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FTA Morning View
lunedì 23 gennaio 2017
Dalla Redazione di FTAOnline News
MERCATO USA
Borsa Usa: Trump giura e Wall Street festeggia
La Borsa di New York ha chiuso l'ultima seduta della settimana in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,48%, l'S&P 500 lo
0,34% e il Nasdaq Composite lo 0,28%.
Nel giorno del giuramento il neo presidente Donald Trump in un breve discorso non ha fornito spunti particolari sul piano di
riforme ma ha ribadito il proprio impegno per salvaguardare gli interessi dei cittadini.
Sul fronte societario International Business Machine (Ibm) +2,26%. Il colosso informatico ha presentato risultati relativi al quarto
trimestre migliori rispetto alle attese sia in termini di utili che di ricavi, grazie soprattutto al balzo del 33% registrato nelle vendite
di servizi cloud. Per Big Blue si tratta comunque del diciannovesimo trimestre consecutivo di declino dei ricavi. Nei tre mesi Ibm
ha registrato un eps rettificato di 5,01 dollari, a fronte di 21,77 miliardi di ricavi. Il consensus di Thomson Reuters era invece per
4,88 dollari di utile e 21,64 miliardi di giro d’affari.
Procter & Gamble +3,22%. Il gruppo dei beni di consumo ha annunciato un utile trimestrale superiore alle attese. Nel secondo
trimestre i profitti per azione "adjusted" sono stati pari a 1,08 dollari, 2 centesimi in più del consensus. Per l'intero anno la
società prevede un incremento dell'Eps compreso tra il 48% ed il 50% rispetto all'esercizio precedente.
General Electric -2,21%. Il colosso industriale ha chiuso il quarto trimestre con un utile per azione in crescita a 0,39 dollari da
0,26 dollari dello stesso periodo di un anno prima. Escluse le poste straordinarie l'Eps si è attestato a 0,46 dollari, in linea con le
attese. A pesare è stato il calo dei ricavi (-2,4% a 33,09 miliardi).
Teva Pharmaceutical -0,72%. JP Morgan ha peggiorato il giudizio sul numero uno dei farmaci generici al mondo a neutral da
overweight.
American Express -0,65%. Il gigante delle carte di credito ha comunicato risultati per il quarto trimestre segnati dal declino degli
utili netti dell’8,2% a 825 milioni di dollari, pari a 88 centesimi per azione, contro i 98 centesimi del consensus di FactSet. Nei tre
mesi i ricavi sono calati del 4% a 8,02 miliardi di dollari.
Bristol Myers Squibb -11,29%. Il gruppo farmaceutico ha deciso di non richiedere il procedimento accelerato alla FDA per
l'approvazione del trattamento contro il cancro ai polmoni. Della notizia ha beneficiato Merck & Co (+3,65%) che sviluppa il
farmaco Keytruda.
Rite Aid -13,02%. Secondo Bloomberg, le autorità Usa sarebbero pronte a bloccare il takeover da 9,4 miliardi di dollari (oltre 17
miliardi incluso il debito) della catena di drugstore da parte della rivale Walgreens Boots Alliance (-2,12%).
Qualcomm -2,42%. Apple (+0,18%) ha avviato una causa legale da un miliardo di dollari contro il produttore di chip. Secondo il
gruppo di Cupertino, Qualcomm avrebbe richiesto il pagamento di royalties su brevetti senza alcun diritto.
Nel corso della settimana il Dow Jones ha perso lo 0,29%, l'S&P 500 lo 0,15% e il Nasdaq Composite lo 0,34%.
MERCATI ASIATICI
Asia contrastata ma a Tokyo il Nikkei 225 perde l’1,29%
L’Asia inizia l’ottava in modo contrastato, ma tendente al negativo, in scia all’indebolimento del dollaro arrivato dopo
l’insediamento di Donald Trump. Nel suo primo discorso da presidente Usa, Trump ha confermato la volontà protezionistica ma
ha dato poche indicazioni sulla fattibilità delle sue promesse soprattutto in termini di stimolo e gli investitori iniziano a valutare
eccessivo il rally dei mercati arrivato dopo la sua vittoria alle elezioni in novembre. Il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che
monitora la moneta nei confronti delle altre dieci principali valute, è in flessione di circa lo 0,60% dopo avere segnato quattro
ottave consecutive di declino (striscia più lunga da febbraio). Lo yen di riflesso si è apprezzato di oltre l’1% nei confronti della
moneta americana spingendo decisamente al ribasso Tokyo: il Nikkei 225 ha chiuso con una perdita dell’1,29% (appena meglio
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ha fatto l’indice più ampio Topix, deprezzatosi comunque di un netto 1,23%). Riesce a chiudere invece in positivo Seoul, anche
se il Kospi limita ad appena lo 0,01% il suo guadagno.
