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CONTIGO
Nº 17. Maggio 2016
OPINIONE IN EVIDENZA
“Celebrare la festa di San Benedetto Menni ci
incoraggia a proseguire nel cammino
compassionevole dell’ospitalità, con un cuore
misericordioso come quello del nostro Fondatore”
Eucarestia a Belas (Portogallo), il 24 aprile 2016
Celebrare la festa di San Benedetto Menni, in uno dei centri ospedalieri da lui fondato, è un
privilegio e una sfida che ci aiutano sempre a conoscerlo meglio
e ad approfondire gli aspetti
della sua vita, che illuminano il
cammino di tutti coloro che si
identificano nell’ospitalità. In
questo 2016, lo celebriamo soprattutto in un’ottica di Misericordia, con tanta forza, come
quella conosciuta da Menni e
tanto essenziale nelle esperienze
di ospitalità, come espressione visibile del cuore di Dio Samaritano.
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CONTIGO
Presso la Casa della Salute di Idanha, abbiamo preparato con entusiasmo gli eventi del 24 aprile, con
diverse iniziative di preghiera e celebrazione.
Alla vigilia di quel giorno, tanto speciale, abbiamo
trascorso un momento di preghiera di ringraziamento, aperto a tutta la comunità ospedaliera. Parallelamente abbiamo preparato la festa,
quest’anno per la prima volta assieme alla parrocchia di Belas, intorno a tre aspetti della vita di santità del nostro Fondatore:
San Benedetto Menni profeta dell’ospitalità, per
il suo amore verso i poveri.
n San Benedetto Menni profeta dell’ospitalità, per
il suo vissuto di misericordia.
n San Benedetto Menni profeta dell’ospitalità, per
il suo servizio ai bisognosi.
n
Lo stesso giorno abbiamo preso parte all’Eucarestia
della parrocchia, ove abbiamo ricordato alcuni tratti
della vita spirituale e apostolica di Benedetto
Menni, incentrati soprattutto sul suo passaggio da
Belas - Idanha.
“La festa di San Benedetto
Menni è un giorno molto
speciale, vissuto con allegria,
entusiasmo e impegno da
parte di tutti”
Celebrazioni nel centro
Nel centro abbiamo celebrato la festa di San Benedetto Menni il 26 aprile. È sempre un giorno molto
speciale, vissuto con allegria, entusiasmo e impegno da parte di tutti. Lo abbiamo preparato con
la partecipazione attiva di tutti i servizi e le unità
del centro. Condividere questa esperienza è un
segnale grande che viene dal cielo, è un giorno che
segna con rinnovato vigore la nostra missione.
Il fulcro della giornata è stato il sacramento dell’Eucarestia, presieduto da un Frate dell’Ordine di San
Giovanni di Dio alle ore 11, con la presenza di un
numero significativo di ospiti, collaboratori, volontari, sorelle... Con grande semplicità, ma con un intenso senso carismatico, abbiamo commemorato
la vita del nostro Fondatore. Al momento della
Eucarestia a Belas (Portogallo), il 24 aprile 2016
preghiera di ringraziamento, con un gesto simbolico, abbiamo ricordato i valori della sua vita che
oggi continuano a essere d’incoraggiamento per
tutti noi. Poi, sorelle e collaboratori, abbiamo pranzato assieme, è stato un momento importante che
ci avvicina di più e rafforza i legami di familiarità e
appartenenza.
Nel pomeriggio, abbiamo celebrato un incontro
carismatico e culturale. Di norma, un incontro di
questo tipo implica un lavoro precedente di riflessione e partecipazione dei diversi gruppi di animazione, che sviluppano un tema che aiuta a riflettere
sulle esperienze vissute dal nostro Fondatore, che
oggi ci animano nella pratica dell’ospitalità. Tali
temi sono condivisi mediante diversi stili: poesia,
musica, teatro, preghiera, danza, video e così via.
Questo è sempre un momento vissuto con grande
impegno e creatività, che lascia tracce molto positive in tutti, aiutando a rafforzare la dimensione
spirituale e carismatica della missione ospedaliera.
Per noi è un giorno molto intenso carico di vissuto,
emozioni... e soprattutto molto stimolante per proseguire nel cammino compassionevole dell’ospitalità, con un cuore misericordioso come quello di
Gesù e di Benedetto Menni.
