Dante Alighieri

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Dante Alighieri
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Materiali per il recupero
Dante Alighieri
L’AUTORE
LE OPERE
I PUNTI-CHIAVE
Dante Alighieri
La Vita nuova
(1293-1295)
le poesie sull’amata Beatrice
e il loro commento �
Le Rime
(poesie composte tra il 1283 e il 1307)
le “rime petrose” �
Il De vulgari eloquentia
(1303-1305; opera incompiuta)
la definizione e la difesa
del “volgare illustre” �
Il Convivio
(1304-1308; opera incompiuta)
“enciclopedia” del sapere
medievale scritta in italiano �
Il De Monarchia
(1310-1313)
le idee politiche �
(Firenze 1265 – Ravenna 1321)
쑺
쑺
l’amore per Beatrice
쑺 l’attività politica
la condanna all’esilio (1302) �
La Commedia, il capolavoro
(cfr. La Commedia, il capolavoro
di Dante [link])
� La vita Dante nasce nel 1265 a Firenze. Nel 1283 rivede Beatrice, donna che amerà per tutta la vita, esattamente nove anni dopo il loro primo incontro. Dopo la morte di Beatrice (l’8 giugno 1290) il poeta attraversa un periodo di crisi personale. A partire dal 1295 Dante si avvicina all’attività politica. In quegli anni a Firenze avvenivano violenti scontri tra Bianchi e Neri, due diversi gruppi del partito guelfo: i Bianchi esprimevano gli interessi dei nuovi ricchi e volevano l’autonomia
politica del Comune; i Neri esprimevano gli interessi delle classi nobili ed erano appoggiati dal papa. Dante è più vicino alla politica dei Bianchi e così si trova in conflitto con papa Bonifacio VIII, che per affermare il proprio potere in Toscana cerca di favorire i Neri. Nel 1300 Dante viene eletto priore di Firenze, cioè capo del consolato che governa il Comune; ma nel
1301, con l’appoggio del papa, i Neri prendono il potere della città e condannano Dante e altri capi dei Bianchi all’esilio
(cioè ad abbandonare la propria città). Il poeta riceve la notizia della condanna il 27 gennaio 1302 e da allora non ritornerà
più a Firenze. Muore a Ravenna nel 1321. La Commedia è il capolavoro di Dante. Si tratta di un vero e proprio resoconto
non solo della sua vita, ma anche della sua intera esperienza letteraria. Al poema verrà dedicata un’altra scheda.
� La Vita nuova Oltre alla Commedia, un’altra importante opera dantesca è la Vita nuova, composta da Dante fra il 1293
e il 1295. Si tratta di un lungo racconto in prosa, all’interno del quale il poeta inserisce alcuni testi poetici scritti durante
la sua giovinezza. Il racconto contiene una specie di commento ai testi poetici che parlano dell’amore per Beatrice. Nella
Vita nuova si può notare l’influenza dello Stil novo, movimento poetico nato tra la fine del Duecento e i primi anni del Trecento. I contenuti (la corrispondenza tra amore e nobiltà, la donna-angelo, il tema del saluto) e lo stile elevato dell’opera
rimandano, infatti, alla produzione poetica di due stilnovisti: Guido Guinizzelli e Guido Cavalcanti. Presto, però, Dante introduce delle novità all’interno del movimento stilnovista: al centro della sua poesia non sta più la descrizione degli effetti dell’amore sull’animo del poeta, ma la rappresentazione della donna amata. Inoltre l’immagine della donna-angelo, già presente nella tradizione stilnovistica, assume nella Vita nuova un significato propriamente religioso: attraverso l’amata Beatrice il poeta può infatti intravedere l’amore di Dio.
� Le Rime Le Rime contengono poesie composte tra il 1283 e il 1307. L’opera non fu organizzata dall’autore, ma da altri
studiosi che hanno scelto i testi e il titolo. In essa sono contenuti sia testi degli anni giovanili, sia testi composti negli anni dell’esilio. Sono celebri le cosiddette “rime petrose”, ovvero le poesie dedicate all’amore per una donna crudele e indifferente ai sentimenti del poeta; la parola-chiave «petra» (cioè pietra) si riferisce alla durezza della personalità della donna.
� Il De vulgari eloquentia Iniziato probabilmente nel 1303 e rimasto incompiuto, il De vulgari eloquentia [L’eloquenza in
lingua volgare] contiene la definizione di una nuova lingua: il volgare illustre (cioè l’italiano antico). Dante sostiene che il
volgare è una lingua ricca come quella latina. Inoltre, con il De vulgari eloquentia il poeta fonda la critica letteraria e la storia della letteratura italiana. L’opera, infatti, oltre a contenere uno studio su tutte le lingue parlate nella penisola italiana,
presenta anche l’analisi critica di numerosi esempi letterari (dalla Scuola siciliana allo Stilnovo).
Bisogna ricordare che Dante è il primo a riconoscere l’italiano volgare come lingua nazionale.
G. B. PALUMBO EDITORE • LETTERATURA ITALIANA
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parte seconda La letteratura italiana nell’età dei comuni (1226-1310)
Materiali per il recupero
Dante Alighieri
� Il Convivio Il Convivio è una specie di enciclopedia del sapere medievale. Iniziata intorno al 1304 e rimasta incompiuta,
l’opera è composta da trattati che contengono commenti ad alcune poesie composte dal poeta stesso. Il titolo rimanda all’immagine di un banchetto (appunto un “convivio”) in cui, al posto dei cibi, sono serviti agli invitati gli argomenti del sapere. L’aspetto più originale dell’opera è la scelta di scrivere in volgare anziché in latino, nonostante la difficoltà delle materie affrontate (filosofia, linguistica, morale, politica, ecc.). Il poeta sceglie di scrivere in volgare perché vuole trasmettere il
suo sapere non più soltanto agli intellettuali che parlavano il latino, ma a un pubblico più ampio e diversificato.
� Il De Monarchia Composto tra il 1310 e il 1313 circa, il De Monarchia [Sull’Impero] è l’unica tra le opere teoriche di
Dante a essere stata completata. In essa l’autore raccoglie le proprie idee politiche, sostenendo che il potere politico spetta all’imperatore, non al papa. Alla religione viene riconosciuto, infatti, solo il potere in ambito spirituale.
Luperini, Cataldi, Marchiani, Marchese
il nuovo LA SCRITTURA E L’INTERPRETAZIONE - EDIZIONE ROSSA
[G. B. PALUMBO EDITORE]