MA LO SVILUPPO ECONOMICO NON FA RIMA CON DIRITTI UMANI
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MA LO SVILUPPO ECONOMICO NON FA RIMA CON DIRITTI UMANI
dicembre 2008 progetto PER una regione di nuovi cittadini Dalle favelas di Rio a Boa Vista, dalla lotta alla prostituzione minorile alla lotta per la sopravvivenza MA LO SVILUPPO ECONOMICO NON FA RIMA CON DIRITTI UMANI Carissimi Sostenitori, il Brasile così distante, così vicino. Dalle favelas di Rio de Janeiro a Boa Vista, dalla lotta alla prostituzione minorile ai movimenti hip-hop, da Recife a Salvador de Bahia, dalla regolarizzazione fondiaria all’educazione integrale. Il filo conduttore dei nostri progetti sono i Diritti Umani. E in Brasile, e non solo qui, non c’è diritto che non sia violato e, nonostante il forte sviluppo economico che sta vivendo il Paese e i piani socio-economici che il progressista governo Lula sta implementando, le condizioni di vita nelle periferie urbane non sta cambiando sostanzialmente. Anzi: il diritto alla casa, all’istruzione, al lavoro, alla cultura, all’ambiente fino al semplice ed elementare diritto di incontrarsi e camminare nella propria comunità (favela), vengono costantemente messi alla prova dai poteri che controllano il territorio, l’economia e tutto ciò che ne deriva. Ed è proprio contro l’esclusione sociale, economica, culturale e ambientale che lottiamo ogni giorno con i nostri Progetti o, per metterla in positivo, il nostro lavoro costante è fare sì che i diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani (il 10 dicembre si è celebrato il 60° anniversario) non restino mera retorica, ma siano per noi una mappa, fondamentale strumento per non smarrire il cammino. Per tale ragione stiamo portando a realizzazione: per il diritto alla casa a Recife il progetto “Favelas più vivibili”, per lo sviluppo socioeco- nomico di indigeni e migranti a Roraima l’omonimo progetto “Indigeni Migranti”, per i diritti umani e la partecipazione democratica dei giovani nel Mercosud a Rio de Janeiro e Recife, l’iniziativa “Per una Regione di Nuovi Cittadini”. Inoltre, per migliorare e integrare l’educazione a Olinda e Recife, abbiamo riavviato un altro progetto con “Casa Melotto” e per la prevenzione della prostituzione e la creazione di alternative economiche nelle estreme periferie di Rio de Janeiro è partito da poche settimane il progetto “La Strada delle bambine”. Ma poi, vi sembrano temi molto distanti dalla realtà italiana? Aldo Magoga Capoprogetto Per una Regione di Nuovi Cittadini In Brasile, Argentina, Cile, Paraguay e Uruguay imparano a diventare promotori di diritti umani per sé e per i propri coetanei, scambiandosi esperienze e crescendo PICCOLI PROGETTI DI GRANDE IMPORTANZA Il mio nome è DUDÙ DE MORRO AGUDO, vivo in un quartiere periferico di Nova Iguaçú, nello stato di Rio de Janeiro. Amo il rap e sono cantante, il mio sogno è sempre stato quello di entrare nel mondo dell’hip hop. Su una rivista specializzata ho trovato tre indirizzi. Ho scritto loro 3 lettere... mi hanno risposto in 30! Ho risposto a tutti e 30 e, questa volta, le lettere ricevute sono state 90. Troppe per continuare così ho aperto un sito (www.enraizados.com.br) e poi un blog (www.rede.enraizados.com.br). Solo nell’ultimo anno siamo arrivati a 600.000 accessi al mese!!! Dal 2001 facciamo concerti in vari stati del Brasile, e quest’anno abbiamo prodotto il nostro primo Cd dal titolo “Rolo Compressor”, con musiche e testi politici e di impatto sociale. Da sempre la nostra rete faceva e produceva arte, musica, dibattiti, formazione. Ma è solo grazie al Progetto Per Una Regione di Nuovi Cittadini che le nostre iniziative hanno trovato un senso: ora tutto ciò che facciamo ha un unico filo conduttore: i diritti umani e la loro applicazione. Con i 30 mila R$ (più di 11 mila euro) che abbiamo vinto come miglior Progetto per il Premio Cultura Viva nazionale nella categoria delle Organizzazioni della Società Civile, abbiamo affittato e attrezzato uno spazio comunitario e polifunzionale nel Morro Agudo di Nova Iguaçú. Qui i giovani hanno adesso la possibilità di incontrarsi, fare musica, imparare e comunicare. ❂ Il mio nome è JOSÉ, ho 17 anni e sono un Agente di Diritto nell’ambito di questo Progetto. Il mio Liceo ha partecipato al Programma e ha dato uno scossone a tutti noi: molti non sapevano niente di cosa fossero i diritti umani! Io, invece, essendo militante di un’organizzazione politica che si chiama UJC ne sapevo un po’ di più. Così mi sono lanciato fin dal principio con entusiasmo nel progetto! Con il tempo molti giovani hanno imparato cosa sono i diritti e hanno cambiato la loro forma di pensare e di vivere. A livello personale, grazie alle iniziative che abbiamo promosso, ho conosciuto giovani e idee di altri Paesi, ho scoperto che i nostri problemi sono