federazione ordini dei farmacisti

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federazione ordini dei farmacisti
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 10/08/2016
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INDICE
IN PRIMO PIANO
10/08/2016 Gazzetta del Sud - Messina
L ' Ordine: «Comparaggio tra medici di base e farmacisti»
6
10/08/2016 Il Nuovo Quotidiano di Puglia - Lecce
Locandina in farmacia "Attenti ai rischi delle tecnologie wifi"
7
SANITÀ NAZIONALE
10/08/2016 Il Sole 24 Ore
Galenica al riassetto con l'Opa su Relypsa
9
10/08/2016 La Stampa - Nazionale
Se la malaria ti minaccia prendi la via del Perù e della Cina
10
10/08/2016 Il Messaggero - Nazionale
Profilassi sicurezza delle ferie
12
10/08/2016 Il Fatto Quotidiano
Baby sportivi, il doping arriva da mamma e papà
13
10/08/2016 Donna Moderna
LA RISCOPERTA DELL'ACQUA
15
10/08/2016 Donna Moderna
Questo rimedio è una vera manna
17
06/08/2016 Nuovo Collegamento
Una salutare immersione nel mondo dei nutraceutici
18
06/08/2016 Nuovo Collegamento
Una salutare immersione nel mondo dei nutraceutici
20
06/08/2016 Nuovo Collegamento
Vivere in attesa
21
06/08/2016 Nuovo Collegamento
10 ASSIOMI PER GESTIRE IL REFLUSSO
22
06/08/2016 Nuovo Collegamento
Torna PharmEvolution e lancia "Uno spot in farmacia"
24
06/08/2016 Nuovo Collegamento
INCOMPATIBILITA' TRA RUOLI
25
06/08/2016 Nuovo Collegamento
INDENNnÀ DI AVVIAMENTO PER IL DISPENSARIO?
26
06/08/2016 Nuovo Collegamento
LA DEUBERA COMUNALI PER LA PIANTA ORGANICA
27
06/08/2016 Nuovo Collegamento
ASSEGNAZIONE SENZA PIANTA ORGANICA
28
06/08/2016 Nuovo Collegamento
IL VALORE DI ESSERE FARMACISTA
29
06/08/2016 Nuovo Collegamento
Farmacie: valore per la società
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VITA IN FARMACIA
10/08/2016 Corriere della Sera - Milano
Lo strano caso del palazzo Asl ceduto a 25 milioni, comprato a 38
33
10/08/2016 QN - Il Resto del Carlino - Macerata
Le portalettere dei Sibillini «Per molti anziani siamo la seconda famiglia»
35
10/08/2016 QN - Il Giorno - Bergamo Brescia
Al via ristrutturazione della terza farmacia comunale del paese
36
10/08/2016 QN - Il Giorno - Milano
Le farmacie in aiuto degli anziani
37
10/08/2016 QN - Il Giorno - Milano
Cambio ai vertici di Farmacie
38
10/08/2016 QN - Il Giorno - Milano
Rapina in farmacia e fugge con 1.500 euro di incasso
39
10/08/2016 Il Gazzettino - Treviso
Serpe nella farmacia «Illusione ottica»
40
PROFESSIONI
10/08/2016 Il Manifesto - Nazionale
Schwazer in marcia contro l'ipocrisia
42
10/08/2016 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale
E in Europa aumentano i figli della provetta
43
10/08/2016 QN - Il Giorno - Nazionale
E in Europa aumentano i figli della provetta
44
10/08/2016 QN - La Nazione - Nazionale
E in Europa aumentano i figli della provetta
45
06/08/2016 Nuovo Collegamento
IL MONDO DEI FARMACI BIOTECNOLOGICI
46
06/08/2016 Nuovo Collegamento
10 ASSIOMI PER GESTIRE IL REFLUS
48
PERSONAGGI
09/08/2016 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Bari
«No a questi trasferimenti di massa lavoreremo a deroghe per evitarli»
50
IN PRIMO PIANO
2 articoli
10/08/2016
Pag. 33 Ed. Messina
diffusione:25045
tiratura:35905
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
La denuncia
L ' Ordine : «Comparaggio tra medici di base e farmacisti »
BARCELLONA Ci sarebbero medici di base, specie in provincia di Messina, che indirizzano i propri
pazienti, dopo avere trasmesso per posta elettronica le prescrizioni di farmaci in determinate Farmacie, da
un farmacista di " fiducia " . Il fenomeno, che a quanto pare sarebbe diffuso da anni soprattutto a
Barcellona, si è incrementato con l'introduzione delle ricetta elettronica, tanto che adesso è intervenuto l'
Ordine dei farmacisti che nel denunciare l ' esistenza del fenomeno di cui si avevano solo sospetti,
preannuncia esposti alle Procure di Messina, Barcellona e Patti. Il Consiglio dell'Ordine dei Farmacisti della
provincia di Messina, su sollecitazione del vicepresidente Sergio Papisca, ha infatti deciso di rendere noto
ai titolari di farmacia della provincia di avere deliberato, all'unanimità, la presentazione di «idonei esposti
alle competenti Procure della Repubblica del territorio provinciale per ottenere l ' avvio di indagini atte ad
accertare eventuali comportamenti illeciti finalizzati all'accaparramento di ricette; esposti che verranno
prossimamente formalizzati». Nella lettera indirizzata a tutti i farmacisti del Messinese, firmata dal
presidente Antonino Abate, si evidenzia l ' esistenza del fenomeno di «comparaggio di farmaci e di
accaparramento di ricette. Se risultasse vero, non rimane tollerabile, e costituisce reato, ricevere da studi
medici " maz zi " di ricette eludendo il principio della libera scelta della farmacia da parte del cittadino, o
attivare pseudo servizi di consegna a domicilio per mascherare iniziative di accaparramento». Con l'intento
di contrastare situazioni irregolari, viene altresì precisato che «l'ipotesi di una trasmissione del promemoria
dal medico, via e-mail, ad una predeterminata farmacia, non è prevista tra i possibili " canali alternativi " con
templati dal decreto Interministeriale Salute e Finanza del 2011» e pertanto tali procedure sono illegali e
passibili di sanzioni. Nella città del Longano, come evidenziato anche da Farmacisti, il fenomeno pare sia
praticato da anni con reciproco interesse economico da parte del medico che si vedrebbe riconosciuta
persino una modesta ricompensa per ogni ricetta che su grande scala producerebbe un ingiusto profitto
illegale quantificabile in migliaia di euro al mese. 3 (l.o.)
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 10/08/2016
6
10/08/2016
Pag. 15 Ed. Lecce
diffusione:11457
tiratura:15243
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L'INIZIATIVA
Locandina in farmacia "Attenti ai rischi delle tecnologie wifi"
d Continua la battaglia del Comitato Lecce via Cavo per informare i cittadini sui possibili danni alla salute
legati all'uso di cellulari, tablet, wifi, ecc. specialmente per alcune categorie "come i neonati, i bambini e le
donne in gravidanza". D'intesa con altri enti il Comitato ha preparato una locandina intitolata "Dai voce al
tuo cervello", ricca di informazioni, che sta per essere diffusa negli ambulatori dei pediatri, nelle farmacie di
Lecce e provincia, e in vari esercizi commerciali. Con questa iniziativa gli attivisti del Comitato si
propongono "di sensibilizzare la popolazione sull'inquinamento elettromagnetico che non si vede, non
puzza e non fa rumore e che perciò è ampiamente sottovalutato". "Le radiofrequenze utilizzate dalla
tecnologia senza fili - si legge in una nota diffusa dal Comitato che i richiama anche una serie di dati
dell'Oms sui gravi pericoli a cui queste tecnologie espongono le persone - possono causare sia effetti
termici sia effetti biologici che includono danni alle cellule e al Dna anche a bassi livelli di esposizione".
L'iniziativa gode del patrocinio della Federazione Italiana Medici Pediatri, sezione di Lecce, e dell'Ordine dei
Farmacisti della Provincia di Lecce. La locandida è stata realizzata da "Via Cavo" insieme alle associazioni
dei consumatori Codacons e Codici, a Csv Salento e all'Associazione Italiana Elettrosensibili. La locandina
offre anche una serie di suggerimenti per usare le varie tecnologie in modo più corretto e prudente.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 10/08/2016
7
SANITÀ NAZIONALE
17 articoli
10/08/2016
Pag. 21
diffusione:149769
tiratura:200828
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M&A. L'Offerta pubblica sull'americana coincide con la riorganizzazione interna
Galenica al riassetto con l'Opa su Relypsa
SOCI IN MOVIMENTO L'azionista di riferimento Sprint Investments sta ridimensionando la partecipazione
ed è già sceso a circa il 20%
Lino Terlizzi
LUGANO p Il gruppo elvetico Galenica, quotato a Zurigo, è ad un crocevia di rilievo in questa fase. Attivo
nella produzione e nella distribuzione di farmaci, oltre che nella gestione di farmacie, il gruppo bernese ha
lanciato nei giorni scorsi un'offerta pubblica di acquisto sull'americana Relypsa, presente nel listino Nasdaq.
Un'operazione valutata 1,53 miliardi di dollari, che si svolge proprio nel momento in cui Galenica si accinge
a gestire sia una riorganizzazione interna delle attività, sia alcuni cambiamenti nel suo azionariato. Una
quadro molto articolato, dunque. Il primo punto è l'acquisizione di Relypsa, una giovane società californiana
(è stata fondata nel 2007) che impiega 400 dipendenti ed è specializzata in particolare nello sviluppo e
nella commercializzazione di farmaci per pazienti che soffrono di malattie legate al tratto digerente. Il
consiglio di amministrazione di Relypsa ha raccomandato agli azionisti di accettare l'offerta cash di
Galenica. La transazione dovrebbe concludersi nel terzo trimestre, il titolo Relypsa a quel punto sarà ritirato
dal Nasdaq. Il secondo punto riguarda la volontà di Galenica di riorganizzare le attività del gruppo sulla
base di due imprese indipendenti, la Vifor Pharma (che si rafforzerà appunto con l'acquisto di Relypsa) e la
Galenica Santé. Il progetto dovrebbe concretizzarsi nel corso del 2017. Il terzo punto concerne infine il
ridimensionamento della partecipazione dell'azionista di primo piano di Galenica, la Sprint Investments, che
nel maggio scorso è già scesa dal 25% a circa il 20% e che nella prossima fase potrebbe lasciare o
quantomeno ridurre in modo ancor più sostanzioso la sua quota. Nella Sprint sono presenti la società
d'investimento americana KKR e l'imprenditore italiano Stefano Pessina. I portavoce di Galenica hanno
definito come normale il fatto che, dopo anni di presenza nel capitale, Sprint riduca o ceda la
partecipazione. Il secondo azionista più importante di Galenica, la Patinex del finanziere svizzero Martin
Ebner, dal canto suo non sembra aver intenzione di cedere la sua quota. Ieri il gruppo Galenica ha reso
noti i dati del primo semestre 2016: il giro d'affari è salito del 12,1% rispetto ad un anno prima, a 2,01
miliardi di franchi; l'utile netto è cresciuto del 21,5%, a 158,9 milioni di franchi. Questi dati, chiaramente
positivi, non hanno peraltro impedito all'azione Galenica di scendere ieri del 6% a Zurigo. Per una parte
degli analisti e degli operatori il prezzo d'acquisto per Relypsa (32 dollari per azione) è elevato e
l'acquisizione, viene sottolineato, richiederà d'altronde altri investimenti per lo sviluppo delle attività. Il fatto
poi che l'operazione Relypsa coincida con la riduzione della quota di un azionista di peso di Galenica pure
suscita alcune perplessità. Il vertice di Galenica d'altro canto non ha dubbi ed ha riaffermato la validità
dell'operazione Relypsa, così come l'opportunità della riorganizzazione interna. Così Galenica, gruppo
cresciuto in questi anni senza grande clamore, affronta ora una svolta rilevante.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 10/08/2016
9
10/08/2016
Pag. 24
diffusione:159940
tiratura:227480
Se la malaria ti minaccia prendi la via del Perù e della Cina
Due piante esotiche e la lotta contro una malattia endemica dell'umanità
EUGENIA TOGNOTTI
La storia del lungo viaggio della corteccia dell'albero di china dal Perù a Roma, nel XVII secolo, è
avventurosa e affollata di personaggi, veri e inventati: indios e contesse, ambasciatori e sovrani, gesuiti e
missionari. Se ne trova traccia persino nei nomi che riflettono le diverse versioni: «polvere dei gesuiti»,
«corteccia sacra», «polvere del cardinale», «polvere della contessa» o «Polvo de la Condesa».
Quest'ultimo nome rimanda al racconto -leggenda che circola dal 1663, dalla pubblicazione del libro di un
medico genovese, Sebastiano Bado. È un classico, che ha tramandato la leggenda della moglie del conte
viceré del Perù, colpita dalla febbre terzana e guarita grazie alla china, chiamata in Perù «quina quina».
Dell'efficacia di questa scorza erano venuti a conoscenza gli spagnoli, che chiamarono la pianta «arbol de
la calentura», albero della febbre. Tornata in Europa, nel 1638, la contessa avrebbe fatto conoscere il
potere del farmaco. È una storia suggestiva, arricchita in innumerevoli libri tra Seicento e Settecento. Ha
ispirato anche gli artisti che hanno affrescato la spezieria di Santo Spirito a Roma. E ha suggestionato
persino il botanico Carl Linneo che nel libro «Genera Plantarum» del 1742 diede alla china il nome di
«Cinchona officinalis». Oggi nuovi documenti e ricerche hanno cambiato i protagonisti e la cronologia. Non
è alla prima moglie del viceré del Perù, Ana de Osorio, né alla se conda, F rancisca Henríquez de Ribera,
che si deve il «regalo» del prezioso farmaco alla medicina europea: la prima morì in Spagna, tre anni prima
che il marito fosse nominato viceré, la seconda non tornò mai in Spagna, essendo scomparsa a Cartagena.
Ma allora chi (e quando) introdusse il chinino in Europa? Si può dare per certo il ruolo dei gesuiti che
risiedevano in Perù al tempo di Chinchón. Furono i primi a descrivere la «miracolosa» proprietà curativa
della polvere e ad introdurla in Europa, rivoluzionando il metodo di cura della malaria, la più antica malattia
dell'umanità, attribuita alla «mal aria»: il nome rispondeva alla teoria eziologica che ne individuava la causa
nelle acque stagnanti. A dare merito ai gesuiti è un illustre contemporaneo, il medico e scienziato toscano
Francesco Redi. In una lettera del 1686 testimonia: «Evidentissimi veggo gli effetti della maravigliosa
scorza di quell'albero Peruano de monti di Guajachil, la quale scorza chiamata volgarmente China China , e
dagli Spagnuoli Cascarilla. si usa per debellare gl'insulti delle febbri quartane, e delle terzane semplici,
doppie e continue. Ed in ciò grandissimo obbligo porta tutto il nostro Mondo a quei Padri della vostra
generabilissima Compagnia, i quali prima di ogni altro, con tanta loro gloria, la portarono in Europa». A
diffonderne l'uso a Roma fu il cardinale spagnolo Juan De Lugo, gesuita, professore nel Collegio Romano,
la cui farmacia cominciò verso la metà del XVII secolo ad essere regolarmente rifornita dalla corteccia
peruviana che alimentava un lucroso commercio. Solo l'Inghilterra protestante rifiutava il « veleno dei
gesuiti», tanto che Oliver Cromwell preferì, pare, morire di malaria nel 1658 piuttosto che ricorrere al
rimedio a cui e ra le gata la Compagnia di Gesù. Papi, cardinali e ricchi malati di malaria - endemica nella
campagna romana - ne facevano ampio uso: la polvere di china era estratta dalla corteccia, triturata e
ridotta in modo da estrarne il principio attivo, l'alcaloide della Cinchona Officinalis. I lunghi tempi di trasporto
dal Perù e l'esaurimento delle selve di Losca, in Ecuador, condussero però ad un' adulterazione del
prodotto, mescolato sempre di più con altre cortecce. L'incertezza portò così ad un'eclissi del farmaco,
finché, nel 1820, gli sforzi per l'isolamento del principio attivo portarono due chimici francesi, Pellentier e
Caventou, ad ottenere il chinino, utilizzato diffusamente per tutto l'Ottocento e il primo Novecento. In Italia
la legislazione speciale prevedeva la somministrazione del «Chinino di Stato» per i lavoratori a rischio delle
aree malariche. Unico rimedio efficace, per secoli, contro quell'antico flagello, il chinino è stato sostituito dai
composti sintetici (come clorochina o primachina) solo nella prima metà del Novecento. Poi, nel XXI secolo,
si affacciano un altro Paese lontano, la Cina, la medicina t radizional e, una pianta, conosciuta da più di due
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 10/08/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
AVVENTURE DI MEDICINA
10/08/2016
Pag. 24
diffusione:159940
tiratura:227480
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 10/08/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
millenni, e una donna. Ma qui siamo in presenza di un racconto scientifico, la cui trama è scritta nel Nobel
per la Medicina del 2015, attribuito alla scienziata cinese Youyou Tu: è lei ad aver scoperto e applicato alla
cura della malaria l'Artemisinina, il principio attivo estratto dall'Artemisia annua. Fu menzionata per la prima
volta nel 168 a.C. nel testo cinese «Rimedi per 52 malattie», scoperto nella tomba di Mawangdui Han, a
Changsa, nella provincia di Hunan.