Idília Carneiro,
Madre Superiora della Casa de Saúde de Idanha
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ISTITUZIONALE
Costituzione canonica della Provincia di Spagna
Festa di San Benedetto Menni
Il 24 aprile 2015 a Ciempozuelos
(Madrid, Spagna) si è chiuso il
centenario della morte del nostro
Fondatore, San Benedetto Menni.
In questo 2016, in coincidenza
con la festa già segnalata, si è celebrata a Ciempozuelos la soppressione
delle
province
canoniche di Madrid, Palencia e
Barcellona e l’istituzione della
Provincia di Spagna. Tale atto s’inserisce all’interno del processo di
rivitalizzazione e di ristrutturazione che stiamo vivendo come
Congregazione, che ci spinge ad
andare avanti e a dare impulso
alla nuova vita che sboccia dal carisma ospedaliero.
Come afferma la superiora generale, suor Anabela: “La grande comunità ospedaliera della Spagna
si unisce per vivere con maggiore
impegno il progetto di misericordia e ospitalità che nacque 135
anni fa”.
Governo di Spagna accanto alla Superiora generale
Consegna dell’Icona di Accoglienza
L’atto centrale, di questo momento storico, è stata la celebrazione dell’Eucarestia presieduta
dal vescovo José Luis Redrado
O.H., alla quale hanno partecipato
suor Anabela Carneiro, superiora
generale, suor Matilde Porras, superiora provinciale di Spagna,
membri del Governo generale e
provinciale, superiore e direttivi
delle comunità e centri di Spagna,
e i Fatebenefratelli.
Consegna del marchio della Provincia di Spagna
Partecipanti all’evento
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Omelia José Luis Redrado, OH.
San Benedetto Menni: “Profeta dell’ospitalità.
Un cuore senza confini. Un santo, un modello da imitare”
Nella sua omelia, il vescovo José Luis Redrado O.H. ha ricordato la figura del nostro Fondatore attraverso tre aspetti importanti della sua vita; aspetti d’ispirazione per tutti, in questo
momento tanto importante di costituzione canonica della Provincia di Spagna.
José Luis Redrado, OH
Il Santo
Modello per le tante cose grandi che fece e nel modo in cui le
portò a compimento, Menni è un modello di virtù e di vita,
esempio di santità forgiata nell’ospitalità, nel rinnovamento e
nella fondazione, e di stimolo per tante opere e persone. Visse
l’Ospitalità, la trasmise, la diffuse.
Si prendano ad esempio le opere che ci ha lasciato come Rinnovatore: 15 nuovi ospedali e
l’ammissione al noviziato di 274 novizi. E come
Fondatore, 500 Sorelle e 13 comunità.
Evangelizzazione entusiasta
L’Eucarestia, atto di ringraziamento verso il Signore, è anche il momento di un nuovo invio
all’evangelizzazione attraverso la cura. L’invio
costante all’evangelizzazione di Gesù è ciò che
il nostro Santo Benedetto Menni ha messo in
pratica e ci ha tramandato per proseguirlo con
ardore, metodi ed espressioni rinnovati. Evangelizzare curando. Curare l’uomo in modo integrale.
Responsabilità di questo momento storico
di cambiamento
La responsabilità per il buon compimento della
nostra vocazione e missione è sempre necessaria. Tutti siamo responsabili. È sempre necessaria, ma in questo momento storico la società,
la Chiesa e la Congregazione ci invitano a rimarcare tale responsabilità di fronte al nuovo
cammino: un cammino da Gerusalemme a Gerico, un cammino di Emmaus, di andata e ritorno, di gioia per aver incontrato il Signore,
vivo e resuscitato, e di aver reso partecipi di lui
gli altri.
degli infermi, è di responsabilità e coraggio. Mi
rivolgo in particolare al nuovo Governo provinciale, che sia di stimolo a una nuova tappa,
una primavera per la Congregazione di
Spagna. La responsabilità che la Congregazione ci chiede in questo momento richiede,
sì, capacità, intelligenza e prudenza, ma anche
coraggio, tenacia e una certa dose di sicurezza
in voi stesse e nelle altre persone.
Coraggio! Sorelle. Avanti! Non dite: “Non
posso, sono fragile”. Pensate e sentite la forza
di Dio nella fragilità, nella disponibilità, nell’ardore, nella fede e nell’amore; nella fiducia nel
Signore. Rinnovate tutto ciò e sentirete la forza
dell’Altissimo, dello Spirito.