gli stessi degli altri, e che solo uniti possiamo affrontarli e risolverli. Recentemente sono stato all’incontro di Cabo Frio dei giovani del Progetto e sono tornato a cileno, marce e occupazioni... Finché in un corso circense ho imparato, oltre alle tecniche, cosa significhi organizzarsi e lottare per ciò che si ama, specialmente il valore di essere costante nella lotta per i diritti, insieme ai miei amici e familiari. Il progetto con i miei compagni è servito per definire i nostri obiettivi e definire la rivendicazione dei nostri diritti. A livello personale mi è servito per conoscere e capire di più insieme alle altre organizzazioni coinvolte. l ' e v e n t o ❂ casa carico di indirizzi mail, così potrò continuare il dialogo con gli altri, anche se a distanza. ❂ Il mio nome è JORGE, ma tutti mi chiamano Zerta. Ho 25 anni e sono cileno. La mia organizzazione è il “Centro Culturale Semina-Arte”, che cerca di far uscire il potenziale artistico presente in tutti noi giovani del quartiere: pittura, musica, ballo... Noi lavoriamo con progetti specifici, per il ballo facciamo la break dance, per la musica abbiamo uno studio di registrazione attrezzato e funzionante, per la pittura seguiamo il progetto “la passeggiata dei graffiti”, un murale lungo un chilometro e alto 2 metri. Il progetto Per Una Regione di Nuovi Cittadini ci ha permesso di lavorare in rete, imparare a creare connessioni tra di noi, conoscere i diritti umani fondamentali e rafforzarci insieme ad altre organizzazioni, diverse dalla nostra ma con obiettivi molto simili. La nostra necessità maggiore è di trovare uno spazio per incontrarci. Il mio sogno è semplice: rafforzare le organizzazioni cristiane in Cile e diffondere il più possibile quanto stiamo imparando. ❂ Il mio nome è GENESIS, ho 17 anni e sono di Peñalolén, Santiago del Cile. Ho cambiato molte case e amici, per questo sono ciò che sono. La mia famiglia? È splendida: super, super bonita! Nonostante io sia così giovane, ho sempre avuto la necessità di fare, organizzare, partecipare. Nel 2006 ero una giovane del movimento studentesco Ciao! Io mi chiamo LORENA Fernandez Silva, ho 20 anni e vivo nella città di Limpio, nella periferia di Asunción, la capitale del mio paese, il Paraguay. Con altri giovani, faccio parte del Consiglio Locale di gioventù di questa città. Tre anni fa i giovani della Casa della Gioventù ci proposero di formare un Consiglio, proposta alla quale rispondemmo con molto entusiasmo. Entrando nel Programma Per Una Regione di Nuovi Cittadini, lo scorso anno, abbiamo cominciato a discutere in maniera approfondita quali fossero i diritti violati nella nostra comunità e cosa potessimo fare al riguardo. La mancanza di accesso all’educazione e alla cultura ci sembrò la violazione più importante, quindi abbiamo deciso di creare una ludoteca a Limpio, alla costruzione della quale hanno contribuito varie organizzazioni, anche internazionali. Appena possibile l’abbiamo inaugurata, e ora la piccola comunità di Limpio può contare su una ludo-biblioteca per i sui bambini e giovani! I ragazzi del Programma Per una Regione di Nuovi cittadini - ProgettoMondo Mlal Dal 29 ottobre al 3 novembre secondo incontro a Cabo Frio Dichiarazione finale a 360 mani A Cabo Frio, Rio de Janeiro, Brasile, dal 29 ottobre al 3 di novembre si è tenuto il Secondo Incontro Regionale degli Agenti di Diritto del Progetto DerechosDireitos: Per Una Regione di Nuovi Cittadini. Sveglia all’alba, tutti in autobus quando è ancora buio, appuntamento con gli altri in aeroporto. Emozione mista a paura per le formalità doganali: per molti è il primo, e forse l’unico, viaggio in aereo della loro vita. L’iniziativa era stata preparata da mesi di incontri, riunioni via skype, mail, documenti, proposte, telefonate, discussioni tra giovani, tecnici e responsabili del Progetto. La prima difficoltà, del resto ampiamente prevista, all’integrazione e all’interscambio era ovviamente la lingua. E ne sappiamo qualcosa noi in Europa, specialmente noi italiani che capiamo più dialetti che lingue e non possiamo vantarci di essere proprio i poliglotti d’Europa... Qui, in realtà, le lingue sono solo due: portoghese e spagnolo, a parte qualche più o meno lieve differenza di accenti e localismi, spesso di origine indigena. Per ovviare al problema, si era deciso di dare ampio spazio ai momenti di comunicazione artistica, dunque promuovendo a vari livelli l’espressione di teatro, musica, ballo e murales, o il gioco, come strumenti privilegiati per superare appunto le eventuali difficoltà linguistiche. Ma un interscambio presuppone comunque anche il dialogo, il parlarsi è sempre necessario. Così non sono mancate le traduzioni, le raccomandazioni “parla lentamente”, i cartelloni bilingue e, soprattutto, la voglia di comunicare che ci hanno messo i ragazzi. Il