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Circolo “E. Solvay”, Rosignano Solvay 11 APRILE 2016 Robotica | Educazione | Arte | Divertimento Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot PERICLE SALVINI GIACOMO SANTERINI MASSIMILIANO VALENTE www.great-robotics.it Cosa prevede il corso di formazione • ICONTRO 1 (durata 2 ore). Introduzione al funzionamento e all’utilizzo didattico delle piattaforme robotiche Bee-Bot e Pro-Bot. L’incontro comprende dimostrazioni partiche di attività didattiche interdisciplinari (adatte sia per le materie scientifiche, sia per quelle umanistiche) da svolgersi in classe con i suddetti robot. • INCONTRO 2 (durata 2 ore). Approfondimento di alcuni concetti di base dell’informatica attraverso la programmazione (“coding”), usando come strumento la semplice interfaccia fisica (quindi senza l’uso del computer) dei robot Bee-Bot e Pro-Bot. 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 2 INCONTRO N. 2. Indice dei contenuti 1. Introduzione al «pensiero computazionale» (Salvini) 2. Iniziative per imparare il «coding» (Salvini) 3. Esempi di programmazione «hardware» e «software» (Valente-Santerini) 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 3 Perché insegnare il «coding» • Imparare a programmare non solo per diventare un informatico di professione; • Non solo perché è divertente e creativa • Perché imparare a programmare insegna a risolvere problemi • «Computational thinking» è un’espressione coniata nel 2006 da Jeannette Wing [1] - Corporate Vice President di Microsoft Research - “per spiegare come ragiona un informatico mentre svolge il suo lavoro: imparare a programmare un computer è oggi riconosciuto come il modo migliore per apprendere la capacità di astrazione necessaria ad affrontare un problema in un qualsiasi campo dell’attività umana” [2] • «L’informatica non ha a che fare con il computer più di quanto il telescopia abbia a che fare con l’astronomia» (D. Dijkstra) in [2] • «Learning by doing» (imparare facendo) – – [1] J.M. Wing, «Computational thinking», Communication of the ACM, March 2006, vol. 49, n.3 [2] Meini et al. Coding Lab – L’arte di risolvere problemi con l’informatica, Zanichelli 2015] 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 4 Cos’è il pensiero computazionale? 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 5 Dal film Apollo 13 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 6 Cos’è il pensiero computazionale • «L'essenza del concetto, esemplificata magistralmente da questo video, è che con il pensiero computazionale si definiscono procedure che vengono poi attuate da un esecutore, che opera nell'ambito di un contesto prefissato, per raggiungere degli obiettivi assegnati.» [3] [3] http://www.programmailfuturo.it/progetto/cose-il-pensiero-computazionale 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 7 Esempio • Obiettivo Principale: Introdurre il modello del “Pensiero Computazionale” come metodo per la risoluzione dei problemi che aiuta a riformularli in modo da poterli risolvere efficientemente in modo automatico. 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 8 Le 4 fasi del pensiero computazionale • Fase 1) Decomporre — Suddividere problemi grandi e difficili in qualcosa di molto più semplice. Spesso i grossi problemi altro non sono che tanti piccoli problemi messi insieme. • Fase 2) Schema — Struttura risolutiva regolare ripetuta più volte. A volte, quando un problema è composto da tanti piccoli pezzetti, noterete che questi pezzetti hanno qualcosa in comune. Se non ce l’hanno, potrebbero comunque avere delle forti somiglianze con i pezzi di un altro problema che è già stato risolto in precedenza. Se riuscite ad trovare queste regolarità, individuare i singoli pezzetti diventerà molto più semplice. • Fase 3) Astrazione — Dopo aver individuato uno schema, è possibile astrarre (ignorare) dai dettagli che differenziano le varie cose ed utilizzare delle tecniche generali per trovare soluzioni che funzionano per più di un problema. • Fase 4) Algoritmi — Quando la soluzione è pronta, è possibile scriverla in modo che possa essere eseguita passo per passo. Ciò rende più facile riuscire ad ottenere i risultati attesi 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 9 La cultura del «coding» in Italia [4] • Il questionario intende misurare la percezione della programmazione – • Popolazione coinvolta (tot. 1000 circa): 458 studenti (scuole primarie e secondarie di secondo grado), 204 insegnanti e 327 genitori Risultati: – – – – – – – – – – – – – – 74% dei genitori non ha mai sentito parlare di «programmazione» a scuola oltre il 50% degli insegnati non ne ha mai avuto esperienze dirette Il 70% degli studenti sostiene di non avere mai fatto, in aula, attività di «coding» Nell’immaginario dei docenti, la programmazione significa collaborazione: il 33% degli insegnati vede nel «coding» uno strumento utile a creare obiettivi condivisi da raggiungere insieme Il 15% associa la programmazione a progettazione, organizzazione e pianificazione Per il 12%, il coding richiama immaginazione e creatività. Ma soprattutto, il 75% dei docenti si dice pronto a fare entrare il coding in aula, finalizzandone l’ingresso alla diversificazione dei metodi didattici e propedeutici. Per la maggior parte dei genitori il «coding» stimola la creazione di team di lavoro e lo sviluppo dell’intelligenza logico-analitica finalizzata alla scelta delle soluzioni migliori per risolvere problemi Il 10,5% lo considera come il mero apprendimento di un linguaggio di programmazione Per il 22% gli studenti, fare «coding» favorisce l’aspetto relazionale, implicito nel lavoro di gruppo Il 18% crede che stimoli l’uso della logica 17% è sufficiente imparare le logiche basilari della programmazione 33% è felice di cimentarsi con la programmazione tutti i giorni 8% crede che programmare sia da sfigati… [4] http://www.wired.it/gadget/computer/2015/10/14/coding-nelle-scuole-inesistente/ 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 10 2. Iniziative per imparare il «coding» 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 11 Iniziative sul «coding» • http://programmailfuturo.it/ ‘Programma il Futuro’ è l’iniziativa a cui il MIUR ha dato vita per favorire la diffusione del «coding» a scuola • http://code.org piattaforma di «coding» diffusa in tutto il mondo che può essere utilizzata subito da docenti e bambini a partire da 4 anni (tradotta anche in italiano) • http://codeweek.it Il sito italiano del CodeWeek • http://codeweek.eu/ ‘Europe Code Week’ is a grassroots initiative which aims to bring coding and digital literacy to everybody in a fun and engaging way. 15-23 October 2016 • http://www.smart-coding.it/ ‘SmartCoding’ Samsung’, a.s. 2014-2015 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 12 Programma il futuro: 2° anno [5] • «L’iniziativa “Programma il futuro” del MIUR, in collaborazione con il CINI – Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica, fornisce alle scuole una serie di strumenti semplici, divertenti e facilmente accessibili per formare gli studenti ai concetti di base dell'informatica.» • Il pensiero computazione è una competenza chiave per le nuove generazioni: «Per essere culturalmente preparato a qualunque lavoro uno studente vorrà fare da grande è indispensabile quindi una comprensione dei concetti di base dell’informatica. Esattamente com’è accaduto nel secolo passato per la matematica, la fisica, la biologia e la chimica.» [5] MIUR – Dip. per il sistema educativo di istruzione e formazione. Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, Roma, 08 Ottobre 2015 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 13 Programma il futuro: 2° anno • «L’idea è di introdurre i concetti di base dell’informatica attraverso la programmazione (coding), usando strumenti di facile utilizzo e che non richiedono un’abilità avanzata nell’uso del computer • Il ‘pensiero computazionale’, aiuta a sviluppare competenze logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed efficiente, qualità che sono importanti per tutti i futuri cittadini. • Il modo più semplice e divertente di sviluppare il “pensiero computazionale” è attraverso la programmazione (coding) in un contesto di gioco.» 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 14 Programma il futuro: 2° anno • «Come previsto anche nel Piano Nazionale Scuola Digitale, un'appropriata educazione al "pensiero computazionale", che vada al di là dell'iniziale alfabetizzazione digitale, è infatti essenziale affinché le nuove generazioni siano in grado di affrontare la società del futuro non da consumatori passivi ed ignari di tecnologie e servizi, ma da soggetti consapevoli di tutti gli aspetti in gioco e come attori attivamente partecipi del loro sviluppo.» • «Non è necessaria alcuna particolare abilità tecnica né alcuna preparazione scientifica. Il materiale didattico può essere fruito con successo da tutti i livelli di scuole. Ciò nonostante, è rilevante che siano proprio le scuole primarie ad avvicinarsi quanto prima allo sviluppo del pensiero computazionale.» 