i mercati - Credito Valtellinese

Transcript

i mercati - Credito Valtellinese
FTA Morning View
giovedì 9 febbraio 2017
Dalla Redazione di FTAOnline News
MERCATO USA
Wall Street chiude poco mossa
La Borsa di New York ha chiuso la seduta senza grandi variazioni. Il Dow Jones, zavorrato dal settore finanziario ha perso lo
0,07%, mentre l'S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno guadagnato rispettivamente lo 0,07% e lo 0,15%.
Sul fronte societario Walt Disney +0,01%. Nel primo trimestre il colosso dell’entertainment ha registrato profitti per 2,48 miliardi,
pari a 1,55 dollari per azione, su 14,78 miliardi di ricavi. Goldman Sachs e Instinet alzato il target price sul titolo.
Time Warner +0,41%. Il gigante media ha annunciato una trimestrale superiore alle attese. Nel quarto trimestre l'Eps adjusted
si è attestato a 1,25 dollari su ricavi per 7,891 miliardi. Gli analisti avevano previsto un Eps a 1,19 dollari su ricavi per 7,73
miliardi.
Twitter +2,46%. BTIG ha migliorato il giudizio sul titolo del sito di microblogging a buy da neutral.
Goodyear Tire & Rubber -0,34%. Il produttore di pneumatici ha chiuso il quarto trimestre con un utile per azione adjusted
superiore alle attese a 0,95 dollari contro gli 87 centesimi del consensus. Deludono invece i ricavi, calati più del previsto a 3,7
miliardi da 4,1 miliardi dello stesso periodo di un anno prima (consensus 3,9 miliardi).
Mondelez +1,23% nonostante una trimestrale inferiore alle attese. Nel quarto trimestre il gruppo alimentare ha registrato profitti
netti rettificati pari a 47 centesimi per azione contro i 48 centesimi attesi dagli analisti. I ricavi sono calati dell’8,1% a 6,77
miliardi di dollari, contro i 6,89 miliardi del consensus di Thomson Reuters.
Gilead Sciences -8,61%. Il gruppo farmaceutico prevede per il 2017 un significativo calo delle vendite dei propri trattamenti
contro l'epatite C a 7,5-9,0 miliardi di dollari contro i 14,8 miliardi del 2016. Gli analisti avevano previsto una contrazione meno
marcata a 12 miliardi.
MERCATI ASIATICI
Borse cinesi in recupero. Male Tokyo (Nikkei 225 -0,53%)
Dopo un mercoledì contrastato per Wall Street (poco sopra la parità S&P 500 e Nasdaq, mentre il Dow Jones Industrial
Average ha perso lo 0,18%), alla riapertura in Asia le migliori performance arrivano dalle piazze cinesi, Taiwan compresa, e si
riflettono nel guadagno superiore allo 0,40% dell’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, che si muove sui massimi dal
luglio 2015. Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 chiudono con progressi dello 0,53% e dello 0,38%
rispettivamente. Fa anche meglio lo Shenzhen Composite, apprezzatosi dello 0,66% al termine delle contrattazioni. Mentre
Hong Kong continua a muoversi sui massimi degli ultimi 14 mesi: a circa un’ora dallo stop alle contrattazioni l’Hang Seng
guadagna circa lo 0,30% (decisamente migliore l’andamento dell’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento
nell’ex colonia britannica per la Corporate China, in crescita di oltre l’1%).
In controtendenza è invece Tokyo che paga il rafforzamento dello yen in overnight. La valuta nipponica è comunque in recupero
all’interno di un generalizzato ritorno sui beni-rifugio da parte degli investitori. Il Nikkei 225 di Tokyo chiude in perdita dello
0,53% (fa peggio l’indice più ampio Topix, deprezzatosi dello 0,70%). Sul fronte macroeconomico, in dicembre gli ordinativi di
macchinari industriali core in Giappone sono tornati a crescere su base sequenziale rettificata stagionalmente, segnando un
progresso del 6,7% dopo la flessione del 5,1% di novembre e contro il 3,1% di crescita atteso dagli economisti. Su base
annuale gli ordinativi sono parimenti cresciuti del 6,7% in rallentamento rispetto al 10,4% di novembre ma meglio del 4,5% del
consensus. Seoul recupera terreno ma il Kospi limita allo 0,04% il suo guadagno in chiusura.
Tra le materie prime il rame è in moderato declino dopo il balzo dell’1,7% registrato mercoledì in vista dello sciopero dei
lavoratori di Escondida (in Cile, la più grande miniera di rame al mondo, controllata da Bhp Billiton, responsabile del 5% della
produzione globale del metallo rosso), ma Goldman Sachs resta rialzista prevedendo che quest’anno si registrerà il primo
deficit nell’offerta dal 2011. Il petrolio guadagna circa mezzo punto percentuale: sempre Goldman ha sottolineato che
1
l’impennata delle scorte Usa non modifica il suo outlook, secondo cui il mercato andrà in deficit entro il primo semestre
dell’anno a causa dei tagli alla produzione guidati dall’Opec. A Sydney la seduta è complessivamente negativa per i titoli legati
alle commodity ma l’S&P ASX 200 si apprezza dello 0,23% in chiusura.
PREAPERTURA ITALIA/EUROPA
Future sugli indici azionari europei in progresso: Eurostoxx 50 +0,37%, DAX +0,20%, CAC 40 +0,38%, FTSE 100 +0,13%. Le
chiusure dei principali indici nella seduta precedente: Eurostoxx 50 +0,07%, Francoforte (DAX) -0,05%, Parigi (CAC 40)
+0,26%, Londra (FTSE 100) +0,04%, Milano (FTSE Mib) +0,58%.
