposti al pievano e dovevano garantire la loro presenza presso la sede principale in determinate occasioni e funzioni. Il legame con la matrice era inoltre garantito anche dall'esistenza di un unico luogo di sepoltura, che fino al 1788 fu esclusivamente quello presso la chiesa pievana. La prima località che ottenne una propria cura d'anime indipendente fu Pressano nel 1576, seguita da Lavis nel 1591; le due curazie ebbero presto anche la facoltà di erigere il cimitero. La struttura territoriale dell'antica pieve cominciò quindi a ridursi e a modificarsi. Nel 1750 la pieve di Giovo si estendeva "a mattina fino al Maso Spedenal, a mezogiorno fino al torrente l'Avis, a sera principiando dalli confini del comune abbracia il Maso Piano Castello, il Maso Piazzol, il Maso dalla Piaz, dalle Sette Fontane et a settentrione abraccia il Maso sotto la (Croce), il Maso Cerchi, per mezo il Monte Corona s'estende fino alla (croce) piantata di legno delle serre, che in prospetiva mira la villa di Faedo e li prati di Masen: e in ciò comprendesi il puro distretto della pieve di Giovo, benché secondo la cura di Pressano e Lavis, s'estende con suoi confini quanto queste abbracciano nel suo ordinario distretto" (9). Verso la fine del Settecento Palù di Giovo (1786) e Ville di Giovo (1787) divennero curazie. Nel corso del XX secolo le curazie vennero elevate in parrocchie e si ridisegnarono le pertinenze territoriali: la parrocchia di Verla è ora composta dal paese di Verla, ove ha sede il municipio e la parrocchia, e dalla frazione di Mosana. 13 Con D.M del 30 dicembre 1986, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 gennaio 1987, la parrocchia di Verla è stata dichiarata persona giuridica (Tribunale di Trento, Registro Persone Giuridiche n. 605). Condizione giuridica Ente ecclesiastico civilmente riconosciuto Funzioni, occupazioni e attività Le chiese esistenti sul territorio con origini più antiche vengono denominate pievi ("pluif" in celtico, "plou" in bretone, "plêf" in ladino-friulano, "plaif" in engadinese, "ploâh" in ladino della Val di Non). L'origine del termine, lungi dall'essere stato studiato nella sua complessità, è però molto difficile da definire. L'esigenza di garantire al popolo cristiano e in special modo a coloro che vivevano lontano dalle sedi vescovili quell'insieme di servizi sacramentali e pastorali che va sotto il termine generico di "cura d'anime" rese presto necessario l'invio di ecclesiastici nella campagne per annunciare il Vangelo anche lontano dalle mura cittadine (10). In Occidente ciò accadde a partire dalla seconda metà del IV secolo. Buona parte della storiografia chiama "pievi" i centri di cura d'anime sorti nel territorio extraurbano fin dal IV-V secolo ma è solo a partire dall'VIII secolo che il termine "plebs" cominciò a significare non solo la comunità cristiana ma anche il territorio in cui tale comunità risiedeva e l'edificio sacro al quale essa faceva riferimento. A una stabile suddivisione territoriale delle diocesi in circoscrizioni minori si giunse con la legislazione carolingia all'inizio del IX secolo. Questa estese anche all'Italia centro-settentrionale le norme che rendevano obbligatorio il pagamento della decima e precisò che gli introiti provenienti da tale pagamento dovevano essere destinati solo alle chiese battesimali. "Nacque in questo modo il "sistema" pievano, nel quale la realtà vivente (l'insieme del clero e del "popolo di Dio"), la realtà di pietra (il complesso degli edifici) e la realtà giurisdizionale (l'ambito territoriale di esercizio della giurisdizione spirituale, dal quale l'ente otteneva anche il suo sostentamento) assumevano significativamente lo stesso nome: plebs, pieve" (11). Da questo momento si viene a creare una completa ripartizione del territorio diocesano in distretti ecclesiastici minori, che riproducevano strutture civili preesistenti o rispettavano determinati confini naturali. In seguito i mutamenti demografici spinsero alla formazione di nuove pievi, ma il "sistema pievano" non fu per questo scardinato mantenendosi stabile fino alla fine del XIII secolo. Non è possibile attestare, dall'esame dei documenti pervenuti, se nel territorio trentino prima del 1000 il termine pieve fosse utilizzato nell'accezione sopra descritta (cioè indicante la triplice realtà istituzionale, edilizia e territoriale), per questo è necessario rivolgersi a fonti del XII secolo. Se ci si limita a prendere in considerazione le 68 circoscrizioni pievane della diocesi di Trento esistenti alla fine del XIII secolo si scopre che ben 33 di esse sono attestate prima del 1200 e altre 25 compaiono nella prima metà del XIII secolo (12). Il termine "parrocchia" (13) deriva dal greco e indica, dal punto di vista etimologico, una qualsiasi circoscrizione territoriale. Nei primi secoli della cristianità fino al basso medioevo il termine venne adottato per indicare le ripartizioni dei territori diocesani in circoscrizioni minori, fenomeno nato in conseguenza del moltiplicarsi nelle diocesi di nuove chiese sotto la spinta delle crescenti esigenze dei fedeli. La consacrazione definitiva del "sistema parrocchiale" si ebbe con il Concilio di Trento che, sulla base della precedente normativa pontificia e conciliare, dettò una nuova e completa disciplina della struttura della Chiesa. I legislatori del Concilio prescrissero che, per la più efficace tutela della cura delle anime affidate ai vescovi, il "populus fidelium" si dovesse distinguere in parrocchie proprie con confini determinati e che a ciascuna di esse venisse assegnato un sacerdote che vi risiedesse, soltanto dal quale i fedeli potevano ricevere i Sacramenti (Sess. XXIV, cap. 13). Si ordinò così che venissero erette parrocchie in tutti i luoghi in cui esse 14 non esistevano e si stabilirono delle norme per assicurare ai parroci un reddito minimo. Il parroco si impegnava a risiedere nel luogo assegnatogli, ad approfondire la conoscenza della comunità dei fedeli attraverso la compilazione e l'accurata custodia dei libri parrocchiali e a partecipare alle adunanze vicariali. I principi enunciati dal Concilio di Trento e successivamente ribaditi nella normativa pontificia sono stati accolti e sintetizzati nel testo del Codice di diritto canonico del 1917. Il can. 216 §1 dispone che il territorio di ogni diocesi debba essere diviso in "distinctas partes territoriales", a ciascuna delle quali "sua peculiaris ecclesia cum populo determinato est assignanda suusque peculiaris rector, tamquam proprius eiusdem pastor, est praeficiendus pro necessaria animarum cura". L'istituzione parrocchiale dunque risulta costituita, oltre che dall'elemento territoriale, da altri tre elementi: un determinato "popolo", una peculiare "chiesa" e un "pastor". Il Codice di diritto canonico del 1983 ha riconosciuto la personalità giuridica della parrocchia espressamente concepita come "Communitas Christifidelium" (CIC 1983, can. 515 §3). Tale riforma è stata recepita sia nell'accordo tra Stato e Chiesa (legge 121/1985) sia nelle disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici (legge 222/1985); le diocesi e le parrocchie acquistano la personalità giuridica civile dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero dell'interno che conferisce loro la qualifica di "ente ecclesiastico civilmente riconosciuto". Contesto generale Diocesi di Trento Dal 1789 la parrocchia di Giovo, insieme a tutti i luoghi rientranti nella giurisdizione di Königsberg, fece parte del decanato di Cembra; dal 27 aprile 1901 fu aggregata al neocostituito decanato di Lavis. Attualmente la parrocchia di Verla, assieme a Ceola, Palù di Giovo e Ville di Giovo, fa parte dell'Unità pastorale di Giovo, costituita il 29 settembre 2005. Fonti normative Codice di diritto canonico (1983) (13) Legge 20 maggio 1985, n. 222 (14) Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente (15) riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Atti visitali ADT, Parrocchie e curazie ADT, Libro A ADT, Libro B ADT, Miscellanea ADT, Fondazioni ADT, Atti civili 15 Bibliografia AMBROSI F., Commentari della storia trentina, Trento, 1985 (16) Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, a cura di BENVENUTI S., Trento, (17) 1995 BERTOLOTTI G., Il parroco italiano ne' suoi rapporti con le leggi dello stato, Roma, 1910 (18) BONELLI B., Monumenta ecclesiae tridentinae, Trento, 1765 (19) COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986 (20) CURZEL E., Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura (21) d'anime dalle origini al XIII secolo (studio introduttivo e schede), Bologna, 1999 Fonti per la storia del principato e della chiesa tridentina: atti del convegno Trento 16-17 maggio 1991, (22) Trento, 1995 GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino orientale, Calliano (TN), 1975 (23) KÖGL J., La sovranità dei vescovi di Trento e Bressanone, Trento, 1964 (24) LUTTEROTTI A., Il Trentino: il nuovo volto di un'antica terra d'incontro, Bolzano, 1997 (25) STENICO R., Il più antico libro-conti chiesa del Trentino sec. XIV-XVI. La pieve di Giovo, Ed. Gruppo (26) culturale Civis, Trento, 1994 STENICO R., Giovo. Comune e pieve. Verla capoluogo, Edizioni Biblioteca PP. Francescani, Trento, 1985 (27) TOVAZZI G., Parochiale tridentinum, ed. a cura di Remo Stenico, Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1970 (28) WEBER S., I vescovi suffraganei della Chiesa di Trento, Trento, 1932 (29) WEBER S., La prepositura agostiniana di San Michele all'Adige, Trento, 1978 (30) Note (1) Tra le varianti del toponimo anche Iuvum, Zovum, Zuvum, Jauffen (ted.). (2) Superiore del convento era il priore al quale fu poi concesso il titolo di preposto. (3) Padre Remo Stenico fa risalire la data certa dell'esistenza della pieve di Giovo all'epoca della fondazione del monastero (1145), mentre lo studioso Emanuele Curzel fissa la prima attestazione al 1177, prendendo come riferimento la lettera papale che confermava i possedimenti del monastero. (4) I primi pievani di Santa Maria di Giovo erano chiamati anche "rettori della chiesa di Giovo" o "vicari". Il termine "vicario", secondo il diritto canonico, indicava il pievano di una pieve affidata ai religiosi. (5) Così viene descritta la canonica alla fine del '700 ai tempi del pievano Teobaldo Larch; cfr. Beneficio parrocchiale di Verla, Carteggio e atti, fasc. 1, c. 94. (6) I beni incamerati furono in parte venduti. Il monastero con gran parte delle terre adiacenti fu comperato dalla Provincia. Nel 1874 l'antica Prepositura agostiniana di San Michele all'Adige fu trasformata in un importante istituto agrario, fondato dalla Dieta tirolese di Innsbruck per il rilancio dell'agricoltura in questa parte dell'impero. Attualmente ospita il Museo degli usi e costumi della gente trentina. (7) Nella sua pubblicazione padre Remo Stenico rende conto della sua ricerca volta all'esatta individuazione del luogo ove sorgeva l'antica chiesa pievana. La chiesa fu sempre sotto il titolo di santa Maria, così come la pieve ebbe sempre la denominazione di pieve di Santa Maria di Giovo. La dedicazione all'Assunta compare per la prima volta nel 1710: cfr. STENICO R., Giovo. Comune e pieve. Verla capoluogo, Edizioni Biblioteca PP. Francescani, Trento, 1985. (8) Padre Remo Stenico è del parere che anche Faedo rientrasse nell'antica pieve di Giovo. (9) Cfr. Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei nati e battezzati e dei morti, reg. 1, p. 2. 16 (10) Cfr. CURZEL E., "Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura d'anime dalle origine al XIII secolo (studio introduttivo e schede)", Bologna 1999, p. 5 e segg. Si rimanda alla ricca bibliografia contenuta nel volume. (11) Ibidem, p. 7. (12) Ibidem, p. 29 e tabelle riprodotte. (13) Le presenti notizie informative sono da ritenersi generali e non esaustive. Per un approfondimento e una bibliografia articolata si rimanda alla voce corrispondente dell'"Enciclopedia del diritto", Giuffré, Varese, 1958-1995. 17 fondo A Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta in Verla, 1483 (copia) - (31) 1989 registri 41, volumi 1, quaderni 2, buste 24 (fascicoli 37, pergamene 6), fascicoli 7 Soggetti produttori Parrocchia di Santa Maria Assunta in Verla, [1145] - (32) Contenuto La documentazione conservata nel fondo è quella tipica presente in tutte le parrocchie, composta prevalentemente dai registri anagrafici e dai relativi atti, da registri di amministrazione, da carteggio e atti vari. Lingua Italiano, Tedesco, Latino Documentazione collegata vedi anche Fondo Chiesa di Sant'Antonio in Verla. Registrazioni di cassa per gli anni 1932-1953 si trovano in Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta, Registri di cassa generale, reg. 1. Fondo Cappella della Madonna Addolorata in Mosana. Registrazioni di cassa per gli anni 1932-1957 si trovano in Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta, Registri di cassa generale, reg. 1. Modalità di acquisizione e versamento Il fondo è sempre stato di proprietà dell'ente; in base alla Commissione Beni Culturali del 2 maggio 1994 è stato dichiarato di interesse storico. Incrementi previsti Si prevede il continuo accrescimento della documentazione in quanto l'ente parrocchia è ancora attivo. Esistenza e localizzazione delle copie Presso l'Archivio diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal Concilio di Trento fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza comunale. 18 serie A 1 Registri dei nati e battezzati, dei matrimoni e dei morti, 1580 - 1799 (33) registri 1, volumi 1 Contenuto I registri dei battesimi insieme a quelli dei matrimoni furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I registri dei morti vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e agli "stati delle anime" dal "Rituale Romanum" di Paolo V nel 1614. I titoli 91-97 del "Rituale" proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei battezzati e dei matrimoni vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili e anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione in modo da "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni. Se durante la dominazione austriaca il matrimonio celebrato in chiesa aveva validità civile e al parroco veniva richiesta un'attenzione particolare nella produzione degli atti necessari per la celebrazione e la registrazione del sacramento (Cfr. Codice civile austriaco, § 80), negli anni tra l'annessione al Regno d'Italia e il Concordato del 1929 stipulato tra la Santa Sede e l'autorità politica, i riti civile e religioso venivano celebrati separatamente. Con la legge n. 847 del 27 maggio 1929 lo Stato italiano riconobbe la validità civile del matrimonio celebrato secondo le norme di diritto canonico ed il curatore d'anime è tenuto alla notificazione dell'avvenuta celebrazione al Comune, per la sua trascrizione nei registri anagrafici. La serie è formata da un volume e da un registro sui quali si trovano registrazioni relative a nascite e battesimi, matrimoni e morti della parrocchia di Giovo. Entrambi redatti in lingua latina e in forma discorsiva, comprendono nati e battezzati dal 1580 al 1740, matrimoni celebrati dal 1600 al 1799 e morti dal 1688 al 1784. Il volume è il risultato della legatura di almeno sette parti diverse, piccoli registri e fascicoli, come è visibile dai diversi formati delle carte. 19 (34) A 1.1 "Nati 1580-1707. Matrimoni 1600-1706. Morti 1688-1707" (tit. dorso) 1580 giugno 26 - 1707 dicembre 20 cc. 1-232: registro dei nati e dei battezzati, 1580 giugno 26-1707 dicembre 20; cc. 1-50: registro dei matrimoni, 1600 agosto 7-1706 novembre 17; cc. 1-47: registro dei morti, 1688 febbraio 10-1707 ottobre 20. All'inizio del volume, sulla carta di guardia: "Ego presbiter Ioannes Luciolus Ripen[sis] plebanus Iugii anno Domini 1580 incepi hunc librum pro baptizatis et nuptis" cui segue una annotazione del cooperatore Matteo Camerer (difficile lettura), [1623]; tra le cc. 96-97 è inserita la carta di guardia di un registro: "Liber baptizatorum plebis Iugi inceptus anno 1638 in quo etiam continetur matrimonia et mortuos ibidem sepultos invenies ab anno 1688"; a c. 233: elenco dei ministri battezzanti dal 1580 al 1705, s.d.; a c. 9 (registro dei matrimoni): registrazione di tre battesimi, 1618 ottobre 3- 1618 ottobre 9. latino Volume, carta, legatura in tela, cc. 233, 50, 47 Segnature precedenti: I (35) A 1.2 "Nati 1708-1740. Matrimoni 1708-1799. Morti 1708-1784" (tit. dorso) 1708 gennaio 9 - 1799 settembre 17 pp. 1-254: registro dei nati e dei battezzati, 1708 gennaio 9-1740 marzo 26 (1); pp. 1-151 (2): registro dei matrimoni, 1708 febbraio 18-1799 settembre 17; pp. 1-131: registro dei morti: 1708 aprile 20-1784 maggio 17 (3). Alla fine: elenco dei ministri battezzanti dal 1708 al 1739, s.d.; annotazione delle date di morte di sacerdoti, s.d.; memoria relativa al primo sepolto nel cimitero della nuova parrocchiale, s.d. latino Registro, carta, legatura in tela, pp. 254, 151, 131, con appigli Segnature precedenti: II Note (1) L'indice alfabetico a rubrica relativo ai nati di questo registro si trova alla fine delle registrazioni dei nati in Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei nati e battezzati e dei morti, reg. 1. (2) Le pp. 140-151 si trovano dopo le registrazioni dei morti. A partire dal primo agosto 1784 le registrazioni dei matrimoni sono rese su tabella artigianale (cfr. cc. 131-151). La numerazione della pagine è recente. (3) L'indice alfabetico a rubrica relativo ai morti di questo registro si trova alla fine delle registrazioni dei morti in Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei nati e battezzati e dei morti, reg. 1. 20 serie A 2 Indici dei registri dei nati e battezzati, dei matrimoni e dei morti, 1945 (36) quaderni 1 (37) A 2.1 "Indice del primo volume. Nati dal 1580 al 1708. Matrimoni dal 1600 al 1708. Morti dal 1688 al 1708. II volume dei matrimoni 1708-1800" 1945 Indice alfabetico compilato da padre Silverio Pomarolli (1). Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 22 n.n. Note (1) Al secolo Oreste Pomarolli, nato a Verla il 19 marzo 1868. Vestì l'abito francescano nel 1901. Fu assiduo ricercatore di notizie riguardanti il clero trentino. Morì a Trento il 3 giugno 1956. 21 serie A 3 Registri dei nati e battezzati e dei morti, 1740 - 1803 (38) registri 1 Contenuto Il registro della serie comprende registrazioni di nascite e battesimi dal 1740 al 1803, di morti dal 1784 al 1801 (adulti) e di bambini morti dal 1745 al 1784. Le registrazioni sono rese in lingua latina, redatte in forma discorsiva fino al 1784 e in seguito su tabella artigianale. (39) A 3.1 "Nati 1740-1803. Morti 1745-1801" (tit. dorso) 1740 aprile 8 - 1803 febbraio 3 Altre denominazioni: "Liber baptizatorum incoeptus anno 1740 et parvulorum defunctorum ab anno Domini 1745" (tit. int.) pp. 3-331: registro dei nati e dei battezzati, 1740 aprile 8-1803 febbraio 3 (1); pp. 1-66: registro dei bambini morti, 1745 agosto 19-1784 maggio 6; pp. 1-39: registro dei morti (2), 1784 maggio 19-1801 dicembre 14 (3). All'inizio, incollate alla carta di guardia: "Nota delle alevatrici della pieve elete nell'anno del Signore 1751", [1751]; permesso di sepoltura, 1722 ottobre 4; nota relativa alla cura di Pressano, 1765 aprile 4; annotazioni relative a lavori eseguiti nella chiesa parrocchiale dal 1845 al 1865, s.d; a p. 1 (prima parte): "Parochi in Giovo" dal 1703 al 1832; memorie di lavori eseguiti nella chiesa parrocchiale dal 1843 al 1853, s.d.; a p. 2 (prima parte): confini della pieve di Giovo, 1750; nota relativa al diritto di assistere ai battesimi, 1751; memoria relativa a diversi eventi (acquisto arredi sacri, spese per pitture, epidemie di colera, malattie e danni all'agricoltura, ecc.) occorsi nella parrocchia dal 1836 al 1864, 1864; alla fine degli indici, sul verso della lettera Z: memoria relativa alla cerimonia della posa della prima pietra della nuova chiesa parrocchiale, [1766 luglio 2]. Registro, carta, legatura in pelle, pp. 331, 66, 39, con appigli, con indici alfabetici a rubrica alla fine delle parti n.n. (4) Segnature precedenti: III Note (1) Registrazioni dei nati e battezzati dal 2 maggio 1784 (pp. 247-331) sono rese su tabella artigianale. (2) Registrazioni di morti, adulti e bambini, rese su tabella artigianale. (3) Alla fine delle registrazioni si legge la nota: "Dai 14 dicembre 1801 fino ai 3 luglio 1803 esclusive manca il registro dei morti". (4) Alla fine della parte relativa ai nati si trovano due indici alfabetici a rubrica relativi il primo ai nati registrati sul presente registro (1740-1803) il secondo ai nati registrati dal 1708 al 1740 in Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei nati e battezzati, dei matrimoni e dei morti, reg. 2. Alla fine della parte relativa ai morti si trova un unico indice alfabetico a rubrica relativo ai morti registrati dal 1708 al 1784 in Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei nati e battezzati, dei matrimoni e dei morti, reg. 2, cui seguono quelli registrati sul presente registro (1784-1801). 22 serie A 4 Registri dei nati e battezzati, 1803 - 1961 (40) registri 8 Contenuto La serie si compone di otto registri sui quali sono annotati i nati e battezzati della parrocchia di Giovo dal 1803 al 1961. Le registrazioni dei nati e battezzati dal 26 giugno 1580 al 26 marzo 1740 si trovano in Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei nati e battezzati, dei matrimoni e dei morti, regg. 1 e 2; le registrazioni dei nati e battezzati dall'8 aprile 1740 al 3 febbraio 1803 si trovano in Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei nati e battezzati e dei morti, reg. 1. Fino alla fine del 1869 il parroco registrò le nascite e i battesimi di tutti i parrocchiani su un unico registro ma con il 1870, probabilmente per praticità, distinse le registrazioni dei nati e battezzati di Verla da quelli di Ville e Palù per i quali utilizzò altri registri, che riportano comunque la stessa numerazione ordinale di quelli relativi ai nati e battezzati di Verla (cfr. regg. nn. 3-4 segnati VI, regg. nn. 5-6 segnati VII). Il parroco tenne le matricole dei nati e battezzati di Ville fino alla fine del 1906, quelle di Palù fino alla fine del 1913. Tutte le registrazioni sono redatte in lingua italiana su tabelle prestampate. Dal marzo 1816 fino alla fine di agosto 1821 viene riportato il nome della levatrice ("mammana"), che si troverà sistematicamente presente a partire dall'agosto del 1825. Il primo registro era probabilmente segnato "Lett.a A" se alla fine delle registrazioni il parroco Giulio Auchentaller scrisse: "S'incominciò per 1832 a notare nel libro susseguente segnato Lett.a B". Sui registri non sono però più evidenti queste segnature poiché le vecchie coperte, sulle quali era probabilmente scritta la lettera, sono state sostituite in occasione di restauro. (41) A 4.1 "Nati 1803-1831" (tit. dorso) 1803 giugno 25 - 1831 dicembre 26 All'inizio dell'indice (lett. A): nomi delle "mammane" in servizio nella parrocchia, 1803. italiano carta, legatura in tela, pp. 36, cc. sd 37-156, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n. Segnature precedenti: IV (42) A 4.2 "Nati 1832-1861" (tit. dorso) 1832 gennaio 25 - 1861 dicembre 9 Sulla carta di guardia: richiamo ad una legge relativa alla prestazione del servizio militare (1), s.d. italiano Registro, carta, legatura in tela, cc. sd 331, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n. (2) Segnature precedenti: V Note (1) Sul foglio restano le tracce di una carta incollata, probabilmente la circolare di riferimento. (2) Nell'indice sono distinti i maschi e le femmine. 23 (43) A 4.3 "Nati 1861-1892" (tit. dorso) 1861 agosto 4 (1) - 1892 dicembre 20 Alle cc. sd 198-199: "Registro dei nati nei paesi esteri non rappresentati al Consiglio dell'Impero. 1879", 1879 agosto 27-1891 aprile 5. italiano Registro, carta, legatura in tela, cc. sd 199 (bianca la c. sd 197), con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n. (2) Segnature precedenti: VI Note (1) Le registrazioni dei battezzati nel 1861 non si trovano sul precedente registro. (2) Nell'indice sono distinti i maschi e le femmine. (44) A 4.4 "Registro nati delle Ville e Palù dall'anno 1870" 1870 gennaio 19 - 1906 dicembre 23 Altre denominazioni: "VI. Nati Ville 1870-1906. Palù 1870-1897" (tit. dorso) cc. sd 1-64: registro dei nati e battezzati di Ville, 1870 gennaio 19-1906 dicembre 23; cc. sd 1-66: registro dei nati e battezzati di Palù, 1870 gennaio 19-1897 dicembre 22. italiano Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 64, 66, con appiglio, con indici alfabetici a rubrica sciolti Segnature precedenti: VI (45) A 4.5 "Nati 1893-1919" (tit. dorso) 1893 gennaio 5 - 1920 gennaio 29 italiano Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 158, con indice alfabetico a rubrica sciolto (1) Segnature precedenti: VII Note (1) Per un altro indice del presente registro cfr. Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Indici dei registri dei nati e battezzati, reg. 1. (46) A 4.6 "Vol. VII. Registro nati e battezzati Palù 1898-1913" 1898 gennaio 3 - 1913 dicembre 21 Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 46, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: VII 24 (47) A 4.7 "Nati 1920-1932" (tit. dorso) 1920 gennaio 2 (1) - 1932 dicembre 10 Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 100, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: VIII Note (1) Le registrazioni dal 2 al 29 gennaio 1920 sono riprese dal registro precedente. (48) A 4.8 Nati 1933-1960 1933 gennaio 2 - 1961 gennaio 7 Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 118, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: IX 25 serie A 5 Indici dei registri dei nati e battezzati, sec. XX primo quarto (49) registri 1 (50) A 5.1 "Indice del volume 7° dei nati e battezzati dall'anno 1893 al 1919" sec. XX primo quarto italiano Registro a rubrica, carta, legatura in carta, cc. 38 n.n. 26 serie A 6 (51) Registri dei matrimoni, 1803 - 1961 registri 5 Contenuto La serie è formata da cinque registri sui quali sono registrati, in lingua italiana, i matrimoni celebrati dal 1803 al 1961. Le registrazioni dei matrimoni celebrati dal 7 agosto 1600 al 17 settembre 1799 si trovano in Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei nati e battezzati, dei matrimoni e dei morti, regg. 1 e 2. In parrocchia mancano le registrazioni dei matrimoni celebrati dal 17 settembre 1799 al 28 giugno 1803. (52) A 6.1 "Matrimoni 1803-1856" (tit. dorso) 1803 giugno 28 - 1856 agosto 2 Alle pp. 139-197: registro dei consensi paterni, 1830 maggio 31-1857 maggio 9. italiano Registro, carta, legatura in tela, pp. 10, cc. sd 11-132, pp. 139-197, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n. (53) A 6.2 "Matrimoni 1857-1912" (tit. dorso) 1856 agosto 13 - 1912 novembre 30 Sulla carta di guardia: copia di disposizioni emanate dall'Ordinariato vescovile di Trento, 1853 gennaio 10; annotazione relativa a disposizioni per i matrimoni dei militari, [1857]. italiano Registro, carta, legatura in pelle, cc. sd 188, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. (54) A 6.3 Matrimoni 1913-1943 1913 gennaio 11 - 1943 dicembre 29 (1) italiano Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. sd 81, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Note (1) Le registrazioni dall'1 febbraio 1930 al 5 maggio 1943 sono copiate dal registro n. 4 e quelle del 23 giugno e 29 dicembre 1943 dal registro n. 5. (55) A 6.4 "Matrimoni 1930-1943" (tit. dorso) 1930 febbraio 1 - 1943 maggio 5 italiano Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 143, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. 27 (56) A 6.5 "Atti matrimonio dal 1943-1961" 1943 giugno 23 - 1961 dicembre 30 italiano Registro, carta, legatura in mezza tela, pp. 189, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: Vol. VII 28 serie A 7 (57) Registri dei morti, 1803 - 1989 registri 4 Contenuto La serie è formata da quattro registri sui quali sono stati registrati, in lingua italiana, i morti dal 1803 al 1989. Le registrazioni dei morti dal 10 febbraio 1688 al 17 maggio 1784 si trovano in Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei nati e battezzati, dei matrimoni e dei morti, regg. 1 e 2; le registrazioni dei morti (adulti) dal 19 maggio 1784 al 14 dicembre 1801 e dei morti (bambini) dal 19 agosto 1745 al 16 maggio 1784 si trovano in Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei nati e battezzati e dei morti, reg. 1. Dal 14 ottobre 1910 fino al 20 agosto 1929 si trova apposta la firma del medico che certifica la causa di morte. In parrocchia mancano le registrazioni dei morti dal 14 dicembre 1801 al 3 luglio 1803. I registri erano probabilmente contrassegnati da una lettera: alla fine delle registrazioni del 1878 si legge infatti che "per l'anno 1879 si vedi tomo sotto lettera E". Sui registri non sono però evidenti tracce di segnature o lettere apposte. (58) A 7.1 "Morti 1803-1849" (tit. dorso) 1803 luglio 3 - 1849 agosto 26 All'inizio, dopo l'indice: annotazione relativa alla mancanza del registro dei morti dal 14 dicembre 1801 al 3 luglio 1803; a p. 301: annotazioni relative a diritti di stola e servizi prestati al parroco, 1813-1865. italiano Registro, carta, legatura in tela, pp. 301, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n. (59) A 7.2 "Morti 1849-1878" (tit. dorso) 1849 agosto 30 - 1878 dicembre 15 All'inizio: note relative a decreti e disposizioni emanati dalle autorità politiche ed ecclesiastiche in merito all'anagrafe, [1852-1864]; alle pp. 148-149: elogio funebre di Franco Pietro Pasolli, benefattore di Verla, 1864 maggio 13. italiano Registro, carta, legatura in tela, pp. 159, cc. 160-201, con indice alfabetico a rubrica sciolto (1) n.n. e indice alfabetico a rubrica alla fine (2) n.n. Note (1) L'indice comprende i morti registrati fino al 23 novembre 1866 e distingue maschi e femmine. (2) L'indice comprende i morti registrati dal 1867. (60) A 7.3 "Morti 1879-1912" (tit. dorso) 1879 gennaio 10 - 1912 dicembre 29 italiano Registro, carta, legatura in mezza pelle, pp. 248, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: Lett. E 29 (61) A 7.4 Morti 1913-1989 1913 gennaio 17 - 1989 dicembre 18 italiano Registro, carta, legatura in mezza pelle, pp. 335, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. 30 serie A 8 (62) Registri dei cresimati, 1830 - 1989 registri 3 Contenuto I registri dei cresimati vennero introdotti insieme ai registri dei morti e agli "stati delle anime" dal "Rituale Romanum" di Paolo V nel 1614, nel quale si stabilirono anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). In realtà nella diocesi di Trento i registri dei cresimati furono compilati con sistematicità solo a partire dal secolo XIX. La serie è formata da tre registri sui quali sono stati annotati i cresimati della parrocchia dal 1830 al 1989. Le registrazioni delle cresime impartite dal giugno 1857 (cfr. regg. 2 e 3) sono scritte su due registri di stato civile in uso nel periodo napoleonico. Su di essi vi sono infatti registrazioni eseguite dall'ufficiale di stato civile relative ai nati nell'anno 1812 nella frazione di Ville (reg. 2) e in quella di Palù (reg. 3). Il parroco, che li aveva in custodia, li ha probabilmente utilizzati per non sprecare le carte non compilate ed evitare così una spesa superflua acquistandone di nuovi per le sue registrazioni. I registri sono perciò diventati a tutti gli effetti registri parrocchiali dei cresimati: la loro ufficialità è data inoltre anche dai numerosi timbri e visti che si trovano tra le carte relativi alle avvenute visite vescovili e decanali che ne attestano così la validità. Anche nelle consegne questi registri rientrano nel numero di quelli parrocchiali. (63) A 8.1 "Registro dei cresimati nella parrocchia di Giovo. Libro I dall'anno 1830 sino 1858" 1830 maggio 30 - 1857 giugno 6 italiano Registro, carta, legatura in carta, pp. 44 Segnature precedenti: I (64) A 8.2 Registro dei cresimati 1857 giugno 1 - 1924 giugno 12 Alle cc. 1-4: registrazioni di nati della frazione di Ville eseguite dall'ufficiale di stato civile del comune di Verla, 1812 gennaio 27 1812 dicembre 21 (con annotazione del 21 dicembre 1812) (1). italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 50 Note (1) Annotazione dell'ufficiale di stato civile con cui dichiara chiuso il presente registro dei nati. 31 (65) A 8.3 Registro dei cresimati 1925 maggio 30 - 1989 aprile 16 Alle cc. 1-4: registrazioni di nati della frazione di Palù eseguite dall'ufficiale di stato civile del comune di Verla, 1812 marzo 14-1812 novembre 20 (con annotazione del 31 dicembre 1812) (1). Registro, carta, legatura in carta, cc. 26 Note (1) Annotazione di don Valentino Brugnara, aggiunto dell'ufficiale di stato civile, con cui dichiara chiuso il registro dei nati. 32 serie A 9 (66) Stati delle anime, sec. XX registri 4 Contenuto Il "Liber Status animarum" (o Anagrafe) era un registro che permetteva al parroco di conoscere in modo esatto la composizione, la situazione anagrafica e l'impartizione dei Sacramenti delle famiglie sottoposte alla sua cura al fine di facilitare il suo compito di sacerdote e di ufficiale di stato civile. La compilazione degli stati delle anime venne raccomandata, insieme a quella dei registri dei cresimati e dei morti, dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614. Successivamente diversi concilii e sinodi ordinarono che durante la Quaresima di ogni anno questi libri venissero aggiornati. Queste disposizioni non furono applicate diligentemente nelle parrocchie della diocesi di Trento: prima del XIX secolo infatti si sono conservati pochi registri di questo tipo nonostante le frequenti sollecitazioni provenienti anche dalle autorità civili. Molti sono i vescovi tridentini che, negli atti delle visite pastorali, richiamano l'attenzione su questa lacuna; ma fu il vescovo Celestino Endrici che in occasione della sua prima visita pastorale nella diocesi stilò un formulario in cui si richiedeva, tra l'altro, e per la prima volta in forma esplicita, di segnalare la presenza in parrocchia degli "Status animarum" o "Anagraphes". Nel 1917 il Codice di diritto canonico li rese obbligatori, lasciando alle disposizioni dei vari Ordinari il compito di introdurli e di stilare anche nuovi e più semplici metodi di compilazione. Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, p. 52 (67) Codice di diritto canonico, Roma, 1984 (68) Foglio diocesano per la parte italiana dell'arcidiocesi di Trento, XIII (1929-31), XV (1937-41)., VII, 1905, p. (69) 239 SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri (70) parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989, pp. 277-319 (71) A 9.1 Anagrafe sec. XX prima metà pp. 1-63: anagrafe delle famiglie di Mosana; pp. 64-107: anagrafe delle famiglie di Valternigo; pp. 116-220: anagrafe delle famiglie di Ceola; pp. 234-492: anagrafe delle famiglie di Verla. italiano Registro, carta, legatura in mezza pelle, pp. 497 (bianche molte pp.), con indice delle famiglie di Verla alle pp. 493-497 e indice alfabetico a rubrica delle famiglie di Mosana, Valternigo e Ceola alla fine n.n. 33 (72) A 9.2 "Anagrafe Verla" sec. XX seconda metà italiano Registro, carta, legatura in mezza pelle, pp. 373, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. (73) A 9.3 "Anagrafe Mosana, Valternigo e Ceola" sec. XX seconda metà pp. 1-79: anagrafe delle famiglie di Mosana; pp. 212-348: anagrafe delle famiglie di Ceola. italiano Registro, carta, legatura in mezza pelle, pp. 348 (mancano le pp. 100-151 (1), bianche molte pp.), con indice alfabetico a rubrica delle famiglie di Mosana all'inizio n.n. e indice alfabetico a rubrica delle famiglie di Valternigo e Ceola alla fine n.n. Note (1) A p. 152 si legge: "Consegnate le pagine riguardanti Valternigo al parroco don Erardo Betti di Ville in data 17 novembre 1983. Don Oreste Guarnieri". (74) A 9.4 "Anagrafe vol. I" sec. XX seconda metà italiano Registro, carta, legatura in mezza pelle, pp. 162, con indice alfabetico alla fine n.n. 34 serie A 10 Registri dei consensi paterni, 1857 - 1893 (75) registri 1 Contenuto La serie è formata da un registro sul quale sono verbalizzati per il periodo 1857-1893 i consensi paterni al matrimonio che intendevano contrarre i loro figli minorenni. Consensi paterni dal 31 maggio 1830 al 9 maggio 1857 si trovano in: Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei matrimoni, reg. 1, pp. 139-197. Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 168-169 (76) A 10.1 (77) "Giovo. Registro dei protocolli dei minorenni pel matrimonio, ossia consensi paterni. 1857" 1857 luglio 23 - 1893 dicembre 24 italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 14 n.n. 35 serie A 11 (78) Registri degli sponsali, 1920 - 1942 registri 1 Contenuto Papa Pio X nel decreto "Ne temere" stabilì che dal giorno di Pasqua del 1908 la promessa di matrimonio per essere valida dovesse essere fatta per iscritto, alla presenza del parroco oppure di due testimoni e firmata dai due fidanzati. Tutto questo allo scopo di impedire problemi o controversie che potevano nascere in seguito ad accordi segreti e di evitare litigi o inimicizie tra persone e famiglie. Il decreto era anche in sintonia con il Codice civile austriaco che stabiliva inoltre che la promessa di matrimonio non imponeva alcun obbligo legale né a contrarre il matrimonio né a versare quanto era stato pattuito, nel caso uno dei due fidanzati mancasse alla promessa. Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda Foglio diocesano per la parte italiana dell'arcidiocesi di Trento, XIII (1929-31), XV (1937-41)., a. 1908, n. 3 (79) A 11.1 (80) "Acta sponsalium parrochiae Iugi coepta anno 1920" 1920 dicembre 26 - 1942 agosto 8 italiano Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 94 n.n. 36 serie A 12 (81) Atti matrimoniali, 1770 - 1958 buste 12 Contenuto La documentazione è composta dall'insieme delle pratiche relative ai singoli matrimoni celebrati nella parrocchia. Gli atti, prodotti dagli enti ecclesiastici o civili e dai futuri sposi, variano per genere e quantità a seconda delle epoche e dei governi. Si possono trovare, per esempio, certificati di battesimo e di cresima, esami di religione, attestati di avvenute pubblicazioni, dispense vescovili da impedimenti, permessi politici e militari, consensi paterni. Il permesso politico, introdotto nel Tirolo con il decreto della Cancelleria aulica del 12 maggio 1820, veniva rilasciato dal Comune e doveva dimostrare che lo sposo fosse in grado di mantenere una famiglia mediante l'esercizio di un'attività o fosse garantito da una paga giornaliera. Ai parroci era vietato benedire i matrimoni di coloro che non lo avessero presentato. In seguito alla legge n. 847 del 27 maggio 1929, la documentazione di ogni matrimonio viene raccolta nel bifoglio "Esame dei contraenti", consistente nelle domande da farsi agli sposi secondo il can. 1020 del Codice di diritto canonico, e comprende anche la notificazione al comune dell'avvenuta celebrazione da parte del parroco con la relativa attestazione della sua registrazione nei registri anagrafici comunali. Nelle 12 buste formanti questa serie sono contenuti gli atti raccolti in fascicoli annuali relativi ai matrimoni celebrati nella parrocchia di Verla. Gli atti sono ordinati secondo la numerazione apposta sul registro dei matrimoni. La documentazione contenuta nelle prime quattro buste presenta molte lacune: mancano delle intere annate, mentre in altre mancano gli atti di diversi matrimoni. Alla fine dei fascicoli annuali si può trovare documentazione relativa a matrimoni non celebrati o celebrati fuori parrocchia (ad esempio richieste di pubblicazioni matrimoniali, certificati di nascita e dispense vescovili). Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 174-175 (82) A 12.1 b. 1 (83) Atti matrimoniali 1770 - 1832 Per gli anni 1770- 1811 e 1816 quasi esclusivamente dispense matrimoniali. Mancano gli atti matrimoniali per gli anni 1812-1815, 1817-1818, 1823-1824. latino, italiano Busta, carta, cc. 267 n.n. (84) A 12.2 b. 2 Atti matrimoniali 1833 - 1840 italiano Busta, carta, cc. 372 n.n. 37 (85) A 12.3 b. 3 Atti matrimoniali 1841 - 1855 italiano Busta, carta, cc. 454 n.n. (86) A 12.4 b. 4 Atti matrimoniali 1856 - 1869 tedesco, italiano Busta, carta, cc. 598 n.n. (87) A 12.5 b. 5 Atti matrimoniali 1870 - 1879 italiano Busta, carta, cc. 514 n.n. (88) A 12.6 b. 6 Atti matrimoniali 1880 - 1889 italiano Busta, carta, cc. 681 n.n. (89) A 12.7 b. 7 Atti matrimoniali 1890 - 1899 italiano Busta, carta, cc. 759 n.n. (90) A 12.8 b. 8 Atti matrimoniali 1900 - 1909 italiano Busta, carta, cc. 697 n.n. (91) A 12.9 b. 9 Atti matrimoniali 1910 - 1917 italiano Busta, carta, cc. 402 n.n. 38 (92) A 12.10 b. 10 Atti matrimoniali 1918 - 1939 italiano Busta, carta, cc. 762 n.n. (93) A 12.11 b. 11 Atti matrimoniali 1940 - 1951 italiano Busta, carta, cc. 834 n.n. (94) A 12.12 b. 12 Atti matrimoniali 1952 - 1958 italiano Busta, carta, cc. 863 n.n. 39 serie A 13 Carteggio e atti attinenti all'anagrafe, sec. XVIII inizio - 1951 (95) fascicoli 2 (96) A 13.1 b. 1 Carteggio e atti attinenti all'anagrafe sec. XVIII inizio; 1811 - 1951 Estratti dal registro dei nati (sec. XVIII inizio), tavole alfabetiche per gli atti di nascita e di morte nei distretti di Verla, Palù e Ville (1811), prospetto della popolazione del comune di Giovo (1839), prospetto dei nati nella parrocchia di Giovo dal 1847 al 1871, certificati e notificazioni relativi a nascite, morti e matrimoni avvenuti fuori parrocchia, carteggio matrimoniale, legittimazioni, ecc. italiano Fascicolo, carta, cc. 182 (97) A 13.2 b. 2 Esposti 1833 - 1877 Carteggio e atti provenienti dal Giudizio distrettuale di Lavis e dall'Istituto delle Laste (1) relativo alle modalità di assumere la custodia degli esposti (1833-1874), "note" inviate al parroco di Giovo dall'Istituto delle Laste relative al collocamento degli esposti presso famiglie della parrocchia al fine di annotarne la presenza tra la popolazione e sorvegliarne la cura (1833-1877), prospetti relativi al trattamento e alla salute degli esposti nel distretto parrocchiale (1847-1866). italiano Fascicolo, carta, cc. 143 Note (1) In origine l'istituzione aveva un triplice scopo: brefotrofio, casa di maternità per madri nubili e scuola per levatrici. L'istituto venne eretto in Trento, in località alle Laste, per volontà sovrana e a totale carico dell'erario. L'inizio della sua attività si ebbe dal primo gennaio 1833 e continuò fino al gennaio 1871, quando l'istituto venne trasferito completamente e definitivamente ad Innsbruck. Per approfondimenti su questa istituzione si rinvia alla pubblicazione di Jolanda Anderle, "Maternità illegittima ed esposizione infantile nel Trentino dell'800: il triplice istituto delle Laste", in "Studi trentino di scienze storiche", a. LX, 1981, fasc. II. 40 serie A 14 Registri degli avvisi e delle pubblicazioni, 1935 - 1960 (98) registri 4 Contenuto La serie è composta da quattro registri sui quali venivano annotati gli avvisi da leggersi ai fedeli a conclusione delle principali celebrazioni liturgiche; essi riguardavano l'orario e la scadenza delle funzioni settimanali, lo smarrimento di oggetti rinvenuti e portati in chiesa, l'orario delle confessioni, le attività di preparazione alle feste religiose e altre comunicazioni. (99) A 14.1 "Verla. Avvisi e pubblicazioni. 21.4.1935" 1935 aprile 21 - 1941 luglio 20 italiano Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 59 n.n. (100) A 14.2 "Pubblicazioni" 1941 luglio 27 - 1949 dicembre 25 italiano Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 95 n.n. (101) A 14.3 "Pubblicazioni. Verla 20/4/52" 1952 aprile 20 - 1956 maggio 13 italiano Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 84 n.n. (102) A 14.4 Registro delle pubblicazioni 1956 maggio 20 - 1960 maggio 29 italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 69 n.n. 41 serie A 15 Diari delle messe avventizie, 1864 - 1957 (103) registri 2 Contenuto L'autorità ecclesiastica predispose l'uso di tre diari per la registrazione delle messe: il diario per le messe legatarie, quello per le messe avventizie e il diario personale del sacerdote e ne stilò le norme per la loro compilazione. I diari delle messe avventizie, con quelli delle messe legatarie, dovevano essere custoditi in sacrestia, come stabilito da una comunicazione ai decani del 14 agosto 1804 redatta dal vicario generale del vescovo di Trento Simone Albano Zambaiti che riprendeva quanto enunciato nell'enciclica 'Quamvis iterato' del 4 gennaio 1774. Tali disposizioni vennero confermate dal vescovo Francesco Saverio Luschin nel 1825 (Costituzioni diocesane, 1 marzo 1825). Nei diari delle messe avventizie dovevano essere annotati il numero progressivo delle messe celebrate, la data della celebrazione, l'intenzione e il nome del ministro celebrante. Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 382-386 (104) A 15.1 (105) "Diario delle sante messe. 1864-1885" (tit. dorso) 1864 aprile 23 - 1885 agosto 31 All'interno del piatto anteriore: "Messe di fondazione presso la chiesa parrocchiale", elenco delle messe fondate, sec. XIX seconda metà; sulla carta di guardia: memorie relative a lavori eseguiti per la chiesa (1), ad acquisti di arredi sacri (2), a sacre funzioni (3), 1864 dicembre 25-1886 luglio 20. latino, italiano Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. 182 n.n. Note (1) Demolizione porta maggiore e costruzione nuovo portale in pietra (1865), erezione del nuovo sepolcro (1879). (2) Lampade di ottone, candelieri, tappeto altare maggiore, ecc. (3) Funzioni delle 40 ore (1881), processione (1882), missione (1886). (106) A 15.2 "Diarium missarum" 1950 gennaio 1 - 1957 dicembre 31 latino Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 79 n.n. 42 serie A 16 Registri delle soddisfazioni degli oneri missari, 1948 - 1988 (107) registri 1 Contenuto La serie è formata da un registro sul quale sono annotati gli adempimenti degli oneri missari (dei legati perpetui e temporanei). (108) A 16.1 "Messe legatarie" 1948 - 1988 Registro delle soddisfazioni delle messe a carico del beneficio parrocchiale, del beneficio primissariale Mazzanti, della chiesa parrocchiale e della confraternita del Santissimo Sacramento. italiano Registro, carta, legatura in carta, pp. 50 (bianche molte pp.) 43 serie A 17 Registri di associazioni e opere pie, 1867 - 1978 (109) registri 3 (110) A 17.1 "Congregatio Cordis Jesu" 1867 aprile - 1883; 1903 luglio Registro degli iscritti alla Pia unione del Sacro Cuore di Gesù (1). All'inizio: memoria della fondazione della pia unione e della sua aggregazione alla congregazione romana, [1867]; alla fine: "Al Carmine", elenco di nomi, 1918 febbraio 6. latino, italiano Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 26 n.n. Note (1) Istituita nel 1863 in occasione delle Missioni tenute in parrocchia. (111) A 17.2 Protocollo degli esibiti della Società agricola operaia cattolica 1901 giugno 25 - 1905 agosto 27 italiano Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 45 n.n. (112) A 17.3 "Registro vestizioni e professioni Congregazione Terz'Ordine. Verla" 1950 giugno 25 - 1978 aprile 20 Registro degli iscritti (1). italiano Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 6 n.n. Note (1) Il consenso all'erezione della congregazione fu dato nel 1909 in occasione delle Missioni tenute in parrocchia. 44 serie A 18 (113) Registri di cassa generale, 1932 - 1964 registri 1 Contenuto La serie è formata da un registro in uso al parroco che riporta annotazioni di entrate e uscite di varie amministrazioni presenti in parrocchia sulle quali il sacerdote esercitava il suo controllo. (114) A 18.1 Registro di cassa generale 1932 aprile 20 - 1964 dicembre 31 Registro di cassa relativo alle amministrazioni: - chiesa arcipretale, 1932 aprile 20-1964 dicembre 31; - beneficio Mazzanti, 1932 aprile 20-1964 dicembre 31; - chiesa di Sant'Antonio, 1932 aprile 20-1953 gennaio 17 (con annotazione del 30 marzo 1953) (1); - beneficio Rossi di Mosana, 1932 aprile 20-1957 luglio 23; - oratorio parrocchiale, 1932 aprile 20-1952 ottobre 16; - beneficio Silvestri Bampi, 1932 novembre 5-1941 luglio 1 (con annotazioni dell'8 ottobre 1941 e del 29 marzo 1953) (2). italiano Registro, carta, legatura in tela, pp. 175 (bianche alcune pp.), con elenco delle amministrazioni a p. 1 Note (1) "Con l'anno 1953 entrate e uscite di questo conto (di questa chiesa) passano nel conto della chiesa parrochiale. Verla, 30/3/53. Parroco Giuseppe Endrizzi". (2) "L'amministrazione di questo beneficio Silvestri Bampi fu consegnata con tutto il patrimonio al Reverendissimo Ordinariato di Trento in data 8 ottobre 1941. Verla, 8/10/1941. Pr. Ilario Biasi parroco". Nel 1953 il patrimonio del beneficio "fu congruato". 45 serie A 19 (115) Protocolli degli esibiti, 1881 - 1934 registri 2 Contenuto I protocolli degli esibiti sono registri sui quali devono essere annotati, secondo una numerazione progressiva, gli atti e la corrispondenza in arrivo e in partenza di una amministrazione con l'indicazione della data e del contenuto. Ai parroci venne raccomandata la compilazione di tali registri per una corretta gestione del loro ufficio sia dall'autorità politica, sia da quella ecclesiastica. Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 120-121 (116) A 19.1 (117) "Prospetto degli esibiti ab anno 1880" 1881 gennaio 8 - 1909 agosto 19 italiano Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 142 n.n. (118) A 19.2 "Protocollo parrocchia di Giovo 1909" 1909 agosto 23 - 1934 marzo 22 italiano Registro, carta, legatura in tela, cc. 126 n.n. 46 serie A 20 Carteggio e atti raccolti da don Gino Zulberti, 1483 (copia) - 1958 (119) buste 8 (fascicoli 20, pergamene 6), fascicoli 2 Contenuto La serie è formata da otto buste e due fascicoli originali. La particolarità di questo carteggio sta nel fatto che esso è stato raccolto da don Gino Zulberti, parroco a Verla dal 1903 al 1929. L'intervento del parroco sugli atti dell'archivio parrocchiale ebbe semplicemente lo scopo di riportare un po' di ordine, nel senso materiale del termine, nell'archivio. Questo si percepisce a prima vista dal contenuto di alcune buste, o meglio dire contenitori, non proprio omogeneo. La finalità del parroco era certamente quella di ottenere una sorta di pulizia all'interno dell'archivio parrocchiale raccogliendo il materiale e collocandolo in contenitori. La differenza tra un ordinamento e un ordine sta infatti nel risultato che si ottiene e in questo caso non ci si trova di fronte ad un archivio particolarmente strutturato; va comunque riconosciuto a don Zulberti il merito di essere stato il primo parroco a preoccuparsi dell'archivio parrocchiale e ad avergli dato un ordine che è comunque stato mantenuto dai suoi successori. Nessun altro si adoperò per ordinare l'archivio parrocchiale. L'unica fonte dalla quale è possibile ricavare qualche notizia circa la situazione dell'archivio prima di questo intervento è quella degli atti di consegna. Il primo giudizio in assoluto relativo alla situazione dell'archivio parrocchiale si trova espresso sull'atto di consegna al neo parroco Giovanni Martinelli del 12 luglio 1893, dove si legge che egli ricevette, tra l'altro "i libri dei matrimoni, nati e morti, cresimati ed atti diversi come si trovano nell'archivio che merita di essere riordinati" (1). Giovanni Martinelli rimase parroco di Giovo fino alla morte avvenuta il 16 novembre 1902. Con decreto 23 marzo 1903 veniva eletto parroco di Giovo don Gino Zulberti che il 15 aprile ricevette in consegna la sostanza degli enti ecclesiastici della parrocchia e anche "registri dei nati, matrimoni e morti dal 1580 a tutto oggi consistenti n. 14 tomi; un tomo per l'anagrafe della Parrocchia di Giovo del 1895; registri dei cresimati n. 2" (2). Non si fa menzione d'altro riguardo all'archivio, non si nominano altri registri o atti se non quelli relativi a fondazioni missarie e documenti di credito. Don Gino Zulberti rimase a Verla fino alla primavera del 1929 ed effettuò la riconsegna il 6 maggio dello stesso anno. In questa occasione viene reso un preciso elenco degli "atti dell'ufficio di cura d'anime" consegnati dal parroco e per la prima volta si parla di "teche" (3). vedi anche Fondo Chiesa di Santa Maria Assunta in Verla Fondo Chiesa di Sant'Antonio in Verla. Carteggio e atti per gli anni 1724-1929 si trovano nei fasc. 1.6 e fasc. 3.2. Fondo Cappella della Madonna Addolorata in Mosana. Altra documentazione relativa alla cappella si trova nel fasc. 4. Fondo Confraternita del Santissimo Rosario di Verla. Documentazione relativa alla confraternita per gli anni 1883-1888 si trova nel fasc. 3.4. Fondo Confraternita del Santissimo Sacramento in Verla. Documentazione relativa alla confraternita per gli anni 17461865 si trova nel fasc. 1.7. Fondo Beneficio parrocchiale di Santa Maria Assunta in Verla 47 Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Carteggio e atti, fasc. 7.8, c. 13. (2) Ibidem, c. 16. (3) Ibidem, c. 18. (120) A 20.1 bb. 1-2 "Capitoli sacristano. Chiesa parrocchiale. Fabbriceria. Beneficio parrocchiale. Canonica. Cappella di Sant'Antonio. Confraternita Santissimi. Messe legatarie" 1483 (copia); 1533 (copia); 1706 - 1929 Busta (121) A 20.1.1 b. 1 [Capitoli sacristano] (1) 1812 - 1910 Nomine, capitoli, contratti del sacrestano della chiesa parrocchiale. Fascicolo, carta, cc. 17 Note (1) Titolo desunto dal dorso del faldone. (122) A 20.1.2 b. 1 "Chiesa parrocchiale. Campanile" 1829 - 1860 Carteggio, atti, disegni, note, fatture relativi ai lavori effettuati nella chiesa parrocchiale (1): campanile e benedizione delle nuove campane ([1835]; 1853), nuova porta della chiesa (1853), costruzione dei banchi del coro (1835), costruzione di un cancello di ferro (1845-1846; 1852-1853), costruzione di un padiglione con corona (1856), lavori vari (1829-1860). italiano Fascicolo, carta, cc. 98 Note (1) La documentazione è ordinata secondo un elenco di mano di don Zulberti: "Campane. Porta. Coro. Rastrello di ferro. Chiesa parrocchiale. Padiglione. Corona eiusdem". (123) A 20.1.3 b. 1 "Fabbricieria della parrocchiale" 1807 - 1851 Circolari e carteggio riguardanti la fabbriceria parrocchiale, i fabbricieri e, in generale, l'amministrazione del patrimonio della chiesa parrocchiale. italiano Fascicolo, carta, cc. 51 48 (124) A 20.1.4 b. 1 [Beneficio parrocchiale] (1) 1829 - 1894 Carteggio e atti relativi al debito degli eredi del parroco Stefano Santini (2) verso il beneficio parrocchiale, alla presentazione del conto intercalare, alla decima, all'amministrazione del patrimonio del beneficio parrocchiale, alla determinazione del sussidio di congrua, ecc. italiano, tedesco Fascicolo, carta, cc. 79 Note (1) Titolo desunto dal dorso del faldone. (2) Parroco di Giovo dal 1825 fino alla morte, avvenuta il 16 settembre 1829. (125) A 20.1.5 b. 1 "Canonica. Cantina della chiesa" 1772; 1825 - 1892 Carteggio, atti e disegni relativi a lavori eseguiti nella canonica (1825-1892), carteggio e atti relativi alla cantina della casa, che fu della famiglia Silvestri, concessa alla chiesa parrocchiale (1772; 1842-1873). italiano, latino Fascicolo, carta, cc. 27 (126) A 20.1.6 b. 1 "Cappella di Sant'Antonio Verla" sec. XVIII inizio - 1929 Obbligo dei vicini del colomello di Verla a contribuire "braschato, vino e denaro" (sec. XVIII inizio), concessione della facoltà di costruire la cappella (1724), donazioni, censi, prospetti delle fondazioni e dei conti, carteggio e atti relativi a lavori e all'amministrazione del patrimonio della cappella. Contiene due disegni acquarellati, sec. XX. latino, italiano Fascicolo, carta, cc. 103 (127) A 20.1.7 b. 1 "Confraternita del Santissimo Sacramento" 1746 - 1865 Atti della causa promossa dal parroco Pietro Antonio Bozzetta (1) per la celebrazione di messe (1746-1747), prospetti dei capitali e dei conti, capitoli della confraternita (1802; 1837; 1865), liquidazione dei capitali in occasione della soppressione della confraternita (1811), ecc. latino, italiano Fascicolo, carta, cc. 90 Note (1) Parroco di Giovo dal 1721 fino alla morte, avvenuta il 3 febbraio 1750. 49 (128) A 20.1.8 b. 2 "Messe legatarie" 1483 (copia); 1533 (copia); 1706 - 1926 Carteggio e atti relativi alle messe legatarie e ai legati: testamenti, prospetti e tabelle, documenti di fondazione, documentazione amministrativa, affrancazione di legati, ecc. latino, italiano Fascicolo, carta, cc. 283 (129) A 20.2 b. 3 "Chiesa parrocchiale di Giovo. Documenti e obbligazioni di stato e libro cassa rurale" (1) 1692 - 1953 Carteggio e atti relativi all'amministrazione della chiesa parrocchiale: due "libretti" (2) dei conti dei sindaci (1692; 1701), inventari dei mobili (1738; 1830), registrazioni ipotecarie a favore della chiesa, atti d'asta di "generi solidi e liquidi" (3) della chiesa, prospetto delle entrate derivanti da livelli (1825), prospetti dei capitali (1828), elenco dei debitori morosi (1830), atti relativi alle consegne dei fabbricieri, atti relativi al recupero dei crediti vantati dalla chiesa (4) (1825-1845), inventario dei capitali (1846), quinternetto delle rendite della chiesa parrocchiale per l'anno 1846/47, "insinuazioni" (5) ipotecarie (1870-1872), inventari del patrimonio (1891; 1894; 1930), atti relativi al ricorso contro la decisione ministeriale relativa alla concorrenza del Fondo di religione ai restauri della chiesa parrocchiale (1894-1896), insinuazioni del diritto di pegno per i crediti della chiesa parrocchiale e intavolazioni della cancellazione del diritto di ipoteca (1907-1908), titoli del debito pubblico austriaco (1915-1919), bandi per la vendita di beni immobili (19341935), ecc. italiano Busta, carta, cc. 720 Note (1) Segue, di altra mano: "Ricreatorio. Campane". (2) Si tratta di una sorta di prima-nota "del speso e del cavato" tenuta dai sindaci che poi veniva presentata in occasione della resa di conto annuale. Cfr. Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei conti, reg. 3, c. 104 (rendiconto per l'anno 1692) e c. 121 (rendiconto per l'anno 1701). (3) Mosto, "graspato", frumento e segale. (4) Il Giudizio distrettuale di Lavis delegò Carlo de Giordani alla riscossione dei crediti vantati dalla chiesa. (5) Presentazione dei crediti all'autorità giudiziaria. (130) A 20.3 b. 4 "Patentes reliquiae. Viae Crucis. Maso Franch. Capitoli confraternita Santissimi. Visite decreti" (1) 1710 - 1909 Busta Note (1) La busta, titolata originariamente da don Gino Zulberti, funge in questo caso da contenitore per un nuovo faldone, di recente formazione, che raccoglie documentazione riconducibile alla titolazione originale, con qualche incremento. (131) A 20.3.1 b. 4 "Autentiche reliquie" 1804 - 1871 N. 4 autentiche di reliquie latino 50 Fascicolo, carta, cc. 5 (132) A 20.3.2 b. 4 "Via Crucis a Mosana, Sant'Antonio e Verla. Indulgenza plenaria a Mosana. Erezione Santa Infanzia" 1758; 1868 - 1887 Decreti di erezione della Via Crucis nella chiesa parrocchiale e nella chiesa di Sant'Antonio (1868-1887), concessione di indulgenza (1) (1758), concessione della facoltà di erigere l'Opera per la Santa Infanzia (1887). latino, italiano Fascicolo, pergamena e carta, cc. 10 Note (1) Atto in pergamena descritto di seguito. (133) Pergamena 1 Concessione di indulgenza 1758 luglio 21, Roma Santa Maria Maggiore Clemente XIII concede per sette anni indulgenza plenaria ai fedeli che visiteranno la cappella della Beata Maria Vergine Immacolata situata a Mosana nel giorno della Natività di Maria. Originale, documento di cancelleria papale (breve), latino Documento singolo, pergamena, mm 170 x 435, sul recto annotazione di visto della cancelleria vescovile del 5 settembre 1758; sul verso nota di contenuto, SID (134) A 20.3.3 b. 4 "Autentiche indulgenze" 1746 - 1752 N. 5 concessioni di indulgenze e di altari privilegiati (1) latino Fascicolo, pergamena, cc. 5 Note (1) Atti in pergamena descritti di seguito. Altare privilegiato: altare che può essere arricchito di alcune indulgenze per la celebrazione della messa. (135) Pergamena 1 Concessione di altare privilegiato 1746 agosto 8, Roma Santa Maria Maggiore Benedetto XIV concede per un settennio la facoltà dell'altare privilegiato all'altare di Sant'Antonio di Padova eretto nella chiesa di San Nicolò di Ville di Giovo nel giorno della commemorazione dei defunti e sua ottava. Originale, documento di cancelleria papale (breve), latino Documento singolo, pergamena, mm 165 x 420, SID (136) Pergamena 2 Concessione di indulgenza 1746 agosto 8, Roma Santa Maria Maggiore Benedetto XIV concede per un settennio indulgenza plenaria ai fedeli che visiteranno la chiesa di San Floriano di Valternigo nel giorno della festa di San Floriano. 51 Originale, documento di cancelleria papale (breve), latino Documento singolo, pergamena, mm 160 x 430, sul recto annotazione di visto della cancelleria vescovile del 3 maggio 1747, SID (137) Pergamena 3 Concessione di indulgenza 1747 marzo 7, Roma Santa Maria Maggiore Benedetto XIV concede per un settennio indulgenza plenaria ai fedeli che visiteranno la chiesa della Santissima Trinità di Giovo (1) nel giorno della festa della Santissima Trinità. Originale, documento di cancelleria papale (breve), latino Documento singolo, pergamena, mm 160 x 420, sul recto annotazione di visto della cancelleria vescovile del 3 maggio 1747; sul verso note di contenuto, SID Note (1) Cappella privata di Castel Giovo a Ville di Giovo. (138) Pergamena 4 Concessione di altare privilegiato 1752 aprile 11, Roma Santa Maria Maggiore Benedetto XIV concede per un settennio la facoltà dell'altare privilegiato all'altare del Santissimo Crocefisso eretto nella chiesa parrocchiale di Santa Maria di Giovo nel giorno della commemorazione dei defunti e sua ottava e in un giorno della settimana da stabilirsi dell'ordinario. Originale, documento di cancelleria papale (breve), latino Documento singolo, pergamena, mm 200 x 430, sul recto annotazione di visto e di designazione del giorno della settimana della cancelleria vescovile del 14 aprile 1753, SID (139) Pergamena 5 Concessione di indulgenza 1752 aprile 15, Roma Santa Maria Maggiore Benedetto XIV concede per un settennio indulgenza plenaria ai fedeli che visiteranno la chiesa parrocchiale di Santa Maria di Giovo nel giorno della festa dell'Invenzione e dell'Esaltazione della Croce. Originale, documento di cancelleria papale (breve), latino Documento singolo, pergamena, mm 135 x 430, SID (140) A 20.3.4 b. 4 "Confraternita del Rosario" 1883 - 1888 Aggregazione all'arciconfraternita romana, licenza di erigere la confraternita nella parrocchia di Giovo, "protocollo" di erezione, capitoli. latino, italiano Fascicolo, carta, cc. 20 52 (141) A 20.3.5 b. 4 "Messa al Maso Franch" 1860 - 1894 Atti relativi alla facoltà di celebrare la santa messa nell'oratorio privato di Pietro Franch in località Pian di Castello. italiano Fascicolo, carta, cc. 9 (142) A 20.3.6 b. 4 "Visite pastorali antiche" 1710 - 1891 Atti relativi alle visite del 1710, 1767, 1825, 1833, 1842, 1870 e 1891 (1). italiano, latino Fascicolo, carta, cc. 60 Note (1) Atti relativi alle visite del 1910, 1945, 1954 si trovano in Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Carteggio e atti, fasc. 7.1. (143) A 20.3.7 b. 4 "Missioni" 1862 - 1909 Carteggio e atti relativi alla tenuta di sante missioni (esercizi spirituali) nella parrocchia di Giovo e facoltà di erigere il Terz'Ordine di San Francesco (1). italiano Fascicolo, carta, cc. 16 Note (1) Il consenso fu dato in occasione delle missioni tenute nel 1909. (144) A 20.4 b. 5 "Beneficio Rossi Mosana. Documenti e obbligazioni" 1721 (copia) - 1767; 1837 - 1880; 1911 - 1926 Testamento e codicillo di don Giovanni Rossi da Verla beneficiato a Lavis (1721, copia del 1870), assegnazione dei beni dell'eredità di don Giovanni Rossi per il mantenimento della cappella di Mosana e per la celebrazione delle messe beneficiali (1726, copia del 1824), atti relativi alla "monegaria" (sacrestano) della cappella, convenzione per la celebrazione della messa festiva beneficiale, amministrazione del legato Brugnara annesso al beneficio, nomina dell'amministratore, carteggio e atti amministrativi, inventario del patrimonio della cappella, ecc. italiano Busta, carta, cc. 89 (145) A 20.5 b. 6 "Ville. Palù. Ceola. Valternigo. Pressano e Lavis" 1767 (copia) - 1912 Busta 53 (146) A 20.5.1 b. 6 "Ville" 1767 (copia) - 1905 Convenzione per le funzioni parrocchiali nella chiesa di San Nicolò (1767, copia), atti relativi all'erezione della cappellania esposta (1786-1790), carteggio e atti relativi alla cura delle anime, alle nomine dei cappellani esposti e dei fabbricieri, ai legati, ai benefici, atti di consegna, ecc. latino, italiano Fascicolo, carta, cc. 234 (147) A 20.5.2 b. 6 "Palù. Atti di consegna e atti relativi alle concessioni del cappellano esposto" 1786; 1831 - 1910 Carteggio e atti relativi ai doveri del cappellano esposto, alla sua congrua, ai legati, ai benefici, all'amministrazione della chiesa e della pia causa Mosaner, alla canonica, alla costruzione della nuova chiesa, atti di consegna, ecc. italiano, latino Fascicolo, carta, cc. 209 (148) A 20.5.3 b. 6 Ceola 1796 (copia) - 1912 Carteggio e atti relativi ai legati, al beneficio Brugnara-Devigili, all'amministrazione della chiesa, alla nomina dei beneficiati e degli amministratori, alla costruzione della nuova chiesa e alla cura d'anime. latino, italiano Fascicolo, carta, cc. 101 (149) A 20.5.4 b. 6 "Valternigo" 1837 - 1908 Concessione della facoltà di celebrare la messa nella cappella privata di Antonio Pomarolli, carteggio e atti relativi all'erezione della nuova chiesa dedicata a San Romedio. italiano Fascicolo, carta, cc. 25 (150) A 20.5.5 b. 6 "Pressano" 1815 - 1906 Decreto vescovile riguardante la fornitura degli oli santi ai curati di Pressano e di Lavis, richiesta di informazioni dell'Ordinariato vescovile di Trento in merito alle curazie di Pressano e di Ville, carteggio relativo alle messe legatarie e alla nomina dei curati. italiano Fascicolo, carta, cc. 22 54 (151) A 20.6 b. 7 "Beneficio parrocchiale di Giovo" 1793 (copia); 1813 - 1958 Carteggio e atti relativi all'amministrazione del patrimonio canonicale e alla dotazione del parroco: sollecito dell'Ufficio Pretorio di Lavis rivolto al parroco di Giovo affinché paghi la sua quota di "steora nobile" (1793, copia), atti relativi all'obbligo di esazione della decima delle patate (1813), prospetti degli obblighi delle fondazioni del beneficio parrocchiale, concorrenza alle spese di riparazione della canonica, "nozioni" per lo svincolamento della gleba, rinnovazioni ipotecarie, inventari del patrimonio canonicale, contratti di locazione, atti di compravendita, diffide di pagamento delle imposte, richieste di esenzione dall'imposta sul possesso fondiario, estinzioni di debito, elenchi dei capitali, resoconti (1949-1958), ecc. italiano Busta, carta, cc. 367 (152) A 20.7 b. 8 "Scuole" 1808 - 1894 Circolari di autorità ecclesiastiche e civili, carteggio e atti relativi alle scuole. italiano Fascicolo, carta, cc. 84 (153) A 20.8 b. 8 "Congrua parrocchiale. Patronato cesareo. Beni chiesa. Organo. Cimitero. Facciata chiesa" 1882 - 1946 Carteggio e atti relativi a lavori di restauro e di pulitura, alla riforma, alla requisizione delle canne e al restauro dell'organo (18821946), alla costruzione del nuovo cimitero e alla questione relativa alla sua natura (1) (1885-1898), al restauro della facciata della chiesa parrocchiale (1886-1892), alla dimostrazione della spettanza del diritto di patronato (2) (1888-1890), con appunti e memorie relativi alla parrocchia scritti dal parroco Giulio Vigilio Auchentaller (3). italiano Fascicolo, carta, cc. 107 Note (1) Fondazione confessionale, cioè come parte integrante della chiesa parrocchiale, o fondazione comunale, cioè di esclusiva spettanza del comune di Giovo. (2) Dopo la soppressione della Prepositura di San Michele all'Adige (1803) la presentazione dei parroci di Giovo fu sempre di spettanza del Governo. Il Fondo di religione, che aveva incamerato tutti i beni della Prepositura in applicazione al decreto della Camera aulica del 26 ottobre 1822, era chiamato all'esercizio del diritto di patronato e conseguentemente all'adempimento degli obblighi da esso derivanti. (3) Parroco di Giovo dal 1830 al 1864. (154) A 20 9 b. 9 "Esibiti dall'anno 1891 al 1902 non ordinati e dall'anno 1903-1909 disposti per anno. 1909-1910-1911" 1891- 1909 Corrispondenza dell'ufficio parrocchiale. italiano Busta, carta, cc. 342 55 (155) A 20.10 b. 9 "Esibiti dall'anno 1911-***" 1910 - 1924 Corrispondenza dell'ufficio parrocchiale. italiano Busta, carta, cc. 492 56 serie A 21 (156) Carteggio e atti, 1667 - 1964 buste 4 (fascicoli 17), fascicoli 3 (157) A 21.1 b. 1 Miscellanea 1667 - 1879 Convenzione tra la Prepositura di San Michele e i conti Wolkenstein per le decime che si raccolgono nel territorio di Giovo (1667), atti di privati, cenni storici intorno alla figura di san Lugano scritti da don Giovanni Evangelista Beltrami, curato di Faedo, per gli abitanti di San Lugano in Fiemme (1879), statuto della Confraternita della Madonna del Perpetuo Soccorso in Santa Massenza (1879), ecc. Contiene due fotografie di sacerdoti in b/n. italiano, latino Fascicolo, carta, cc. 296 (158) A 21.2 b. 1 Carteggio e atti 1715 - 1953 Prospetti dei capitali delle fondazioni parrocchiali, calendario delle sacre funzioni, consacrazione della chiesa di San Floriano (18021803), corrispondenza con le autorità, trascrizioni di circolari relative alle tasse alunnatiche, notificazioni relative a disposizioni testamentarie, nullaosta dell'Ordinariato all'erezione della Congregazione delle madri di famiglia, licenza di tenere nella parrocchia di Giovo le conferenze casuistiche, distribuzione ai poveri dei proventi di una multa, note, appunti, ecc. italiano Fascicolo, carta, cc. 155 (159) A 21 3 bb. 2-3 (1) "Pastorali e notificazioni del vescovo e Curia" 1760 - 1908 Lettere pastorali, circolari, ordinanze, notificazioni provenienti dall'autorità vescovile e da autorità ecclesiastiche. italiano, latino Busta, carta, cc. 853 Note (1) L'unità è divisa in due contenitori: cc. 1-223 (1760-1835) b. 2; cc. 224-853 (1835-1908). (160) A 21.4 b. 4 "Ordini vescovili e governiali sotto Maria Teresa e Giuseppe II" 1780 - 1789 Copie, traduzioni ed estratti di ordini e decreti vescovili e del governo. italiano, latino Fascicolo, carta, cc. 108 57 (161) A 21.5 bb. 5-6 (1) Circolari 1782 - 1896 Circolari, ordinanze, disposizioni e decreti provenienti da autorità politiche e civili. tedesco, francese, italiano Busta, carta, cc. 656 Note (1) L'unità è divisa in due contenitori: cc. 1-291 (1782-1818) b. 1; cc. 292-656 (1819-1896) b. 2 (162) A 21.6 b. 7 "Ricreatorio. Decreti di nomina. Beneficio Mazzante (vedi ACLI). Lavori di restauro in chiesa. Sacristano e organista. Campane e campanile. Asilo. Coro. Orologio. Pesca di beneficenza. Ceola erezione a parrocchia. Messa vespertina Mosana" (1) 1832 - 1963 Busta Note (1) I titoli sono di mani diverse, variamente aggiunti o cassati. (163) A 21.6.1 b. 7 Ricreatorio 1902 - 1926 Mandati di pagamento per l'erigendo ricreatorio (1902-1903), avvertenze relative alle modalità di pagamento delle tasse (1922; 1926). italiano Fascicolo, carta, cc. 56 (164) A 21.6.2 b. 7 "Decreti di nomina e investiture del parroco" 1929 - 1953 latino, italiano Fascicolo, carta, cc. 14 (165) A 21.6.3 b. 7 "A.C.L.I." 1952 - 1958 Atti relativi alla casa per il circolo ACLI di Verla, fabbricata su un terreno di proprietà del beneficio parrocchiale (1). italiano Fascicolo, carta, cc. 31 Note (1) Cfr. STENICO R., Giovo. Comune e pieve ..., op. cit., p. 475. 58 (166) A 21.6.4 b. 7 "Lavori di restauro in chiesa" 1928 - 1954 Preventivi, contributi alle spese, carteggio con le autorità. italiano Fascicolo, carta, cc. 33 (167) A 21.6.5 b. 7 "Santese e organista e capocoro Verla" 1832 - 1960 Carteggio e atti relativi al coro parrocchiale (1832-1893; 1950), all'organista (1833; 1891-1958), al sacrestano (1911-1960). italiano Fascicolo, carta, cc. 65 (168) A 21.6.6 b. 7 "Campane" 1916 - 1943 Carteggio e atti relativi alle campane della chiesa parrocchiale e delle chiese filiali: requisizioni belliche, rifusioni, consacrazioni. tedesco, latino, italiano Fascicolo, carta, cc. 125 (169) A 21.6.7 b. 7 "Restauro campanile" 1940 - 1963 Atti relativi ai lavori di restauro del campanile e all'acquisto dell'orologio. italiano Fascicolo, carta, cc. 22 (170) A 21.6.8 b. 7 "Asilo" 1886 - 1930 Carteggio e atti relativi all'apertura e alla gestione dell'asilo infantile in Verla. italiano Fascicolo, carta, cc. 79 (171) A 21.7 b. 8 "Visita pastorale. Messe legatarie. Perdon d'Assisi. Corrispondenza col Comune e enti locali. ACLI. Affari chiesa. Canonica. Eredità Maria Monauni. Beneficio parrocchiale. Eredità Maria Pomarolli. Riconsegne. Fassioni. Dichiarazione dei redditi. Imposte. Binazione. Cooperatore. Veglia pasquale. Pensione" (1) 1883 - 1964 Busta Note (1) I titoli sono di mani diverse, variamente aggiunti o cassati. 59 (172) A 21.7.1 b. 8 Visite pastorali 1910 - 1954 Atti relativi alle visite del 1910, 1945, 1954. (1) Contiene copia dei decreti relativi all'erezione in parrocchia delle curazie di Ceola (1945) e di Palù (1946). italiano, latino Fascicolo, carta, cc. 22 Note (1) Atti relativi alle visite effettuate dal 1710 al 1891 si trovano in Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Carteggio e atti raccolti da don Gino Zulberti, fasc. 3.6. (173) A 21.7.2 b. 8 "1. Messe legatarie 2. Indulgenza del Perdon d'Assisi 3. Permesso per triennio incenso messe solenni senza leviti" 1925; 1950 - 1954 Concessione dell'indulgenza della Porziuncola (1925), atti relativi a riduzioni e sanatorie di messe legatarie. latino, italiano Fascicolo, carta, cc. 20 (174) A 21.7.3 b. 8 "Corrispondenza col Comune e enti locali" 1949 - 1964 Corrispondenza col Comune relativa alle richieste di contribuzioni. italiano Fascicolo, carta, cc. 14 (175) A 21.7.4 b. 8 "Chiesa" 1928; 1952 - 1954 Domanda di erezione della chiesa di Verla in arcipretale, riconoscimento del titolo di "immobile storico" per la chiesa parrocchiale, rettifica dei confini della parrocchia di Lavis. italiano Fascicolo, carta, cc. 8 (176) A 21.7.5 b. 8 "Casa canonica permuta" 1945 - 1953 Carteggio e atti relativi alla permuta della vecchia casa canonicale con un nuovo edificio. italiano Scatola, carta, cc. 17 60 (177) A 21.7.6 b. 8 "Eredità Monauni Maria nata Ress" 1947 - 1959 Atti relativi all'eredità lasciata da Maria Ress in Monauni di Verla. italiano Fascicolo, carta, cc. 30 (178) A 21.7.7 b. 8 "Eredità Pomarolli" 1883 - 1958 Atti relativi all'eredità lasciata da Giovanni fu Cristoforo Pomarolli di Verla. italiano Fascicolo, carta, cc. 75 (179) A 21.7.8 b. 8 Atti di consegna 1892 - 1953 italiano Fascicolo, carta, cc. 77 (180) A 21.7.9 b. 8 "Cooperatori" 1887 - 1891; 1932 - 1958 Comunicazioni relative alla destinazione dei cooperatori. italiano Fascicolo, carta, cc. 8 61 Ente Beneficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla (181) [1145] - 1987 gennaio 24 Luoghi Verla (Giovo) Altre forme del nome Beneficio parrocchiale di Giovo Archivi prodotti Fondo Beneficio parrocchiale di Santa Maria Assunta in Verla Storia La pieve di Giovo era sottoposta al patronato della Prepositura di San Michele all'Adige e fino alla sua soppressione (1803) i pievani e i curati della parrocchia erano scelti fra i canonici del convento. I pievani venivano sostentati direttamente dalla Prepositura alla quale erano devoluti diritti delle decime e delle quarte di terre e prati appartenenti alla pieve di Giovo. Il pievano di Giovo era dunque un beneficiato della Prepositura di San Michele e da essa riceveva il necessario per il suo sostentamento. Le sue entrate erano costituite da decime di grano e "graspato", da affitti, da corresponsioni della comunità e di privati; le uscite erano utilizzate per il mantenimento del cooperatore, per il pagamento delle imposte e per tutte le spese di ordinaria manutenzione della canonica. Con la soppressione del convento il patronato sulla parrocchia di Giovo passò al Governo. Il Fondo di religione, che aveva incamerato tutti i beni della Prepositura, era chiamato all'esercizio del diritto di patronato e conseguentemente all'adempimento degli obblighi da esso derivati. Per il mantenimento del parroco il Fondo cedette a titolo di congrua i 3/5 della decima in generi che percepiva nel comune di Giovo e alcuni livelli. Il parroco esercitava inoltre il diritto di stola (1) in tutta la comunità di Giovo e a lui spettavano i diritti dei matrimoni, delle pubblicazioni e delle attestazioni anagafiche. Nel 1851, con l'abolizione e la reluizione delle decime e dei livelli, il Governo smise di corrispondere la sua parte. Il parroco restò quindi privo di ogni sussistenza e il Comune, per poter avere il proprio sacerdote, deliberò di contribuire al mantenimento del parroco e del suo cooperatore. Il comune di Giovo stipulò con il parroco uno speciale contratto fissando un importo per il suo mantenimento. I contratti venivano stipulati "ad personam" e avevano carattere provvisorio e come tali vennero rinnovati fino al 1892, fine del mandato di don Carlo Collini (2). Da quel momento il Comune interruppe la sua contribuzione. La Procura di Finanza di Innsbruck interpretò però questo impegno come un obbligo permanente e intimò al comune di Giovo il pagamento della congrua. A quel tempo il patrimonio del beneficio era costituito da capitali presso privati, dalla canonica, dall'orto e da pochi prati. Nel 1894 il capocomune e il parroco promossero una vertenza per il riconoscimento dell'obbligo di mantenimento al Fondo di religione. Alla fine dello stesso anno la Luogotenenza di Innsbruck riconobbe infatti le ragioni del Comune e l'obbligo del Governo nel corrispondere la congrua al parroco di Giovo. Alla fine del XIX secolo il patrimonio del beneficio parrocchiale era ridotto esclusivamente alla casa canonicale con l'orto e ad alcuni prati. 