Contigo n. 14 Ottobre 2015
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Contigo n. 14 Ottobre 2015
CONTIGO Nº 14. Ottobre 2015 OPINIONE IN EVIDENZA “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me” (Mt 25, 40) Suor Anabela Carneiro, Superiora generale, fa una riflessione sull'attuale crisi umanitaria vissuta da migliaia di profughi e la posizione della nostra Istituzione al riguardo. tudine di fratelli e sorelle che fuggono dai loro paesi per colpa delle guerre, della distruzione, della fame, delle persecuzioni e della mancanza di un futuro. In alcune di queste testimonianze ascoltiamo: “Non scappiamo in cerca di una vita migliore; scappiamo in cerca della vita che non abbiamo qui." Di fronte a questa realtà, non vogliamo e non possiamo restare indifferenti. Il dramma dei profughi e dei migranti rappresenta una costante nella storia dell'umanità, ma negli ultimi decenni, e soprattutto negli ultimi anni, questa realtà è spaventosamente in aumento, con manifestazioni che non possono lasciarci indifferenti. I media ci riferiscono quotidianamente testimonianze e immagini che "ci parlano" di quell’immensa molti- Il messaggio di Papa Francesco Il Papa Francesco, durante l'Angelus del 6 settembre, ci ha rivolto queste parole: “Di fronte alla tragedia di decine di migliaia di profughi che fuggono dalla morte per la guerra e per la fame, e sono in cammino verso una speranza di vita, il Vangelo ci chiede di essere prossimi, accanto ai più piccoli e agli abban- donati. Per dare loro una speranza concreta. Non solo per dire loro: "Coraggio, abbi pazienza". La speranza cristiana è combattiva e tenace, perché sa di andare verso una meta sicura... E in vista della prossimità del Giubileo, faccio un appello alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa ad esprimere la concretezza del Vangelo e ad accogliere una famiglia di profughi. Un gesto concreto in preparazione dell'Anno Santo della Misericordia". Messaggio del presidente dell’UCESM Il presidente dell’UCESM (Unione delle conferenze europee dei superiori e maggiori), padre Giovanni Peragine, unendosi a questo appello di Papa Francesco, rinnova l’invito a tutte le comunità religiose del continente “A 1 CONTIGO svegliare l’Europa e ad esprimere la concretezza del Vangelo, adoperandosi nell’accoglienza dei tanti profughi che stanno bussando alle nostre porte, a favorire una cultura di solidarietà e di rispetto e ad impegnarsi, con gli stessi immigrati, per la loro integrazione e per una convivenza pacifica nel rispetto delle diverse identità culturali”. “È il momento di riconoscere l'altro, da pari a pari, con uguali diritti” Aprire la porta dell'ospitalità a Gesù Con questo messaggio voglio fare un invito a tutte le realtà ospedaliere europee, per accogliere con generosità questa petizione di Papa Francesco e aprire la porta dell'ospitalità a Gesù "che passa ogni giorno nei panni del povero, del malato, del pellegrino" (cf. Direct. 60). Dobbiamo farlo con estrema generosità, ma anche con responsabilità e in coordinamento con le organizzazioni responsabili della gestione di questa crisi: Caritas, Servizio dei Profughi, Croce Rossa e altre. Forse in alcune realtà più che in altre, disponiamo di case vuote, locali, ospizio che usiamo poche volte all'anno ed altri spazi, di cui potremmo disporre per accogliere queste persone che arrivano "con niente, solo con la speranza di trovare la pace". Sono peraltro tenuta a rammentarvi che questi spazi devono soddisfare i requisiti legali per poter essere abitati. “Chiediamo di offrire quell'ospitalità senza frontiere che caratterizzò la vita del nostro Fondatore” Trattandosi di una situazione di emergenza, la decisione sulla disposizione dei locali più idonei a soddisfare questa necessità, sarà competenza di ogni Governo provinciale Lasciamo nelle mani di Dio i tempi in cui viviamo e preghiamo per i governanti, che possano trovare la risoluzione dei conflitti alla radice di questa grave crisi. E a tutti coloro che vivono immersi in questa situazione in Europa, chiediamo di offrire quell'ospitalità senza frontiere che caratterizzò la vita del nostro Fondatore. La crisi umanitaria I terribili eventi cui stiamo assistendo al confine di Serbia, Grecia, Ungheria, ecc. sono il