Dite di sì come ha fatto il vostro Fondatore, Benedetto Menni, e non siate aride ma generose,
creative, proficue, apostole, evangelizzatrici.
Dite di sì con allegria, impiegate le doti che il
Signore vi ha donato. Mettetevi in azione,
usando l’ingegno femminile, la creatività e la
collaborazione delle comunità e dei Collaboratori. Prendete come esempio l’impegno di
tante sorelle della Congregazione che vi hanno
preceduto, piene di spirito, e che oggi mettono
nelle vostre mani la perla dell’ospitalità per i
tempi che verranno.
La mia parola in nome della Chiesa, in nome
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“Il lavoro che svolgo rientra nel mio essere
un’Ospedaliera, di cui uno degli obiettivi è
occuparsi sempre meglio delle nostre ospiti,
con qualità e calore”
concentrati sul servizio che
presto e che prestiamo alla società dal centro Pai Menni delle
Suore Ospedaliere.
Grazie per aver visto non tanto
il tempo quanto l’arte che vi ho
risposto, il modo in cui presto il
mio servizio, espresso nelle parole con cui mi hanno definito:
positività, agilità, allegria e illusione. Beh... speriamo che sia un
valore!
Judith López Gordo, Suora Ospedaliera nata a Ojeda (Palencia,
Spagna), ha ricevuto il premio
Úrsula Meléndez de Texeda
2016, assegnato dal comune di
Betanzos (La Coruña, Spagna).
Questo premio ha l’obiettivo
di riconoscere pubblicamente
il lavoro delle donne di Betanzos. Secondo lei, quali sono
stati i meriti che le sono valsi
tale riconoscimento?
A mio avviso nessuno, perché il
lavoro che svolgo rientra nel mio
essere un’Ospedaliera, di cui
uno degli obiettivi è occuparsi
sempre meglio delle nostre ospiti, con qualità e calore. Inoltre,
tra i nostri obiettivi c’è proprio
quello di migliorare continuamente la cura della persona.
Prima di tutto, quali sono i
servizi che ha realizzato nel
corso della sua vita di Ospedaliera?
Grazie agli studi in infermieristica, ho lavorato come infermiera
nell’ambito della salute mentale
a Madrid, Los Angeles; ma dove
ho trascorso più tempo è presso
le scuole speciali, a Meres (Asturias), León e Betanzos (La Coruña). Sono nella casa Pai Menni
di Betanzos dal 1986, con incarichi di infermiera, educatrice e assistente, e inoltre collaboro nella
comunità come vicesuperiora.
Deve essere motivo di orgoglio sapere che il premio è
concesso dagli abitanti di Betanzos. Come sono i suoi rapporti con le persone del suo
ambiente più prossimo? Che
cosa direbbe loro in merito al
premio?
I miei rapporti con le persone di
Betanzos, con quelle con cui mi
relaziono abitualmente, sia le
persone sia le istituzioni, sono
buoni, di vicinanza; loro mi aiutano e io aiuto loro. È la normale
convivenza dopo tanti anni in
questo luogo.
Che cosa significa per lei
questo premio?
In merito al premio, esprimo il
mio ringraziamento per essersi
Judith López Gordo
Un riconoscimento da parte
della città di Betanzos al servizio
prestato in questi anni alle persone con disabilità.
Come influiscono, a livello
personale e professionale, i
rapporti con le persone che la
circondano?
Crescita personale. Felicità. Ringraziamento a Dio. Mi fanno essere ogni giorno più umana,
guardare alla realtà con occhi
nuovi, vedere al di là di ciò che
ci sta vicino. Crescita costante e
perdono continuo, perché voglio prestare un servizio sempre
migliore, e ciò presuppone un
lavoro costante.
Professionalmente: qualità. Tenere i piedi per terra, il cuore
aperto, saper guardare ed essere umile ogni giorno.
Un desiderio per il futuro...
Crescere nel servizio; il che presuppone crescere nell’amore
verso Dio e le persone.
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Ospedale San Rafael
IV Giornata del Lavoro Sociale e Sanitario
L’Unione ha celebrato la IV
Giornata del Lavoro Sociale e
Sanitario lo scorso il 7 aprile
presso l’Ospedale San Rafael di
Barcellona.
