La resistenza - Il Palazzo del Quirinale

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La resistenza - Il Palazzo del Quirinale
La resistenza
Con l’8 settembre 1943 per gli ebrei non si trattò più di persecuzione dei diritti, ma delle vite. L’Italia fu divisa in
due, iniziarono i rastrellamenti degli ebrei.
La prima strage avvenne sul Lago Maggiore, a Meina: era il 13 settembre 1943, la prima grande retata contro gli
ebrei si verificò a Roma il 16 ottobre 1943: più di mille persone uomini, donne, bambini furono chiusi nei vagoni
piombati e deportati ad Auschwitz.
Il gruppo della biblioteca iniziò a disperdersi: alcuni scelsero senza esitazione la via della montagna, altri sono stati
più esitanti, tuttavia la montagna sembrò essere il luogo a cui tutti naturalmente guardarono come ad un rifugio.
Per molti lo è stato, per alcuni risulterà fatale.
Primo Levi Luciana Nissim e Vanda Maestro Insieme danno vita ad una piccola banda partigiana presso Amay.
Vengono arrestati il 13 dicembre 1943 e dopo un mese di carcere ad Aosta vengono trasferiti a Fossoli e di lì ad
Auschwitz-Birkenau. A Fossoli si unisce a loro Franco Sacerdoti, arrestato in val di Lanzo.
Giorgio Diena è arrestato a Genova nel 1943, esce dal carcere nell’agosto, dopo l’8 settembre entra nella
Resistenza e partecipa all’organizzazione dei primi nuclei partigiani in Val Pellice, in seguito è stato attivo a Torino
come membro dell’esecutivo del PdA.
Eugenio Gentili Tedeschi Dopo l’8 settembre si rifugia con i genitori a La Salle, in Valle d’Aosta. Arrestato, è
rinchiuso nelle carceri di Aosta dal 13 giugno al 17 luglio 1944 e viene liberato fortunosamente grazie anche
all’aiuto di Carla Consonni. Dopo la scarcerazione si unisce ai partigiani, entrando nella banda Arturo Verraz, nella
valle di Cogne.
Bianca Guidetti Serra Grazie a Franco Momigliano conosce Vittorio Foa e sua moglie Lisetta. E’ tra coloro che a
Torino organizza i “Gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai combattenti della libertà”. Bianca collabora
attivamente con Ada Gobetti e resta inoltre il punto di riferimento per gli amici ebrei scesi in clandestinità.
Franco Momigliano Dopo l’8 settembre partecipa attivamente alla Resistenza come commissario politico per
conto del Partito d’Azione. Durante il rastrellamento che colpisce la val Germanasca riesce a fuggire, viene in
seguito spostato a Milano, ma viene arrestato. In carcere è riconosciuto come ebreo e partigiano e torturato.
Riesce a fuggire grazie all’audace piano orchestrato da Vittorio Foa e sua moglie Lisetta Giua.
Silvio Ortona Durante la guerra partecipa alla Resistenza nel biellese, è uno dei fondatori della seconda brigata
Garibaldi e diventa comandante con il nome di battaglia “Lungo”.
Emanuele Artom Nonostante il suo fisico fragile decide che è impossibile non agire ed è attivo come commissario
politico a Barge. Durante la clandestinità scrive il Diario partigiano. Durante il rastrellamento che colpisce la Val
Germanasca nel marzo 1944 non riesce a sottrarsi alla cattura e viene orrendamente torturato.