risultato di un'assenza di politiche di cooperazione allo sviluppo, che dimentica che dietro ad ogni decisione di abbandonare una casa, un lavoro e una vita, c'è un motivo di espulsione (la guerra, la mancanza di opportunità, ecc.) e delle persone cui garantire loro Diritti Umani. Non possiamo, né dobbiamo limitarci ad una risposta di emergenza a tutte quelle persone che hanno realmente bisogno della nostra protezione. È il momento di riconoscere l'altro, il diverso, non come un invasore ma come una persona uguale e con pari diritti, come un contributo positivo alla nostra società, come un fratello in difficoltà a cui procurare un posto anche rinunciando alla comodità. L'Europa non può perdere questa opportunità di ripensare le politiche attuate finora, per proteggere le persone che cercano di raggiungere il nostro territorio, di investire in politiche mirate allo sviluppo e all'integrazione. CONFER, Conferenza Spagnola di Religiosi 2 CONTIGO ISTITUZIONALE Incontro mondiale per giovani consacrati e consacrate Giovani Ospedaliere partecipanti all'incontro Con il motto “SVEGLIATE IL MONDO!” dal 15 al 19 settembre si è tenuto a Roma il primo incontro mondiale per i giovani consacrati e consacrate, con la partecipazione di circa 5.000 consacrati/e di 500 congregazioni provenienti da 125 paesi. "Vangelo-Profezia-Speranza" sono stati il leitmotiv dell'incontro, in cui la nostra Istituzione è stata rappresentata da un gruppo di suore della provincia d'Italia, che hanno vissuto questi giorni come un vero tempo di grazia. Speranza e ricordo Grazie alla Congregazione che ci ha dato l'opportunità di partecipare a questo grande evento, in cui abbiamo approfondito la nostra vocazione di Suore Ospedaliere e abbiamo potuto condividere con altri giovani consacrati e consacrate le nostre esperienze, sogni, difficoltà, spe- ranze e disponibilità a dedicare interamente le nostre vite. Il Cardinale João Braz de Aviz, l'Arcivescovo José Rodríguez Carballo e altri che sono intervenuti all'incontro, si sono resi a completa disposizione rispondendo a tutti i dubbi e le domande che i giovani e le giovani hanno formulato loro. Al mattino abbiamo meditato sui seguenti temi: “L'ascolto alla chiamata", "Nel cuore della fraternità" e "Le ansie e le speranze del mondo". Nel pomeriggio abbiamo partecipato a dei laboratori di approfondimento sugli argomenti trattati di mattina. Questa metodologia ci ha aiutato sia nella discussione generata a livello di gruppo, sia nella condivisione delle nostre vite, sperimentando e aprendo il nostro cuore, spronando il nostro impegno. Il sostegno e la fiducia dimostratici dal Cardinale João Braz e dall'Arcivescovo José Carballo sono stati fondamentali in questo processo. Riflettendo sulle esperienze vissute Riflettendo sulle esperienze vissute, consideriamo che per "svegliare il mondo" abbiamo innanzitutto bisogno di noi svegliare noi stesse. I vari oratori hanno parlato della necessità di ESSERE, perché il FARE viene dopo: solo quando saremo capaci di essere, saremo in grado di fare, di rendere un'efficace testimonianza per gli altri. La manifestazione di una vita dedicata a una serie di valori, l’espressione della gioia della nostra vita, è ciò che spinge gli altri ad avvicinarsi al Signore... Suore Ospedaliere partecipanti all'Incontro 3 CONTIGO Miguel Ángel Varona Alonso “Questo premio ci incoraggia a proseguire nella nostra missione di Ospitalità e, come dice Papa Francesco, a continuare a curare la fragilità del pianeta” Miguel Ángel Varona Alonso Miguel Ángel Varona Alonso OH, presidente della Fondazione Juan Ciudad, ci commenta il riconoscimento Premio Principessa delle Asturie per la Concordia 2015 all'Ordine Ospedaliero. Cosa significa la concessione di questo premio per l'Ordine Ospedaliero? Vorrei dire innanzi tutto che il premio Principessa delle Asturie per la Concordia 2015 ci ha colto leggermente di sorpresa perché, anche se eravamo già al corrente di essere stati presentati come candidati, la comunicazione ufficiale del suo riconoscimento ci è pervenuta 15 minuti prima del suo annuncio da parte della Fondazione Principessa delle Asturie. Detto questo, è indubbio che il premio sia per noi un riconoscimento e uno stimolo all'opera svolta dall'Ordine in