Ilrallyallontanaituristi No,`sveglia`Cremona

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Ilrallyallontanaituristi No,`sveglia`Cremona
La Provincia
www.laprovinciacr.it
SPAZIO APERTO
Ovunque dicono: lasciate
a casa l’auto, da noi invece...
Signor direttore,
leggo sul suo giornale tante
lamentele che riguardano i mezzi
pubblici. Mi chiedo che è quel
grande luminare che ha fatto questo
cambiamento e quanti soldi ha
preso per il suo servizio.
Chi le scrive è una
signora che ogni tanto
prende i mezzi, in tutte
le città d’Italia dicono di
lasciare a casa l’auto e
La parola
prendere i tram, i
filobus, le radiali ma
qua a Cremona è meglio
andare a piedi. Allora
mi metto nei panni delle
persone anziane che
devono andare ad
accudire le persone
all’ospedale o
all’ospizio che devono
farsi venire male solo ad
aspettare questi mezzi.
Cari cittadini se vi
sentite male mentre
aspettate i mezzi
chiamate il 118 e poi
potete tranquillamente
denunciare il Comune o
Km per il servizio
disastroso (...).
Lettera firmata
(Cremona)
M5S, nobile gesto, ma i soldi
dateli a Istituti o Fondazioni
Egregio signor direttore,
meraviglioso e nobile gesto del
Movimento Cinque Stelle per la
restituzione allo Stato di un milione
e mezzo, eccedenze delle diarie e
degli stipendi dei parlamentari dei
primi tre mesi di legislatura.
Desidero però dare un
suggerimento (se mi è permesso) al
M5S: se vi capiterà ancora di fare
gesti apprezzabili come quelli di
restituire soldi allo Stato, non
restituiteli nel mangiatoio generale
come avete fatto. Donateli a Istituti
per la ricerca del cancro, a
Fondazioni che erogano servizi
socio-assistenziali, ect. Il vostro sarà
gesto nobile-umano e un servizio
alle persone che soffrono.
Cesare Forte
(Soncino)
‘Ludiluglio’: nota di merito
al maestro Giancarlo Agosti
Gentile direttore,
in merito all’articolo‘Quattro bande
musicali in piazza - Grande esordio
per Ludiluglio’ pubblicato sulla
Provincia in data 6 luglio, vorrei
aggiungere, se mi è consentito, una
nota di merito in più per il Maestro
Giancarlo Agosti, ideatore di questo
meraviglioso evento.
Abele Manganati
(Corte de’ Frati)
Papa a Lampedusa/1. Non
chiedo perdono a nessuno
Signor direttore,
che la visita pastorale di Papa
Francesco a Lampedusa, si
tramutasse ad opera di squallidi
personaggi politici italiani, in un
carro di Tespi, a chi la spara grossa
nello stare ‘vicino-vicino’ ai
clandestini, ce lo aspettavamo tutti.
Ecco allora, la ministra Kienge che
‘pontifica’: «...il linguaggio deve
essere quello dell’accoglienza,
abolire la Bossi-Fini»; le risponde
con altrettanta enfasi il compagno
Vendola: «Rifletta chi pensava a
quelle persone solo come a
numeri»; infine la cesellatura, il
sigillo della Boldrini: «Sono grata a
papa Bergoglio perché ha dato
dignità ai morti». Secondo questi
interpreti del pensiero papale,
niente e nulla deve più ostacolare
l’arrivo in Italia di mezza Africa
subsahariana. Il Papa, svolge il suo
cristiano dovere, di chiedere
perdono alle migliaia di morti di
questi anni nel canale di Sicilia ma,
io non sento di dover chiedere
perdono a nessuno. Il Papa non può
dire che la
responsabilità di questi
morti ricade
interamente sui governi
libici, tunisino e
che,
ai lettori egiziano
consentono il passaggio,
la permanenza e, tutta
l’organizzazione
preparatoria sul loro
territorio delle partenze
e ciò, nonostante gli
impegni e gli aiuti
materiali dati dall’Italia
per fermare il flusso
continuo, ma il Papa non
può neanche criticare
certe organizzazioni,
molte cattoliche, che in
Africa sostengono,
aiutano e preparano
questa gente a venire in
Italia, e infine, con tutto
il rispetto, il Santo
Padre, cristianamente
può auspicare quello che vuole, Lui
può e deve volere una chiesa
povera, ma per aiutare e sostenere
gli immigrati occorrono soldi e,
neanche il Papa può come fece Gesù
moltiplicare i pani e i pesci per
sfamare le moltitudini di quelli che
scappano (...).
[email protected]
Papa a Lampedusa/2.
Nella baraccopoli ho pianto
Signor direttore,
Lampedusa, dopo l’omelia di Papa
Francesco, è assurta agli onori del
mondo come l’isola della
solidarietà, della pace, dell’amore
per il prossimo. Io spero che i
destinatari di quell’immenso
discorso siano toccati da quelle
parole semplici e forti,
comprensibili a tutti. Coloro che
nella «buie stanze» con i loro
potenti mezzi finanziari hanno
causato e continuano a causare
dolore e disperazione, si fermino.
