Ricette - I.I.S. Enrico Mattei Cerveteri
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Ricette - I.I.S. Enrico Mattei Cerveteri
Nocciole dorate al miele Per questa elementare ma squisita golosità, preparare delle nocciole tritate e mescolarle a miele. Presentare le nocciole dorate in piattini decorati con chicchi d’uva e spicchi di fico. Padellata di pere Patina de piris. Cuocere delle pere, togliere i semi e schiacciarle. Unire la purea ottenuta a pepe macinato, cumino, miele ed un filo d’olio. Aggiungere delle uova sbattute e della farina gialla precedentemente sciolta nel vino passim (marsala). Mescolare bene questo impasto e farne uno sformato. Cuocere in forno e servire spolverizzando con pepe. Ricette Mele di miele Prendere delle mele cotogne, lavarle, asciugarle e tagliarle a tocchetti. Bollire in acqua, aggiungendo miele a metà cottura. Servire su di una tazza le mele cotogne, con il liquido rimasto. Ringraziamo il Prof. Marcone e la classe IVB Ristorazione dell’Istituto Statale Alberghiero di Ladispoli ISIS “E.Mattei” (Scuola Polo) Cerveteri Il Pane con l’uva Figuratevi che questa schiacciata si vuole risalga al tempo degli Etruschi, circa al IV secolo a.C.!! Sarà buona se si è seguitato a farla per millenni? Per di più è anche semplice la preparazione. Dunque, prendete 1kg di pasta di pane e lavoratela bene con olio d’oliva, che avrete fatto sfrigolare un po’ sul fuoco, con qualche ramoscello di rosmarino dentro (al momento di versare l’olio sulla pasta togliete il rosmarino). Quando la pasta avrà assorbito tutto l’olio, stendetene la metà sul fondo di una teglia precedentemente unta. Su questo strato di pasta spargete abbondanti acini di uva nera, che avrete prima “schiccolata” e lavata in una zuppiera a parte ( 1kg di uva per 1kg di pasta). Quindi, zuccherate un po’ e ricoprite questo strato con l’altra metà della pasta. Stendete ancora dell’uva, lasciata da parte, e zuccherate (gli Etruschi versavano miele sciolto a bagnomaria. Forse vale la pena di provare!). Infine mettete in forno ben caldo e togliete quando la crosta superiore sarà dorata. Kykeion bevanda degli eroi Fra i tanti oggetti rinvenuti nei corredi funerari, è stata ritrovata una piccola grattugia di bronzo, usata probabilmente dagli Etruschi per preparare una delizia simile al Kykeion, la mistura bevuta dagli “eroi omerici”. Degustata come aperitivo si prepara con vino forte, orzo, miele e con l’aggiunta di formaggio grattugiato. Cinghiale del Phersu Praticare gare ( agones in greco e ludi in latino), durante i riti funerari, era usanza diffusa nel mondo antico e presso gli Etruschi. Ne è un esempio il duello gladiatorio detto “gioco del Phersu” , nel quale i combattenti lottavano per la vita o la morte. Protagonisti erano un duellante che aveva come arma un feroce cane aizzato contro l’avversario, e quest’ultimo che aveva un sacco infilato sulla testa e poteva difendersi dai morsi della bestia solo con un bastone. Il cibo che abbiniamo “idealmente” a questo rito è il cinghiale, perché cacciato dagli Etruschi con ferocissimi cani domestici, legati all’uomo solo dall’avidità del combattimento. Ecco la ricetta : prendere un piccolo cinghiale selvatico e lessarlo in acqua salata, con l’aggiunta, per aromatizzare ,di abbondanti foglie di alloro. Quando la carne sarà cotta, si riduca in porzioni da condire con aceto, senape e sale. Polpettine di mare Per le polpette di pesce si possono adoperare frutti di mare (cozze, vongole, ecc.) gamberi, seppie, granchi e la polpa dell’astice. Macinare finemente tutte le carni insaporendole con sale, pepe, cumino pestato e cipolla tritata cotta a vapore; prendere della rete per alimenti, preparare delle polpette aggiungendo al composto rametti di sedano e chiudere bene. Far friggere le polpette in olio d’oliva. Frittatine dolci al latte Unire delle uova con un po’ di latte ed olio. Mettere dell’olio in una padella e quando sarà ben caldo versarvi la miscela preparata. A fine cottura adagiare la frittatina in un piatto e spalmarla di miele, spolverizzando con pepe. Prima di servire farne un rotolo e tagliarlo a fette. Crostacei alla griglia di Nethuns Dio delle acque dolci e marine, il suo nome deriverebbe dal latino Neptunus la cui radice significa umidità. Neptunus sarebbe stato originariamente in Etruria un dio delle sorgenti e dei fiumi: divenne in seguito dio del mare probabilmente per influsso del greco Poseidon. Esistevano riti a lui dedicati; anche se raramente rappresentato, nell’arte etrusca è barbato, ha il tridente e talvolta reca in mano un delfino. Astici ed aragoste si dividono in due e si pongono sulla gratella con la parte del guscio rivolta verso la brace ardente. A parte si prepari del salmoriglio, ottenuto mescolando insieme olio, sale, pepe, aceto ed erbe aromatiche quali: origano, timo e rosmarino. Il composto ottenuto lo si cosparga durante la cottura sulla polpa bianca dei crostacei. Lepre ripiena (leporem farsum) di Apicio Apicio nel suo “DE