Balbuzie
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“Valutazione e trattamento logopedico della balbuzie in età evolutiva: corso pratico-teorico” Sala c/o Cooperativa Cercate Via Bramante 15, VERONA 24 Maggio 2014 Dott.ssa Caterina Pisciotta Logopedista Libera Professione Trattare o non trattare? Questo è il problema.. Incidenza Prevalenza Fattori di rischio Incidenza/prevalenza Incidenza citata di solito 5% numero di “nuovi casi” in un periodo di tempo Prevalenza citata di solito 1% quante persone in un dato momento MA Ehud Yairi, (International Conference on Stuttering, 2012): la letteratura del 21° secolo conclude che sembra plausibile che l’incidenza del disturbo sia almeno del 10%; la prevalenza rimane invece dell’1%, o anche più bassa, per cui l’incidenza menzionata implica che il livello di remissione spontanea sia anche più alto, vicino al 90%... Yairi, 2012, Advances in the research and clinical domains of stuttering: state of the art Fattori associati con il recupero e la persistenza della balbuzie: (vedi anche Yairi, 2005) Storia familiare di balbuzie (un genitore, fratello, o altri membri della famiglia con balbuzie persistente) Genere (maschi) Età di insorgenza (dopo i 3,5 anni) Tempo dall’insorgenza (aver balbettato per 6-12 mesi o più) Pattern della balbuzie nel tempo (presenza di SLD) Capacità fonologiche (deficit nell’acquisizione dei suoni del linguaggio) Capacità linguistiche (inferiori o superiori alla media) Gravità della balbuzie Comorbilità Preoccupazione dei genitori/del bambino NB: tali fattori sono solo probabilistici e sono stati studiati su un piccolo gruppo.. Trattare o non trattare? (1) Molte variabili influenzano l’inizio del trattamento; conoscere tali variabili è essenziale per determinare quando iniziare il trattamento dei prescolari (Rousseau, Packman, Onslow, Harrison & Jones, 2007) Sebbene siano già state individuate linee guida per il tempo di inizio di molti programmi di trattamento (ex Lidcombe Program) è importante identificare i disordini concomitanti del bambino (ex linguaggio e fonologia) per decidere quando iniziare un intervento precoce (Rousseau et al., 2007) Trattare o non trattare? (2) C’è molta controversia circa quando intervenire per i b/i prescolari e scolari che balbettano (tale controversia riflette le differenti filosofie riguardanti la natura del disordine) Trattare o non trattare? (3) “Wait and see” for prescholers who stutter not the best approach (Barbara Brown and Bridget Walsh, Purdue News from Purdue University, West Lafayette, Agosto 2013) Curlee and Yairi (1997), ex, suggeriscono un “monitoraggio attivo” per 2 anni post insorgenza invece di un intervento attivo… ORIGINI DELLA BALBUZIE Dalla ricerca scientifica… Funzionamento neuronale: nelle persone che balbettano quello della parola è organizzato in maniera inefficiente Anomalie cerebrali strutturali e funzionali Brown S, Ingham RJ, Ingham JC, Laird AR, Fox PT (2005): Stuttered and fluent speech production: an ALE metaanalysis of functional neuroimaging studies. Hum Brain Mapp. 25(1):105-17 Chang SE, Erickson KL, Ambrose NG, Haseawa-Johnson MA, Ludlow CL (2008): Brain anatomy differences in childhood stuttering. Neuroimage. 2008 Feb 1; 39 (3): 1333-44. Kraft & Yairi,(2012): Genetic bases of Stuttering: The State of Art , 2011. Folia Phoniatrica et Logopaedica, 64: 34-47 Balbuzie: basi genetiche (1) Non ci sono ancora risultati definitivi circa quale modello di trasmissione,quali cromosomi, quali geni, o quali fattori legati al sesso sono responsabili della balbuzie, tuttavia gli studi sulla genetica sono incoraggianti. Recenti studi di linkage genetico e studi di associazione hanno iniziato a rivelare alcuni geni che contribuiscono al disordine Genetic bases of Stuttering:The State of Art, 2011 (Kraft & Yairi, 2012) Balbuzie: basi genetiche (2) Packman & Attanasio (2004:67) sostengono che “la letteratura non è priva di dibattiti e dissensi” e “probabilmente solo tra molti anni in futuro potremo avere una comprensione completa del ruolo giocato dalla genetica nella balbuzie”. (traduzione a cura di Caterina Pisciotta) Balbuzie: basi genetiche (3) Ambrose et al. (1997): nonostante i grossi progressi fatti nel ruolo della genetica nella balbuzie, la natura e il ruolo dei fattori ambientali deve rimanere un soggetto importante per ricerche future poiché questi fattori possono essere più prontamente modificati per aiutare il recupero o ridurre i sintomi. Sappiamo che il DNA è sensibile sia all’ereditarietà sia all’ambiente. Genetic bases of Stuttering: The State of Art, 2011 (Kraft & Yairi, 2012) Genetica? Pianif./ prod. ling Apprendimento Reattività e regolazione emozionale BALBUZIE Ambiente? Origini della balbuzie: 1. 