Nell`ambito della drastica riduzione dei trasferimenti statali a

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Nell`ambito della drastica riduzione dei trasferimenti statali a
Casa. Praticamente azzerato il fondo sociale per l’affitto, unico strumento di sostegno al
reddito per le famiglie in affitto con bassi redditi e incidenze insostenibile dei canoni
Nell’ambito della drastica riduzione dei trasferimenti statali a Regioni e Comuni destinati a
interventi di carattere sociale, che potrebbero segnare la fine di fondamentali politiche in questo
settore, nel Disegno di legge di stabilità 2011 che ha avuto il via libera alla Camera venerdì 19
novembre (A.C. 3778), e nel Bilancio di previsione 2011 dello Stato per i prossimi tre anni (A.C.
3779, per il Fondo di Fondo sostegno all’affitto istituito dalla Legge 431/98, c’è la previsione
di un taglio pesantissimo: dai 143 milioni;.per l’anno 2010 si passerà a 33 milioni di euro per
ciascuno dei prossimi due anni. Nel 2013 lo stanziamento sarà simbolico, solo 14 milioni di
euro.
Fondi statali di carattere sociale (Bilancio di previsione dello Stato - milioni di euro)
2008
2009
2010
2011
2012
1013
Fondo per le politiche della famiglia
346,5
186,6
185,3
52,5
52,5
31,4
Fondo pari opportunità
64,4
30,0
3,3
2,2
2,2
2,2
Fondo politiche giovanili
137,4
79,8
94,1
32,9
32,9
26,1
Fondo infanzia e adolescenza
43,9
43,9
40,0
40,0
40,0
40,0
Fondo per le politiche sociali (*)
929,3
583,9
435,3
75,3
70,0
44,6
Fondo non autosufficienza
300,0
400,0
400,0
0,0
0,0
0,0
Fondo affitto
205,6
161,8
143,8
33,5
33,9
14,3
Fondo inclusione immigrati
100,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
Fondo servizi infanzia
100,0
100,0
0,0
0,0
0,0
0,0
Fondo servizio civile
299,6
171,4
170,3
113,0
113,0
113,0
Totale
2520,0
1750,6
1472,0
349,4
344,5
271,6
(var. % sull'anno precedente)
-30,5%
-15,9%
-76,3%
-1,4% -21,2%
(*) al netto degli oneri relativi ai diritti soggettivi
Il Fondo sociale indirizzato alle famiglie in affitto con redditi bassi e un’elevata incidenza del
canone sul reddito, ha già visto una riduzione degli stanziamenti (dal 2000 al 2010 i fondi statali
attribuiti sono diminuiti del 60%, da 360 milioni del 2000 a 144 milioni del 2010) a fronte di un
consistente aumento del fabbisogno (nello stesso periodo le domande presentate sono
pressoché raddoppiate e si stimano 400.000 domande presentate per il 2010).
Fondi statali attribuiti annualmente nelle relative Leggi Finanziarie
2000
361.579.829,00
-7,16
2001
335.696.984,00
Lo stanziamento per gli anni 2009, 2010,
-31,09
2002
249.180.873,00
2011 è contenuto dalla proposta di legge
-31,83
2003
246.496.000,00
Finanziaria 2010 che prevede una
-31,34
2004
248.248.333,45
proiezione triennale. Rispetto a questa è
-36,35
2005
230.143.000,00
stato previsto un taglio per l’anno 2011. Per
-14,08
2006
310.660.000,00
gli anni precedenti gli stanziamenti sono
-41,65
2007
210.990.000,00
stati
previsti
dalle
rispettive
Leggi
-44,41
2008
201.000.000,00
Finanziarie e le ripartizioni sono state
-55,47
2009
161.000.000,00
effettuate dal Ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti.
-60,17
2010
144.000.000,00
2011
2011
2012
2013
110.000.000,00
33.000.000
33.000.000
14.000,00
-69,58
Previsione Finanziaria 2010
Legge stabilità e Bilancio di previsione 2011
Il contributo teoricamente avrebbe dovuto portare l’incidenza massima del canone sul reddito al
14% per i redditi più bassi ed al 24% per gli altri, ma non è mai riuscito a portare l’incidenza
media al di sotto del 50%. L’enorme ritardo tra lo stanziamento annuale previsto nella finanziaria
e l’effettiva erogazione non ha garantito, inoltre, tempestività e continuità, indispensabili per la
funzione del fondo il quale, in assenza di qualsiasi regola nel mercato delle locazioni e di adeguate
misure calmieratrici, è stato ridotto a mero strumento di sostegno al reddito, di entità sempre più
modesta, non sufficiente ma comunque indispensabile per migliaia di famiglie in affitto,
comparto oggi caratterizzato dalla prevalenza di nuclei socialmente ed economicamente
deboli: il 20% sono nuclei unipersonali, il 67% monoreddito, il 40% dei capofamiglia è
rappresentato da operai, il 30% da pensionati, il 25% da donne, il 23% ha più di 65 anni.
Considerando le fasce reddituali: il 77% delle famiglie attualmente in affitto percepisce un reddito
inferiore a 20.000,00 euro annui, il 20% tra 20.000,00 e 30.000,00, il 3% soltanto percepisce un
reddito superiore.
Il contributo, peraltro, in una fase di forte aumento dei canoni e di crescenti difficoltà economiche
delle famiglie, acuite dalla grave crisi economica, con conseguente aumento degli sfratti per
morosità, che oggi rappresentano l’80% dei provvedimenti emessi, costituirebbe ancor più uno
strumento di sostegno indispensabile, seppure di entità troppo esigua, per le fasce più deboli della
popolazione, soprattutto confrontando i valori di mercato con l’andamento delle retribuzioni e delle
pensioni: 400.000 famiglie collocate in fasce di reddito basse che pagano affitti troppo alti
rispetto ai propri redditi, rischiano di incorrere in morosità e di perdere la propria
abitazione, pagando i costi di quella che è stata definita una politica di “risanamento”.