Oggi perché domani potrebbero
mettere a rischio l’intera umanità.
E’ stata globalizzata l’indifferenza,
non sappiamo più fingere, viviamo
in bolle di sapone, non sappiamo più
come partire. Non ha risparmiato
neppure critiche ai suoi, quando
non attuano «la Chiesa dei poveri
per i poveri». Ho visitato nel 2000 la
baraccopoli di Kibera, alla periferia
di Nairobi (Kenya). Un discarica a
cielo aperto nella quale vivono (?)
centinaia di migliaia di persone. Ho
LA POLEMICA
MERCOLEDÌ
10 LUGLIO 2013
IL CASO
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Il rally allontana i turisti
No, ‘sveglia’ Cremona
Egregio direttore,
sono rimasto sbalordito dalla risposta che lei ha dato a un lettore del suo
giornale - il signor Massimo Franzini - il
quale, in una lettera pubblicata l’8 luglio segnalava giustamente l’uso improprio della piazza del duomo in occasione del circuito rally svoltosi a Cremona
lo scorso fine settimana. Lei descrive il
rally come iniziativa capace di «valorizzare i monumenti», ignorando che il Codice dei beni culturali per «valorizzazione» intende esattamente il contrario, ossia tutte quelle iniziative tese a migliorare la conoscenza e l’accessibilità dei monumenti, ma nel pieno rispetto della loro dignità di testimonianze storico-artistiche. Non è certo la prima volta che in
Italia si sfruttano i centri storici per manifestazioni commerciali di dubbio gusto, con conseguente banalizzazione del
significato civile dei monumenti (e senza badare ai possibili rischi, come nel caso delle grandi navi quotidianamente in
transito nel bacino di San Marco a Venezia): ma far passare tutto questo per valorizzazione e marketing territoriale mi
sembra davvero il colmo! Quanto alle ricadute d’immagine, basta un po’ di
buon senso per capire che un turista desideroso di visitare Cremona non si
aspetta di trovare il centro storico invaso da roboanti automobili: se lo trova,
scapperà a gambe levate, e non tornerà.
Roberto Pancheri
(Trento)
pianto, sì ho pianto di dolore e di
rabbia. Vorrei che i manovratori
delle «buie stanze» facessero visita
a queste realtà. Forse l’entrare in
contatto diretto con il prodotto del
loro egoismo potrebbe farli
riflettere. Spero per loro.
Licio D’Avossa
(Cremona)
Papa a Lampedusa/3. È la Ue
a dover chiedere perdono
Caro direttore,
il Papa, molto amato anche dagli
italiani, si è recato a Lampedusa a
chiedere perdono per i tanti
poveracci che lasciano la vita in
mare. A nome di chi questo
perdono? Dell’Europa? Della
delinquenza che li imbarca senza un
minimo di sicurezza incassando
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NOIRESIDENTISPAZZIAMO LA ZONA PO
MA IL COMUNE NON RACCOGLIE LO SPORCO
Signor direttore,
spiace disturbarla ma, ultimamente, sembra che la pulizia delle strade
venga effettuata con cadenza quindicinale. La zona ove abito, ovvero zona
Po, lato Cristo Re, ha tutte le vie con alberatura imponente, ovvero i soliti tigli che perdono fiori, baccelli e foglie
tutto l’anno. Pertanto vie e marciapiedi sono sempre intasati e sporchi. Però, almeno una volta la settimana, ovvero il lunedì, di solito, passava la macchina spazzatrice dalle 15 alle 17. Presenti i cartelli di divieto di sosta e, di
conseguenza, noi residenti, spostiamo
le macchine sul lato opposto. Facciamo anche di più, ovvero ogni lunedì
mattina, visto che da anni, non si effettua più la pulizia dei marciapiedi con
11
le idropulitrici a mano, (mancheranno
i soldi) ci prendiamo la briga di spazzare i marciapiedi e posizionare foglie e
cartacce sulla via in mucchi ordinati...
nella speranza che il pomeriggio, l’addetto passi e si porti via tutto. Ed invece la spazzatrice non si vede, il nostro
lavoro diviene inutile, in quanto il vento e le macchine in transito si porteranno lo sporco in giro per tutta la via e la
settimana prossima ce ne sarà di più.
Spiace, ma a volte, sembra proprio
una presa per i fondelli. E se telefoni,
la macchina si è guastata, il temporale
ha sporcato troppo le vie ed altre scuse
simili. Pazienza, ci vorrebbe così poco
a tenere pulita la nostra città.
Pasquale Verzellesi
(Cremona)
Le auto schierate per il rally
Signor direttore,
si ripetono in questi ultimi giorni lettere al quotidiano per lamentarsi del
disturbo arrecato da questa o quella
manifestazione sportiva. Non capisco: Cremona è città europea dello
sport nel 2013… sì o no? Tutto sembra arrecare danno alla quiete pubblica della bella addormentata. Mancano proprio la pazienza e la tolleranza. D’altra parte, essendo ormai
dismessa la raffineria, con qualcosa
bisogna pur prendersela.
