`Regno dei Fiori`, colore e luce di piazza Vittorio

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`Regno dei Fiori`, colore e luce di piazza Vittorio
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Anno 2, n° 8/2 (180) - venerdì 11 gennaio 2008. Edizione delle ore 23.30
Il ’Regno dei Fiori’, colore e luce di piazza Vittorio
L’installazione ‘Regno dei Fiori. Nido cosmico di tutte le anime’ dal 2004 fa parte delle
Luci d’Artista. Ci racconti
com’è nato il progetto.
L’intuizione di quest’opera è
nata tornando a Torino in aereo una notte. Guardandola
dall’alto la città mi è sembrata
bella come un diadema sul
velluto e ho immaginato piazza Vittorio con dei lampioni
colorati. Da allora ho iniziato a
creare immaginando la spazio
adornato da giganteschi fiori
colorati in perenne movimento.
lore e la luce ?
Il colore per me significa forza,
intensità emotiva e aderenza
totale all’ espressione della
vita. Diventa il padrone della
forma espressiva, attraverso di
esso lo spirito è nudo nella sua
totale sincerità. Questa è la mia
unica opera di luce. Quando mi
è stato chiesto di immaginare
una scultura luminosa ho subito abbinato il colore alla luce
dei lampioni.
Com’è stata realizzata tecnicamente l’opera?
Si tratta di cornucopie, ovvero
gruppi di lampioni, rivestiti da
La sua luce è stata allestita
gelatine colorate sovrapposte al
per i primi tre anni in piazza
vetro trasparente e avvolte da
Carlina. Per questa edizione è un gomitoli di fibre ottica di
‘tutta luce’ che cambiano colore
stata spostata nella monuseguendo un ritmo cercato dumentale piazza Vittorio Venerante più notti di osservazione.
to, perchè questo trasloco?
Ho concepito ‘Regno dei Fiori’ Il lavoro è riuscito grazie
all’indispensabile intervento di
fin dall’inizio per questo spaprofessionisti, scelti
zio. Ma, a causa degli scavi
dall’amministrazione comunale,
per il parcheggio nel periodo
‘armati fino ai denti’ di conopre-olimpico, si era trovata
una sede sostitutiva altrettan- scenze, capacità e buona volonto interessante, quella di piaz- tà. Con il loro aiuto e l’uso di
za Carlina, dove l’opera è rima- tecnologie modernissime, di cui
io non conoscevo nemmeno
sta per tre anni.
l’esistenza, siamo riusciti a traQuale dei due luoghi è stato il durre in realtà l’idea del mio
progetto. La soluzione è arrivapiù adatto?
ta in fretta e senza sprechi, inPer me la posizione attuale è
la migliore. Ma so che è piaciu- fatti i consumi
ta molto anche la precedente. dell’illuminazione non sono aumentati poiché l’opera si avvale
Una poetessa, infatti, mi ha
dell’illuminazione pubblica della
detto che piazza Carlina era
diventato il luogo dove giovani stessa piazza.
punk si dichiaravano il loro
amore. Questo mi ha reso mol- Molte città italiane e straniere
hanno chiesto delle opere in
to felice perché ho capito che
prestito. Cosa ne pensa?
anche loro hanno accolto
Innanzitutto credo che sia posil’essenza del mio messaggio,
tivo il fatto che le opere vengacioè che la mia è un opera
no prestate e ben collocate anantimaterialista e anticonsuche altrove. Una vera civiltà,
mista.
infatti è quella capace di offrire
Cosa intende per antimateria- a tutti una cosa bella. Naturalmente pur essendo legato a
lista?
questa collocazione sono coIntendo dire che è un opera
rivolta al sublime, al sovranna- munque aperto al disegno provturale, un’opera che vorrebbe videnziale. Nulla va escluso.
comunicare con il mondo che
Ci dia un suo giudizio sul museo
noi non vediamo, il mondo
a cielo aperto made in Torino.
interiore di tutti gli uomini,
anche di quelli che non ci sono E’ stato un colpo di genio che
più e che però sono presenti in tutto il mondo ci invidia e che
poteva essere realizzato solo in
noi. Un contatto espressivo
con ciò che non si può vedere. questa città, perché offre ancora delle garanzie di giustizia e di
Che valore hanno per lei il co- indipendenza. Questa è
Chi è Nicola De Maria
Nato a Foglianise in provincia di Benevento, Nicola De Maria si è trasferito presto a Torino dove vive e lavora ancora oggi. Studia medicina e si
specializza in neurologia, professione che non eserciterà mai preferendo dedicarsi all'arte e in particolare
alla pittura.
Mescolatosi alla vivacità artistica
della città, che vedeva l'Arte Concettuale come protagonista ed elemento trascinante, ha creato e crea tutt'ora opere che svelano quel suo caratteristico linguaggio altamente spirituale e lirico che sono colore puro, pensiero dell'anima e
poesia.
un’impresa che mostra a tutti
l’incorruttibilità artistica il cui
profilo è talmente verticale da
non prestare il fianco a nessuna
critica.
Luisa Cicero