Tra le dichiarazioni di Trump che più hanno avuto effetto sui mercati asiatici, l’intenzione di ritirarsi dalla Trans-Pacific
Partnership (Tpp), partnership commerciale siglata tra 12 nazioni tra cui anche lo stesso Giappone e l’Australia. Non sorprende
quindi che, tra i principali indici della regione, a farne le spese sia anche Sydney, complice il declino superiore al 2% del prezzo
del minerale di ferro (in calo di quasi il 5% nelle ultime quattro sedute), anche se i titoli minerari australiani sono poco mossi,
visto che i metalli industriali (rame, alluminio, zinco e piombo) guadagnano tutti intorno all’1% a Londra sulle promesse di
Trump di “ricostruire l’America”. L’S&P ASX 200 alla fine perde lo 0,77% appesantito soprattutto da petroliferi e finanziari. In
positivo invece i mercati della Cina continentale: Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 hanno infatti guadagnato
lo 0,44% e lo 0,27% rispettivamente al termine degli scambi. Decisamente meglio ha fatto lo Shenzhen Composite,
apprezzatosi dello 0,87% in chiusura. Si muove sulla parità l’Hang Seng di Hong Kong (mentre a circa un’ora dallo stop alle
contrattazioni l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China,
guadagna intorno allo 0,20%).
PREAPERTURA ITALIA/EUROPA
Future sugli indici azionari europei in rosso: Eurostoxx 50 -0,46%, DAX -0,38%, CAC 40 -0,43%, FTSE 100 -0,53%. Le
chiusure dei principali indici nella seduta precedente: Eurostoxx 50 +0,22%, Francoforte (DAX) +0,29%, Parigi (CAC 40)
+0,20%, Londra (FTSE 100) -0,14%, Milano (FTSE Mib) -0,06%.
Future sugli indici azionari americani in ribasso dello 0,2-0,4 per cento. Le chiusure dei principali indici della seduta precedente
a Wall Street: S&P 500 +0,34%, Nasdaq Composite +0,28%, Dow Jones Industrial +0,48%.
Mercato azionario giapponese in calo, il Nikkei 225 chiude a -1,29%. Borse cinesi in lieve rialzo: l'indice CSI 300 di Shanghai e
Shenzhen termina a +0,27%, l'Hang Seng di Hong Kong al momento è invariato.
Euro sui massimi contro dollaro da inizio dicembre. EUR/USD al momento viene scambiato a 1,0750 circa.
Bund future decisamente positivo in avvio. Il contratto marzo 2017 segna 162,81 punti contro i 162,51 della chiusura della
seduta precedente alle ore 22:00 e i 162,33 alle 17:30.
Petrolio stabile dopo il recupero di venerdì. Il future marzo sul Brent segna 55,40 $/barile, quello sul WTI segna 53,10 $/barile.
Oro poco sotto il massimo da metà novembre a 1219 $/oncia toccato nella notte: prezzo attuale in area 1216 $/oncia..
DATI MACRO ATTESI
Lunedì 23 Gennaio 2017
05:30 GIA Indice attività industriali nov;
16:00 EUR Indice fiducia consumatori gen.
HEADLINES
Giappone: indice anticipatore ai massimi dall’agosto 2015
Secondo quanto comunicato dall’Ufficio di Gabinetto nipponico, la lettura finale relativa a novembre dell’indice anticipatore
segna un progresso a 102,8 punti contro i 102,7 punti preliminari e i 100,8 punti di ottobre (100,3 punti in settembre). Il dato si
confronta con i 102,7 punti del consensus ed è il più elevato dai 103,4 registrati nell’agosto 2015. L’indice di coincidenza, che
sintetizza lo stato attuale dell'economia, è invece cresciuto a 115,0 punti dai 115,1 punti della lettura preliminare e contro i
113,5 punti di ottobre.
Giappone: indice attività industriali +0,3% in novembre
Il ministero giapponese di Economia, Commercio e Industria ha reso noto che l’indice delle attività industriali è cresciuto in
novembre su base mensile rettificata dello 0,3% contro le letture invariate di settembre e ottobre (in entrambi i casi riviste dallo
0,2% inizialmente comunicato) e lo 0,4% del consensus. Su base annuale l’indice è invece cresciuto del 2,1% dopo il declino
dello 0,4% di ottobre (rivisto dal calo dello 0,2% inizialmente comunicato) e il progresso dell’1,2% di settembre.
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Cina: ridotti i reserve ratio di cinque colossi bancari
La People's Bank of China (PboC) ha tagliato venerdì dal 17% al 16% la quota di capitale che le cinque maggiori banche del
Paese devono conservare come riserva di liquidità. La misura, temporanea, mira a evitare una stretta del credito in vista del
Capodanno lunare che quest’anno cadrà il prossimo 28 gennaio. Pechino, che non aveva toccato il reserve ratio del 17% da
quasi un anno, ha sottolineato che le “linee di liquidità temporanea” saranno garantite alle banche per 28 giorni.
Per Ford 3 mld $ di perdite sui piani previdenziali nel 2016
Ford Motor ha comunicato venerdì che iscriverà a bilancio, per l’esercizio chiuso lo scorso 31 dicembre, circa 3 miliardi di
perdite prima delle tasse legate ad aggravi relativi a piani previdenziali (900 milioni in Usa e 1,9 miliardi all’estero) e a benefit
post-pensionamento dei suoi dipendenti (200 milioni di dollari a livello globale). Ford ha chiuso con un declino dello 0,52% la
seduta di venerdì al Nyse.
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