62 Nel 1947 la vecchia canonica fu ceduta a privati che come pagamento costruirono la nuova casa del parroco, la cui manutenzione spettava al Comune. Il patrimonio beneficiale continuò a ridursi e nel 1954, in occasione della visita pastorale, il parroco riferiva che "il beneficio possiede un prato di 4679 mq e un vigneto di 1877 mq. Non vi sono questue per il parroco. Il parroco, grazie al compenso religioso per le ore di scuola, può vivere" (3). In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986, l'ente beneficio parrocchiale è stato soppresso e i suoi beni (con tutte le relative pertinenze, accessioni, comproprietà, diritti, servitù e ipoteche) sono stati assegnati all'ente Parrocchia di Verla; a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente beneficio parrocchiale ha perso la personalità giuridica civile. Funzioni, occupazioni e attività Una precisa definizione dei benefici, e tra questi del beneficio parrocchiale, come enti giuridici si ha solo con il Codice di diritto canonico del 1917. Il can. 1409, infatti, lo definisce come "un ente giuridico costituito o eretto in perpetuo dall'autorità ecclesiastica, composto di un ufficio sacro e del diritto di percepire i redditi della dote, spettanti all'ufficio". Il beneficio era dunque costituito da due elementi: uno definito "spirituale", cioé l'ufficio sacro, e l'altro "materiale", la dote annessa. L'origine dei benefici si deve ricercare nelle prime fasi della cristianizzazione quando il vescovo distribuiva le offerte dei fedeli al clero, ai poveri e alle chiese. I sacerdoti rurali godevano, a loro volta, dell'usufrutto dei diritti feudali o prestazioni reali. Soltanto verso l'XI secolo i benefici divennero perpetui. La dote del beneficio poteva essere costituita da beni mobili o immobili, come campi, vigneti, boschi, pascoli, case e in seguito titoli del debito pubblico o titoli di stato; da prestazioni certe e obbligatorie da parte di famiglie o persone morali, come le decime, assegni dal Comune; da offerte sicure dei fedeli spettanti al beneficiato come le tasse o quotazioni liberamente assunte; dai diritti di stola, nei limiti delle tasse diocesane o della legittima consuetudine. Il beneficio parrocchiale aveva annessa la cura d'anime era perciò un beneficio curato: in analogia con gli uffici ecclesiastici anche i benefici potevano distinguersi in riservati e di libera collazione, elettivi e di giuspatronato. L'erezione era l'atto legittimo con cui la competente autorità ecclesiastica costituiva il beneficio. La fondazione consisteva invece nella costituzione della dote beneficiaria. Il beneficio non si poteva erigere se non aveva una dote stabile e conveniente, con redditi perpetui. Una forma particolare di conferimento del beneficio era quella preceduta dalla presentazione del candidato da parte di un patrono (comunità, padronato, famiglia, clero regolare, re, governo). Nel Trentino, in seguito alla secolarizzazione del principato vescovile, tutti i benefici esistenti nel territorio e non soggetti già a un patronato privato, divennero di patronato cesareo. Solo con il Concordato del 1929 (art. 25) lo stato italiano rinunciò alla prerogativa sovrana del regio patronato sui benefici maggiori e minori, che gradualmente decaddero. Con la nomina e il conferimento del beneficio e con la regolare consegna dei beni componenti la dote, il parroco otteneva la legittima rappresentanza per l'esercizio del suo diritto di usufrutto delle temporalità del beneficio. In quanto rappresentante dell'ente egli aveva inoltre l'obbligo di difendere e assicurare l'integrità del patrimonio e di amministrarlo sotto la sorveglianza dei vescovi, dei patroni e dello stato. Nel corso dei secoli le rendite di alcuni benefici parrocchiali vennero a poco a poco assottigliandosi fino a non essere sufficienti al mantenimento del beneficiato. I governi dovettero perciò provvedere stabilendo congrue e supplementi di congrue a carico dei Comuni o di altri enti. L'istituto del beneficio ecclesiastico fino al Concilio Vaticano II ha costituito il principale strumento tecnico per procurare il sostentamento del clero; il Concilio pervenne alla decisione che esso doveva "essere abbandonato, o almeno riformato a fondo" ("Presbyterorum Ordinis", decreto 7 dicembre 1965 § 20). Così il Codice di diritto canonico del 1983 ha prefigurato (CIC 1983, can. 1272 § 2) la 63 costituzione dell'Istituto diocesano per il sostentamento del clero e ha chiamato la Conferenza episcopale alla graduale devoluzione di redditi e per quanto possibile della dote stessa beneficiale all'istituto. Contesto generale Diocesi di Trento Fonti normative Codice di diritto canonico (1983) (182) Legge 20 maggio 1985, n. 222 (183) Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente (184) riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Parrocchie e curazie Note (1) Diritto esercitato sulla tumulazione di adulti e bambini. In seguito la sepoltura dei fanciulli verrà riservata al cooperatore. (2) Parroco di Verla dal 1866. (3) Cfr. Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Carteggio e atti, fasc. 7.1. 64 fondo B Beneficio parrocchiale di Santa Maria Assunta in Verla, 1682 - 1937 (185) fascicoli 2 Soggetti produttori Beneficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, [1145] - 1987 gennaio 24 (186) Lingua Italiano, Latino Documentazione collegata vedi anche Fondo Chiesa di San Nicolò in Ville di Giovo. Due urbari e atti del beneficio parrocchiale per gli anni 1842-1884 si trovano in Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei conti, reg. 4. Serie Carteggio e atti raccolti da don Gino Zulberti 65 serie B 1 (187) Carteggio e atti, 1682 - 1937 fascicoli 2 (188) B 1.1 b. 1 "Fassioni beneficio" 1682 - 1937 Fassioni delle rendite del beneficio parrocchiale e carteggio e atti relativi alla compilazione delle fassioni per il completamento della congrua del parroco. italiano, latino Fascicolo, carta, cc. 339 (189) B 1.2 b. 1 'Instrumenta' 1694 - 1800 Locazioni perpetue, compravendite, censi, ecc. latino, italiano Fascicolo, carta, cc. 184 66 Ente (190) Chiesa di Santa Maria Assunta ante sec. XI - 1987 gennaio 24 Luoghi Verla (Giovo) Archivi prodotti Fondo Chiesa di Santa Maria Assunta in Verla Storia Alla conclusione dei lavori di costruzione dell'attuale chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, nel 1779, l'antica chiesa pievana col suo campanile e il cimitero venne rasa al suolo. Scomparve ogni traccia riguardo la sua ubicazione, che secondo la ricerca di padre Remo Stenico è da individuare all'inizio del paese (venendo da Lavis), nella valletta del rio Molini, in località detta "alla giesia" o "alle giesie" (1). L'antica chiesa pievana risaliva certamente a prima dell'anno Mille e aveva come titolare Santa Maria. Fu probabilmente ampliata nel corso del XV secolo; da una pergamena conservata nell'archivio parrocchiale (2) si ha notizia della sua consacrazione avvenuta il 10 ottobre 1501 insieme ai quattro altari dedicati alla Beata Vergine Maria, a Sant'Antonio abate, a San Giovanni Battista e a Santa Apollonia; nello stesso atto vi è notizia della consacrazione del suo cimitero avvenuta il giorno seguente. Un nuovo altare dedicato alla Santa Croce fu consacrato il 19 ottobre 1573 (3). La chiesa fu sempre sotto il titolo di Santa Maria; la dedicazione all'Assunta compare per la prima volta nel 1710, negli atti visitali (4). In quell'occasione venne rilevato che la chiesa presentava dei cedimenti strutturali, "disdicevoli fessure" che si invitava a riparare, riconoscendo comunque la necessità di costruire una nuova chiesa, meno isolata rispetto al centro abitato e più vicina all'abitazione del parroco che risiedeva nel centro di Verla. Già dal 1706 si discuteva "per la nova fabrica parochiale in sito proprio vicino alla villa di Verla" (5), ma soltanto nel gennaio del 1763 la Regola generale deliberò di costruire la nuova chiesa nel paese di Verla. Nella primavera del 1766 fu acquistato il terreno e la cerimonia della posa della prima pietra avvenne il 2 luglio 1766 (6). Fra i presenti, oltre le autorità ecclesiastiche e tutto il clero locale, anche i rappresentanti della Comunità, i direttori della fabbrica, Francesco Tieffentoler e Michele Clementi e l'architetto milanese Pietro Bianchi. L'anno seguente, in occasione della visita pastorale, venne infatti rilevato che la costruzione della nuova chiesa era già iniziata (7), costruzione che però si protrasse per tredici anni. Ai primi di aprile del 1779 la Regola generale deliberò di trasportare il tetto della vecchia chiesa pievana nella nuova fabbrica e con esso anche tutto ciò che poteva risultare utile nella nuova chiesa. Dall'Ufficio spirituale di Trento era inoltre giunto l'ordine di trasferire le sacre funzioni nella cappella della Madonna dell'Aiuto fino alla conclusione dei lavori. Il 28 aprile il Santissimo fu accompagnato in processione nella chiesetta di Verla: da questo momento la vecchia chiesa pievana fu privata della sua funzione di chiesa della pieve di Giovo. Privato del tetto e di ogni suo arredo, l'edificio fu demolito. Dal 28 aprile fino al 5 settembre 1779 la chiesetta della Madonna dell'Aiuto, che si trovava nell'abitato di Verla, divenne la sede liturgica della pieve di Giovo (8). A settembre la nuova chiesa parrocchiale era pronta per essere usata nelle funzioni, ne abbiamo testimonianza indiretta dalla registrazione di un battesimo avvenuto il 7 settembre 1779: 67 "Joannes Nicolaus (...) Clementi (...) baptizatus fuit primus in Ecclesia S. Mariae noviter errecta a me Theobaldo Cristiano Larch (...) parocho" (9). L'11 settembre 1833 il vescovo Saverio Luschin la consacrò. La chiesa non era però completamente ultimata e molti lavori restavano ancora da fare, come per esempio la finitura in marmo per il pavimento, la costruzione dei banchi, l'acquisto di arredi sacri (10). Ancora nel 1842 il parroco, in occasione della visita pastorale, lamentava che la chiesa parrocchiale "manchi di quei ornamenti che si converrebbe al suo decoro. Causa di ciò furono le spese incontrate per la fabbrica del nuovo attuale tempio e lo stato pessimo del suo patrimonio (...) che impedirono di avere e mantenere decorosamente gli arredi al sacro culto spettanti" (11). Nella relazione per la visita del 1870 si legge che "la chiesa parocchiale in quanto a fabbricato è in ottimo stato, in quanto ad arredi sacri ne ha varii ma di poco valore" (12). Per tutto l'Ottocento vennero effettuati diversi acquisti e compiuti vari lavori, tra i più significativi la collocazione del nuovo portale in pietra nel 1865, la costruzione di una nuova gradinata davanti alla chiesa nel 1873, la sistemazione sulla facciata della chiesa di tre statue in pietra nel 1886, la riparazione del tetto nel 1897. Nel 1906 l'interno della chiesa subì un totale restauro, reso necessario dai troppi deterioramenti. Tutte le spese di manutenzione della chiesa furono sempre affrontate con contribuzioni dei fedeli o con questue periodiche (13); la chiesa non possedeva alcun fondo stabile destinato alla sua fabbrica. Nel 1945 il parroco dichiarò nel questionario per la visita pastorale che, riguardo la chiesa, "il patrono è il Fondo di religione; le spese spettano 2/5 al Comune, 1/5 al Governo (...). I muri della chiesa sono solidi, ma risentono in basso dell'umidità" (14). La chiesa venne restaurata nel 1967 proprio per ovviare ai danni causati dalle molte infiltrazioni d'acqua. Nel 1952 la Soprintendenza ai monumenti e gallerie della Venezia Tridentina di Trento ha inserito la chiesa parrochiale di Verla come immobile storico di proprietà privata. In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986, l'ente chiesa parrocchiale è stato soppresso e ad essa succedono, in tutti rapporti attivi e passivi, la parrocchia di San Nicolò in Ville di Giovo per quanto concerne i beni così iscritti al Libro fondiario di Trento: C.C. GIOVO P.T. 844 (p.edif. 527), la parrocchia di San Valentino in Palù di Giovo per quanto concerne i beni così iscritti al Libro Fondiario di Trento: C.C. GIOVO P.T. 844 (p.edif. 137) e la Parrocchia di Santa Maria Assunta in Verla per quanto concerne il residuo patrimonio. A decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente chiesa parrocchiale ha perso la personalità giuridica civile. Funzioni, occupazioni e attività Il curatore d'anime era il legittimo amministratore della sostanza della chiesa curata, come anche delle chiese annesse e di tutte le fondazioni istituite a favore delle stesse. Il patrimonio della chiesa era costituito dagli apparati, dagli utensili, dagli arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali, introiti, diritti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati. Il parroco svolgeva la sua attività di responsabile amministrativo affiancato dai fabbricieri (detti anche sindaci o massari), quali rappresentanti della comunità. L'istituzione e l'azione dei fabbricieri vennero disciplinate da un decreto napoleonico del 26 maggio 1807: venivano nominati per decreto ministeriale o prefettizio, erano generalmente tre per ciascuna chiesa e duravano in carica cinque anni. Nella diocesi di Trento venne emanata nel 1865 una normativa relativa all'amministrazione delle chiese che disciplinava, tra l'altro, anche il rapporto del curatore d'anime coi fabbricieri. Il primo era considerato l'organo 68 ecclesiastico dell'amministrazione e a lui competeva la principale direzione; i fabbricieri gli erano affiancati "tanto allo scopo di prestargli assistenza, quanto nella loro qualità di rappresentanti della comunità ecclesiastica (...). Tanto il curator d'anime che i fabbricieri devono sempre aver cognizione di quanto concerne l'amministrazione". I fabbricieri venivano di regola proposti al curatore d'anime; il loro ufficio durava due anni, salvo la possibilità di essere riconfermati. Dal 1874 (Legge 7 maggio 1874, Boll. Leggi dell'Impero n. 50) spettava al decano il diritto di nominare i fabbricieri proposti dalla comunità. Le fabbricerie erano perciò organi amministrativi dipendenti dall'autorità ecclesiastica, ai quali era demandata l'amministrazione dei beni temporali di una chiesa, con esclusione di qualsiasi ingerenza nelle questioni di culto. Anche il Codice di diritto canonico del 1917 (cann. 1183-1184) contemplava espressamente la fabbriceria, escludendola però da molte ingerenze (elemosine di messe, ordine della chiesa e del cimitero, disposizione e custodia dei libri parrocchiali, ecc.). Lo stesso Codice conferiva alla chiesa personalità giuridica, con il diritto di acquistare, ritenere, amministrare liberamente ed indipendentemente da ogni potere civile beni temporali per il conseguimento dei propri fini (can. 1495). Dove mancava la fabbriceria, l'amministratore unico era il rettore della chiesa, sotto l'esclusivo controllo dell'Ordinario. Il parroco o rettore della chiesa, che faceva sempre parte di diritto della fabbriceria, per la natura stessa dell'ente ne era il presidente. Il Concordato del 1929 e il regio decreto del 26 settembre 1935 ridimensionarono ulteriormente la rilevanza delle fabbricerie. L'ente chiesa parrocchiale è stato soppresso in seguito all'applicazione degli adempimenti in materia di revisione concordataria seguiti alla legge 20 maggio 1985 n. 222, e all'entrata in vigore del relativo regolamento di esecuzione (decreto 13 febbraio 1987, n.33), in particolare in seguito all'approvazione dei decreti con i quali è stata stabilita la sede e la denominazione dei nuovi enti parrocchia. Contesto generale Diocesi di Trento Fonti normative Norme per l'amministrazione del patrimonio delle chiese e dei benefici nonché delle fondazioni (191) ecclesiastiche nella diocesi di Trento Codice di diritto canonico (1983) (192) Legge 20 maggio 1985, n. 222 (193) Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente (194) riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Atti visitali ADT, Parrocchie e curazie Bibliografia STENICO R., Giovo. Comune e pieve. Verla capoluogo, Edizioni Biblioteca PP. Francescani, Trento, 1985 (195) STENICO R., La Chiesa della Madonna dell'Aiuto in Verla-detta di S. Antonio, Verla di Giovo, 1985 (196) 69 Note (1) Cfr. STENICO R., Giovo. Comune e pieve. Verla capoluogo, p. 328 e segg. (2) Cfr. Pergamene dell'archivio parrocchiale di Verla, perg. 28. (3) Ibidem, perg. 73. (4) Cfr. ADT, Atti visitali, n. 32, c. 114. (5) Cfr. Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla, Carteggio e atti, fasc. 1, c. 309. (6) Memoria della cerimonia si trova in: Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei nati e battezzati e dei morti, reg. 1. (7) Cfr. ADT, Atti visitali, n. 69, c. 5. (8) Cfr. STENICO R., La chiesa della Madonna dell'Aiuto in Verla, detta di Sant'Antonio, Verla, 1985. (9) Cfr. Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei nati e battezzati e dei morti, reg. 1. (10) Quando fu ultimata la costruzione della chiesa si pensò anche ad innalzare il campanile: i lavori iniziarono ufficialmente nel 1799, ma procedettero a rilento e con diverse interruzioni. La torre campanaria fu conclusa solo nel 1853; il 23 dicembre vennero innalzate sul nuovo campanile cinque campane. Nel 1957 si installò anche l'orologio. (11) Cfr. Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Carteggio e atti raccolti da don Gino Zulberti, fasc. 3.6. (12) Ibidem. (13) La questua delle "gallette" (bozzoli) venne praticata fino al 1942; la questua di uva durante il periodo della vendemmia era ancora in uso negli anni Sessanta. (14) Cfr. Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Carteggio e atti, fasc. 7.1. 70 fondo C Chiesa di Santa Maria Assunta in Verla, 1385 - 1958 (197) registri 16, quaderni 3, buste 1, fascicoli 3 Soggetti produttori Chiesa di Santa Maria Assunta, ante sec. XI - 1987 gennaio 24 (198) Lingua Latino, Italiano Documentazione collegata vedi anche Serie Carteggio e atti raccolti da don Gino Zulberti Fondo Cappella della Madonna Addolorata in Mosana. Lo stato patrimoniale relativo al 1845 si trova in Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla, Urbari, reg. 5, c. 9v. 71 serie C 1 (199) Urbari, 1385 - 1838 registri 2, quaderni 3 Contenuto Per la corretta e vigile amministrazione dei beni della chiesa e per dimostrare la regolarità della gestione del patrimonio, si faceva uso di un particolare tipo di registro chiamato "inventarium" o "urbarium". In esso si registravano i fondi, gli stabili e i capitali di proprietà di un ente, la loro estensione, la rendita annuale, il nome dei locatari, le scadenze dei pagamenti degli interessi, la durata delle locazioni, le ipoteche, le garanzie ed eventuali altre annotazioni. (200) C 1.1 "Ficta ecclesiae Sanctae Mariae de Zovo" (tit. int.) 1385; 1454 latino Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 5 n.n. (201) C 1.2 "Urbario de livelli et affitti affrancabili di vino, grano et oglio, denari et beni stabili della chiesa parochiale di Santa Maria di Giovo renovato sotto la cura del molto reverendo signor don Pietro Fiemozo piovano et canonico regolare, et soto la administrazion del honorando ser Gasper Pomarol de Verla sotto l'ano di nostro Signore 1653" (1) (tit. int.) [1653] (con integrazioni e annotazioni fino al 18 febbraio 1767) Sulla carta di guardia: annotazione relativa alla pubblicazione dei decreti visitali, 1711 aprile 19. italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 72 n.n. Note (1) Sotto il titolo: "Qual urbario fu accopiato per Benedetto Mosaner et Dominico Caldera de Palù della nostra pieve de Giovo". (202) C 1.3 "Urbario delli livelli ed affitti che vengono pagati alla venerabile chiesa di Santa Maria di Giovo, come da investiture ed istromenti registratti in libri A e B" (1) 1759 (con annotazioni fino al 1777) Urbario relativo a livelli e affitti nelle frazioni di Lavato e Vesino. italiano Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 12 Note (1) Cfr. Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla, Registri delle locazioni, regg. 3-4. 72 (203) C 1.4 "Urbario della venerabile chiesa parochiale di Santa Maria di Giovo formato l'anno 1786" (tit. int.) 1786 (con annotazioni del 1790 e 1793) All'inizio: avvertenze relative alla formazione dell'urbario, 1786; alla fine: "Altri avertimenti" relativi alla consultazione dell'urbario e "per il massaro o sia sindico parochiale", 1786; approvazione e sottoscrizione dell'urbario da parte del parroco e dei sindaci, 1786 dicembre 4. italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 34 n.n. Segnature precedenti: Libro D (1) Note (1) Cfr. Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei verbali di liquidazione, introduzione alla serie. (204) C 1.5 "Urbario di questa chiesa parrocchiale di Verla compilato nell'anno 1838" 1838 Urbario dei livelli e degli affitti. A c. 7v: "Confronto" dei saldi di cassa fra i resoconti degli anni 1838-1843, s.d.; note relative all'amministrazione, 1854-1859; a c. 9v: "Cappella di Mosana", stato patrimoniale relativo all'anno 1845, s.d.; a c. 10v: "Annui onorari", elenco delle spettanze relativamente alle mansioni, s.d.; all'interno della coperta: note varie di carattere amministrativo, [1839]-1850. italiano Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 10 73 serie C 2 (205) Registri delle locazioni, 1580 - 1825 registri 4 (206) C 2.1 "Chiesa parrocchiale. Inventario 1580" (tit. dorso) 1580 marzo 7 - 1756 gennaio 30 A c. 30: "Livelli annui quali si pagano alla Confraternita della cera (1) nella chiesa de Santa Maria de Zovo et hora è compreso con la Compagnia dell'Altar del Santissimo Rosario nella ditta chiesa", s.d.; alle cc. 70v-72r: estratti del testamento di don Giorgio Mazzanti e del documento di fondazione della primissaria da lui istituita, 1638 agosto 11 (copia). latino, italiano Registro, carta, legatura in pelle, cc. 72 (bianche alcune cc.), con indice alfabetico parziale dei debitori a rubrica all'inizio n.n. Note (1) Società che preparava i ceri per la chiesa e per i privati per portarli nei funerali e nelle processioni. Nel Seicento una prescrizione vescovile consigliava l'aggregazione dei suoi soci alla Confraternita del Santissimo Rosario. Cfr. STENICO R., Giovo. Comune e pieve. Verla capoluogo, Trento, 1985, pp. 316-317. In archivio è presente un atto di compravendita del 1507 in cui viene nominata la Confraternita dei Ceri. Cfr. Pergamene dell'archivio parrocchiale di Verla, perg. 29. (207) C 2.2 "1674. Investiture della venerabile chiesa parochiale di Santa Maria di Giovo" 1674 marzo 28 - 1674 settembre 24; 1677 novembre 27 (con annotazioni fino al 31 maggio 1824) latino Registro, carta, legatura in carta, cc. 75 Segnature precedenti: Libro C (1) Note (1) Cfr. Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei verbali di liquidazione, introduzione alla serie. (208) C 2.3 "Libro de capitali ed affitti intitolato A" (tit. int.) sec. XVIII inizio - 1766 (con annotazioni fino al 19 agosto 1825) italiano, latino Registro, carta, legatura in pelle, cc. 315 Segnature precedenti: A (1) Note (1) Cfr. Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei verbali di liquidazione, introduzione alla serie. 74 (209) C 2.4 "Libro delle rinovazioni delle investiture della chiesa di Giovo 1741. Intitolato B" (tit. int.) 1741 maggio 3 - 1825 agosto 26 (con annotazione del 30 dicembre 1844) italiano Registro, carta, legatura in pelle con lacci in pelle, cc. 138, con indice alfabetico parziale dei debitori a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: B (1) Note (1) Cfr. Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei verbali di liquidazione, introduzione alla serie. 75 serie C 3 Registri delle riscossioni degli affitti, 1757 - 1762 (210) registro 1 (211) C 3.1 "[Libr]eto de note della venerabile parochia de livelli et affiti de l'ano 1757" 1757 ottobre 3 - 1762 gennaio 22 italiano Registro, carta, senza coperta, cc. 67 n.n. (num. orig. parziale) 76 serie C 4 (212) Partitari, [1853] - 1929 registri 3 Contenuto Il partitario, o libro maestro, è un registro suddiviso in tante partite distinte quante sono le persone con le quali subentra un rapporto di interesse. Una parte delle registrazioni è relativa alla descrizione del credito e un'altra alla registrazione degli acconti e/o saldi a mano a mano che avvengono i versamenti da parte del debitore. (213) C 4.1 "Inventario dimostrativo lo stato attivo e passivo della chiesa parocchiale di Giovo - Verla" [1853 - 1870] Altre denominazioni: "Inventario dello stato attivo e passivo della venerabile chiesa parochiale di Giovo a Verla formato l'anno 1853 sotto il sindaco Brugnara Emmanuelli di Verla in ordine al Capitanale 2 gennaio 1852 n. 42 comunicato con foglio 27 gennaio 1852 n. 31 del Comune di Giovo" (tit. int.) italiano Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. 107 n.n., con indice alfabetico a rubrica dei debitori alla fine n.n. (214) C 4.2 "Urbario ad uso della chiesa parrocchiale di Giovo l'anno 1871" [1871 - 1880] Altre denominazioni: "Prospetto componente il patrimonio attivo e passivo della venerabile chiesa parrocchiale di Giovo in Verla compilato dal sindaco Pietro fu Giovanni Enrici l'anno 1871 in base alla prescritta rinnovazione delle ipoteche da lui effettuata" (tit. int.) Alla fine: "trovasi copiato quello che leggesi nel primo Catalogo del clero dell'anno 1826 riguardante la parrocchia di Giovo", 1931 luglio 28. italiano Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. 107 n.n., con indice alfabetico a rubrica dei debitori all'inizio n.n. (215) C 4.3 "Urbario nuovo ad uso della chiesa parrocchiale di Giovo l'anno 1883" [1883 novembre 1] - 1929 giugno 20 italiano Registro, carta, legatura in tela, pp. 230 77 serie C 5 Registri dei verbali di liquidazione, 1816 (216) registri 1 Contenuto Nel periodo 1811-1815 le amministrazioni ecclesiastiche erano demandate, secondo il sistema del governo napoleonico, alle fabbricerie che avevano l'esclusivo controllo sul patrimonio delle parrocchie. L'istituto della fabbriceria così inteso, cessò con l'annessione del Trentino all'Austria. Il nuovo governo attivò un sistema secondo il quale il parroco veniva direttamente coinvolto nella direzione e vigilanza dell'amministrazione degli enti ecclesiastici. Egli era naturalmente coadiuvato nel suo compito dai fabbricieri che, ridimensionate le mansioni, si occupavano esclusivamente della buona e corretta gestione dei beni senza alcun'altra ingerenza negli affari della chiesa. Durante il periodo napoleonico l'amministrazione della chiesa parrocchiale di Giovo, a causa della scarsa competenza dei suoi fabbricieri, fu molto trascurata. Il nuovo governo trovò una situazione a dir poco disastrosa e tentò invano di individuare persone capaci di rivedere e sistemare l'amministrazione della chiesa. Il 30 settembre 1816 dal Capitanato distrettuale di Trento fu indirizzata alla fabbriceria di Verla la decisione relativa alla nomina di un apposito commissario incaricato della revisione di tutta l'amministrazione (1). Fu chiamato ad assolvere questo compito il dottor Luigi Zanetti al quale fu data facoltà di intraprendere tutte le misure ritenute utili al raggiungimento dello scopo, quello di accertare e certificare lo stato patrimoniale della chiesa parrocchiale di Giovo. Ad assistere il commissario furono chiamati il sindaco, il parroco e naturalmente i fabbricieri in carica. Essi furono convocati dal commissario il 17 ottobre e nell'occasione "eccitati a presentargli tutti gli urbari, documenti, libri di rascossione e ogni altro atto capace di far conoscere l'attuale stato di amministrazione delle sostanze della parrocchiale" (2). In esecuzione a quanto richiesto il parroco presentò sei registri: "Sotto Lett. A un libro titolato Capitali ed affitti (3); sotto Lett. B un Libro delle rinnovazioni dell'investiture della chiesa di Giovo anno 1741 (4); sotto Lett. C un libro intitolato Investiture della venerabile chiesa di Santa Maria di Giovo dell'anno 1674 (5); sotto Lett. D un libro intitolato Urbario della venerabile parrocchiale di Santa Maria di Giovo dell'anno 1780 (6); sotto Lett. E un Conto sindacale di Giacomo Pellegrini di Verla dei 21 settembre 1807 fino l'ultimo settembre 1808 (7); sotto Lett. F un libro senza titolo contenente delle rese di conto dei cessati amministratori, la prima delle quali è dell'anno 1769 e l'ultima dell'anno 1794 (8)". Fu dichiarato da tutti che non esisteva altra documentazione spettante all'amministrazione della chiesa parrocchiale. Il commissario, visionati i registri, convocò nell'arco di una settimana tutti i debitori della chiesa e con essi aggiornò la situazione rinnovando vecchie investiture, liquidando debiti, stipulando nuove dichiarazioni e impegni di pagamento. Il presente registro riporta i verbali delle convocazioni che si conclusero il 24 ottobre. Note (1) L'ordinanza si trova in Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Carteggio e atti, b. 5. (2) Cfr. Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei verbali di liquidazione, reg. 1, pp. 1-2. (3) Cfr. Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla, Registri delle locazioni, reg. 3. (4) Ibidem, reg. 4. (5) Ibidem, reg. 2. (6) Cfr. Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla, Urbari, reg. 4. (7) Non è presente in archivio. (8) Cfr. Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei conti, reg. 4. 78 (217) C 5.1 "Protocollo di liquidazione de' capitali e livelli della chiesa parrocchiale di Giovo seguito l'anno 1816" 1816 ottobre 17 - 1816 ottobre 24 (con annotazioni fino al 22 agosto 1825) (1) Registro dei verbali del commissario incaricato dal Capitanato circolare di Trento ad accertare e certificare lo stato patrimoniale della chiesa parrocchiale mediante il raffronto dei documenti e le dichiarazioni dei debitori convocati per l'occasione. italiano Registro, carta, legatura in carta, pp. 149, con indice alfabetico dei debitori alla fine n.n. Note (1) Le annotazioni sono relative alle affrancazioni o alle rinnovazioni delle locazioni perpetue. 79 serie C 6 Registri dei verbali delle riunioni della fabbriceria, 1910 - 1928 (218) registri 1 (219) C 6.1 "Protocollo delle deliberazioni. Fabbriceria parrocchiale di Giovo incominciato li 21/9/1910" 1910 settembre 21 - 1928 settembre 15 (1) italiano Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 17 n.n. Note (1) Dal giugno 1914 al settembre 1917 non si tennero riunioni. 80 serie C 7 (220) Registri dei conti, 1529 - 1827 registri 4 Contenuto La chiesa pievana di Giovo fu l'unica a dipendere direttamente da un monastero e tale dipendenza, seppur principalmente ecclesiastica, non poteva sottrarsi da quella amministrativa. La Prepositura di San Michele, attraverso suoi procuratori, gestiva direttamente il patrimonio della chiesa di Giovo, le cui "ragioni", a detta dello stesso parroco, erano "assai considerabili" (1). La serie è formata da quattro registri sui quali sono stati riportati i resoconti amministrativi della chiesa parrocchiale. Non si tratta precisamente delle sole rese di conto che i sindaci deputati erano soliti presentare alla fine della propria amministrazione; questi "libri" riportano anche relazioni sullo stato dei crediti, sulle quote versate dai debitori o sui saldi effettuati. I giurati alla fine del loro mandato erano tenuti infatti a presentare il bilancio consuntivo dell'amministrazione, che comprendeva i movimenti di cassa e il saldo relativo ai crediti vantati dalla chiesa, e segnavano man mano le quote versate dai debitori. L'amministrazione ordinaria era tenuta, col consenso del parroco, da un sindaco che veniva scelto da una rosa di quattro candidati presentati dalla Comunità. I sindaci venivano eletti annualmente dai capifamiglia rappresentanti le diverse frazioni; ad essi era richiesta naturalmente una diligente amministrazione, un buon uso di quel denaro pubblico ottenuto tramite offerte, questue, vendite di legname o altro. La comunità assegnava loro anche la custodia e la manutenzione della chiesa. Tutto questa attività è rappresentata in questi quattro registri di conti che coprono un periodo molto ampio per la storia amministrativa di questa chiesa: dalla fine del 1529 ininterrottamente fino alla seconda metà del 1794, per poi riprendere per pochi anni nell'Ottocento. I "libri" dei conti della chiesa di Giovo sono in realtà cinque, lo si evince anche dalla numerazione ordinale che troviamo sui titoli, apposti comunque in epoca recente, quasi certamente da padre Remo Stenico, e a seguito di un restauro: il primo registro di questa serie è infatti numerato "vol. II". Il primo si trova custodito presso la Biblioteca comunale di Trento (ms. 1111, forziere 72 bis) e risale all'anno 1370; padre Remo Stenico, che ne curò l'edizione, lo ritiene essere il più antico registro dei conti di chiesa del Trentino. Documentazione collegata Registro dei conti della chiesa di Verla di Giovo, sec. XIV-XVI Biblioteca comunale di Trento, ms. 1111, forziere 72 bis. Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda STENICO R., Il più antico libro-conti chiesa del Trentino sec. XIV-XVI. La pieve di Giovo, Ed. Gruppo culturale Civis, Trento, 1994 Note (1) Cfr. ADT, Atti visitali, n. 32, c. 123. 81 (221) (222) C 7.1 "Conti chiesa 1529-1574. Vol. II" 1529 dicembre 5 - 1574 settembre 23 Altre denominazioni: "Questi li saldii fati deli debitori dela giesia de Madona Santa Maria dela pief da Zoff (...)" (tit. int.) italiano Registro, carta, legatura in carta, pp. 162 (223) C 7.2 "Conti chiesa 1573-1614 (1). Vol. III" 1573 aprile 24 - 1621 ottobre 10 Altre denominazioni: "Libro delli crediti et conti della giesa de Santa Maria de Zovo" (tit. int.) Frammiste ai conti copie di atti relativi a decreti visitali, estratti di sentenze, mandati ai sindaci, ecc. Sulla carta di guardia: indice degli atti contenuti in copia nel registro. italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 188, con indice alfabetico a rubrica dei debitori all'inizio n.n. Note (1) In fase di riordino è stata ritrovata la parte finale del registro, completa del piatto posteriore. Le carte ritrovate continuano la numerazione originale (da c. 166). Il frammento è stato riportato al presente registro, sfascicolato. Il titolo apposto in fase di restauro, tiene naturalmente conto delle parti presenti fino al 1614. (224) C 7.3 "Conti chiesa 1623-1766. Vol. IV" 1623 ottobre 1 - 1768 gennaio 28 Registro delle rese di conto dei sindaci della chiesa relativamente alle amministrazioni 1622-1766. italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 233 (225) C 7.4 "Conti chiesa 1769-1827. Vol. V. Urbario pieve" (tit. dorso) 1769 gennaio 26 - 1794 agosto 8; 1822 maggio 14 - 1827 settembre 21 Altre denominazioni: "Documenti della chiesa parrocchiale di Santa Maria di Giovo ed urbario della canonica parrocchiale di Giovo" Registro delle rese di conto dei sindaci della chiesa per gli anni 1767-1793 e 1810-1826. Alle cc. 1-30: "Urbario del beneficio parocchiale di Giovo riformato dopo la reluizione delle decime e livelli nel 1884 (...)", [1884]; alle pp. 1-38: "Urbario della canonica parrocchiale di Santa Maria di Giovo (...) compilato (...) l'anno 1842", 1842 novembre 15; alle pp. 39-41: copie di atti relativi a legati spettanti al beneficio parrocchiale, 1853 aprile 11-1853 aprile 20; a p. 42: annotazione relativa alla reluizione dei livelli e delle decime del beneficio parrocchiale, [1880]. italiano Registro, carta, legatura in pelle, cc. 146, 30, pp. 42 Segnature precedenti: F (1) Note (1) Cfr. Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei verbali di liquidazione, introduzione alla serie. 82 serie C 8 (226) Resoconti, 1823 - 1958 buste 1 Contenuto Con il decreto governativo del 3 agosto 1803 il Ministero per il culto del Regno d'Italia stabiliva delle regole per una migliore amministrazione economica dei beni in possesso degli istituti religiosi. Tutti gli "stabilimenti di religione e di beneficenza pubblica" erano tenuti a presentare annualmente alle municipalità il bilancio della loro attività, entro i tre mesi dell'anno successivo. In base alla circolare del governo del Tirolo e Vorarlberg del 13 ottobre 1821, ogni anno i sindaci della chiesa, nominati dal capo-comune e confermati dal pastore delle anime e dal giudice distrettuale, dovevano rendere conto dell'amministrazione del patrimonio della chiesa mediante un resoconto. Sei settimane dopo il termine dell'anno militare, che cominciava il primo novembre e terminava il 31 ottobre, il sindaco della chiesa servendosi di appositi formulari doveva rendere i conti dell'amministrazione della chiesa, alla presenza del giudice, del pastore locale e di una deputazione comunale. Il conto formalmente rivisto e approvato doveva essere custodito nella cassa della chiesa o in un apposito armadio; in questa occasione era cura del pastore locale delle anime fare un estratto di tale conto e trasmetterlo per conoscenza all'Ordinariato. Rimase sempre comunque al vescovo l'ispezione del patrimonio delle chiese della sua diocesi. La sorveglianza sull'amministrazione dei beni ecclesiastici, che prima del Concordato tra stato austriaco e chiesa del 1855 spettava quindi agli organi locali di governo, passava, in base all'art. 30 dell'accordo, all'autorità ecclesiastica. A Trento nel 1865 venne istituito a questo scopo l'Ufficio amministrativo diocesano. Le "Norme d'amministrazione ecclesiastica" pubblicate nel Bollettino delle Leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866 regolamentarono la materia stabilendo, tra l'altro, la formazione dei resoconti secondo determinati formulari. Gli amministratori dovevano redigere annualmente i resoconti che, con il visto del curatore d'anime, dovevano essere inviati per l'approvazione all'Ordinariato con la relativa documentazione in ordine di entrata e di uscita. L'Ordinariato doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime e inviarne un'altra all'autorità politica provinciale. Il Concordato tra stato italiano e chiesa del 1929 non apportò variazioni sostanziali a questo stato di cose. (227) C 8.1 b. 1 Resoconti 1823 - 1958 Nn. 1-76 Mancano i resoconti per gli anni 1827, 1833-1841, 1845-1865, 1900. Documentazione di corredo è presente per gli anni 1866-1869, 1877-1879. italiano Busta, carta, cc. 983 n.n. 83 serie C 9 (228) Carteggio e atti, 1566 (copia) - 1870 fascicoli 3 (229) C 9.1 b. 1 'Instrumenta' 1566 (copia); 1624 - 1786 Locazioni perpetue, compravendite, censi, ecc. (1) latino, italiano Fascicolo, carta, cc. 602 Note (1) Da segnalare, tra gli altri, gli atti relativi alla "fabrica della nova parochiale": consenso dei vicini di Palù (1706), nota di spese (1761), compravendita di un terreno in località "alla Vana" (1766), donazione di una somma di denaro con obbligo di fornire manodopera e materiale (1779). (230) C 9.2 b. 2 Rinnovi di locazioni perpetue (1) 1824 - 1825 italiano Fascicolo, carta, cc. 107 Note (1) Gli atti sono ordinati secondo il numero riportato sui documenti (nn. 73-294). Mancano molti numeri. (231) C 9.3 b. 2 "Nozioni livelli pagate" 1850 - 1870 (1) (con antecedente del 1849) "Nozioni" per lo svincolamento della gleba presentate alla Commissione distrettuale per l'esonero del suolo (1850) con annotazioni (1852) e relative rinnovazioni ipotecarie (1870). italiano Fascicolo, carta, cc. 181 Note (1) Le "nozioni" sono ordinate secondo la numerazione riportata sul verso del documento, relativa al numero di partita del debitore così come segnata sul partitario di riferimento. Cfr. Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla, Partitari, reg. 1. 84 Ente (232) Beneficio Mazzanti 1638 luglio 20 - 1973 Luoghi Verla (Giovo) Altre forme del nome Beneficio primissariale Mazzanti Primissaria Mazzanti Archivi prodotti Fondo Beneficio Mazzanti in Verla Storia Nel 1638 fu eretto a Verla il beneficio fondato dall'ex parroco don Giorgio Mazzanti. Don Mazzanti era originario di Verona, dove nacque nel 1567. Fu canonico regolare a Venezia e dal 1608 al 1614 parroco di Giovo. Nel 1614 divenne parroco e decano di Cles dove morì il 3 agosto 1638. Fece testamento poco prima di morire, il 20 luglio e il 25 seguì un codicillo: con quegli atti egli dispose tutti i suoi beni a favore della comunità di Giovo con la condizione che questa erigesse una primissaria perpetua. Lasciò una casa a Verla, destinata ad abitazione per il sacerdote beneficiato, e molti fondi nei territori di Giovo e Lisignago. Il reddito derivante da queste proprietà doveva servire al Comune per mantenere degnamente un sacerdote chiamato a celebrare la prima messa tutti i giorni dell'anno per la popolazione di Giovo e in più 12 messe annuali in suffragio dell'anima del fondatore. Per volontà di don Mazzanti fu chiamato quale esecutore testamentario il signor Nicolò Pasotti che, approvando la richiesta del Comune, impose al primissario anche l'obbligo di tenere scuola tre mesi l'anno ai bambini di Giovo. Per tale servizio il beneficiato non percepiva alcuna ricompensa in considerazione della sua già cospicua dotazione. In questo modo Giovo ebbe la sua prima scuola pubblica, con sede a Verla nella casa primissariale. Primo beneficiato e primo maestro fu nel 1639 don Antonio Pasolli da Ville, eletto dalla comunità in piena Regola, dietro presentazione del pievano. L'ufficio di primissario aveva una durata triennale, ma poteva essere rinnovato dalla Comunità. Il primissario fu il primo e unico maestro di scuola per i ragazzi di Giovo fino all'istituzione della scuola statale agli inizi dell'Ottocento. Nel 1852 il beneficio primissariale fu potenziato grazie al legato disposto da Pietro Franch che impose al titolare, oltre alla celebrazione di una messa il giorno di Santa Teresa d'Avila (15 ottobre), anche l'assistenza al parroco nelle sacre funzioni e nell'udire le confessioni. Fino agli inizi del Novecento il comune di Giovo amministrò il patrimonio del beneficio primissariale, che poi passò alla parrocchia. Le mutate condizioni economiche resero insufficienti le rendite per sostenere degnamente un sacerdote; nel 1910, in occasione della visita pastorale, fu ordinato allora di riunire le rendite del beneficio Mazzanti con quelle del legato istituito da Domenica Bampi nel 1756, in quel momento vacante. Il primissario percepì quindi anche le rendite derivanti da quel legato per il quale era tenuto ad adempiere agli oneri missari. In quell'occasione venne anche riconfermato l'obbligo a coadiuvare il parroco di Giovo in ogni ufficio di cura d'anime e ad ogni sua richiesta. Don Carlo Clementi fu l'ultimo beneficiato Mazzanti e il suo ufficio durò dal 1910 al 85 1920. Dopo tale data il beneficio restò vacante. Il parroco pro tempore, in qualità di amministratore, aveva facoltà di disporre delle sue rendite: fu deciso quindi di affittare la casa beneficiale e disporre l'affitto a favore della parrocchia. Dal 1934 al 1956 la casa fu sede della Cassa rurale di Giovo; nel 1961 la casa del beneficio Mazzanti fu venduta alla Famiglia cooperativa di Verla. Nel 1973 il reddito netto del beneficio fu assegnato al beneficio parrocchiale. Contesto generale Diocesi di Trento Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Parrocchie e curazie ADT, Atti visitali ADT, Miscellanea Bibliografia STENICO R., Giovo. Comune e pieve. Verla capoluogo, Edizioni Biblioteca PP. Francescani, Trento, 1985, pp. 476-484 86 (233) fondo D Beneficio Mazzanti in Verla, 1638 (copia) - 1958 (234) registri 1, buste 2 Soggetti produttori Beneficio Mazzanti, 1638 luglio 20 - 1973 (235) Lingua Italiano, Latino 87 serie D 1 Registri di amministrazione, [1851] - 1896 (236) registri 1 (237) D 1.1 "Inventario dello stato attivo e passivo appartenente al pio legato Mazzanti. 1851" [1851] - 1896 marzo Altre denominazioni: "Inventario del patrimonio Mazzanti eretto nel 1851 dal podestà Giuseppe Zanetti e reintegrato nel 1867 da Stefano Marchi podestà" (tit. int.) Registro dei pagamenti degli interessi sui capitali spettanti al beneficio Mazzanti. A c. 1r: capitoli per il beneficiato (primissario) Mazzanti, 1857 maggio 10; alle cc. 1v-2: estratto del testamento di don Giorgio Mazzanti (in versione latina e italiana), 1638 luglio 20 (copia); alle cc. 27v-32r: documento di fondazione del capitali lasciato da Carolina Franch vedova Campregher di Lavis (1) per l'illuminazione del Santissimo Sacramento nella chiesa di Ceola e atti relativi, 1867 febbraio 9-1867 settembre 30 (copia); alle cc. 33-39: elogio di Pietro Franch (2), fondatore del legato aggiunto al beneficio Mazzanti ed estratto del suo testamento del 18 luglio 1862, 1868 ottobre 24; alle cc. 40-48: copia dell'inventario dei beni lasciati da don Giorgio Mazzanti, 1638 agosto 16 (copia); alle cc. 48-49: "Cronaca origine Mazzanti. Ad perpetuam rei memoriam", storia dell'origine della famiglia Mazzanti, 1875 luglio 13; alle cc. 50-51: "Piazza Mazzanti residenza del primissario di Giovo n. 60", descrizione della residenza, 1877 aprile 14; cc. 52-53: copie di atti relativi alla casa beneficiale, 1873 dicembre 1-1889 ottobre 9; tra le cc. 64-65: atto relativo alla donazione fatta da Pietro Franch di un capitale da aggiungere al beneficio Mazzanti per la congrua del primissario e per la celebrazione di messe, 1852 dicembre 15, cc. 2; tra le cc. 88-89: "Copia del inventario et legato del Mazante", 1638 agosto 16 (copia), cc. 10; incollati al registro, a stampa: istruzione vescovile relativa all'amministrazione dei beni ecclesiastici, 1865 ottobre 23, cc. 3; "Norme per l'amministrazione del patrimonio delle chiese e dei benefici", Trento, 1865, pp. 38. italiano, latino Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. 89 (bianche alcune cc.) Note (1) Figlia di Pietro Franch, nata a Verla il 28 ottobre 1804. Sposò Giorgio Campregher di Lavis. (2) Pietro Franch nacque a Verla il 20 agosto 1771. Fu grande benefattore e a lui si deve, tra l'altro, l'istituzione di un ospizio per i poveri del comune di Giovo. Morì a Verla il 13 maggio 1864. 88 serie D 2 (238) Resoconti, 1871 - 1958 busta 1 (239) D 2.1 b. 1 Resoconti 1871 - 1958 Nn. 1-47 Per gli anni 1871-1892 parziale documentazione di corredo. italiano Busta, carta, cc. 639 n.n. 89 serie D 3 (240) Carteggio e atti, 1638 (copia) - 1951 buste 1 (241) D 3.1 b. 1 "Primissaria Mazzante (documenti antichi)" 1638 (copia); 1757 - 1951 (con antecedente del 1625) Carteggio e atti relativi all'amministrazione del beneficio con estratto del testamento di don Giorgio Mazzanti e copie dei documenti di fondazione. Contiene documento relativo al patrimonio personale di don Giorgio Mazzanti, 1625 luglio 17. latino, italiano Busta, carta, cc. 461 90 Ente (242) Beneficio Silvestri Bampi 1747 giugno 30 - 1953 Luoghi Verla (Giovo) Archivi prodotti Fondo Beneficio Silvestri Bampi in Verla Storia I coniugi Andrea Antonio Silvestri di Verla e Domenica Bampi di Ceola con testamento del 30 giugno 1747 disposero che dopo la loro morte venisse eretto un beneficio nella chiesa parrocchiale di Giovo con l'obbligo della celebrazione in perpetuo di tre messe settimanali. Il patrimonio che essi lasciarono era costituito da una casa con orto in Verla, da un bosco, da alcuni livelli e capitali. Alla morte del marito Domenica Bampi modificò con il codicillo del 7 agosto 1756 le disposizioni previste nel documento precedente, separando la sua sostanza e costituendo una nuova fondazione di altre due messe settimanali gravitanti su beni di sua esclusiva proprietà. Non si sa precisamente quali beni furono destinati a questo nuovo beneficio poiché all'epoca regnava una grande confusione relativa all'amministrazione del patrimonio lasciato in precedenza, alle sue rendite, alle proprietà e agli obblighi. Negli anni a seguire i beneficiati non furono più in grado di distinguere i beni e i capitali provenienti dal primo testamento da quelli del codicillo Bampi. Nel 1910 le rendite di questo beneficio passarono in parte al beneficio Mazzanti; nell'ottobre del 1941 la sua amministrazione fu affidata all'Ordinariato di Trento e nel 1953 esso fu inserito come parte della congrua del parroco e le messe legatarie furono affrancate. Contesto generale Diocesi di Trento Decanato di Cembra fino al 1901 Decanato di Lavis Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Libro B ADT, Atti visitali 91 fondo E Beneficio Silvestri Bampi in Verla, 1747 - 1937 (243) registri 1, buste 2 Soggetti produttori Beneficio Silvestri Bampi, 1747 giugno 30 - 1953 (244) Lingua Italiano, Latino 92 serie E 1 Registri di amministrazione, [1850] - 1919 (245) registri 1 (246) E 1.1 "Inventario dello stato attivo e passivo del beneficio Silvestri e Bampi di Verla" [1850] - 1919 novembre 12 All'inizio, dopo l'indice: "Promemoria" della fondazione del beneficio, s.d.; alla fine: elenco delle messe celebrate per il beneficio per gli anni 1856-1865, s.d. italiano Registro, carta, legatura in carta, pp. 45, con indice alfabetico a rubrica parziale dei debitori all'inizio n.n. 93 serie E 2 (247) Resoconti, 1837 - 1937 busta 1 (248) E 2.1 b. 1 Resoconti 1837 - 1937 (1) Nn. 1-33 Per gli anni 1831-1836, 1837-1839 e 1840-1847 sono presenti solo le liquidazioni. Mancano i resoconti per gli anni 1851-1855. italiano Busta, carta, cc. 434 n.n. Note (1) I conti relativi agli anni 1856-1880 sono presentati su un unico resoconto corredato di quietanze e rimarchi. 94 serie E 3 (249) Carteggio e atti, 1747 - 1926 busta 1 (250) E 3.1 b. 1 "Beneficio Silvestri Bampi. Resoconti e varie" 1747 - 1756; 1831 - 1926 Testamento dei coniugi Andrea Antonio Silvestri e Domenica Bampi (1747 due esemplari), codicillo di Domenica Bampi (1756), carteggio e atti relativi all'amministrazione del beneficio (1831-1926). italiano, latino Busta, carta, cc. 375 95 Ente (251) Cappella della Madonna Addolorata 1726 - ante 1987 gennaio 24 Luoghi Mosana (Giovo) Altre forme del nome Chiesa dell'Addolorata Archivi prodotti Fondo Cappella della Madonna Addolorata in Mosana Storia Don Giovanni Rossi da Verla, beneficiato a Lavis, nel suo testamento del 21 febbraio 1721 legò 1000 fiorini per la costruzione di una cappella dedicata alla Beata Maria Vergine nella frazione di Mosana (1) e per la celebrazione di una messa di suffragio in tutte le feste di precetto nella cappella stessa. Il diritto di patronato di detta cappella e il diritto di presentazione del legato di messe spettava ai suoi discendenti maschi. Antonio Rossi, nipote ed erede universale del testatore, provvide all'erezione della cappella di Mosana e assegnò alcuni beni immobili destinati sia al mantenimento della cappella, sia al pagamento dell'elemosina per le messe legatarie. La cappella, costruita nel 1726, è dedicata alla Madonna Addolorata di Lourdes. Con testamento del 15 settembre 1823, don Francesco Brugnara lasciò un legato a favore della cappella e per la celebrazione delle messe festive. Il patrimonio della cappella veniva amministrato da un sindaco che provvedeva alla presentazione dei relativi resoconti. Contesto generale Diocesi di Trento Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Atti visitali ADT, Libro B Note (1) Frazione di Giovo, è il primo paese della Valle di Cembra venendo da Lavis. Mosana sorge sopra due sponde incise da un rio, dove vi sono case antiche rustiche signorili. 96 fondo F Cappella della Madonna Addolorata in Mosana, 1845 - 1951 (252) fascicoli 1 Soggetti produttori Cappella della Madonna Addolorata, 1726 - ante 1987 gennaio 24 (253) Contenuto Il fondo è rappresentato da un'unica serie formata dai resoconti della cappella. Lingua Italiano Documentazione collegata vedi anche Serie Carteggio e atti raccolti da don Gino Zulberti. Altra documentazione relativa alla cappella si trova nel fasc. 4. Fondo Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta in Verla. Registrazioni di cassa per gli anni 1932-1957 si trovano in Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta, Registri di cassa generale, reg. 1. Fondo Chiesa di Santa Maria Assunta in Verla. Lo stato patrimoniale relativo al 1845 si trova in Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla, Urbari, reg. 5, c. 9v. 97 serie F 1 (254) Resoconti, 1845 - 1951 fascicoli 1 Contenuto I resoconti per gli anni 1845-1909, intestati alla cappella di Mosana, venivano redatti dall'amministratore e sottoposti alla revisione del Comune e del parroco di Giovo e alla liquidazione da parte dell'autorità civile. A partire dal conto relativo all'anno 1866, con l'introduzione delle nuove norme per l'amministrazione dei benefici, i conti venivano approvati dall'Ordinariato vescovile di Trento. I resoconti per gli anni 1910-1951, sottoscritti dal sindaco e dal parroco, erano intestati al beneficio Rossi di Mosana. (255) F 1.1 b. 1 Resoconti 1845 - 1951 Nn. 1-37 Per gli anni 1845, 1854-1860, 1911-1912, 1915-1916 anche documentazione di corredo. Mancano i resoconti per gli anni 1878-1900. italiano Fascicolo, carta, cc. 277 n.n. 98 Ente (256) Chiesa di Sant'Antonio 1724 aprile 13 - 1953 Luoghi Verla (Giovo) Altre forme del nome Chiesa della Madonna dell'Aiuto (1724 - 1775) Archivi prodotti Fondo Chiesa di Sant'Antonio in Verla Storia L'erezione della chiesa venne dettata dal bisogno della popolazione di avere un luogo di culto nell'abitato di Verla. All'inizio del Settecento la chiesa pievana, che serviva per le funzioni parrocchiali di tutta la pieve di Giovo, si trovava infatti un po' discosta dal centro abitato. Il 13 aprile 1724 il vescovo di Trento Giovanni Michele Spaur concesse la facoltà di poter eseguire la posa della prima pietra per costruire una cappella (1); i lavori di costruzione si protrassero fino al 1733 quando l'8 ottobre si ottenne il permesso di poter celebrare la santa messa nella chiesetta dedicandola alla Madonna dell'Aiuto. La dotazione patrimoniale della chiesa venne assicurata dai vicini del colomello di Verla nell'anno 1733 e in seguito integrata con donazioni di privati. L'amministrazione di tale patrimonio spettava ad un sindaco, che veniva di anno in anno nominato dalla comunità. Intanto si cominciò la fabbrica della nuova chiesa pievana nel centro di Verla, costruzione che si protrasse dal 1766 al 1779. A partire dal 1775 la chiesetta veniva chiamata chiesa di Sant'Antonio, titolare aggiunto spontaneamente dalla popolazione di Verla particolarmente devota al santo. Dal 28 aprile 1779 la piccola chiesa svolse un ruolo fondamentale: fu usata come sede liturgica della pieve di Santa Maria di Giovo fino al 5 settembre dello stesso anno, in quanto in quel periodo la vecchia chiesa venne privata della sua funzione di chiesa della pieve di Giovo: privata del tetto e di ogni suo arredo, fu demolita. Negli atti visitali del 1870 la chiesetta di Sant'Antonio viene descritta come chiesa del beneficio primissariale Mazzanti (2), probabilmente per il fatto che il cappellano celebrava la prima messa in questa chiesa venendo in aiuto al parroco nella cura delle anime. Con l'anno 1953 il patrimonio di questa chiesa confluì in quello della chiesa parrocchiale (3). Nel corso degli anni la chiesa fu oggetto di diversi interventi di restauro e abbellimento; l'ultimo radicale restauro venne portato a termine nel 1984 e comprese la dotazione di un impianto di riscaldamento, la completa tinteggiatura delle pareti, il restauro delle porte e delle finestre e la costruzione di nuovi banchi. Contesto generale Diocesi di Trento 99 Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Atti visitali ADT, Libro B ADT, Parrocchie e curazie Bibliografia STENICO R., Giovo. Comune e pieve. Verla capoluogo, Edizioni Biblioteca PP. Francescani, Trento, 1985, (257) pp. 461-469 STENICO R., La Chiesa della Madonna dell'Aiuto in Verla-detta di S. Antonio, Verla di Giovo, 1985 (258) Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Carteggio e atti raccolti da don Gino Zulberti, fasc. 1.6. (2) Cfr. in questo inventario la scheda relativa al beneficio Mazzanti. (3) Cfr. l'annotazione del parroco Giuseppe Endrizzi in Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta, Registri di cassa generale, reg. 1. 100 fondo G Chiesa di Sant'Antonio in Verla, 1844 - 1951 (259) buste 1 Soggetti produttori Chiesa di Sant'Antonio, 1724 aprile 13 - 1953 (260) Contenuto Il fondo è costituito da un'unica serie formata dai resoconti della chiesa. Lingua Italiano Documentazione collegata vedi anche Serie Carteggio e atti raccolti da don Gino Zulberti. Carteggio e atti per gli anni 1724-1929 si trovano nei fasc. 1.6 e fasc. 3.2. Fondo Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta in Verla. Registrazioni di cassa per gli anni 1932-1953 si trovano in Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta, Registri di cassa generale, reg. 1. 101 serie G 1 (261) Resoconti, 1844 - 1951 buste 1 (262) G 1.1 b. 1 Resoconti 1844 - 1951 Nn. 1-29 Mancano i resoconti per gli anni 1849-1853, 1885-1886. Per gli anni 1896-1898 solo documentazione di corredo. italiano Busta, carta, cc. 245 n.n. 102 Ente (263) Cappella di San Felice sec. XII - 1576 luglio 16 Luoghi Pressano (Lavis) Archivi prodotti Fondo Cappella di San Felice in Pressano Storia L'antica cappella di San Felice è nominata già nel XII secolo. Soggetta alla pieve di Giovo la cura d'anime di Pressano divenne indipendente già dal 17 luglio 1576. L'elevazione a parrocchia fu dichiarata solo il 15 maggio 1919. Contesto generale Diocesi di Trento 103 fondo H Cappella di San Felice in Pressano, 1463 - 1580 (264) registri 1 Soggetti produttori Cappella di San Felice, sec. XII - 1576 luglio 16 (265) Lingua Tedesco, Latino 104 serie H 1 Registi delle obbligazioni per le messe, 1463 - 1580 (266) registri 1 (267) H 1.1 "Register sontag mess zu Persan. 1463" 1463 giugno - 1580 novembre 18 Registro dei censi e delle obbligazioni per la celebrazione delle messe domenicali e festive nella cappella di Pressano. tedesco, latino Registro, carta, legatura in carta, cc. 9, 28 105 Ente (268) Confraternita del Santissimo Rosario 1610 - sec. XX inizio Luoghi Verla (Giovo) Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Rosario di Verla Storia La confraternita del Santissimo Rosario fu istituita nella parrocchia di Giovo nel 1610. Si ha notizia dai registri dei conti della chiesa (1) che l'anno prima fu commissionata la pala per l'altare del Rosario, poi saldata il 14 febbraio 1610 (2). La confraternita aveva come scopo onorare la Vergine Maria attraverso la devozione del Santissimo Rosario. Subì probabilmente la sorte di altre confraternite e venne soppressa agli inizi del XIX secolo. Nel 1884 il parroco Carlo Collini (3), delegato dal priore dell'Ordine dei frati Predicatori, eresse nuovamente la confraternita nella chiesa parrocchiale di Giovo. All'atto di iscrizione i fedeli versavano una quota, libera e spontanea, che serviva all'acquisto di corone del Rosario e si impegnavano nella recita delle preghiere, nella partecipazione alle sacre funzioni e processioni. Alla morte di un confratello si devolveva un piccolo importo per la celebrazione di messe in suffragio del defunto. Presidente della confraternita era sempre, secondo lo statuto, il parroco pro tempore (4). L'attività della confraternita si esaurì ben presto: essa non risulta essere più presente in parrocchia sin dai primi anni del Novecento. Funzioni, occupazioni e attività Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla "Quaecumque a Sede Apostolica" del 7 dicembre 1604). Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento. Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare, lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle consorelle defunti. Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 25 aprile 1806 art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società religiose laicali eccettuate le confraternite sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e dipendenza dell'Ordinariato e del parroco rispettivo per 106 l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie. Contesto generale Diocesi di Trento Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Atti visitali Bibliografia STENICO R., Giovo. Comune e pieve. Verla capoluogo, Edizioni Biblioteca PP. Francescani, Trento, 1985 (269) Note (1) Cfr. Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei conti, reg. 2, c. 133. (2) Ibidem, c. 138. (3) Parroco di Giovo dal 1866 al 1892. (4) Cfr. Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Carteggio e atti raccolti da don Gino Zulberti, fasc. 3.4. 107 fondo I Confraternita del Santissimo Rosario di Verla, 1620 - 1783 (270) registri 1 Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Rosario, 1610 - sec. XX inizio (271) Lingua Italiano Documentazione collegata vedi anche Serie Carteggio e atti raccolti da don Gino Zulberti. Documentazione relativa alla confraternita per gli anni 1883-1888 si trova nel fasc. 3.4. 108 serie I 1 (272) Registri degli iscritti, 1620 - 1783 registri 1 (273) I 1.1 "Libro vecchio in cui sonno li nomi di uomini e di donne ascrite alla confraternita del Santissimo Rosario eretta nella parochiale di Santa Maria Verla di Giovo. Dove fu aggionto un nuovo libro l'anno 1750" (1) 1620 maggio 11 - 1621 ottobre 4; 1750 - 1783 Alla fine: "Libro della compagnia della Santissima Trinità edificata nella pieve di Giovo li 19 aprile 1637, a questo tempo pievano e rettore p. Paulo Marchesi di Cles", elenco alfabetico degli iscritti, [1637]. italiano Registro a rubrica, carta, legatura in carta, con lacci in pelle, cc. 66, 11 n.n. Note (1) L'elenco degli iscritti degli anni 1750-1783, iniziato dal cooperatore Giorgio Pomarolli, è costituito da 11 cc. n.n. e inserito sciolto nel registro. 109 Ente Confraternita del Santissimo Sacramento (274) 1687 - [1974] Luoghi Verla (Giovo) Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Sacramento in Verla Storia La confraternita fu istituita nel 1687 e soppressa nel 1782. Essa disponeva di un cospicuo patrimonio, costituito da capitali e livelli, che continuò ad essere amministrato separatamente anche dopo la soppressione. Venne di nuovo eretta nel 1802. Lo statuto della confraternita prevedeva che al suo governo fossero chiamati gli "ufficiali maggiori" (un rettore, un massaro, un cassiere, quattro assistenti) e gli "ufficiali minori" (un addetto al protocollo, detto "attuario", quattro infermieri e tre bidelli). I confratelli, escluse le consorelle, si riunivano due volte l'anno in "congregazione generale" per l'elezione delle cariche maggiori e per la presentazione delle rese di conto dei cassieri. Era prevista anche un'altra congregazione, detta "privata" o "minore", alla quale partecipavano solo gli "ufficiali maggiori" per eleggere le cariche minori e per la revisione dei conti. L'attività della confraternita nella parrocchia di Verla è testimoniata fino al 1974. Funzioni, occupazioni e attività Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla "Quaecumque a Sede Apostolica" del 7 dicembre 1604). Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento. Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare, lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle consorelle defunti. Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 25 aprile 1806 art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società religiose laicali eccettuate le confraternite sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e dipendenza dell'Ordinariato e del parroco rispettivo per 110 l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie. Contesto generale Diocesi di Trento Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Atti visitali ADT, Atti civili ADT, Libro B 111 fondo J Confraternita del Santissimo Sacramento in Verla, 1802 - 1974 (275) registri 5 Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Sacramento, 1687 - [1974] (276) Lingua Italiano Documentazione collegata vedi anche Serie Carteggio e atti raccolti da don Gino Zulberti. Documentazione relativa alla confraternita per gli anni 1746-1865 si trova nel fasc. 1.7. 112 serie J 1 Registri dei verbali delle riunioni, 1802 - 1969 (277) registri 3 (278) J 1.1 "Confraternita del Santissimo Sagramento. 1802. Giovo" 1802 giugno 20 - 1831 settembre 18 Altre denominazioni: "Libro in cui si contiene il ruolo de' confratelli e consorelle ascritti, l'approvazione della Superiorità ecclesiastica, li capitoli della fratternita, i decreti delle congregazioni fratternitali" (tit. int.) Registro dei verbali delle riunioni, 1802 giugno 20-1803 maggio 22; 1806 marzo 10-1807 ottobre 18 (1); 1811 novembre 10-1831 settembre 18. All'inizio: elenchi di iscritti, 1802-1803 luglio 17 (con seguiti del 1827 e 1829); capitoli, 1802 giugno 15 (copia). italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 69 n.n. Note (1) I verbali delle riunioni del 1806 e 1807 sono frammisti agli altri verbali. (279) J 1.2 "Atti delle congregazioni generali della fraternita del Santissimo della parochia di Giovo. Anno 18[46]" 1846 agosto 9 - 1899 luglio (1) All'interno del piatto posteriore: annotazione relativa alla liquidazione di un debito, [1841]. italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 181 n.n. acefalo e mutilo Note (1) Dopo il verbale del 26 dicembre 1892 alcune carte strappate. (280) J 1.3 "Giornale" 1901 luglio 14 - 1969 febbraio 1 Registro dei verbali delle riunioni con presentazione delle rese di conto dei cassieri. All'inizio: "tassatori", [1901], 1909. italiano Registro, carta, legatura in tela, cc. sd 124 113 serie J 2 Registri delle messe per i confratelli defunti, 1901 - 1974 (281) registri 2 (282) J 2.1 "Registro dei confratelli defunti e degli offici celebrati per essi" 1901 gennaio 10 - 1935 gennaio 10 Registro dei confratelli defunti, 1901 gennaio 10-1934 novembre 18. Capovolgendo il registro: registro delle messe celebrate, 1901 gennaio 12-1935 gennaio 10. italiano Registro, carta, legatura in tela, cc. 97 n.n. (283) J 2.2 "1935. Confratelli del Santissimo Sacramento. Messe e uffici" 1935 gennaio 11 - 1974 - Registro di cassa, 1935 marzo 26-1965 dicembre 10; - registro delle messe celebrate per i confratelli defunti, 1935 gennaio 11-1974. italiano Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 51 n.n. 114 Ente (284) Comune di Verla 1810 settembre 1 - 1820 dicembre 31 Luoghi Verla (Giovo) Archivi prodotti Fondo Documentazione del comune di Verla (ordinamento italico) 115 fondo K Documentazione del comune di Verla (ordinamento italico), 1811 - 1815 (285) registri 35, fascicoli 1 Soggetti produttori Comune di Verla, 1810 settembre 1 - 1820 dicembre 31 (286) Contenuto Il fondo comprende documentazione prodotta dal comune di Verla fra il 1811 e il 1815, epoca in cui vigeva la legislazione italica in materia di stato civile. La presenza di tale documentazione presso l'archivio della parrocchia di Verla è giustificata con ogni probabilità dall'applicazione delle istruzioni emanate il 21 settembre 1815 dal governo austriaco e rivolte ai curatori d'anime che avevano di nuovo assunto il compito di ufficiali di stato civile. Secondo tali istruzioni ai pastori d'anime, che durante il regno italico avavano continuato la tenuta dei propri registri dei matrimoni, delle nascite e dei morti, veniva dato "il permesso entro lo spazio di sei settimane, anzi perfino ordinato, di confrontare i loro registri parrocchiali coi registri dello stato civile" e di comunicare le eventuali discordanze. Effettuati i dovuti controlli il parroco di Verla avrebbe dovuto restituire i registri di stato civile al Comune per la loro custodia, come previsto dalle citate istruzioni, ma evidentemente ciò non fu mai fatto. Lingua Italiano 116 serie K 1 (287) Registri dei nati, 1811 - 1815 registri 12 Contenuto Con decreto vicereale emanato a Parigi in data 15 giugno 1810 venne ordinata la pubblicazione nel dipartimento dell'Alto Adige del decreto 27 marzo 1806 (1) che aveva introdotto su tutto il territorio del Regno d'Italia il regolamento generale riguardante la tenuta dei registri di stato civile da parte dei Comuni; nella nostra provincia tale regolamento entrò in vigore a decorrere dal 1 gennaio 1811. In base alla legislazione francese ogni municipalità era tenuta a trascrivere gli atti relativi a nascite, morti e matrimoni in appositi registri, un duplicato dei quali doveva essere trasmesso alle autorità centrali. Con ordinanza del 30 giugno 1815 (2) il restaurato governo austriaco affidò nuovamente la tenuta dei registri di nascita, morte, matrimonio alla competenza dei parroci. Nell'archivio della parrocchia di Verla si trovano depositati i registri dei nati redatti dal 1811 al 1814. I registri erano annuali (da gennaio a dicembre) e contenevano tutte le indicazioni relative al tipo di atto registrato: le generalità del padre che dichiara il tempo della nascita, le generalità della madre, il sesso e il nome del nato, le generalità dei testimoni e le firme. Alla fine delle registrazioni annuali l'ufficiale di stato civile o il suo aggiunto dichiaravano la chiusura del registro (cfr. sui registri le annotazioni posteriori). La serie è suddivisa in quattro sottoserie distinte per le frazioni di Verla, Ville e Palù. Note (1) Bollettino delle leggi del Regno d'Italia, 1806, p. 243. (2) Raccolta leggi provinciali per il Tirolo e Vorarlberg, vol. 2 (1815), Innsbruck, 1822, pp. 403-404. 117 sottoserie K 1.1 (288) Registri dei nati di Verla, 1811 - 1815 registri 5 (289) K 1.1.1 "Registro dei nati" 1811 gennaio 4 - 1811 dicembre 13 italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 7 (290) K 1.1.2 "Registro dei nati. Verla 1812" 1812 gennaio 16 - 1812 dicembre 3 (con annotazione del 31 dicembre 1812) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 8 (291) K 1.1.3 "Registro dei nati. Verla 1813" 1813 gennaio 10 - 1813 dicembre 7 (con annotazione del 31 dicembre 1813) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 5 (292) K 1.1.4 "Registro dei nati. Verla 1814" 1814 gennaio 1 - 1815 gennaio 27 (con annotazione del 9 febbraio 1815) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 5 (293) K 1.1.5 "Registro dei nati. 1815" 1815 gennaio 17 (1) - 1815 ottobre 6 (con annotazione del 17 ottobre 1815) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 5 Note (1) I primi tre atti sono ripresi del precedente registro. A margine di ognuno di essi si legge la nota: "L'atto originale esiste sul registro mille ottocento quattordeci". 118 sottoserie K 1.2 (294) Registri dei nati di Ville e di Palù, 1811 registri 1 (295) K 1.2.1 "Registro dei nati" (1) 1811 gennaio 7 - 1811 dicembre 28 (con annotazione del 31 dicembre 1811) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 10 Note (1) Sotto il titolo, manoscritto: "Registro dei cresimati alla pagina 10. Libro III". Non ci sono registrazioni di cresimati. 119 sottoserie K 1.3 (296) Registri dei nati di Ville, 1813 - 1815 registri 3 Contenuto Il registro dei nati di Ville dell'anno 1812 è stato usato dai parroci di Verla per le registrazioni dei cresimati dal 1857 al 1924. Cfr. Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei cresimati, reg. 2. (297) K 1.3.1 "Registro dei nati" 1813 gennaio 7 - 1813 dicembre 30 (con annotazione del 31 dicembre 1813) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 7 (298) K 1.3.2 "Registro dei nati. Ville 1814" 1814 febbraio 9 - 1815 gennaio 28 (con annotazione del 9 febbraio 1815) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 4 (299) K 1.3.3 "Registro dei nati" 1815 gennaio 10 (1) - 1815 ottobre 3 (con annotazione del 17 ottobre 1815) Registro, carta, legatura in carta, cc. 2 Note (1) I primi due atti sono ripresi dal precedente registro. A margine di essi si legge: "Si nota che l'originalle del presente atto esiste nei registri dello scorso anno mille ottocento e quatordici". 120 sottoserie K 1.4 (300) Registri dei nati di Palù, 1813 - 1815 registri 3 Contenuto Il registro dei nati di Palù dell'anno 1812 è stato usato dai parroci di Verla per le registrazioni dei cresimati dal 1925 al 1989. Cfr. Ufficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla, Registri dei cresimati, reg. 3. (301) K 1.4.1 "Registro dei nati. Palù 1813" 1813 gennaio 4 - 1813 dicembre 4 (con annotazione del 31 dicembre 1815) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 5 (302) K 1.4.2 "Registro dei nati. Palù 1814" 1814 gennaio 17 - 1815 gennaio 17 (con annotazione del 9 febbraio 1815) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 3 (303) K 1.4.3 "Registro dei nati" 1815 gennaio 17 (1) - 1815 ottobre 12 (con annotazione del 17 ottobre 1815) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 4 Note (1) Il primo atto è ripreso dal precedente registro. A margine di esso si legge la nota: "L'originale di questo primo atto esiste nei registri dell'anno 1814". 121 serie K 2 (304) Registri dei matrimoni, 1811 - 1815 registri 4 Contenuto Con decreto vicereale emanato a Parigi in data 15 giugno 1810 venne ordinata la pubblicazione nel dipartimento dell'Alto Adige del decreto 27 marzo 1806 (1) che aveva introdotto su tutto il territorio del Regno d'Italia il regolamento generale riguardante la tenuta dei registri di stato civile da parte dei Comuni; nella nostra provincia tale regolamento entrò in vigore a decorrere dal 1 gennaio 1811. In base alla legislazione francese ogni municipalità era tenuta a trascrivere gli atti relativi a nascite, morti e matrimoni in appositi registri, un duplicato dei quali doveva essere trasmesso alle autorità centrali. Con ordinanza del 30 giugno 1815 (2) il restaurato governo austriaco affidò nuovamente la tenuta dei registri di nascita, morte, matrimonio alla competenza dei parroci. I registri erano annuali e contenevano tutte le indicazioni relative al tipo di atto registrato: le generalità dei contraenti e dei testimoni, la dichiarazione di lettura dei certificati prodotti, la dichiarazione dei futuri sposi di volersi unire reciprocamente in matrimonio, infine le relative firme dei partecipanti. Alla fine delle registrazioni annuali l'ufficiale di stato civile o il suo aggiunto dichiaravano la chiusura del registro (cfr. sui registri le annotazioni posteriori). La serie è formata da quattro registri dei matrimoni celebrati a Verla per tutto il comune. Manca il registro dei matrimoni per l'anno 1812. Note (1) Bollettino delle leggi del Regno d'Italia, 1806, p. 243. (2) Raccolta leggi provinciali per il Tirolo e Vorarlberg, Vol. 2 (1815), Innsbruck, 1822, pp. 403-404. (305) K 2.1 "Registro dei matrimoni" 1811 febbraio 7 - 1811 novembre 26 (con annotazione del 31 dicembre 1811) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 5 (306) K 2.2 "Registro dei matrimoni" 1813 febbraio 17 - 1813 agosto 11 (con annotazione del 31 dicembre 1813) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 4 122 (307) K 2.3 "Registro dei matrimoni" 1814 gennaio 15 - 1815 febbraio 3 (con annotazione del 9 febbraio 1815) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 8 (308) K 2.4 "Registro dei matrimoni" 1815 febbraio 3 (1) - 1815 aprile 15 (con annotazione del 17 ottobre 1815) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 4 Note (1) Il primo atto è ripreso dal precedente registro. A margine di esso si legge la nota: "L'originale esiste nel registro mille ottocento quatordeci". 123 serie K 3 (309) Registri dei morti, 1811 - 1815 registri 14 Contenuto Con decreto vicereale emanato a Parigi in data 15 giugno 1810 venne ordinata la pubblicazione nel dipartimento dell'Alto Adige del decreto 27 marzo 1806 (1) che aveva introdotto su tutto il territorio del Regno d'Italia il regolamento generale riguardante la tenuta dei registri di stato civile da parte dei Comuni; nella nostra provincia tale regolamento entrò in vigore a decorrere dal 1 gennaio 1811. In base alla legislazione francese ogni municipalità era tenuta a trascrivere gli atti relativi a nascite, a morti e a matrimoni in appositi registri, un duplicato dei quali doveva essere trasmesso alle autorità centrali. Con ordinanza del 30 giugno 1815 (2) il restaurato governo austriaco affidò nuovamente la tenuta dei registri di nascita, morte, matrimonio alla competenza dei parroci. I registri erano annuali (da gennaio a dicembre) e contenevano tutte le indicazioni relative al tipo di atto registrato: la dichiarazione dell'ufficiale di stato civile relativa al riconoscimento del cadavere, le generalità del defunto e la data del decesso, le generalità dei testimoni "presenti alla ricognizione", infine le firme. Alla fine delle registrazioni annuali l'ufficiale di stato civile o il suo aggiunto dichiaravano la chiusura del registro (cfr. sui registri le annotazioni posteriori). La serie è suddivisa in quattro sottoserie distinte per le frazioni di Verla, Ville e Palù. Note (1) Bollettino delle leggi del Regno d'Italia, 1806, p. 243. (2) Raccolta leggi provinciali per il Tirolo e Vorarlberg, vol. 2 (1815), Innsbruck, 1822, pp. 403-404. 124 sottoserie K 3.1 (310) Registri dei morti di Verla, 1811 - 1815 registri 5 (311) K 3.1.1 "Registro dei morti. Verla 1811" 1811 gennaio 9 - 1811 dicembre 16 (con annotazione del 31 dicembre 1811) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 4 (312) K 3.1.2 Registro dei morti 1812 gennaio 18 - 1812 dicembre 16 (con annotazione del 31 dicembre 1812) italiano Registro, carta, senza coperta, cc. 6 (313) K 3.1.3 "Registro dei morti" 1813 gennaio 27 - 1813 ottobre 9 (con annotazione del 31 dicembre 1813) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 5 (314) K 3.1.4 "Registro dei morti" 1814 gennaio 1 - 1815 gennaio 26 (con annotazione del 9 febbraio 1815) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 5 (315) K 3.1.5 "Registro dei morti. Verla 1815" 1815 gennaio 6 (1) - 1815 ottobre 3 (con annotazione del 17 ottobre 1815) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 5 Note (1) I primi tre atti sono ripresi dal precedente registro. A margine di essi si legge la nota: "L'atto originale esiste sul registro mille ottocento quatordeci". 