SEQUESTRO DI LATTE IN POLVERE? FALSO!

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SEQUESTRO DI LATTE IN POLVERE? FALSO!
SEQUESTRO DI LATTE IN POLVERE? FALSO!
LA VERITA' NON E' POI COSI' NASCOSTA:
BASTA FERMARSI UN ATTIMO A PENSARE
In merito alla notizia rimbalzata sui media relativa al sequestro di latte in polvere in
un caseificio del novarese, mi sento in dovere di fare alcune precisazioni per poter
chiarire alcuni aspetti, ritengo grotteschi, di quanto circolato. Il caseificio siamo noi:
la storica Latteria Sociale di Cameri.
L'oggetto del sequestro in realtà è terreno colturale (stiamo per pubblicare online, in
trasparenza, le nostre relative ricevute) utilizzato per la moltiplicazione dei fermenti lattici che, in ambito
caseario, sono la base da cui parte (assieme agli enzimi del caglio) la trasformazione del latte in qualsiasi
formaggio. Il produttore è il Centro Sperimentale del Latte (www.csl.it), autorevole società nel campo dei
coaudivanti tecnologici per il settore caseario e farmaceutico.
ALCUNI NUMERI PER CAPIRE MEGLIO
Il quantitativo di questo terreno colturale presente in caseificio è pari a circa 240 kg e rappresenta quanto
mediamente utilizzato in un mese di lavorazione (in quanto minima è la quantità utilizzata nel processo
produttivo). La parte mancante della fornitura arrivata a metà marzo (circa 130 kg) era stata utilizzata nelle
tre settimane precedenti.
In un mese la Latteria lavora, per contro, circa 800.000 litri di latte fresco raccolto dalle proprie stalle.
Se tale terreno venisse completamente rigenerato tal quale per sostituire il latte fresco, come erroneamente
sostenuto, se ne produrrebbero circa 2.500 litri (lo 0.3% di quanto trasformato). Peccato però che
sarebbe praticamente privo di grasso, con un quadro proteico completamente alterato rispetto al latte
fresco, con presenza di lieviti e sali minerali che renderebbero praticamente impossibile la caseificazione a
formaggio.
Altro aspetto utile a capire da che parte stia la verità è che questo prodotto costa quasi 6 euro al kg. Ciò
vuol dire che il prodotto (qualitativamente inferiore al latte) una volta diluito e pronto all'uso costerebbe
però il 50% in più. A questo punto sfugge dalla nostra comprensione dove stia la convenienza
economica!
Altro aspetto interessante è il video apparso inizialmente sul sequestro effettuato dai NAS. Chi conosce
la Latteria si sarà chiesto dove siano andati a girare le riprese. Io non lo so, di sicuro non da noi, salvo gli
ultimi 2 secondi in cui inquadrano un bancale di scatole bianche: il "corpo del reato". Sinceramente mi
pare scarsamente professionale parlare di qualcosa e fare vedere tutt'altro, evidentemente siamo noi a farci
troppi scrupoli. Probabilmente se ne è reso conto anche qualcun altro ed il video è sparito. Partendo da
tale video alcuni si sono messi a parlare di fusti di latte in polvere: falso. Vi possiamo assicurare che il
terreno colturale è confezionato in sacchetti monodose da 4,6 kg e posto in scatole bianche da due dosi.
Anche questa quantità dovrebbe far destare qualche sospetto in merito alla convenienza ad imballare un
prodotto in dosi così piccole e precise se il fine fosse quello di trarne un vantaggio economico. Il motivo
evidentemente è un altro: si parla di dose in quanto un sacchetto è dosato per ottenere un bidone da 50 litri
di fermento.
ESPERTI DEL SETTORE CONFERMANO
L'OBIETTIVITA' DELLA NOSTRA VERSIONE DEI FATTI
In queste ore chi lavora nel settore sta confermando le nostre affermazioni: lo ha fatto con un Comunicato
il Presidente di Fedagri Piemonte, che è anche responsabile del settore latte di Fedagri
Confcooperative Nazionale; lo ha fatto il responsabile del servizio veterinario dell'ASL (vedi La
Stampa del 19 aprile), che ha confermato la qualità dei nostri prodotti ribadendo che "La presenza di
terreno colturale è diffusa e lecita nei caseifici" e la rivista di settore Alimentando.info che, conoscendo
le aziende casearie, ha potuto confermare il tradizionale utilizzo del terreno colturale.
La Latteria di Cameri da quasi 100 anni raccoglie il latte dagli allevamenti dei soci di Cameri e dintorni
lavorando per cercare di remunerarlo al meglio. Abbiamo da sempre fatto come nostro credo la qualità dei
formaggi legandola alla lavorazione totalmente artigianale nel massimo rispetto dei disciplinari e ancor
più della lavorazione tradizionale. Tutti riconoscono, nel novarese e non solo, l'altissimo livello
qualitativo raggiunto dalle nostre produzioni e i premi ottenuti in innumerevoli concorsi caseari ce ne
danno atto (Premio Roma 2009 e 2010, Trofeo S. Lucio 2010, Grolla d'Oro 2010, Artigiano Radioso 2011,
Brevetto Toma Blu, ecc.).
Stiamo investendo per migliorare ulteriormente le nostre strutture produttive, mantenendo però fermo
l'obiettivo di non modificare la bontà dei nostri formaggi a scapito, il più delle volte, di possibili risparmi
nei costi della produzione e della manodopera. E tutto questo a che pro, quando basta un verbale pieno di
errori e una conseguente divulgazione erronea dello stesso per mandare alle ortiche tutto? Confidiamo
che dietro tutto questo non ci sia una qualche regia o altri interessi (vedi il commento di Assolatte), perché
personalmente e a nome della Latteria non abbiamo alcuna intenzione di abbassare la testa e subire
passivamente.
Se c'è qualcosa di sbagliato in questo sistema di operare ritengo sia giusto vada evidenziato e corretto. In
futuro chi lavora onestamente come noi non deve essere accusato di frodare in un modo così superficiale!
Cameri, 20 aprile 2013
Latteria Sociale di Cameri
il Direttore
Gianpiero Mellone