tutto il mondo o, per meglio dire, un riconoscimento all'opera di tante persone che hanno consentito e che continuano a fare in modo che l'Ordine rimanga fedele al carisma dell'Ospitalità in tutto il mondo, principalmente coloro che compongono la famiglia di San Giovanni di Dio: fratelli, lavoratori, volontari e benefattori... Al contempo, questo premio ci incoraggia a proseguire nella nostra missione di Ospitalità e, come dice Papa Francesco, a continuare a prenderci cura della fragilità del pianeta, costruendo ponti di speranza e promuovendo la GIUSTIZIA e l'OSPITALITÀ come grandi motori della nostra società. Questo premio è un riconoscimento "al lavoro nella lotta contro l'ebola, ma anche al servizio assistenziale prestato da oltre 500 anni e la sua lotta per le persone più vulnerabili". Dopo la crisi dell’ebola, cosa si prova a ricevere il premio Principessa delle Asturie? Qual è l’attuale situazione dell'Ordine in Africa? Gli eventi verificatisi un anno fa nei nostri ospedali in Liberia e Sierra Leone, legati all'esplosione in quei paesi dell'epidemia del virus ebola e la notizia del premio del premio Principessa delle Asturie al nostro Ordine, ci causano una certa sensazione agrodolce. Da un lato piangiamo ancora la perdita dei nostri fratelli, ricordando i momenti dolorosi che abbiamo dovuto vivere, ma posso assicurare che questo sentimento è ampiamente bilanciato dal permanere della loro testimonianza del martirio a favore dei più vulnerabili e della loro lunga vita dedicata al servizio in quelle terre africane, di paesi giovani e di recente indipendenza, di popoli con una cultura allegra e intrisa di spiritualità ma marcata da schiavitù, povertà e malattie. Di pari passo con questo sentimento agrodolce, si aggiunge l’indubbia soddisfazione di vedere che già da mesi i nostri ospedali in Liberia e Sierra Leone sono di nuovo sulla breccia, assistendo e rispondendo alle necessità sanitarie più pressanti di quelle popolazioni fortemente colpite dal virus ebola. È vero che i dolorosi eventi na- 4 CONTIGO rrati sono stati un duro colpo per tutta la nostra Opera in Africa, ma al giorno d'oggi l'Ordine continua a rafforzare la propria presenza in Africa. dalle nostre frontiere esistono ancora milioni di persone, di nostri fratelli e sorelle, immersi in situazioni estreme di povertà e vulnerabilità. Quali pensi che siano stati i risulti principali che hanno reso l'Ordine meritevole di questo premio? Fondamentalmente penso che siano quelli menzionati nell'atto di conferimento del premio: Cosa consiglierebbe a noi che partecipiamo allo stesso Carisma di Ospitalità, per impegnarci a vivere i valori di umanizzazione e di solidarietà con le persone più bisognose? Ebbene, è una domanda abbastanza "compromettente" perché credo che tutti noi che siamo coinvolti nel praticare il Carisma dell'Ospitalità, cerchiamo di farlo come meglio possiamo e sempre in fedele aderenza allo spirito e alle connotazioni del Carisma stesso. Traiettoria assistenziale: “riconoscimento a un'esemplare opera assistenziale nel corso di cinque secoli". n Sfera di influenza: "presenza in oltre 50 paesi." n Intervento su problemi sensibili dell'attualità: "si concentra sui momenti di difficoltà vissuti dal mondo d'oggi, su questioni delicate come l'epidemia di ebola, le crisi di migratorie, ecc." n Oggetto generale della Missione dell'Ordine: "... e, in generale, sulla protezione delle persone più vulnerabili e a rischio di esclusione." n Indipendentemente da tutto ciò, è indubbio che abbiano influenzato sulla concessione del premio gli eventi vissuti un anno fa, in occasione dell'epidemia di ebola, nei nostri ospedali in Liberia e Sierra Leone, dove sacrificarono la propria vita in un atto di suprema generosità 18 lavoratori sanitari, tra i quali 4 frati dei fatebenefratelli e 1 suora della Congregazione delle Suore Missionarie dell'Immacolata Concezione. Trascorso un anno, ricordiamo in questi giorni soprattutto i nostri fratelli Miguel Pajares e Manuel García Viejo, il cui sviluppo della malattia è servito a far sì che, in Spagna come in Europa, la nostra società "sviluppata" si rendesse conto che fuori Per questo motivo, più che consigli, concedimi una riflessione. Credo che l'Ospitalità sia eminentemente