COQUINARIA” esaltò la cucina etrusca e riportò una ricetta dal suo punto di vista particolarmente appetitosa: “Come cucinare la lepre”: “Per il ripieno: pinoli interi, mandorle, noci, pepe in grani e carne di lepre. Metti in forno la lepre coperta con cotenna di maiale…” Preparazione: lavare ed asciugare una lepre. Fare un trito per il ripieno della lepre con: pinoli, mandorle, noci, fegato di lepre appena rosolato nel burro, uova sbattute, sale e pepe. Farcire la lepre con quest’ impasto e legarla. Riscaldare dell’olio in una casseruola e far rosolare la carne da ambo le parti. Salare, pepare, bordare la lepre ripiena con fettine di spek e passarla in forno caldo. Uova sode di Mecenate Lessare delle uova, tagliarle e rinforzarle con una salsa fatta di vino e garum. L’impasto acquisterà un sapore veramente particolare con l’aggiunta di miele e pepe. Garum Garum, salsa mille usi, piccante, dal forte profumo, che i Romani aggiungevano a tutto: alle minestre, verdure, secondi piatti, dolci. Da Marziale: “Si usino pesci grassi come sardine e sgombri cui vanno aggiunti, in porzione di 1/3, interiora di pesci vari. Bisogna avere a disposizione una vasca ben impeciata, della capacità di una trentina di litri. Sul fondo della stessa vasca fare un altro strato di erbe aromatiche disseccate e dal sapore forte come aneto, coriandolo, finocchio, sedano, menta, pepe, zafferano, origano. Su questo fondo disporre le interiora e i pesci piccoli interi, mentre quelli più grossi vanno tagliati a pezzetti. Sopra si stende uno strato di sale alto due dita. Ripetere gli strati fino all’orlo del recipiente. Lasciare riposare al sale per sette giorni. Per altri giorni mescolare di sovente. Alla fine si ottiene un liquido piuttosto denso che è appunto il “garum”. Esso si conserverà a lungo”. Lampascioni della Chimera Se dovessimo abbinare un alimento alle caratteristiche di questo mitologico animale, sceglieremmo senz’altro i lampascioni dalle doti afrodisiache. Ricetta : Pulite dei lampascioni e teneteli immersi in una terrina con acqua fredda per un paio d’ore, cambiando il liquido diverse volte affinché perdano il gusto amarognolo. Privateli della pellicina esterna, metteteli in un tegame, versatevi dell’olio d’oliva e aceto fino a coprirli e portateli ad ebollizione. Fateli cuocere a tegame coperto e fuoco moderato per un’ora. Scolateli e insaporiteli con sale e pepe.I lampascioni possono essere serviti: freddi come antipasto, tiepidi o caldi per accompagnare carni d’agnello o manzo. Zuppa di farro del Gladiatore Far ammorbidire il farro a bagno nell’acqua per pochi minuti. Rosolare in una padella spicchi d’aglio con dell’olio d’oliva, aggiungervi poi il farro e far tostare bene. Togliere l’aglio dalla padella, unire rosmarino, sale, pepe e dell’acqua naturalmente necessaria a rendere la consistenza di zuppa. Il farro va cotto pochissimo e servito fumante in ciotole irrorato con olio d’oliva. cuocere i fusilli. Appena i fusilli saranno cotti: scolarli e trasferirli nel tegame con sugo, unire le cozze messe da parte e lasciar insaporire bene tutto, a fuoco vivo. Per finire: aggiungere un cucchiaio di prezzemolo tritato e servire in tavola questo gustoso primo piatto! Carne alla tartara Mettete a macerare del filetto di carne con del sale nel vino per dieci minuti. Poi aggiungete capperi, cetriolini, cipolla, alici tritate finemente, uova, aceto e pepe. Servite su crostoni di pane croccante. Fusilli in salsa di pesce Ingredienti: - 350 g di fusilli - 350 g. di cozze - 250 g. di passata di pomodoro - 200 g di filetti di nasello - una cipolla - 50 g. di olive nere - prezzemolo - aglio - olio d’oliva - sale Preparazione: Le cozze: raschiare la buccia per eliminare tutte le impurità, eliminare le barbe, lavarle accuratamente e metterle ad aprire in una padella con un cucchiaio di olio ed uno spicchio di aglio intero, ma appena schiacciato. Appena le cozze si saranno aperte, sgusciarle e metterle da parte, conservando anche il liquido di cottura, che dovrà essere filtrato. La cipolla: mondarla e farne un trito che si lascerà appassire in quattro cucchiai di olio, poi aggiungere i filetti di nasello ridotti in dadolata e farli rosolare, aggiustare di sale, insaporire con il pepe, poi unire le olive nere senza togliere il nocciolo, la passata di pomodoro e il liquido di cottura delle cozze, accuratamente filtrato; dopodichè mettere un coperchio e lasciar cuocere a fuoco medio per circa trenta minuti, girando ogni tanto con un cucchiaio di legno. Nel frattempo….: mettere una pentola sul fuoco con l’acqua, appena raggiunge il bollore aggiungere una presa di sale grosso, lasciarlo sciogliere qualche secondo, poi mettere a Fegatelli dell’Aruspice Mettere del fegato, ridotto in pezzi grossolani, a marinare nel garum con l’aggiunta di pepe, sedano e bacche di alloro schiacciate. Avvolgere poi ciascun pezzo in un involucro ottenuto con il budello dell’animale. Cuocere sulla gratella a fuoco vivace per pochi minuti.