2. Anomalie + Paura, Apprensione, Ansia Riuscire a gestire la balbuzie significa: Ridurre l’attivazione dell’emisfero destro allo scopo di ridurre l’interferenza: superare gli evitamenti, il ritrarsi e l’apprensione Contrastare la fragilità e l’inefficienza dell’emisfero sinistro; controllare e semplificare i movimenti Slide di Kristin A. Chmela M.A. Chmela FLuency Center Long Grove, Illinois Corso “La terapia della balbuzie” Modello “Richiesta-Capacità” (Demands and capacities model) (Starkweather, 1987; Adams, 1990; Starkweather & Gottwald, 1990,2000) La balbuzie si origina quando le domande di fluenza da parte dell’ambiente del bambino superano le capacità cognitive, linguistiche, motorie o emozionali del bambino per il linguaggio fluente. Domande interne Domande esterne Fattori correlati alla disgregazione della fluenza verbale (fluency disruption)-1: Fattori correlati al bambino: Fattori linguistici: Problemi di accesso al lessico Difficoltà nella formulazione del linguaggio Difficoltà articolatorie Scarsa tolleranza alla frustrazione: Difficoltà nel recuperare l’attenzione dell’ascoltatore Fallimento nel portare a termine un compito nella maniera aspettata… Fattori correlati alla disgregazione della fluenza verbale (fluency disruption)-2: Fattori correlati al bambino: Eccitamento Affaticamento Malattia Paure Sensibilità Mancanza di fiducia in se stesso Fattori correlati alla disgregazione della fluenza verbale (fluency disruption)-3: Fattori ambientali: Pressione temporale Eventi inaspettati Interruzioni Conflitti imposti da altri Alte aspettative di comportamento Grandi gruppi di persone Situazioni nuove Problemi nella gestione del comportamento Per un pensiero critico.. Il modello Richiesta-Capacità fornisce un motivo per il tradizionale intervento precoce (approccio terapeutico diretto e indiretto): si lavora per costruire nel bambino delle capacità e al contempo si riducono le richieste dell’ambiente alla fluenza del bambino Critiche al modello (Yaruss, 2000; Bernstein Ratner, 2000; Siegel, 2000; Kelly, 2000; Curlee, 2000): Le “capacità” sono difficili da valutare perché alcune non sono osservabili Non c’è una sottointesa relazione tra cambiamenti delle richieste che portano a variazioni positive di fluenza; le richieste-obiettivo hanno effetti variabili sulla fluenza del bambino La focalizzazione sul cambiamento di comportamento da parte dei genitori non è supportata dalla letteratura Slide di Kristin A. Chmela M.A. Chmela FLuency Center Long Grove, IllinoisCorso “La terapia della balbuzie” Trattamento della balb. (1) A review of Stuttering Intervention Approaches for PrescoolAge and Elementary Scool-Age hildren (A. Sidavi, R. Fabus, 2010) È un problema dibattuto, ha messo alla prova per decenni la logopedia (J.C. Ingham & Riley, 1998; Yaruss, Coleman & hammer, 2006) Molti trattamenti per la b/e, ma poco accordo su quale deve essere usato e quando deve iniziare Include varie tecniche e metodi Trattamento della balb. (2) A review of Stuttering Intervention Approaches for PrescoolAge and Elementary Scool-Age hildren (A. Sidavi, R. Fabus, 2010) Quando si inizia un programma di trattamento per i bambini che balbettano, bisogna considerare molte variabili e decidere come valutare gli esiti con misurazioni appropriate, includendo gli aspetti “overt” e “covert” della balb. Trattamento della balbuzie (3) A review of Stuttering Intervention Approaches for Prescool-Age and Elementary Scool-Age hildren (A. Sidavi, R. Fabus, 2010) Behav ioral c. Affect ive C. Cognitive c. Programma di trattamento Un programma di trattam. dovrebbe integrare gli aspetti che Bennet (2006) chiama gli ABC della balbuzie Compito del clinico: scegliere uno strum. di valutazione che incontri i bisogni e gli obiettivi del paziente e/o della sua famiglia. Trattamento