Tra passato e presente Juan De Lugo Fu il cardinale spagnolo, gesuita, professore nel Collegio Romano,
a diffondere a Roma e poi in Europa la corteccia dell'albero di china Youyou Tu La scienziata cinese è stata
insignita del Nobel per la Medicina nel 2015 in seguito alla scoperta della Artemisinina come principio attivo
contro la malaria
100 nazioni Sono quelle in cui è presente la malaria: soprattutto nelle aree tropicali di Africa, Asia e
America Latina
3 miliardi Sono le persone a rischio nel mondo e solo nel 2015 sono stati 214 milioni i nuovi casi di malaria
Foto: GETTYIMAGES
Foto: China La «Chincona Officinalis» è una pianta arborea delle Ande con proprietà curative attribuite agli
alcaloidi presenti nella sua corteccia
10/08/2016
Pag. 22
diffusione:112565
tiratura:151086
Profilassi sicurezza delle ferie
PER VIAGGI IN PAESI EMERGENTI IMPORTANTE LA VACCINAZIONE PER L'EPATITE, IN CASO
L'ANTITIFICA E L'ANTIMALARICA
Valentina Arcovio
Per quanto oggi possa fare paura prendere aerei e stare in posti affollati è difficile, soprattutto in questo
periodo, rinunciare a partire. I SINTOMI Solo lo scorso anno, si stima che nel mondo abbiano viaggiato ben
1,2 miliardi di persone, in metà dei casi in Paesi con economie emergenti. Non fanno eccezione gli italiani.
Tanto che, come accade quando si moltiplicano le partenze, è aumentata anche la diffusione delle malattie
esotiche. «Solo da noi, allo Spallanzani, negli ultimi 4 mesi abbiamo valutato quasi 700 pazienti con una
febbre misteriosa al rientro da un viaggio», fa sapere Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto per
le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. Questo non significa che dovremmo spaventarci ed
evitare di partire, ma che è necessario proteggersi con profilassi e vaccinazioni. LE METE «Un viaggio
internazionale spiega Susanna Esposito, presidente Waidid, Associazione mondiale per le Malattie infettive
e i disordini immunologici - va pianificato adeguatamente. Il primo passo fondamentale è la rivalutazione del
calendario vaccinale, anche per semplici dimenticanze è possibile non aver fatto vaccinazioni
raccomandate. Poi ci sono mete più esotiche, e in questi casi i rischi vanno considerati, valutando le
adeguate immunizzazioni e le misure di prevenzione più adatte». La vaccinazione principale da fare è
quella contro l'epatite A, una malattia molto diffusa nei Paesi a sviluppo intermedio. «Poi c'è l'antitifica aggiunge Esposito - ed è raccomandata dai sei anni di età e previene tifo e alcuni tipi di salmonellosi. Oltre
a queste ci sono altre immunizzazioni più "sofisticate", per mete ancora più esotiche, come quella per la
febbre gialla, che va fatta però solo per precise destinazioni». I REPELLENTI Oltre ai vaccini è
fondamentale la profilassi antimalarica. «La profilassi, associata all'uso di repellenti per insetti e di
zanzariere, è assolutamente necessaria a parlare è Massimo Galli, professore di Malattie infettive
all'Università di Milano e segretario della Società italiana malattie infettive e tropicali - Inoltre, bisogna fare
attenzione ai disturbi intestinali. Quando le condizioni non sono ritenute sicure - dice Galli - ricordare
quattro indicazioni semplici ma efficaci: "lavalo, cuocilo, sbuccialo o altrimenti dimenticalo". Accertarsi
sempre, ovunque, che i tappi delle bottigliette delle bevande siano sempre ben sigillati». IN AUTO È
necessario stare con gli occhi aperti anche nei viaggi in automobile. Secondo uno studio di «In a Bottle», gli
italiani temono maggiormente il caldo (21%) e la cattiva viabilità. Ma per un esperto su due, la stragrande
maggioranza di quanti si metteranno in viaggio è male informato sui altri killer dell'estate: disidratazione,
shock termici (11%) e alimentazione scorretta. Il diario Portare in viaggio un documento con le notizie
sanitarie: malattie e farmaci che si prendono. I disinfettanti Se vi recate in un Paese con problemi di acqua
potabile, portarsi anche un disinfettante specifico (prodotti clorurati). Il ghiaccio Nelle zone a rischio no al
ghiaccio nel bicchiere, sbucciare la frutta e bottigliette solo sigillate.
Foto: Anche in luoghi paradisiaci attenzione a insetti e cibi
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 10/08/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Si diffondono malattie esotiche e febbri: per questo prima di partire i medici consigliano adeguate
immunizzazioni LA PREVENZIONE
10/08/2016
Pag. 1
diffusione:35068
tiratura:81573
Baby sportivi, il doping arriva da mamma e papà
CECILIA SALA
A PAG. 20 L ' importante non è partecipare Una gara a Torino Ansa Tradate, in provincia di Varese, dei
ragazzi di dodici anni sono stati prelevati da un medico del Ministero della Salute e sottoposti ad un
controllo antidoping alla fine di una competizione dilettantistica di ciclismo. Quanto accaduto ha turbato le
famiglie dei ragazzi e gli organizzatori della gara. Il dottor Guarascione che presiede l ' As sociazione
medico sportiva dilettantistica varesina, ha infatti protestato con i giornali per una decisone che dichiara di
non comprendere. Eppure sarebbe il caso di ricordare che i casi di doping minorile, negli ultimi anni, non
sono purtroppo mancati, e c ' è chi pensa che la " paura " dei controlli in ragazzi così giovani sia alla fine il
modo più efficace per insegnar loro, fin da subito, che il doping è un ostacolo e non un aiuto per il
raggiungimento dei loro obiettivi sportivi. Sul fronte opposto, c ' è chi crede che l ' educazione alla salute e
alla lealtà sportiva di ragazzi così piccoli spetti esclusivamente alle famiglie, e che interventi come questo
da parte del Ministero della Salute siano inopportuni se non addirittura traumatici per i ragazzi. M O LT I ,
tuttavia, sono i casi di doping adolescenziale e infantile verificatisi proprio a causa delle pressioni che i
bambini subiscono da parte dei loro genitori. Uno studio sul temacondotto negli Stati Uniti, il Pa rental
Pressure Pushes Young Athletes to Doping , ha infatti rilevato l ' irrazionalità e la mancanza di
responsabilità di molti genitori che si trovano nella condizione di crescere un figlio dotato di particolare
abilità sportive o doti fisiche. Lo studio evidenzia che molti genitori si comportano in modo da limitare la
libertà e la spensieratezza di figli anche in tenera età, arrivando a privarli di aspetti della loro quotidianità
che possano distrarli dall ' allenamento, come partecipare alle feste di compleanno degli amici o ai campi
scuola, oppure vietandogli di mangiare merendine e imponendogli le diete dei campioni olimpionici adulti.
Fino ai casi limite di mettere in pericolo la loro salute con l ' abuso di integratori e sostanze dopanti già da
ragazzini. Tutto ciò con l ' obiettivo di essere un giorno madri o padri di un nuovo grande campione,
ricalcando perfettamente il racconto che il campione di tennis Andre Agassi fa di suo padre nella sua
autobiografia Open . In Italia, lo studio più recente condotto dal Servizio Lotta alle droghe del Comune di
Bologna rileva che nella fainfermieri che sostenevano che in quelle siringhe ci fossero solo delle vitamine.
NELLE SUE dichiarazioni Bani aggiunge poi che un suo collega di categoria, atleta di punta della squadra,
quell ' an no era svenuto già due volte in gara. Un altro caso è quello della lettera anonima inviata a
Repubblica da un giovane ciclista veneto, in cui il ragazzo racconta che all ' esordio della scia d ' età
compresa tra i 14 e i 19 anni il 5% dei maschi e l ' 1% delle femmine dichiara di fare uso di sostanze
dopanti. Nella fascia tra gli 11 ed i 13 anni le percentuali di chi consuma abitualmente creatina e proteine in
polvere (sostanze legali, ma per le quali il Ministero della Salute vieta la somministrazione non giustificata
ai bambini) sono il 17% per i maschi e l ' 8% per le femmine. Rimanendo nel solo ambito del ciclismo, i casi
di doping giovanile negli ultimi anni sono molti. Eugenio Bani, trovato positivo a 18 anni alla gonadotropina
corionica (un ormone considerato pratica dopante pericolosa per la salute), ha raccontato delle iniezioni
intramuscolari che il team giovanile Ambra Cavallini Vangi somministrava ai suoi atleti, lamentando il fatto
che quando i ragazzi entravano in infermeria le siringhe erano già pronte, rendendo impossibile per lui e i
suoi compagni controllarne il contenuto. I ragazzi si sono fidati per anni di allenatori ed sua prima gara da
Under 23 fu esortato dal direttore sportivo a farsi un ' iniezione, al suo rifiutato si è sentito rispondere: " Ma
tu non lo hai mai fatto da junior? " . E poi, ancora, il caso di Giovanni Di Maria, classe 1996, che nel 2014 è
stato trovato positivo all ' Epo, una delle pratiche dopanti più invasive e pericolose, la stessa di cui faceva
uso Lance Armstrong. I casi di diciottenni trovati positivi ai test, come quelli di Ds che si stupiscono
scoprendo che i ragazzi non hanno già iniziato a fare uso di doping da junior, fanno pensare che il doping
minorile nel ciclismo sia una realtà, e che se il numero dei controlli tra i minori si avvicinasse al numero
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 10/08/2016
13
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
L'INCHIESTA Non solo ciclismo
10/08/2016
Pag. 1
diffusione:35068
tiratura:81573
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 10/08/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
(ormai molto alto) dei controlli tra gli adulti, la situazione potrebbe rivelarsi preoccupante.
P illola n VAN GELDER A CASA: ERA U B R I ACO Il comitato o l i m p i co olandese ha espulso il
ginnasta Yuri Van Gelder perché tornato al villaggio o l i m p i co ubriaco. Il 33enne, qualificato per la finale
degli anelli e tra i favoriti per una medaglia,è già r i e n t ra to. Van Gelder, nel 2009 è stato trovato positivo
alla cocaina, ha ammesso di aver abusato di alcool
Foto: Dati allarmanti Tra i 14 e i 19 anni il 5% dei maschi e l ' 1% delle femmine dichiara di fare uso di
sostanze dopanti I casi nel cicl i s mo Soltanto negli ultimi anni in Italia sono almeno tre i minorenni risultati
positivi a sostanze dopanti. Uno anche all ' Epo Ansa
10/08/2016
Pag. 86 N.34 - 16 agosto 2016
diffusione:191795
tiratura:268316
LA RISCOPERTA DELL'ACQUA
Sorpresa: la regola per mantenere la pelle giovane è idratarla. Un obiettivo facile da centrare con i nuovi
cosmetici-spugna
Monica Marelli
La regola d'oro per mantenere giovane il viso? La semplice idratazione. Le case cosmetiche tornano alle
origini della beauty routine: l'obiettivo principale oggi è studiare nuove formule per garantire alla pelle una
buona riserva d'acqua. Le ultime ricerche dimostrano che è inutile accanirsi contro rughe, macchie, pori
dilatati e altri segni dell'età se l'idratazione è compromessa. Solo quando è ottimale, infatti, l'epidermide ha
un film idrolipidico integro, efficiente nel difenderla dalle aggressioni quotidiane, come stress, inquinamento,
raggi Uv ed è pronta ad accogliere i principi attivi dei cosmetici. Più facile a dirsi che a farsi. L'acqua
evapora rapidamente e non è semplice trattenerla negli strati più profondi con una crema. Ma i cosmetologi
hanno già accolto la sfida per risolvere il problema mettendo a punto formule efficaci e innovative. CON GLI
OLI LA TRATTIENI «Creme, fluidi e sieri idratanti lavorano sostanzialmente in due modi: per occlusione e
per igroscopia» dice Umberto Borellini, cosmetologo e autore del libro La divina cosmesi (Mondadori, 16,90
euro). «Nel primo caso si utilizzano oli e burri vegetali che formano uno strato in grado di rallentare la
perdita di umidità. Nel secondo si sfrutta la capacità di alcune sostanze di legarsi facilmente alle molecole
d'acqua trattenendole. Un cosmetico che lavora su questi due fronti è perfettamente in grado di mantenere
la pelle fresca e distesa per tutto il giorno, evitando rughe e segni di stanchezza». Ma a volte non basta. Ci
sono momenti in cui l'epidermide ha più sete del solito, per esempio se si lavora in un ufficio con aria
condizionata o dopo una overdose di sole. «La soluzione in questo caso sono le acque termali, da
vaporizzare sul viso anche sopra il trucco. Arricchite con sostanze speciali e vitamine, aiutano la barriera
idrolipidica a mantenersi integra, lasciando così la pelle fresca e idratata» dice l'esperto. 87 A EFFETTO
RAPIDO 1. Acido ialuronico e gelatina di malva per Hydra Life Jelly Sleeping Mask di Dior che agisce
mentre dormi ( 68,10 euro ). 2. Masque Minéral Désaltérant di Vichy ( 19,90 euro , farmacia) è un gel fresco
che agisce in pochi minuti. 3. Hydra Bomb di Garnier SkinActive ( 1,98 euro, cad. ) è una maschera in
tessuto con tè verde e acido ialuronico. CON L'ACIDO IALURONICO LA ATTIVI «L'acido ialuronico è la
star degli ingredienti anti aridità. Quello inserito nelle formule cosmetiche ovviamente è di sintesi,
biocompatibile e anallergico e funziona come una vera e propria spugna, che cattura e trattiene l'umidità»
spiega Maria Rosa Gaviglio, specialista in dermatologia e medico estetico a Milano e Pavia. E che spugna!
