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CONTIGO Nº 17. Maggio 2016 OPINIONE IN EVIDENZA “Celebrare la festa di San Benedetto Menni ci incoraggia a proseguire nel cammino compassionevole dell’ospitalità, con un cuore misericordioso come quello del nostro Fondatore” Eucarestia a Belas (Portogallo), il 24 aprile 2016 Celebrare la festa di San Benedetto Menni, in uno dei centri ospedalieri da lui fondato, è un privilegio e una sfida che ci aiutano sempre a conoscerlo meglio e ad approfondire gli aspetti della sua vita, che illuminano il cammino di tutti coloro che si identificano nell’ospitalità. In questo 2016, lo celebriamo soprattutto in un’ottica di Misericordia, con tanta forza, come quella conosciuta da Menni e tanto essenziale nelle esperienze di ospitalità, come espressione visibile del cuore di Dio Samaritano. 1 CONTIGO Presso la Casa della Salute di Idanha, abbiamo preparato con entusiasmo gli eventi del 24 aprile, con diverse iniziative di preghiera e celebrazione. Alla vigilia di quel giorno, tanto speciale, abbiamo trascorso un momento di preghiera di ringraziamento, aperto a tutta la comunità ospedaliera. Parallelamente abbiamo preparato la festa, quest’anno per la prima volta assieme alla parrocchia di Belas, intorno a tre aspetti della vita di santità del nostro Fondatore: San Benedetto Menni profeta dell’ospitalità, per il suo amore verso i poveri. n San Benedetto Menni profeta dell’ospitalità, per il suo vissuto di misericordia. n San Benedetto Menni profeta dell’ospitalità, per il suo servizio ai bisognosi. n Lo stesso giorno abbiamo preso parte all’Eucarestia della parrocchia, ove abbiamo ricordato alcuni tratti della vita spirituale e apostolica di Benedetto Menni, incentrati soprattutto sul suo passaggio da Belas - Idanha. “La festa di San Benedetto Menni è un giorno molto speciale, vissuto con allegria, entusiasmo e impegno da parte di tutti” Celebrazioni nel centro Nel centro abbiamo celebrato la festa di San Benedetto Menni il 26 aprile. È sempre un giorno molto speciale, vissuto con allegria, entusiasmo e impegno da parte di tutti. Lo abbiamo preparato con la partecipazione attiva di tutti i servizi e le unità del centro. Condividere questa esperienza è un segnale grande che viene dal cielo, è un giorno che segna con rinnovato vigore la nostra missione. Il fulcro della giornata è stato il sacramento dell’Eucarestia, presieduto da un Frate dell’Ordine di San Giovanni di Dio alle ore 11, con la presenza di un numero significativo di ospiti, collaboratori, volontari, sorelle... Con grande semplicità, ma con un intenso senso carismatico, abbiamo commemorato la vita del nostro Fondatore. Al momento della Eucarestia a Belas (Portogallo), il 24 aprile 2016 preghiera di ringraziamento, con un gesto simbolico, abbiamo ricordato i valori della sua vita che oggi continuano a essere d’incoraggiamento per tutti noi. Poi, sorelle e collaboratori, abbiamo pranzato assieme, è stato un momento importante che ci avvicina di più e rafforza i legami di familiarità e appartenenza. Nel pomeriggio, abbiamo celebrato un incontro carismatico e culturale. Di norma, un incontro di questo tipo implica un lavoro precedente di riflessione e partecipazione dei diversi gruppi di animazione, che sviluppano un tema che aiuta a riflettere sulle esperienze vissute dal nostro Fondatore, che oggi ci animano nella pratica dell’ospitalità. Tali temi sono condivisi mediante diversi stili: poesia, musica, teatro, preghiera, danza, video e così via. Questo è sempre un momento vissuto con grande impegno e creatività, che lascia tracce molto positive in tutti, aiutando a rafforzare la dimensione spirituale e carismatica della missione ospedaliera. Per noi è un giorno molto intenso carico di vissuto, emozioni... e soprattutto molto stimolante per proseguire nel cammino compassionevole dell’ospitalità, con un cuore misericordioso come quello di Gesù e di Benedetto Menni. Idília