Estratto dalla pubblicazione - Ministero dei beni e delle attività
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Estratto dalla pubblicazione - Ministero dei beni e delle attività
La regola del talento Mestieri d'arte e Scuole italiane di eccellenza Scuola Mosaicisti del Friuli Istituto d’Arte Pietro Selvatico Accademia Teatro alla Scala Scuola Internazionale di Liuteria ALMA La Scuola Internazionale di Cucina Italiana Istituto d’Arte per la Ceramica di Faenza Alta Scuola di Pelletteria Scuola dell’Arte della Medaglia Scuola di Sartoria Nazareno Fonticoli TADS Tarì Design School Istituto d’Arte per la Ceramica di Caltagirone Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro Istituto per la Patologia del Libro Opificio delle Pietre Dure Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale La regola del talento - Mestieri d'arte e Scuole italiane di eccellenza Scuola del Vetro di Murano #Restauro #Toscana #Firenze Patrimonio di cultura e saper fare Scuola di Alta Formazione dell’Opificio delle Pietre Dure Letizia Montalbano, Direttore Nel 1588 il Granduca Ferdinando I de’ Medici, munifico protettore delle arti, continuatore illustre della grande tradizione di mecenatismo illuminato della famiglia, fondava a Firenze, nella sede dell’ex convento di San Niccolò, l’Opificio delle Pietre Dure, regia manifattura dedicata alla splendida e affascinante arte del commesso fiorentino. La manifattura nasceva soprattutto per formare le abili maestranze necessarie alla realizzazione dei rivestimenti marmorei della Cappella dei Principi in San Lorenzo, vero cantiere di eccellenza a cui concorsero, per circa tre secoli, i maggiori architetti, decoratori, pittori e scultori toscani. Ma soprattutto antologia sfarzosa del commesso fiorentino, la stupefacente “pittura di pietra” realizzata con i preziosi intarsi in marmo e pietre dure secondo l’ardita tecnica patrimonio dell’eccellenza fiorentina, portata al massimo splendore dall’Opificio sotto i Medici e tutt’oggi mantenuta viva da pochi grandi maestri. Alla fine del XIX secolo, con il tramonto delle grandi committenze medicee, l’Opificio passerà gradualmente dall’attività di manifattura a quella di centro per il restauro e il mantenimento del ricco patrimonio esistente. L’attuale Opificio delle Pietre Dure (noto anche come ODP), fiore all’occhiello della conservazione a livello internazionale, nasce come Istituto di Restauro del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 1975 dall’unione dell’antico Opificio mediceo con il Laboratorio di restauro, sorto all’interno della Soprintendenza nel 1932 e sviluppatosi soprattutto a seguito dell’alluvione fiorentina del 1966. Fu infatti proprio per salvare le molte opere d’arte di importanza capitale danneggiate dal drammatico evento che i laboratori dell’Opificio approfondirono e misero a punto nel tempo competenze e tecnologie sofisticate, raggiungendo livelli altissimi di professionalità e facendo scuola nel mondo. L’Opificio ha condotto nel corso della sua lunga storia alcuni fra i restauri delle opere d’arte più importanti del patrimonio mondiale. Basti ricordare che la perizia dei suoi restauratori ha riportato allo splendore capolavori indiscussi come la Croce di 182 183 184 185 Giotto e la Trinità di Masaccio in Santa Maria Novella, il Cristo ligneo di Donatello a Santa Croce, la Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca ad Arezzo, la Madonna del cardellino di Raffaello agli Uffizi, la Pala di San Zeno di Andrea Mantegna a Verona, il Codice Resta della Biblioteca Ambrosiana di Milano, la Decollazione del Battista di Caravaggio a Malta, per citare soltanto alcuni lavori storici dell’Istituto, che sono divenuti esemplari per importanza capitale delle opere e complessità degli interventi, tutti ampiamente documentati dai ricchissimi archivi dell’Opificio. Oggi Istituto