Un grammo è capace di legarsi a ben 6 litri d'acqua. Inoltre è una sostanza versatile. «Ha pesi molecolari
diversi per agire su più fronti: a livello superficiale, ma anche in profondità. Tra gli ingredienti cattura-acqua
ci sono poi l'olio di cocco che è anche ricco di sostanze antiossidanti. Ma ora fa tendenza soprattutto il
fungo asiatico Tremella: il suo estratto agisce come l'acido ialuronico, ma le particelle di cui è composto
sono più piccole, così assicura una penetrazione maggiore» dice l'esperta. CON LA FRUTTA LA POTENZI
«Per prevenire la disidratazione e mantenere un aspetto compatto è necessario bere almeno un litro e
mezzo di acqua al giorno e scegliere cibi adeguati» avvisa Lucia Bacciottini, biologa nutrizionista e
specialista in Scienza dell'alimentazione. «Fai attenzione che frutta e verdura siano a km 0 perché più la
merce arriva da lontano, più alta sarà la perdita dell'acqua contenuta. Sì al biologico per i vegetali in modo
da poter bere i succhi di cottura, ricchi di vitamine e minerali. E non dimenticare il brodo di carne: è ricco di
peptidi che servono per la sintesi del collagene. Un consiglio extra: per un giorno, mangia soltanto uva. È
una fonte di acqua, antiossidanti, minerali e ha un'importante funzione disintossicante. La pelle sarà
luminosa e rimpolpata». CREDITO FOTOGRAIFCO LOREM IPSUM DEINDE AGENZIA
SPRAY DA UFFICIO 1. Con ingredienti calmanti Eau Thermale Avène (8,90 euro , in farmacia) è un'acqua
per la pelle delicata. 2. Ureadin Spray & Go di Isdin ( 17,98 euro , in farmacia) idrata grazie a sostanze
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MODA E BELLEZZA . CURE VISO
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umettanti e vitamine.
MOUSSE PER IL CORPO 1. Idrata e favorisce la sintesi di nuovo acido ialuronico Peau d'Ange Body
Lotion di Jeanne Piaubert ( 39 euro ). 2. Con acido ilauronico, creamidi e Omega 6, Aqua Mousse Corpo di
Rilastil ( 18,90 euro , in farmacia).
Forse non sai che... Il corpo umano adulto è costituito al 60 % circa d'acqua. Quello di un neonato del 7580%.
Più del 70% delle donne soffre di disidratazione cutanea. Lo ha dimostrato un recente studio svizzero
dedicato alla pelle secca nelle diverse etnie. Verso i 40 anni la percentuale di collagene (la proteina
responsabile dell'aspetto pieno e turgido) diminuisce di circa il 10%. È questo il momento giusto per
aumentare il fabbisogno idrico.
RIMPOLPANTI 1. Crème Fraîche de Beauté Enrichie di Nuxe contiene aloe, allantoina e olio di noce di
macadamia ( 29,50 euro ). 2. La crema Moisture Surge di Clinique (30 euro ) è a base di acqua di aloe. 3.
AquaSource Everplump di Biotherm ( 49,60 euro) ha anche effetti rimpolpanti e leviganti.
MASCHERE
CREME & GEL
2
Foto: Quando applichi la maschera evita il contorno occhi: alcune sostanze potrebbero irritare questa zona
così delicata.
10/08/2016
Pag. 104 N.34 - 16 agosto 2016
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Questo rimedio è una vera manna
Sembra zucchero, ma oltre a dolcificare aiuta l'intestino a essere meno pigro. In modo naturale
Rossana Cavaglieri
La manna non è solo il cibo della Bibbia, piovuto dal cielo per nutrire gli Ebrei in fuga verso Israele, e poi
diventato sinonimo di buona fortuna. È anche un alimento, antico e prezioso, dalle proprietà medicinali, che
viene raccolto in una zona particolare della Sicilia, sui Monti delle Madonie tra Castelbuono e Pollina. «Si
ottiene incidendo la corteccia degli alberi di frassino e lasciando fuoriuscire la linfa che, con il caldo estivo,
solidifica sotto forma di cannoli zuccherini» spiega l'agronomo Vincenzo Barreca. Antinfiammatoria,
cicatrizzante e disintossicante, la manna è una specie di balsamo naturale. «Oggi viene studiata con
rinnovato interesse e si è scoperto che, al di là del mannitolo, lo zucchero principale, contiene molte
sostanze antiossidanti» dice Alessandro Attanzio, ricercatore di biochimica del corso di laurea in Farmacia
all'Università di Palermo. Ecco cosa c'è da sapere se vuoi provarla. Come disintossicante La mattina a
colazione sciogli un cucchiaino di manna in una bevanda (tè, latte o tisana). Se vuoi avere un effetto
depurativo, osserva questa abitudine per almeno un mese durante i cambi di stagione. Ottieni un effetto più
lassativo se la prendi anche qualche sera di seguito: la dose è di 30 g diluiti in un bicchiere d'acqua calda.
Perché funziona «Oltre al mannitolo, che richiama acqua all'intestino con un'attività disintossicante e
lassativa, la manna contiene mucillagini e pectine, in grado di assorbire le tossine, mentre gli enzimi
stimolano la digestione e decongestionano il fegato» spiega Elena Ambrosin, biologa nutrizionista e
naturopata. Se stai facendo una dieta puoi usare la manna come dolcificante: non fa salire la glicemia.
Attenzione, però, a non esagerare con le dosi. Come lassativo per i bambini Fai sciogliere 20 g di manna in
cannolo in un bicchiere di latte, anche vegetale, e dallo al tuo bambino (dai 3 anni in su). L'effetto non è
immediato (ci vogliono almeno 8-10 ore) e puoi ripetere la somministrazione anche due giorni di seguito.
Perché funziona «La manna naturale stimola la peristalsi e non irrita le pareti intestinali» spiega Elena
Ambrosin. DOVE LA TROVI Online la puoi acquistare dai produttori (manna dellemadonie.com, prezzi da
12 euro all'etto), altrimenti la trovi nelle migliori erboristerie. È in vendita sotto forma di "cannolo", pura al
cento per cento, l'ideale se vuoi prenderla per bocca. La manna "rottame", invece, viene usata per
preparare cosmetici. Evita, infine, la mannite, lo zucchero estratto sia dalla barbabietola sia dalla manna,
che non possiede tutte le proprietà di quest'ultima.
Fa bene anche alla pelle Per le sue proprietà, la manna oggi è diventata l'ingrediente chiave di creme e
sieri di alcune grandi case cosmetiche. «È un ottimo idratante, purificante ed emolliente, in grado di ridurre
le infiammazioni e rigenerare la pelle» spiega Elena Ambrosin , naturopata. «Nelle maschere si abbina
facilmente ad altre sostanze naturali, come olio di mandorle dolci, uova e cetrioli». Se vuoi una maschera
per il viso, sciogli in mezzo bicchiere d'acqua calda 10 g di manna pura. Fai raffreddare, filtra e aggiungi 2
cucchiai di crusca. Lascia macerare dieci minuti, stendi la maschera e tieni in posa 15 minuti. Rimuovila
con acqua tiepida.
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POSSO AIUTARTI? . FORMA
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Alessandro Fornaro, giornalista e farmacista
Parlando con le aziende, da più parti abbiamo riscontrato una sorta di malumore rispetto al loro rapporto
con le farmacie. Qualcuno, ci ha detto che le risorse che mette a disposizione per la formazione, in
farmacia, dei farmacisti non stanno dando i risultati sperati. Spesso, ci hanno riferito, i farmacisti chiedono
alle aziende di parlare di scontistiche per l'acquisto e chiedono se il prodotto è presente in tv, piuttosto che
ascoltarne le caratteristiche terapeutiche. Per fortuna, queste affermazioni non sono condivise da tutti e le
situazioni sul territorio sono molto differenti. Tuttavia, fa male sapere che ci sono ancora sacche di
resistenza allo sviluppo di una professionalità sempre più qualificata. Secondo la vostra esperienza, cosa
chiedono le aziende di nutraceutica alle farmacie? Come esistono diversi tipi di farmacisti, esistono diversi
tipi di aziende attive nel mondo del nutraceutico. Confidando che esistano pochi farmacisti che agiscono
solo su principi di scontistica, così vogliamo confidare che esistano poche aziende che si concentrino solo
sul lato commerciale. Le aziende serie, che investono in ricerca e sviluppo, e che presentano prodotti
testatamente efficaci e sicuri chiedono solo che il farmacista ponga attenzione alla propria immagine
ascoltando le informazioni portate a supporto del prodotto e trasformandole in una scelta di qualità quando
proporranno i prodotti stessi ai propri utenti. Le scontistiche, specie quando estreme, devono sempre far
pensare a quale sia il valore primario di un prodotto. Se davanti ad una bottiglia di vino in un discount ci si
chiede cosa potrà contenere per 2 euro considerando il costo del vetro, dell'etichetta, del trasporto e dei
ricarichi di produttore, distributore e venditore, perché non porsi lo stesso problema davanti ad un
nutraceutico? Dottor Colletti, in un suo intervento durante i lavori congressuali ha affermato che non è così
semplice catalogare alcuni nutraceutici, per i quali ci sono chiare evidenze scientifiche circa i loro effetti
terapeutici, nella categoria degli integratori. Ci può spiegare questo suo punto di vista? Ad oggi ciò che
definiamo come nutraceutico in realtà per legge è un integratore, vale a dire un qualcosa che "integri" la
comune dieta e che abbia un ruolo fisiologico e/o nutritivo. Inoltre l'integratore è destinato a soggetti sani (o
"non compromessi") e non deve dichiarare alcuna proprietà terapeutica in etichetta. La stragrande
maggioranza degli studi clinici su nutraceutici, coinvolge invece soggetti "borderline" o comunque
moderatamente patologici che rispetto ai soggetti "sani" presentano un rischio di eventi e una
compromissione maggiore. E' evidente che una persona "sana" (almeno secondo le linee guida) non
necessita di un "integratore", soprattutto di un integratore con ruolo "fisiologico": ad esempio il risso rosso
fermentato che contiene la monacolina K (lovastatina) difficilmente è destinato ad un soggetto con la
colesterolemia inferiore ai 200 mg/dl (target standard da linea guida) e sicuramente non presenta alcun
effetto "nutritivo" ne "integrativo". Altro aspetto importante sono gli effetti terapeutici: per esempio il
coenzima Q10 a dosaggi che vanno dai 100 ai 200 mg/die ha mostrato in soggetti scompensati (NYHA I-IIIII) effetti importanti sulla riduzione della mortalità cardiovascolare e totale. E nonostante ci sia una forte
EVIDENCE BASED MEDICINE, tutto ciò non può essere dichiarato in etichetta, cosi come non possono
essere dichiarate "indicazioni" di utilizzo (perché si tratterebbe di soggetti "compromessi") ne alcuna
informazione scientifica di natura "terapeutica". Le conseguenze sono purtroppo davanti agli occhi di tutti:
livellamento e indistinzione fra nutraceutici formulati bene e altri formulati male, prodotti formulati sempre
più secondo razionali politici/economici e non scientifici, modello business to business (azienda medico/
azienda farmacista) basato su schede tecniche "fittizie" per far comprendere le potenzialità terapeutiche
dello "pseudo" integratore, confusione da parte del consumatore sui claims, informazioni incomplete e
confusionarie per via della regolamentazione. Insomma una sorta di "caos" che colpisce direttamente le
aziende serie che lavorano secondo razionali scientifici ed indirettamente il consumatore finale che si
ritrova spesso con prodotti poco performanti. 20 -N»raMepiMt8 Come vede il futuro dei nutraceutici in
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Una salutare immersione nel mondo dei nutraceutici
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prevenzione ed in terapia? Qual è il ruolo del farmacista? La nutraceutica rappresenterà sempre più il
nostro futuro. Si è ormai capito che il modello "farmacocentrico" e di "medicina di attesa" improntato
nell'intervento farmacologico solo a "disturbo in atto" ha portato ad una crescita netta delle spese sanitarie,
del numero annuo di ospedalizzazioni e dell'incidenza delle più comuni patologie. Oggi dobbiamo seguire
un modello basato sulla prevenzione e sulla "medicina di intervento", vale a dire intervenire fin dalle origini
del fattore di rischio/della patologia attraverso un corretto stile di vita e anche la nutraceutica. Detto ciò, la
nutraceutica sta offrendo importanti prospettive in ambiti dove il farmaco ha fallito: l'Alzheimer, l'autismo,
l'antìbiotico-resistenza ed il cancro sono quattro grossi settori nei quali studi clinici prelimari con nutraceutici
hanno dato risultati incoraggianti. La nutraceutica ha fornito evidenze sorprendenti anche in associazione ai
medicinali: si pensi all'associazione coenzima QlO-berberina/statine oppure all'associazione
Probiotici/Terapia antibiotica. Lo scopo di una o più associazioni nutraceutico/farmaco può consentire la
riduzione ulteriore del fattore di rischio non raggiunta con la normale terapia farmacologica oppure la
riduzione della dose farmacologica, la riduzione di alcuni effetti collaterali, in alcuni casi può avere effetti
additivi o sinergici e comportare un miglioramento della compliance del paziente. Se da un lato è difficile
prevedere una rivisitazione della normativa sugli integratori, è possibile però sensibilizzare il ruolo del
farmacista. E' importante che nelle farmacie entrino integratori ben formulati, con dei razionali e delle
evidenze scientifiche. Il farmacista ha il compito di intervenire, consigliare ed educare i clienti sull'utilizzo di
questi prodotti. Ogni giorno nelle farmacie entrano dai 3 ai 3,5 milioni di soggetti: in 20 giorni le farmacie
hanno a disposizione lo screening della popolazione italiana. E' fondamentale quindi che il farmacista
collabori in equipe con il medico di base e/o specialista seguendo direttamente il paziente nell'andamento
della terapia (compliance, effetti collaterali, chiarimenti terapeutici) e fornisca un servizio a 360 gradi.
Nell'ambito nutraceutico il farmacista ha l'obbligo ed il dovere morale di documentarsi, aggiornarsi e seguire
quali siano i progressi in questo ambito in modo da riuscire a scegliere con dei razionali scientifici i prodotti
proposti dalle varie aziende e poterli proporre con sicurezza al consumatore finale, formandolo.
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Nell'ambito nutraceutico il farmacista ha l'obbligo ed il dovere morale di documentarsi, aggiornarsi e seguire
quali siano i progressi in questo ambito in modo da riuscire a scegliere con dei razionali scientifici i prodotti
proposti dalle varie aziende e poterli proporre con sicurezza al consumatore finale
Alessandro Fornaro, giornalista e farmacista
Come vede il futuro dei nutraceutici in prevenzione ed in terapia? Qual è il ruolo del farmacista? La
nutraceutica rappresenterà sempre più il nostro futuro. Si è ormai capito che il modello "farmacocentrico" e
di "medicina di attesa" improntato nell'intervento farmacologico solo a "disturbo in atto" ha portato ad una
crescita netta delle spese sanitarie, del numero annuo di ospedalizzazioni e dell'incidenza delle più comuni
patologie. Oggi dobbiamo seguire un modello basato sulla prevenzione e sulla "medicina di intervento",
vale a dire intervenire fin dalle origini del fattore di rischio/della patologia attraverso un corretto stile di vita e
anche la nutraceutica. Detto ciò, la nutraceutica sta offrendo importanti prospettive in ambiti dove il farmaco
ha fallito: l'Alzheimer, l'autismo, l'antìbiotico-resistenza ed il cancro sono quattro grossi settori nei quali studi
clinici prelimari con nutraceutici hanno dato risultati incoraggianti. La nutraceutica ha fornito evidenze
sorprendenti anche in associazione ai medicinali: si pensi all'associazione coenzima QlO-berberina/statine
oppure all'associazione Probiotici/Terapia antibiotica. Lo scopo di una o più associazioni nutraceutico/
farmaco può consentire la riduzione ulteriore del fattore di rischio non raggiunta con la normale terapia
farmacologica oppure la riduzione della dose farmacologica, la riduzione di alcuni effetti collaterali, in alcuni
casi può avere effetti additivi o sinergici e comportare un miglioramento della compliance del paziente. Se
da un lato è difficile prevedere una rivisitazione della normativa sugli integratori, è possibile però
sensibilizzare il ruolo del farmacista. E' importante che nelle farmacie entrino integratori ben formulati, con
dei razionali e delle evidenze scientifiche. Il farmacista ha il compito di intervenire, consigliare ed educare i
clienti sull'utilizzo di questi prodotti. Ogni giorno nelle farmacie entrano dai 3 ai 3,5 milioni di soggetti: in 20
giorni le farmacie hanno a disposizione lo screening della popolazione italiana. E' fondamentale quindi che
il farmacista collabori in equipe con il medico di base e/o specialista seguendo direttamente il paziente
nell'andamento della terapia (compliance, effetti collaterali, chiarimenti terapeutici) e fornisca un servizio a
360 gradi. Nell'ambito nutraceutico il farmacista ha l'obbligo ed il dovere morale di documentarsi,
aggiornarsi e seguire quali siano i progressi in questo ambito in modo da riuscire a scegliere con dei
razionali scientifici i prodotti proposti dalle varie aziende e poterli proporre con sicurezza al consumatore
finale, formandolo.
