Sono una donna fortunata ho girato il mondo, dalle Americhe alla

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Sono una donna fortunata ho girato il mondo, dalle Americhe alla
ciak si gira!!
Sono una donna fortunata ho girato il mondo, dalle Americhe alla Alaska dal sud Africa alla
Namibia dal Mexico al Perù e ho incontrato gente di tutte le tipologie, in una gamma di
cordialità e capacità di comunicazione e no incredibili.
Ma credetemi quelle che ho incontrato e che per mia fortuna continuo ancora a incrociare
sulle linee dell’ataf con particolare riguardo alla linea 20 e alla 14 sono spaccati umani che
per niente al mondo vorrei perdere.
Ci sono mattine in cui (prendendo l’autobus al capolinea) la calma prevale ed io posso
guardare la mia bella città e giungere al lavoro con tranquillità e,altre che sembra stiano
girando dei “corti” cinematografici. Ed è di alcuni di questi che voglio narrarvi.
Una delle tante mattine, ecco che salgono alla stessa fermata, nello stesso identico
istante, da due porte diverse, puntando lo stesso posto, due signore “diversamente
giovani” che di impatto si gettano sulla stessa sedia. E’ una lotta tra titani, a capo chino si
“tuffano” si danno spallate, rivendicano la”proprietà” di quel posto, è pazzesco, l’autobus è
per metà vuoto, ma pare una questione di principio. Quello è il prediletto e per niente al
mondo vogliono desistere. Nell’autobus sono ancora disponibili vari posti a sedere, ma
niente, nessuna delle due vuole mollare, è quella e solo quella la sedia prescelta. Arrivano
ad offendersi pesantemente, tirano in ballo malattie di cui non saprei riferire e poi voilà,
come sempre nella vita, vince la più forte, mentre la perdente, sedendosi nel posto dietro
l’altra si esibisce in fraseggi spettacolari.
Poi c’è il giorno del bambino simpatico con il suo camioncino in mano che segue il
percorso mimando il conducente, salvo spalancare i suoi occhioni neri quando questo
effettua una sgassata alla schumacher facendo gridare al bimbo e “vai più veloce della
luce,” mamma che ganzata.” da grande voglio fare l’autista.
E ancora il signore che si prepara a scendere e guardando la signora seduta proprio
davanti a lui dice: “82” e lei di rimando “84” ho vinto io. Un attimo di sgomento e poi
capisco. Forte troppo forte senza inibizioni, con la dolcezza e la consapevolezza del “ben
portati” .Ma poi dovevate vedere la gioia di quegli occhi si sono divertiti a raccontarsi del
chissà quante volte da giovani si saranno inconsapevolmente incontrati, delle strade
uguali che avranno percorso .Ed era bello sentirli e vederli, e tutto nel breve tempo tra una
fermata e l’altra. Anche il dono della sintesi.
A volte certe scene riescono proprio a commuovermi,.
Naturalmente ci sono anche le cattiverie, il razzismo, lo sparlare di tutto e di tutti, sentirsi
sempre dalla parte della saggezza,della ragione.
I fruitori delle linee ataf devo dire che, a sentire loro sarebbero in grado di rimettere
Firenze a posto in pochissimo tempo, ma che dico Firenze, l’Italia il mondo. Ma poi
salgono dalla porta dell’entrata, lasciano tutto il loro sudicio sui sedili, non cedono quasi
mai il posto alle donne con bambini se non sono chiaramente fiorentine.
Si questi sono viaggi istruttivi ritrovi in quei venti trenta minuti di percorso un micro cosmo
che è la fotocopia della nostra vita. Se si sa guardare se ne può trarre varie morali, ma
non sono qui per questo ma per dichiarare che viaggiare è sempre davvero bello e
istruttivo, ma bisogna saper guardare........