umanità, umanizzazione, solidarietà, accoglienza... Ma nonostante la pratica di tutti questi Valori, l'Ospitalità rimarrebbe incompleta se non mettessimo in pratica anche altri valori quali: n QUALITÀ: come base essenziale del servizio e della gestione. n RISPETTO: a tutte le persone che accudiscono nei nostri centri, in particolare per le persona assistite. n RESPONSABILITÀ: come criterio fondamentale nello sviluppo del servizio e della gestione. n SPIRITUALITÀ: per guidare ogni persona di oggi alla ricerca di un significato, della trascendentalità, della sua religiosità. Questa è la sfida: rivitalizzare il Carisma dell'Ospitalità per l'inserimento adeguato nelle necessità della società odierna. Vincitori Premio Principessa delle Asturie 5 CONTIGO Ospedale Sagrat Cor Primo centro assistenziale di Martorell con certificato AMED L'Ospedale Sagrat Cor di Martorell, in provincia di Barcellona, è diventato il primo centro assistenziale del comune a ricevere il certificato AMED per la promozione dell'alimentazione e della dieta mediterranea. Questo certificato attesta che il centro offre un servizio di mensa a 40 lavoratori, che quotidianamente possono degustare dei piatti mediterranei basati su un'offerta gastronomica sana e variata. La cerimonia di consegna del certificato, tenutasi il 18 settembre nell'aula magna dell'ospedale, per mano della direttrice dei Servizi regionali di Barcellona dell'Agenzia di sanità pubblica della Catalogna, Cristina Pérez, che ha consegnato il certificato a José María Peña, amministratore dell'Ospedale Sagrat Cor di Martorell e a Roberto Corcuera, direttore regionale nord della divisione Sanità di Serunión, la ditta incaricata della ristorazione nel Centro. Atto di consegna del certificato L'Ospedale Sagrat Cor di Martorell patrocina diverse iniziative dirette a promuovere la salute tra i suoi lavoratori come, ad esempio, la corsa e la marcia solidale di Martorell, con la partecipazione di gran parte del personale del centro. Questo evento sportivo intende promuovere la salute attraverso la pratica dello sport e aiutare al contempo a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della lotta contro lo stigma delle malattie mentali. Clínica San Miguel - LRHP Una visita che ha lasciato il segno José Luis Arroyo José Luis Arroyo, direttore tecnico della Linea di riabilitazione psicosociale della provincia di Madrid, racconta l'esperienza vissuta durante la visita della Superiora generale dell'Ordine alla Clinica San Miguel - LRHP, dal 5 al 9 settembre. Questa esperienza ci ha permesso di riconoscerci, ognuno di noi, come parte integrante di quella realtà più grande che noi chiamiamo Comunità ospedaliera. Utenti, famiglie, collaboratori, suore e volontari siamo andati, ancora una volta tutti insieme, ad aprire le porte della nostra casa al Governo generale della Congregazione per condividere con entusiasmo le nostre certezze, ma anche i nostri dubbi e le preoccupazioni, sui progetti e le attività che realizziamo. Sono state delle giornate estremamente interessanti di incontro e di scambio, in cui abbiamo potuto dare un volto e avvici- narci al cuore di un'equipe di Governo che, per le scarse possibilità di interazione nella vita quotidiana, corre il rischio rimanere identificata nelle nostre menti come un concetto o un’entità intangibile. In tal senso, è stato molto gratificante poter percepire la loro vicinanza, delicatezza, responsabilità e "lungimiranza" al momento di esaminare il contesto della Congregazione dalla più ampia delle prospettive. In definitiva, questa visita ha ci rafforzato e ci ha dato una spinta per continuare a portare avanti il progetto ospedaliero che ci e’ stato affidato. 