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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA SCIENTIFICA
LE NOVITA’
CONTRO LE EMORROIDI
UNA NUOVA TERAPIA
E L’ANGIOLOGO PRENDE
IL POSTO DEL CHIRURGO
Una tecnica indolore che,
incrociando competenze gastroenterologiche e angiologiche, permette di intervenire sulle emorroidi evitando la
più invasiva chirurgia e insegnando al paziente a “gestire” la malattia emorroidaria.
Messe a punto da Gianluigi
Rosi, libero professionista e
consulente angiologo ASL 2
di Perugia, e da Raffaele Colucci, responsabile del servizio di gastroenterologia ed
endoscopia dell’ospedale di
Spoleto, la tecnica prevede
l’inserimento con un endoscopio attraverso il colon (e
dunque con una retta scopia)
di una sostanza sclerosante,
una “mousse”già utilizzata
efficaciemente per le varici
dei arti inferiori direttamente
nel cosidetto plesso emorroidario provocandone una
immediata retrazione e sclerosi. Già duemila i trattamen-
te effettuati, su oltre seicento persone. Il trattamento va
ripetuto dopo quaranta giorni
e solitamente per circa tre
volte. “Non abbiamo avuto
controindicazioni importanti - spiega il Dr. Rosi - con
il vantaggio di un recupero
immediato”. I risultati: presi
in esame duecento pazienti
con un follon-up oramai di
quattro anni, con sintomi da
oltre otto mesi ed emorroidi dal primo e quarto grado,
esclusivi quelli con grave
prolasso rettale .
Ad un anno dalla procedura
85,3% aveva significamente
ridotto sintomi e disagi già
dal secondo trattamento.
Alle persone sottoposte al
trattamento è anche proposto un regime alimentare che
migliori la funzionalità e la
motilità del colon.
La Repubblica 02 Febbraio 2010
EMORROIDI
COME CURARSI
A CURA DI
Gianluigi Rosi e Raffaele Colucci
Benessere Emorroidi
Benessere Emorroidi
www.rosigianluigi.it
www.rosigianluigi.it
[email protected]
ISTRUZIONI PER L’USO
COSA SONO LE EMORROIDI
La patologia emorroidaria coinvolge il 60% degli italiani sopra i 18
anni e la sintomatologia è varia: moderata, con delle crisi che possono presentarsi annualmente oppure, in altri casi, mensilmente
con l’obbligo diutilizzare dei presidi (assorbenti) anche in soggetti giovani, in particolare donne tra i 20 e 40 anni rendendo la vita
quotidiana disagiata, sino ad arrivare a quadri gravi di emorragie e
prolassi che portano a gravi anemie. Molteplici sono le cause scatenanti e purtroppo i problemi emorroidari sono di difficile approccio e le tecniche chirurgiche esistenti peraltro non assicurano una
stabile regressione e sono molto dolorose.
ANATOMIA & FISIOLOGIA
Il plesso emorroidario è caratterizzato da cuscinetti vascolari a cui
si riconosce un ruolo nel mantenimento della continenza fecale,
sono una componente del canale anale e sono caratterizzati da
tessuto vascolare. La malattia emorroidaria è una condizione patologica caratterizzata da sanguinamento e prolasso di questi cuscinetti emorroidari, talora complicata da trombosi. Il dislocamento
dei plessi emorroidari nella zona di alta pressione del canale anale
porterebbe ad un difficoltoso scarico venoso e alla congestione
venosa tipica delle emorroidi con conseguente danno del trofismo
della mucosa e dei capillari e quindi ai fenomeni di emorragia e di
trombosi, che possono essere ulteriormente complicati da un ipertono dello sfintere.
A CHE STADIO SEI ?
Stadio 1: Emorroidi sanguinano durante e dopo l’evacuazione ma non prolassano, evocano dolore e bruciore.
Stadio 2: Emorroidi prolassano e sanguinano durante lo
sforzo defecatorio ma rientrano spontaneamente, possono
evocare dolore e bruciore.
Stadio 3: il prolasso emorroidario deve essere riposizionato manualmente nell’ano, i noduli vascolari perdono
la loro capacità retrattile. Questo stadio comporta il
rischio di fissure (ragadi) anali cioè di lesioni del tessuto
mucoso e sanguinamento accompagnate da dolore e
bruciore.
Stadio 4: il prolasso emorroidario è permanentemente
esterno e non può essere riposizionato manualmente
all’interno, i noduli e i cumuli vascolari diventano molto
dolorosi e non è più possibile reintrodurli con il rischio di
trombosi, ascessi ed ulcere, con presenza di sanguinamento.