Carneiro, Madre Superiora della Casa de Saúde de Idanha 2 CONTIGO ISTITUZIONALE Costituzione canonica della Provincia di Spagna Festa di San Benedetto Menni Il 24 aprile 2015 a Ciempozuelos (Madrid, Spagna) si è chiuso il centenario della morte del nostro Fondatore, San Benedetto Menni. In questo 2016, in coincidenza con la festa già segnalata, si è celebrata a Ciempozuelos la soppressione delle province canoniche di Madrid, Palencia e Barcellona e l’istituzione della Provincia di Spagna. Tale atto s’inserisce all’interno del processo di rivitalizzazione e di ristrutturazione che stiamo vivendo come Congregazione, che ci spinge ad andare avanti e a dare impulso alla nuova vita che sboccia dal carisma ospedaliero. Come afferma la superiora generale, suor Anabela: “La grande comunità ospedaliera della Spagna si unisce per vivere con maggiore impegno il progetto di misericordia e ospitalità che nacque 135 anni fa”. Governo di Spagna accanto alla Superiora generale Consegna dell’Icona di Accoglienza L’atto centrale, di questo momento storico, è stata la celebrazione dell’Eucarestia presieduta dal vescovo José Luis Redrado O.H., alla quale hanno partecipato suor Anabela Carneiro, superiora generale, suor Matilde Porras, superiora provinciale di Spagna, membri del Governo generale e provinciale, superiore e direttivi delle comunità e centri di Spagna, e i Fatebenefratelli. Consegna del marchio della Provincia di Spagna Partecipanti all’evento 3 CONTIGO Omelia José Luis Redrado, OH. San Benedetto Menni: “Profeta dell’ospitalità. Un cuore senza confini. Un santo, un modello da imitare” Nella sua omelia, il vescovo José Luis Redrado O.H. ha ricordato la figura del nostro Fondatore attraverso tre aspetti importanti della sua vita; aspetti d’ispirazione per tutti, in questo momento tanto importante di costituzione canonica della Provincia di Spagna. José Luis Redrado, OH Il Santo Modello per le tante cose grandi che fece e nel modo in cui le portò a compimento, Menni è un modello di virtù e di vita, esempio di santità forgiata nell’ospitalità, nel rinnovamento e nella fondazione, e di stimolo per tante opere e persone. Visse l’Ospitalità, la trasmise, la diffuse. Si prendano ad esempio le opere che ci ha lasciato come Rinnovatore: 15 nuovi ospedali e l’ammissione al noviziato di 274 novizi. E come Fondatore, 500 Sorelle e 13 comunità. Evangelizzazione entusiasta L’Eucarestia, atto di ringraziamento verso il Signore, è anche il momento di un nuovo invio all’evangelizzazione attraverso la cura. L’invio costante all’evangelizzazione di Gesù è ciò che il nostro Santo Benedetto Menni ha messo in pratica e ci ha tramandato per proseguirlo con ardore, metodi ed espressioni rinnovati. Evangelizzare curando. Curare l’uomo in modo integrale. Responsabilità di questo momento storico di cambiamento La responsabilità per il buon compimento della nostra vocazione e missione è sempre necessaria. Tutti siamo responsabili. È sempre necessaria, ma in questo momento storico la società, la Chiesa e la Congregazione ci invitano a rimarcare tale responsabilità di fronte al nuovo cammino: un cammino da Gerusalemme a Gerico, un cammino di Emmaus, di andata e ritorno, di gioia per aver incontrato il Signore, vivo e resuscitato, e di aver reso partecipi di lui gli altri. degli infermi, è di responsabilità e coraggio. Mi rivolgo in particolare al nuovo Governo provinciale, che sia di stimolo a una nuova tappa, una primavera per la Congregazione di Spagna. La responsabilità che la Congregazione ci chiede in questo momento richiede, sì, capacità, intelligenza e prudenza, ma anche coraggio, tenacia e una certa dose di sicurezza in voi stesse e nelle altre persone. Coraggio! Sorelle. Avanti! Non dite: “Non posso, sono fragile”. Pensate e sentite la forza di Dio nella fragilità, nella disponibilità, nell’ardore, nella fede e nell’amore; nella fiducia nel Signore. Rinnovate tutto ciò e sentirete