125 sottoserie K 3.2 Registri dei morti di Ville e di Palù, 1811 (316) registri 1 (317) K 3.2.1 Registro dei morti 1811 gennaio 11 - 1811 dicembre 5 (con annotazione del 31 dicembre 1811) italiano Registro, carta, senza coperta, cc. 4 126 sottoserie K 3.3 (318) Registri dei morti di Ville, 1812 - 1815 registri 4 (319) K 3.3.1 Registro dei morti 1812 febbraio 4 - 1812 novembre 27 (con annotazione del 31 dicembre 1812) italiano Registro, carta, senza coperta, cc. 5 (320) K 3.3.2 "Registro dei morti. Ville 1813" 1813 gennaio 14 - 1813 dicembre 19 (con annotazione del 31 dicembre 1813) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 5 (321) K 3.3.3 Registro dei morti 1814 gennaio 22 - 1815 febbraio 2 (con annotazione del 9 febbraio 1815) italiano Registro, carta, senza coperta, cc. 5 (322) K 3.3.4 "Registro dei morti. Ville 1815" 1815 gennaio 4 (1) - 1815 ottobre 3 (con annotazione del 17 ottobre 1815) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 3 Note (1) I primi quattro atti sono ripresi dal registro precedente, come dichiarato nella nota a margine degli stessi. 127 sottoserie K 3.4 (323) Registri dei morti di Palù, 1812 - 1815 registri 4 (324) K 3.4.1 "Morti. Palù" 1812 febbraio 24 - 1812 dicembre 20 (con annotazione del 31 dicembre 1812) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 7 (325) K 3.4.2 "Registro dei morti" 1813 gennaio 3 - 1813 agosto 1 (con annotazione del 31 dicembre 1813) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 2 (326) K 3.4.3 "Registro dei morti" 1814 gennaio 22 - 1815 gennaio 31 (con annotazione del 9 febbraio 1814) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 3 (327) K 3.4.4 "Registro dei morti. Palù 1815" 1815 gennaio 4 (1) - 1815 agosto 12 (con annotazione del 17 ottobre 1815) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 2 Note (1) I primi tre atti sono ripresi dal precedente registro, come si legge nella nota a margine degli stessi: "L'originale dei tre primi atti di questo foglio esiste nei registri dei morti dell'anno 1814". 128 serie K 4 (328) Anagrafe, [1811] registri 1 Contenuto La serie è formata da un registro sul quale sono segnati gli stati di famiglia: nome del capofamiglia, della moglie e dei figli, località e numero civico dell'abitazione ed eventuali "traslocazioni", cioè cambiamenti di abitazione. (329) K 4.1 "Repertorio sul casatico del comune di Verla" [1811] (con integrazioni fino al 2 settembre 1818) Altre denominazioni: "Anagrafe 1811" (tit. dorso) italiano Registro a rubrica, carta, legatura in carta, cc. 70 n.n. 129 serie K 5 Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1812 - 1815 (330) registri 4 Contenuto Le pubblicazioni matrimoniali avevano lo scopo di informare la popolazione circa un futuro matrimonio e dare la possibilità di opporvisi. La serie è costituita da quattro registri annuali (da gennaio a dicembre) sui quali l'ufficiale di stato civile del comune di Verla riportava gli atti delle pubblicazioni e delle eventuali opposizioni. (331) K 5.1 "Registro d'inscrizione delle pubblicazioni matrimoniali e delle opposizioni" 1812 gennaio 4 - 1812 dicembre 6 (con annotazione del 31 dicembre 1812) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 2 (332) K 5.2 "Registro d'inscrizione delle pubblicazioni matrimoniali e delle opposizioni" 1813 gennaio 31 - 1813 dicembre 26 italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 4 (333) K 5.3 "Registro d'inscrizione delle pubblicazioni matrimoniali e delle opposizioni" 1814 gennaio 2 - 1815 febbraio 5 (con annotazione del 9 febbraio 1815) italiano Registro, carta, legatura in carta, cc. 7 (334) K 5.4 Registro delle pubblicazioni matrimoniali 1815 gennaio 1 (1) - 1815 aprile 30 (con annotazione del 17 ottobre 1815) italiano Registro, carta, senza coperta, cc. 4 Note (1) I primi sei atti sono ripresi dal precedente registro. 130 serie K 6 (335) Atti matrimoniali, 1811 - 1815 fascicolo 1 Contenuto La serie è costituita da un fascicolo contenente la documentazione presentata dagli sposi all'ufficiale di stato civile del comune di Verla affinché si potesse celebrare il matrimonio. Tale documentazione è stata rinvenuta in fase di riordino dell'archivio della parrocchia di Verla insieme agli atti matrimoniali della parrocchia stessa. I documenti prodotti dagli sposi erano rappresentati da atti di nascita, da consensi paterni o materni redatti da un notaio, da certificati attestanti l'avvenuta pubblicazione matrimoniale e da eventuali atti di morte dei genitori o degli avi degli sposi. Nella registrazione dell'atto di matrimonio l'ufficiale di stato civile elencava dettagliatamente i documenti allegati apponendovi una numerazione. Dopo l'unione in matrimonio l'ufficiale così riporta sul registro: "Gli enunziati documenti dal presentatore (1) e da noi contrassegnati vennero uniti al registro da presentarsi alla Cancelleria del Tribunale di prima istanza (...)" (2). Normative Circolare del Consigliere di stato, prefetto del Dipartimento dell'Alto Adige del 21 dicembre 1810, n. 5821, (336) concernente la compilazione dei registri di stato civile Note (1) Lo sposo. (2) Cfr. Documentazione dell'archivio del comune di Verla, Registri dei matrimoni. (337) K 6.1 b. 1 Atti matrimoniali 1811 - 1815 Mancano gli atti matrimoniali per l'anno 1813. italiano Fascicolo, carta, cc. 199 n.n. 131 Ente (338) Congregazione di carità 1811 febbraio 15 - 1937 giugno 3 Archivi prodotti Fondo Documentazione dell'archivio della Congregazione di carità di Giovo Funzioni, occupazioni e attività La Congregazione di carità era un'istituzione pubblica di beneficenza istituita in Trentino in base al decreto vicereale del 15 febbraio 1811, n. 49, che all'art. 2 stabiliva: "in ogni comune del Dipartimento dell'Alto Adige e dei Cantoni di Tobiano e Primiero tutti gli spedali, orfanotrofi, luoghi pii, lasciti e fondi di pubblica beneficenza (...) avranno una sola e medesima amministrazione che prenderà il titolo di Congregazione di carità". Essa ebbe quale compito fondamentale l'assistenza e la beneficenza a persone in particolari difficoltà economiche (poveri, anziani, inabili al lavoro, fanciulli esposti, donne partorienti) o fisico-psichiche (malati e mentecatti) che da essa ricevevano sussidi in modo diretto generi di prima necessità - o, molto spesso, attraverso l'assistenza e le cure prestate in apposite istituzioni di cui la Congregazione curava l'amministrazione patrimoniale. Le entrate della Congregazione provenivano da lasciti, donazioni, legati pii. L'art. 10 del suddetto decreto vicereale ordinava che ogni Congregazione dovesse essere divisa in tre sezioni - denominate "degli ospedali", "degli ospizi" e "delle limosine" - ognuna incaricata dell'esecuzione dell'amministrazione affidatale, di cui avrebbe reso conto alla Congregazione. Struttura amministrativa Per quanto riguarda l'organico della Congregazione durante l'amministrazione italica, il decreto vicereale stabiliva che essa fosse composta da "probi e distinti cittadini del comune, scelti fra i proprietari, commercianti e gli uomini di legge più distinti". Il numero dei membri era compreso tra i quattro e i sei ed essi venivano nominati dal podestà o dal sindaco. Nel capoluogo di Dipartimento la Congregazione era presieduta dal prefetto, nei capoluoghi dei distretti dal viceprefetto e in tutti gli altri Comuni dal podestà o dal sindaco; in tutti i Comuni inoltre erano ugualmente membri di diritto il podestà o il sindaco, oppure un parroco del luogo. Le Congregazioni dipendevano dal Ministro dell'Interno del Regno d'Italia che vigilava tramite il consigliere di stato (artt. 1, 5, 6 del decreto vicereale) e intrattenevano con i comuni rapporti assai stretti. Con l'annessione del Trentino all'Austria venne sostanzialmente confermata la normativa vigente in materia di assistenza e beneficenza pubblica e l'unica legge che nomina la Congregazione di carità fu l'editto del commissario in capo del Tirolo del 1° marzo 1814 (artt. 118-125), che confermò le Congregazioni di carità nei luoghi dove esistevano e dispose la loro istituzione nei Comuni che avessero dei propri istituti di beneficenza con una rendita lorda di almeno 500 fiorini. Durante la seconda dominazione austriaca le Congregazioni di carità continuarono la loro attività gestite da un apposito comitato. Le direttive date dalle autorità austriache prevedevano sostanzialmente che la rappresentanza della Congregazione fosse composta da un preside (o presidente) che doveva essere possibilmente il curatore d'anime locale, da due consiglieri e da un cassiere. Anche se non eletti come membri con voto attivo nelle deliberazioni, il curatore d'anime e il capocomune locali dovevano comunque far parte dell'organo direttivo della Congregazione. La nomina del preside, dei consiglieri e del cassiere spettava alla rappresentanza comunale con l'approvazione dell'autorità superiore (I.R. Pretura o I.R. Giudizio distrettuale). I rappresentanti della Congregazione si dovevano occupare della conservazione del patrimonio e decidere in merito all'elargizione dei sussidi; le deliberazioni 132 dovevano sempre essere redatte su apposito protocollo. I compiti specifici del cassiere erano quelli di tenere un giornale di tutti i pagamenti effettuati e un registro della contabilità riportante i capitali investiti e i nomi dei debitori con gli interessi a loro dovuti e le somme mano a mano versate. Egli doveva inoltre, sulla base dei mandati rilasciati dal preside, pagare puntualmente le sovvenzioni ai poveri secondo l'importo stabilito. Era incaricato di presentare ogni anno al preside la resa di conto (corredata dalle relative pezze d'appoggio) affinché la esaminasse con i consiglieri e la passasse poi per la liquidazione alla rappresentanza comunale. Tale resa di conto veniva infine passata all'autorità superiore per la definitiva revisione ed approvazione. A partire dalla metà del secolo XIX i rapporti con i Comuni si intensificarono: alcune leggi stabilirono infatti che, non bastando i mezzi forniti dalle società di beneficenza e dagli istituti esistenti, la rappresentanza comunale avrebbe dovuto sopperire all'importo occorrente per le sovvenzioni ai poveri con i fondi della cassa comunale. Le Congregazioni di carità vennero soppresse in seguito all'entrata in vigore della legge del 3 giugno 1937, n. 847, che istituiva in ogni comune del Regno gli Enti comunali di assistenza (E.C.A.) (1). Contesto generale Diocesi di Trento Decanato di Cembra fino al 1901 Decanato di Lavis Note (1) Le seguenti note sono tratte dalla scheda-soggetto redatta nel 2000 da Corrado Sala per il Servizio beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento, alla quale si rimanda per un approfondimento e per la bibliografia. 133 fondo L Documentazione dell'archivio della Congregazione di carità di Giovo, (339) 1810 - [1881] buste 1 Soggetti produttori Congregazione di carità, 1811 febbraio 15 - 1937 giugno 3 (340) Contenuto Il presente fondo contiene il carteggio e gli atti prodotti e ricevuti dal parroco di Giovo nella sua funzione di preside della Congregazione di carità locale. Lingua Italiano 134 serie L 1 (341) Carteggio e atti, 1810 - [1881] buste 1 Contenuto La documentazione è prodotta e ricevuta dal parroco di Giovo come preside della Congregazione di carità di Giovo. (342) L 1.1 b. 1 "Ex Congregazione di carità" 1810 - [1881] Circolari, carteggio e atti relativi all'amministrazione del patrimonio della Congregazione di carità, rese di conto dei cassieri, distribuzione dei sussidi ai poveri, ecc. italiano Busta, carta, cc. 304 135 Persona (343) Silvestri, Odorico 1566 - 1574 Luoghi Verla (Giovo) Archivi prodotti Fondo Documentazione dell'archivio del notaio Odorico Silvestri da Verla Storia Odorico Silvestri appartiene ad una famiglia di notai di Verla, il cui capostipite fu Pietro fu Guglielmo proveniente da Sevignano; come notaio fu attivo dal 1566 al 1574 (1). Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia STENICO R., Notai che operarono nel Trentino dall'anno 845, Trento, Provincia autonoma di Trento, 2000 (344) STENICO R., Giovo. Comune e pieve. Verla capoluogo, Edizioni Biblioteca PP. Francescani, Trento, 1985, (345) p. 176 Note (1) Cfr. in questo inventario gli atti rogati dal 1566 al 1570 nel fondo Pergamene dell'archivio parrocchiale di Verla. 136 fondo M Documentazione dell'archivio del notaio Odorico Silvestri da Verla, 1566 (346) registri 1 Soggetti produttori Silvestri, Odorico, 1566 - 1574 (347) Lingua Latino 137 serie M 1 (348) Protocolli, 1566 registri 1 (349) M 1.1 Protocollo del notaio Odorico fu Guglielmo Silvestri da Verla 1566 gennaio 30 - 1566 marzo [9] latino Registro, carta, senza coperta, cc. 39-126 acefalo 138 Persona (350) Valentini, Giuseppe 1863 luglio 22 - 1936 Archivi prodotti Fondo Documentazione dell'archivio privato di don Giuseppe Valentini Storia Don Giuseppe Valentini nacque a Regnana il 22 luglio 1863. Fu ordinato sacerdote il 20 marzo 1881. Dal 1899 al 1923 svolse le funzioni di curato nel suo paese natale, mentre tra il 1928 e il 1931 fu a Terragnolo. Nel 1932 divenne beneficiato a Ceola dove rimase fino alla morte avvenuta nel 1936. 139 fondo N Documentazione dell'archivio privato di don Giuseppe Valentini, 1812 - (351) 1866 volumi 1 Soggetti produttori Valentini, Giuseppe, 1863 luglio 22 - 1936 (352) Lingua Italiano 140 serie N 1 (353) Raccolta di manoscritti, 1812 - 1866 volumi 1 (354) N 1.1 "Catechismi sul sacramento della Penitenza autografo del servo di Dio Giovanni Merlini ed alcune lettere del medesimo; un autografo del padre Cesari sulla lingua del '300 ed una lettera di Carlo Botta al Cesari. 1812" 1812 - 1866 (con annotazione del 1927) Raccolta curata da don Giuseppe Valentini: - autografi di don Giovanni Merlini (1), 1863-1866; - autografo di don Antonio Cesari (2), s.d.; - lettera autografa di Carlo Botta (3) a don Antonio Cesari, 1812, con trascrizione di don Giuseppe Valentini, s.d. italiano Volume, carta, legatura in carta, cc. 12 Note (1) Giovanni Merlini (Spoleto, 28 agosto 1795 - Roma, 12 gennaio 1873) divenne sacerdote nel 1818 e, per la sua devozione al Preziosissimo Sangue di Gesù, si unì quasi subito alla Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue. Nel 1847 ne divenne rettore generale favorendo nuove fondazioni in Italia e all'estero. Nel 1849 il papa estese a tutta la Chiesa la festa del Preziosissimo Sangue di Gesù. Morì investito da una diligenza il 12 gennaio 1873 a Roma. La Chiesa ha riconosciuto l'eroicità delle virtù cristiane praticate da don Giovanni e lo ha dichiarato "venerabile". (2) Antonio Cesari (Verona, 17 gennaio 1760 - Ravenna, 1 ottobre 1828) fu un linguista, scrittore e letterato italiano. Appartenente all'Ordine di san Filippo Neri, fu l'iniziatore del purismo del XIX secolo proponendo a esclusivo modello linguistico il toscofiorentino del Trecento. Le sue teorie furono difese per tutta la vita e in tutte le opere: tra le altre nel dialogo "Le Grazie" (1813), citato nella lettera di Carlo Botta. (3) Carlo Giuseppe Guglielmo Botta (San Giorgio Canavese, 6 novembre 1766 - Parigi, 10 agosto 1837) fu storico e politico italiano. Studiò medicina all'Università di Torino laureandosi a vent'anni. Partecipò attivamente alle vicende politiche della fine del Settecento. Nel 1799 fece parte del Governo provvisorio della Nazione piemontese; fu poi bonapartista e in seguito sostenne l'indipendenza e l'unità nazionale italiana. Nel 1814, con il ritorno dei Savoia in Piemonte, si ritirò a vita privata e fu costretto a rifugiarsi in Francia. Nel 1817 divenne rettore dell'Università di Rouen e iniziò a dedicarsi alla storiografia. Nel 1824 pubblica l'opera più importante, la "Storia d'Italia dal 1789 al 1814". Morì in completa povertà. 141 fondo O Pergamene dell'archivio parrocchiale di Verla, 1368 - 1672 (355) pergamene 133 Contenuto Il fondo raccoglie 133 pergamene conservate nell'archivio della parrocchia di Santa Maria Assunta di Verla. Al momento del presente riordino le pergamene si trovavano in una scatola depositata in una cassetta di sicurezza presso una banca locale. La pergamena relativa alla consacrazione dell'altare di San Giovanni Battista eretto nella chiesa di San Floriano dell'anno 1652 è stata rinvenuta invece frammista alla documentazione dell'archivio. I documenti coprono un arco temporale che va dal 1368 al 1672 e, per quanto riguarda il loro contenuto, molti testimoniano la vita comunitaria ed ecclesiastica di Verla. Si trovano consacrazioni di chiese e di altari, documenti amministrativi della chiesa pievana di Santa Maria di Giovo, ma anche della cappella di San Giorgio di Verla e della chiesa dei Santi Fabiano, Sebastiano e Rocco di Ceola. Altri atti sono stipulati tra privati (alcuni della famiglia Silvestri), cosa non insolita per un archivio parrocchiale che veniva considerato anticamente dalla popolazione della comunità luogo adatto e sicuro per la conservazione di documenti importanti. Quasi tutti i documenti sono stati regestati dai padri francescani Frumenzio Ghetta e Remo Stenico presumibilmente negli anni '80; i regesti si trovano in un volume dattiloscritto. Caratteristiche materiali La lettura di alcuni documenti è compromessa da macchie di noce di galla. Criteri di ordinamento e inventariazione Per la descrizione dei singoli pezzi ci si è attenuti a quanto stabilito dalle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, cap. 3 - parte prima, che integrano quanto già predisposto dalla circolare del Ministero dell'Interno n. 39/1966. Le pergamene sono descritte e inserite in ordine cronologico, non avendo in fase di inventariazione rilevato altro criterio preesistente di ordinamento. In questa sede si sono adottati i seguenti criteri di descrizione: - ogni unità è indentificata con un numero progressivo in cifre arabe che corrisponde a un ordine prettamente cronologico; - a questo numero segue l'intitolazione che esprime la natura giuridica del documento; - si sono riportate la data cronica completa e quella topica, quest'ultima espressa ove sia possibile con toponimo moderno. A queste informazioni segue un breve regesto nel quale vengono segnalati: - la natura dell'atto giuridico; - i nomi delle parti contraenti con relativa indicazione del patronimico e provenienza, menzionati singolarmente fino a un massimo di tre persone; - l'oggetto dell'atto stesso. 142 I termini mancanti di una perfetta traduzione in italiano sono stati riportati tra virgolette; i nomi propri di persona non traducibili si sono dati in latino al caso nominativo; i cognomi sono stati omologati alla forma attuale, se esistente, o se comunque attestata verso l'inizio del secolo scorso. Viene indicato il notaio rogante, con relativo patronimico e provenienza. Gli elementi dedotti da fonti esterne e non dal testo sono forniti fra parentesi quadre. Riguardo alla tradizione del documento si è distinto tra 'originale', 'originale da imbreviature'. Si intende per originale il documento tratto dal protocollo e sottoscritto dallo stesso notaio rogante; per originale da imbreviature di un altro notaio la stesura in forma pubblica del documento, previa autorizzazione di un'autorità competente, fatta da un notaio diverso da quello che aveva prodotto l'atto sul suo protocollo originale. Si forniscono inoltre indicazioni in merito alle dimensioni del supporto scrittorio, espresse in millimetri con la segnalazione dell'altezza e della base (per forme irregolari, la misura maggiore è seguita, tra parentesi rotonde, da quella minore); alla presenza di sigilli; alla presenza di note di contenuto e archivistiche sul verso o sul recto; a eventuali antiche segnature o danni riscontrati. Viene infine data notizia di altri regesti con la relativa citazione bibliografica. Sigle adottate nella descrizione delle pergamene: SI Sigillum impressum Sigillo impresso SP Sigillum pendens Sigillo pendente SPC Sigillum pendens cereum Sigillo pendente di cera SPD Sigillum pendens deperditum SN Signum notarii Sigillo pendente perduto Segno del notaio Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961, p. 346 (356) Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda LORENZI E., Dizionario toponomastico tridentino, 1932 (ristampa) (357) MASTRELLI ANZILOTTI G., Toponomastica Trentina. I nomi delle località abitate, Provincia autonoma (358) di Trento, Servizio Beni librari e archivistici, Trento, 2003 LECCISOTTI T., AVAGLIANO F. (a cura di), Abbazia di Montecassino. I regesti dell'archivio, vol. XI, (359) Roma, 1977 (Ministero per i Beni culturali e ambientali. Pubblicazione degli Archivi di Stato) NICOLAO F., I dati cronologici nei documenti trentini, Trento, 1934 (360) STENICO R., Notai che operarono nel Trentino dall'anno 845, Trento, Provincia autonoma di Trento, 2000 (361) Normative Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari (362) Deliberazione della giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i (363) requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11) 143 (364) O 1 b. 1 Locazione 1368 maggio 30, Lisignago Iorio detto Bonserio fu Trentino, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, e Viviano fu Nicolò da Lisignago, in qualità di giurato della chiesa di San Biagio di Lisignago, concedono a titolo di locazione perpetua a Franceschino detto Zoyatho fu Indrico "Zoyus" da Ceola due fondi situati nella campagna di Ceola, dietro pagamento annuo di uno starolo di olio alla chiesa di Santa Maria di Giovo e uno starolo di olio alla chiesa di San Biagio di Lisignago. Notaio: Cristoforo fu Giacomo da Segonzano (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 310 x 170(145), sul verso note di contenuto Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961, p. 346 (365) O 2 b. 1 (366) Locazione 1376 novembre 16, Vesino (Ville di Giovo) Antonio detto "Verdosola" fu Domenico da Valternigo, in qualità di giurato e [...] della cappella di San Floriano [di Valternigo], concede a titolo di locazione perpetua ad Antonio fu Rico detto "Plana" dallo stesso luogo un fondo vignato situato nel territorio [di Giovo] (1) in località ["in via Nova"] (2), dietro pagamento annuo di due staia e mezzo e quattro metrete (3) e mezza di vino. Notaio: Nicolò fu Leone da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 400(390) x 295, sul verso note di contenuto Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961, p. 346 (367) Note (1) e (2) Desunto da dattiloscritto di p. Frumenzio Ghetta e p. Remo Stenico. (3) Misura per il vino; mossa. Sottomultiplo dello staio. (368) O 3 b. 1 Locazione 1381 marzo 10, San Michele all'Adige Giovanni di Carinzia, preposito del monastero di San Michele, in qualità di provvisore e rettore della pieve di Santa Maria di Giovo, concede a titolo di locazione perpetua a Ianeso fu Odorico "de Gauden" un fondo arativo situato nel territorio di Vesino in località "in Cardrano", dietro pagamento annuo di uno starolo di olio per l'illuminazione della chiesa di Santa Maria di Giovo. Notaio: Nicolò fu Leone da Verla Originale da imbreviatura del notaio Nicolò redatto dal notaio Iosio fu Floriano da Giovo (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 300 x 170(150), sul recto nota di contenuto; sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 112 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961, p.346 144 (369) (370) O 4 b. 1 Locazione 1381 maggio 5 (1), Verla Giorgio detto Bonserio fu Trentino da Verla, in qualità di giurato e provvisore della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede a titolo di locazione perpetua a Bartolomeo fu Francesco da Lavato un fondo in parte vignato e in parte boschivo situato nel territorio di Verla in località "in Mandolaia", dietro pagamento annuo di uno starolo di olio. Notaio: Nicolò figlio di Leone da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 375 x 195, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 30 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961, p. 346 (371) Note (1) Il 5 maggio 1381 era domenica e non sabato come indicato nel testo. (372) O 5 b. 1 Locazione [1405 settembre 11] (1), [...] [Gasparo fu Francesco Soia, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo] (2) concede in locazione perpetua ad [Antonia] (3) fu Montanario da Lavato una casa in muratura situata nel territorio di Giovo, dietro pagamento annuo di due grossi e mezzo. Notaio: Giacomo fu Nicolò da Favogna (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 305 x 140(135), sul verso nota di contenuto Note (1) La data è stata desunta dalla nota di contenuto presente sul verso. (2) e (3) Desunto da dattiloscritto di p. Frumenzio Ghetta e p. Remo Stenico. (373) O 6 b. 1 Locazione 1406 maggio 23, Verla Gaspare fu Francesco da Valternigo abitante a Ceola, in qualità di giurato e provvisore della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede in locazione perpetua a Ianeso detto Ianeselo fu Gozelo "Podner" da "Cuger" da Regensburg in Germania e a sua moglie Maddalena fu Cristoforo detto Brunello un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Verla in località "Soto le case", dietro pagamento annuo di mezzo starolo di olio. Notaio: Aldrighetto cittadino di Trento fu Tommaso notaio da Vigo Lomaso (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 330 x 180(150), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 41 145 (374) O 7 b. 1 Donazione inter vivos 1407 gennaio 23, Vesino (Ville di Giovo) Vesino fu Montanario "a Puteo" da Vesino dona, a titolo di donazione "inter vivos", alla chiesa di Santa Maria di Giovo, rappresentata dai suoi giurati, un censo annuo di quattro lire costituito precedentemente con Giovanni e Francesco figli del fu Guglielmo detto "Posta" da Palù di Giovo e assicurato su una casa in legno e muratura situata a Palù di Giovo. Notaio: Francesco fu Tranquillino "de Seicho" da Mori cittadino di Trento (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 390(380) x 180(165), sul verso note di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 74 (375) O 8 b. 1 Rinuncia e locazione 1423 maggio 24 (1), Verla Cembrano fu Nicolò da Cembra abitante a Verla rinuncia a favore di Giovanni fu Belaverio abitante a Lavato, in qualità di giurato, rettore e governatore della chiesa di Santa Maria di Giovo, a un fondo vignato situato nel territorio di Verla in località "al Brocon" per il quale pagava un affitto annuo di mezzo starolo di olio di oliva; lo stesso Giovanni, in qualità di giurato della chiesa, concede a titolo di locazione perpetua a Hendrico fu Bartolomeo detto "de Rato" da Cembra abitante a Verla lo stesso fondo per il medesimo affitto annuo. Notaio: Nicolò di Giovanni Ligati da Serso abitante a Cembra (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 560(500) x 175(40), sul verso note di contenuto in parte sbiadite Note (1) Il 24 maggio 1423 era lunedì e non domenica come indicato nel testo. (376) O 9 b. 1 Donazione 1424 maggio 1, Lisignago Giacomina fu Francesco detto "Pelonio" da Lavato abitante a Lisignago dona a Giovanni fu Belaverio da Lavato, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, una casa in muratura e legno con soffitta, camere e stalla situata a Lavato. Notaio: Giovanni figlio di Enrico [Pasio] (1) da Giovo (SN) Originale, atto notarile Documento singolo, pergamena, mm 400(390) x 155(145), sul verso note di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 174 Note (1) Desunto dal repertorio dei notai di p. Remo Stenico. (377) O 10 b. 1 Costituzione di censo 1424 luglio 25, Pressano Nicolò fu Giovanni da Segonzano abitante a Faedo costituisce a favore di Giovanni fu Belaverio da Lavato, in qualità di giurato e provvisore della chiesa di Santa Maria di Giovo, un censo annuo di uno starolo di olio, per un capitale di 15 lire. Notaio: Giovanni di Enrico [Pasio] (1) da Giovo (SN) Originale, atto notarile, latino 146 Documento singolo, pergamena, mm 310 x 135(115), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 159 Note (1) Desunto dal repertorio dei notai di p. Remo Stenico. (378) O 11 b. 1 Consacrazione di chiesa e altare 1428 (1), Trento Padre Giovanni dell'Ordine dei frati minori, vicario generale del vescovo di Trento Alessandro di Mazovia, consacra la cappella e l'altare di [Ville] di Giovo dedicandoli a San Nicolò, inserisce nell'altare le reliquie di alcuni santi e concede 40 giorni di indulgenza ai fedeli che visiteranno chiesa e altare e faranno elemosine nel giorno dell'anniversario della consacrazione. Originale, documento di cancelleria vescovile, latino Documento singolo, pergamena, mm 190 x 390, con plica inferiore di mm 60, sul verso note di contenuto e note archivistiche, SPC Segnature precedenti: B. n. 5 Note (1) Nel testo il giorno e il mese non sono specificati. (379) O 12 b. 1 Locazione [1430] (1) novembre 25, [Vesino] (Ville di Giovo) "Spriano" fu ["Asserbino"] da Valternigo, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede in locazione perpetua a Giacomo detto "Bombarda" fu Antonio "Moze" da Valternigo abitante a Lavato la terza parte di una casa in muratura e legno con soffitta, camere e stalla situata a Lavato, un fondo vignato situato nel territorio di Giovo in località "a Cros" e un fondo arativo con un albero di noce situato nel territorio di [...] in località ["a la Val] Dalaut", dietro pagamento annuo di [dieci] ceri e [12 grossi]. Notaio: Giovanni figlio di Enrico [Pasio] da Giovo Originale da imbreviature del notaio Giovanni redatto dal notaio Nicolò figlio di Giovanni Ligati da Serso (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 245 x 170(105), sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 174 Note (1) Le integrazioni sono state desunte dal dattiloscritto di p. Frumenzio Ghetta e di p. Remo Stenico in quanto la lettura del documento è compromessa da macchie di noce di galla. (380) O 13 b. 1 Concessione di indulgenza 1446 aprile 15, Roma Pietro di Santa Maria Nova, diacono e cardinale della Curia romana, concede 100 giorni di indulgenza ai fedeli che visiteranno la cappella di San Nicolò [di Ville di Giovo] in determinati giorni del calendario ecclesiastico e che contribuiranno alla conservazione dell'edificio e degli ornamenti di culto. Originale, documento di cancelleria papale, latino Documento singolo, pergamena, mm 300 x 505, con plica inferiore di mm 80, sul verso note di contenuto, SPD 147 (381) O 14 b. 1 Testamento [1451 giugno 4] (1), [Verla] Francesco fu Antonio detto "Rubeo" da Verla dispone le sue volontà stabilendo tra l'altro [un legato perpetuo di uno starolo di olio alla chiesa di Santa Maria di Giovo e di disporre di un certo quantitativo in denaro per gli altari di Santa Maria, di Sant'Antonio, di San Giovanni e di Sant'Apollonia presenti nella stessa chiesa]. Notaio: Nicolò fu Giovanni [Ligati da Serso] Originale da imbreviatura del notaio Nicolò redatto dal notaio Lodovico Schlais "de Auschaufen" (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 335(275) x 245(165), sul verso note di contenuto Note (1) Le integrazioni sono state desunte dal dattiloscritto di p. Frumenzio Ghetta e di p. Remo Stenico in quanto la lettura del documento è compromessa da macchie di noce di galla. (382) O 15 b. 1 Locazione 1463 marzo 7, Verla Giovanni fu Baldassarre "a Plazo" da Palù di Giovo, in qualità di sindaco della comunità di Giovo e della chiesa di Santa Maria di Giovo, e Pegino fu Leonardo "Belerius" da Lavato, in qualità di giurato e amministratore della chiesa di Santa Maria di Giovo, concedono a titolo di locazione perpetua a Andrea fu Pietro da Renon sopra Bolzano abitante a Verla un fondo vignato situato nel territorio di Verla in località "sub domibus Verle", dietro pagamento annuo di una o mezza brenta di vino bianco. Notaio: Serafino da Fassa Originale da imbreviatura del notaio Serafino di Fassa redatto dal notaio Nicolò fu Francesco Valdecher da Tavon pieve di Sanzeno (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 540 x 240, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: L. C. (383) O 16 b. 1 Compravendita 1464 maggio 13, Verla Cristoforo fu Cembrano da Verla, a nome anche di suo fratello Lorenzo, vende a Leonardo fu Baldassarre "ex Plazo" da Palù di Giovo, in qualità di giurato e provvisore della chiesa di S. Giorgio [di Verla], un fondo prativo e boschivo situato nel territorio di Verla in località "in cavo del Pradarze" e un fondo vignato e boschivo situato nel medesimo territorio in località "sot Camp", per il prezzo di 25 lire. Notaio: Serafino di Gregorio da "Sumvigo" di Fassa abitante a Cembra (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 665 x 120, sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 67 (384) O 17 b. 1 Compravendita 1469 maggio 20, Palù di Giovo Simone fu Giovanni Pret da Lavato vende a Giovanni fu Baldassarre "a Plazo" da Palù, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, un fondo vignato situato nel territorio di Giovo in località "in Spedena[...]", per il prezzo di sette lire. Notaio: Serafino di Fassa abitante a Cembra 148 Originale da imbreviatura del notaio Serafino di Fassa redatto dal notaio Antonio fu Francesco Valdecher da Tavon pieve di Sanzeno (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 470(440) x 115(90), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 137 (?) (385) O 18 b. 1 Costituzione di censo 1475 gennaio 13, Verla Serafino fu Antonio Arnoldi da Valternigo costituisce a favore di Francesco fu Pietro Baldonant da Vesino e di Odorico fu Giovanni "Motzse" da Valternigo, rispettivamente in qualità di vecchio e nuovo giurato della cappella di San Giorgio di Verla, un censo annuo di cinque staia di vino bianco assicurato su un fondo situato nel territorio di Verla in località "a Campo", per un capitale di 25 lire. Notaio: Serafino fu Gregorio da "Sumvigo" di Fassa abitante a Cembra (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 675(665) x 195(185), sul verso note di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 21 (386) O 19 b. 1 Locazione 1475 aprile [20 o 30], Lavato (Ville di Giovo) Odorico fu Pietro "Marcolinus", in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede a titolo di locazione perpetua a Nicolò detto Contro fu Giacomo "del Antz" da Smarano abitante a Lavato, agente anche a nome di Giovanni Domenico fu Oliviero e di Pietro fu Nicolò da Cavedago, un fondo arativo situato nel territorio di Vesino in località "a Rezoal", dietro pagamento annuo di uno starolo di olio di oliva. Notaio: Serafino di Fassa abitante a Cembra Originale da imbreviatura del notaio Serafino di Fassa redatto dal notaio Antonio di Francesco Valdecher da Tavon pieve di Sanzeno abitante a San Michele all'Adige (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 480(470) x 150, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 123 (387) O 20 b. 1 Costituzione di censo 1479 aprile 27, San Michele all'Adige Francesco detto "Cescolo" fu Pietro Baldonant da Vesino costituisce a favore di Odorico fu Pietro "Marcolinus" da Lavato, in qualità di giurato e governatore della chiesa di Santa Maria, un censo perpetuo di 12 grossi assicurato su un casale con due cantine e un torchio situato a Verla in località "a Plazo", per un capitale di dieci marche. Notaio: Antonio fu Francesco Valdecher da Tavon (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 485 x 175, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 35 149 (388) O 21 b. 1 Locazione 1479 giugno 12, Lavato (Ville di Giovo) Odorico detto "de Marck" da Lavato, in qualità di canevaro o giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede a titolo di locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni a Rodolfo "Neck" "de Altsteten" abitante a Ville di Giovo un fondo vignato situato nel territorio di Verla in località "a Camp" e un fondo arativo con filari e altani (1) situato nel medesimo territorio in località "a Plaz", dietro pagamento annuo di tre congiali di vino bianco. Notaio: Michele fu Antonio da Coredo abitante a Cembra (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 500 x 205(185), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 32 Note (1) Pali grossi per viti. Cfr. LORENZI E., Dizionario toponomastico tridentino, Gleno, 1932, sub voce "Altane". (389) O 22 b. 1 Consegna di dote e "instrumentum finis" 1483 [..] [..], Giovo Margherita fu Guglielmo "del Posta" da Palù di Giovo, moglie di Nicolò [fu Tura da Segonzone] (1) dichiara di aver ricevuto [17 marche] a titolo di dote e nello stesso momento pone fine ad ogni ulteriore pretesa di eredità paterna e materna nei confronti dei suoi fratelli Antonio, Salvatore e Nicolò. Notaio: Michele fu Antonio da Coredo abitante a Cembra (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 290(255) x 220(120), sul verso nota di contenuto e nota archivistica Note (1) Le integrazioni sono state desunte dal dattiloscritto di p. Frumenzio Ghetta e di p. Remo Stenico in quanto la lettura del documento è compromessa da macchie di noce di galla. (390) O 23 b. 1 Compravendita 1484 agosto 23, Lavato (Ville di Giovo) Caterina fu Battista da Mezzolombardo, vedova di Simone Pietro da Lavato, alla presenza e con il consenso dei suoi figli Leonardo e Pietro, vende a Giacomo fu Giovanni da Palù di Giovo, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, un fondo vignato situato nel territorio di Ceola in località "in Spedanal", per il prezzo di 24 lire. Notaio: Giovanni Pietro di Pietro Conceri da Tuenno abitante a Faedo (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 385 x 140(130), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 19 (391) O 24 b. 1 Locazione 1486 luglio 15, Lavato (Ville di Giovo) Nicolò [...] da Palù, in qualità di giurato e governatore della chiesa di [Santa Maria] di Giovo, concede in locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni a Baldassare fu Cescolo Baldonant da Vesino, una casa in muratura e legno con soffitta e camere situata a Verla, dietro pagamento annuo di cinque lire. 150 Notaio: Giovanni Pietro figlio di Pietro Conceri da Tuenno abitante a Faedo (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 460 x 130(120), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 35 (392) O 25 b. 1 Costituzione di censo 1491 marzo 3, Ceola Tonio fu Giacomo da "Lanzo" (1) in Val di Non abitante a Palù di Giovo costituisce a favore di Giovanni fu Bartolomeo da Pieve di Bono abitante a Ceola un censo di uno staio e mezzo di olio d'oliva per l'illuminazione della chiesa di Santa Maria di Giovo assicurato su un fondo arativo con filari situato nel territorio di Palù di Giovo in località "a Nespolar", per un capitale di sette ragnesi e mezzo. Notaio: Giovanni di Vigilio Perozzi da Verona abitante a Cavalese (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 395(370) x 175, sul verso annotazioni di rinnovi del 7 marzo 1580 e del 1628, note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 75 