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Una salutare immersione nel mondo dei nutraceutici
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Vivere in attesa
Sono ormai diversi mesi che stiamo aspettando l'entrata in vigore del Ddl concorrenza che prevedere
l'ingresso dei capitali in farmacia. Durate questo lungo periodo di attesa, ci siamo posti le medesime
domande, sia in merito a come si svilupperà la normativa, sia alle conseguenze che essa avrà sugli
equilibri attuali. Ora, stanco dipormi queste domande, me ne sorge una del tutto nuova: "abbiamo sfruttato
bene questo lunghissimo tempo di attesa?". In effetti, in più di un anno e mezzo dalla prima formulazione
del Ddl concorrenza, noi farmacisti abbiamo saputo ipotizzare, prevedere, discutere. Mai proporre. Questa
mancanza propositiva ci perseguita da molto tempo e ha fatto sì che non si sia progettando un futuro
degno di questo nome per la farmacia italiana. In questo modo, di fatto, attendiamo che altri disegnino il
nostro domani. Prendiamo l'esempio della fascia C. Per mesi, abbiamo combattuto affinchè i medicinali con
obbligo di ricetta rimanessero in farmacia e, occorre dirlo, dovremmo aver raggiunto l'obiettivo. Tuttavia,
commettiamo l'errore di pensare che la questione sia definitivamente alle nostre spalle, salvo poi indignarci
se il prossimo Ministro dello sviluppo economico, o chi per esso, riproporrà la questione. La verità è che, in
assenza di un nuovo modello di farmacia, tutto diventa molto aleatorio ed ogni equilibrio si fa precario. Se
non sapremo fare autocritica, continueremo a rimanere in attesa: ieri della fascia C, oggi del Ddl
concorrenza, domani della nuova convenzione. Anche noi di Utifar siamo troppo spesso proiettati al
passato o al presente, ma non sappiamo immaginare e proporre un futuro. Abbiamo da poco pubblicato
uno strumento di estrema importanza per presentare alle istituzioni il valore sociale delle farmacie italiane.
Tuttavia, anche il Bilancio Sociale, se non accompagnato da un progetto per il cambiamento, perde il
proprio valore politico. Forse, anziché continuare a commissionare ai vari Centri Studi (Federfama ne ha
addirittura uno interno) analisi dello stato attuale della professione, dovremmo iniziare a chiedere ipotesi e
progetti su quale sarà la farmacia tra ventanni. Accanto a noi, c'è un mondo in continua evoluzione. Nei
nostri editoriali ed artìcoli abbiamo parlato spesso dì come la tecnologia stia modificando le abitudini di tutti
noi. Anche il consiglio del farmacista, che tradizionalmente si risolve al banco, inizia già dalla
comunicazione della farmacia su Facebook, dalle ricerche del cliente su Google, dalle informazioni che
forniscono le applicazioni o i microchip sottocutanei. Il mondo cambia spinto dalla tecnologia e la farmacia
non sta proponendo un progetto per innovarsi. In questa direzione Utifar muoverà i prossimi passi, sia per
studiare un'ipotesi di modello di farmacia che possa essere valido per il futuro, dove quella porta sempre
aperta sulla strada, diventi una porta sempre aperta anche sulle strade virtuali, create dalla tecnologia che
avanza. Proveremo anche ad ipotizzare la creazione di un soggetto economico forte, costituito da
farmacisti, che possa rappresentare veramente un'alternativa ai capitali esterni alla professione e serva per
dare strumenti e forza alla nostra categoria. Si tratta di questioni davvero importanti per tutta la categoria.
Utifar é quindi disponibile ad un confronto con tutti i farmacisti interessati ad avanzare proposte e a
collaborare per un progetto di farmacia del futuro. Eugenio Leopardi
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editoriale
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Lo scorso 22 giugno a Roma, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato, è stato presentato il documento
di orientamento "La gestione condivisa dei sintomi da reflusso gastroesofageo in 10 assiomi" risultato
dell'impegno di un gruppo di lavoro multidisciplinare, che ha trovato un'unità d'intenti tra i diversi operatori
sanitari con l'obiettivo di consentire una gestione razionale, efficace e sicura del paziente con bruciore di
stomaco.
La pubblicazione si colloca nell'ambito del progetto Gastro, un percorso formativo gratuito e di rilevanza
nazionale, realizzato grazie al contributo incondizionato di Pfizer Consumer Healthcare con la
collaborazione scientifica della Società Italiana di Farmacia Clinica (SIFAC) e dell'Unione Tecnica Italiana
Farmacisti (UTIFAR). Ad oggi, più di lOmila farmacisti hanno già partecipato alla formazione a distanza,
mentre alcune centinaia hanno aderito alle sessioni residenziali che nel 2015 hanno interessato diverse
città sul territorio nazionale e che vedranno altre date nel 2016. Oggi, anche grazie al progetto Gastro, il
paziente che si reca in farmacia con un disturbo gastrico ha ottime probabilità di incontrare un farmacista
competente che saprà riconoscere la sintomatologia e decidere se indirizzare il soggetto dal medico per
ulteriori accertamenti o se invece provvedere con la terapia farmacologica. Il punto focale che è infatti
emerso nel corso dell'incontro di Roma è che molto spesso le indagini diagnostiche, che nella maggior
parte dei casi si risolvono in costose e fastidiose gastroscopie, risultano inutili. La sintomatologia è infatti
chiara e facilmente identificabile, come anche gli approcci farmacologici, oggi potenziati da una terapia di
14 giorni senza obbligo di prescrizione, risolvono i problemi senza bisogno di sottoporre il paziente ad
esami diagnostici molto fastidiosi. L'uso iniziale degli inibitori della pompa protonica di automedicazione, a
basso dosaggio per 14 giorni, è raccomandato dalle linee guida internazionali Per chi non avesse
partecipato alla formazione, la pubblicazione rappresenta un'ottima opportunità per accedere ai 10 punti
chiave della gestione condivisa del paziente affetto da sintomi da reflusso grastroesofageo. Oltre a
rappresentare una valida fonte per disporre di linee guida da seguire nel consiglio al banco, la
pubblicazione trasmette anche quel giusto spirito di collaborazione tra professioni che ha segnato il lavoro
degli esperti. "Questa pubblicazione, - ha spiegato il Sen. Andrea Mandelli, Presidente della Federazione
degli Ordini dei Farmacisti Italiani - firmata da autorevoli rappresentanti delle diverse società scientifiche di
medici e di farmacisti, rappresenta un esempio virtuoso di dialogo tra le diverse figure sanitarie che
operano sul territorio, che auspico possa essere considerato un modello di collaborazione
interprofessionale in cui l'attenzione al paziente è l'elemento cardine". La pubblicazione è scaricabile anche
all'indirizzo https://goo. gl/Ynlwli. La maggior parte delle forme iniziali e non complicate è efficacemente
gestibile in farmacia La voce dei medici "E' necessario delineare un profilo condiviso di ruoli e priorità tra le
diverse classi di professionisti della salute, farmacista, medico di medicina generale e specialista
gastroenterologo, coinvolti nella gestione del paziente con sintomi da reflusso gastroesofageo, al fine di:
proteggere la salute del paziente, contenere lo spreco di risorse e semplificare l'approccio al disturbo. La
collaborazione tra MMG e farmacista, spesso primo interlocutore del paziente, è fondamentale
nell'inquadramento clinico e i successivi passaggi diagnostico/ terapeutici del paziente." Rudi De Bastiani Medico Medicina Generale; Specialista in Gastroenterologia; Referente SNAMID Esiste ancora una
eccessiva richiesta di visite specialistiche, terapie ed esami diagnostici anche invasivi ed inappropriati "II
ricorso del paziente con pirosi a rimedi sanitari è speso casuale e poco pratico: esiste ancora, infatti, una
eccessiva richiesta di visite specialistiche, terapie ed esami diagnostici, anche invasivi ed inappropriati.
Questo nuovo modello di gestione presenta grandi vantaggi per il paziente, che grazie a questa proficua
collaborazione avrà la possibilità di essere indirizzato in tempi ridotti verso gli approcci terapeutici più
efficaci, ma anche per il Sistema Sanitario Nazionale" Guido Sanna - Medico Medicina Generale;
Specialista in Gastroenterologia; Referente FI MMG La relazione professionale fra farmacista, medico di
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10 ASSIOMI PER GESTIRE IL REFLUSSO
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medicina generale e specialista è migliorabile evitando sovrapposizioni e stimolando la gestione condivisa
"II reflusso gastroesofageo è un disturbo benigno ma che non deve essere trascurato in quanto può
diventare fastidioso e invalidante. I farmaci Inibitori di Pompa Protonica di automedicazione costituiscono
oggi una chiave di volta per un approccio diffuso ed efficace nella gestione dei sintomi da reflusso
gastroesofageo, con buona efficacia clinica e una sicurezza molto elevata" Enzo Ubaldi - Medico Medicina
Generale; Specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva; Specialista in Scienza
dell'Alimentazione; Responsabile area gastroenterologica SIMG. La diagnosi di pirosi può essere posta
semplicemente sulla base della descrizione dei sintomi (bruciore e rigurgito acido) La voce dei farmacisti
"Attiene al ruolo del farmacista e alla sua preparazione la capacità di riconoscere un disturbo meritevole di
trattamento con un rimedio dispensabile senza obbligo di ricetta, salvaguardando i requisiti di qualsiasi
trattamento, ossia il rapporto efficacia/sicurezza." Eugenio Leopardi - Farmacista; Presidente Utifar "II
riconoscimento clinico della pirosi in farmacia è possibile con accuratezza e rapidità: il farmacista è
chiamato, in prima istanza, ad escludere alcune chiare condizioni di allarme o di rischio, ed in seguito a
procedere alla dispensazione di farmaci Inibitori di Pompa Protonica ad un dosaggio adeguato per l'uso
temporaneo in automedicazione, fino a due settimane" Roberto Tobia - Farmacista; Presidente Federfarma
Palermo; Vice Presidente Utifar "II percorso del paziente nella gestione dei rimedi contro la pirosi è
tortuoso, spesso improprio e con scarso riconoscimento di ruoli e funzioni dei singoli professionisti di
competenza. E' pertanto auspicabile che gli operatori della salute ridefiniscano il proprio ruolo specifico
evitando sovrapposizioni e interferenze che danneggiano il paziente aggravando costi e disagi" Maurizio
Bisozzi - Farmacista; Consigliere dell'Ordine dei Farmacisti di Roma La pubblicazione è scaricabile anche
all'indirizzo https://goo.gl/Ynlwli oppure dal sito www.utifar.it alla sezone notizie. IL CORSO FAD Ti
ricordiamo v.-.s il corso FAD dal titolo "li bruciore da reflusso gastroesofageo. Elementi per un approccio
multidisciplinare" sarà disponibile online fino al 4 settembre 2016. Se non l'hai ancora frequentato accedi,
visualizza i contenuti del talk show, acquisisci i 15 crediti formativi e completa l'intero percorso di
aggiornamento FAD e RES. LE MODALITÀ 1 DI ISCRIZIONE Registrati a www.progettogastro.com per
accedere ai contenuti formativi didattici del corso FAD, iscriverti all'evento RES che si terrà nella città più
vicina a te e scoprire gli approfondimenti disponibili. Se non ricordi le tue credenziali di accesso utilizza la
funzione "RECUPERO DATI DI ACCESSO", IL SERVIZIO DI ASSISTENZA 11 nostro Servizio Assistenza
di Progettogastro è a tua disposizione per qualsiasi dubbio o necessità al numero 0331.1830045 da lunedì
a venerdì dalle 15.00 alle 18.00 e all'indirizzo [email protected]
LA GESTIONE CONDIVISA DEI SINTOMI DA REFLUSSO GASTROESOFAGEO Le opinioni del gruppo
di lavoro multidisciplinare Secondo Vincenzo Savarino, ordinario di gastroenterologia e componente del
gruppo di lavoro multidisciplinare del progetto Gastro, questa iniziativa ha il grande merito di favorire una
collaborazione tra medici e farmacisti nella gestione dei sintomi da reflusso gastroesofageo. Riportiamo di
seguito le dichiarazioni dei componenti del gruppo di lavoro. Da esse si può cogliere come questo spirito di
collaborazione, necessario per un corretta ed efficiente gestione del paziente, oltre ad essere centrale nel
progetto Gastro, può divenire la chiave di valorizzazione di entrambe le figure professionali. "Il paziente con
pirosi è spesso oggetto di un percorso diagnostico non gestito in modo ottimale fra le diverse figure
professionali. La maggior parte delle forme iniziali sono efficacemente gestibili in farmacia, tramite l'uso di
farmaci Inibitori di Pompa Protonica di automedicazione, per 14 giorni, come raccomandato dalle linee
guida internazionali, World Gastroenterology Organisation Global Guidelines di Maggio 2013" Vincenzo
Savarino - Professore ordinario di Gastroenterologia; Direttore del Dipartimento di Medicina Interna e
Specialità Mediche (DIMI), Università degli Studi di Genova; Past President SIGE
06/08/2016
Pag. 41
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diffusione:17975
tiratura:18317
In attesa della sesta edizione di PharmEvolution, la convention-evento della farmaceutica che si terrà il 7, 8
e 9 ottobre nel Centro Etnaflere di Belpasso (Catania), è stato istituito il contest "Uno spot in farmacia", che
vede sfidarsi farmacisti di tutta Italia nella descrizione, attraverso un video-spot, del loro modello ideale o
reale di farmacia. Come ricorda il vicepresidente di Federfarma Nazionale e presidente di Federfarma
Catania Gioacchino Nicolosi, "quest'anno abbiamo deciso di mantenere la formula del contest, tanto
apprezzata sui social network, ma abbiamo variato il tema e semplificato il regolamento". Infatti, non
inciderà più il parere della giuria, ma sarà il web a decretare il vincitore del contest, Anche il tema è
cambiato. Attraverso i video dei partecipanti saranno raccolte le storie, le esperienze vissute in farmacie, le
impressioni di titolari, collaboratori e clienti. E' la farmacia che si racconta in questo contest, provando ad
immaginare il modello ideale del futuro. Partecipare al contest PharmEvolution "Uno spot in farmacia" è
semplicissimo. Basta iscriversi sul sito www.pharmevolutioncontest.it, realizzare un video con telecamera,
tablet o smartphone, della durata massima di 2 minuti, e inviarlo entro il 31 agosto tramite whatsapp al
numero indicato nel regolamento o consegnarlo tramite pen drive alla segreteria organizzativa. I primi tre
classificati, quali risulteranno dal numero di preferenze ricevute on line, vinceranno una vacanza-soggiorno
per due persone e la pubblicazione del video su siti di settore (regolamento completo su
www.pharmevolutioncontest.it). La cerimonia di premiazione si terrà il 9 ottobre, nella giornata conclusiva di
PharmEvolution.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 10/08/2016
24
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Torna PharmEvolution e lancia "Uno spot in farmacia "
06/08/2016
Pag. 48
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diffusione:17975
tiratura:18317
Esistono incompatibilità tra la direzione di una parafarmacia e la società di una farmacia? E nel caso di un
laboratorio di produzione? L'art. 8 della Legge 362/91 elenca chiaramente i motivi d'incompatibilità per la
partecipazione ad una società di farmacie: "a) con qualsiasi altra attività esplicata nel settore della
produzione, distribuzione, intermediazione e informazione scientifica del farmaco; b) con la posizione di
titolare, gestore provvisorio, direttore o collaboratore di altra farmacia; e) con qualsiasi rapporto di lavoro
pubblico e privato". Ebbene, mentre non viene richiamata alcuna incompatibilità con il ruolo dì direttore di
parafarmacia, salvo in veste di lavoratore subordinato; viene, viceversa espressamente vietata qualsiasi
attività esplicata nel settore della produzione distribuzione, intermediazione e informazione scientifica del
farmaco. Di talché il ruolo di direttore - ma anche di socio potrebbe essere ritenuto incompatibile con detta
ultima attività. Vero è che non parliamo di formaci bensì di integratori alimentari ma ciò dipenderà dalla
discrezionalità delle Autorità che potrebbero ravvisare similitudine tra i prodotti e conseguentemente
applicare il richiamato articolo 8. Val la pena di ricordare che alcune Asl nonostante non espressamente
richiamato dalla norma equiparano il ruolo di direttore in parafarmacia con quello di direttore in farmacia e
di conseguenza ritengono incompatibile la duplice direzione. Come sempre, l'interpretazione delle norme è
difficile ed anche in questi casi sarà la magistratura a determinare la questione. Avv. Paolo Leopardi
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 10/08/2016
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INCOMPATIBILITA' TRA RUOLI
06/08/2016
Pag. 49
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diffusione:17975
tiratura:18317
La regione mi ha autorizzato nel 2013 a gestire un dispensario farmaceutico in una sede resasi vacante
perché la titolare, vincitrice di una sede a concorso, ha rinunciato. Lo scorso mese di maggio ho ricevuto
dal suo legale la richiesta della liquidazione dell'indennità di avviamento. Vi chiedo un parere in merito,
convinto che questa richiesta sia impropria trattandosi di un dispensario farmaceutico provvisorio che sto
gestendo con le mie credenziali e magazzino e che cesserà al completamento del concorso straordinario in
atto. L'art. 110 del T.U.LL.SS. prevede che l'autorizzazione all'esercizio della farmacia comporta l'obbligo
per l'assegnatario di corrispondere al precedente titolare o ai suoi eredi un'indennità di avviamento in
misura corrispondente a tre annate del reddito medio imponibile della farmacia accertato agli effetti
dell'lrpef e a rilevare gli arredi, le provviste e le dotazioni attinenti all'esercizio farmaceutico. Nel caso che la
riguarda nulla è dovuto quale attuale gestore del dispensario, non rientrando tra coloro che sono tenuti al
pagamento dell'indennità di avviamento e al rilievo degli arredi e merci, se sussistenti previsti nell'art. 110
(e nell'art. 17 della L 475/68), che sono soltanto il titolare uscente, o i suoi eredi, e/o il gestore provvisorio
medio tempore intervenuto, o i suoi eredi. Colui che dovrà versare l'indennità al precedente titolare sarà il
prossimo vincitore a concorso della sede attualmente servita dal "Suo" dispensario farmaceutico. Avv.
