COME CREARE UN`ANCORA POSITIVA Uno dei

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COME CREARE UN`ANCORA POSITIVA Uno dei
COME CREARE UN'ANCORA POSITIVA
Uno dei ricordi più vividi della mia infanzia è un romanzo che lessi e rilessi più volte, “La
Piccola Principessa”, di Frances Hodgson Burnett.
La protagonista, Sara Crewe, è una bimba di otto-nove anni (la stessa età che avevo
quando mi regalarono il libro), che, in seguito ad una serie di vicende, passa bruscamente
dalla condizione di bambina privilegiata, in un costoso collegio inglese, a quella di povera
orfanella, costretta a vivere come una sguattera. Che cosa permetterà alla protagonista di
trionfare, alla fine della storia? Sicuramente, una serie di circostanze favorevoli. In realtà,
prima che le circostanze favorevoli si presentino, nella storia dovrà passare un po' di
tempo. Soprattutto, quelle stesse circostanze favorevoli potranno manifestarsi solo perché
incoraggiate dall'atteggiamento di Sara.
Il bello di Sara, almeno per me, era che non si trattava di una bambina eccezionale: era
dotata, sì, di una vivace intelligenza e di buoni sentimenti, ma aveva tutte le debolezze di
una bambina di quell'età. La vediamo, in molte situazioni, cadere nello sconforto,
disperarsi, piangere. Ma tutto ciò dura poco, perché Sara è dotata di una fervida
immaginazione ed è proprio questa la differenza.
COLTIVARE L'IMMAGINAZIONE è una risorsa importante. Nella nostra mente esiste tutto
ciò che ci occorre per risolvere i problemi. E' come se, nel cervello, avessimo una cassetta
degli attrezzi ben fornita. L'importante è sapere di averla (CONSAPEVOLEZZA) e trovare
la chiave per aprirla.
La chiave è l'immaginazione. Nella programmazione neurolinguistica, si parla di àncora.
Che cos'è un'àncora? Normalmente, si chiama così quel congegno che permette ad una
imbarcazione di rimanere ferma nell'acqua. Come si fa ad ancorare un'emozione? Si tratta
di un processo naturale. Ogni volta che viviamo un'emozione intensa, tutti i sensi si
acutizzano e rimangono impresse nella mente alcune sensazioni legate all'episodio. C'è
chi, a distanza di anni, piange solo sentendo suonare le note di una canzone, ancorata ad
un ricordo specifico. C'è chi, vedendo un'immagine, riprova la stessa emozione di molti
anni prima. C'era un periodo in cui, ogni volta che vedevo dei vecchi banchi di scuola
allineati, avvertivo una fitta alla pancia, esattamente simile a quella che provavo ogni volta
che la maestra mi chiamava per un'interrogazione e io, all'epoca timidissima, mi sentivo
morire dalla paura.
Queste, che ho appena descritto, sono àncore naturali. Alcune sono positive. Il più delle
volte, ahimè, si tratta di àncore limitanti.
Una volta noto il meccanismo, però, possiamo inventarci àncore su misura, che ci
vengano in aiuto nei momenti difficili.
Vogliamo provare insieme? Vi propongo, a titolo di esempio, un esercizio semplice.
ESERCIZIO
Ritagliatevi qualche minuto. Spegnete il cellulare, togliete ogni possibile fonte di
distrazione e mettetevi in una posizione comoda. Questo tempo è solo per voi.
Ora eseguite, l'una dopo l'altra, le fasi che vi propongo, senza fretta.
1. Chiudete gli occhi e prendete almeno un paio di respiri profondi. Respirare
profondamente significa inspirare ed espirare dal naso molto lentamente (almeno
sei secondi per ognuna delle due fasi del respiro), tenendo le mani sull'addome, in
modo che questo si sollevi durante l'inspirazione e si contragga leggermente
durante l'espirazione.
2. Ora, dopo aver calmato il respiro, ricordate un momento della vostra vita in cui vi
siete sentiti a vostro agio. Non deve essere necessariamente il momento più bello
in assoluto, basta che si tratti di una situazione di autentico benessere, per
qualunque cosa, anche semplicissima, che vi abbia procurato un po' di gioia.
Qualunque cosa va bene, tanto non dovete fare bella figura con nessuno,
nemmeno con voi stessi, e nessuno conoscerà mai il vostro segreto.
3. Adesso che avete scelto il ricordo, rivivetelo dentro di voi, cercando di richiamare
alla memoria quanti più dettagli visivi, riascoltando gli eventuali suoni, musiche,
parole associate a quell'evento particolare, rievocando le percezioni tattili, olfattive
e gustative, per quanto vi è possibile.
4. Rimanete per un po' su questo ricordo e, respirando tranquillamente, concentratevi
su tutte le sensazioni corporee che tale ricordo suscita in voi. Se il ricordo è
positivo, anche le sensazioni lo saranno. Osservatele.
5. Quando pensate di essere al culmine della positività e del benessere, premete le
mani fra loro o sceglietevi un gesto discreto da associare a questa serie di
sensazioni. Se potete, ripetete dentro di voi una parola che volete rimanga
connessa a questa emozione e mantenete vivida l'immagine davanti a voi.
6. Respirate e ripetete più volte l'associazione (immagine + parole + gesto) finché non
si ancoreranno.
7. Verificate che l'àncora funzioni a distanza di qualche minuto.
Per esempio, supponiamo che il mio ricordo di benessere sia legato ad un momento
particolare in cui stavo accarezzando un animale domestico, cane o gatto o criceto. Posso
rivedere dentro di me l'immagine del cucciolo in tutti i suoi dettagli e della mia mano sul
suo corpicino. Posso sentire la morbidezza del pelo sotto le mie dita e ricordare il rumore
delle fusa o dell'abbaiare festoso. Immagino più volte la scena e, quando penso di essere
nel pieno della sensazione piacevole, stringo le mani fra loro con particolare intensità.
Provo e riprovo più volte. Se, dopo qualche tempo, stringerò le mani fra loro, il mio cervello
sarà capace di associare la sensazione di benessere a quel gesto, e così avrò a mia
disposizione un'àncora, che potrà essermi utile ogni volta che vorrò sentirmi a mio agio:
prima di un esame o di un colloquio importante, o prima di prendere una decisione o di
affrontare un problema.
LORETTA BERT
www.lorettabert.eu