Stefano Bandioli
(Castelvetro Piacentino)
Signor direttore,
voglio rispondere al signor Franzini
che si lamenta per il rally che c’è sta-
alcune migliaia di dollari che non si
sa da dove provengono? A nome di
quel mondo che si limita ad
osservare? La nostra marina
militare, guardia costiera,
carabinieri, polizia e guardia di
finanza sono impegnati giorno e
notte a soccorrere ogni mezzo in
difficoltà con grandi sacrifici; si
aggiunga l’impegno di tutto il
personale di terra necessario,
conseguentemente agli sbarchi, che
opera in modo encomiabile. I nostri
ragazzi salvano da anni migliaia di
vite umane e forse non capiscono
chi è a dover chiedere perdono.
Ritengo che l’Italia e gli italiani non
debbano farlo perché non colpevoli,
al contrario penso che l’Europa e
mezzo mondo debbano scusarsi con
i lampedusani per i sacrifici a cui
sono soggetti senza dare mai segni
di impazienza. Altre scuse all’Italia
per l’impegno senza fine,
nonostante i tre milioni e mezzo di
disoccupati, nonostante i disagi e le
difficoltà che i cittadini subiscono
giornalmente in tutto il Paese.
Tra la Libia e le coste italiane non
c’è alcun mezzo di soccorso
francese, tedesco o di altre nazioni
europee anche se risulta doveroso
soccorrere chi è in difficoltà. Ci
hanno lasciati in solitudine con un
non detto e non scritto ma palese
«arrangiatevi» (...).
Geo Monti
(Cremona)
Sbagliata la traduzione
del nome della via Zocco
Signor direttore,
essendomi recato a Cremona
Solidale in via Brescia ho notato che
un ingresso è in via Zocco. E’ noto a
tutti i cremonesi che la zona, famosa
per il ricovero degli anziani è detta
in dialetto ‘el sock’. Penso che
nell’attribuzione del nome alla via
in oggetto si sia voluto tradurre in
to in piazza del Comune. Signor
Franzini le ricordo che Cremona è
città dello sport e certe attività sportive la nostra città le deve rispettare
ed è bello vederle e poi parliamo
chiaro, non lo fanno sempre capita
una volta all’anno. Come dice il signor Franzini che bisogna aver rispetto per i monumenti, non è questo il caso che si rovinano e non mi
sembra giusto dare la colpa al rally,
anche perché non ho mai sentito nessuno lamentarsi quando vengono
rotti o imbrattati. Caro signore se a
lei non piace questo sport non deve
impedire ad altri di vedere queste cose e per quanto riguarda il codice della strada le ribadisco che il codice lo
rispettano perfettamente: danno le
precedenze, si fermano al rosso e così via. Anzi le dirò anche una cosa, è
un peccato e dico un grosso peccato
che a Cremona c’è stata solo la partenza (...).
Lettera firmata
(Cremona)
C
ome sempre, non c’è un
sentire comune quando
vanno in scena manifestazioni
che escono dalla routine, come
il rally Circuito di
Cremona-Mariagrazia Donato
o il Giro d’Italia femminile. E
tutte le posizioni non solo sono
legittime ma hanno
fondamento. Resto comunque
dell’idea che iniziative che
fanno vivere il centro storico in
generale sono positive.
italiano ‘el sock’. Credo che la
traduzione corretta sarebbe stata
Ciocco e non Zocco, come ‘sener’ si
traduce cenere, ‘sista’ cesta, ‘casina
sidelèra’ cascina cidellara e via a
chi ne trova di più. Giusto per
correttezza linguistica.
Afro Gamba
([email protected])
Mini bande e vandali
indisturbati in viale Po
Egregio direttore,
abito in via Serio, una laterale di
viale Po, che è sempre stata una
strada tranquilla. Purtroppo il
quartiere lamenta da tempo una
situazione che non trova sufficienti
correttivi: penso al parco Sartori,
meta di scorribande notturne e
giochi di basket fino alle 4 del
mattino e alle inutili lagnanze dei
miei amici che hanno sfortuna di
abitare in via dei Classici. Stanotte
alle 24 in punto, in via Serio c’era un
vociare assurdo di quattro ragazzini
che, per rendere più interessante il
gioco, hanno pensato bene di
rompere a sassate la pensilina in
vetro, da pochissimo installata alla
fermata dell’autobus (i vetri non
sarebbero dovuti essere
antisfondamento per sicurezza?). I
quattro sono scappati subito,
sempre schiamazzando, e sotto la
luce dei lampioni si è visto che non
avevano più di una decina di anni.
Non intendo sopportare né il
chiasso di mini bande né altri atti di
vandalismo, dopo i vetri rotti di
alcune auto lo scorso anno. Chi è
preposto a fare in atto rimedi lo
faccia.
Augusta di Balsamo Geroldi
(Cremona)