Note (1) Forse Lanza nella valle di Rumo. (393) O 26 b. 1 Locazione 1492 novembre 25, Lavato (Ville di Giovo) Paolo fu Nicolò "Zili" da Cembra abitante a Lavato, in qualità di giurato e a nome anche degli altri giurati della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede in locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni a Odorico fu Domenico detto ["Moneg"] da Spormaggiore abitante a Vesino, un fondo arativo con quattro filari situato nel territorio di Verla in località "a Campo", dietro pagamento annuo di una quarta di frumento. Notaio: Antonio fu Domenico Paoli da Comasine abitante a Flavon (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 430(410) x 145(115), sul verso annotazione del 7 maggio 1494 relativa al pagamento di tasse notarili, annotazione dell'1 luglio 1596 relativa al rinnovo della locazione, note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 104 (394) O 27 b. 1 Locazione 1496 settembre 16, Lavato (Ville di Giovo) Giovannino "Pigini" da Lavato e Antonio ["Pavarino"] (1) dallo stesso luogo, rispettivamente in qualità di sindaco e giurato e di procuratore della chiesa di Santa Maria di Giovo, concedono in locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni a Tomeo fu Nicolò detto "Collete" da Tuenno abitante a Vesino, un fondo arativo situato nel territorio di Vesino in località "a Roveredo", dietro pagamento annuo di uno staio di olio d'oliva. Notaio: Antonio fu Francesco [Valdecher] da Tavon Originale da imbreviatura del notaio Antonio redatto dal notaio Nicolò fu Francesco Valdecher da Tavon (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 620(600) x 180(120), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 122 151 Note (1) Le integrazioni sono state desunte dal dattiloscritto di p. Frumenzio Ghetta e di p. Remo Stenico in quanto la lettura del documento è compromessa da macchie di noce di galla. (395) O 28 b. 1 Consacrazione di chiese, di altari e di cimitero 1501 ottobre 10 - 1501 ottobre 11, [Verla] Francesco de la Chiesa, vescovo drivastense e vicario generale di Udalrico Lichtenstein vescovo di Trento, consacra la chiesa di Santa Maria di Giovo e i suoi quattro altari dedicati alla Beata Vergine Maria, a Sant'Antonio abbate, a San Giovanni Battista e a Santa Apollonia vergine e martire; il giorno seguente consacra la chiesa di San Marco evangelista situata nel cimitero con il suo altare e il cimitero e concede 40 giorni di indulgenza ai fedeli che visiteranno le chiese e gli altari nel giorno dell'anniversario della consacrazione, in tutte le festività e solennità della Beata Vergine Maria e in particolari giorni del calendario ecclesiastico. Originale, documento di cancelleria vescovile, latino Documento singolo, pergamena, mm 205(195) x 325(310), con plica inferiore di mm 30, sul verso annotazioni di spese, sec. XVII, note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica, SPD Segnature precedenti: B n. 1 (396) O 29 b. 1 Compravendita 1507 dicembre 29 (1), Verla Baldassarre fu Valentino "a Rizolo" da Verla vende a Giacomo di Bartolomeo da Mosana, a nome di suo padre, con l'onere di un affitto annuo perpetuo di una brenta di vino alla Confraternita dei Ceri di Giovo, un prato situato nel territorio di Lavis in località "sot la Zarga", per il prezzo di 20 lire. Notaio: Giacomo fu Martino Del Man da Casez (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 320(250) x 170(100), sul verso note di contenuto sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 31 Note (1) Sul documento la data è segnata secondo lo stile "a Nativitate". (397) O 30 b. 1 Costituzione di censo 1514 gennaio 15, Castel Giovo (Ville di Giovo) Antonio fu Cristoforo Clementi da Giovo costituisce a favore di Silvestro fu Pietro da Sevignano abitante a Verla, in qualità di sindaco e giurato della chiesa della Beata Maria di Giovo, un censo annuo perpetuo di due staia di olio assicurato su un fondo arativo e vignato con filari situato nel territorio di Giovo in località "al Rovre", per un capitale di 40 lire. Notaio: Giacomo fu Martino Del Man da Casez (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 370 x 185(170), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica Segnature precedenti: n. 106 152 (398) O 31 b. 1 Locazione 1514 settembre 30, Verla Silvestro figlio di Pietro da Sevignano abitante a Verla, in qualità di procuratore, massaro e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede a titolo di locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni a Domenico "Sborz" da Molveno abitante a Giovo un fondo incolto un tempo vignato situato nel territorio di Giovo in località "a Cluset" e un prato situato nel medesimo territorio in località "ala Palusella", dietro pagamento annuo di uno staio di vino bianco per il fondo incolto e di quattro grossi per il prato. Notaio: Giacomo fu Martino Del Man da Casez (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 475 (450) x 200, sul verso note di contenuto sbiadite e note archivistiche Segnature precedenti: n. 38 (399) O 32 b. 1 Assunzione di legato 1514 novembre 8, San Michele all'Adige Davanti al notaio Gervasio da Denno, in qualità di vicario della giurisdizione di Königsberg per il conte Cristoforo Thun capitano di Castel Königsberg, Maria moglie di Simone "Covolini" abitante a Giovo si assume l'onere di un legato perpetuo di una messa bassa, di uno staio di pane e di uno staio di vino da distribuirsi nel giorno delle rogazioni ai vicini delle ville di Giovo, assicurato su un fondo arativo e su tre fondi vignati situati nel territorio di Valternigo nelle località "in Val" e "in Spedenal" per la tenuta dei quali la predetta Maria si obbliga al versamento di un affitto di otto grossi alla chiesa di Santa Maria di Giovo. Notaio: Giacomo fu Martino Del Man da Casez (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 320 x 210, sul verso annotazione del 1596, nota di contenuto sbiadita e nota archivistica Segnature precedenti: n. 20 (400) O 33 b. 1 Compravendita 1519 aprile 7, Verla Donato fu Vigilio da Andalo abitante a Verla vende a Silvestro fu Pietro da Sevignano abitante a Verla una piccola corte (1) situata a Verla in località "Dre le case", per il prezzo di 10 lire. Notaio: Giacomo Del Man da Casez abitante a Cembra Originale da imbreviature del notaio Giacomo Del Man redatto dal notaio Gerolamo fu Antonio Ziller da Seio (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 400(390) x 135(125), sul recto nota di contenuto coeva, sul verso note di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 20 Note (1) Spazio rustico circondato da stalle ed altri edifici. Cfr. LORENZI E., op. cit. sub voce "Corte". 153 (401) O 34 b. 1 Rinnovo di locazione 1528 gennaio 2, Verla Antonio "Parvus" fu Giovanni "Contrus" da Giovo, in qualità di massaro, sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo rinnova a Marco fu Luca da Lavato, presente a nome di suo fratello Francesco e di sua cognata Rosa, la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni di un fondo arativo con quattro filari di viti situato nel territorio di Giovo in località "a Campo", dietro pagamento annuo di una quarta colma di frumento. Notaio: Lorenzo figlio di Giovanni fu Pietro Bonadiman da Casez (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 455(355) x 175(140), sul verso annotazioni di rinnovi fino al 1674, nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: n. 104 (402) O 35 b. 1 Rinnovo di locazione 1528 gennaio 2, Verla Antonio "Parvus" fu Giovanni "Contrus" da Giovo, in qualità di sindaco, massaro e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnova a Marco fu Luca da Lavato e a suo zio Giacomo fu Giovanni "del Poulo", agenti anche a nome dei loro fratelli, la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni di un fondo arativo situato nel territorio di Giovo in località "ala Palterniga", dietro pagamento annuo di uno staio di segale, mezzo staio di olio di oliva e due quattrini. Notaio: Lorenzo figlio di Giovanni fu Pietro Bonadiman da Casez (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 525 x 120, sul verso annotazione del 1580, note di contenuto sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 111 (403) O 36 b. 1 Rinnovo di locazione 1528 gennaio 3, Verla Antonio "Parvus" fu Giovanni "Contrus" da Giovo, in qualità di massaro, sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnova a Pietro fu Donato da Verla, presente anche a nome dei suoi fratelli, la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni di un fondo arativo, di un vigneto e di un prato situati nel territorio di Giovo rispettivamente nelle località "a Campo", "ala Val" e "ala Vana", dietro pagamento annuo di tre staia di olio d'oliva. Notaio: Lorenzo figlio di Giovanni fu Pietro Bonadiman da Casez (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 415 x 145(135), sul verso note di contenuto in parte sbiadite (404) O 37 b. 1 Rinnovo di locazione 1528 gennaio 3, Verla Antonio "Parvus" fu Giovanni "Contrus" da Giovo, in qualità di massaro, sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnova a Clemente fu Cristoforo Clementi da Lavato, presente anche a nome di suo fratello Antonio e di suo zio paterno nonchè di Paolo "a Caligis" bergamasco abitante a Palù di Giovo, la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni di un fondo vignato situato nel territorio di Giovo in località "ali Grezi", dietro pagamento annuo di mezzo staio di olio d'oliva. Notaio: Lorenzo figlio di Giovanni fu Pietro Bonadiman da Casez (SN) 154 Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 410(295) x 195(145), sul verso note di contenuto e nota archivistica sbiadite Segnature precedenti: n. 126 (405) O 38 b. 1 Rinnovo di locazione 1528 gennaio 3, Verla Antonio "Parvus" fu Giovanni "Contrus" da Giovo, in qualità di massaro, sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnova a Rodolfo fu Francesco "Baldonant" da Giovo la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni di una casa in muratura e legno situata nella piazza di Verla, dietro pagamento annuo di cinque lire. Notaio: Lorenzo figlio di Giovanni fu Pietro Bonadiman da Casez (SN) Oroginale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 490 x 170, sul verso annotazioni di rinnovi fino al 1674, annotazione pertinente del 22 maggio 1593, note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Segnature precedenti: n. 35 (406) O 39 b. 1 Rinnovo di locazione 1528 gennaio 3, Verla Antonio "Parvus" fu Giovanni "Contrus" da Giovo, in qualità di massaro, sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnova a Giorgio fu Nicolò "Contrus" da Valternigo la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni di un fondo arativo situato nel territorio di Valternigo in località "ala Berta", dietro pagamento annuo di uno staio di segale e due staia di frumento. Notaio: Lorenzo figlio di Giovanni fu Pietro Bonadiman da Casez (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 395 x 170(150), sul verso note di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 13 (407) O 40 b. 1 Rinnovo di locazione 1528 gennaio 3, Verla Antonio "Parvus" fu Giovanni "Contrus" da Giovo, in qualità di massaro, sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnova ai fratelli Clemente e Antonio fu Cristoforo Clementi da Lavato e al loro zio paterno Pietro fu Leonardo Clementi, agente anche a nome di Paolo, bergamasco abitante a Palù di Giovo, la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni di un fondo vignato situato nel territorio di Ceola in località "a Via nova", dietro pagamento annuo di uno staio di olio di oliva. Notaio: Lorenzo figlio di Giovanni fu Pietro Bonadiman da Casez (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 350(220) x 150(120), sul verso note di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 125 (408) O 41 b. 1 Rinnovo di locazione 1528 gennaio 3, Verla Antonio "Parvus" fu Giovanni "Contrus" da Giovo, in qualità di massaro, sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnova ai fratelli Clemente e Antonio fu Cristoforo Clementi da Lavato e al loro zio paterno Pietro fu Leonardo Clementi, agente 155 anche a nome di Paolo, bergamasco abitante a Palù di Giovo, la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni di un fondo vignato situato nel territorio di Ceola in località "a Via nova", dietro pagamento annuo di uno staio di olio di oliva. Notaio: Lorenzo figlio di Giovanni fu Pietro Bonadiman da Casez (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 310(270) x 190(130), sul verso note di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 125 (409) O 42 b. 1 Rinnovo di locazione 1528 gennaio 3, Verla Antonio "Parvus" fu Giovanni "Contrus" da Giovo, in qualità di massaro, sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnova a Martino fu "Varentus" da Forlì abitante a Valternigo, tessitore, la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni di tre fondi arativi situati rispettivamente nel territorio di Giovo in località "in Pizorin", nel territorio di Valternigo in località "in Langoia" e "Sotto la via", dietro pagamento annuo di uno staio di frumento, una quarta di segale e uno staio e mezzo di olio di oliva. Notaio: Lorenzo figlio di Giovanni fu Pietro Bonadiman da Casez (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 270 x 220, sul verso note di contenuto in parte sbiadite, annotazione di rinnovo e note archivistiche Segnature precedenti: n. 14 (410) O 43 b. 1 Rinnovo di locazione 1528 gennaio 3, Verla di Giovo Antonio "Parvus" fu Giovanni "Contrus" da Giovo, in qualità di massaro, sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnova a Francesco fu Guglielmo da Incudine in Valcamonica la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni di alcuni fondi arativi situati nel territorio di Giovo e di Lavato nelle località "ali Grezi", "a Poz" e "ali Orthi", dietro pagamento annuo di sei staia di vino bianco, tre quarte di segale, uno staio di olio di oliva e un grosso carantano. Notaio: Lorenzo figlio di Giovanni fu Pietro Bonadiman da Casez (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 430 x 150, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 121 (411) O 44 b. 1 Rinnovo di locazione 1528 gennaio 3, Verla Antonio "Parvus" fu Giovanni "Contrus" da Giovo, in qualità di massaro, sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnova a Giorgio fu Nicolò "Contrus" da Valternigo la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni di un fondo arativo situato nel territorio di Giovo in località "a Rovre", dietro pagamento annuo di uno staio di olio. Notaio: Lorenzo figlio di Giovanni fu Pietro Bonadiman da Casez (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 385 x 155(120), sul verso annotazioni, nota di contenuto leggermente sbiadita e nota archivistica Segnature precedenti: n. 122 156 (412) O 45 b. 1 Rinnovo di locazione 1528 gennaio 3, Verla Antonio "Parvus" fu Giovanni "Contrus" da Giovo, in qualità di massaro e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnova a Giovanni Fava da Incudine in Valcamonica la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni di un fondo vignato situato nel territorio di Lisignago in località "a Spedal" o "al Castion", dietro pagamento annuo di tre congiali di vino bianco. Notaio: Lorenzo figlio di Giovanni fu Pietro Bonadiman da Casez (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 440 x 190(180), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica Segnature precedenti: n. 163 (413) O 46 b. 1 Rinnovo di locazione 1528 gennaio 3, Verla Antonio "Parvus" fu Giovanni "Contrus" da Giovo, in qualità di massaro, sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnova a Paolo figlio di Baldassare Valentini da Verla la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni di un prato e di fondo arativo situati nel territorio di Verla rispettivamente nelle località "ala Vana" e "a Mandolaia", dietro pagamento annuo di uno staio di olio, uno staio di frumento e tre grossi carantani. Notaio: Lorenzo figlio di Giovanni fu Pietro Bonadiman da Casez (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 505 x 125, sul verso annotazioni di rinnovi fino al 10 novembre 1616, nota di contenuto e note archivistiche Segnature precedenti: n. 46 (414) O 47 b. 1 Assegnazione delle decime 1531 giugno 4 (1), Verla di Giovo Gerolamo "a Salle" cittadino di Trento, vicario della giurisdizione di Königsberg, eletto per parte del pievano di Giovo e agente anche a nome del preposito di San Michele, Antonio "Parvus" eletto per parte di Gerolamo da Giovo signore della giurisdizione di Königsberg e alcuni probiviri di Giovo determinano l'assegnazione delle decime nel territorio di Giovo. Notaio: Lorenzo [figlio di Giovanni] fu Pietro Bonadiman da Casez (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 550 x 340(285), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 2 Note (1) Il 4 giugno 1531 era domenica e non sabato come indicato nel documento. (415) O 48 b. 1 Locazione 1536 gennaio 20, Verla Silvestro fu Pietro fu Salvatore da Sevignano, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede in locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni a Baldassare fu Leonardo Rossi da Verla un fondo arativo situato nel territorio di Verla in località "a Cornale", dietro pagamento annuo di mezzo staio di olio. Notaio: Lorenzo [figlio di Giovanni fu Pietro] Bonadiman da Casez 157 Originale da imbreviature del notaio Lorenzo Bonadiman redatto dal notaio Giacomo fu Cristoforo [Dalle Mule] da Castello Tesino (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 300 x 130(115), sul recto nota di contenuto; sul verso note di contenuto e note archivistiche Segnature precedenti: n. 66 (416) O 49 b. 1 Locazione con fideiussione 1538 febbraio 28, Verla Antonio fu Simone Pomarolli abitante nel maso detto "el Mass dai Ronchi" sopra Palù di Giovo, in qualità di giurato della chiesa di San Giorgio di Verla, concede a titolo di locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni a Odorico fu Giacomo Coslop da Palù di Giovo due fondi vignati e in parte boschivi situati nel territorio di Giovo nelle località "a Sant Iori" e "Subtus Viam", dietro pagamento annuo di sei brente e mezza di vino bianco e di 11 grossi carantani; Giovanni fu Marco da Palù di Giovo e Domenico fu Domeneghino "de Zentilin" da Andogno abitante a Ceola si costituiscono fideiussori. Notaio: Lorenzo figlio di Giovanni fu Pietro Bonadiman da Casez (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 615(565) x 190(175), formata da due fogli cuciti insieme, sul verso note di contenuto sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 68 (417) O 50 b. 1 Locazione 1540 maggio 14, Verla Antonio fu Domenico "de Grigol" da Andogno abitante a Lavato, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede a titolo di locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni a Lorenzo fu Odorico Dalmonech da Verla un fondo grezivo con alberi da frutto situato nel territorio di Giovo in località "zo alla Vall", dietro pagamento annuo di uno staio di olio. Notaio: Lorenzo Bonadiman da Casez Originale da imbreviature del notaio Lorenzo Bonadiman redatto dal notaio Stefano fu Matteo Segador da Romeno (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 330 x 120(110), sul verso note di contenuto in parte sbiadite, annotazioni di rinnovi fino al 3 febbraio 1628 e nota archivistica Segnature precedenti: n. 113 (418) O 51 b. 1 Rinuncia e locazione 1541 febbraio 12, Ceola Valentino fu Vigilio "Frischman" da Ceola rinuncia in favore di Giorgio fu Antonio "Grand" da Valternigo, in qualità di giurato della chiesa di San Floriano di Valternigo, a un fondo vignato situato nel territorio di Giovo in località "la Val de Santo Florian" per 14 lire; lo stesso Giorgio concede a titolo di locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni a Leonardo fu "Hanselus" "Boleg" da Cortina abitante a Ceola lo stesso fondo vignato, dietro pagamento annuo di tre staia di vino. Notaio: Lorenzo Bonadiman da Casez abitante a Cembra Originale da imbreviature del notaio Lorenzo Bonadiman redatto dal notaio Giacomo fu Cristoforo Dalle Mule da Castello Tesino (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 310 x 165, sul verso note di contenuto sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 4 158 (419) O 52 b. 1 Rinuncia e locazione 1541 febbraio 12, Ceola Valentino fu Vigilio "Frischman" da Ceola rinuncia in favore di Giorgio fu Antonio "Grand" da Valternigo, in qualità di giurato della chiesa di San Floriano di Valternigo, a un fondo vignato situato nel territorio di Giovo in località "la Val de Santo Florian" per 14 lire; lo stesso Giorgio concede a titolo di locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni a Leonardo fu "Hanselus" "Boleg" da Cortina abitante a Ceola lo stesso fondo vignato, dietro pagamento annuo di tre staia di vino. Notaio: Lorenzo Bonadiman da Casez abitante a Cembra Originale da imbreviature del notaio Lorenzo Bonadiman redatto dal notaio Giacomo fu Cristoforo Dalle Mule da Castello Tesino (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 335(300) x 150(90), sul verso note di contenuto in parte sbiadite, annotazioni di rinnovazioni e nota archivistica Segnature precedenti: n. 4 (420) O 53 b. 1 Locazione 1546 febbraio 24, [Verla] Pietro Untersteiner, pievano di Giovo, alla presenza di Gerolamo "a Salle" in qualità di vicario della giurisdizione di Königsberg, concede in locazione perpetua a Silvestro fu Pietro da Sevignano abitante a Verla un fondo arativo con quattro filari di viti situato nel territorio di Giovo in località "a Campo" sul quale grava una quarta di frumento a titolo di decima, dietro pagamento annuo di uno staio d'olio. Notaio: Lorenzo [figlio di Giovanni fu Pietro] Bonadiman da Casez abitante a Cembra Originale da imbreviature del notaio Lorenzo Bonadiman redatto dal notaio Gaspare fu Pietro Antonio Coret abitante a Cembra (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 330(295) x 185(120), sul recto nota di contenuto; sul verso annotazione di rinnovo del 27 settembre 1701, note di contenuto e note archivistiche Segnature precedenti: n. 9 (421) O 54 b. 1 Rinnovo di locazione 1546 febbraio 24, Verla Silvestro fu Pietro fu Salvatore da Sevignano, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede in locazione a Odorico fu Domenico "Sborz" da Molveno abitante nel maso denominato "dal Platsch" e situato "subtus locum Cluseti" un fondo incolto un tempo vignato e un prato situati nel territorio di Giovo rispettivamente nelle località "al Cluset" e "ala Palusella", dietro pagamento annuo di uno staio di vino e di quattro grossi carantani. Notaio: Lorenzo [figlio di Giovanni fu Pietro] Bonadiman da Casez Originale da imbreviature del notaio Lorenzo Bonadiman redatto dal notaio Giacomo fu Cristoforo [Dalle Mule] da Castello Tesino (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 330 x 180(175), sul recto nota di contenuto; sul verso annotazioni, nota di contenuto e nota archivistica leggermente sbiadita Segnature precedenti: n. 38 (422) O 55 b. 1 159 Rinnovo di locazione 1546 febbraio 24, Verla Silvestro fu Pietro fu Salvatore da Sevignano, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede in locazione a Odorico fu Domenico "Sborz" da Molveno abitante nel maso denominato "dal Platsch" e situato "subtus locum Cluseti" un fondo incolto un tempo vignato e un prato situati nel territorio di Giovo rispettivamente nelle località "al Cluset" e "ala Palusella", dietro pagamento annuo di uno staio di vino e di quattro grossi carantani. Notaio: Lorenzo [figlio di Giovanni fu Pietro] Bonadiman da Casez Originale da imbreviature del notaio Lorenzo Bonadiman redatto dal notaio Giacomo fu Cristoforo [Dalle Mule] da Castello Tesino (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 335 x 165, sul recto nota di contenuto; sul verso annotazioni, nota di contenuto e nota archivistica leggermente sbiadita Segnature precedenti: n. 38 (423) O 56 b. 1 Rinuncia e locazione 1546 febbraio 24, Verla Leonardo fu Odorico Dalmonech da Verla rinuncia a favore di Pietro Untersteiner, pievano di Giovo, a un fondo incolto situato nel territorio di Giovo in località "a Mandolaya alle Payerlette" per 18 lire; lo stesso pievano concede a titolo di locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni a Silvestro fu Pietro da Sevignano lo stesso fondo, dietro pagamento annuo di uno staio di olio di oliva. Notaio: Lorenzo Bonadiman Originale da imbreviatura del notaio Lorenzo Bonadiman redatto dal notaio Gaspare Coret abitante a Cembra (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 365(335) x 160(120), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 30 (424) O 57 b. 1 Assunzione di debito e costituzione di censo 1549 giugno 4, Verla Nicolò fu Bartolomeo "de Luz" da Senaso (1) abitante a Valternigo promette di pagare ad Antonio di Guglielmo da Palù di Giovo, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, due censi di sette quarte e uno staio di frumento costituiti precedentemente con Rodolfo da Verla e da Tomeo "de Baldassar" Rizzoli rispettivamente per un capitale di nove e quattro ragnesi; nello stesso momento Nicolò costituisce a favore della predetta chiesa un censo annuo di tre quarte di frumento assicurato su tutti i suoi beni, per un capitale di due lire e mezza. Notaio: Lorenzo [figlio di Giovanni fu Pietro] Bonadiman da Casez Originale da imbreviatura del notaio Lorenzo Bonadiman redatto dal notaio Stefano fu Matteo Segador da Romeno (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 320 x 205, sul recto nota di contenuto; sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Segnature precedenti: n. 40 Note (1) Località di San Lorenzo in Banale. 160 (425) O 58 b. 1 Rinnovo di locazione 1566 febbraio 14, Verla Francesco "a Caligis" da Palù di Giovo, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, e Francesco fu Simone Pellegrini da Cembra abitante a Palù di Giovo, in qualità di regolano della comunità di Giovo, entrambi agenti a nome della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnovano a Cristano fu Giovannino (1) da Mosana, agente anche a nome di suo fratello Andrea, la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni di un prato situato nel territorio di Mosana, dietro pagamento annuo di uno staio di olio. Notaio: Odorico figlio di Guglielmo Silvestri da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 360 x 145, sul verso note di contenuto sbiadite, annotazione del rinnovo del 1580 e nota archivistica Segnature precedenti: n. 91 Note (1) In un punto successivo del documento viene riportato: Cristano fu Giacomino. (426) O 59 b. 1 Rinnovo di locazione 1566 febbraio 14, Verla Francesco "a Caligis" da Palù di Giovo e Francesco fu Simone Pellegrini abitante nello stesso luogo, in qualità di sindaci della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnovano la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni a Gregorio fu Antonietto da Andogno abitante a Palù di Giovo e ad Antonio fu Guglielmo da Palù di Giovo, un fondo, un prato e un fondo arativo e vignato situati nel territorio di Palù di Giovo rispettivamente nelle località "ala Coltura", "alle Pallu" e "alla Vardia", dietro pagamento annuo di uno staio di frumento per il primo fondo e di due staia di olio per gli altri due. Notaio: Odorico figlio di Guglielmo Silvestri da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 320 x 140(135), sul verso note di contenuto sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 74 (427) O 60 b. 1 Rinnovo di locazione 1566 febbraio 15, Verla Francesco "a Caligis" da Palù di Giovo, in qualità di sindaco giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnova la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni a Vigilio fu Donato da Verla di un fondo arativo, un vigneto e un prato situati nel territorio di Giovo rispettivamente nelle località "a Campo", "alla Val" e "ala Vana", dietro pagamento annuo di tre staia di olio. Notaio: Odorico figlio di Guglielmo Silvestri da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 305 x 150, sul verso nota di contenuto e note archivistiche Segnature precedenti: n. 11 (428) O 61 b. 1 Locazione 1566 febbraio 16, Verla Francesco "a Caligis" da Palù di Giovo, in qualità di sindaco giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede a titolo di locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni, a Cristello fu Domenico "Longus" da Pressano, a nome anche di suo fratello 161 Melchiorre, tre fondi arativi e vignati situati nel territorio di Lavis e Pressano rispettivamente nelle località "alla Clinga" ossia "alla Flochen", "alli Plozi" e "al Pfaffenacher" e una casa in muratura e legno situata nella villa di Pressano, dietro pagamento annuo di cinque staia di frumento, tre staia di segale e 10 staia di vino bianco. Notaio: Odorico figlio di Guglielmo Silvestri da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 280 x 230, sul verso note di contenuto sbiadite, annotazione di rinnovo del 1627 e nota archivistica Segnature precedenti: n. 161 (429) O 62 b. 1 Locazione 1566 febbraio 16, Verla Francesco "a Caligis" da Palù di Giovo, in qualità di sindaco giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede in locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni a Leonardo Silvestri da Verla di Giovo un bosco situato nel territorio di [...] in località "al Giaz" (1), dietro pagamento annuo di 14 grossi. Notaio: Odorico figlio di Guglielmo Silvestri da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 330 x 145, sul verso nota di contenuto sbiadita Note (1) In un'altra parte dello stesso documento la località viene identificata con "alla Glaza". (430) O 63 b. 1 Locazione 1566 febbraio 18, Verla Francesco "a Caligis" da Palù di Giovo, in qualità di sindaco giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede in locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni Giovanni fu Donato da Verla un fondo arativo con filari e un altro vigneto situati nel territorio di Verla in località "ala Vardia", dietro pagamento di mezzo carro di vino bianco e dolce. Notaio: Odorico figlio di Guglielmo Silvestri da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 240 x 155, sul verso annotazione di rinnovo del 1627 e note di contenuto in parte sbiadite (431) O 64 b. 1 Locazione 1566 marzo 9, Verla Francesco "a Caligis" da Palù, in qualità di massaro, sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede in locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni a Marco fu Giorgio fu Nicolò "Contrus" da Valternigo, agente anche a nome di suo fratello Gerolamo, di un fondo arativo situato nel territorio di Valternigo in località "alla Berta", dietro pagamento annuo di uno staio di segale. Notaio: Odorico figlio di Guglielmo Silvestri da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 450 x 145(120), sul verso annotazione di rinnovo del 1627, note di contenuto sbiadite e note archivistiche Segnature precedenti: n. 13 162 (432) O 65 b. 1 Locazione 1566 agosto 2, Verla Francesco fu Paolo "a Caligis" da Palù di Giovo, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede a titolo di locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni a Guglielmo fu Silvestro Silvestri da Verla un fondo arativo in parte boschivo, con filari di viti situato nel territorio di Giovo in località "a Mandollaya alle Payerlette", dietro pagamento annuo di uno staio di olio di oliva. Notaio: Stefano fu Matteo Segador da Romeno (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 375(350) x 185(80), sul verso note di contenuto sbiadite, annotazione di rinnovo del 9 novembre 1616 e note archivistiche Segnature precedenti: n. 35 (433) O 66 b. 2 Costituzione di censo 1566 novembre 16, Mosana Andrea fu Giacomo da Mosana, a nome anche di suo fratello Cristoforo, costituisce a favore di Pietro fu Simone Rodolfo da Verla, agente anche a nome dei suoi quattro fratelli, un censo annuo redimibile di una brenta di vino bianco assicurato su un fondo arativo con pergole situato nel territorio di Giovo in località "in Castiolla", per un capitale di dieci ragnesi. Notaio: Antonio Lodron abitante a Cembra Originale da imbreviatura del notaio Antonio Lodron redatto dal notaio Stefano fu Matteo Segador da Romeno (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 425 x 120(115), sul recto nota di contenuto; sul verso nota di contenuto sbiadita (434) O 67 b. 2 Rinnovo di locazione 1567 gennaio 20, Verla Francesco "a Caligis" da Palù, in qualità di sindaco giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnova a Giacomo fu Tomeo del fu Bartolomeo "Luz" da Senaso (1) abitante a Valternigo la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni di un fondo arativo situato nel territorio di Valternigo in località "in Val", dietro pagamento annuo di uno staio di frumento in pane o in tronde (2) da distribuire sul cimitero il giorno dell'Ascensione. Notaio: Odorico figlio di Guglielmo Silvestri da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 270 x 160(140), sul verso note di contenuto sbiadite e note archivistiche Segnature precedenti: n. 12 Note (1) Senaso: località di San Lorenzo in Banale. Sul verso è riportato infatti Giacomo "Banal". (2) Tronda: focaccia distribuita dopo un funerale o nelle processioni, in seguito a lascito testamentario. Cfr. STENICO R., Giovo. Comune e pieve. Verla capoluogo, Trento, 1985, p. 544. 163 (435) O 68 b. 2 Rinnovo di locazione 1567 gennaio 21, Verla Francesco "a Caligis" da Palù di Giovo, in qualità di sindaco giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnova a Sebastiano fu Tomeo fu Baldassare da Verla, agente anche a nome di suo fratello Giacomo, la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni di un prato e di un fondo arativo situati nel territorio di Verla rispettivamente nelle località "alla Vana" e "a Mandolaia", dietro pagamento annuo di uno staio di olio d'oliva, uno staio di frumento e tre grossi. Notaio: Odorico figlio di Guglielmo Silvestri da Verla (SN) Originale, atto notarile, italiano Documento singolo, pergamena, mm 320(295) x 125(70), sul verso annotazioni, nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: n. 46 (436) O 69 b. 2 Cessione di censo 1569 ottobre 21, Verla Matteo fu Baldassare Rossi da Verla cede a Nicolò figlio di Andrea da Mosana, in qualità di sindaco giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, un censo di mezzo carro di vino bianco costituito nel 1564 con Salvatore fu Giovanni "de Martinis" da Segonzano e assicurato su un vigneto con bosco e su un fondo incolto attiguo situati nel territorio di Verla in località "a Medol", per un capitale di 30 ragnesi, a completa estinzione di due debiti contratti precedentemente con la chiesa di Santa Maria di Giovo e con la chiesa di San Giorgio di Giovo ricevendo 16 ragnesi e 50 grossi come differenza. Notaio: Odorico figlio di Guglielmo Silvestri da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 265 x 180(170), sul verso annotazione del 22 agosto 1674, note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Segnature precedenti: n. 37 (437) O 70 b. 2 Costituzione di censo con fideiussione 1569 ottobre 21, Verla Romedio fu Antonio Bronzetti da Terres abitante nel castello di Giovo costituisce a favore di Nicolò figlio di Andrea da Mosana, in qualità di sindaco giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, un censo annuo redimibile di quattro staia di segale assicurato su un fondo arativo situato nel territorio di Giovo in località "ai Caidran", per un capitale di 25 ragnesi; Leonardo fu Pietro Clementi, già giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, si costituisce fideiussore. Notaio: Odorico figlio di Guglielmo Silvestri da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 345 x 225, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 127 (438) O 71 b. 2 Costituzione di censo 1570 aprile 10, Pressano Antonio fu Antonio Pomarolli da Giovo, a nome anche di suo fratello Giacomo, costituisce a favore di Nicolò fu Andrea da Mosana, in qualità di sindaco giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, un censo annuo redimibile di mezzo carro di vino bianco assicurato su un fondo vignato situato nel territorio di Giovo nel Maso Pomaroli, per un capitale di 40 ragnesi. 