L’atto, intitolato “Riflessioni etiche sul processo vitale: dal
principio alla fine della vita”, ha
riunito 200 partecipanti per discutere sui nuovi squilibri e le
nuove forme di diseguaglianza
e necessità, proprie del XXI se-
colo, e del loro impatto, sia pratico sia etico, sulla necessità di
adattare le modalità di risposta.
Jesús Ezquerra, responsabile dell’Ospedale San Rafael delle
Suore Ospedaliere, ha rimarcato
la necessità di svolgere attività
che siano corrette dal punto di
vista sia tecnico sia etico, così
come anche l’impegno morale
che occorre avere nei confronti
della società.
Jesús Ezquerra
Ricerca scientifica
Villa San Benedetto Menni
Gruppo di ricerca
Il 2015 è stato un anno di
grande soddisfazione per gli
obiettivi raggiunti nell’ambito
della ricerca scientifica svolta
all’interno del Dipartimento di
Neuroscienze Cliniche di Villa
San Benedetto Menni (Albese
con Cassano, Como, Italia), guidato dal Prof. Giampaolo Perna.
Ben 18 lavori scientifici sono
stati pubblicati, o accettati per
la pubblicazione, su riviste
scientifiche internazionali, di
importante rilevanza nel campo
della psichiatria e delle neuroscienze. Molti di questi lavori
hanno visto la collaborazione di
colleghi ricercatori italiani o internazionali di fama mondiale.
E’ stato ottenuto un punteggio
totale di fattori di impatto pari a
46,843. I fattori di impatto sono
indici numerici utilizzati convenzionalmente nella ricerca scientifica in tutti i campi; essi
costituiscono l’unità di misura di
della quantità e qualità della ricerca pubblicata in un arco di
tempo.
fico dello scorso anno, includono: il trattamento farmacologico a lungo termine dei
disturbi d’ansia, il ruolo della
farmacogenetica nel trattamento del disturbo di panico,
la psicofisiologia del disturbo
di panico, la relazione fra disturbi d’ansia e invecchiamento
cognitivo, effetto del fumo
sulle funzioni cognitive nel disturbo ossessivo-compulsivo,
l’associazione tra eventi di perdita precoci, disturbi psichiatrici
e/o obesità.
Le aree di ricerca più significative, oggetto del lavoro scienti-
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Marchio di Eccellenza
EFQM 500+
Nel mese di aprile Villa San Benedetto
Menni (Albese con Cassano, COMO –
Italy) ha ottenuto finalmente un importante risultato nella richiesta di accreditamento dei 10 posti letto dedicati
all’RSA.
L’accreditamento, infatti, è stato concesso
da Regione Lombardia in seguito alla verifica dei requisiti da parte dell’ATS Insubria: il prossimo passo ora è quello della
contrattualizzazione dei 10 posti letto.
Importante è la destinazione di questa
maggiore capacità di accoglienza: i posti
letto unitamente ad una riorganizzazione
interna del reparto, serviranno ad ampliare il Nucleo Bianco che avrà un aumento del numero di posti letto dedicati
agli stati vegetativi per un totale di 28 e
alle gravi disabilità nel Nucleo Celeste per
un totale di 20. Il nucleo Verde, dedicato
ai pazienti affetti da Alzheimer e decadimento cognitivo, vedrà il mantenimento
degli attuali posti letto a 20.
CASM Benito Menni
Villa San Benedetto Menni
Nuovo
accreditamento
Il Complejo Asistencial en Salud Mental Benito
Menni (CASM Benito Menni) di Barcellona (Spagna)
ha ottenuto nel mese di marzo il Marchio Europeo
di Eccellenza 500+, il massimo riconoscimento concesso dalla fondazione EFQM alle organizzazioni.
Il riconoscimento è stato ottenuto dopo il superamento di un rigoroso processo di valutazione interna ed esterna, basato sull’analisi globale,
sistematica e regolare delle attività portate a termine
e dei risultati raggiunti. Nel dettaglio, il rapporto riconosce l’orientamento al paziente da parte dell’ente, la sua eccellenza in termini di direzione e
gestione, e il suo coinvolgimento rispetto alle persone e alla società.