autonomo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’OPD ha al suo interno la Scuola di Alta formazione e di Studio. Fondata nel 1978 da Umberto Baldini, è uno dei più importanti poli formativi italiani sul restauro e dal 2004 ingloba, in qualità di sede distaccata, anche la Scuola per il Mosaico di Ravenna. I corsi sono stati attivati in ogni settore dell’Istituto, con un numero massimo di sei allievi per dipartimento. I settori di restauro dell’Opificio sono 11: Commesso di pietre dure e mosaico, Materiali lapidei, Materiali ceramici e plastici, Bronzi, Oreficerie e armi antiche, Arazzi, Dipinti mobili, Pitture murali, Scultura lignea, Tessili, Materiali cartacei e membranacei. I percorsi didattici attuali sono 5. Nell’anno accademico 2010-2011 sono iniziati i nuovi corsi quinquennali, a ciclo unico, articolati in 300 crediti formativi. Il 186 SAF - Opificio delle Pietre Dure 187 188 189 diploma attualmente rilasciato è equiparato alla laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali. Si accede alla Scuola attraverso un concorso pubblico, che si svolge fra maggio e settembre di ogni anno e che comprende tre prove, di cui due attitudinali e una teorica. Si concorre generalmente per uno o due Percorsi Formativi Professionalizzanti, che riuniscono tipologie di manufatti affini o per natura o per categorie tradizionalmente accorpate sul piano della metodologia operativa. Requisito indispensabile per l’ammissione al concorso è il possesso del diploma quinquennale di scuola secondaria superiore (o di quello quadriennale più un anno integrativo). Alcuni dati statistici evidenziano la selettività della Scuola dell’Opificio: su circa 7000 domande pervenute dal 1978 ad oggi, 354 sono stati gli ammessi alla frequenza dei corsi e solo 300 sono stati gli allievi diplomati, di cui più del 90% attivi nel settore e il 10% interni all’Istituto o alle Soprintendenze. Obiettivo dei corsi è di fornire conoscenze interdisciplinari storico-critiche e tecnico-scientifiche finalizzate alla conservazione e al restauro dei beni culturali. Al termine gli studenti acquisiscono capacità analitiche, progettuali, esecutive, di direzione tecnica degli interventi di conservazione, manutenzione e restauro dei beni culturali, di attività di ricerca e sperimentazione. La caratteristica principale dell’insegnamento pratico è l’integrazione degli allievi nei settori, a fianco dei restauratori, impegnati nel loro lavoro. Questo permette di avere un’ampia panoramica di tutte le fasi operative e delle differenti problematiche che di volta in volta si presentano, e in alcuni casi di partecipare direttamente a importanti interventi dell’Istituto. La parte metodologica applicativa è spesso affiancata dal lavoro dei cantieri (anche quelli di emergenza, come è accaduto per il terremoto in Abruzzo e in Emilia Romagna), da consulenze per l’allestimento di mostre e per progetti conservativi su collezioni museali nazionali e estere. I corsi prevedono anche la possibilità di svolgere stage presso istituti, musei e scuole d’alta formazione italiane ed estere, tramite convenzioni fra le parti interessate, come pure maturare crediti formativi con corsi e seminari specifici, svolti sia all’interno che all’esterno dell’Istituto. Oltre ai corsi accademici, molte sono le attività formative che la Scuola di Alta Formazione organizza grazie alla collaborazione con istituti prestigiosi, come la Fondazione Fratelli Alinari, con cui già da alcuni anni viene predisposto un corso sulla Conservazione e il Restauro dei materiali fotografici. Nel 2011 è stato organizzato anche il primo Master del Ministero dei Beni Culturali in Italia sulla Conservazione e il Restauro delle opere d’arte contemporanee, nuova frontiera della ricerca nella conservazione. Scuola di Alta Formazione Opificio delle Pietre Dure Via degli Alfani 78, Firenze www.opificiodellepietredure.it 190 191 192 193