in età prescolare Perché la terapia precoce: Previene in molti casi la balbuzie cronica (Curlee 1999, Onslow & Packman 1999; Reardon & Yaruss 2003, Yaruss et al 2006) L’intervento è di più breve durata Opzioni terapeutiche per un intervento precoce: Opzioni terapeutiche tradizionali: Indiretta Diretta PCI: Interazione Genitore-Figlio Trattamento Lidcombe Slide di Kristin A. Chmela M.A. Chmela FLuency Center Long Grove, IllinoisCorso “La terapia della balbuzie” Terapia tradizionale (Ingham & Cordes, 1998; Richels & Conture, 2007) APPROCCI INDIRETTI: facilitare la fluenza con cambiam. dell’ambiente e modificaz. dei pattern di interaz. dei genitori Il terapista modella un modo di parlare più calmo e rilassato ed un pattern di interazione meno frettoloso. Viene insegnato ai genitori la stessa cosa o altri comportamenti che promuovono l’aumento di fluenza ..spesso implementati quando il b/o è non consapevole o frustrato dalla balb. APPROCCI DIRETTI: lavorare direttam. sul linguaggio del bamb. Il terapista insegna al bambino ad usare un modo di parlare più calmo e rilassato; lavora direttamente su altri aspetti della comunicazione come l’alternanza, la risposta differita, l’identificazione di vari tipi di eloquio, e ad utilizzare dei pull-out per recuperare i momenti di balbuzie, se necessario ..spesso implementati quando il b/o è consapevole e/o frustrato dalla balb., e quando esibisce comportamenti secondari Per un pensiero critico.. Il trattamento indiretto non è evidencebased..ma si noti che ha troppe variabili che sono difficili da misurare oggettivamente (Ingham, 1993) Bernstein-Ratner (1997) indica che: i clinici hanno favorito gli approcci indiretti per la balbuzie precoce (ex. Cooper & Rustin, 1985) Il tr. diretto non è adatto per bamb. più piccoli di 2,6 anni Sta diventando usuale iniziare un trattam indiretto breve e poi procedere, se necessario, ad un trattam. diretto (Coleman et a., 2005) Cosa devo fare se mio figlio balbetta: Consigli per i genitori (1) 1. Mantieni il contatto oculare con il bambino soprattutto mentre balbetta. 2. Non anticipare il suo pensiero, finendogli le parole\frasi che sta dicendo. 3. Lasciagli tutto il tempo di cui ha bisogno per esprimere il proprio pensiero e non mettergli fretta mentre sta parlando. Non usare espressioni tipo “dai su!” “allora, cosa mi vuoi dire “, “sbrigati”... 4. Fai in modo che il bambino capisca, osservando il tuo comportamento non verbale e le tue espressioni mimiche, che sei interessato a ciò che dice e non a come lo dice. 5. Cerca di parlare con il bambino usando un tono di voce calmo, rilassato e lento. 6. Riduci il numero delle domande che gli poni e sostituiscile con commenti su ciò che il bambino ti ha appena detto. Fai una domanda alla volta e attendi che il bambino ti abbia risposto prima di porgliene un'altra. Cosa devo fare se mio figlio balbetta: Consigli per i genitori (2) 7. Non dirgli mentre balbetta frasi del tipo “parla lentamente”, “fai un bel respiro”, “rilassati, stai tranquillo”, “pensa a quello che devi dire prima di parlare”, “parla bene”, “smettila di balbettare”. Questi consigli non sono di aiuto al bambino che balbetta. 8. Quando gli poni delle domande “prendi tempo”, restando in silenzio almeno 2 secondi prima di fargli una domanda o prima di rispondere a una sua richiesta, o verbalizzando “vediamo…. sto pensando..”. Mantieni sempre il contatto oculare con il bambino. Usa molte pause quando parli, questi momenti di silenzio ridurranno la pressione comunicativa. 9. Rispetta i turni comunicativi, non interromperlo quando parla né sovrapporti con la voce alla sua. 10. Ricordati che è un bambino e che le sue abilità linguistiche sono in continua evoluzione: parlagli usando un linguaggio facile, frasi brevi, non complesse e parole che siano comprensibili per un bambino della sua età. Soprattutto fai capire al bambino che tu lo accetti e lo rispetti per quello che è indipendentemente dalla sua balbuzie; questo aumenterà la fiducia in se stesso e l’autoaccettazione del bambino. Liberamente tratto da: Barry Guitar and Edward G. Conture, © 2008, Stuttering Foundation of America Adattamento italiano a cura di Simona Bernardini Il ruolo dei genitori nel trattamento Perché coinvolgere i genitori nel trattam. della