Paolo Leopardi
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 10/08/2016
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INDENNnÀ DI AVVIAMENTO PER IL DISPENSARIO?
06/08/2016
Pag. 49
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diffusione:17975
tiratura:18317
Desidererei sapere se è stato definitivamente chiarito se la revisione della pianta organica delle farmacie è
di competenza della Giunta Comunale o del Consiglio Comunale e se l'eventuale delibera comunale deve
essere ratificata dalla Regione come avveniva prima della "Legge Monti". E' ormai consolidata la
Giurisprudenza del Consiglio di Stato in merito di competenza della Giunta Comunale a provvedere alla
revisione delle piante organiche delle farmacie. Viceversa, appare ancora controverso se occorra
l'intervento della Regione per la revisione delle piante organiche delle farmacie. L'ultima giurisprudenza in
materia del Consiglio di Stato è per l'ipotesi favorevole all'autonomia Comunale ma un'ultima sentenza del
TAR Lecce (n. 617 del 14 aprile 2016) afferma il contrario dando nuova luce alla tesi della Corte
Costituzionale resa con la sentenza n. 255 del 31 dicembre 2013 secondo la quale spetterebbe alla
Regione la titolarità del procedimento di revisione della pianta organica delle farmacie e del provvedimento
finale mentre al Comune spetterebbe il solo procedimento d'individuare le zone di pertinenza delle farmacie
. Sinora detta decisione è rimasta "isolata" e, comunque, non recepita dal Consiglio di Stato nelle sue
ultime decisioni, ma ormai poche sono le certezze in materia e non ci sarebbe da stupirsi per un ulteriore
cambiamento dell'orientamento del Consiglio di Stato. Avv. Paolo Leopardi
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 10/08/2016
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LA DEUBERA COMUNALI PER LA PIANTA ORGANICA
06/08/2016
Pag. 49
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diffusione:17975
tiratura:18317
II Comune presso cui ha sede la mia Farmacia ha istituito la seconda sede farmaceutica senza indicare la
pianta organica ma, soltanto il posizionamento della nuova sede distante dalla mia appena ottocento metri.
Il fatto di non aver indicato la pianta organica è ostativo per l'apertura della nuova sede farmaceutica?
Faccio presente che sono già state fatte le assegnazioni delle nuove sedi. Sull'esatta indicazione dei limiti
territoriali ove debbano essere istituite le"nuove" (come tutte) sedi farmaceutiche si è espresso più volte il
Consiglio di Stato affermando la "resistenza" della pianta organica e, quindi, delle "sedi farmaceutiche". Di
conseguenza la zona di competenza di una farmacia deve essere chiaramente delimitata. In molti casi
abbiamo avuto indicazioni poco chiare da parte delle Amministrazioni in merito all'istituzione delle sedi
farmaceutiche ed ai loro "perimetri" e molti sono stati i contenziosi in essere. Sarebbe, quindi, opportuno
leggere l'esatta pianta organica delle farmacie del suo Comune per poter esprimere un parere fermo
restando che i termini per eventuali impugnative sono sicuramente ormai scaduti. Avv. Paolo Leopardi
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 10/08/2016
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ASSEGNAZIONE SENZA PIANTA ORGANICA
06/08/2016
Pag. 51
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diffusione:17975
tiratura:18317
UPFARM (Unione Professionale Farmacisti per i medicinali orfani) è un coordinamento di farmacisti
dinamico ed in crescita, dove ciascuno, in relazione alle proprie attitudini, conoscenze e possibilità,
collabora con i colleghi in modo attivo. Per favorire lo sviluppo del progetto e per portarlo a conoscenza del
maggior numero di pazienti, è stata raggiunta un'intesa con la Federazione Uniamo FIRM onlus
www.uniamo.org (la Federazione che raccoglie oltre 100 Associazioni italiane di malattie rare). L'accordo
con Uniamo FIRM, ottenuto dopo un periodo di confronti e di reciproci scambi, ha portato a questa
importante collaborazione e ad un protocollo d'intesa che mira a sviluppare il "Progetto farmaci orfani" in
una forma ancora più efficace e capillare peri malati rari. Questa collaborazione, caratterizzata da un forte
orientamento sociale, sposta il valore dell'operazione su un piano umanitario, etico e altamente
professionale, dando un grande valore alla figura del farmacista e mettendo in luce le grandi potenzialità
delle farmacie territoriali come punti di riferimento. Per concretizzare il progetto congiunto è stata inserita
sul sito di UNIAMO una sezione specifica definita Galeno Help, l'aiuto dei farmacisti per i malati rari, che
condurrà facilmente e direttamente i pazienti al nostro gruppo di lavoro. Inoltre, per informare
costantemente e dare visibilità al progetto anche al di fuori delle Associazioni per le malattie rare, l'ufficio
stampa/media relations di UNIAMO curerà, insieme a quello dell'Utifar, la presentazione alle agenzie
stampa di comunicati e servizi sull'argomento. Ultimamente è stato anche siglato un accordo di
collaborazione con la SIMMESN (Società Italiana per le Malattie Metaboliche e lo Screening Neonatale) i
cui specialisti aderenti operano nei principali Ospedali Pediatrici italiani. Questa si impegnerà a divulgare
l'iniziativa presso i Centri Specialistici che, a loro volta, informeranno i pazienti del progetto e forniranno,
quando necessario, le informazioni relative alle Farmacie aderenti. Oltre ai vari riconoscimenti ottenuti in
Italia, in occasione dell' European Conference on Rare Diseases and Orphan Products, tenuta a Bruxelles
nel maggio 2012, il progetto UPFAR è stato inserito in forma di poster con il titolo "Help by thè Pharmacist
for Rare Diseases". UPFARM è una semplice aggregazione tra colleghi che danno la disponibilità al
progetto. Per questo, l'adesione o il ritiro sono liberi e non è prevista alcuna quota di iscrizione. Unica
condizione è essere iscritti all'UTIFAR, che fornisce al coordinamento tutti gli appoggi logistici, mediatici e
istituzionali. Sul sito www.upfarm.it potrai trovare tutte le informazioni relative al lavoro fin qui svolto e
l'elenco delle farmacie che hanno già dato la loro adesione. Il presidente Upfarm, Giorgio Nenna PER
MAGGIORI INFORMAZIONI: WWW.IJPFARM.IT PER ADERIRE ALL'INIZIATIVA: UTIFAR - tei. 02
70608367- email: [email protected]
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 10/08/2016
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IL VALORE DI ESSERE FARMACISTA
06/08/2016
Pag. 6
Nuovo Collegamento
diffusione:17975
tiratura:18317
Utifar presenta il secondo Bilancio Sociale delle farmacie italiane II Bilancio Sociale delle farmacie
quantifica, dati alla mano, il valore aggiunto offerto dalle farmacie alla società.
Alessandro Fornaro, giornalista e farmacista
Lo scorso 19 maggio, presso il Nobile Collegio Chimico Farmaceutico a Roma, Utifar ha presentato il
secondo Bilancio Sociale delle farmacie italiane. Lo studio è stato condotto in collaborazione con il Centro
Studi Sintesi - Cgia di Mestre. Il Bilancio Sociale è lo strumento attraverso il quale la farmacia italiana
comunica all'esterno e alle istituzioni la panoramica completa della propria attività, non limitata solamente
agli aspetti di natura patrimoniale ed economico-finanziaria, ma soprattutto del complesso delle iniziative
portate a termine o intraprese per il tessuto sociale. Utifar e il Centro Studi Sintesi - Cgia di Mestre stimano
che almeno 2/3 degli utenti giornalieri si recano in farmacia per consulenze sulla salute. Si tratta di almeno
800 mila cittadini al giorno. Già da questo primo dato si comprende come il documento prodotto da Utifar
costituisca un importante strumento di comunicazione, utile per presentare alle istituzioni e al legislatore il
vero valore della farmacia italiana. Questo aspetto è stato immediatamente colto dal ministro della Salute
Beatrice Lorenzin che, intervenendo alla presentazione, ha affermato con forza che deve cambiare il
paradigma di valutazione nei confronti della farmacia. "E' necessario - ha aggiunto il ministro - che cambi
anche la mentalità della classe dirigente che, diversamente dalla gente comune, ancora non percepisce il
valore profondo di un presidio come la farmacia sul territorio". Oltre che rappresentare un importante
strumento di comunicazione, indirizzato primariamente alle istituzioni, il Bilancio Sociale presenta attraverso
dati precisi il reale valore sociale delle farmacie. E' proprio partendo da questi dati che si può affermare, per
usare sempre le parole del ministro Lorenzin, che "le farmacie lavorano per le classi più povere della
popolazione e offrono una serie di servizi gratuiti di fondamentale importanza per le persone più disagiate".
Proprio per questo, Lorenzin è convinta che la farmacia, infrastruttura sanitaria di lunghissima tradizione
vada attualizzata rispetto ai bisogni e alle esigenze del Servizio sanitario nazionale di oggi. Anche secondo
Eugenio Leopardi, presidente Utifar, "il farmacista non ha un ruolo commerciale ma sanitario. Visto che non
esiste struttura capillare come quella delle farmacie, sarebbe miope non sfruttarla, anche per la
dispensazione di quei farmaci che oggi vengono dispensati soltanto dagli ospedali". Nello scorso numero di
Nuovo Collegamento abbiamo analizzato i dati relativi alla prima parte del Bilancio Sociale, soffermando la
nostra attenzione agli aspetti economici che interessano l'azienda farmacia. Come impresa, infatti, la
farmacia produce e distribuisce ricchezza economica. E' grazie alla sostenibilità economica che la farmacia
può portare a termine risultati sociali di primaria importanza, come, per esempio, i 4 milioni di cittadini che
hanno fatto prevenzione delle malattie più comuni grazie alle farmacie. In questo articolo analizzeremo i
numeri emersi dallo studio in termini di valore sociale e di incremento nella qualità della vita offerto ai
cittadini e alla comunità dalle farmacie, con particolare riferimento alla prevenzione e alla fornitura di servizi.
La prevenzione in farmacia E' noto come in farmacia la "vendita" rappresenti solo una parte dell'intera
attività. Si può stimare che almeno 2/3 degli utenti giornalieri si rechi in farmacia per consulenze sulla
salute. Si tratta di almeno 800 mila cittadini al giorno ai quali la farmacia offre una consulenza sanitaria
spesso gratuita, ma che impegna molto personale: la ricerca stima 2 ore di lavoro al giorno per addetto, con
un costo medio di 10 mila euro all'anno per addetto perfarmacia. Inoltre, questo servizio di consulenza è
garantito dalle farmacie tutti i giorni della settimana: è difficile trovare un altro presidio sanitario pubblico
che garantisca una tale ampiezza di durata del servizio. Dalla ricerca risulta che il 45% delle farmacie è
aperto anche il sabato pomeriggio e il 12% opera con orario continuato. Tuttavia, non tutti percepiscono
questo valore aggiunto offerto dalle farmacie. Infatti, se da un lato la stragrande maggioranza degli utenti
(mediamente 8 su 10) vede nella farmacia un vero e proprio presidio sanitario, dal lato opposto si
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 10/08/2016
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Farmacie : valore per la società
06/08/2016
Pag. 6
Nuovo Collegamento
diffusione:17975
tiratura:18317
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 10/08/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
percepisce una maggiore "diffidenza" da parte degli altri organismi sanitari: secondo le farmacie sono circa
6 su 10 gli altri organismi sanitari (quali ad esempio i medici di base, le strutture sanitarie, i medici
specialisti) che riconoscono nelle farmacie un presidio sanitario. Rientra pienamente nei termini della
consulenza l'attenzione alla prevenzione dimostrata dalle farmacie italiane. La prevenzione diventa chiave
strategica per le farmacie: oltre 7 farmacie su 10 hanno organizzato giornate dedicate a questa attività, e le
ore mediamente dedicate sono cresciute notevolmente: 7,8 giornate in media nel 2013 contro le 10,3
attuali. Si stima che circa 4 milioni di cittadini abbiano fatto prevenzione delle malattie più comuni grazie alle
farmacie: mediamente circa 32 persone si sottopongono a ciascuno dei molti test di prevenzione
organizzati dalle farmacie. Tale attività comporta un evidente risparmio per il Ssn.