la forza dell’Altissimo, dello Spirito. Dite di sì come ha fatto il vostro Fondatore, Benedetto Menni, e non siate aride ma generose, creative, proficue, apostole, evangelizzatrici. Dite di sì con allegria, impiegate le doti che il Signore vi ha donato. Mettetevi in azione, usando l’ingegno femminile, la creatività e la collaborazione delle comunità e dei Collaboratori. Prendete come esempio l’impegno di tante sorelle della Congregazione che vi hanno preceduto, piene di spirito, e che oggi mettono nelle vostre mani la perla dell’ospitalità per i tempi che verranno. La mia parola in nome della Chiesa, in nome 4 CONTIGO “Il lavoro che svolgo rientra nel mio essere un’Ospedaliera, di cui uno degli obiettivi è occuparsi sempre meglio delle nostre ospiti, con qualità e calore” concentrati sul servizio che presto e che prestiamo alla società dal centro Pai Menni delle Suore Ospedaliere. Grazie per aver visto non tanto il tempo quanto l’arte che vi ho risposto, il modo in cui presto il mio servizio, espresso nelle parole con cui mi hanno definito: positività, agilità, allegria e illusione. Beh... speriamo che sia un valore! Judith López Gordo, Suora Ospedaliera nata a Ojeda (Palencia, Spagna), ha ricevuto il premio Úrsula Meléndez de Texeda 2016, assegnato dal comune di Betanzos (La Coruña, Spagna). Questo premio ha l’obiettivo di riconoscere pubblicamente il lavoro delle donne di Betanzos. Secondo lei, quali sono stati i meriti che le sono valsi tale riconoscimento? A mio avviso nessuno, perché il lavoro che svolgo rientra nel mio essere un’Ospedaliera, di cui uno degli obiettivi è occuparsi sempre meglio delle nostre ospiti, con qualità e calore. Inoltre, tra i nostri obiettivi c’è proprio quello di migliorare continuamente la cura della persona. Prima di tutto, quali sono i servizi che ha realizzato nel corso della sua vita di Ospedaliera? Grazie agli studi in infermieristica, ho lavorato come infermiera nell’ambito della salute mentale a Madrid, Los Angeles; ma dove ho trascorso più tempo è presso le scuole speciali, a Meres (Asturias), León e Betanzos (La Coruña). Sono nella casa Pai Menni di Betanzos dal 1986, con incarichi di infermiera, educatrice e assistente, e inoltre collaboro nella comunità come vicesuperiora. Deve essere motivo di orgoglio sapere che il premio è concesso dagli abitanti di Betanzos. Come sono i suoi rapporti con le persone del suo ambiente più prossimo? Che cosa direbbe loro in merito al premio? I miei rapporti con le persone di Betanzos, con quelle con cui mi relaziono abitualmente, sia le persone sia le istituzioni, sono buoni, di vicinanza; loro mi aiutano e io aiuto loro. È la normale convivenza dopo tanti anni in questo luogo. Che cosa significa per lei questo premio? In merito al premio, esprimo il mio ringraziamento per essersi Judith López Gordo Un riconoscimento da parte della città di Betanzos al servizio prestato in questi anni alle persone con disabilità. Come influiscono, a livello personale e professionale, i rapporti con le persone che la circondano? Crescita personale. Felicità. Ringraziamento a Dio. Mi fanno essere ogni giorno più umana, guardare alla realtà con occhi nuovi, vedere al di là di ciò che ci sta vicino. Crescita costante e perdono continuo, perché voglio prestare un servizio sempre migliore, e ciò presuppone un lavoro costante. Professionalmente: qualità. Tenere i piedi per terra, il cuore aperto, saper guardare ed essere umile ogni giorno. Un desiderio per il futuro... Crescere nel servizio; il che presuppone crescere nell’amore verso Dio e le persone. 