6 CONTIGO “La rinnovazione nell'assistenza psichiatrica in Spagna. Benedetto Menni e il suo primo medico psichiatra” Libro su San Benedetto Menni Presentazione del libro su San Benedetto Menni Nell'ambito del XVIII Congresso nazionale di psichiatria, celebratosi a Santiago de Compostela, il 25 settembre scorso si è tenuta la presentazione del libro: “La rinnovazione nell'assistenza psichiatrica in Spagna. Benedetto Menni e il suo primo medico psichiatra" del dott. Rodrigo González-Pinto López. Il libro è stato edito a cura dalla Fondazione Benedetto Feijoo e analizza la figura di San Benedetto Menni e il suo ruolo nella modernizzazione della psichiatria nella Spagna nel tardo secolo XIX e inizi del XX. In particolare, la pubblicazione narra la fondazione dell'Ospedale di San José a Ciempozuelos e il rapporto tra San Benedetto Menni e il dott. Rodrigo González-Pinto, nonno dell'autore e primo direttore medico dell'Ospedale. Gli elementi biografici di entrambi i personaggi difatti rappresentano la parte più interessante e innovativa del libro. Presentazione Durante la presentazione è stato sottolineato il vincolo speciale tra la famiglia González-Pinto e il santo, dimodoché l'incarico di scrivere questo libro si è tramandato durante tre generazioni, fin- Assistenti alla cerimonia di presentazione ché finalmente i figli dell'autore, i dottori Rodrigo e Ana González-Pinto, entrambi psichiatri, hanno culminato la pubblicazione di questo manoscritto che il padre aveva praticamente concluso al momento del suo decesso avvenuto l'anno scorso. La Congregazione delle Suore Ospedaliere ha appoggiato il processo di pubblicazione e revisione del manoscritto, fino a dargli la sua forma attuale. Durante la presentazione hanno preso la parola i dottori José Luis Mediavilla della Fondazione Benedetto Feijoo, José Ramón Villamarín, presidente dell'evento e Rodrigo González-Pinto, figlio dell'autore. È intervenuta anche suor Cipriana Cía, Superiora del Centro Pai Menni di Betanzos. Alla presentazione hanno assistito anche altri professionisti vincolati alle Suore Ospedaliere come il dott. Antonio Pacheco Palha, direttore medico della Casa di salute Bom Jesus (Braga, Portogallo), il dott. Manuel Martín Carrasco, direttore dell'Istituto di ricerca psichiatrica (Fondazione María Josefa Recio) e il dott. Manuel Sánchez Pérez, coordinatore di Psicogeriatria dell'Ospedale Sagrat Cor (Martorell, Barcellona). 7 CONTIGO Medaglia d'oro della città di Palencia Lo scorso 27 agosto è stata inaugurata una nuova unità di degenza media e riabilitazione presso la Casa di salute Santa Rosa de Lima, nella città di Belas (Portogallo). Questa unità, che forma parte della Rete nazionale di assistenza continua, cerca di affrontare le esigenze transitorie di persone con problemi cerebrovascolari, lesioni e patologie neuromuscolari e neuromotorie, tra le altre, mirando alla loro riabilitazione e autosufficienza. L'unità conta un'equipe multidisciplinare composta da specialisti in medicina interna, fisica e riabilitazione, infermiere, assistente sociale, psicologo, logopedista, fisioterapista, ausiliari in terapista occupazionale e altri. La capacità di questo nuovo servizio è di 30 posti letto in camere singole e doppie. Questa struttura di nuova creazione è stata finanziata attraverso un programma di modello tripartito con la collaborazione del Ministero della Sanità, la Camera di Sintra e l'Istituzione delle Suore Ospedaliere. All'atto di inaugurazione hanno partecipato il presidente dell'Istituto delle Suore Ospedaliere, Br. Maria do Sameiro Magalhães Martins, il segretario alla Sanità, dott. Fernando Leal da Costa, il sindaco di Sintra, dott. Basilio Horta, il coordinatore regionale della Rete nazionale di assistenza continua, dott. Carlos Regina e l'assessore alla Sanità e Azione Sociale della Camera di Sintra, dott. Eduardo Quintanilha, che sono stati accompagnati dagli utenti e dalle loro famiglie, nonché dai dipendenti e altri amici del centro. Cerimonia di consegna della medaglia d'oro Suore Ospedaliere Centro Sociosanitario Casa di Salute Santa Rosa de Lima Inaugurazione di una nuova unità Il Comune di Palencia ha conferito la Medaglia d'oro al Suore Ospedaliere Centro sociosanitario (ex Complesso ospedaliero San Luis), a riconoscimento di una carriera di 125 anni di costante dedizione e contributo al miglioramento della qualità della vita e la salute delle persone, in particolare a quelle più vulnerabili. La consegna ha avuto luogo giovedì 1 ottobre, presso il Teatro Principale del capoluogo, cui hanno assistito circa 400 invitati, in un evento presieduto dal sig. Alfonso Polanco, sindaco di Palencia. All'evento erano presenti lavoratori, familiari, volontari, fornitori, utenti del Centro sociosanitario, il personale direttivo e le sorelle dell'istituzione