"An^he di recente, numerose indagini hanno evideniiato che la farmacia italiana riscuote un elevato
graiimento da parte del cittadino. Il pubblico si fida del larmacista, apprezza i suoi consigli e riconosce l'alto
valore dei servizi offerti in farmacia. L'idea di redigere un Bilancio Sociale delle farmacie nasce
dall'esigenza di determinare con precisione l'entità di un insieme di attività svolte dalla farmacia. Quante
risorse sono impiegate nelle attività di consiglio? puanta prevenzione viene svolta, quotidianamente e
lontano dai riflettori, dalle farmacie sul territorio? E, ancora, che impatto sociale hanno tutti quei servizi
offerti ai cittadini? Il Bilancio Sociale è uno strumento attraverso il quale la categoria dei farmacisti può
rendere consapevoli le istituzioni e il legislatore di questo lavoro svolto e dei benefìci che esso comporta
per la collettività, sia in termini economici, sia di salute pubblica. -Il Bilancio sociale è altresì uno strumento
per eorauIdeare all'opinione pubblica l'alto valore sociale della farmacia. Solo disponendo di dati certi e di
numeri precisi, la farmacia potrà passare da un gradimento diffuso, ma spesso solo percepito, ad un
riconoscijhento pieno e consapevole di molte delle funzioni che essa svolge. Per questi motivi, Utifar ha
deciso, in un momento di grandi cambiamenti per il futuro della farmacia, di aggiornare e attualizzare la
prima edizione del Bilancio Sociale redatta nel 2012". Eugenio Leopardi, presidente Utifar
"Teva Italia è un'azienda farmaceutica che mette il paziente al centro di tutte le scelte ed è sempre il
benessere delle persone a guidarci ogni giorno. Ascoltiamo loro bisogni e li traduciamo attraverso la
tecnologia ; la scienza, in farmaci equivalenti e in specialità farmaceutiche, dispositivi e servizi in grado non
solamente di "curare", ma anche di aiutare il paziente a mantenere il percorso terapeutico. In questo
contesto anche il Farmacista gioca un ruolo fondamentale, per capillarità e competenza, come ampiamente
dimostrato dalla presentazione di oggi. Anche per questo Teva è da sempre al fianco del farmacista con
iniziative concrete che promuovono il dialogo fra i diversi operatori sanitari per contribuire sia al benessere
del paziente sia alla sostenibilità del sistema sanitario". Salvatore Butti - Sr Director BU Generics, OTC &
Portfolio - Teva Italia
VITA IN FARMACIA
7 articoli
10/08/2016
Pag. 3 Ed. Milano
diffusione:266814
tiratura:354388
Lo strano caso del palazzo Asl ceduto a 25 milioni, comprato a 38
La sede in corso Italia rivenduta da Cdp al 52% in più. E ora l'ente paga l'affitto
Simona Ravizza
Le ultime riunioni ai piani alti del Pirellone si sono appena concluse. E quello della vendita dello storico
palazzo Asl di corso Italia 19, nel cuore della città, è davvero uno strano caso: semmai qualcuno ci ha
guadagnato, di sicuro non sono le casse pubbliche. Per capirlo basta leggere i documenti, ovviamente
riservati e tenuti ben chiusi nei cassetti, dal titolo: «Trasferimento uffici Ats di Milano-Scenari».
L'Ats, che sta per Agenzia di tutela della salute, è il nuovo termine con cui viene definita l'Asl. A Milano dal
Dopoguerra la sua sede è a Palazzo Beretta, un edificio costruito intorno al 1840, su disegno dell'ingegnere
comasco Luigi Tatti. Ma nel dicembre 2014, sotto i colpi di report che denunciano soffitti infiltrati d'acqua,
muri che si scrostano e uffici in cattive condizioni, viene decisa la vendita: ristrutturarlo - viene scritto avrebbe un costo di 13 milioni di euro. È un'operazione tutta in casa Lega: il direttore generale dell'Asl,
Walter Locatelli, è in quota Carroccio, l'allora presidente di Infrastrutture lombarde, Paolo Besozzi, è un
uomo di fiducia del governatore Roberto Maroni, persino il líder máximo Matteo Salvini si spende più volte a
favore del trasloco. E al Pirellone chi tiene le fila è il potente assessore all'Economia, il leghista Massimo
Garavaglia. Detto fatto. A fine dicembre 2014 lo storico edificio dell'Asl viene venduto per 25 milioni di euro.
L'acquirente è Cassa depositi e prestiti (Cdp) con il suo Fondo investimenti per la valorizzazione (Fiv),
creato - come spiegato sul sito online - «per stimolare e ottimizzare i processi di dismissione di patrimoni
immobiliari pubblici». Difficile sapere se anche nella compravendita Garavaglia abbia giocato un ruolo, visto
che siede nel consiglio di amministrazione di Cdp in rappresentanza delle Regioni.
Il prestigioso palazzo, 11 mila metri quadrati in pieno centro, viene venduto per 2.272 euro al metro
quadrato. Una cifra che Infrastrutture lombarde considera in linea con i prezzi di mercato, ma che permette
a Cdp di fare un bell'affare. L'immobile viene infatti rivenduto in tempi record alla società Beni Stabili (il
contratto di vendita preliminare viene stilato ad agosto 2015, la firma definitiva il novembre dello stesso
anno). La cifra della seconda compravendita è decisamente più alta: 38 milioni di euro contro i 25 incassati
dall'Asl, il 52% in più. Una differenza esorbitante che spinge molti, anche al Pirellone, a domandarsi: perché
l'Asl si è accontentata di 25 milioni di euro? Dal momento che si tratta di soldi pubblici, lo storico edificio
non poteva essere meglio valorizzato?
Ma i possibili soldi persi in una vendita probabilmente sottocosto non sono l'unica questione aperta. Ora
l'Asl per rimanere ancora in corso Italia (in attesa di capire quando e dove traslocare) deve pagare un affitto
di un milione di euro all'anno per il 2015 e il 2016, 1,5 milioni di euro per il 2017 e 2 milioni a partire dal
2018.
Settimane di incontri, studi di fattibilità, infinite tabelle. L'obiettivo è individuare dove trasferirsi, le soluzioni
messe sul tavolo sono molteplici: ex ospedale Paolo Pini, padiglione Carati dell'ospedale Niguarda, un
immobile di via Rubattino 6 del Trivulzio e un edificio di piazzale Frattini utilizzato dal centro farmacologico
di Nerviano. Tutte ipotesi che ora sembrano scartate. L'ultima, su cui i tecnici di Infrastrutture lombarde si
sono concentrati, è quella dell'ex ospedale Bassi di viale Jenner. Peccato che il costo del trasferimento,
messo nero su bianco nei documenti ufficiali, è di 33 milioni di euro tra lavori di ristrutturazione e canone
d'affitto in attesa del trasloco. Insomma, a fronte di un incasso di 25 milioni, l'Asl ne dovrà spendere 33.
L'alternativa è acquistare sul mercato un nuovo immobile, per un costo stimato in 24 milioni, più altri 3,5 anche in questo caso - per il canone d'affitto in attesa del trasferimento e altri 100 mila ancora per spostare
il personale (380 dipendenti): 27,6 milioni in tutto. Uno scenario ben diverso da quello promesso: «La
Direzione dell'Asl e Infrastrutture lombarde (...) hanno stimato le risorse necessarie alla rilocalizzazione
della sede Asl in misura decisamente inferiore rispetto ai proventi derivanti dall'alienazione, attestando così
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 10/08/2016
33
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Il dossier
10/08/2016
Pag. 3 Ed. Milano
diffusione:266814
tiratura:354388
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 10/08/2016
34
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
la bontà dell'operazione sotto il profilo economico-finanziario».
@SimonaRavizza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli scenari Fonte: Infrastrutture Lombarde d'Arco **locazione sul mercato libero 1 Ex Bassi - viale Jenner
24,8 Costo dell'immobile (milioni di €) Costo locazione in corso Italia fino a dicembre 2017 (milioni di €)
Costo trasloco (milioni di €) Costo locazione oltre il 2017 (milioni di €) Totale dell'operazione (milioni di €)
3,5 0,2 4,5* 2 Via Frattini 23,2 3,5 0,2 3** 3 Immobile in via Rubattino 6 (Pat) 22,2 3,5 0,2 3** IPOTESI
NUOVA SEDE 24,0 3,5 0,1 - 4 Padiglione Carati (ospedale Niguarda) 20,1 3,5 0,2*** 3** 3 4 1 29,9 2 28,9
27,6 26,8 33,0 ***doppio trasloco *locazione a canone libero
Strategia
La ex Asl,
ora Ats, dal Dopoguerra ha la sede centrale a Palazzo Beretta in corso Italia 19 L'Ats è ancora in corso
Italia, ma paga un affitto
di 1 milione che aumenta di 500 mila euro ogni anno Le nuove sedi ventilate sono l'ex Paolo Pini, l'ex
Bassi, il padiglione Carati al Niguarda, immobili in via Rubattino o in piazza Frattini Il trasloco all'ex Bassi
costerebbe 33 milioni tra ristrutturazioni e il periodo
di affitto
25 Milioni di euro
Il prezzo a cui
è stato venduto a fine dicembre 2014 il palazzo di corso Italia. Si tratta
di 2.272 euro
al metro quadrato per gli 11 mila metri quadri complessivi
del prestigioso palazzo
38 Milioni di euro
Il prezzo a cui Cassa depositi e prestiti ha rivenduto a Beni Stabili solo otto mesi dopo nell'agosto 2015
(data del contratto preliminare).
Si tratta del 52% in più pari a 13 milioni
Foto: Corso Italia 19 La storica sede Asl, nel Palazzo Beretta costruito nel 1840, venduta nel dicembre
2014
10/08/2016
Pag. 10 Ed. Macerata
diffusione:108967
tiratura:142035
Visso, la storia di Simona Salvi e Caterina Sepi lo SCAMBIO Tutti i giorni non fanno mancare i loro sorrisi
«Tanti ci offrono dolci, uova o verdure C'è chi ci chiama al telefono»
i LUCIA GENTILI
OLTRE A LETTERE e raccomandate, portano anche sorrisi. E in cambio ricevono ciambelline, uova e
verdure. Una storia che dura da vent'anni quella delle «portalettere dei Monti Sibillini», ovvero le postine
Simona Salvi e Caterina Sepi, la mora e la bionda. Simona raggiunge le case di Visso in ogni condizione
atmosferica: tutti i giorni parte dal locale presidio di Camerino per portare la corrispondenza agli abitanti.
Con gli anziani del paese e delle frazioni ha un rapporto quotidiano e «privilegiato». «Mi sento una di
famiglia - dice -. Fondamentalmente sono l'unica persona che vedono venire da fuori e mi viene spontaneo
chiedere loro come stanno. Ogni giorno, da vent'anni. Questo li rasserena e li tranquillizza». Alcune signore
le preparano le ciambelline, altre, dato che sanno che non ha l'orto, le fanno trovare dei sacchetti con la
verdura o le uova. Hanno tutti il suo numero di telefono e spesso la chiamano («passa quando fai il giro,
t'ho lasciato una cosetta») è la frase tipica. «D'inverno arrivare in certe zone è quasi impossibile per via
della neve e del ghiaccio», dice. Allora per telefono avvisa se ci sono raccomandate o lettere particolari e
cerca di trovare la soluzione per portarle nelle abitazioni isolate. CATERINA invece, portalettere da 10 anni,
«copre» il centro del paese, dove si erge la farmacia: «Spesso, quando vado a consegnare la posta lì racconta - la farmacista mi fa trovare dei sacchettini di medicine pronti da consegnare durante il giro alle
persone anziane delle frazioni che non hanno modo di venire in paese tutti i giorni o non hanno possibilità
di lasciare l'abitazione. A me non costa nulla e in un certo senso dà ulteriore completezza al mio lavoro».