5 CONTIGO Ospedale San Rafael IV Giornata del Lavoro Sociale e Sanitario L’Unione ha celebrato la IV Giornata del Lavoro Sociale e Sanitario lo scorso il 7 aprile presso l’Ospedale San Rafael di Barcellona. L’atto, intitolato “Riflessioni etiche sul processo vitale: dal principio alla fine della vita”, ha riunito 200 partecipanti per discutere sui nuovi squilibri e le nuove forme di diseguaglianza e necessità, proprie del XXI se- colo, e del loro impatto, sia pratico sia etico, sulla necessità di adattare le modalità di risposta. Jesús Ezquerra, responsabile dell’Ospedale San Rafael delle Suore Ospedaliere, ha rimarcato la necessità di svolgere attività che siano corrette dal punto di vista sia tecnico sia etico, così come anche l’impegno morale che occorre avere nei confronti della società. Jesús Ezquerra Ricerca scientifica Villa San Benedetto Menni Gruppo di ricerca Il 2015 è stato un anno di grande soddisfazione per gli obiettivi raggiunti nell’ambito della ricerca scientifica svolta all’interno del Dipartimento di Neuroscienze Cliniche di Villa San Benedetto Menni (Albese con Cassano, Como, Italia), guidato dal Prof. Giampaolo Perna. Ben 18 lavori scientifici sono stati pubblicati, o accettati per la pubblicazione, su riviste scientifiche internazionali, di importante rilevanza nel campo della psichiatria e delle neuroscienze. Molti di questi lavori hanno visto la collaborazione di colleghi ricercatori italiani o internazionali di fama mondiale. E’ stato ottenuto un punteggio totale di fattori di impatto pari a 46,843. I fattori di impatto sono indici numerici utilizzati convenzionalmente nella ricerca scientifica in tutti i campi; essi costituiscono l’unità di misura di della quantità e qualità della ricerca pubblicata in un arco di tempo. fico dello scorso anno, includono: il trattamento farmacologico a lungo termine dei disturbi d’ansia, il ruolo della farmacogenetica nel trattamento del disturbo di panico, la psicofisiologia del disturbo di panico, la relazione fra disturbi d’ansia e invecchiamento cognitivo, effetto del fumo sulle funzioni cognitive nel disturbo ossessivo-compulsivo, l’associazione tra eventi di perdita precoci, disturbi psichiatrici e/o obesità. Le aree di ricerca più significative, oggetto del lavoro scienti- 6 CONTIGO Marchio di Eccellenza EFQM 500+ Nel mese di aprile Villa San Benedetto Menni (Albese con Cassano, COMO – Italy) ha ottenuto finalmente un importante risultato nella richiesta di accreditamento dei 10 posti letto dedicati all’RSA. L’accreditamento, infatti, è stato concesso da Regione Lombardia in seguito alla verifica dei requisiti da parte dell’ATS Insubria: il prossimo passo ora è quello della contrattualizzazione dei 10 posti letto. Importante è la destinazione di questa maggiore capacità di accoglienza: i posti letto unitamente ad una riorganizzazione interna del reparto, serviranno ad ampliare il Nucleo Bianco che avrà un aumento del numero di posti letto dedicati agli stati vegetativi per un totale di 28 e alle gravi disabilità nel Nucleo Celeste per un totale di 20. Il nucleo Verde, dedicato ai pazienti affetti da Alzheimer e decadimento cognitivo, vedrà il mantenimento degli attuali posti letto a 20. CASM Benito Menni Villa San Benedetto Menni Nuovo accreditamento Il Complejo Asistencial en Salud Mental Benito Menni (CASM Benito Menni) di Barcellona (Spagna) ha ottenuto nel mese di marzo il Marchio Europeo di Eccellenza 500+, il massimo riconoscimento concesso dalla fondazione EFQM alle organizzazioni. Il riconoscimento è stato ottenuto dopo il superamento di un rigoroso processo di valutazione interna ed esterna, basato sull’analisi globale, sistematica e regolare delle attività portate a termine e dei risultati raggiunti. Nel dettaglio, il rapporto riconosce l’orientamento al paziente da parte dell’ente, la sua eccellenza in termini di direzione e gestione, e il suo coinvolgimento rispetto alle persone e alla società. Il gruppo di valutatori ha posto l’accento sulla qualità personale e professionale dei lavoratori del centro. Ha inoltre apprezzato l’opera sviluppata finora e ha invitato a proseguire l’investimento in un lavoro ben svolto, senza trascurare le sfide che si parano di fronte. Villa San Benedetto Menni Il dottor Joan Orrit, direttore del CASM Benito Menni, si mostra assai soddisfatto di aver ottenuto questo riconoscimento. “Il fatto che il nostro complesso assistenziale sia stato premiato con il più alto marchio di qualità ed eccellenza è una ricompensa all’impegno di tutti i professionisti a un continuo miglioramento e alle cure di eccellenza per i pazienti”, segnala. 