1° Regola: SAPER MANGIARE
1. Alimentazione regolare al mattino, pranzo e cena;
2. Il corretto apporto nutrizionale induce:
a) Una corretta peristalsi o transito intestinale;
3. 4. Le fibre, i cereali, i liquidi, le proteine vegetali ed animali svolgono un processo importante nella digestione e smaltimento degli alimenti;
Corretta igiene dentale, efficacia delle protesi ed importanza della masticazione;
5. Bere 1,5 lt di liquidi al giorno;
6.
Mangiare frutta e verdura 5 volte al giorno, (agrumi, frutti di bosco, kiwi, mele, pere, prugne, asparagi, broccoli, carote, carciofi, cavoli, melanzane, insalata, radicchio rosso);
7. Le fibre alimentari vanno aumentate gradualmente nel tempo;
8. La carne rossa e i grassi animali vanno consumati in minima quantità.
2° Regola: INTESTINO EFFICIENTE
TENERE ALTO IL CONTENUTO DI FIBRE NELLA DIETA
CHE INDUCE:
1. Incremento del peso delle feci;
2. Riduzione della pressione del colon;
3. Riduzione del tempo di transito intestinale;
4. Miglioramento della motilità intestinale;
5. Il “Gonfiore della pancia” che non deve causare l’interruzione della assunzione di fibre nella dieta;
6. Evacuazioni quotidiane veloci senza sforzi
7. Utilizzare prodotti con guar gum, psyllium e glucomannani;
3° Regola: ATTIVITÀ FISICA & BENESSERE PSICHICO
1. Camminare ogni giorno 1 ora;
2. Praticare attività sportiva aerobica 3 volte a settimana;
3. Evitare la sedentarietà.
COME INTERVENIRE
LA TECNICA INNOVATIVA
La patologia emorroidaria presente da sempre nell’individuo
è stata sempre caratterizzata da un difficile approccio e solitamente volta a curare la causa finale senza preoccuparsi dei
fattori scatenanti.
Oggi invece due medici, specialisti in angiologia e gastroenterologia hanno dimostrato che un approccio internistico mirato
all’intervento sui fattori scatenanti e di rischio e, successivamente, con l’endoscopia del plesso emorroidario in maniera
indolore e non invasiva, può rendere la patologia emorroidaria
di facile gestione e cura. Ciò è quanto dimostrato dagli studiosi
dr. G. Rosi e dr. F. Colucci che ad oggi in 5 anni hanno trattato
circa 600 persone, con oltre 2500 trattamenti.
Il protocollo di studio esistente, l’unico a livello internazionale, che coinvolge oltre 200 pazienti che sono seguiti (follow
up) da 4 anni sta ottenendo dei risultati molto interessanti con
circa l’ 85% dei soggetti trattati che hanno migliorato e risolto
il loro disagio, dolore e sanguinamento.
COME SI FA ?
Il principio terapeutico consiste nell’iniezione nel plesso emorroidario di un piccolo volume di sostanza sclerosante (polidocanolo)
tramite un endoscopio. La sostanza sclerosante, a contatto con la
parete del plesso emorroidario, evoca una immediata retrazione
con successiva risalita del plesso e quindi la sclerosi dello stesso.
L’iniezione viene praticata tramite un endoscopio, attraverso l’esecuzione di una rettoscopia, alla base del plesso e ciò consente una
assoluta assenza di dolore e senza il coinvolgimento delle mucose
presenti al di sotto della linea pettinata con una perfetta visione del
plesso. Le emorroidi sensibili al trattamento sono quelle che evocano dolore e sanguinamento di 1°, 2° e 3° ed in taluni casi anche
quelle di 4° grado. I trattamenti possono essere ripetuti in periodi
successivi a seconda della gravità del quadro emorroidario. Tale
tecnica non ha controindicazioni importanti, la tecnica viene realizzata in ambulatorio chirurgico, senza anestesia e senza evocare dolore, ed il soggetto trattato potrà tornare al proprio domicilio immediatamente, nei giorni successivi si potrà già attendere un risultato
dalla terapia effettuata. Un ulteriore trattamento dovrà essere effettuato entro 40 gg. In conclusione, la tecnica di endoscleromousse
del plesso emorroidario sec. Tecnica (Rosi-Colucci) nel follow up a
4 anni dimostra di essere molto efficace, tollerata e non necessita
di alcuna anestesia, migliorando la qualità della vita e inducendo la
guariginone della patologia emorroidaria.