ecco la storia del kyusho-jitsu

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ecco la storia del kyusho-jitsu
IL KYUSHO-JITSU
Brevi accenni di storia:
Nell’ultimo decennio, nell’ambiente delle Arti Marziali, si è parlato molto del Kyusho-Jitsu.
Alcuni definiscono questa Arte sconosciuta per la maggior parte dei praticanti, poco
attendibile, mentre altri la considerano un punto d’arrivo nel perfezionamento delle Arti
Marziali.
La sua provenienza non è ancora molto chiara, alcuni testi riportano come zona d’origine
l’antica India, infatti pare derivare dal Marma-Adi, una tecnica tenuta segreta nei secoli,
basata sugli attacchi ai punti vitali del corpo, che successivamente influenzò le Arti
Marziali Cinesi e Giapponesi.
Sembrerebbe infatti che in Cina, attorno al 1300, un famoso Monaco Buddista del Wutang,
di nome Chang San-Feng, che ricordiamo come l’ideatore del Thai Chi Quan, esperto
praticante di agopuntura, assieme ad altri monaci sperimentasse su dei prigionieri queste
tecniche per studiarne gli effetti direttamente sui malcapitati.
Questa pratica risultò talmente micidiale che prese il nome di Dim Mak o “Tocco della
morte”.
Il termine Kyusho-Jitsu, che in giapponese significa: Arte del primo secondo, ovvero l’arte
di concludere il combattimento in pochi attimi, venne attribuito successivamente in
Giappone, da Hohan Soken famoso maestro di Karate di Okinawa 10° DAN (1889 –
1982).
Cos’è:
Il Kyusho-Jitsu è lo studio specifico di uno degli aspetti più importanti delle Arti Marziali: i
punti vitali o dolorosi del corpo umano, utilizzati per neutralizzare l’avversario in maniera
temporanea o, se necessario, permanente.
Basato sulla teoria dell’agopuntura, agisce sul flusso energetico che scorre lungo i
meridiani del corpo per influenzarne lo stato fisico.
Per capire meglio:
I meridiani sono delle linee immaginarie nelle quali scorre energia vitale.
Paragoniamo il canale di un meridiano come ad un tubo d'irrigazione….
Fino a quando l'acqua vi scorre resta rigido, ma se creiamo una strozzatura, l'acqua cessa
di scorrere ed il tubo si affloscia.
Nello stesso modo, i punti di pressione interrompono il flusso energetico che scorre
attraverso i meridiani. Ciò determina uno shock che può comportare tre livelli di reazione:
Shock di 1° livello - Si ha uno 'stordimento' ma no n si ha ne perdita di conoscenza
ne di controllo fisico;
Shock di 2° livello - allo stordimento segue il ced imento muscolare e la relativa
perdita momentanea del controllo fisico;
Shock di 3° livello - determina una sincope.
Detto questo, possiamo immaginare quale micidiale potenziale potrebbe acquisire nella
pratica delle Arti Marziali, chiunque si avvicini a questa Incredibile Disciplina.