risultato è condensato nella dichiarazione di Cabo Frio, scritta a 360 mani, e prossimamente anche disponibile sul sito del progetto www.derechosdireitos.net. Aldo Magoga Capoprogetto Per una Regione di Nuovi Cittadini primo piano Fundación Crear Desde la Educación Popular e Fondazione SES, il lavoro a fianco dei giovani Organizzazioni sociali per dare opportunità a chi non ne ha B R E V I La FONDAZIONE CREAR lavora da più di venti anni nei settori popolari della periferia di La Plata, città a una cinquantina di chilometri a sud della capitale e capoluogo dell’enorme provincia di Buenos Aires. È un’organizzazione impegnata a livello comunitario nel promuovere il protagonismo giovanile, la crescita dei diritti, e la soddisfazione delle necessità primarie nelle zone disagiate di La Plata. Il loro impegno, tecnico e politico, si rivolge in speciale misura ai giovani in condizioni di sistematica vulnerabilità, e si articola in un approccio integrale che comprende varie aree di lavoro e analisi: formazione lavorativa, economia sociale, protagonismo giovanile e rafforzamento istituzionale, inclusione educativa. La risposta dell’organizzazione si concentra in un insieme di programmi e proposte che riassumono le esigenze complessive dei ragazzi, dai vincoli familiari alla formazione lavorativa in senso stretto. La presenza territoriale dell’organizzazione e il legame con le espressioni della società civile locale, ne fanno un soggetto in continuo mutamento, capace di raccogliere le domande e gli stimoli critici delle comunità di base. Allo stesso tempo Crear riesce anche a raccogliere finanziamenti, stringere alleanze, promuovere programmi di ampio respiro, ed agire come lobby, ad un livello “superiore”, fungendo da tramite operativo e simbolico per le necessità delle popolazioni locali con le amministrazioni pubbliche e la società civile interna- zionale. In sostanza Crear aiuta a soddisfare le domande e i bisogni laddove lo Stato non riesce ad arrivare, muovendosi costantemente tra il rischio dell’assistenzialismo e la capacità creativa, stringendo una necessaria relazione funzionale con le amministrazioni pubbliche. La FONDAZIONE SES è un’organizzazione sociale che si occupa della promozione e dello sviluppo di differenti strategie per l’inclusione di adolescenti e giovani con carenti opportunità di base. La Fondazione lavora mettendo in primo piano il concetto di diritto, e fa riferimento a tre valori fondanti quali: la sostenibilità, come compromesso per le generazioni future; l’educazione, come motore dello sviluppo sociale; la solidarietà, come chiave basica per l’integrazione sociale. Le attività si articolano nelle quattro aree tematiche dell’educazione, del lavoro, del protagonismo giovanile e delle alleanze interistituzionali. SES è inoltre un attore di primo piano nello scenario socio-politico argentino, vanta diverse partnership e collaborazioni con le amministrazioni pubbliche, il mondo imprenditoriale privato e la società civile nazionale ed internazionale. Entrambe le Organizzazioni sono partner di ProgettoMondo Mlal nel Programma Per Una Regione di Nuovi Cittadini in Argentina. Alessandro Gambarini equipe ProgettoMondo Mlal • ABITAZIONI POPOLARI NELLE PERIFERIE ARGENTINE. Presto, in collaborazione con il nostro partner argentino di Cordoba, l’Asociación de Vivienda Económica (www.ave.org.ar/), avvieremo il nuovo Progetto di cooperazione allo sviluppo Habitando. Cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri italiano, e con una durata prevista di 3 anni, il progetto intende offrire una possibile soluzione al “problema casa” per centinaia di famiglie di scarso reddito che, da anni, vivono nell’estrema periferia della città di Cordoba una situazione di estrema vulnerabilità abitativa. A lavorare nel nuovo programma per ProgettoMondo Mlal sarà Marco Amendola, 31 anni di Treviso, in partenza ai primi di gennaio. • BENVENUTO DIEGO, NUOVO CASCO BIANCO. Da poche settimane è sbarcato a Rio de Janeiro Diego Striano, originario di Napoli, classe 1981, selezionato da ProgettoMondo Mlal per svolgere un anno di servizio civile all’estero. A fine novembre è stato inserito nel Programma Per una Regione di Nuovi Cittadini. Appassionato di comunicazione, e particolarmente interessato allo scambio con le altre realtà, il nostro Casco Bianco avrà così l’opportunità di confrontarsi non con una, ma con ben 5 diverse realtà, quante sono appunto quelle coinvolte in questo Programma. A lui, dunque, il nostro più affettuoso in bocca al lupo! viale Palladio 16, 37138 Verona, tel. 045 8102105, e-mail: [email protected], www.progettomondomlal.org Versamenti (intestati a ProgettoMondo Mlal): - c/c postale 12808374 - c/c bancario, Banca Popolare di Verona (IBAN IT50F0518811723000000008307), Causale «progetto per una regione di nuovi cittadini»