balbuzie dei loro figli? Quali difficoltà pensi che potresti incontrare nel fare questo? Per che cosa saresti spaventato o preoccupato come terapista lavorando con i genitori nella terapia della balbuzie? Discussione.. Il ruolo dei genitori nel trattamento (1) Il trattamento della balbuzie è un trattamento che coinvolge aspetti legati a: Comportamenti Cognitività Emozione In altre parole: l’intera attitudine deve cambiare Il cambio dell’attitudine nei bambini ha un’influenza molto forte dei genitori Problema: i genitori non sono individui “neutrali”! Questo significa: aspettative negative, anticipazioni, emozioni...che influenzano il loro comportamento Slide tratta dall’intervento di Mark Meersman 23 settembre 2009 Lessius, Antwerp, Lessius Il ruolo dei genitori nel trattamento (2) Perciò il counselling genitoriale significa di più che fornire informazioni o consigli comportamentali: L’attitudine dei genitori (verso la balbuzie, il bambino che balbetta, e il loro ruolo come genitori) deve essere cambiata per prima In questo modo essi raggiungeranno la posizione “ideale” per aiutare nel problem solving, il ricercare le soluzioni, il fornire adeguati modelli comportamentali, ecc.. Slide tratta dall’intervento di Mark Meersman 23 settembre 2009 Lessius, Antwerp, Lessius Counselling genitoriale: Informazioni sulla balbuzie (1) La balbuzie: Un disordine dell’età evolutiva: Esordio precoce Diminuisce in più del 50% dei casi in età adolescenziale e adulta Predisposizione genetica alla balbuzie: La balbuzie tende a riproporsi nelle famiglie Linkage genetico (Cromosomi 9-13-2-7..) (Yairi, 2005) Disordine neuromotorio nell’organizzazione temporale dei movimenti del linguaggio Fattori “precipitanti”: Portano la balbuzie a uscire in superficie Fattori interni ed esterni: dentro e fuori il bambino (Ex. Modello demands vs. capacities) Fattori di persistenza: Fattori cognitivi ed emozionali Processi di apprendimento Slide tratta dall’intervento di Mark Meersman 23 settembre 2009 Lessius, Antwerp, Lessius Counselling genitoriale: Informazioni sulla balbuzie (2) Distinzione netta tra balbuzie e normale disfluenza Remissione spontanea Maturazione psicologica/neurologica Processo di apprendimento: Nessuna o minima risposta cognitiva, emozionale o comportamentale Diventare consapevole della balbuzie in modo negativo – costruire connotazioni, pensieri, opinioni… negative, causano emozioni negative e conseguentemente il rispondere ad esse nel tentativo di evitamento.. Sviluppo di comportamenti secondari Persistenza della balbuzie Slide tratta dall’intervento di Mark Meersman 23 settembre 2009 Lessius, Antwerp, Lessius Counselling genitoriale: Sviluppo della balbuzie Post-onset: consapevolezza crescente sulla balbuzie. Possibile sviluppo di reazioni negative del bambino alla sua balbuzie, in dipendenza di: Temperamento (sensibilità, tendenza alla paura, livello di tolleranza alla frustrazione, ecc.) Reazioni dell’ambiente (modeling!!!) Quantità di fattori precipitanti I genitori..perchè coinvolgerli? I genitori sono parte degli stimoli “precipitanti” I genitori in parte influenzano (o rappresentano) gli stimoli di persistenza I genitori influenzano fortemente le rappresentazioni cognitive positive o negative della balbuzie I genitori sensibilizzano o desensibilizzano il bambino alla balbuzie. I genitori sono un importante modello per comportamenti (di approccio o di evitamento); ad esempio i genitori determinano l’attitudine comunicativa dei loro bambini, in bene o in male!!!! I genitori possono aiutare a portare avanti le procedure della terapia I genitori facilitano il transfer o la generalizzazione della terapia nelle situazioni della vita quotidiana Slide tratta dall’intervento di Mark Meersman 23 settembre 2009 ECSF: Lessius, Antwerp Terapia della balbuzie Usa l’attitudine comunicativa positiva dei genitori a livello:COGNITIVO EMOZIONALE e COMPORTAMENTALE Per portare cambiamenti nei figli a livello:COGNITIVO EMOZIONALE e COMPORTAMENTALE Tratto dall’intervento di Mark Meersman 23 settembre 2009 ECSF: Lessius, Antwerp Ruolo dei genitori: Fornire, omettere o contrapporre stimoli inibitori ed eccitatori Modellare il modo in cui il bambino connetta cognitività ed emozioni al linguaggio ed alle varie situazioni