164 Notaio: Odorico figlio di Guglielmo Silvestri da Verla di Giovo (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 390 x 205(160), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Segnature precedenti: n. 29; n. 76 (439) O 72 b. 2 Compravendita 1570 aprile 16, Verla Luca fu Pietro Donati e Donato fu Vigilio Donati, suo zio paterno, vendono a Nicolò fu Andrea da Mosana, in qualità di sindaco giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Giovo in località "ala Berta" sul quale grava un censo annuo perpetuo di mezzo staio di segale a favore del castello di Giovo, per il prezzo di 11 ragnesi. Notaio: Odorico figlio di Guglielmo Silvestri da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 365 x 195(185), sul verso annotazione, note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica (440) O 73 b. 2 Consacrazione di altare 1573 ottobre 19, Verla Gabriele Alessandri [da Bergamo], suffraganeo e vicario generale del vescovo di Trento Ludovico Madruzzo, consacra un altare situato nella chiesa parrocchiale di Santa Maria di Giovo dedicandolo alla Santa Croce, vi inserisce delle reliquie e concede 80 giorni di indulgenza ai fedeli che visiteranno detto altare nel giorno della sua dedicazione. Originale, documento di cancelleria vescovile, latino Documento singolo, pergamena, mm 170 x 275, con plica inferiore di mm 145(135), sul verso note di contenuto e nota archivistica, SPC Segnature precedenti: B. n. 2 (441) O 74 b. 2 Locazione 1574 marzo 12, Verla Armanno fu Marco Clementi abitante a Lavato, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede a titolo di locazione perpetua da rinnovarsi ogni 29 anni a Simone fu Antonio Pomarolli abitante al Maso Pomaroli un orto con vigneto e prato situato a Verla in località "a Rizol", dietro pagamento annuo di tre grossi. Notaio: Silvestro fu Guglielmo Silvestri da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 625 x 160(135), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica (442) O 75 b. 2 Locazione 1574 aprile 13, Verla Armanno fu Marco Clementi abitante a Lavato, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, alla presenza e con il consenso di Cristano Ress, regolano della comunità di Giovo, concede a titolo di locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni a Giacomo fu Odorico Coslop abitante a Palù di Giovo un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Palù in località "alla Coltura", dietro pagamento annuo di due quarte di segale. Notaio: Silvestro fu Guglielmo Silvestri da Verla (SN) 165 Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 670 x 155, sul verso note di contenuto, annotazione di rinnovo del 25 novembre 1610 e nota archivistica Segnature precedenti: n. 74 (443) O 76 b. 2 Locazione 1574 aprile 13, Verla Armanno fu Marco Clementi abitante a Lavato, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, alla presenza e con il consenso di Cristano Ress regolano della comunità di Giovo, concede la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni a Massenza vedova di Cristiano Arman da Ceola, agente anche a nome del figlio Armanno, un vigneto situato nel territorio di Giovo in località "alla Val de Santo Floriano", dietro pagamento annuo di uno staio di olio. Notaio: Silvestro fu Guglielmo Silvestri da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 535 x 190, sul verso annotazione di un rinnovo del 1628, note di contenuto sbiadite e note archivistiche Segnature precedenti: n. 2 (444) O 77 b. 2 Locazione 1574 aprile 13, Verla Armanno fu Marco Clementi abitante a Lavato, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, alla presenza e con il consenso di Cristano Ress, regolano della comunità di Giovo, concede a titolo di locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni a Massenza vedova di Cristiano Arman da Ceola, agente anche a nome del figlio Armanno, un vigneto situato nel territorio di Giovo in località "alla Val de Santo Floriano", dietro pagamento annuo di uno staio di olio. Notaio: Silvestro fu Guglielmo Silvestri da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 535(500) x 180(140), sul verso note di contenuto sbiadite e note archivisitiche (445) O 78 b. 2 Locazione 1574 aprile 13, Verla Armanno fu Marco Clementi abitante a Lavato, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede a titolo di locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni a Leonardo fu Pietro Clementi da Lavato, a nome anche di suo fratello Armanno e di suo cugino Giacomo Clementi, un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Giovo in località "a Campolongo" e un fondo vignato situato in località "alli Grezzi", dietro pagamento annuo di due staia di olio di oliva. Notaio: Silvestro fu Guglielmo Silvestri da Verla Copia autentica del notaio Carlo Domenico Covi (SN) da copia autentica del notaio Giovanni Udalrico Bampi da Giovo, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 520 x 170(145), sul recto nota di contenuto coeva; sul verso le sottoscrizioni dei notai Bampi e Covi e nota archivistica Segnature precedenti: n. 18 166 (446) O 79 b. 2 Locazione 1574 aprile 15, Verla Armanno fu Marco Clementi abitante a Lavato, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, alla presenza e con il consenso di Cristano Ress, regolano della comunità di Giovo, concede la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 ad Andrea Franch da Giovo, agente anche a nome di suo fratello Antonio e di Melchiore fu Domenico Andrea, di un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Giovo in località "alli Grezzi" e di tre fondi arativi situati nel territorio di Lavato di cui due in località "a Pozzo" e uno in località "alli Horti", dietro pagamento annuo di sei staia di vino bianco, tre quarte di segale, uno staio di olio d'oliva e un carantano. Notaio: Silvestro fu Guglielmo Silvestri da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 645 x 175(170), sul verso nota di contenuto sbiadita (447) O 80 b. 2 Locazione [15]74 [aprile] [1]5 (1), [Verla] Armanno fu Marco Clementi abitante a Lavato, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, concede a titolo di locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni a Andrea Franch da Giovo un fondo arativo situato nel territorio di Giovo in località "alla Palterniga", dietro pagamento di uno staio di segale, mezzo staio di olio di oliva e due quattrini. Notaio: Silvestro fu Guglielmo Silvestri da Verla (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 590(560) x 165(145), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 111 Note (1) La pergamena è mutila nella parte anteriore destra. La data (cronica e topica) è dedotta dalla pergamena n. 79, che riporta gli stessi testimoni. (448) O 81 b. 2 Costituzione di censo e soluzione di debito 1581 novembre 30, Cembra Simone fu Francesco Pellegrini da Palù di Giovo, a nome di Antonio fu Giorgio Simoni da Cembra verso il quale era debitore, costituisce a favore di Giovanni fu Cristiano "a Fonte" da Lisignago abitante a Palù di Giovo, in qualità di sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, un censo annuo perpetuo redimibile di tre congiali (1) di vino assicurato su un fondo arativo con due pergole di viti situato nel territorio di Giovo in località "a Lauin", per un capitale di 15 ragnesi; nello stesso momento il predetto sindaco dichiara di aver ricevuto da Antonio Simoni un capitale di 13 ragnesi e mezzo liberandolo così da un censo di cinque congiali costituito precedentemente a favore delle chiese di San Rocco e San Pietro di Cembra per un capitale di 28 ragnesi e mezzo e poi passato a favore della chiesa di Santa Maria di Giovo. Notaio: Michele fu Marino fu Giovanni Frizzi da Tassullo (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 585 x 310(265), sul verso note archivistiche in parte sbiadite Segnature precedenti: n. 87 Note (1) Nel testo "condium". 167 (449) O 82 b. 2 Divisione ereditaria con convalida 1584 gennaio 23, Verla Davanti a Giacomo Tecini, vicario della giurisdizione di Königsberg, con l'assistenza di quattro arbitri divisori e in presenza di alcuni parenti, Silvestro fu Guglielmo Silvestri da Verla, notaio, Giovanni Pontara abitante a Lavis, notaio, in qualità di tutore e curatore dei figli del fu Odorico fu Guglielmo Silvestri da Verla e Leonardo Silvestri abitante a Pressano, in qualità di tutore e curatore di Andrea fu Guglielmo Silvestri da Verla pervengono alla divisione dell'eredità del defunto Guglielmo Silvestri da Verla; il vicario Giacomo Tecini convalida l'atto. Notaio: Antonio fu Gaspare Inama da Dermulo abitante a Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 1555(1425) x 420(140), sul verso nota di contenuto (450) O 83 b. 2 Permuta 1587 ottobre 18, Verla Giacomo "Stonfer" lapicida, in qualità di regolano della comunità di Giovo, assieme ad alcuni giurati della comunità, e Gerolamo "Toldinus" da Lavato, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, permutano con il notaio Silvestro fu Guglielmo Silvestri da Verla un fondo incolto in parte vignato e con alcuni castagni situato nel territorio di Verla in località "alla Berta", sul quale grava un censo annuo di due quarte di segale a favore del castello di Giovo, con un censo annuo del 5% costituito precedentemente con Antonio fu Enrico Banal da Valternigo, per un capitale di 17 ragnesi e mezzo. Notaio: Antonio fu Gaspare Inama da Dermulo abitante a Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 535 x 155, sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: n. 16 (451) O 84 b. 2 Compravendita con patto di riscatto 1589 gennaio 11, Lavis Pietro figlio di Donato fu Vigilio Donati da Verla, alla presenza e con il consenso del padre, vende, con patto di riscatto entro cinque anni, a Nicolò fu Domenico "Toldinus" da Giovo, in qualità di sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, un fondo arativo e vignato con filari di viti situato nel territorio di Verla in località "a Campo", per il prezzo di 128 ragnesi, dal quale vengono detratti 32 ragnesi e mezzo in quanto il fondo era gravato da un affitto di due staia di olio di oliva alla chiesa di Santa Maria di Giovo e altri 30 ragnesi per un censo costituito precedentemente con Odorico Silvestri da Verla. Notaio: Antonio fu Gaspare Inama da Dermulo abitante a Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 440(285) x 240(50), sul verso note di contenuto e note archivistiche Segnature precedenti: n. 39 (452) O 85 b. 2 Costituzione di censo 1591 maggio 29, Verla Giovanni fu Vigilio Donati da Verla costituisce a favore di Nicolò "Toldinus", in qualità di rettore generale delle chiese di Giovo, un censo anno perpetuo redimibile di tre lire assicurato su un fondo vignato e arativo situato nel territorio di Verla in località "alla Vardia", per un capitale di dieci ragnesi. 168 Notaio: Silvestro Silvestri da Verla Originale da imbreviatura del notaio Silvestro Silvestri redatto dal notaio Virgilio fu Odorico Silvestri da Verla (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 390 x 190(175), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Segnature precedenti: n. 42 (453) O 86 b. 2 Costituzione di censo 1591 maggio 29, Verla Domenico fu Giovanni Banal da Ceola costituisce a favore di Nicolò "Toldinus", in qualità di rettore generale delle chiese di Giovo, un censuo annuo perpetuo redimibile di tre lire assicurato su un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Ceola in località "a Boche della Valle", per un capitale di 10 ragnesi. Notaio: Silvestro Silvestri da Verla Originale da imbreviatura del notaio Silvestro Silvestri redatto dal notaio Virgilio fu Odorico Silvestri da Verla (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 415(370) x 190(100), sul verso nota di contenuto e note archivistiche in parte sbiadite Segnature precedenti: n. 6 (454) O 87 b. 2 Costituzione di censo 1591 maggio 29, Verla Antonio fu Giovanni "Mardenus" da Valternigo costituisce a favore di Nicolò "Toldinus", in qualità di rettore generale delle chiese di Giovo, un censo annuo perpetuo redimibile di tre lire assicurato su un fondo arativo situato nel territorio di Valternigo in località "al Senter", per un capitale di dieci ragnesi. Notaio: Silvestro Silvestri da Verla Originale da imbreviatura del notaio Silvestro Silvestri redatto dal notaio Virgilio fu Odorico Silvestri da Verla (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 410 x 190(180), sul verso nota di contenuto e note archivistiche Segnature precedenti: n. 11 (455) O 88 b. 2 Costituzione di censo 1591 maggio 29, Verla In presenza e con il consenso di Giovanni Lucciolo, pievano di Giovo, Benedetto "a Caligis" costituisce a favore di Nicolò "Toldinus" da Giovo, in qualità di rettore generale delle chiese di Giovo, un censo annuo redimibile di due lire e cinque grossi assicurato su un fondo arativo situato nel territorio di Palù di Giovo in località "alla Potza", per un capitale di otto ragnesi. Notaio: Silvestro Silvestri da Verla Originale da imbreviatura del notaio Silvestro Silvestri redatto dal notaio Virgilio fu Odorico Silvestri da Verla (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 410(255) x 150(40), sul verso note di contenuto e note archivistiche Segnature precedenti: n. 83 169 (456) O 89 b. 2 Costituzione di censo 1592 marzo 13, Verla Giovanni fu Vigilio Donati da Verla costituisce a favore di Giovanni figlio di Nicolò "Toldinus" da Giovo, agente anche a nome del padre, rettore generale delle chiese di Giovo, un censo annuo redimibile di tre lire assicurato su un fondo vignato e arativo situato nel territorio di Verla in località "alla Vardia", per un capitale di 10 ragnesi. Notaio: Silvestro Silvestri da Verla Originale da imbreviatura del notaio Silvestro Silvestri redatto dal notaio Virgilio fu Odorico Silvestri da Verla (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 365(305) x 220(80), sul verso note di contenuto e note archivistiche Segnature precedenti: X (457) O 90 b. 2 Cessione di censi 1593 maggio 9, Verla Leonardo fu Pietro Silvestri da Verla cede a Luca Rossi, in qualità di rettore della chiesa di Santa Maria di Giovo, un censo di una brenta e mezza di vino, mezzo staio di frumento e mezzo staio di segale, costitutito con Giovanni Arnoldini da Valternigo e un censo di mezza brenta di vino da pagarsi alla predetta chiesa costituito precedentemente con Giovanni Bettini da Ceola e assicurato precedentemente su un fondo arativo e vignato situato nel territorio di [...] (1) in località "a Via nova", per un capitale di 47 ragnesi. Notaio: Silvestro Silvestri da Verla Copia semplice, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 290(285) x 195(165), sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: n. 9 Note (1) Nel documento non è specificato. (458) O 91 b. 2 Costituzione di censo 1596 luglio 2, Verla Davanti a Giovanni Frizzera, pievano di Giovo, Pietro fu Matteo "Bolzer" (1) da Verla di Giovo costituisce a favore di Silvestro fu Guglielmo Sebastiani da Palù di Giovo, in qualità di sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, un censo annuo redimibile di tre lire e sette grossi assicurato su un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Verla in località "al Cluset", per un capitale di 12 ragnesi. Notaio: Antonio fu Gaspare Inama da Dermulo abitante a Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 350(320) x 180(70), sul verso note di contenuto e note archivistiche Segnature precedenti: 1 Note (1) Forse soprannome della famiglia Rossi. Cfr. STENICO R., Giovo. Comune e pieve. Verla capoluogo, op. cit., p. 454. 170 (459) O 92 b. 2 Costituzione di censo 1597 febbraio 25, Castello di Königsberg Giovanni fu Michele Michelon da Valternigo costituisce a favore di Domenico fu Lorenzo Roncador da Giovo, in qualità di regolano della comunità di Giovo, un censo annuo redimibile di 17 staia di frumento corrispondente al 7% assicurato su un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Giovo in località "su in Val sora le case de Valternico" e su un fondo vignato con prato situato in località "in "Val", per un capitale di 100 ragnesi. Notaio: Antonio fu Gaspare Inama da Dermulo abitante a Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 400 x 140, sul verso note di contenuto e nota archivistica sbiadite Segnature precedenti: n. 23 (460) O 93 b. 2 Dazione in pagamento con patto di riscatto 1598 maggio 2, Lavis Pietro fu Donato Donati da Verla dà in pagamento, con patto di riscatto, a Franco fu Andrea Franch da Lavato, in qualità di sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, un piccolo prato con due piante di noce situato nella villa di Verla in località "drio la casa di Paulatzi al Pradestello" e un prato situato nel territorio di Verla in località "alla Vana", sui quali grava un livello annuo di una quarta di frumento al signore del castello di Giovo, per il valore di 36 ragnesi. Notaio: Antonio fu Gaspare Inama da Dermulo abitante a Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 300(170) x 210(50), sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: n. 34 (461) O 94 b. 2 Dazione in pagamento con patto di riscatto 1599 maggio 4, Verla Davanti a Giovanni Frizzera, dell'ordine di Sant'Agostino, canonico regolare del monastero di San Michele all'Adige e pievano di Giovo, Vigilio fu Giovanni fu Vigilio Donati da Verla, a nome anche dei suoi fratelli Leonardo, Giovanni e Cristano, a completa estinzione di alcuni debiti contratti precedentemente, dà in pagamento con patto di riscatto entro 10 anni a Franco fu Andrea Franch da Giovo, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Verla in località "alla Guardia", per il valore di 55 ragnesi. Notaio: Antonio fu Gaspare Inama da Dermulo abitante a Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 395(340) x 200(150), sul verso annotazione del 1618, nota di contenuto leggermente sbiadita e note archivistiche in parte sbiadite Segnature precedenti: n. 36 (462) O 95 b. 2 Costituzione di censo 1602 ottobre 25, Lavato (Ville di Giovo) Francesco fu Giovanni Silvestri da Lavato, a nome anche dei suoi fratelli Paolo e Antonio, costituisce a favore di Giovanni fu Nicolò "Toldinus", agente anche a nome dei suoi fratelli, un censo annuo redimibile di dieci staia di frumento assicurato su un fondo "broilivo" (1) e coltivato ad orto, con viti situato nell'abitato di Lavato in località "Pra del Pavarino", per un capitale di 60 ragnesi. 171 Notaio: Virgilio Silvestri [da Verla] Originale da imbreviatura del notaio Virgilio Silvestri redatto dal notaio Emilio Paoli [da Nanno] abitante a Lavis (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 290 x 155(150), sul recto nota di contenuto; sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche in parte sbiadite Segnature precedenti: n. 19 Note (1) Prato con alberi da frutto, generalmente vicino alla casa e recintato, cfr. LORENZI E., op. cit., sub voce "Broi". (463) O 96 b. 2 Sentenza 1603 marzo 8, Lavis Giovanni Stefano Castelli, vicario generale della giurisdizione di Königsberg, confermando una sentenza precedente, emette sentenza nella causa insorta tra Giovanni Arnoldini da Valternigo, da una parte e Franco fu Andrea Franch da Giovo, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, dall'altra, in occasione del pagamento di un censo annuo di due staia di vino, due quarte di segale e due di frumento che il predetto Giovanni si rifiutava di pagare alla chiesa. Notaio: Antonio fu Gaspare Inama da Dermulo abitante a Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 315 x 145(135), sul verso nota di contenuto e note archivistiche Segnature precedenti: n. 17 (464) O 97 b. 2 Sentenza 1603 giugno 14, Lavis Cristoforo Schulthaus, capitano della giurisdizione di Königsberg, confermando la precedente sentenza del vicario generale della giurisdizione di Königsberg, emette sentenza nella causa d'appello promossa da Giovanni Arnoldini da Valternigo contro Franco fu Andrea Franch da Giovo, in qualità di sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, per il pagamento di un livello di due staia di vino, due quarte di frumento e due quarte di segale. Notaio: Antonio fu Gaspare Inama da Dermulo abitante a Lavis (SN) Originale, atto notarile, italiano, latino Documento singolo, pergamena, mm 320 x 140(125), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica Segnature precedenti: n. 18 (465) O 98 b. 2 Compravendita con patto di riscatto 1610 novembre 28, Verla Pietro fu Simone Pomarolli vende con patto di riscatto entro due anni (1) a Giorgio Mazzanti, pievano di Giovo, agente a nome della chiesa di Santa Maria di Giovo e dei suoi giurati e amministratori, una parte di un fondo arativo situato nel territorio di Verla in località "alla Vana", per il prezzo di 22 ragnesi. Notaio: Antonio fu Gaspare Inama da Dermulo abitante a Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 255(250) x 190, sul verso note di contenuto e note archivistiche Note 172 (1) La vendita era in realtà avvenuta l'anno precedente nel giorno di san Giovanni (16 giugno), con la possibilità di riscatto entro tre anni. Ora l'atto viene reso ufficiale. (466) O 99 b. 2 Costituzione di censo 1611 novembre 19, Lavis Domenico fu Giovanni Banal da Ceola costituisce a favore di Antonio fu Giovanni Clementi da Giovo, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, un censo annuo redimibile di [...] (1) staia di frumento assicurato su un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Ceola in località "alla Campagna", per un capitale di 28 ragnesi. Notaio: Agostino figlio di Domenico Garbogni da Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 640 x 145, sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: n. 5 Note (1) Non specificato nel documento. (467) O 100 b. 2 Compravendita, rinuncia e convalida 1613 gennaio 5; 1613 gennaio 9 latino Documento singolo, pergamena, mm 595(515) x 225(130), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica Segnature precedenti: n. 93 (468) O 100.1 b. 2 Compravendita 1613 gennaio 5, Palù di Giovo Vigilio fu Cristano "Zaipel" da Palù di Giovo vende a Marco fu Giovanni Albertini da Lavato e ad Antonio fu Giovanni Clementi da Giovo, in qualità di giurati e sindaci della chiesa di Santa Maria di Giovo, un fondo arativo e prativo situato nel territorio di Palù di Giovo in località "alli Campi della Fontana" sul quale grava un censo annuo di una quarta di segale ai signori di Segonzano, per il prezzo di 32 ragnesi e mezzo dai quali vengono detratti tre ragnesi per l'aggravio del livello. Notaio: Antonio fu Gaspare Inama da Dermulo abitante a Lavis (SN) Originale, atto notarile (469) O 100.2 b. 2 Rinuncia e convalida 1613 gennaio 9, Lavis Davanti a Cristano "Grouberus de Garzonis" da Pressano, delegato del vicario della giurisdizione di Königsberg Alessandro Visintainer, Caterina fu Luca Coslop moglie di Vigilio "Zaipel", su richiesta di Antonio fu Giovanni Clementi da Giovo, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinuncia a tutti i suoi diritti controdotali su un fondo arativo e in parte prativo situato nel territorio di Palù di Giovo in località "alli Campi della Fontana"; il sindaco conferma la precedente compravendita del detto fondo. Notaio: Antonio fu Gaspare Inama da Dermulo abitante Lavis (SN) Originale, atto notarile 173 (470) O 101 b. 2 Costituzione di censo 1616 novembre 8 , Valternigo Francesco Pellegrini da Palù di Giovo costituisce a favore di Benedetto Sebastiani da Palù di Giovo, in qualità di sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, un censo annuo redimibile di dieci staia di segale assicurato su un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Palù di Giovo in località "al Morar", per un capitale di 40 ragnesi. Notaio: Antonio fu Gaspare Inama da Dermulo abitante a Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 435(410) x 150(135), sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 78 (471) O 102 b. 2 Rinnovo di locazione 1616 novembre 9, Verla Davanti al pievano di Giovo Giovanni Corradini, Benedetto fu Guglielmo Sebastiani da Palù di Giovo, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, rinnova la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni a Vigilio Caldera da Madice (1) abitante a Palù di Giovo e a Silvestro fu Guglielmo Sebastiani da Palù di Giovo, presente a nome anche di altre persone (2), di un fondo arativo e vignato, un prato e un altro fondo arativo e vignato situati nel territorio di Palù di Giovo rispettivamente nelle località "alla Coltura", "al Palù" e "alla Guardia", dietro pagamento annuo di uno staio di frumento per il primo campo e di due staia di olio d'oliva per gli altri due. Notaio: Antonio [fu Gaspare] Inama da Dermulo abitante a Lavis Originale da imbreviatura del notaio Antonio Inama redatto dal notaio Udalrico fu Leonardo Dall'Albero da Lavis (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 485(420) x 180(60), sul verso nota di contenuto leggermente sbiadita Note (1) Nel comune di Bleggio Superiore. (2) Nel doc. "consorti". (472) O 103 b. 2 Dazione in pagamento con patto di riscatto e locazione 1620 giugno 21, Lavis Simone figlio di Giacomo Pomarolli da Giovo abitante a Palù di Giovo dà in pagamento con patto di riscatto a Benedetto fu Guglielmo Sebastiani da Palù di Giovo, in qualità di sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, un fondo arativo con due pergole di viti situato nel territorio di Palù di Giovo in località "al Hortolin" per il valore di 55 ragnesi; il sindaco della chiesa concede a titolo di locazione temporale per nove anni a Simone lo stesso fondo, dietro pagamento annuo di tre ragnesi, una lira e sei grossi pari al 6%. Notaio: Antonio fu Gaspare Inama da Dermulo abitante a Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 450(170) x 180(140), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica Segnature precedenti: n. 84 174 (473) O 104 b. 2 Costituzione di censo 1623 gennaio 2, Lavato (Ville di Giovo) Leonardo fu Nicolò Toniati da Lavato costituisce a favore di Tomaso Zigainer, pievano di Giovo, e di Marco Albertini da Lavato, in qualità di sindaco della chiesa di San Nicolò [di Ville di Giovo] agenti a nome di detta chiesa, un censo annuo redimibile di 3 minelli di [...] (1) assicurato su un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Giovo in località "a Corniola", per un capitale di 15 ragnesi. Notaio: Simone figlio di Bartolomeo Corradini da Monclassico (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 350 x 160(80), sul verso note di contenuto in parte sbiadite Note (1) L'importo del censo annuo è dedotto dalla nota sul verso in parte sbiadita; non è specificato nel documento. (474) O 105 b. 2 Rinnovo di censo 1623 giugno 12, Lavis Giovanni Maria Rizzoli rinnova il censo annuo redimibile del 6% costituito precedentemente da Benedetto "a Calcis" da Verla a favore di Silvestro Sebastiani, in qualità di sindaco e giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, per un capitale di 50 ragnesi e lo assicura su un fondo arativo e vignato situato in località "a Corniola", venduto precedentemente da detto Benedetto allo stesso Giovanni Maria. Notaio: Simone Corradini dalla Val di Sole abitante a Giovo (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 270(21) x 175(25), sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: n. 47 (475) O 106 b. 2 Costituzione di censo 1624 marzo 17, Verla Giorgio Michelon da Valternigo costituisce a favore di Francesco Pellegrini da Palù di Giovo, in qualità di sindaco della chiesa parrocchiale di [Santa Maria] di Giovo, un censo annuo redimibile del 6 % assicurato su un prato situato nel territorio di Giovo in località "a Rial", per un capitale di 25 ragnesi. Notaio: Simone figlio di Bartolomeo Corradini da Monclassico abitante a Giovo (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 250(210) x 165(40), sul verso nota di contenuto e note archivistiche Segnature precedenti: n. 29 (476) O 107 b. 2 Rinuncia 1625 marzo 24, Verla Martino fu Lorenzo Roncador rinuncia a favore di Simone figlio di Bartolomeo Corradini da Monclassico, in qualità di sindaco della chiesa di San Floriano [di Valternigo], e di Benvenuto Trabucchi, pievano di Giovo, un fondo arativo con pergole situato in località [...] al Maso Roncador avuto precedentemente in locazione. Notaio: Simone figlio di Bartolomeo Corradini da Monclassico abitante a Giovo (SN) Originale, atto notarile, latino 175 Documento singolo, pergamena, mm 260 x 155(150), sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 85 (477) O 108 b. 2 Costituzione di censo 1629 ottobre 21, Palù di Giovo Giovanni "Zaipel" da Palù di Giovo, alla presenza e con il consenso del regolano e dei giurati della comunità di Giovo agenti a nome della chiesa di Santa Maria di Giovo, costituisce a favore di Benvenuto Trabucchi, pievano di Giovo, e di Antonio Sebastiani da Palù di Giovo, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, un censo annuo redimibile di 14 lire, otto carantani e due quattrini, corrispondente al 7%, assicurato su un fondo arativo con pergole situato in località "su alla Croce", per un capitale di 42 ragnesi. Notaio: Simone fu Bartolomeo Corradini da Monclassico abitante a Giovo (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 445 x 230(210), sul recto nota di contenuto coeva e annotazione del 12 agosto 1671, sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 81 (478) O 109 b. 2 Dazione in pagamento con patto di riscatto 1630 febbraio 25, Palù di Giovo Simone fu Giacomo Pomarolli da Palù di Giovo dà in pagamento con patto di riscatto a Benvenuto Trabucchi, pievano di Giovo, ad Antonio Sebastiani, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, e ad Andrea Arnoldini, in qualità di regolano della comunità di Giovo, un fondo arativo situato nel territorio di Palù di Giovo in località "oltra Prà", del valore di 56 ragnesi a copertura di debiti contratti precedentemente dal Pomarolli per un totale di 40 ragnesi e riceve il corrispondente della differenza del valore del bene ceduto. Notaio: Simone figlio di Bartolomeo Corradini da Monclassico abitante a Giovo (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 400(385) x 120(80), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica Segnature precedenti: n. 73 (479) O 110 b. 2 Dazione in pagamento con patto di riscatto 1630 febbraio 25, Palù di Giovo Francesco fu Francesco Pellegrini da Palù di Giovo dà in pagamento con patto di riscatto a Benedetto Trabucchi, pievano di Giovo, ad Antonio Sebastiani, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, e ad Andrea Arnoldini, in qualità di regolano della comunità di Giovo, un fondo arativo con pergole situato nel territorio di Palù di Giovo in località "al Passan", per il valore di 216 ragnesi. Notaio: Simone fu Bartolomeo Corradini da Monclassico abitante a Giovo (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 310 x 170, sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: n. 69 176 (480) O 111 b. 2 Dazione in pagamento con patto di riscatto 1630 agosto 25, Verla Vigilio Simoni da Ceola dà in pagamento con patto di riscatto ad Antonio Sebastiani da Palù di Giovo, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, un fondo arativo con viti e alberi situato nel territorio di Ceola in località "alla Campagna di qua fora", per il valore di 35 ragnesi. Notaio: Simone fu Bartolomeo Corradini da Monclassico abitante a Giovo (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 335 x 140(60), sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: n. 7 (481) O 112 b. 2 Divisione di beni 1633 maggio 24 (1), Verla I cugini Silvestro fu Cristoforo Silvestri e Andrea fu Giacomo Silvestri, entrambi da Verla, con l'assistenza di Biagio Alberti da Fiemme, Marco Albertini da Lavato e Vigilio Caldera da Palù di Giovo, in qualità di arbitri divisori, pervengono alla divisione dei beni comuni. Notaio: Udalrico fu Leonardo Dall'Albero da Lavis (SN) Originale, atto notarile, italiano Documento singolo, pergamena, mm 800 x 380(350), sul verso nota di contenuto sbiadita Note (1) Il 24 maggio 1633 era martedì non lunedì come riportato nel documento. (482) O 113 b. 2 Costituzione di censo 1635 settembre 23, Verla Francesco Bettini da Ceola costituisce a favore di Paolo Marchesi, pievano di Giovo, e di Lorenzo Roncador, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, un censo perpetuo redimibile del 6% assicurato su un fondo arativo con viti situato nel territorio di Ceola in località "alla Fornas", per un capitale di 35 ragnesi. Notaio: Simone [fu Bartolomeo] Corradini da Giovo (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 200(170) x 200(100), sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: n. 1 (483) O 114 b. 2 Costituzione di censo 16[3]6 aprile 6, [Ver]la Francesco fu Domenico Bettini da Ceola costituisce a favore di Paolo Marchesi, pievano di Giovo, e di Leonardo Brugnara, in qualità di sindaco della chiesa dei Santi Fabiano, Sebastiano e Rocco di Ceola, un censo annuo perpetuo redimibile di 85 carantani cioè pari al 5%, assicurato su un fondo con viti e alberi situato nel territorio di Ceola in località "Ecclesia" (?), per un capitale di 28 ragnesi e mezzo. Notaio: Simone fu Bartolomeo Corradini [da Monclassico abitante a Giovo] (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 285 x 140(135), sul verso nota di contenuto sbiadita 177 (484) O 115 b. 2 Cessione di censo 1637 marzo 25, Verla Benedetto fu Giacomo Mosaner cede a Paolo Marchesi, pievano di Giovo, e a Silvestro Silvestri, in qualità di giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo, un censo annuo redimibile costituito precedentemente con i fratelli Sebastiano e Giovanni figli di Donato Dalmonech da Verla assicurato sui beni di loro proprietà, per un capitale di 30 ragnesi. Notaio: Simone [fu Bartolomeo] Corradini da Giovo (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 345 x 180(175), sul verso nota di contenuto e nota archivistica (485) O 116 b. 2 Locazione 1644 gennaio 26, Castel Giovo (Ville di Giovo) Paolo Marchesi, pievano di Giovo, e Giovanni "a Fonte", in qualità di giurato della chiesa parrocchiale [di Santa Maria] di Giovo, concedono in locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni a Giovanni fu Uldarico Svaldi da Pergine Valsugana abitante a Giovo un fondo arativo situato nel territorio di Giovo in località "a Plazzola", dietro pagamento annuo di una brenta di vino. Notaio: Simone fu Bartolomeo Corradini da [Monclassico] abitante a Giovo (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 325(315) x 170(145), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Segnature precedenti: n. 119 (486) O 117 b. 2 Rinnovo di locazione 1647 maggio 13, Verla di Giovo Leonardo Gottardi e Antonio Giovanella, entrambi da Cembra e in qualità di cessionari di Cristoforo capitano di Castel Caldiff, rinnovano la locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni ai fratelli Giovanni e Lorenzo Roncador di un fondo arativo con un piccolo terreno incolto adiacente e di un altro fondo arativo, situati nel territorio di Giovo rispettivamente nelle località "ai Plani" e "alla Palterniga", dietro pagamento di due staia di frumento al granaio di castel Giovo. Notaio: Giovanni Francesco [fu Agostino] Eggen da Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 360 x 175(160), sul verso nota di contenuto (487) O 118 b. 2 Dazione in pagamento con patto di riscatto 1648 settembre 13, Verla Donato Sebastiano "de Bona" da Verla, alla presenza e con il consenso del parroco Pietro Antonio Fiemozzi, dà in pagamento con patto di riscatto a Cristoforo Dalmonech, in qualità di sindaco della chiesa parrocchiale di Giovo, un prato con una pergola di viti e due noci situato nel territorio di Giovo in località "a Medòl", per il valore di 35 ragnesi. Notaio: Udalrico Dall'Albero da Lavis Originale da imbreviatura del notaio Dall'Albero redatto dal notaio Giovanni Gerardo Bombarda da Lavis (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 420 x 100, sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: G 178 (488) O 119 b. 2 Dazione in pagamento con patto di riscatto 1648 settembre 13, Verla Antonio fu Bartolomeo Lona da Verla, alla presenza e con il consenso di Pietro Antonio Fiemozzi, parroco di Giovo, dà in pagamento a Cristoforo Dalmonech, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, una parte di un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Giovo in località "a Cornalè", per il valore di 36 ragnesi e mezzo. Notaio: Udalrico Dall'Albero da Lavis Originale da imbreviatura del notaio Dall'Albero redatto dal notaio Giovanni Gerardo Bombarda da Lavis (SN), atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 295 x 100, sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: A (489) O 120 b. 2 Compravendita 1649 gennaio 21, Lavis Silvestro fu Andrea Sebastiani ed Andrea "Zaipel", rispettivamente in qualità di regolano e di sindaco e giurato della comunità di Giovo, vendono a Giovanni Roncador, in qualità di sindaco della chiesa parrocchiale di Santa Maria di Giovo, un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Verla in località "à Carniola", per il prezzo di 104 ragnesi. Notaio: Giovanni Francesco [fu Agostino] Eggen da Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 330 x 170(145), sul verso nota di contenuto e note archivistiche Segnature precedenti: n. 172 (490) O 121 b. 2 Cessione di censo 1649 agosto 8, Verla di Giovo Michele fu Giorgio Clementi da Verla di Giovo cede a Giovanni Roncador, in qualità di sindaco della chiesa parrocchiale di Santa Maria di Giovo, un censo annuo perpetuo redimibile di un congiale di vino costituito precedentemente con Michele "Fachinettus" da Verla, per un capitale di 25 ragnesi. Notaio: Giovanni Francesco [fu Agostino] Eggen da Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 345 x 160(155), sul verso nota di contenuto in parte sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: H (491) O 122 b. 2 Compravendita con patto di riscatto 1649 dicembre 13, Verla Pietro fu Vigilio Donati da Verla vende con patto di riscatto a Giovanni Roncador, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Verla in località "a Costiola", per il prezzo di 51 ragnesi e mezzo. Notaio: Giovanni Francesco Eggen da Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 350 x 160, sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: n. 44 (492) O 123 b. 2 179 Costituzione di censo 1650 febbraio 22 (1), Lavis Domenico Caldera da Palù di Giovo costituisce a favore di Giovanni Roncador da Lavato, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, un censo annuo redimibile del 6 % assicurato su un orto situato nel territorio di Palù di Giovo in località "alla Fontana", per un capitale di 14 ragnesi. Notaio: Giovanni Francesco [fu Agostino] Eggen da Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 390 x 160(140), sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: n. 79 Note (1) Il 22 febbraio 1650 era martedì e non sabato come indicato nel documento. (493) O 124 b. 2 Cessione di censo e convalida 1652 marzo 2, Lavis Davanti a Giovanni Battista Alberti, vicario generale della giurisdizione di Königsberg, Benedetto Mosaner da Palù di Giovo, in qualità di tutore di Lucrezia e Caterina fu Giovanni Mosaner, alla presenza e con il consenso di Pietro Antonio Fiemozzi, parroco di Giovo, e di alcuni attinenti, cede a Pietro fu Francesco "Bergamascus" da Palù di Giovo, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, una parte di un censo annuo perpetuo di sei staia di mosto e mezzo staio di segale assicurato su un fondo situato nel territorio di Verla di Giovo in località "a Campo" o "alle Mosanere", per un capitale di 47 ragnesi e 30 carantani; il vicario convalida l'atto. Notaio: Giovanni Francesco fu Agostino Eggen da Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 320 x 170, sul verso nota di contenuto e note archivistiche Segnature precedenti: n. 45 (494) O 125 b. 2 Consacrazione di altare 1652 settembre 30, [Valternigo] Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, consacra l'altare dedicato a San Giovanni Battista decollato eretto nella chiesa di San Floriano nella pieve di Giovo e concede 40 giorni di indulgenza ai fedeli che lo visiteranno nel giorno della consacrazione. Originale, documento di cancelleria vescovile, latino Documento singolo, pergamena, mm 220(205) x 330(320), sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SI Segnature precedenti: B n. 4 (495) O 126 b. 2 Dazione in pagamento 1655 gennaio 15, Pressano Giovanni Battista Albertini da Lavato, in qualità di vecchio sindaco della chiesa parrocchiale di Santa Maria di Giovo, dà in pagamento con l'onere di versare in perpetuo al signore di Castel Giovo un censo perpetuo di uno staio e mezzo di mosto o vino dolce, di uno staio di frumento e di sei quarte di segale, a Luca Roncador da Lavato, in qualità di nuovo sindaco della predetta chiesa, alcuni fondi arativi e vignati situati nel territorio di Lavato in varie località, per il valore complessivo di 191 ragnesi e 38 carantani a parziale copertura di un debito di 450 ragnesi. 