Il gruppo di valutatori ha posto l’accento sulla qualità personale e professionale dei lavoratori del centro. Ha inoltre apprezzato l’opera sviluppata finora e
ha invitato a proseguire l’investimento in un lavoro
ben svolto, senza trascurare le sfide che si parano di
fronte.
Villa San Benedetto Menni
Il dottor Joan Orrit, direttore del CASM Benito
Menni, si mostra assai soddisfatto di aver ottenuto
questo riconoscimento. “Il fatto che il nostro complesso assistenziale sia stato premiato con il più alto
marchio di qualità ed eccellenza è una ricompensa
all’impegno di tutti i professionisti a un continuo miglioramento e alle cure di eccellenza per i pazienti”,
segnala.
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Centro di Recupero per i Minori di Assumar
“Disturbo dello sviluppo intellettuale:
una priorità quasi dimenticata"
modo più dettagliato i disturbi dello spettro autistico (DSA), così come i segnali di allarme. La
tavola rotonda è terminata con la presentazione
delle strategie educative incentrate su tale problematica.
VI Edizione delle Giornate del Centro di Recupero
Nei giorni 15 e 16 aprile si è celebrata la VI edizione delle Giornate del Centro di Recupero per
i Minori (CRM) di Assumar (Portogallo), sul “Disturbo dello sviluppo intellettuale: una priorità
quasi dimenticata”, alla quale hanno partecipato
rappresentanti di vari enti che fanno sì che il centro sia un’istituzione di riferimento nella prestazione di cure sanitarie differenziate e a misura
d’uomo, soprattutto in ambito psichiatrico.
Dopo il pranzo, si è parlato della bioetica della
riabilitazione, un elemento complesso per gli assistenti quando ciò interessa popolazioni con autonomia limitata. Esistono molte interdipendenze
tra protezione della salute, protezione dei dati e
fiducia, fondamenti deontologici (professionali,
istituzionali e giuridici) e scientifici, autonomia e
protezione dei pazienti, consenso informato, divieti e incapacità, vita e autodeterminazione, tra
gli altri. “La dignità umana è al di sopra del beneficio scientifico”, “la vita non è più importante
dell’autonomia”, “la vita nell’etica non è un valore
assoluto, ma in ambito giuridico ha un ruolo centrale”. Tali temi sono molto controversi e invitano
a una riforma del codice civile portoghese.
Per finire, il direttore clinico ha presentato i risultati di un gruppo multidisciplinare relativi allo
studio intitolato: “Doppia diagnosi nel disturbo
dello sviluppo intellettivo: studio multidimensionale del CRM sulla popolazione infantile e sui giovani con DI grave e profondo”, realizzato con il
sostegno del piano per la salute mentale del Portogallo.
Disabilità intellettiva
Le giornate hanno preso l’avvio con la presentazione di un caso clinico che ha dimostrato le difficoltà e la complessità nell’approccio clinico
della disabilità intellettiva (DI) e dello sviluppo associato a una terapia farmacologica imprescindibile e completa, il che giustifica l’esistenza di
gruppi multidisciplinari che possano “prestare la
loro voce” attraverso l’osservazione del linguaggio non verbale, tra le altre materie. In seguito,
sono state espresse alcune considerazioni etiche,
mediante dimostrazioni di casi clinici che evidenziano la necessità di questo valore nel trattamento di persone con disturbi dello sviluppo
intellettivo.
Innovazione
Il secondo giorno si è posto l’accento sull’innovazione con una serie di incontri terapeutici e
pratici. La mattina è stata riservata alla presentazione teorica e il pomeriggio ai laboratori di musicoterapia, animazione terapeutica, terapia con
gli animali e al programma multidisciplinare teorico-pratico del CRM (attività terapeutiche estive). Inoltre, si è parlato del ruolo degli istituti
religiosi nella salute mentale.
Nel secondo incontro, si è affrontato brevemente
il rapporto tra etica e aspetto terapeutico dei disturbi dello sviluppo intellettivo, presentando in
Come attività di inclusione, alcune ospiti hanno
moderato assieme le tavole rotonde e hanno
partecipato alle giornate.
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Associazione Vivere nella Speranza
Ospitalità senza frontiere...
Associazione Vivere nella Speranza, Togo
Creata nel 1999, l’associazione “VIVRE DANS
L’ESPERANCE” oggi è tra le organizzazioni della
società civile più prestigiose del Togo nella cura
delle persone affette dall’epidemia di AIDS. La
sua missione è “rimettere in piedi l’uomo”, qualunque ne sia l’origine.