di linguaggio, attraverso le loro reazioni e il loro modello Insegnare/aiutare i genitori a ridurre o eliminare situazioni e circostanze che sembrano stimoli precipitanti (gravità e frequenza) Insegnare/aiutare/addestrare i genitori ad essere modelli di un problem solving neutrale per gestire il linguaggio e le difficoltà collegate al linguaggio Modellare tutti i tipi di pattern di reazioni utili e/o dare consigli comportamentali Aiutare a manipolare gli stimoli precipitanti per modificare i comportamenti non utili del bambino Aiutare/insegnare ai genitori ad essere pronti a cogliere comportamenti desiderati del bambino per rinforzarli immediatamente… Slide tratta dall’intervento di Mark Meersman 23 settembre 2009 ECSF: Lessius, Antwerp Come coinvolgere i genitori: Presenti durante le sessioni di terapia 1. • • • • Osservano il terapista Ricevono informazioni Si uniscono alla terapia, praticando.. “Compiti per casa” Gruppi di genitori 2. • Con lo scopo di acquisire un’attitudine al problem solving (per esempio conoscenze, emozioni, capacità) Counselling individuale 3. • Un supporto extra quando le circostanze lo richiedono Slide tratta dall’intervento di Mark Meersman 23 settembre 2009 ECSF: Lessius, Antwerp Trattamento in età scolare Processo verbale normale e balbuzie: la macchina delle parole Parti della macchina delle parole: Cervello Bocca, labbra, lingua Laringe e corde vocali Polmoni Diaframma Perché si parla e perché si balbetta Tratta dall’intervento di Kristin A. Chmela M.A. Chmela FLuency Center Long Grove, IllinoisCorso “La terapia della balbuzie” Perché i bambini balbettano? Il lato SINISTRO del cervello è quello responsabile del funzionamento della tua parola. Molte volte infatti parli normalmente. Quando non funziona, non è colpa di nessuno: dipende solo da come funziona il tuo cervello. Se fai gli esercizi del tuo programma, farai lavorare di più il lato sinistro del tuo cervello e parlerai molto più facilmente Il lato DESTRO del cervello è quello responsabile delle emozioni. In alcune persone può essere più sensibile che in altre. A volte ha talmente tante cose da fare che interferisce con quello sinistro mentre ti sta facendo parlare Tratta dall’intervento di Kristin A. Chmela M.A. Chmela FLuency Center Long Grove, IllinoisCorso “La terapia della balbuzie” Terapia della Balbuzie età scolare Componenti fondamentali: Pianificazione di obiettivi concordati col bambino Consapevolezza per l’automonitoraggio Esercizi motori: approccio calmo e rilassatomovimenti fluidi Creazione di abitudini, sentimenti, comportamenti sani; riduzione dell’ansia e degli evitamenti Training per il problem solving Riduzione graduale e mantenimento dei progressi terapeutici Raccolta dati tratta dall’intervento di Kristin A. Chmela M.A. Chmela FLuency Center Long Grove, IllinoisCorso “La terapia della balbuzie” Mantenimento e Generalizzazione “Un periodo definito votato nello specifico al consolidamento e la stabilizzazione dei nuovi comportamenti che la persona che balbetta ha appreso in risposta alla minaccia o all’occorrenza della balbuzie“ Van Riper, trad. a cura di C. Pisciotta L’approccio utilizzato in una terapia per la balbuzie si basa sulla prospettiva teorica del clinico: Fluency Shaping Therapy vs Stuttering Modification Therapy Fluency Shaping Therapy: Focus: Insegnare un linguaggio stutter-free (libero da balbuzie) Generalizzare un linguaggio stutter-free Nessun tentativo diretto a modificare paure e attitudini (ma…forse alcuni programmi hanno comunque un effetto in tal senso) Tratto dall’intervento di Mies Bezemer & Jan Bouwer 2 aprile 2009 ECSF: Lessius, Antwerp Fluency Shaping therapy (FST): Creazione della fluenza Attacco morbido alla fonazione Contatti articolatori leggeri Fonazione continua Pause - raggruppamenti Eloquio allungato Esercitazione…volontari??? FST: facilitatori della fluenza verbale: Controllo del respiro Potenziamento dell’articolazione Riduzione della tensione muscolare Regolazione della velocità di eloquio Uso di dispositivi FST: dispositivi Delayed Auditory Feedback, DAF (Ryan & van Kirk, 1978) Frequency Altered Feedback, FAF (Vuylsteke & Reunes, 2001) Edinburgh Mask (Masked Auditory Feedback, MAF) Metronomo Alcuni esempi di FST: Monterey Fluency Programme (Ryan & van Kirk, 1978) Programmed Therapy for Stuttering in Children and Adults (Ryan, 1974) Precision Fluency Shaping Programme (Webster, 1980) Lidcombe Programme (Onslow, Packman & Harrison, 2003) Generating Fluent Speech (Dahm, 1997) Intensive Therapy Program for teens/adults (Boberg, 1984) FST: la fluenza è ottenuta mediante una delle quattro tecniche: A review of Stuttering Intervention Approaches for Prescool-Age and Elementary Scool-Age hildren (A. Sidavi, R. Fabus, 2010) GILCU: incremento graduale nella lunghezza e nella complessità dell’enunciato DAF: delayed auditory feedback Programmi tradizionali: usano le tecniche di Van Riper, le cancellazioni, i pull out e i set preparatori Punizioni Stuttering Modification Therapy (SMT): Modificazione della balbuzie (1) Obiettivo: gestione ottimale Sintomi brevi e facili Reazioni alla balbuzie calme ed assertive Autostima come parlante competente Desensibilizzazione verso la babuzie e le cause scatenanti Identificazione delle caratteristiche primarie e secondarie della balbuzie Modificazione dei comportamenti da balbuzie Generalizzazione di una balbuzie “facile ed assertiva” Stuttering Modification Therapy (SMT): Modificazione della balbuzie Van Riper (1972, 1973) MIDVAS: Stuttering Modification Therapy (SMT): Modificazione della balbuzie (2) Identificazione ed analisi dei comportamenti durante la balbuzie Cancellazione Pull-out Set preparatorio Disfluenza volontaria: Disfluenza più fluida o rimbalzo Allungamento del primo suono Analisi degli atteggiamenti e dei sentimenti Riduzione degli evitamenti Esercitazione…volontari??? Alcuni esempi di SMT per bambini: Van Riper, 1973 Dell, 1979 Modello Antwerp (L. Larsson, P. Zebrowki, S. Yaruss) Reardon, Waelkens KIDS (P. Sandrieser & P. Schneider) SMT: il pz sa far fronte alla balbuzie, sa gestirla, ma la qualità del suo speech è spesso inadeguata FST: il pz parla fluentemente, ma non ha il coraggio di usare il linguaggio nel quotidiano e ha paura di balbettare I clinici hanno iniziato a combinare SMT e FST come un approccio terapeutico integrato per la balbuzie Combinazione di approcci: l’altra faccia della medaglia Combinare l’approccio per parlare con maggiore fluenza con quello per balbettare con maggiore fluenza (Gregory) I “due lati della medaglia”: bisogna trattare sia l’aspetto verbale che quello delle attitudini per avere successo L’obiettivo è di essere dei comunicatori efficaci L’integrazione dei diversi approcci e il grado di enfasi di un’area rispetto ad un’altra dipende dalla necessità dei singoli (Gregory) Approccio integrato Iniziare la terapia imparando di più sul processo verbale normale e sulla balbuzie: la balbuzie della persona Identificare ed analizzare la balbuzie della persona Modificare la tensione nella balbuzie: combinazione di approccio calmo e rilassato, cancellazioni, pull-out, balbuzie volontaria ed altre tecniche Attitudini, sentimenti e produzione verbale Il focus è verso una comunicazione più efficace Il programma Lidcombe Un esempio di FST basato sull’evidenza? http://www.stutteringanswers.com/LP_Manual_Italian_April_2008.pdf Principi base della FST: “L’essenza della FST è che una certa forma di fluenza verbale è per prima instaurata in setting clinico. Mentre si è nella clinica, la fluenza è rinforzata e gradualmente modificata per approssimarla ai suoni normali di un parlato. Questa nuova forma di fluenza è quindi generalizzata dall’ambiente verbale di ogni giorno della persona. Anche, come regola generale, i clinici FS non pongono grossa enfasi nel ridurre la paura e gli evitamenti di parole e situazioni comunicative della persona che balbetta” (Peters & Guitar, 1991) Il Programma Lidcombe (Onslow, Packman & Harrison) Ai bambini viene insegnato come diventare consapevoli della propria balbuzie e come produrre uno speech privo di sforzo e libero da balbuzie Programma di trattamento comportamentale basato su procedure di condizionamento operante Focus: balbuzie Obiettivo: non balbettare Per bambini prescolari (inf. a 6 anni) Trattamento svolto dai genitori Come diventare un Lidcombe Program Trained Therapist (Terapista Lidcombe): Workshop di 4 giorni amministrato dai Membri del Lidcombe Program Trainers Consortium: www.montrealfluency.com/lidcombe_news.html