«D'altronde anche un tempo, quando giravo per le frazioni in bicicletta - ricorda il direttore del centro di
recapito di Camerino Antonio Montali, nel quale avviene appunto lo smistamento della posta per tutti i paesi
facenti parte del Parco nazionale dei Monti Sibillini - molto spesso ad aspettarmi c'era già il caffè pronto da
bere al volo, per scaldarmi prima di proseguire lungo le vie del paese». SEMPRE DISPONIBILI Sopra, le
postine Simona Salvi e Caterina Sepi con la farmacista di Visso. Sotto, Salvi con un'anziana
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 10/08/2016
35
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Le portalettere dei Sibillini «Per molti anziani siamo la seconda famiglia»
10/08/2016
Pag. 7 Ed. Bergamo Brescia
diffusione:47876
tiratura:70261
Iniziati i lavori di ristrutturazione all'interno della farmacia comunale numero 3 di Ghedi. Dopo quelli che
hanno interessato le prime due strutture prosegue quindi il progetto di intervento pensato da Azienda Ghedi
Servizi, la realtà del Comune di Ghedi che gestisce le farmacie del paese bassaiolo. La ristrutturazione
dovrebbe concludersi all'inizio del prossimo autunno.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 10/08/2016
36
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Al via ristrutturazione della terza farmacia comunale del paese
10/08/2016
Pag. 13 Ed. Milano
diffusione:47876
tiratura:70261
Le farmacie in aiuto degli anziani
FARMACIE comunali aperte, un numero di pronto intervento e una squadra di volontari in servizio per
aiutare gli anziani rimasti soli in città. E' la solidarietà segratese che, per tutto il mese di agosto, si prenderà
cura di chi ha bisogno di una mano. «Il Comune - dice l'assessore ai Servizi sociali, Santina Bosco intende
essere vicino a chi viva situazioni di disagio». In caso di necessità si può chiamare i numeri
02.26.902.357/373 o il centralino del municipio (02.26.90.21) per i servizi domiciliari. Anche la Misericordia
è disponibile a prestare aiuto, come la consegna urgente di farmaci a chi si trovasse impossibilitato a
reperirli in modo autonomo. Per questo servizio 02.21.39.584. Nelle quattro farmacie comunali restano
gratuiti i servizi di misurazione della pressione, controllo di coagulazione del sangue, e autoanalisi, per gli
over 65. Possibile noleggiare ausili sanitari come stampelle, girelli, carrozzine, aerosol e inalatori acque
termali. Il centro anziani a Redecesio è aperto dalle 13.45 alle 17.15 dal lunedì e venerdì, e a Ferragosto
pranzo in compagnia. Pa.Tos.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 10/08/2016
37
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SEGRATE
10/08/2016
Pag. 16 Ed. Milano
diffusione:47876
tiratura:70261
di VALERIA GIACOMELLO - PESCHIERA BORROMEO - DOPO 10 ANNI cambio al vertice delle
Farmacie Comunali: Marco Dazzo è subentrato a Marco Galeone alla presidenza del consiglio
d'amministrazione dell'azienda pubblica. Peschierese, 47 anni, padre di famiglia, Dazzo è amministratore
delegato di una società di consulenza per aziende specializzate nel settore delle vendite al dettaglio. È
stato scelto, dopo l'attenta analisi dei curricula vitae dei candidati, per le competenze imprenditoriali e di
marketing aziendale. AD AFFIANCARE il nuovo presidente nel Cda sono stati eletti consiglieri Michela
Pusceddu e Elisabetta Pupillo. Insieme avranno il compito di realizzare le linee proposte
dall'amministrazione comunale per i prossimi cinque anni di governo. Le nomine sono state effettuate dal
sindaco Caterina Molinari in uno spirito di rinnovamento e potenziamento dei servizi: «Le Farmacie
Comunali - ha dichiarato - sono una solida attività e un punto di riferimento per i cittadini. Il nuovo Cda avrà
il mandato di valorizzare questo importante bene comune attraverso ulteriori servizi e il rilancio
dell'immagine dell'azienda in favore di un servizio sempre più accessibile e sempre più vicino alle esigenze
dei suoi fruitori. Siamo sicuri che la scelta porterà ottimi risultati grazie alle competenze tecniche e
professionali del presidente e dei consiglieri, coi quali condivideremo gli obiettivi gestionali in favore di
un'implementazione delle prestazioni erogate. A loro vanno i miei migliori auguri di buon lavoro». Caterina
Molinari ha tenuto a ringraziare il precedente Cda per il buon lavoro svolto e la professionalità e impegno
profusi per il perseguimento degli obiettivi raggiunti. IL BILANCIO 2015 è stato infatti estremamente
favorevole per le tre farmacie, con un fatturato lordo di oltre 4,3 milioni di euro incassando oltre il 13% in più
rispetto all'anno precedente. Un incremento che ha permesso di riversare nelle casse comunali 100mila
euro oltre a spese per 30mila euro di interventi per lavori pubblici sostenute per il Comune. Marco Dazzo si
è dichiarato onorato per la fiducia in lui riposta da sindaco e assessore al Bilancio. «Potrò contare su due
consiglieri molto preparati e sono certo che sapremo interpretare al meglio le linee di indirizzo nella
gestione dell'azienda, avvalendoci della stretta e fondamentale collaborazione dei servizi sociali».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 10/08/2016
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Cambio ai vertici di Farmacie
10/08/2016
Pag. 8 Ed. Milano
diffusione:47876
tiratura:70261
Lite in via Vittor Pisani ieri alle 8 tra due stranieri, un 24enne libico è stato soccorso in codice giallo al
Fatebenefratelli, l'altro giovane coinvolto non è ancora stato identificato e ha riportato una ferita alla
guancia. Sul posto è intervenuto il 118, assieme alla Polizia. La lite è iniziata per futili motivi ed è
degenerata in aggressione reciproca, dai primi accertamenti l'arma utilizzata è stata una forbice.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 10/08/2016
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Rapina in farmacia e fugge con 1.500 euro di incasso
10/08/2016
Pag. 49 Ed. Treviso
diffusione:55260
tiratura:72705
Serpe nella farmacia «Illusione ottica»
PIEVE DI SOLIGO - (F.Fi.) Allarme serpente nel centro distribuzione farmaci ai pazienti sul territorio, la
Farmacia Territoriale dell'Uls 7, ma con sede a Pieve di Soligo in via Lubin. In un primo momento, ieri poco
dopo l'1, si era sparsa la voce che fosse una vipera, vista strisciare dalle farmaciste tra gli scatoloni dei
medicinali. Entrata chissà come al piano terra della struttura centrale dell'Uls 7. È stato avvisato il servizio
veterinario: data la vicinanza del torrente potrebbe essere stata, invece, una biscia d'acqua, o anche un
innocuo colubro, nulla di preoccupante. Non è sceso dal bastone di Esculapio il serpentello, che comunque
è sfuggito a un primo sommario controllo. Probabilmente con il maltempo degli scorsi giorni ha trovato
riparo in qualche scatolone lasciato temporaneamente all'esterno e portato poi nei magazzini della farmacia
, dove poi è uscito probabilmente annidandosi tra medicinali che devono essere distribuiti. Il responsabile
del servizio veterinario, il dottor Antonio Brino minimizza, anzi conferma che probabilmente si è trattato di
un falso allarme. «Vipera no di certo, qui non regnano, - ha detto - e comunque non abbiamo avuto
evidenza di un fatto simile, al limite qui abbiamo l'orbetello coronella austriaca, il colubro liscio, ma più
probabilmente è stata una illusione ottica, nessuno ha visto nulla». (((fiorettif)))
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 10/08/2016
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PIEVE DI SOLIGO Il medico minimizza
PROFESSIONI
6 articoli
10/08/2016
Pag. 9
diffusione:9665
tiratura:37010
Schwazer in marcia contro l'ipocrisia
Patrizio Gonnella
Il proibizionismo non paga mai. Non ha pagato negli Stati Uniti d'America di inizio Novecento quando con la
proibizione dell'alcol si fece un regalo milionario ad Al Capone. Il contrabbando favorì la nascita del
gangsterismo. Non ha pagato ai tempi più recenti della War on drugs. I consumi non sono diminuiti, sono
nate nuove e più sofisticate droghe sintetiche, i traffici illegali hanno arricchito prima le narco-mafie e a
seguire i narco-terroristi di Daesh. Il proibizionismo non ha pagato nello sport. I controlli aumentano con la
stessa velocità dell'innovazione scientifica utile a superarli indenni. Intrecci geo-politici ed eccessi punitivi
stanno consumando il dramma di Alex Schwazer. Il Tribunale arbitrale dello sport si è preso tempo pare
fino a venerdì per decidere. Venerdì ci sono i 10 km di marcia e l'atleta azzurro non avrà modo
probabilmente di gareggiare. Contro Schwazer si sono scatenati i moralisti di tutto il globo. Lui urla la sua
innocenza. È andato a Rio. Il processo nei suoi confronti è un processo mediatico. Viene dissimulata
riservatezza ma tutto esce fuori dall'aula del Tas, compresa la richiesta di sospensione per altri otto anni,
ovvero la condanna alla morte sportiva di Alex Schwazer. Un processo che dura troppo, oltre la
ragionevolezza. Così come durano troppo i processi penali. Come ci ha raccontato Francesco Cordio nel
bellissimo documentario «L'altra faccia della medaglia» andato in onda su RaiSport pochi giorni fa, la
mannaia del doping ha reso impossibile la vita di molti atleti. Non hanno quasi più vita sociale nella paura
che una bistecca, una bevanda adulterata, un incidente qualsiasi li renda positivi. Non possono più
ammalarsi perché è indistinguibile il principio attivo di un farmaco comune da quello presente in una
sostanza vietata. La legislazione proibizionista anti-doping è da un lato diretta ad assicurare competizioni
fondate sul principio di lealtà, dall'altro a proteggere in modo coatto la salute degli atleti. Lealtà e tutela
della salute sono due valori di assoluta e indiscutibile rilievo sociale ed etico. Sono valori che si impongono
o, invece, valori che si insegnano? La salute in una società democratica si protegge con la forza? Perché
allora non è proibito bere whisky, mangiare wurstel, vivere vicino all'Ilva o fumare? Ogni adulto è libero di
scegliere se farsi male. Il dovere politico è quello di informare correttamente tutti affinché ciascuno possa
fare scelte consapevoli. Vogliamo una società di adulti coscienti o di bambini etero-diretti? Il ragionamento
vale anche nello sport. Veniamo al primo dei valori tutelati dalla legislazione che vieta il doping, ovvero la
lealtà. È solo con il doping che si protegge la lealtà sportiva? Sicuramente le alterazioni chimiche e
farmaceutiche producono prestazioni artificiose. Ma anche gli eccessi innaturali di allenamento, i bambini
trasformati in macchine da vittoria e ai quali è negato il periodo del gioco, le scommesse legali determinano
uno stato alterato rispetto a quello di natura. La lealtà è l'esito di un percorso culturale. Non si impone con
la proibizione delle sostanze. Quando vediamo i genitori sui campetti dei figli nelle scuole calcio urlare
contro l'arbitro, contro gli avversari (altri bimbi), costringere i propri figli di 11 anni a cambiare società
perché nella prima giocano tutti e non solo quelli bravi, non si assiste a un inno alla lealtà sportiva. Solo
quando cambierà il modello della competizione che non porterà un oro olimpico come Niccolò Campriani a
dire che odia il suo sport, allora potrà essere accostata la lotta al doping al valore della lealtà sportiva. Nel
frattempo speriamo che ad Alex Schwazer sia data una chance di partecipazione alle Olimpiadi. La marcia
è la sua vita. Ha riconosciuto un errore fatto in passato. Lo ha duramente pagato. Sta lottando come un
leone per dimostrare la sua innocenza. Lo si ammonisca. Lo si faccia partire 30" dopo gli altri nella 50 km di
marcia, ma lo si faccia gareggiare. Se al Tour non avessero escluso Marco Pantani, forse ora sarebbe
ancora in vita. Come direbbe Marco Contini, come possiamo non vedere una contraddizione tra il nostro
applaudire alle noccioline di Super Pippo, alla pozione magica di Asterix, agli spinaci di Braccio di Ferro e
poi indignarci per qualche sostanza chimica?
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 10/08/2016
42
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DIRITTI IN PISTA · Lealtà, salute, doping si intrecciano con troppe contraddizioni
10/08/2016
Pag. 17
diffusione:108967
tiratura:142035
E in Europa aumentano i figli della provetta
ROMA SONO quasi 144mila i bambini nati in Europa in un anno da fecondazione assistita a seguito di oltre
640mila cicli effettuati. Circa 33.600 sono i trattamenti avvenuti grazie a ovodonazioni, cioè con
inseminazioni eterologhe con ovuli che provengono da una donazione. È il quadro fornito dall'ultimo
aggiornamento del registro della Società europea di medicina e biologia della riproduzione (Eshre). I dati
sono riferiti a cicli di fecondazione iniziati da gennaio a dicembre 2012. In 1.111 centri presenti in 34 Paesi
sono stati riportati 640.144 trattamenti di procreazione medicalmente assistita (Pma). Di questi, 139.978
fecondazioni in vitro (Fivet), 312.600 Icsi (con iniezione dello spermatozoo nell'ovocita), 139.558
trasferimenti di embrioni crioconservati, 33.605 eterologhe da ovodonazioni e 8.433 cicli con diagnosi
preimpianto. «LA MEDIA europea di bimbi nati con queste tecniche nel 2012 è pari al 2,5% del totale, ma
varia dal 6% della Danimarca all'1,8% di Italia e Grecia. Anche se per il nostro Paese questo trend è in
aumento. Tanto che nel 2014 siamo già al 2,2%», commenta Giulia Scaravelli direttore del Registro
nazionale Pma. E aumentano in generale in Europa i trattamenti per la fertilità. Effetti collaterali Boom di
segnalazioni
Aumenta la trasparenza sui farmaci e i loro effetti collaterali nell'Unione europea. Dopo l'entrata in vigore
nel 2012 della normativa europea sulla farmacovigilanza, sono infatti raddoppiate le segnalazioni degli
effetti avversi dei pazienti, e aumentate quelle da medici e infermieri. A evidenziarlo è l'Agenzia europea dei
farmaci (Ema) nel rapporto pubblicato sul suo sito
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 10/08/2016
43
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RAPPORTO IN UN ANNO 144MILA NATI CON OLTRE 640MILA TRATTAMENTI DI PROCREAZIONE
ASSISTITA
10/08/2016
Pag. 17
diffusione:47876
tiratura:70261
E in Europa aumentano i figli della provetta
ROMA SONO quasi 144mila i bambini nati in Europa in un anno da fecondazione assistita a seguito di oltre
640mila cicli effettuati. Circa 33.600 sono i trattamenti avvenuti grazie a ovodonazioni, cioè con
inseminazioni eterologhe con ovuli che provengono da una donazione. È il quadro fornito dall'ultimo
aggiornamento del registro della Società europea di medicina e biologia della riproduzione (Eshre). I dati
sono riferiti a cicli di fecondazione iniziati da gennaio a dicembre 2012. In 1.111 centri presenti in 34 Paesi
sono stati riportati 640.144 trattamenti di procreazione medicalmente assistita (Pma). Di questi, 139.978
fecondazioni in vitro (Fivet), 312.600 Icsi (con iniezione dello spermatozoo nell'ovocita), 139.558
trasferimenti di embrioni crioconservati, 33.605 eterologhe da ovodonazioni e 8.433 cicli con diagnosi
preimpianto. «LA MEDIA europea di bimbi nati con queste tecniche nel 2012 è pari al 2,5% del totale, ma
varia dal 6% della Danimarca all'1,8% di Italia e Grecia. Anche se per il nostro Paese questo trend è in
aumento. Tanto che nel 2014 siamo già al 2,2%», commenta Giulia Scaravelli direttore del Registro
nazionale Pma. E aumentano in generale in Europa i trattamenti per la fertilità. Effetti collaterali Boom di
segnalazioni
Aumenta la trasparenza sui farmaci e i loro effetti collaterali nell'Unione europea. Dopo l'entrata in vigore
nel 2012 della normativa europea sulla farmacovigilanza, sono infatti raddoppiate le segnalazioni degli
effetti avversi dei pazienti, e aumentate quelle da medici e infermieri. A evidenziarlo è l'Agenzia europea dei
farmaci (Ema) nel rapporto pubblicato sul suo sito
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 10/08/2016
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RAPPORTO IN UN ANNO 144MILA NATI CON OLTRE 640MILA TRATTAMENTI DI PROCREAZIONE
ASSISTITA
10/08/2016
Pag. 17
diffusione:82175
tiratura:111836
E in Europa aumentano i figli della provetta
ROMA SONO quasi 144mila i bambini nati in Europa in un anno da fecondazione assistita a seguito di oltre
640mila cicli effettuati. Circa 33.600 sono i trattamenti avvenuti grazie a ovodonazioni, cioè con
inseminazioni eterologhe con ovuli che provengono da una donazione. È il quadro fornito dall'ultimo
aggiornamento del registro della Società europea di medicina e biologia della riproduzione (Eshre). I dati
sono riferiti a cicli di fecondazione iniziati da gennaio a dicembre 2012. In 1.111 centri presenti in 34 Paesi
sono stati riportati 640.144 trattamenti di procreazione medicalmente assistita (Pma). Di questi, 139.978
fecondazioni in vitro (Fivet), 312.600 Icsi (con iniezione dello spermatozoo nell'ovocita), 139.558
trasferimenti di embrioni crioconservati, 33.605 eterologhe da ovodonazioni e 8.433 cicli con diagnosi
preimpianto. «LA MEDIA europea di bimbi nati con queste tecniche nel 2012 è pari al 2,5% del totale, ma
varia dal 6% della Danimarca all'1,8% di Italia e Grecia. Anche se per il nostro Paese questo trend è in
aumento. Tanto che nel 2014 siamo già al 2,2%», commenta Giulia Scaravelli direttore del Registro
nazionale Pma. E aumentano in generale in Europa i trattamenti per la fertilità. Effetti collaterali Boom di
segnalazioni
Aumenta la trasparenza sui farmaci e i loro effetti collaterali nell'Unione europea. Dopo l'entrata in vigore
nel 2012 della normativa europea sulla farmacovigilanza, sono infatti raddoppiate le segnalazioni degli
effetti avversi dei pazienti, e aumentate quelle da medici e infermieri. A evidenziarlo è l'Agenzia europea dei
farmaci (Ema) nel rapporto pubblicato sul suo sito
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 10/08/2016
45
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
RAPPORTO IN UN ANNO 144MILA NATI CON OLTRE 640MILA TRATTAMENTI DI PROCREAZIONE
ASSISTITA
06/08/2016
Pag. 10
Nuovo Collegamento
diffusione:17975
tiratura:18317
In Italia sono 145 i prodotti biotech disponibili in commercio e destinati soprattutto a combattere malattie
infettive, oncologice e metaboliche
Le biotecnologie nascono dall'integrazione delle scienze naturali nei processi industriali al fine di produrre
beni e servizi e, pur alludendo ad una disciplina moderna, hanno un'inaspettata origine antica. Prova ne è
l'utilizzo dì microrganismi e dei loro processi metabolici, come la fermentazione, da sempre utilizzata per
produrre vino, birra e yogurt. Tuttavia, le biotecnologie moderne hanno un significato in parte diverso
ovvero sfruttano le recenti scoperte riguardanti il DNA e le tecniche avanzate di manipolazione genica per
trarre vantaggi in ambito agro-alimentare, industriale ma soprattutto medico. La crescente consapevolezza
delle potenzialità legate all'impiego delle biotecnologie è documentata da un aumento costante degli
investimenti e da un fatturato globale che, secondo i dati della società di revisione contabile Ernst & Young,
è passato dai 56 miliardi di dollari del 2014 ai 71 miliardi del 2015. Stando agli ultimi dati pubblicati da
Farmindustria, in Italia gli investimenti in ambito biotech si aggirano complessivamente intorno ad 1,85
miliardi di euro con un fatturato di circa 9,4 miliardi che si stima possa crescere continuando ad inseguire il
trend mondiale. In particolare, sono proprio le biotecnologie mediche a rappresentare la fetta più grande di
mercato seguite da quelle industriali e agro-alimentari. A proposito di suddivisione delle biotecnologie, è
utile fare chiarezza sui campi di applicazione adottando, per convenzione, dei colori. Sono definite bianche,
le biotecnologie industriali che, sfruttando i processi di fermentazione dei microrganismi o l'attività
enzimatica di alcune loro proteine, mifàno alla produzione di composti come i biocombustibili e le plastiche
biodegradabili. Poi ci sono le biotecnologie verdi applicate allagro-alimentare al fine di produrre, ad
esempio, piante resistenti agli agenti infestanti o capaci di generare frutti arricchiti di sostante salutari.