7 CONTIGO Centro di Recupero per i Minori di Assumar “Disturbo dello sviluppo intellettuale: una priorità quasi dimenticata" modo più dettagliato i disturbi dello spettro autistico (DSA), così come i segnali di allarme. La tavola rotonda è terminata con la presentazione delle strategie educative incentrate su tale problematica. VI Edizione delle Giornate del Centro di Recupero Nei giorni 15 e 16 aprile si è celebrata la VI edizione delle Giornate del Centro di Recupero per i Minori (CRM) di Assumar (Portogallo), sul “Disturbo dello sviluppo intellettuale: una priorità quasi dimenticata”, alla quale hanno partecipato rappresentanti di vari enti che fanno sì che il centro sia un’istituzione di riferimento nella prestazione di cure sanitarie differenziate e a misura d’uomo, soprattutto in ambito psichiatrico. Dopo il pranzo, si è parlato della bioetica della riabilitazione, un elemento complesso per gli assistenti quando ciò interessa popolazioni con autonomia limitata. Esistono molte interdipendenze tra protezione della salute, protezione dei dati e fiducia, fondamenti deontologici (professionali, istituzionali e giuridici) e scientifici, autonomia e protezione dei pazienti, consenso informato, divieti e incapacità, vita e autodeterminazione, tra gli altri. “La dignità umana è al di sopra del beneficio scientifico”, “la vita non è più importante dell’autonomia”, “la vita nell’etica non è un valore assoluto, ma in ambito giuridico ha un ruolo centrale”. Tali temi sono molto controversi e invitano a una riforma del codice civile portoghese. Per finire, il direttore clinico ha presentato i risultati di un gruppo multidisciplinare relativi allo studio intitolato: “Doppia diagnosi nel disturbo dello sviluppo intellettivo: studio multidimensionale del CRM sulla popolazione infantile e sui giovani con DI grave e profondo”, realizzato con il sostegno del piano per la salute mentale del Portogallo. Disabilità intellettiva Le giornate hanno preso l’avvio con la presentazione di un caso clinico che ha dimostrato le difficoltà e la complessità nell’approccio clinico della disabilità intellettiva (DI) e dello sviluppo associato a una terapia farmacologica imprescindibile e completa, il che giustifica l’esistenza di gruppi multidisciplinari che possano “prestare la loro voce” attraverso l’osservazione del linguaggio non verbale, tra le altre materie. In seguito, sono state espresse alcune considerazioni etiche, mediante dimostrazioni di casi clinici che evidenziano la necessità di questo valore nel trattamento di persone con disturbi dello sviluppo intellettivo. Innovazione Il secondo giorno si è posto l’accento sull’innovazione con una serie di incontri terapeutici e pratici. La mattina è stata riservata alla presentazione teorica e il pomeriggio ai laboratori di musicoterapia, animazione terapeutica, terapia con gli animali e al programma multidisciplinare teorico-pratico del CRM (attività terapeutiche estive). Inoltre, si è parlato del ruolo degli istituti religiosi nella salute mentale. Nel secondo incontro, si è affrontato brevemente il rapporto tra etica e aspetto terapeutico dei disturbi dello sviluppo intellettivo, presentando in Come attività di inclusione, alcune ospiti hanno moderato assieme le tavole rotonde e hanno partecipato alle giornate. 