Programma Lidcombe: revisione generale del programma-1 Creato a Lidcombe, Australia (collaborazione tra l’università di Sidney e i terapisti del Dipartimento per la Balbuzie del Bankstown Health Service, Sydney) Ruolo del terapista: insegnare ai genitori ad amministrare la terapia Ruolo dei genitori: amministrare la terapia Programma Lidcombe: revisione generale del programma-2 La terapia avviene in situazioni strutturate e poi in situazioni non strutturate della vita di ogni giorno Si parte dal presupposto che i genitori sono esperti dei loro bambini Si costruisce sul rapporto genitore-figlio già esistente La terapia piace sia al genitore che al figlio Programma Lidcombe: un programma evidence-based.. Bonellie, Dixon, Bernstein Ratner, & Onslow (2000) Franken, Kielstra-Van der Schalk, & Boelens (2005) Jones, Onslow, Harrison, & Packman (2000) Jones, Onslow, Packman, Williams, Ormond, Schwarz, & Gebski (2005) Lewis, Packman, Onslow, Simpson, Jones (2008) Miller & Guitar (2009) Onslow, Costa & Rue (1990) Onslow, Andrews, & Lincoln (1994) Onslow, Stocker, Packman, & McLeod (2002) Rousseau, Packman, Onslow, Harrison, Jones (2007) Lincoln & Onslow (1997) Lincoln, Onslow & Reed (1997) Woods, Shearsby, Onslow & Burnham (2002) Condizionamento operante Viene fatta una connessione tra un comportamento e il risultato che segue tale comportamento. Cambiamenti di comportamento stabili sono ottenuti quando il rinforzo estrinseco gradualmente cambia in rinforzo intrinseco. Slide liberamente tratta dall’intervento di M.A.J. Pertijis ECSF Il Programma Lidcombe (Onslow, Packman & Harrison) Linguaggio libero da balbuzie (“stutter-free speech”): Contingenze verbali positive: 1. Elogi ex: “questo era molto morbido, ben fatto!!!” 2. Richiesta di auto-valutazione ex: “questo era morbido?” 3. Riconoscimento dei momenti di fluenza ex: “questo era morbido” Balbuzie non ambigua (“unambiguous stuttering”): Contingenze v. negative: 1. Riconoscimento dei momenti di disfluenza ex: “ho sentito un saltello” 2. Richiesta auto-correzione ex: “puoi ripeterlo morbido?” Slide liberamente tratta dall’intervento di M.A.J. Pertijis ECSF Il programma Lidcombe: Focus sul linguaggio libero da balbuzie rispetto al parlato balbettato 1:5 Le contingenze verbali dei genitori non devono interrompere le attività di gioco o la comunicazione Slide liberamente tratta dall’intervento di M.A.J. Pertijis, ECSF LP: Un programma comportamentale basato sulle misurazioni.. Le decisioni sono prese in base alle misurazioni Decisioni: Quando implementare il programma Per agire durante la terapia Per agire durante la fase di mantenimento Slide liberamente tratta dall’intervento di M.A.J. Pertijis ECSF Misurazioni del LP: (1) 1. Percentuale di sillabe balbettate: Misurata dal clinico All’inizio di ogni visita clinica 300 sillabe (dispositivo di conteggio a 2 pulsanti) Conversazione naturale durante un’attività di gioco Slide liberamente tratta dall’intervento di M.A.J. Pertijis ECSF Misurazioni del PL: (2) 2. Valutazione della severità: Giornaliera Su una scala di 10 punti Fatta dai genitori in situazioni di vita naturalistiche Slide liberamente tratta dall’intervento di M.A.J. Pertijis ECSF Stadio 1: Obiettivo: meno di 1% SB meno di 2 VS, con non più di tre VS 2 o maggiore Nelle situazioni di linguaggio di ogni giorno In 3 settimane Stadio 2 (fase di mantenimento): I genitori: Continuano con il tr. nelle conversazioni non strutturate Inizia quando VS 1(o 2) Visite cliniche: Durata ½ ora Frequenza: 2-2-4-4-8-8-16 Per un pensiero critico.. Bernstein Ratner, N. (2005). Evidence-based practice in stuttering: Some questions to consider. Journal of Fluency Disorders, Vol. 30, 3, pp. 163-188: Se non facciamo altro che cambiare i comportamenti con le contingenze, non si ha nessun insegnamento (solo apprendimento), quindi si limiteranno le opzioni-aggiustamenti terapeutici Il Lidcombe riduce l’ansia del genitore-ansia del bambino? I dati hanno molti punti non chiariti (profili di sviluppo dei bambini) Ricerca effettuata principalmente da chi ha elaborato il programma La modificazione della fluenza con i bambini che balbettano: Metodo Mini Kids KIDS Kinder dürfen stottern Patricia Sandrieser & Peter Schneider (2002) Traduzione: I bambini hanno il permesso di