Dal principio, l’associazione ha stabilito come
obiettivi il miglioramento delle condizioni di vita
delle persone con HIV, la promozione della loro
integrazione all’interno della società, il sostegno
per il recupero dell’equilibrio psicologico e affettivo, lo sviluppo del loro sostegno spirituale e
l’assistenza agli orfani e ai bambini che si trovano
in condizione di vulnerabilità a causa del virus.
Strutture
L’Associazione include diverse strutture:
n Centro “Maguy“, o centro degli assistiti.
n Casa “Insieme per la vita“, dove è presente il
servizio amministrativo, lo spaccio e i laboratori
di formazione di cucito, scultura, batik (tecnica di
colorazione dei tessuti)...
n Casa “San Juan“, destinata ad accogliere i soci
che prestano il loro sostegno al funzionamento
dell’associazione.
n Due orfanotrofi:
- Casa famiglia “Santa Monica“ (per bambine e
neonati), con 92 residenti
- Casa famiglia“ San Agustín“ (per bambini),
con 52 residenti
Servizi
L’associazione offe diversi servizi alla popolazione di Dapaong e delle sue vicinanze:
n Assistenza medica.
n Sostegno psicologico.
n Consulenza e diagnostica, volontarie e anonime.
n Sostegno spirituale e ascolto.
n Assistenza sociale, sensibilizzazione a livello
locale e di massa (radio...).
n
Formazione scolastica e professionale per
bambini orfani.
Gestione, amministrazione e risorse
“VIVRE DANS L’ESPERANCE” conta attualmente
una suora, Marie Stella Kouak, 40 collaboratori
con diverse competenze e 45 volontari, che lavorano al fianco dei malati e dei giovani della regione di Sabanas.
Le risorse dell’associazione provengono da progetti realizzati localmente, donazioni, patrocini,
attività private e aiuti dello stato.
Grazie al lavoro dell’associazione, il numero
di morti è diminuito in gran misura, anche se
le necessità continuano ad aumentare.
Quest’anno sono stati accolti molti bambini
che venivano dal sud del paese, dove l’associazione è conosciuta.
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Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù
Prima Ospedaliera
Dopo tante difficoltà, il 21 giugno 1880 partirono da Granada per Ciempozuelos per realizzare il loro progetto Pepita e María Angustias: essere religiose di una nuova
istituzione, entrambe unite per essere al servizio di Dio.
Dice María Angustias: “Rallegriamoci nel Signore, la cui misericordia ci ha donato il nostro buon Padre, per tramite
del nostro Fondatore di questa felice famiglia di Figlie della
Nostra Signora del Sacro Cuore! Regina dell’amato Cuore
di Gesù, ricevi il nostro cuore in segno del nostro amore!”.
Cominciano il noviziato e fondano la Congregazione ospedaliera delle Figlie della Nostra Signora del Sacro
Cuore di Gesù, il 31 maggio 1881. Nostra Signora del
Sacro Cuore di Gesù, “Fondatrice dell’Istituto”.
Più tardi, il Padre Fondatore, in una lettera scritta a Suor Gabriela, si esprime così parlando di
María: “... è la volontà della nostra amata fondatrice la Regina del Cielo: è per sua volontà, dunque,
figlie mie, che si fondò questo istituto”.
Di frequente ricordavano al Padre Fondatore la promessa che egli aveva fatto loro di portare
loro delle compagne; nel suo modo impenetrabile di agire, quella promessa parve come una
goccia d’acqua nel mare. Quel profondo silenzio ci obbligò a chiedere: “Padre, quando arriveranno le giovani?”. Sorrise con fare indifferente, poi, incalzato, ci disse: “Figlie mie, io non so nulla,
sono un povero religioso, voi sapete”.
Cfr. Libretto: Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù, “Nostra Madre”
Date da ricordare: giugno, iuglio e agosto
Visita canonica alla Viceprovincia di Brasil 02.06.2016 - 18.06.2016
n Centesimo anniversario della Casa di Burgos (Spagna) 02.08.2016
n Termina la permanenza delle Suore Giuseppine 2015-2016 a Ciempozuelos, (Spagna). Agosto
2016
n
Maggiori informazioni e contatto
[email protected]
www.hospitalarias.org