religiosa stabilita a Palencia dal XIX secolo, oltre a una vasta rappresentanza istituzionale, sociale e imprenditoriale di ambito locale, regionale e nazionale. "Si tratta di un riconoscimento molto speciale per l'Istituzione in generale, che si vive maggior gratitudine nella comunità delle Suore Ospedaliere di Palencia perché proviene dall'ambiente più prossimo, i nostri vicini, la nostra città, e mette in valore l'opera che svolgiamo da 125 anni, rimanendo fedeli alla Missione del nostro fondatore San Benedetto Menni, sempre scommettendo su un modello di Assistenza Integrale che affronti gli aspetti biologici psichici, sociali, umani e spirituali", ha dichiarato suor Fuencisla Martin, Superiora provinciale delle Suore Ospedaliere di Palencia 8 CONTIGO Ospitalità senza frontiere... Mensa San Benedetto Menni Nel 1999 l'istituzione delle Suore Ospedaliere inaugurò, in modo spontaneo e informale, una mensa per 22 bambini nella città di Florencia (capitale del dipartimento di Caquetá, nella Colombia sud-orientale), più precisamente nel quartiere di Circasia, per rispondere alla situazione di malnutrizione sofferta dei bimbi della zona. Questa mensa, chiamata "San Benedetto Menni", dispone attualmente di tre sedi situate in diversi quartieri (Circasia, Idema e Palmeras) della città di Florencia, gestiti da due suore, due aiutanti e i genitori dei bambini, che prestano assistenza organizzati in maniera volontaria. Ognuna di queste sedi si propone di migliorare le condizioni per lo sviluppo integrale dei bambini. Attualmente i bambini assistiti dalle Suore Ospedaliere di Florencia sono oltre 120, in età compresa tra 6 e 17 anni, che oltre a ricevere un aiuto nell'alimentazione, ricevono assistenza psicologica mirata a trasformarli in cittadini responsabili in grado di affrontare la dura realtà personale e sociale che vivono. L'opera sociale in queste mense coinvolge anche le famiglie nello sviluppo integrale dei bambini, fornendo loro le nozioni necessarie per attuare e incoraggiare i più piccoli a frequentare i centri educativi, dal momento che i due pilastri di questa iniziativa sono la nutrizione e la scolarizzazione. La maggior parte di queste famiglie sono vittime del conflitto armato che sta vivendo il paese e dispongono di pochissime risorse e opportunità di trovare un lavoro. Se siete interessati, potete collaborare a questo progetto tramite questo link al nostro sito Web principale: www.hospitalarias.org/it/index.php/donazioni Mensa San Benedetto Menni In Colombia, il tasso di malnutrizione cronica infantile è del 13,2%, raggiungendo il 34,7% in alcune regioni La malnutrizione cronica colpisce in maniera prolungata la salute generale e lo sviluppo dei bambini, ma soprattutto la crescita cerebrale, che influisce sulle loro capacità cognitive e di apprendimento e si traduce in più povertà a lungo termine. Società Colombiana di Pediatria, 2014 9 Incontro metropolitano sulla disabilità Incontro sportivo e vita sana Il 7 ottobre, un gruppo di utenti della Rete di salute mentale San Benedetto Menni del Cile hanno presenziato l'"Incontro sportivo e vita sana" e partecipato a varie competizioni, Il 4 ottobre, la Rete di salute mentale San Benedetto Menni del Cile ha partecipato a un incontro organizzato dal Dipartimento di abilità differenti. In uno stand hanno avuto l'opportunità di conoscere la nostra Istituzione e il lavoro svolto dagli utenti lavorano in laboratori. È stata distribuita informazione a tutti coloro che l'hanno richiesto. Questa giornata ha visto la partecipazione di un gruppo di collaboratori e utenti. come calcio e atletica leggera. Alla giornata ha assistito nientemeno che il presidente del Cile, Michelle Bachelet che, recando un messaggio di inclusione, ha incontrato tutti i partecipanti e si è fatta fotografare insieme a uno dei nostri utenti, Patricio Asenjo. Date importanti: ottobre, novembre e dicembre Assemblee provinciali di valutazione n n n n n Provincia di Portogallo: dal 23-28 ottobre 2015 Provincia di Inghilterra: dal 3-7 novembre 2015 Provincia di Francia: dal 10-15 novembre 2015 Provincia di Spagna: dal 21-27 novembre 2015 Provincia di Italia: dal 13-17 dicembre 2015 Maggiori informazioni e contatto [email protected] www.hospitalarias.org