balbettare Buone strategie di coping (reazione, far fronte a, gestione) Che frequentemente portano alla remissione KIDS: perché i b/i devono avere il permesso di balbettare? (1) ..perchè? Discussione.. Previene l’instaurarsi di strategie di coping disfunzionali Se non hanno il permesso di balbettare: Se lo fanno falliscono Si sforzano per non farlo Tentativi di evitamento Le reazioni negative dell’ambiente inducono emozioni negative secondarie di vergogna e colpa..rischio per l’autostima KIDS: perché i b/i devono avere il permesso di balbettare? (2) ..perchè? Discussione.. Se non gli è permesso parlare della loro balbuzie (a bambini e ai loro genitori..): Taboo Immaginazione e preoccupazione circa le cause e il futuro No consolazione Mini Kids: obiettivo: REMISSIONE (1) Indotta da una “balbuzie modificata”: Step verso il linguaggio fluente Sintomi brevi e facili Reazioni alla balbuzie calme e assertive Autostima di un parlante competente Indotta dalla riduzione dei rischi ..e nel caso di una non-remissione??? Riduzione di: Reazioni motorie disfunzionali Reazioni psicologiche disfunzionali Abilità nel controllo degli eventi di balbuzie tesa rimanenti Ambiente più competente nell’aiutare Solo gli effetti che persistono nelle situazioni di ogni giorno dopo la fine del trattamento costituiscono un SUCCESSO Metodo Mini-Kids: Counselling con i genitori (individuale e di gruppo): Sintomatologia, epidemiologia Cause multifattoriali Fattori precipitanti Reazioni alla balbuzie Ambiente sociale, pregiudizi, bullismo Comportamenti che facilitano la fluenza Approcci di trattamento a confronto Gruppi di auto-aiuto Metodo Mini-Kids: Fasi: 1. Desensibilizzazione e identificazione 2. Modificazione 3. Generalizzazione Desensibilizzazione: Il terapista balbetta sempre per primo Se possibile, il bambino identifica la balbuzie del terapista Un feedback descrittivo è meglio di un giudizio Uscire fuori dalla clinica il prima possibile Desensibilizzazione: cooperazione con i genitori: Un genitore impara gli esercizi Il training a casa inizia non appena il genitore è in grado di: Motivare il bambino Dare feeback di supporto Fare una buona pseudobalbuzie Feedback continui del terapista sul lavoro a casa Insegnare informazioni sulla balbuzie: 1. Ripetizioni: parole rana • • • 2. Prolungamenti: parole serpente • 3. Detezione Discriminazione Produzione Durata Blocchi: parole Pooh Identificazione della pseudobalbuzie e dei sintomi veri Spunti per le attività Chi si è accorto della balbuzie per primo? Che tipo di balbuzie era? In che parola era la balbuzie? Quanto era tesa? Modificazione: Introduzione delle strategie per risolvere il blocco Training con la pseudobalbuzie Applicazione ai sintomi veri Di solito non è necessario trattare le reazioni motorie secondarie- le strategie per risolvere il blocco si sostituiranno a queste ultime Generalizzazione: Implemento delle strategie per risolvere il blocco nelle situazioni quotidiane Supporto dei genitori e altri Discussione di obiettivi realistici Distanza sempre più ampia tra le sessioni Fine del trattamento In caso di recupero o eventi di balbuzie rari e facili, senza tensione e preoccupazione Preparare il bambino e i genitori ad una possibile ricaduta Cosa fare in caso di ricaduta.. Informazioni alla nursery school Il bambino e il terapista informano la classe sulla balbuzie Tutti i bambini sono “diversi” Esercizio delle parole rana con i bambini Discussione su come reagire alla balbuzie "Recovered significa riaversi da qualcosa..Il recovering nella balbuzie, per me, non riguarda il raggiungimento della fluenza, ma è arrivare a realizzare che la balbuzie non è un fallimento mentre il parlare fluentemente è la cosa giusta. è imparare ad accettare noi stessi e la nostra balbuzie incondizionatamente..è un processo in continua evoluzione, un cammino non una destinazione, un arrivo.. è darsi la possibilità di essere flessibili con le nostre parole. è eliminare i "devo", "voglio", lasciando perdere i giudizi sulla nostra verbalità. è imparare a parlare e, perchè no..a ridere della nostra balbuzie“ Chmela K. GRAZIE PER L’ATTENZIONE Bibliografia Adams M. R. (1990). The demands and capacities model I: Theoretical elaborations. 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