Infine, troviamo le biotecnologie rosse ovvero quelle mediche e farmaceutiche responsabili in Italia del 75%
del fatturato del comparto biotech e che rappresentano il tema centrale di questa nuova rubrica. La storia
delle biotecnologie mediche è caratterizzata dal susseguirsi di importanti successi che hanno avuto come
denominatore comune quello di risolvere importanti problematiche di salute con un'incidenza più o meno
rilevante sulla popolazione mondiale. Indubbiamente, la scoperta della struttura del DNA condotta da
Watson e Crick e pubblicata nel 1953 su Nature, lo sviluppo di tecniche di ingegneria genetica e il
sequenziamento del genoma umano rappresentano gli elementi cardine alla base della crescita
inarrestabile delle biotecnologie mediche che continuano a dare risposte a bisogni di salute ancora
insoddisfatti. Attualmente, in Italia sono 145 i prodotti biotech disponibili in commercio e destinati soprattutto
a combattere malattie infettive, oncologiche e metaboliche. Si tratta perlopiù di proteine ricombinanti,
vaccini e di altri prodotti destinati a terapie avanzate. Sebbene il tema dei farmaci innovativi e delle loro
molteplici applicazioni verrà affrontato in modo approfondito nei prossimi articoli, è opportuno, in un
contesto di presentazione delle biotecnologie mediche, passare in rassegna alcune categorie di farmaci
biotech. LE PROTEINE RICOMBINANTi Per comprendere il concetto di proteina ricombinante bisogna
partire dalle tecniche del DNA ricombinante ovvero tecniche di laboratorio che consentono di tagliare e
isolare frammenti di DNA di un organismo per integrarli, successivamente, nel genoma di un altro. In
questo modo, possiamo far esprimere a dei batteri un gene umano, e quindi eterologo, codificante una
proteina d'interesse. Ad esempio, l'insulina ricombinante, uno dei primi prodotti biotech di maggiore
successo, altro non è che insulina umana sintetizzata, in grandi quantità, da ceppi di Escherichia coli
precedentemente ingegnerizzati. Questo prodotto ha portato vantaggi notevoli se si pensa al fatto che fino
ad allora il trattamento del diabete era legato alla somministrazione d'insulina estratta dal pancreas di
bovini e suini con rese bassissime, produzione lunga e costosa e rischio di intolleranze e reazioni
allergiche. I VACCINI BIOTECH Un'altra classe di prodotti è rappresentata dai vaccini biotech. Alcuni di
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 10/08/2016
46
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
IL MONDO DEI FARMACI BIOTECNOLOGICI
06/08/2016
Pag. 10
Nuovo Collegamento
diffusione:17975
tiratura:18317
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 10/08/2016
47
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
questi sono già in commercio come il vaccino 4CMenB che ad oggi rappresenta l'unico valido strumento di
prevenzione contro il meningococco di sierogruppo B. Mentre i vaccini tradizionali sono in gran parte
sviluppati empiricamente isolando, inattivando e iniettando il microrganismo, alcuni vaccini moderni si
basano su un approccio completamente diverso che prende il nome di vaccinologia inversa e che necessita
del genoma sequenziato del patogeno d'interesse per essere adottato. In sostanza, la vaccinologia inversa
si basa sulla completa analisi genomica dei ceppi patogeni per i quali vogliamo sviluppare il vaccino al fine
di identificare geni codificanti proteine esposte sulla superficie batterica che vengono in seguito selezionate
per l'abilità nell'indurre attività battericida in animali modello. Di tutti questi geni candidati, i più promettenti
vengono inclusi nella formulazione del vaccino finalizzato a proteggere contro un ampio spettro di ceppi
circolanti nel mondo. LE ALTRE CATEGORIE DI FARMACI BIOTECH Un terzo gruppo, ma non per questo
meno rilevante, è rappresentato dai medicinali per le terapie avanzate. A questo insieme appartengono i
medicinali di terapia genica caratterizzati da geni dotati di effetto terapeutico, profilattico o diagnostico. Tali
prodotti biotech, funzionano attraverso l'inserimento di DNA ricombinante nel corpo umano, di solito per il
trattamento di molteplici malattie tra cui le genetiche, il cancro o le malattie a lunga prognosi. Allo stesso
gruppo appartengono anche i medicinali di terapia cellulare somatica contenenti cellule o tessuti manipolati
geneticamente per cambiarne le caratteristiche biologiche e che sono adottati per curare, diagnosticare o
prevenire alcune malattie. Poi, troviamo i medicinali di ingegneria tessutale contenenti cellule o tessuti che
sono stati modificati in modo da poter essere utilizzati nella riparazione, rigenerazione o sostituzione di
tessuti umani. Infine, troviamo i medicinali di terapia avanzata combinati. Questi contengono uno o più
dispositivi medici come parte integrante del medicinale e sono rappresentati, ad esempio, da cellule fatte
crescere su matrici biodegradabili o supporti sintetici. In conclusione, come dimostrano i dati, lo sviluppo dei
farmaci biotech è in forte espansione in Italia come nel resto del mondo. I campi di applicazione e gli
approcci a disposizione sono molteplici e, come vedremo prossimamente, le biotecnologie rappresentano
in molti casi l'unica via per risolvere problematiche di salute che fino ad oggi sono rimaste irrisolte.
06/08/2016
Pag. 36
Nuovo Collegamento
diffusione:17975
tiratura:18317
Lo scorso 22 giugno a Roma, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato, è stato presentato il documento
di orientamento "La gestione condivisa dei sintomi da reflusso gastroesofageo in 10 assiomi" risultato
dell'impegno di un gruppo di lavoro multidisciplinare, che ha trovato un'unità d'intenti tra i diversi operatori
sanitari con l'obiettivo di consentire una gestione razionale, efficace e sicura del paziente con bruciore di
stomaco.
La voce dei farmacisti "Attiene al ruolo del farmacista e alla sua preparazione la capacità di riconoscere un
disturbo meritevole di trattamento con un rimedio dispensabile senza obbligo di ricetta, salvaguardando i
requisiti di qualsiasi trattamento, ossia il rapporto efficacia/sicurezza." Eugenio Leopardi - Farmacista;
Presidente Utifar "II riconoscimento clinico della pirosi in farmacia è possibile con accuratezza e rapidità: il
farmacista è chiamato, in prima istanza, ad escludere alcune chiare condizioni di allarme o di rischio, ed in
seguito a procedere alla dispensazione di farmaci Inibitori di Pompa Protonica ad un dosaggio adeguato
per l'uso temporaneo in automedicazione, fino a due settimane" Roberto Tobia - Farmacista; Presidente
Federfarma Palermo; Vice Presidente Utifar "II percorso del paziente nella gestione dei rimedi contro la
pirosi è tortuoso, spesso improprio e con scarso riconoscimento di ruoli e funzioni dei singoli professionisti
di competenza. E' pertanto auspicabile che gli operatori della salute ridefiniscano il proprio ruolo specifico
evitando sovrapposizioni e interferenze che danneggiano il paziente aggravando costi e disagi" Maurizio
Bisozzi - Farmacista; Consigliere dell'Ordine dei Farmacisti di Roma La pubblicazione è scaricabile anche
all'indirizzo https://goo.gl/Ynlwli oppure dal sito www.utifar.it alla sezone notizie. IL CORSO FAD Ti
ricordiamo v.-.s il corso FAD dal titolo "li bruciore da reflusso gastroesofageo. Elementi per un approccio
multidisciplinare" sarà disponibile online fino al 4 settembre 2016. Se non l'hai ancora frequentato accedi,
visualizza i contenuti del talk show, acquisisci i 15 crediti formativi e completa l'intero percorso di
aggiornamento FAD e RES. LE MODALITÀ 1 DI ISCRIZIONE Registrati a www.progettogastro.com per
accedere ai contenuti formativi didattici del corso FAD, iscriverti all'evento RES che si terrà nella città più
vicina a te e scoprire gli approfondimenti disponibili. Se non ricordi le tue credenziali di accesso utilizza la
funzione "RECUPERO DATI DI ACCESSO", IL SERVIZIO DI ASSISTENZA 11 nostro Servizio Assistenza
di Progettogastro è a tua disposizione per qualsiasi dubbio o necessità al numero 0331.1830045 da lunedì
a venerdì dalle 15.00 alle 18.00 e all'indirizzo [email protected]
LA GESTIONE CONDIVISA DEI SINTOMI DA REFLUSSO GASTROESOFAGEO Le opinioni del gruppo
di lavoro multidisciplinare Secondo Vincenzo Savarino, ordinario di gastroenterologia e componente del
gruppo di lavoro multidisciplinare del progetto Gastro, questa iniziativa ha il grande merito di favorire una
collaborazione tra medici e farmacisti nella gestione dei sintomi da reflusso gastroesofageo. Riportiamo di
seguito le dichiarazioni dei componenti del gruppo di lavoro. Da esse si può cogliere come questo spirito di
collaborazione, necessario per un corretta ed efficiente gestione del paziente, oltre ad essere centrale nel
progetto Gastro, può divenire la chiave di valorizzazione di entrambe le figure professionali. "Il paziente con
pirosi è spesso oggetto di un percorso diagnostico non gestito in modo ottimale fra le diverse figure
professionali. La maggior parte delle forme iniziali sono efficacemente gestibili in farmacia, tramite l'uso di
farmaci Inibitori di Pompa Protonica di automedicazione, per 14 giorni, come raccomandato dalle linee
guida internazionali, World Gastroenterology Organisation Global Guidelines di Maggio 2013" Vincenzo
Savarino - Professore ordinario di Gastroenterologia; Direttore del Dipartimento di Medicina Interna e
Specialità Mediche (DIMI), Università degli Studi di Genova; Past President SIGE
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 10/08/2016
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10 ASSIOMI PER GESTIRE IL REFLUS
PERSONAGGI
1 articolo
09/08/2016
Pag. 5 Ed. Bari
diffusione:23748
tiratura:32026
«No a questi trasferimenti di massa lavoreremo a deroghe per evitarli»
l «Valutare la concreta opportunità di attivare con i sindacati e la Regione Puglia, e di concerto con l'Ufficio
Scolastico Regionale, delle deroghe per evitare in extremis questo trasferimento di massa. Noi saremo
sempre al fianco di chi legittimamente manifesta per far valere i propri diritti». È l'im pegnoi assunto dal
presidente della VI Commissione Scuola e consigliere regionale de La Puglia con Emiliano, Alfonso
Pisicchio , a margine dell'incontro con una delegazione di docenti che hanno animato ieri a Bari la
manifestazione unitaria della categoria contemporaneamente in corso anche a Catania, a Palermo e a
Potenza. Si tratta dei circa 6mila docenti pugliesi che, per effetto della riforma de «La Buona Scuola» si
vedranno assegnate cattedre nel resto d'Italia, soprattutto con destinazione al Nord. Su questo tema
Pisicchio ha ottenuto a luglio scorso l'approvazione all'unani mità dal consiglio regionale della Puglia di una
mozione che impegna il governo regionale a portare la vicenda nella conferenza permanente StatoRegioni. Inoltre, ha recentemente lanciato un appello a tutti i Comuni pugliesi: approvare la stessa mozione
nei consigli comunali e sensibilizzare i sindaci a indossare ai polsi dei nastrini rossi. «Negli occhi di queste
donne e di questi uomini - spiega Pisicchio - c'è la passione per il proprio lavoro, ma anche per la propria
Terra di Puglia che non vogliono abbandonare. Perché non siamo in presenza di una mera protesta
occupazionale, ma di una questione che riguarda diversi aspetti con inevitabili effetti sociali. Questi docenti
rischiano di dover lasciare i propri affetti e di sostenere costi maggiori per i trasferimenti. Non sono pacchi
postali ma risorse umane e professionali che possono essere valorizzate nelle scuole pugliesi. Dispiace
molto - conclude Pisicchio - che in queste ore i nostri docenti di tutto il Sud d'Italia siano stati offesi sui
social perché, a detta di qualcuno, linguisticamente inadeguati. Sono attacchi razzisti basati su luoghi
comuni ormai superati». I sindacati pugliesi mettono in evidenza i paradossi della riforma Giannini: «Chi ha
precedenza personale art. 21 della Legge 104 partirà per Padova; chi ha precedenza art. 33 della Legge
104 (per il figlio) partirà per Udine; chi ha 6 punti immesso in ruolo 2015 da Gae ha ottenuto un ambito in
Puglia; mentre chi ha punti 41 (stessa fase) ha ottenuto la Lombardia». Sono solo alcuni casi, tra decine e
decine di altri analoghi, indicati a mo' d'esempio nella nota unitaria, a firma di Roberto Calienno (Ci sl
Scuola Puglia), Claudio Menga (Flc Cgil), Giovanni Verga (Uil Scuola) e Chiara De Bernardo (Snals),
inviata ai massimi esponenti politici ed amministrativi della Regione Puglia perché «intervengano presso
un'ammini strazione scolastica centrale finora sorda e incapace di ammettere i propri errori». Calienno,
Menga, Turi e De Bernardo chiedono «l'immediata verifica del corretto funzionamento del sistema e, in ogni
caso, la correzione degli errori per ripristinare i diritti lesi ed evitare la concretizzazione di un vasto
contenzioso». Una misura immediata per evitare «una trasposizione in massa del corpo docente dalle
regioni meridionali verso il nord del Paese e per limitare la mobilità almeno alle regioni limitrofe, nonché per
valorizzare il lavoro svolto dagli insegnanti, introducendo modalità valutative e premiali specifiche» è la
richiesta contenuta in una mozione del senatore Luigi d'Ambrosio Lettieri (Con servatori e riformisti). «I
docenti - ha detto il senatore non possono essere trattati alla stregua di pacchi postali. Le assunzioni nella
scuola, a partire dall'anno scolastico 2016-2017, dovrebbero essere regolate solo dal nuovo bando di
concorso e dallo scorrimento delle graduatorie ad esaurimento (Gae)».
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 10/08/2016
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REGIONE PUGLIA UNA DELEGAZIONE DI INSEGNANTI RICEVUTA DAL PRESIDENTE DELLA
COMMISSIONE SCUOLA, ALFONSO PISICCHIO