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 15 Programma il futuro: 2° anno • Il corso è strutturato in due modalità: di base e avanzata • La modalità di base è «denominata "L'Ora del Codice", consiste nel far svolgere agli studenti un'ora di avviamento al "pensiero computazionale". Quest’anno sono possibili ben 6 diversi percorsi da un’ora ciascuno.» • La modalità avanzata «consiste invece nello svolgere un percorso più approfondito, che sviluppa i temi del ‘pensiero computazionale’ con ulteriori lezioni distribuite su 4 corsi regolari e 1 corso rapido, da fruire a seconda dell’età e del livello di esperienza degli studenti. Esse possono essere svolte nel resto dell’anno scolastico.» • Entrambe le modalità possono essere fruite sia con lezioni tecnologiche, per le scuole dotate di calcolatori e connessione a Internet, sia con lezioni tradizionali, per le scuole tecnologicamente ancora non supportate. Al termine delle attività, la scuola potrà rilasciare ad ogni alunno un attestato del percorso svolto. 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 16 L’Ora del Codice • «L'Ora del Codice, in inglese The Hour of Code, è un'iniziativa nata negli Stati Uniti nel 2013 per far sì che ogni studente, in ogni scuola del mondo, svolga almeno un'ora di programmazione. • L'obiettivo non è quello di far diventare tutti dei programmatori informatici, ma di diffondere conoscenze scientifiche di base per la comprensione della società moderna. Capire i principi alla base del funzionamento dei sistemi e della tecnologia informatica è altrettanto importante del capire come funzionano l'elettricità o la cellula. • È necessario che gli studenti apprendano questa cultura scientifica qualunque sia il lavoro che desiderano fare da grandi: medici, avvocati, giornalisti, imprenditori, amministratori, politici, e così via. Inoltre, la conoscenza dei concetti fondamentali dell'informatica aiuta a sviluppare la capacità di risoluzione di problemi e la creatività. • Nel 2013 questa iniziativa ha portato in una sola settimana 15 milioni di studenti americani a sperimentare un'ora di programmazione informatica. Successivamente, e in tutto il mondo, il numero di persone che ha avuto questa esperienza è arrivato a 40 milioni. • Nel 2014 si vuole arrivare a 100 milioni. In Italia, a partire da settembre 2014 quest'iniziativa dell'Ora del Codice è stata proposta a tutte le scuole nell'ambito del progetto Programma il Futuro.»[3] 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 17 Risultati 2014 • • • «L'anno scorso (2014) le attività promosse dal Ministero dell'Istruzione hanno interessato 304.761 studenti e 2.066 scuole. Le classi coinvolte sono state in totale 16.336 (il 55% della primaria, il 27% della secondaria di primo grado, mentre il 15% della secondaria di secondo grado). In tre scuole su quattro (il 76%) la partecipazione degli studenti, per genere, è stata pressoché omogenea. Lombardia, Puglia e Campania le regioni in vetta alla classifica delle adesioni. Il Miur ha scoperto con sorpresa che il coding non piace soltanto agli insegnanti di informatica e matematica. Le statistiche dicono che l'approccio è stato multidisciplinare, con l'adesione di insegnanti di lettere (28%), scienze (22%), storia (12%) e arte (6%). L'obiettivo per l'anno scolastico in corso è raggiungere 1 milione di studenti e, nell'arco di cinque anni, arrivare a 3 milioni. L'Italia è in ritardo, rispetto ad altri paesi europei, e le percentuali di coinvolgimento sono ancora basse. Il Regno Unito ha introdotto il coding nel curriculum scolastico lo scorso settembre, mentre Belgio, Finlandia, Polonia e Portogallo stanno per farlo. In Estonia, Francia, Spagna e Slovacchia si lavora con il coding già dalle scuole primarie.»[6] [6] ‘A lezione di coding, un gioco molto serio’ di Pino Bruno – Repubblica, 1 novembre 2015: http://www.repubblica.it/tecnologia/2015/11/01/news/a_lezione_di_coding-126389628/?refresh_ce 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 18 L’Ora del Codice • Esempio: https://studio.code.org/hoc/1 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 19 «Coding» e robot: un connubio perfetto! • Imparare il «coding» con la robotica … – è più divertente e stimolante – diventa un’attività fisica, pratica, manuale, tangibile 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 20 Cubetto, Primo Toys ($225) https://www.primotoys.com/ 11/04/2016 Breve corso di formazione su Bee-Bot e Pro-Bot 21