Future sugli indici azionari americani invariati. Le chiusure dei principali indici della seduta precedente a Wall Street: S&P 500
+0,07%, Nasdaq Composite +0,15%, Dow Jones Industrial -0,18%.
Mercato azionario giapponese debole, il Nikkei 225 chiude a -0,53%. Borse cinesi in verde: l'indice CSI 300 di Shanghai e
Shenzhen ha terminato a +0,38%, l'indice Hang Seng della borsa di Hong Kong al momento segna +0,3% circa.
Euro contro dollaro in calo dal massimo di ieri pomeriggio a 1,0713. EUR/USD al momento viene scambiato a 1,0680 circa.
Bund future in lieve calo dopo il rally di ieri. Il contratto marzo 2017 segna 164,24 contro i 164,37 della chiusura della seduta
precedente alle ore 22:00 e i 164,26 alle 17:30.
Petrolio stabile dopo il recupero di ieri pomeriggio. Il future aprile sul Brent segna 55,60 $/barile, il future marzo sul WTI segna
52,80 $/barile.
Oro poco sotto i massimi da inizio novembre toccati ieri pomeriggio a 1246 $/oncia: prezzo attuale in area 1241 $/oncia.
DATI MACRO ATTESI
Giovedì 9 Febbraio 2017
00:50 GIA Ordinativi di macchinari dic;
07:00 GIA Ordinativi macchine utensili preliminari gen;
08:00 GER Bilancia commerciale dic;
14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;
16:00 USA Scorte all'ingrosso finali gen;
19:10 USA Intervento Evans (FOMC, Fed).
HEADLINES
Giappone: ordini di macchinari industriali +6,7% in dicembre
In dicembre gli ordinativi di macchinari industriali core (escludendo cioè quelli per la generazione elettrica e quelli navali) in
Giappone sono tornati a crescere su base sequenziale rettificata stagionalmente, segnando un progresso del 6,7% dopo la
flessione del 5,1% di novembre (e l’incremento del 4,1% in ottobre) e contro il 3,1% di crescita atteso dagli economisti. Su base
annuale gli ordinativi sono parimenti cresciuti del 6,7% in rallentamento rispetto al 10,4% di novembre (in ottobre erano calati
del 5,6%), ma meglio del 4,5% del consensus
Giappone: massa monetaria M2 cresce del 4,1% in gennaio
La Bank of Japan ha comunicato che la massa monetaria M2 è aumentata del 4,1% in gennaio su base annua, a 961.600
miliardi di yen, in accelerazione rispetto al 4,0% di dicembre (e al 3,9% di novembre) che era anche il tasso di crescita atteso
dagli economisti. La massa monetaria M3 è invece aumentata del 3,5% in gennaio, in linea con le attese e dopo l’incremento
del 3,4% di novembre e dicembre. Nell’intero 2016 la massa monetaria M2 era cresciuta del 3,5% contro il progresso del 2,9%
di quella M3.
Brasile: inflazione cala oltre le attese in gennaio al 5,35%
Secondo quanto comunicato mercoledì dall’Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística (Ibge, l’ente nazionale di statistica),
l’inflazione è calata in Brasile al 5,35% annuo in gennaio dal 6,29% di dicembre (6,99% in novembre) e contro il 5,45% atteso
2
dagli economisti. Su base mensile i prezzi al consumo sono cresciuti in Brasile lo scorso mese dello 0,38% dopo lo 0,30% di
dicembre (0,18% in novembre) e contro lo 0,42% del consensus. L’Ibge ha notato che si tratta dell’incremento più modesto per
il mese di gennaio dal 1994.
Svizzera: disoccupazione sale al 3,7% in gennaio
Secondo quanto comunicato dall’elvetica Segreteria di Stato dell'economia (Seco), in gennaio il tasso di disoccupazione in
Svizzera è salito al 3,7% dal 3,5% di dicembre (3,3% in novembre). Su base rettificata stagionalmente il dato è invece rimasto
stabile al 3,3% segnato già negli ultimi quattro mesi (3,4% in agosto), in linea con le attese degli economisti.
DISCLAIMER
I dati di analisi sono forniti da FTA Online, società di ricerca finanziaria, in base a ricerche proprietarie. Credito Valtellinese S.c. non ha modificato e non certifica la validita' di
questi dati. Questa analisi non costituisce in alcun modo un servizio di consulenza finanziaria, né offerta al pubblico: le informazioni pubblicate sono di natura standardizzata e
generale e non costituiscono pertanto una precisa raccomandazione ad investire, ad acquistare o vendere alcuno degli strumenti finanziari analizzati. Credito Valtellinese S.c. e
FTA Online non sono e non saranno responsabili di qualsivoglia perdita o danno in cui si possa incorrere in seguito all'affidamento sul contenuto dell'analisi. Si ricorda che le
analisi fornite non costituiscono un'indicazione utile delle prospettive future degli strumenti finanziari esaminati; si rammenta inoltre, che i Mercati Finanziari sono estremamente
volatili e gli investitori possono incorrere in elevate perdite che, nel caso di utilizzi di margini, possono uguagliare o superare l'investimento originario. FTA Online svolge ogni
sforzo affinché le informazioni contenute in questo sito siano accurate, ma non si assume la responsabilità per errori, ritardi o qualsiasi forma di imprecisione delle informazioni
contenute. Eventuali decisioni di investimento che ne dovessero conseguire sono assunte, da parte dell'utente, in piena autonomia ed a proprio esclusivo rischio.
3