8 CONTIGO Associazione Vivere nella Speranza Ospitalità senza frontiere... Associazione Vivere nella Speranza, Togo Creata nel 1999, l’associazione “VIVRE DANS L’ESPERANCE” oggi è tra le organizzazioni della società civile più prestigiose del Togo nella cura delle persone affette dall’epidemia di AIDS. La sua missione è “rimettere in piedi l’uomo”, qualunque ne sia l’origine. Dal principio, l’associazione ha stabilito come obiettivi il miglioramento delle condizioni di vita delle persone con HIV, la promozione della loro integrazione all’interno della società, il sostegno per il recupero dell’equilibrio psicologico e affettivo, lo sviluppo del loro sostegno spirituale e l’assistenza agli orfani e ai bambini che si trovano in condizione di vulnerabilità a causa del virus. Strutture L’Associazione include diverse strutture: n Centro “Maguy“, o centro degli assistiti. n Casa “Insieme per la vita“, dove è presente il servizio amministrativo, lo spaccio e i laboratori di formazione di cucito, scultura, batik (tecnica di colorazione dei tessuti)... n Casa “San Juan“, destinata ad accogliere i soci che prestano il loro sostegno al funzionamento dell’associazione. n Due orfanotrofi: - Casa famiglia “Santa Monica“ (per bambine e neonati), con 92 residenti - Casa famiglia“ San Agustín“ (per bambini), con 52 residenti Servizi L’associazione offe diversi servizi alla popolazione di Dapaong e delle sue vicinanze: n Assistenza medica. n Sostegno psicologico. n Consulenza e diagnostica, volontarie e anonime. n Sostegno spirituale e ascolto. n Assistenza sociale, sensibilizzazione a livello locale e di massa (radio...). n Formazione scolastica e professionale per bambini orfani. Gestione, amministrazione e risorse “VIVRE DANS L’ESPERANCE” conta attualmente una suora, Marie Stella Kouak, 40 collaboratori con diverse competenze e 45 volontari, che lavorano al fianco dei malati e dei giovani della regione di Sabanas. Le risorse dell’associazione provengono da progetti realizzati localmente, donazioni, patrocini, attività private e aiuti dello stato. Grazie al lavoro dell’associazione, il numero di morti è diminuito in gran misura, anche se le necessità continuano ad aumentare. Quest’anno sono stati accolti molti bambini che venivano dal sud del paese, dove l’associazione è conosciuta. 9 Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù Prima Ospedaliera Dopo tante difficoltà, il 21 giugno 1880 partirono da Granada per Ciempozuelos per realizzare il loro progetto Pepita e María Angustias: essere religiose di una nuova istituzione, entrambe unite per essere al servizio di Dio. Dice María Angustias: “Rallegriamoci nel Signore, la cui misericordia ci ha donato il nostro buon Padre, per tramite del nostro Fondatore di questa felice famiglia di Figlie della Nostra Signora del Sacro Cuore! Regina dell’amato Cuore di Gesù, ricevi il nostro cuore in segno del nostro amore!”. Cominciano il noviziato e fondano la Congregazione ospedaliera delle Figlie della Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù, il 31 maggio 1881. Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù, “Fondatrice dell’Istituto”. Più tardi, il Padre Fondatore, in una lettera scritta a Suor Gabriela, si esprime così parlando di María: “... è la volontà della nostra amata fondatrice la Regina del Cielo: è per sua volontà, dunque, figlie mie, che si fondò questo istituto”. Di frequente ricordavano al Padre Fondatore la promessa che egli aveva fatto loro di portare loro delle compagne; nel suo modo impenetrabile di agire, quella promessa parve come una goccia d’acqua nel mare. Quel profondo silenzio ci obbligò a chiedere: “Padre, quando arriveranno le giovani?”. Sorrise con fare indifferente, poi, incalzato, ci disse: “Figlie mie, io non so nulla, sono un povero religioso, voi sapete”. Cfr. Libretto: Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù, “Nostra Madre” Date da ricordare: giugno, iuglio e agosto Visita canonica alla Viceprovincia di Brasil 02.06.2016 - 18.06.2016 n Centesimo anniversario della Casa di Burgos (Spagna) 02.08.2016 n Termina la permanenza delle Suore Giuseppine 2015-2016 a Ciempozuelos, (Spagna). Agosto 2016 n Maggiori informazioni e contatto [email protected] www.hospitalarias.org