180 Notaio: Francesco Besenella da Pressano (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 745 x 145(135), formata da due fogli cuciti insieme, sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: n. 120 (496) O 127 b. 2 Cessione di censi 1655 gennaio 19, Pressano Giovanni Battista Albertini da Lavato, in qualità di cessionario di Silvestro fu Antonio Sebastiani da Palù di Giovo, cede a Luca Roncador, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, due censi perpetui del 7% costituiti precedentemente con Giovanni fu Cristano Sebastiani da Palù di Giovo e con Antonio fu Antonio Sebastiani dallo stesso luogo, per un capitale complessivo di 66 ragnesi e 40 carantani. Notaio: Francesco Besenella da Pressano (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 469(410) x 135(45), sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: n. 118 (497) O 128 b. 2 Cessione di censo 1655 gennaio 19, Pressano Pietro Michelon da Valternigo, con il consenso del parroco di Giovo, cede a Luca Roncador da Lavato, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, un censo annuo redimibile di due quarte di segale costituito precedentemente da Andrea Michelon da Valternigo e assicurato su un fondo arativo situato nel territorio di Valternigo in località "a Val", per un capitale di 10 ragnesi. Notaio: Francesco Besenella da Pressano (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 380 x 130, sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: n. 8 (498) O 129 b. 2 Dazione in pagamento con patto di riscatto 1658 dicembre 17, Pressano Silvestro fu Antonio Sebastiani da Palù di Giovo dà in pagamento, con l'onere di un affitto di una quarta di segale e con patto di riscatto, a Lorenzo Roncador, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, un fondo arativo situato nel territorio di Palù in località "oltra Pra" e un prato situato nel medesimo territorio in località "alle Palù", per il valore totale di 89 ragnesi e 22 carantani, dal quale vengono detratti cinque ragnesi per l'affitto. Notaio: Francesco Besenella da Pressano (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 360 x 185(160), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica Segnature precedenti: n. 88 181 (499) O 130 b. 2 Costituzione di censo 1660 agosto 16, Pressano Giovanni figlio di Lorenzo Roncador da Lavato, ottenuta l'emancipazione dal padre, costituisce a favore di Giovanni Iachemet da Lavato, in qualità di sindaco della chiesa parrocchiale di Santa Maria di Giovo con il consenso del rettore della predetta chiesa Pietro Antonio Fiemozzi, un censo annuo redimibile del 7% assicurato su un fondo arativo situato nel territorio di Lavato in località "a Palterniga", per un capitale di 25 ragnesi di moneta italica. Notaio: Francesco Besenella da Pressano (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 420 x 200(190), sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: n. 114 (500) O 131 b. 2 Assunzione di debito 1662 novembre 6, Pressano Giovanni Domenico Andreis da Lavato promette di pagare il censo annuo redimibile costituito precedentemente da Giovanni Bronzetti da Lavato con la chiesa di San Nicolò di Lavato per un capitale di 12 ragnesi di moneta italica, assicurandolo su un fondo arativo situato nel territorio di Lavato in località "all'Horti". Notaio: Francesco Besenella da Pressano (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 360 x 145(110), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica Segnature precedenti: n. 1 (501) O 132 b. 2 Locazione 1670 maggio 18, Pressano Lorenzo Dalmonech, in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo, con il consenso di Pietro Antonio Fiemozzi, parroco di Giovo, e della maggior parte dei vicini di Giovo, concede a titolo di locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni a Guglielmo Pomarolli del maso Pomaroli un fondo arativo in parte incolto, con viti e due piante da frutto, situato presso il maso Pomaroli in località "al Vignal", dietro pagamento annuo di quattro staia di vino o di mosto. Notaio: Francesco Besenella da Pressano (SN) Originale, atto notarile, latino Documento singolo, pergamena, mm 435 x 110, sul verso nota di contenuto sbiadita, annotazione di rinnovo del 25 gennaio 1702 e nota archivistica (502) O 133 b. 2 Costituzione di censo 1672 novembre 1, Palù di Giovo Silvestro fu Antonio Sebastiani da Palù di Giovo costituisce a favore di Giorgio Sebastiani, in qualità di sindaco e giurato della chiesa parrocchiale di Giovo, alla presenza e con il consenso del pievano [Pietro Antonio] Fiemozzi, un censo annuo redimibile del 5% assicurato su un fondo arativo e su un altro fondo situati entrambi nel territorio di Giovo rispettivamente nelle località "alle Fontane" e "alli Cembrani", per un capitale di 27 ragnesi e mezzo di moneta italica. Notaio: Giuseppe Inama da Lavis (SN) Originale, atto notarile, latino 182 Documento singolo, pergamena, mm 300(295) x 170(120), sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche Segnature precedenti: n. 86 183 INDICI Cosa notevole Altari (134, 135, 138, 190, 198, 268, 271, 355, 378, 381, 395, 440, 494) Arredi sacri (105, 190, 198) Campane (122, 129, 162, 168) Campanile (122, 162, 169) Canonica di Palù di Giovo (147) Canonica di Verla (120, 125, 151, 171, 176, 181, 186, 225) Cimitero di Verla (35, 153, 190, 198, 395) Concilio di Trento (1, 12, 32, 33, 268, 271, 274, 276) Coro parrocchiale di Verla (122, 162, 167) Indulgenza della Porziuncola (171, 173) Lavori chiesa (39, 105, 122, 129, 153, 162, 166, 190, 198) Organista (162, 167) Organo (153) Reliquie (131) Ricreatorio parrocchiale di Verla (129, 162, 163) 184 Sacrestano (120, 121, 144, 162, 167) Scuole (152) Via Crucis (132) Visite pastorali (130, 142, 171, 172, 190, 198, 201) 185 Istituzione ACLI di Verla (165, 171) Archivio Diocesano Tridentino, Trento (1) Asilo infantile di Verla (162, 170) Beneficio Brugnara Devigili di Ceola (148) Beneficio Mazzanti di Verla (108, 114, 162, 232, 235, 237, 241, 242, 244, 256, 260) Beneficio parrocchiale di Giovo (151, 181, 186) Vedi:Beneficio parrocchiale di Verla Beneficio parrocchiale di Verla (108, 120, 124, 165, 171, 181, 185, 186, 188, 225, 232, 235) Beneficio primissariale Mazzanti di Verla (232, 235) Vedi:Beneficio Mazzanti di Verla Beneficio Rossi di Mosana (114, 144, 254) Beneficio Silvestri Bampi di Verla (114, 242, 243, 244, 246, 250) Biblioteca comunale di Trento (220) Cancelleria aulica di Vienna (81) Capitanato circolare di Trento (217) Capitanato distrettuale di Trento (216) Cappella della Beata Vergine Immacolata di Mosana (133) Vedi:Cappella della Madonna Addolorata di Mosana 186 Cappella della Madonna Addolorata di Mosana (144, 204, 251, 252, 253, 254) Cappella della Madonna dell'Aiuto di Verla (190, 198) Vedi:Chiesa di Sant'Antonio di Verla Cappella di San Felice di Pressano (263, 264, 265, 267) Cappellania esposta di San Nicolò di Ville di Giovo (146, 150) Cassa rurale di Giovo (232, 235) Causa pia Mosaner di Palù di Giovo (147) Chiesa dei Santi Fabiano, Sebastiano e Rocco di Ceola (355) Vedi:Chiesa di San Rocco di Ceola Chiesa della Santissima Trinità di Castel Giovo (Ville di Giovo) (137) Chiesa dell'Addolorata di Mosana Vedi:Cappella della Madonna Addolorata di Mosana (251, 253) Chiesa di San Biagio di Lisignago (364) Chiesa di San Floriano di Valternigo (136, 158, 355, 494) Chiesa di San Giorgio di Verla (355, 436) Chiesa di San Marco di Verla (395) Chiesa di San Nicolò di Ville di Giovo (135, 146, 378, 380, 500) Chiesa di San Pietro di Cembra (448) 187 Chiesa di San Rocco di Cembra (448) Chiesa di San Romedio di Valternigo (149) Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla (12, 32, 39, 108, 114, 120, 121, 122, 123, 125, 129, 132, 138, 139, 175, 190, 197, 198, 200, 202, 203, 204, 206, 207, 209, 213, 214, 215, 216, 217, 220, 242, 244, 273, 368, 374, 381, 392, 395, 399, 436, 440, 448, 451, 465, 477) Chiesa di Santa Maria di Giovo Vedi:Chiesa di Santa Maria Assunta di Verla (364) Chiesa di Sant'Antonio di Verla (114, 120, 126, 132, 190, 198, 256, 259, 260) Commissione aulica centrale d'organizzazione, Vienna (33) Commissione distrettuale per l'esonero del suolo di Lavis (231) Compagnia della Santissima Trinità di Verla (273) Compagnia dell'Altare del Santissimo Rosario di Verla (206) Vedi:Confraternita del Santissimo Rosario di Verla Comune di Giovo (12, 32, 96, 153, 181, 186, 237, 254) Comune di Verla (64, 65, 284, 285, 286, 329, 335) Comunità di Giovo e Faedo (12, 32, 181, 186, 232, 235) Confraternita dei ceri (della cera) di Verla (206, 396) Confraternita del Santissimo Rosario di Verla (140, 268, 270, 271, 273) 188 Confraternita del Santissimo Sacramento di Verla (108, 120, 127, 130, 274, 275, 276, 278, 279) Confraternita della Madonna del Perpetuo Soccorso di Santa Massenza (157) Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue (354) Congregazione del Terz'Ordine di San Francesco di Verla (112, 143) Congregazione delle madri di famiglia di Verla (158) Congregazione di carità di Giovo (338, 339, 340, 341, 342) Curazia di Lavis (12, 32) Curazia di San Felice di Pressano (12, 32, 39, 150) Curazia di San Rocco di Ceola (172) Curia arcivescovile di Trento (159) Decanato di Cembra (12, 32, 181, 186, 190, 198, 232, 235, 242, 244, 251, 253, 256, 260, 268, 271, 274, 276, 338, 340) Decanato di Lavis (12, 32, 181, 186, 190, 198, 232, 235, 242, 244, 251, 253, 256, 260, 268, 271, 274, 276, 338, 340) Dieta di Innsbruck (12, 32) Diocesi di Trento (12, 32, 33, 62, 181, 186, 190, 198, 232, 235, 242, 244, 251, 253, 256, 260, 263, 265, 268, 271, 274, 276, 338, 340) 189 Dipartimento dell'Alto Adige (287, 304, 309, 338, 340) Famiglia cooperativa di Verla (232, 235) Fondazione Campregher per illuminazione del Santissimo Sacramento di Ceola (237) Giudizio distrettuale di Lavis (97, 129) Giunta provinciale di Trento (1, 355) Giurisdizione di Königsberg (Lavis) (12, 32) Governo per il Tirolo e Vorarlberg (226) Impero austro-ungarico (43) Istituto delle Laste di Trento (97) Legato Brugnara di Mosana (144) Legato Franch di Verla (232, 235) Luogotenenza di Innsbruck (181, 186) Ministero dell'interno (12, 32, 338, 340, 355) Ministero dell'interno, Direzione generale degli archivi di Stato (1) Monastero dei canonici regolari di Sant'Agostino di San Michele all'Adige (12, 32, 461) 190 Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele all'Adige (12, 32) Oratorio parrocchiale di Verla (114) Ordinariato diocesano di Trento (1) Ordinariato vescovile di Trento (53, 114, 150, 242, 244, 254) Ordine dei frati Predicatori (268, 271) Ordine di san Filippo Neri (354) Parrocchia di Giovo Vedi:Parrocchia di Santa Maria Assunta di Verla (40, 63, 140, 143, 158, 181, 186, 214) Parrocchia di San Rocco di Ceola (162, 172) Parrocchia di San Udalrico di Lavis (175) Parrocchia di Santa Maria Assunta di Verla (1, 12, 32, 81, 96, 119, 190, 198, 268, 271, 287, 335, 355) Pia opera della Santa Infanzia di Verla (132) Pia unione del Sacro Cuore di Gesù di Verla (110) Pieve di Giovo Vedi:Parrocchia di Santa Maria Assunta di Verla (368) Pieve di Santa Maria di Giovo (12, 32, 39, 181, 186, 190, 198, 256, 260, 263, 265) Prepositura di San Michele all'Adige (12, 32, 153, 157, 181, 186, 220) 191 Primissaria Mazzanti di Verla (206, 232, 235) Vedi:Beneficio Mazzanti di Verla Procura di Finanza di Innsbruck (181, 186) Provincia autonoma di Trento, Commissione beni culturali (31) Provincia autonoma di Trento, Soprintendenza per i beni librari e archivistici (1) Regno d'Italia (33, 287, 304, 309, 338, 340) Regno d'Italia, Ministero per il culto (226) Società agricola operaia cattolica di Verla (111) Soprintendenza ai monumenti e gallerie della Venezia Tridentina di Trento (190, 198) Ufficio amministrativo diocesano di Trento (226) Ufficio Pretorio di Lavis (151) Ufficio spirituale di Trento (190, 198) Unità pastorale di Giovo (1, 12, 32) Università di Rouen (Francia) (354) Università di Torino (354) 192 Persona Alberti Biagio da Fiemme (481) Alberti Giovanni Battista, vicario generale della giurisdizione di Königsberg (493) Albertini Giovanni Battista da Lavato, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (495, 496) Albertini Marco da Lavato (481) Albertini Marco da Lavato, sindaco della chiesa di San Nicolò di Ville di Giovo (473) Albertini Marco fu Giovanni da Lavato, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (468) Aldrighetto cittadino di Trento fu Tommaso da Vigo Lomaso, notaio (373) Alessandri Gabriele da Bergamo, suffraganeo e vicario generale del vescovo di Trento (440) Alessandro di Mazovia, vescovo di Trento (378) Alessandro III, papa (12, 32) Altemanno, vescovo di Trento (12, 32) Andrea fu Giacomo da Mosana (433) Andrea fu Giovannino da Mosana (425) Andrea fu Pietro da Renon (BZ) abitante a Verla 193 (382) Andreis Giovanni Domenico da Lavato (500) Antonia fu Montanario da Lavato (372) Antonio detto Verdosola fu Domenico da Valternigo, giurato della cappella di San Floriano di Valternigo (366) Antonio di Guglielmo da Palù di Giovo, giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo (424, 426) Antonio fu Rico detto Plana da Valternigo (366) Antz (del) Nicolò detto Contro fu Giacomo da Smarano abitante a Lavato (386) Appiano, conti (12, 32) Arman Armanno fu Cristiano da Ceola (443, 444) Arman Massenza vedova di Cristiano da Ceola (443, 444) Arnoldi Serafino fu Antonio da Valternigo (385) Arnoldini Andrea, regolano della comunità di Giovo (478, 479) Arnoldini Giovanni da Valternigo (457, 463, 464) Auchentaller Giulio Vigilio, parroco di Giovo (40, 153) Baldonant Baldassare fu Cescolo da Vesino 194 (391) Baldonant Francesco fu Pietro da Vesino, giurato della cappella di San Giorgio di Verla (385, 387) Baldonant Rodolfo fu Francesco da Giovo (405) Bampi Domenica, fondatrice del beneficio Silvestri Bampi di Verla (232, 235, 242, 244, 250) Bampi Giovanni Udalrico da Giovo, notaio (445) Banal Antonio fu Enrico da Valternigo (450) Banal Domenico fu Giovanni da Ceola (453, 466) Bartolomeo fu Francesco da Lavato (370) Beltrami Giovanni Evangelista, curato di Faedo (157) Benedetto XIV, papa (135, 136, 137, 138, 139) Bergamascus Pietro fu Francesco da Palù di Giovo, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (493) Besenella Francesco da Pressano, notaio (495, 496, 497, 498, 499, 500, 501) Bettini Francesco fu Domenico da Ceola (482, 483) Bettini Giovanni da Ceola (457) Bianchi Pietro da Milano, architetto (190, 198) 195 Biasi Ilario, parroco di Verla (114) Boleg Leonardo fu Hanselus da Cortina abitante a Ceola (418, 419) Bolzer Pietro fu Matteo da Verla (458) Bombarda Giovanni Gerardo da Lavis, notaio (487, 488) Bona (de) Donato Sebastiano da Verla (487) Bonadiman Lorenzo di Giovanni fu Pietro da Casez, notaio (401, 402, 403, 404, 405, 406, 407, 408, 409, 410, 411, 412, 413, 414, 415, 416, 417, 418, 419, 420, 421, 422, 423, 424) Botta Carlo, storico (354) Bozzetta Pietro Antonio, parroco di Giovo (127) Bronzetti Giovanni da Lavato (500) Bronzetti Romedio fu Antonio da Terres (437) Brugnara (don) Valentino, aggiunto dell'ufficiale di stato civile del comune di Verla (65) Brugnara Francesco, fondatore del legato Brugnara di Verla (251, 253) Brugnara Leonardo, sindaco della chiesa dei Santi Fabiano, Sebastiano e Rocco di Ceola (483) Calcis (a) Benedetto da Verla 196 (474) Caldera Domenico da Palù di Giovo (201, 492) Caldera Vigilio da Madice (Bleggio Superiore) (471) Caldera Vigilio da Palù di Giovo (481) Caligis (a) Benedetto (455) Caligis (a) Francesco da Palù di Giovo, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (425, 426, 427, 428, 429, 430, 431, 432, 434, 435) Caligis (a) Paolo bergamasco abitante a Palù di Giovo (404, 407, 408) Camerer Matteo, cappellano di Giovo (34) Castel Giovo (di), signori (495) Castelli Giovanni Stefano, vicario generale della giurisdizione di Königsberg (463) Caterina fu Battista da Mezzolombardo, vedova di Simone Pietro da Lavato (390) Cembrano fu Nicolò da Cembra abitante a Verla (375) Cesari Antonio (354) Clemente VIII, papa (268, 271, 274, 276) Clemente XIII, papa (133) 197 Clementi Antonio fu Cristoforo da Lavato (397, 404, 407, 408) Clementi Antonio fu Giovanni da Giovo, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (466, 468, 469) Clementi Armanno fu Marco abitante a Lavato, giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo (441, 442, 443, 444, 445, 446, 447) Clementi Armanno fu Pietro da Lavato (445) Clementi Carlo, beneficiato Mazzanti (232, 235) Clementi Giacomo (445) Clementi Leonardo fu Pietro, giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo (437, 445) Clementi Michele, direttore dei lavori di costruzione della chiesa di Verla (190, 198) Clementi Michele fu Giorgio da Verla (490) Clementi Pietro fu Leonardo (407, 408) Collini Carlo, parroco di Giovo (181, 186, 268, 271) Conceri Giovanni Pietro figlio di Pietro da Tuenno, notaio (390, 391) Conti del Tirolo (12, 32) Contrus Giorgio fu Nicolò da Valternigo (406, 411) 198 Contrus Marco fu Giorgio fu Nicolò da Valternigo (431) Coret Gaspare fu Pietro Antonio abitante a Cembra, notaio (420, 423) Corradini Giovanni, pievano di Giovo (471) Corradini Simone di Bartolomeo da Monclassico abitante a Giovo, notaio, sindaco della chiesa di San Floriano di Valternigo (473, 474, 475, 476, 477, 478, 479, 480, 482, 483, 484, 485) Coslop Giacomo fu Odorico abitante a Palù di Giovo (442) Coslop Odorico fu Giacomo da Palù di Giovo (416) Coslop Zaipel Caterina fu Luca (469) Covi Carlo Domenico, notaio (445) Covolini Maria moglie di Simone abitante a Giovo (399) Cristano fu Giovannino da Mosana (425) Cristoforo, capitano di Castel Caldiff (486) Cristoforo fu Cembrano da Verla (383) Cristoforo fu Giacomo da Mosana (433) Cristoforo fu Giacomo da Segonzano, notaio (364) 199 Curzel Emanuele, studioso (12, 32) Dall'Albero Udalrico fu Leonardo da Lavis, notaio (481, 487, 488) Dalle Mule Giacomo fu Cristoforo da Castello Tesino, notaio (415, 418, 419, 421, 422) Dalmonech Cristoforo, sindaco della chiesa parrocchiale di Giovo (487, 488) Dalmonech Giovanni di Donato da Verla (484) Dalmonech Leonardo fu Odorico da Verla (423) Dalmonech Lorenzo fu Odorico da Verla (417) Dalmonech Lorenzo, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (501) Dalmonech Sebastiano di Donato da Verla (484) De la Chiesa Francesco, vescovo drivastense e vicario generale del vescovo di Trento (395) Del Man Giacomo fu Martino da Casez, notaio (396, 397, 398, 399, 400) Donati Cristano fu Giovanni fu Vigilio da Verla (461) Donati Donato fu Vigilio (439) Donati Giovanni fu Giovanni fu Vigilio da Verla 200 (461) Donati Giovanni fu Vigilio da Verla (452, 456) Donati Leonardo fu Giovanni fu Vigilio da Verla (461) Donati Luca fu Pietro (439) Donati Pietro fu Donato fu Vigilio da Verla (451, 460) Donati Pietro fu Vigilio da Verla (491) Donati Vigilio fu Giovanni fu Vigilio da Verla (461) Donato fu Vigilio da Andalo abitante a Verla (400) Eccheli Pietro, parroco di Giovo (12, 32) Eggen Giovanni Francesco fu Agostino da Lavis, notaio (486, 489, 490, 491, 492, 493) Endrizzi Giuseppe, parroco di Verla (114, 256, 260) Enghelberto, preposito di San Michele all'Adige (12, 32) Fachinettus Michele da Verla (490) Fava Giovanni da Incudine in Valcamonica (412) Fiemozzi Pietro Antonio, pievano di Giovo (201, 487, 488, 493, 499, 501, 502) 201 Fonte (a) Giovanni fu Cristiano da Lisignago abitante a Palù di Giovo, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (448) Fonte (a) Giovanni, giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo (485) Franceschino detto Zoyatho fu Indrico "Zoyus" da Ceola (364) Francesco fu Antonio detto Rubeo da Verla (381) Francesco fu Guglielmo da Incudine in Valcamonica (410) Francesco fu Guglielmo detto "Posta" da Palù di Giovo (374) Francesco fu Luca da Lavato (401) Franch Andrea da Giovo (446, 447) Franch Antonio da Giovo (446) Franch Campregher Carolina di Lavis (237) Franch Franco fu Andrea da Lavato, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (460, 461, 463, 464) Franch Pietro, fondatore del legato Franch di Verla (141, 232, 235, 237) Frischman Valentino fu Vigilio da Ceola (418, 419) Frizzera Giovanni, pievano di Giovo (458, 461) 202 Frizzi Michele fu Marino fu Giovanni da Tassullo, notaio (448) Garbogni Agostino di Domenico da Lavis, notaio (466) Gaspare fu Francesco da Valternigo abitante a Ceola, giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo (373) Gerolarmo da Giovo, signore della giurisdizione di Königsberg (414) Gervasio da Denno, notaio e vicario del comitato di Castel Königsberg (399) Ghetta padre Frumenzio (355, 366, 372, 379, 381, 389) Giacomina fu Francesco detto Pelonio da Lavato abitante a Lisignago (376) Giacomo detto Bombarda fu Antonio Moze da Valternigo abitante a Lavato (379) Giacomo di Bartolomeo da Mosana (396) Giacomo fu Giovanni da Palù di Giovo, giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo (390) Giacomo fu Nicolò da Favogna, notaio (372) Giacomo fu Tomeo fu Baldassare da Verla (435) Giordani (de) Carlo, commissario distrettuale (129) 203 Giorgio detto Bonserio fu Trentino da Verla, giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo (370) Giovanella Antonio da Cembra (486) Giovanni di Carinzia, preposito del monastero di San Michele all'Adige (368) Giovanni Domenico fu Oliviero da Cavedago (386) Giovanni, frate dell'Ordine dei frati minori, vicario generale del vescovo di Trento (378) Giovanni fu Bartolomeo da Pieve di Bono abitante a Ceola (392) Giovanni fu Belaverio da Lavato, giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo (375, 376, 377) Giovanni fu Donato da Verla (430) Giovanni fu Guglielmo detto "Posta" da Palù di Giovo (374) Giovanni fu Marco da Palù di Giovo (416) Giuseppe II, imperatore d'Austria (160, 268, 271, 274, 276) Gottardi Leonardo da Cembra (486) Grand Giorgio fu Antonio da Valternigo, giurato della chiesa di San Floriano di Valternigo (418, 419) Gregorio fu Antonietto da Andogno abitante a Palù di Giovo 204 (426) Grigol (de) Antonio fu Domenico da Andogno abitante a Lavato, giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo (417) Grouberus de Garzonis Cristano da Pressano, delegato del vicario della giurisdizione di Königsberg (469) Hendrico fu Bartolomeo detto de Rato da Cembra abitante a Verla (375) Iachemet Giovanni da Lavato, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (499) Ianeso fu Odorico "de Gauden" (368) Inama Antonio fu Gaspare da Dermulo abitante a Lavis, notaio (449, 450, 451, 458, 459, 460, 461, 463, 464, 465, 468, 469, 470, 471, 472) Inama Giuseppe da Lavis, notaio (502) Iorio detto Bonserio fu Trentino, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (364) Iosio fu Floriano da Giovo, notaio (368) Larch Teobaldo, pievano di Giovo (12, 32) Leonardo fu Simone Pietro da Lavato (390) Lichtenstein Udalrico, principe vescovo di Trento (395) Ligati Nicolò fu Giovanni da Serso abitante a Cembra, notaio (375, 379, 381) 205 Lodron Antonio abitante a Cembra, notaio (433) Lona Antonio fu Bartolomeo da Verla (488) Longus Cristello fu Domenico da Pressano (428) Longus Melchiorre fu Domenico da Pressano (428) Lorenzo fu Cembrano da Verla (383) Lucciolo Giovanni da Riva, pievano di Giovo (34, 455) Lugano, santo (157) Luschin Francesco Saverio, vescovo di Trento (103, 190, 198) Luz (de) Nicolò fu Bartolomeo da Senaso abitante a Valternigo (424) Luz Giacomo fu Tomeo del fu Bartolomeo da Senaso abitante a Valternigo (434) Maddalena fu Cristoforo detto Brunello (373) Madruzzo Carlo Emanuele, principe vescovo di Trento (494) Madruzzo Ludovico, cardinale e principe vescovo di Trento (440) Marchesi Paolo, pievano di Giovo (273, 482, 483, 484, 485) 206 Marco fu Luca da Lavato (401, 402) Marcolinus Odorico fu Pietro, giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo (386, 387) Mardenus Antonio fu Giovanni da Valternigo (454) Maria Teresa, imperatrice d'Austria (160) Martinelli Giovanni, parroco di Verla (119) Martinis (de) Salvatore fu Giovanni da Segonzano (436) Martino fu Varentus da Forlì abitante a Valternigo, tessitore (409) Mazzanti Giorgio, parroco di Giovo (206, 232, 235, 237, 241, 465) Merlini Giovanni, venerabile (354) Michele fu Antonio da Coredo abitante a Cembra, notaio (388, 389) Michelon Andrea da Valternigo (497) Michelon Giorgio da Valternigo (475) Michelon Giovanni fu Michele da Valternigo (459) Michelon Pietro da Valternigo (497) 207 Mosaner Benedetto da Palù di Giovo (201, 493) Mosaner Benedetto fu Giacomo da Palù di Giovo (484) Mosaner Caterina fu Giovanni da Palù di Giovo (493) Mosaner Lucrezia fu Giovanni da Palù di Giovo (493) Motzse Odorico fu Giovanni da Valternigo, giurato della cappella di San Giorgio di Verla (385) Neck Rodolfo "de Altsteten" abitante a Ville di Giovo (388) Nicolò da Palù, giurato e governatore della chiesa di Santa Maria di Giovo (391) Nicolò di Andrea da Mosana, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (436, 437, 438, 439) Nicolò fu Giovanni da Segonzano abitante a Faedo (377) Nicolò fu Leone da Verla, notaio (366, 368, 370) Nicolò fu Tura da Segonzone (389) Odorico detto de Marck da Lavato, canevaro o giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo (388) Odorico fu Domenico detto Moneg da Spormaggiore abitante a Vesino (393) 208 Paoli Antonio fu Domenico da Comasine abitante a Flavon, notaio (393) Paoli Emilio da Nanno abitante a Lavis, notaio (462) Paolo V, papa (33, 62, 66) Parvus Antonio fu Giovanni Contrus da Giovo, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (401, 402, 403, 404, 405, 406, 407, 408, 409, 410, 411, 412, 413, 414) Pasio Giovanni di Enrico da Giovo, notaio (376, 377, 379) Pasolli Antonio da Ville, beneficiato Mazzanti (232, 235) Pasolli Franco Pietro, benefattore di Verla (59) Pasotti Nicolò, esecutore testamentario di don Giorgio Mazzanti (232, 235) Pegino fu Leonardo Belerius da Lavato, giurato e amministratore della chiesa di Santa Maria di Giovo (382) Pellegrini Francesco da Palù di Giovo (470) Pellegrini Francesco da Palù, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (475) Pellegrini Francesco fu Francesco da Palù di Giovo (479) Pellegrini Francesco fu Simone da Cembra abitante a Palù di Giovo, regolano della comunità di Giovo 209 (425, 426) Pellegrini Giacomo, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (216) Pellegrini Simone fu Francesco da Palù di Giovo (448) Perozzi Giovanni di Vigilio da Verona abitante a Cavalese, notaio (392) Pietro di Santa Maria Nova, diacono e cardinale della Curia romana (380) Pietro fu Donato da Verla (403) Pietro fu Nicolò da Cavedago (386) Pietro fu Simone Pietro da Lavato (390) Pietro fu Simone Rodolfo da Verla (433) Pio X, papa (78) Plazo (a) Giovanni fu Baldassarre da Palù di Giovo, sindaco della comunità di Giovo e della chiesa di Santa Maria di Giovo (382, 384) Plazo (ex) Leonardo fu Baldassarre da Palù di Giovo, giurato e provvisore della chiesa di San Giorgio di Verla (383) Podner Ianeso detto Ianeselo fu Gozelo da Regensburg (Germania) (373) Pomarolli Antonio da Valternigo (149) 210 Pomarolli Antonio fu Antonio da Giovo (438) Pomarolli Antonio fu Simone abitante a Palù di Giovo, giurato della chiesa di San Giorgio di Verla (416) Pomarolli Gaspare, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (201) Pomarolli Giacomo fu Antonio da Giovo (438) Pomarolli Giorgio, cooperatore di Giovo (273) Pomarolli Giovanni fu Cristoforo di Verla (178) Pomarolli Guglielmo del maso Pomaroli (501) Pomarolli Maria di Verla (171) Pomarolli Pietro fu Simone (465) Pomarolli Silverio (Oreste) da Verla, frate dell'Ordine francescano (37) Pomarolli Simone di Giacomo da Palù di Giovo (472, 478) Pomarolli Simone fu Antonio abitante al Maso Pomaroli (441) Pontara Giovanni abitante a Lavis, notaio (449) Posta (del) Antonio fu Guglielmo da Palù di Giovo (389) 211 Posta (del) Margherita fu Guglielmo da Palù di Giovo (389) Posta (del) Nicolò fu Guglielmo da Palù di Giovo (389) Posta (del) Salvatore fu Guglielmo da Palù di Giovo (389) Poulo (del) Giacomo fu Giovanni (402) Pret Simone fu Giovanni da Lavato (384) Puteo (a) Vesino fu Montanario da Vesino (374) Ress Cristano, regolano della comunità di Giovo (442, 443, 444, 446) Ress Monauni Maria di Verla (171, 177) Rizolo (a) Baldassarre fu Valentino da Verla (396) Rizzoli Giovanni Maria (474) Rizzoli Tomeo de Baldassar (424) Rodolfo da Verla (424) Roncador Domenico fu Lorenzo da Giovo, regolano della comunità di Giovo (459) Roncador Giovanni (486) Roncador Giovanni di Lorenzo da Lavato 212 (499) Roncador Giovanni, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (489, 490, 491, 492) Roncador Lorenzo (486) Roncador Lorenzo, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (482, 498) Roncador Luca da Lavato, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (495, 496, 497) Roncador Martino fu Lorenzo (476) Rossi Antonio da Verla, esecutore testamentario di don Giovanni Rossi (251, 253) Rossi Baldassare fu Leonardo da Verla (415) Rossi, famiglia di Verla (458) Rossi Giovanni da Verla, beneficiato a Lavis (144, 251, 253) Rossi Luca, rettore della chiesa di Santa Maria di Giovo (457) Rossi Matteo fu Baldassare da Verla (436) Sala Corrado (338, 340) Salle (a) Gerolamo di Trento, vicario della giurisdizione di Königsberg (414, 420) Santini Stefano, parroco di Giovo (124) 213 Sborz Domenico da Molveno abitante a Giovo (398) Sborz Odorico fu Domenico da Molveno (421, 422) Schlais Lodovico de Auschaufen, notaio (381) Schulthaus Cristoforo, capitano della giurisdizione di Königsberg (464) Sebastiani Antonio da Palù di Giovo, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (477, 478, 479, 480) Sebastiani Antonio fu Antonio da Palù di Giovo (496) Sebastiani Benedetto fu Guglielmo, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (470, 471, 472) Sebastiani Giorgio, sindaco della chiesa parrocchiale di Giovo (502) Sebastiani Giovanni fu Cristano da Palù di Giovo (496) Sebastiani Silvestro fu Andrea, regolano della comunità di Giovo (489) Sebastiani Silvestro fu Antonio da Palù di Giovo (496, 498, 502) Sebastiani Silvestro fu Guglielmo da Palù di Giovo, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (458, 471, 474) Sebastiano fu Tomeo fu Baldassare da Verla (435) 214 Segador Stefano fu Matteo da Romeno, notaio (417, 424, 432, 433) Segonzano (di), signori (468) Seicho (de) Francesco fu Tranquillino da Mori cittadino di Trento, notaio (374) Serafino di Gregorio da Sumvigo di Fassa abitante a Cembra, notaio (382, 383, 384, 385, 386) Silvestri Andrea Antonio, fondatore del beneficio Silvesti Bambi di Verla (242, 244, 250) Silvestri Andrea fu Giacomo da Verla (481) Silvestri Andrea fu Guglielmo da Verla (449) Silvestri Antonio fu Giovanni da Lavato (462) Silvestri, famiglia di Verla (125) Silvestri Francesco fu Giovanni da Lavato (462) Silvestri Guglielmo fu Silvestro da Verla (432, 449) Silvestri Leonardo da Verla (429, 449) Silvestri Leonardo fu Pietro da Verla (457) Silvestri Odorico fu Guglielmo da Verla, notaio (343, 346, 347, 349, 425, 426, 427, 428, 429, 430, 431, 434, 435, 436, 437, 438, 439, 449, 451) 215 Silvestri Paolo fu Giovanni da Lavato (462) Silvestri Pietro fu Guglielmo da Sevignano (343, 347) Silvestri Silvestro fu Cristoforo da Verla (481) Silvestri Silvestro fu Guglielmo da Verla, notaio (441, 442, 443, 444, 445, 446, 447, 449, 450, 452, 453, 454, 455, 456, 457) Silvestri Silvestro, giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo (484) Silvestri Virgilio fu Odorico da Verla, notaio (452, 453, 454, 455, 456, 462) Silvestro fu Pietro da Sevignano abitante a Verla, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (397, 398, 400, 415, 420, 421, 422, 423) Simoni Antonio fu Giorgio da Cembra (448) Simoni Vigilio da Ceola (480) Soia Gasparo fu Francesco, giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo (372) Spaur Giovanni Michele, vescovo di Trento (256, 260) Spriano fu Asserbino da Valternigo, giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo (379) Stenico padre Remo (12, 32, 190, 198, 220, 355, 366, 372, 376, 379, 381, 389) Stonfer Giacomo, lapicida, regolano della comunità di Giovo (450) 216 Svaldi Giovanni fu Uldarico da Pergine Valsugana abitante a Giovo (485) Tecini Giacomo, vicario della giurisdizione di Königsberg (449) Thun, conti (12, 32) Thun Cristoforo, capitano di Castel Königsberg (399) Tieffentoler Francesco, direttore dei lavori di costruzione della chiesa di Verla (190, 198) Toldinus Gerolamo da Lavato, giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo (450) Toldinus Giovanni di Nicolò da Giovo (456, 462) Toldinus Nicolò fu Domenico da Giovo, sindaco della chiesa di Santa Maria di Giovo (451, 452, 453, 454, 455, 456) Toniati Leonardo fu Nicolò da Lavato (473) Tonio fu Giacomo da Lanzo in Val di Non abitante a Palù di Giovo (392) Trabucchi Benvenuto, pievano di Giovo (476, 477, 478, 479) Untersteiner Pietro, pievano di Giovo (420, 423) Valdecher Antonio fu Francesco da Tavon, notaio (384, 386, 387) Valentini Giuseppe, beneficiato di Ceola (350, 351, 352) 217 Valentini Paolo di Baldassare da Verla (413) Vigilio fu Donato da Verla (427) Visintainer Alessandro, vicario della giurisdizione di Königsberg (469) Viviano fu Nicolò da Lisignago, giurato della chiesa di San Biagio di Lisignago (364) Wolkenstein, conti (157) Zaipel Andrea, sindaco della comunità di Giovo (489) Zaipel Giovanni da Palù di Giovo (477) Zaipel Vigilio fu Cristano da Palù di Giovo (468, 469) Zambaiti Simone Albano, vicario generale del vescovo di Trento (103) Zanetti Luigi, commissario distrettuale (216) Zentilin (de) Domenico fu Domeneghino da Andogno abitante a Ceola (416) Zigainer Tomaso, pievano di Giovo (473) Zili Paolo fu Nicolò da Cembra abitante a Lavato, giurato della chiesa di Santa Maria di Giovo (393) Ziller Gerolamo fu Antonio da Seio, notaio (400) 218 Zulberti Gino, parroco di Verla (119, 122, 130) 219 Toponimo Austria (216, 338, 340) Avisio, fiume (12, 32) Berta (ala), località di Valternigo (406, 431, 439, 450) Boche (a) della Valle, località di Ceola (453) Bolzano (12, 32) Brocon (al), località di Verla (375) Caidran (ai), località di Giovo (437) Campagna (alla), località di Ceola (466, 480) Campi (alli) della Fontana, località di Palù di Giovo (468, 469) Campo (a), località di Giovo (385, 388, 393, 401, 403, 420, 427, 451, 493) Campolongo (a), località di Giovo (445) Cardrano (in), località di Vesino (368) Carniola (a), località di Verla (489) Castel Giovo (Ville di Giovo) (137, 439, 450, 460, 486) Castiolla (in), località di Giovo (433) 220 Castion (al), località di Lisignago (412) Cembrani (alli), località di Giovo (502) Ceola, frazione di Giovo (12, 32, 71, 73, 145, 148, 350, 352, 364) Clinga (alla), località nei territori di Lavis e Pressano (428) Cluset (a), località di Giovo (398, 421, 422, 458) Coltura (alla), località di Palù di Giovo (426, 442, 471) Cornale (Cornalè) (a), località di Giovo (415, 488) Corniola (a), località di Giovo (473, 474) Corona, monte (12, 32) Costiola (a), località di Verla (491) Croce (su alla), località di Giovo (477) Cros (a), località di Giovo (379) Dre le case, località di Verla (400) Drio la casa di Paulatzi, località di Verla (460) Ecclesia, località di Ceola (483) Faedo (12, 32) 221 Flochen (alla), località nei territori di Lavis e Pressano (428) Fontana (alla), località di Palù di Giovo (492) Fontane (alle), località di Giovo (502) Fornas (alla), località di Ceola (482) Giaz (Glaza) (al, alla), località di Giovo (429) Giovo (12, 32, 77, 157, 414) Grezi (Grezzi) (ali), località di Giovo (404, 410, 445, 446) Guardia (alla), località di Palù di Giovo (471) Guardia (alla), località di Verla (461) Horti (all', alli), località di Giovo (410, 446, 500) Hortolin (al), località di Palù di Giovo (472) Innsbruck (97) Langoia (a), località di Valternigo (409) Laste, località di Trento (97) Lauin (a), località di Giovo (448) 222 Lavato, località di Ville di Giovo (12, 32, 202, 376, 495) Lavis (12, 32, 145, 150) Lisignago (232, 235) Mandolaia (in), località di Verla (370, 413, 423, 432, 435) Masen, frazione di Giovo (12, 32) Maso Cerchi (12, 32) Maso dal Platsch (421, 422) Maso dalla Piaz (12, 32) Maso Franch (130, 141) Maso Piano Castello (12, 32, 141) Maso Piazzol (12, 32) Maso Pomaroli (438) Maso Roncador (476) Maso Spedenal (12, 32) Medol (a), località di Verla (436, 487) Molini, rio di Giovo (12, 32) 223 Morar (al), località di Palù di Giovo (470) Mosana, frazione di Giovo (12, 32, 71, 73, 132, 162, 251, 253) Mosanere (alle), località di Verla (493) Nespolar (a), località di Palù di Giovo (392) Oltra Pra, località di Palù di Giovo (478, 498) Pallu (Palù) (al, alle), località di Palù di Giovo (426, 471, 498) Palterniga (a, alla), località di Giovo (402, 447, 486, 499) Palù di Giovo, frazione di Giovo (1, 12, 32, 40, 44, 46, 62, 65, 96, 145, 147, 294, 300, 301, 302, 309, 316, 323, 324, 327, 374) Palusella (alla), località di Giovo (398, 421, 422) Parigi (287, 304, 309, 354) Passan (al), località di Palù di Giovo (479) Payerlette (alle), località di Giovo (423, 432) Pfaffenacher (al), località dei territori di Lavis e Pressano (428) Piemonte, regione (354) Pizorin (in), località di Giovo (409) 224 Plani (ai), località di Giovo (486) Plazo (a), località di Verla (387, 388) Plazzola (a), località di Giovo (485) Plozi (alli), località nei territori di Lavis e Pressano (428) Potza (alla), località di Palù di Giovo (455) Poz (Pozzo) (a), località di Giovo (410, 446) Pra del Pavarino, località di Lavato (462) Pradarze (in cavo del), località di Verla (383) Pradestello (al), località di Verla (460) Pressano, frazione di Lavis (12, 32, 145, 150, 263, 265, 428) Ravenna (354) Regnana, frazione di Bedollo (350, 352) Rezoal (a), località di Vesino (386) Rial (a), località di Giovo (475) Rizol (a), località di Verla (441) Roma (354) 225 Rovre (a, al), località di Giovo (397, 411) Salorno (12, 32) San Giorgio Canavese (TO) (354) San Lorenzo in Banale (424, 434) San Lugano, frazione di Trodena (BZ) (157) San Michele all'Adige (12, 32) Sant Iori (a), località di Giovo (416) Senter (al), località di Valternigo (454) Sorni, frazione di Lavis (12, 32) Sot Camp, località di Verla (383) Sot la Zarga, località di Lavis (396) Soto le case, località di Verla (373) Sotto la via, località di Giovo (409) Spedal (a), località di Lisignago (412) Spedenal (in), località di Giovo (384, 390) Spoleto 226 (354) Terragnolo (350, 352) Tirolo (81) Trentino (12, 32, 181, 186, 216, 220, 268, 271, 274, 276, 338, 340) Trento (12, 32, 37) Val di Non (12, 32) Val (in), località di Valternigo (399, 434) Val (la) de Santo Florian, località di Giovo (418, 419, 443, 444) Val (Vall) (alla), località di Giovo (403, 417, 427, 459) Valle dell'Adige (12, 32) Valternigo, frazione di Giovo (12, 32, 71, 73, 145, 149) Vana (ala), località di Giovo (403, 413, 427, 435, 460, 465) Vardia (alla), località di Giovo (426, 430, 452, 456) Verla, frazione di Giovo (12, 32, 40, 71, 72, 96, 190, 198, 232, 235, 256, 260, 268, 271, 274, 276, 288, 290, 291, 292, 304, 309, 310, 311, 315, 330, 343, 347, 405) Verona (354) Vesino, località di Ville di Giovo (12, 32, 202) 227 Via Nova (in), località di Giovo (366, 407, 408, 457) Vignal (al), località di Giovo (501) Ville di Giovo, frazione di Giovo (12, 32, 40, 44, 62, 64, 96, 145, 146, 287, 294, 296, 298, 309, 316, 318, 320, 322) 228