da Grande guerra? Una carneficina, ora celebriamo l`esercito di ~ace

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da Grande guerra? Una carneficina, ora celebriamo l`esercito di ~ace
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di Francesco Dal Mas
D VITTORIO VENETO
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La Grande guerra? Una cameficina. Almeno, a sentire gli
oratori di piazza del Popolo, ieri, in occasione dei 4 Novembre. E i militari?La giornata era
prQprio quella delle Forze armate, ma in picchetto ce n’erano 7, più due graduati sui palco e 4 a lato deila piazza; forse
già troppi a un anno di distanza d d a chiusura del I Fod, ma
come dimenticare i fasti del comando del Corpo d‘armata,
che faceva di Vittorio Veneto 1
-unadelle capitali militari dItaintanto una curiosità per
lia?
cercare di sopravvivere i miliPaloabile l’amarezza della tari al fronte hanno scritto 4
miliardi di lettere, circa 3 milioni al giorno. Pii1 di 4 milioni
gli italiani comandati d o r a in
trincea, 40 mila di loro sono
impazziti e 1500 sono stati internati nel manicomio di
dallo storico Daniele Ce- Sant’Artemio. Dopo la batta’ eschin
una esemplare lezione glia di Vittorio Veneto, in 80
su quell‘inutilestrage che cen- mila sono morti per le conseguenze della guerra. 600 mila i
to anni fa bruciò 700 mila vite.
«Non celebriamo e non ri- prigionieri e dopo la sconfitta
di Caporetto ioorniladiquesti
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presenti
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~ dei Popolo
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i Forze armate
Ceschin: d a Grande guerra? Una carneficina, ora celebriamo l’esercito di ~ a c e »
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prigionieri non sono ritornati
Gli alunni delle scuole di Vittorio Venietocon il tricolore in piazza del Popolo sono stati i protagonisti della Festa del IV Novembre
a casa. Più di 10 mila i grandi
invalidi.
Un brivido ha attraversato
la piazza quando Ceschin ha
fatto memoria dei 750 militari
italiani passati per le armi perchè consider.ati traditori, 350
solo in provincia di Treviso. E
la piazza, con-commozione, li
ha riabilitati. E di tutto questo
da oggi, in città, nei diversi
eventi per la riapemira del Museo della Battaglia. Con una
considerazione particolare:
per i 25 mila morti civili, una
gran parte al di qua del Piave;
morti di fame, tanti di loro
bambini. E come dimenticare
le donne violentate? ((Una
guerra davvero terribile)) ha
che si far2 memoria, a partire
concIuso C k c h i n . E sotto il pe-
so di questa memoria, gli anziani portatori dei gagliardetti
delle varie associazione d’armi hanno dimostrato, attraversando la piazza, di essere ancora più appesantiti, seppur orgogliosi - come i due
dell’hpi,a chiusura della processione laica in cui i labari
sembravano trasformarsi in
croci -- della libertà e della. de-
mocrazia garantite con il loro
sacrificio.A dominare il gonfalone della città, accompagnato da tre vigili, di cui, per la prima volta, due vigilesse, così
impeccabili nel loro passo di
marcia da essere complimentate anche dal prefetto Manosu. Nove i Comuni rappresentati, tra loro anche Floriano
Zambon di C,onegliano.